Abiuro! Tutte le cagate che ho scritto in 12 anni di Mindcheats
Il primo articolo di Mindcheats risale al 4 maggio 2010.
Da allora, ne ho fatta di strada.
Il 4 maggio 2010 studiavo ancora all’università di Brescia. Non avevo ancora fatto le mie esperienze all’estero, non avevo mai avuto un lavoro fisso a tempo pieno (i lavoretti d’estate non contano).
Ed è grazie a Mindcheats che il lavoro l’ho ottenuto. È stata la mia prima entrata da freelancer, e mi ha dato il budget per aprire la mia prima azienda.
L’ultimo articolo è del marzo 2018, senza contare l’ultimo guest post. Sono passati 4 anni da allora ad oggi.
E le cose sono cambiate, per me. Sicuramente dal 2018, ancora di più dal 2010.
Fra le cose che sono cambiate, sono le mie idee e convinzioni su alcuni argomenti di cui ho parlato nel 384 articoli scritti fino ad oggi su Mindcheats. Alcuni articoli che ho scritto negli anni, sono pieni di idee con le quali non sono più d’accordo.
Quindi ho deciso di scrivere questo maxi-articolo, in cui parlo di tutte le idee che ora considero sbagliate. Ho deciso di non correggere né eliminare questi articoli per due motivi:
- Può essere interessante andare a rileggere come io ho cambiato le mie idee nel tempo. E chissà, magari può aiutare qualcun altro a rendersi conto che nessuno è perfetto, e tutto è mutevole.
- Quei quattro gatti che ancora mi trovano su Google ancora continueranno a trovarmi. Se cancellassi gli articoli, non mi troverebbero più. 😀
Metterò però in cima all’articolo un box, in cui spiego come le mie idee siano cambiate nel tempo, e con un link verso questo pezzo.
(Tu, lettore del futuro che vuoi scoprire perché l’articolo originale che hai trovato su Google o sui social ti ha rimandato qui, usa la ricerca del browser con il titolo dell’articolo per trovare il pezzo a lui dedicato)
Non so se scriverò altri articoli dopo questo qui. Ma se abbandonassi il blog, questo sarebbe un’ottima nota sulla quale concludere. Quasi poetico.
E non dimentichiamo la lezione del giorno:
Va bene cambiare idea. Ammettere di non essere infallibile è il primo passo per la crescita personale. Non vergognarti mai delle cagate che hai detto in passato, ma sii fiero di aver imparato qualcosa di nuovo.
Chissà, magari fra altri 10 anni scriverò un altro articolo sulle cagate che ho scritto in questo post. Mai dire mai.
Iniziamo? Iniziamo.
Come dormire (molto) di meno: il sonno polifasico
In questo articolo rientrano anche:
- Come dormire 2 ore al giorno con il sonno polifasico
- I 3 rischi del sonno polifasico
- Sonno polifasico: il metodo Dymaxion
Sono sempre stato interessato al sonno e al concetto di dormire bene. Ho provato il sonno polifasico per mesi prima di scriverci un articolo, e ne ero veramente soddisfatto.
Ho anche passato un esame universitario (diritto commerciale) con tipo 27 se non ricordo male, studiando solo di notte, nel tempo che le persone normali dedicano al sonno. Quindi i risultati ci sono stati e i miei esperimenti sembravano aver dato un esito positivo. E dico “sembravano” per un motivo ben preciso…
Ma con il tempo, ho letto e imparato di più su come funziona il sonno. Oltre al fatto che un sacco di nuove ricerche sono uscite riguardo a quanto sia importante dormire bene. È un settore della medicina che ha ricevuto poche attenzioni, fino a un decennio fa.
Ma ora la scienza parla chiaro: il sonno polifasico non funziona. Almeno non il metodo Everyman di cui ho parlato in questo articolo, o i metodi ancora più estremi di cui ho parlato in altri articoli.
