Come parlare di crescita personale (a chi odia la crescita personale)

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Fuori dal blog e da chi me lo chiede espressamente, a me non piace parlare di crescita personale alla gente.

Questo perché come categoria, è stata sputtanata all’inverosimile. E per molti è “la solita truffa”.

Come biasimarli? In molti casi è così. Quando certi “formatori” iniziano a parlare di astrologia, fisica quantistica, tarocchi, spiriti universali e robe simili (per poi venderti il loro ultimo programma a 1000€), io sono il primo ad approcciare il settore con scetticismo.

Per questo non parlo mai di crescita personale, o di “tecniche”, o roba simile. O meglio, non nel modo tradizionale…

Cosa non mi piace della crescita personale

Chi mi segue da anni avrà notato un netto cambiamento dai primi articoli del 2010 ad oggi.

Sono passato da uno stile più “vecchio stampo”, dove parlavo di tecniche e strategie, a un modo più discorsivo e non convenzionale.

Questo riflette come è cambiato il mio modo di vedere la crescita personale. Più ho iniziato a praticarla, più ho scoperto che le tecniche non fanno per me. Così come non fanno per la maggior parte delle persone al di fuori della nostra nicchia.

Il problema: le “semplici tecniche”

Io di “semplici tecniche per fare X e Y” ne ho lette a centinaia in questi anni. All’inizio le seguivo religiosamente, poi con il tempo me ne sono allontanato. Alcune ancora le uso (tipo la memorizzazione veloce), molte altre no.

Magari tu sei diverso. Magari ti piace la tecnica del pomodoro, o le varie tecniche per scoprire chi ti mente, eccetera eccetera. Se funziona bene per te, ottimo. Nulla di sbagliato, hanno una loro funzione.

Ma la maggior parte delle persone sentono parlare di queste tecniche e pensano “seee, mica siamo nel paese dei balocchi!” Perché da come vengono vendute, le “semplici tecniche” sembrano promettere il mondo. A quel punto, la persona media alza le difese. E non la posso biasimare: anche io faccio lo stesso.

I motivatori sono pesci fuor d’acqua

I motivatori che propongono la crescita personale vecchio stile, non attaccano sulla popolazione generale. Mancano dei valori condivisi. Te lo spiego con un esempio.

Il mio hobby sono i cani da slitta. Se incontro un altro musher posso iniziare a parlare di tug line, swing dog, se è meglio un X back o un H back, una toboggan o una basket, e altre finezze. Ma una persona che non ha mai provato lo sport, giustamente non ha idea di cosa stia dicendo. Non parliamo la stessa lingua.

Questo perché mancano dei presupposti comuni, e spesso ci dimentichiamo di quanto sia precaria questa base che diamo per scontata. Se io parlo di tecniche per essere più efficaci su questo blog, sto dando per scontate che chi legge sappia:

  • Che la crescita personale non è fuffa.
  • Cosa sono le tecniche.
  • Che le tecniche possono funzionare realmente.
  • Che voglia migliorare sé stesso.
  • Di avere la motivazione di applicare le tecniche che spiego.

Il fatto è che non sono cose scontate. Su questo blog sì, così come ai corsi dei formatori. Ma al di fuori di questa bolla, è difficile trovare persone che condividano tutti e quattro questi valori con noi. Ed è per questo che quando sentono parlare di “tecniche per vivere meglio”, gli scappa un sorriso se va bene.

Ma perché dovrei spiegartelo io, quando esiste questo video?

https://www.youtube.com/watch?v=X03Li52vK1o

Ecco, così è come vengono visti i motivatori fuori dalla cerchia della crescita personale. I commenti della Gialappa’s lo rendono chiaro.

Nulla contro Livio Sgarbi, ma era chiaro che stava insegnando la crescita personale con il metodo classico.

Esercizi motivanti, termini inglesi, tecniche di visualizzazione, e cose così.

Roba che sarebbe andata benissimo per un gruppo che già condivideva le idee base della crescita personale, ma di certo non nella situazione in cui è stato messo.

