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12 Maggio 2010

Come leggere qualsiasi libro in 30 minuti: la lettura veloce

Stefano studio lettura veloce

Da studente universitario, questa è sicuramente una delle cose più belle che abbia scoperto nelle mie ricerche, nonché quella che forse utilizzo più di tutte: la lettura veloce. L’abilità di velocizzare la propria lettura da tre a dieci volte è alla portata di tutti, e in questo post ti spiegherò come fare.


Ci sono varie tecniche a riguardo, molte sono complesse. Oggi mi occuperò di come leggere libri cartacei alla massima velocità e con il minimo sforzo, con la singola tecnica più veloce di tutte. Se invece vuoi leggere questo blog a velocità super, molto meglio usare Spreeder: scopri come funziona. 😉

Prendi il libro che vuoi leggere e, prima di tutto, fatti alcune domande: di cosa parla? Cosa mi aspetto che dica? Perché lo sto leggendo? Ho letto altre opere dello stesso autore? Dovrai  mettere la vostra mente sull’attenti e pronta a recepire ogni informazione per massimizzare la velocità di lettura.

È opportuno ripetersi la domanda “che cosa mi aspetto?” ad ogni capitolo del libro che hai sotto mano: in questo modo sarai focalizzato e pronto a scoprire se quello che avete ipotizzato è giusto o no, e il cervello sarà più attento (oltre che più predisposto).

Bene, è ora di iniziare con la lettura veloce in senso stretto. In un certo senso, dovrai tornare alle elementari: ricordi quando la maestra ti faceva usare il dito per seguire il testo? Ecco, dovrai fare la stessa cosa.

Prendi il tuo indice e piazzalo sulla prima riga della prima pagina. Ora viene la grande differenza: non sarà il dito che seguirà l’occhio, ma vice versa. Inizia a far scorrere il dit riga per riga e costringi i tuoi occhi a seguire la sua andatura.

Riesci a leggere tutte la parole? No? Perfetto, significa che la tua mente, nello sforzo di tenere il passo, sta eliminando automaticamente tutte le informazioni inutili di cui non ha bisogno. Non serve leggere tutte le parole, anzi non serve nemmeno leggerne la metà per capire il significato di ciò che si sta leggendo.

E cosa più importante, non serve focalizzarsi su ognuna di esse: il 70% delle parole in un testo sono inutili. Anche nei manuali che ti sembrano zeppi di informazioni.

Con questo metodo arriva a fine paragrafo. All’inizio potresti pensare di non aver capito niente, ma ti basterà cercare di riassumere ciò che hai appena letto per renderti conto che in realtà non è così. Di sicuro non ricorderai esattamente ogni parola, ma avrai capito il senso generale. E cosa più importante, l’avrai fatto in un terzo del tempo!

Questo sistema si basa sui punti di fissità: quando non ha riferimenti l’occhio umano tende a muoversi a scatti, anche se non te ne accorgi. Se invece gli dai un dito da seguire lo inviterai a scorrere uniformemente su tutto il testo, con i vantaggi che hai appena visto.

Sfruttando i punti di fissità si riesce a migliorare la lettura veloce fino all’estremo di un’intera pagina in tre secondi, ma lì siamo a livelli da guinness dei primati. Per il momento puoi ancora dimezzare il tempo in cui leggi qualsiasi cosa usando la tecnica del frettoloso (mio nome di fantasia).

Qui sotto nei commenti mi è stato criticato il fatto di usare questa tecnica quando si studia: rischiare di non leggere un passaggio importante non è una bella cosa. Quello che posso dire io è che sono riuscito a passare diversi esami all’università con questo metodo, e anche con dei buoni voti.

Se non te la senti di rischiare è una tua scelta, ma la lettura veloce ha le sue belle potenzialità.

Quello che invece non ti consiglio di fare è di usare la lettura veloce quando leggi narrativa. Non perché non ci si riesce (anzi è addirittura più facile), ma perché non ha molto senso.

Un buon libro è fatto per essere assaporato con calma, rilassandosi nel frattempo. Divorarlo con la lettura veloce sarebbe un po’ come andare in un ristorante a 5 stelle e divorare tutto in 2 minuti scarsi.

Molto meglio limitare l’utilizzo della tecnica integrandola nel tuo metodo di studio, magari per creare delle mappe mentali efficaci.