Per vivere bene, bisogna dormire 7-9 ore a notte, a seconda della genetica personale, preferenze ed età. Le 4 ore e mezza del metodo Everyman non sono sufficienti, non importa come venga girata la frittata.
E ancora peggio, il sonno profondo non è inutile come ho detto nell’articolo. È fondamentale per recuperare dalla stanchezza e rigenerare i muscoli dopo un allenamento, ad esempio.
Con il tempo, stanno venendo fuori ricerche che dimostrano che ogni fase del sonno è preziosa.
Un terzo della tua vita dovresti passarla a letto, non ci scappi. Cercare di essere più efficace minimizzando il tempo che passi a letto non farà altro che distruggere la produttività di tutta la giornata.
Ma allora come giustifico quel 27 che ho preso dopo aver studiato di notte con il metodo Everyman?
Probabilmente sarebbe stato un 29 se avessi dormito normalmente, e con 20 ore di studio in meno.
E mi sarei ricordato di più i concetti che ho studiato.
A tutti quelli che vogliono sapere tutto ma proprio tutto sul sonno, consiglio questo eccellente libro: Perché Dormiamo.
Come diventare creativo in 5 semplici passi
Questo articolo rientra nella categoria “se è così semplice, perché non lo fai tu?”
Io non sono una persona granché creativa, nella vita di tutti i giorni. Non per genetica: sono ancora fermamente convinto che sia la pratica deliberata a renderti eccellente in qualsiasi disciplina, dal basket alla creatività.
È che per diventare creativo, serve pratica. Non ci si gira intorno. Devi allenare la creatività come un muscolo per anni. E anche lì, ci sono diversi tipi di pratica che puoi fare e diversi tipi di creatività che puoi allenare.
Ad esempio, ci sono alcuni aspetti della mia vita in cui mi sento moderatamente creativo. Nel business, ad esempio. Perché essendo il mio lavoro, sia nelle mie aziende che per la (poca) consulenza che faccio ogni tanto, ho passato gli anni a farmi venire nuove idee. E quello che conta, a provarle una dietro l’altra.
Una cosa che puoi fare per essere più creativo, quello sì, è leggere e informarti il più possibile su tutto. Non necessariamente sulla tua professione.
Per questo a me piace leggere qualsiasi cosa, in qualsiasi argomento, e conoscere le basi di tutto. Ad esempio, in questo periodo sto leggendo l’autobiografia di un comandante di sottomarini nella seconda guerra mondiale.
A cosa mi potrà mai servire le tattiche dei sottomarini americani nella guerra del pacifico? Non lo so, ma tutto fa brodo.
Oltre al fatto di essere un libro interessante. Rimanere curioso e aperto verso il mondo non può che fare bene nella crescita personale di chiunque.
3 passi per ampliare la zona di comfort e vincere la vergogna
No.
Semplicemente no.
Spingersi in situazioni altamente imbarazzati ed essere coperti di ridicolo per ampliare la zona di comfort è un eccellente sistema per fallire.
Diventare più sicuri di sé è possibile, ma non associandolo a una forte sensazione negativa. In questo modo, si abbandonerà prima di vedere un qualsiasi risultato.
Vincere la vergogna significa, piano piano, rendersi conto che non c’è niente da temere. Non con rinforzo negativo, ma positivo.
Ossia con esperienze piacevoli leggermente al di fuori della zona di comfort. Fatto il primo semplice passo, se ne fa un altro.
Quello che conta è il processo: deve essere piacevole per creare un’abitudine che viene continuata nel tempo. È con le abitudini, con i piccoli passi quotidiani, che si raggiunge qualsiasi obiettivo, anche il più ambizioso. Non con questi tipi di shock.
Quindi ecco il nuovo consiglio: spingiti in una situazione leggermente al di fuori della zona di comfort, ma che sai di poter gestire. Ad esempio, vai in discoteca con gli amici ma prendi la tua macchina, così quando ti stufi puoi prendere e andartene. Fai quattro chiacchere senza pressione, poi torna a casa.