E se io parlassi di tecniche di crescita personale fuori da questo blog, già so che verrei visto allo stesso modo del buon Livio. E sì, anche tu.

Quindi, vuoi parlare a qualcuno di crescita personale? Vuoi dare una mano al prossimo, e aiutarlo a superare un momento di difficoltà? Io uso un sistema un po’ diverso.

Come parlare alla gente di crescita personale

Iniziamo da Livio Sgarbi, cosa avrebbe potuto fare per rendere la sua presenza più efficace?

Primo liberarsi da tutte quelle frasi fatte, paroloni suggestivi e aura da formatore “you can do it”.

Tutte cose che possono funzionare in un’aula piena di persone che condividono i tuoi stessi valori base, e che utilizzano il tuo stesso linguaggio, ma nel video qui sopra la differenza di linguaggio è imbarazzante.

Un buon formatore dovrebbe, prima di tutto, imparare a usare lo stesso linguaggio del proprio interlocutore. Questo gruppo di persone non ha idea di cosa sia la visualizzazione mentale o un power-pole? Allora via dal programma.

Secondo, parlare dei benefici terra terra.

Io posso iniziare a parlare a treno della visualizzazione mentale, ma se chi mi ascolta non crede che la visualizzazione mentale possa aiutarlo, non mi ascolterà. Questo è un altro valore condiviso da chi fa crescita personale, ma non da tutti gli altri. Alle persone non interessano le tecniche, ma i benefici che le tecniche possono dar loro. E non tutti sono convinti che le tecniche possano dare dei benefici, quindi bisogna partire da lì.

Una strategia più efficace

Quindi, ecco come dovresti parlare di crescita personale a chi odia la crescita personale (e come lo faccio io).

Primo, lascia stare tutti i termini di nicchia, o motivanti, o frasi fatte: motivatori, crescita personale, tecniche, strategie, tutte parole bandite. Insomma, parla come mangi. Secondo, sintonizzati con il linguaggio delle altre persone.

Una volta che la forma è a posto, passiamo alla sostanza.

Al nocciolo, la crescita personale non sono altro che consigli per vivere meglio. Quindi è questo che dovresti fare: dare consigli per vivere meglio, non spiegare tecniche di crescita personale. Le persone sono più recettive ai consigli, soprattutto se accompagnate da una storia di come hanno aiutato anche te.

I formatori sul palco parlano letteralmente dall’alto verso il basso: fate come me perché io sono il più figo. Di fronte a un atteggiamento del genere, i più scuotono la testa e si mettono sulla difensiva.

Quando le persone cercano di ridurre lo sviluppo personale a una serie di tecniche da tramandare in un libro, e lo vedono come un esercizio fine a sé stesso piuttosto che come uno strumento per vivere meglio, ecco che si perde il vero succo di questa disciplina.

A ben vedere, qualsiasi consiglio che puoi dare alle persone può essere vista come una tecnica di crescita personale.

Quindi, non parlare di tecniche e di strategie. La crescita personale non è una scienza fatta di tattiche da applicare pari pari come lette su un libro, ma una serie di consigli per essere più felici.

Dimenticati di quello che hai letto sui libri, di tutto il linguaggio tecnico. Non serve aver letto un muro di manuali per dare dei consigli assennati che possano aiutare la gente.

L’approccio di molti è “io ho letto questi libri, quindi sono un esperto e dovresti ascoltarmi”. E quando inizi a parlare di tutte le tecniche che conosci, è così che suoni: presuntuoso. Invece, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di aiutare le persone nella loro particolare situazione, e se conosci delle tecniche, puoi mettercele dentro (senza menzionarle).

Stessa cosa quando parli del fatto che tu segui la crescita personale. Invece di dire “applico questa tecnica perché l’ho letta nel libro X del grande formatore Y”, mettila su termini più semplici “io faccio questa cosa qui e funziona benissimo, me l’ha consigliato il personaggio X o il libro Y”.

In questo modo, ho visto che le persone sono molto più aperte a discutere della crescita personale. Anche solo perché non sanno di star parlando di crescita personale.