Allora, com’è andata la prima esperienza? Hai fatto fatica o ci sei riuscito senza problemi? Aspetto i commenti! 😉

9 Maggio 2010

Sbarazzati delle emozioni negative una volta per tutte

Stefano Crescita personale felicità

La maggior parte delle tecniche che spiego nel mio blog sono molto recenti, molte sono state scoperte a partire dagli anni ’80, ma ciò non significa che non ci sia spazio per qualcosa di più “stagionato”. È questo il caso, difatti il piccolo trucchetto per cambiare lo stato d’animo è stato scoperto addirittura dagli antichi romani.

La stessa identica tecnica può essere utilizzata anche se ti senti arrabbiato: io parlerò solo della tristezza per motivi di praticità, ma il metodo è efficace in egual misura in ambo i casi. Anzi, funziona proprio con qualsiasi sensazione.

Anzitutto, renditi conto della tua postura quando ti rattristi. Così come nella foto qui sopra tendi ad assumere una posizione fetale (ossia ad abbasare le spalle chiudendoti su te stesso),  assumi il “broncio” sulla bocca e abbassi le sopracciglia. Inoltre, il respiro tende a farsi più breve e veloce. Se invece sei in piedi, porti le spalle in avanti e abbassi il mento.

La tecnica di oggi è così semplice che bastano un paio di righe per spiegarlo. Va bene così, non c’è nessuno che mi obbliga a scrivere papiri da 2000 parole alla volta.

Abbandona le posizioni del corpo tipiche di una persona triste, e invece assumi quelle che denotano felicità: spalle alte, petto in fuori, sorriso stampato sulla faccia, sopracciglia in alto, respiro sicuro e profondo e passo svelto. Alla mente non piacciono i segnali contrastanti e cerca quindi di rendere tutto coerente. Se mantieni questa postura giusto per qualche secondo, il cervello adeguerà il tuo stato mentale a quello fisico: ecco fatto, adesso sei di nuovo felice!

8 Maggio 2010

Come simulare un’esperienza extracorporea in 5 passi

Stefano sonno sogni lucidi

Io non sono un grande fan del paranormale. Sono un becero materialista e positivista che non crede in karma, anima immortale eccetera eccetera, quindi cosa ci faccio qui a parlare della mente che esce dal corpo, di un’esperienza extracorporea?

In realtà no, non si tratta di una vera OBE (Out of Body Experience), ma di una sua simulazione. Si sfrutta una particolare tecnica di induzione del sogno lucido per dare l’impressione, suggestiva, di staccarsi dal proprio corpo materiale e volteggiare come un fantasma.

Simulazione o no, sta di fatto che resta un’esperienza magica. Non porterà significati particolari, ma è dannatamente divertente!

E visto che abbiamo tutti bisogno di un po’ di relax nella vita, ecco come iniziare a simulare un’esperienza extracorporea già da stanotte. In 6 semplici passi.

1 – Crea le condizioni adatte

Il momento migliore della giornata per sperimentare una OBE è a notte fonda. Durante il giorno fai un po’ di esercizio fisico (che fa bene anche alla salute), questo renderà più semplice e veloce il “passaggio”. Secondo, evita di mangiare troppo soprattutto nelle quattro ore che precedono l’ora prestabilita per iniziare l’esperimento.

2 – Andare a dormire

Okay, siamo pronti a iniziare.

Inizia assicurandoti di essere isolato da qualsiasi rumore ambientale: vietate sveglie che ticchettano, cani che abbiano, computer accesi in stanza; anche avere di fianco a sé un’altra persona può essere fonte di distrazione. Single, è il vostro giorno fortunato! 😛

Per lo stesso motivo è meglio sprofondare nel buio più totale: se hai una sveglia digitale girala o coprila, e fai la stessa cosa per le altre fonti luminose anche piccole (ad esempio i LED della televisione). Evita in particolar modo le luci blu o verdi, che secondo recenti studi distraggono maggiormente.

Qui valgono le stesse regole da applicare per addormentarsi velocemente.

Stenditi sul letto in una posizione comoda, possibilmente supino (o “a pancia in su”) con braccia distese lungo il corpo, e fai dei respiri profondi. Per aumentare le possibilità di riuscita, prova così: vai a dormire normalmente, ma punta la sveglia verso le 4 o le 5 di mattina. Una volta sveglio tieniti occupato per una ventina di minuti, poi tornate a letto e seguite le istruzioni qui di seguito.