Le piccole vittorie aiutano.
Suggerimenti mentali
Non dico che non funzionino, non sono un esperto e non posso giudicare. Ma per le persone normali come me e te, non dovrebbero essere il focus di un’interazione con un’altra persona.
Vuoi convincere il tuo interlocutore di qualcosa? Puoi farlo. Le tecniche sono là fuori, esistono.
Ma a meno di non fare pratica per anni, la nostra concentrazione è limitata. Dobbiamo far andare avanti una conversazione, e allo stesso tempo pensare all’ipnosi e ai suggerimenti mentali. È troppo da giostrare in una conversazione, senza fare un sacco di pratica. Ci sono secondo me tecniche più efficaci.
Quello che faccio io se voglio convincere qualcuno:
- Nel business: penso al beneficio per l’interlocutore. Poi parlo solo di come la soluzione che voglio vendere (ad esempio) sia un beneficio per lui / lei.
- Nella vita personale: spesso non mi interessa una ceppa di ipnotizzare e persuadere qualcuno. Ma se capita l’eccezione, fare leva sulle emozioni è più efficace e semplice.
P.S. Abiuro e aborro anche i mega-paragrafi che scrivevo nei primi mesi (anni?) di vita del blog.
Il modello 4-3-2-1 per convincere
Questo è il classico “far dire di sì a una persona per 3 volte aumenta esponenzialmente le possibilità che dica di sì a quello che chiedete”.
A mia discolpa, ad oggi è anche un consiglio di business molto diffuso. Formatori ed esperti di persuasione ne parlano.
E sì, a volte può funzionare. Ma l’efficacia di questo metodo è circostanziale.
Da quando ho letto questo eccezionale libro sulla persuasione, mi sono reso conto che il sì non è necessariamente la risposta alla quale vuoi arrivare. A volte, fare una domanda la cui risposta è un secco “no” funziona mille volte meglio.
Con questo voglio dire che le verità assolute sono poche, soprattutto in un settore così complesso e fumoso come la persuasione. Ci sono tante eccezioni, casistiche, e sfumature di grigio.
Lumosity: una scorciatoia per diventare più intelligenti
Questa è semplice: studi indipendenti hanno dimostrato che Lumosity non aiuta a diventare più intelligenti.
L’azienda dietro a Lumosity ha anche ricevuto una multa di 2 milioni di dollari per pubblicità ingannevole.
Schermi LCD e insonnia: una relazione complicata
Nell’introduzione all’articolo, scrivo che gli schermi CRT in particolare sono dannosi per la salute e per gli occhi. In realtà, non ho trovato nessuna ricerca che dimostri questa tesi: gli schermi CRT non sono più dannosi o pericolosi degli LCD, né emettono quantità di radiazioni pericolose.
Cos’è la felicità e come raggiungerla? Una riflessione personale
Nell’articolo scrivo che “per essere felice basta fare quello che ti rende felice”, senza elaborare di più.
Per quanto sia ad oggi un grande sostenitore del rasoio di Occam, e complicarsi la vita è raramente la scelta giusta, c’è da considerare anche la propensità della nostra mente inconscia di cercare il piacere immediato a discapito di quello a lungo termine.
Ossia: mangiare una torta intera piuttosto che andare a correre.
Ma a lungo andare, questo comportamento porta al contrario della felicità. Porta alla depressione e alla rovina, nei casi più estremi.
Mangiare una torta intera e rotolare sul divano per entrare in coma per le prossime 6 ore mi stuzzica nel breve termine, ma diventare una palla di 300 kg mi porterebbe a depressione e infelicità.
La vera felicità, quella sostenibile a lungo termine, sta nell’avanzare poco a poco nei propri obiettivi sia personali che professionali. Non necessariamente nei piaceri immediati.
“Non necessariamente” non significa mai. A volte la fetta di torta ci sta, basta non abbuffarsi tutti i giorni. Andare a Gardaland invece che passare il fine settimana a lavorare in ufficio fa bene. Basta:
- Sapersi contenere nei piaceri immediati;
- Evitare che i piaceri immediati portino a gravi conseguenze nel futuro.
Per motivarsi a raggiungere questi obiettivi a lungo termine, restano validi i consigli di uno dei miei articoli preferiti di sempre su Mindcheats: spezzettare gli obiettivi.
5 modi per risparmiare con la psicologia
I prodotti più economici non sono necessariamente quelli con il miglior rapporto qualità / prezzo. A volte, sono quelli nella fascia media o medio-bassa. Esempio: la scarpa più economica che esiste, dopo due mesi è già da buttare via. Una che magari costa 20€ in più dura anni.
Io che lavoro nella tecnologia, sono ben consapevole che i componenti per PC (così come smartphone, tablet…) più economici costano poco meno della fascia appena superiore di qualità, ma meritano solo di passare direttamente dallo scaffale alla discarica.
Come usare i rumori per addormentarsi velocemente
Non molto dopo aver scritto questo articolo e aver creato i miei suoni per dormire bene, sono tornato a preferire il silenzio. Di gran lunga. Infatti i suoni per dormire bene li ho tolti dal mercato anni fa, perché ho smesso usarli io stesso.
Ora, se c’è del rumore, uso i tappi per le orecchie (proprio oggi mi sono arrivati questi qui e non vedo l’ora di provarli, le recensioni online sono ottime). E non tornerei mai indietro ai suoni per dormire bene.
Allontanare il sonno? Basta la musica giusta
Se hai così tanto sonno, e ti ti capita così frequentemente da andare a cercare una soluzione per NON dormire su internet, allora il problema è un altro: la carenza cronica di sonno.
Fatti un favore, vai a dormire. Quando ti sveglierai sarai molto più in grado di fare quell’attività che programmavi di fare da assonnato. Se sei troppo stanco, non otterrai nessuno risultato comunque.
Che emozioni suscitano i colori? Una guida pratica
La relazione fra emozioni e colori è più complessa di quanto faccio trapelare da questo articolo, e ancora oggi si stanno facendo ricerche. È probabile che la cultura della persona giochi un ruolo fondamentale, visto che colori diversi rappresentano cose diverse in culture diverse.
Questo articolo è una guida di massima, ma è un punto di partenza, non una teoria fatta e finta.
Perché dovresti svegliarti alle 6 di mattina
Sono anni che non mi sveglio più così presto.
Non sto dicendo che non ci siano benefici. Oggettivamente, sarebbe meglio per il mio ciclo circadiano andare a dormire presto e dormire 8 ore prima di svegliarmi alle 6 di mattina. Probabilmente sarei anche più produttivo.
Ma la vita non è così semplice.
A volte con la ragazza voglio vedere un film che finisce alle 11. A volte esco con gli amici. A volte gioco al PC dopo cena e perdo la cognizione del tempo.
E in questi casi, se non hai una certa flessibilità, rischi di fare più male che bene.
Andare a dormire un po’ più tardi, senza esagerare, aiuta ad essere più flessibili.
Perché in pochi al mondo si svegliano alle 6 di mattina. E se vuoi interagire con il resto della società, andare a dormire e svegliarsi sempre più o meno alla stessa ora è più importante che svegliarsi alle 6 di mattina.
Perché la crescita personale “all’americana” con te non funzionerà (per fortuna)
Fermo restando che la cultura è un soggetto complesso e senza regole fisse, e che io posso sempre sbagliarmi…
Quello che ho visto è che la cultura americana si sta europeizzando, e quella europea americanizzando.
Gli americani sono più disillusi che mai. Dall’altra, i corsi markettari all’americana stanno facendo un successo inaudito anche in Italia. Tutto fumo e niente arrosto. Quindi i contorni di queste due culture non sono più così definiti.
Senza contare che le culture non sono omogenee e definirle è un compito titanico, che poco si addice a un articolo di blog.
Il segreto del gallo: come alzarsi presto ed essere subito al 100%
La sveglia di cui parlo nell’articolo l’ho usata molto poco, e ora la trovo inutile e ridondante.
Vuoi svegliarti presto ogni giorno? Dormi con la tapparella alzata e svegliati con della luce naturale. Anche d’inverno, la maggior parte delle persone si svegliano quando già sta albeggiando. Svegliati con la luce naturale, magari con l’aiuto di una sveglia se ti serve, e ancora meglio fai due passi all’aperto prima di qualsiasi altra attività; utile specialmente se hai l’ufficio dentro casa come me.
Questa sveglia Philips la posso ancora consigliare solo a chi, per lavoro, si sveglia costantemente prima dell’alba.
Il manifesto della vita sana
Alla fine la maratona non l’ho mai corsa. Anzi, letture successive mi hanno portato a capire che in realtà, la maratona non è il picco della salute fisica.
42km di corsa sono tanti in uno sport così impattante. A meno di essere atleti professionisti, ho visto troppe persone rovinarsi caviglie e ginocchia perché “voglio raggiungere l’obiettivo di finire una maratona”.
La mezza maratona resta la distanza più salutare, il giusto compromesso fra massimo sforzo cardiocircolatorio e respiratorio, e la salute di articolazioni e tendini.
4 modi stupidi di sprecare il tuo tempo quest’estate (e 4 alternative sagge)
Per quanto abbrustolire in spiaggia e rave quotidiani continuino a non rientrare nei miei passatempi preferiti, persone diverse hanno preferenze diverse.
Ho visto un sacco di persone essere prese dai sensi di colpa per non sfruttare efficacemente ogni secondo della propria vita. Ma essere efficaci significa anche sapersi riposare e mollare ogni tanto.
Se l’obiettivo di tutto questo tram tram è essere più felici, allora l’ozio è importante. Non sempre. Ogni tanto.
Ho smesso di essere così estremista nel cercare di sfruttare ogni momento quando ho capito che dare consigli del genere facesse più male che bene: non dobbiamo sentirci in colpa per volerci rilassare. L’importante è non scivolare nella pigrizia cronica.
Perché dovresti leggere poco
Anche se condivido quasi tutto quello che ho scritto in questo articolo, mi sono in parte ricreduto sulla lettura.
Continuo a credere che l’azione sia molto più importante dello studio (detta regola aurea), e che molte persone continuano a leggere e studiare un argomento come scusa per evitare di mettersi in gioco e applicare quello che hanno imparato.
Questo è imperdonabile e blocca la tua crescita personale. Sempre.
Ma ho anche imparato a distinguere “leggere” da “studio”.
In molti libri, ci sono una o due perle di saggezza che vanno apprese. C’è poco da applicare, in questi libri. Sono più discorsivi e meno manualistici, con “tecniche da applicare”.
Per trovare quel libro che veramente merita di essere studiato e applicato al 100%, serve leggere tanto.
Io ascolto tanti audiolibri. Ma quando trovo un libro particolarmente interessante, lo ricompro su Kindle e me lo studio per poi metterlo in pratica. Intanto, leggo un altro libro.
I miei libri spaziano su vari argomenti, eccetto romanzi (che continuo a non leggere): astronomia, biologia, economia, eccetera. Ora sto finendo un libro sulla guerra del pacifico nella seconda guerra mondiale.
Leggere tanto aiuta la creatività, e aiuta ad avere una visione più completa del mondo che ti circonda e delle materie di tua competenza.
Quindi resta valido tutto quello che ho detto nell’articolo originale, con una precisazione: finché non ti blocca dall’azione, e quando incontri un libro veramente eccezionale ti fermi e lo studi (e applichi) al 100%, continuare a leggere tanto non può fare che bene.