Perfetto, stiamo per iniziare. Adesso arriva la parte veramente succosa!

3 – Aspetta che sopraggiunga il sonno

Resta immobile. Qualsiasi muscono del tuo corpo, fino al più piccolo e inutile, deve restare fermo e rilassato il più possibile; se vuoi “uscire” dal corpo devi evitare qualsiasi stimolo interno o esterno.

Se hai seguito il consiglio del punto 1 adesso non ci vorrà molto prima di sentire il torpore assalirti. Prima che ti addormenti devi concentrarti ed evitare che questo accada. Fai il possibile per restare sveglio, restando però completamente immobile e rilassato con i muscoli. Una parola, mi dirai. Tranquillo, non è poi così difficile una volta che ci fai l’abitudine.

Concentrati su questo pensiero: “adesso voglio avere un’esperienza extracorporea” e continua a ripetertelo nella testa. Se inizi a penare a qualcos’altro, torna il prima possibile sulla retta via. Concentrarsi su questo aspetto renderà inoltre più difficile addormentarsi, visto che la mente sarà ancora in piena attività conscia (e quindi concentrata).

4 – Qualche piccola precauzione

Come avrai intuito, quello che stai per provare è parecchio lontano a ciò che la gente sperimenta di solito.

Questo significa che stai andando verso l’ignoto, e ci saranno alcune cose che potrebbero spaventarti. Ma visto che non sono un terrorista del sonno, non c’è niente che possa provocare danni. Insomma, l’ho fatto anch’io più volte, non sono così masochista da volermi farmi del male.

La maggior parte delle persone sperimentano appena prima dell’esperienza una paralisi corporea totale: non riuscirai più a muovere nessun muscolo e sarai completamente paralizzato. Non ti preoccupate: questa è una difesa del corpo che si “spegne” durante il sonno per evitare di ferirsi con movimenti involontari. Succede ogni notte, solo che di solito stai dormendo quando avviene.

Molto bene, significa che ci sei vicino, la tua mente pensa di stare già dormendo e di aver “staccato” la parte conscia. Preparati adesso ad una serie di allucinazioni: possono essere visive (di solito delle semplici macchie colorate), ma potresti anche sentire dei suoni o provare sensazioni di levitazione o, al contrario, di sprofondare nel materasso.

Possono essere sgradevoli a volte, io le ho trovate interessanti. Durano di solito qualche decina di secondi, nulla di insopportabile.

5 – Inizia la tua esperienza extracorporea

Adesso sarai  ad alzarti dal letto (o levitare via da esso, se ti va) e a iniziare la tua esperienza extracorporea.

Ti sentirai totalmente totalmente libero sarai in grado di controllare i tuoi movimenti. Complimenti, sei appena uscito dal corpo! Cosa fare adesso? Boh, decidi tu. Puoi stare fermo, puoi muoverti per la casa, puoi fare una passeggiata. Con un po’ di concentrazione, puoi anche cambiare ambientazione e trovarti in spiaggia in costume.

Magari sei sfortunato, potresti svegliarti e pensare che il tentativo sia fallito. Non è detto: capita infatti molto spesso il “falso risveglio”, ovvero sognare di svegliarsi, ma quando si è ancora addormentati! Che casino la nostra mente.

Per testare se quella in cui sei è la realtà o ancora un sogno, conta le tue dita: se sono cinque per mano sei sveglio, se sono in numero diverso (o variabile che cambia ogni qualche secondo) sei logicamente in un sogno lucido.

Cosa fare se proprio non ci riesci

Se continui a provare ma non ottieni nessun risultato, c’è un’unica soluzione possibile: stai dormendo male. Un buon riposo è un prerequisito necessario per l’esperienza extracorporea, perché devi arrivare esattamente a quel punto dove ti addormenti subito dopo aver ingannato il corpo.

Se ti addormenti prima, dormirai normalmente.

6 Maggio 2010

Come memorizzare qualsiasi cosa in 30 secondi

Stefano studio

Meno male che la scuola l’ho finita. Non ne posso più del metodo di studio formale e sprecone del nostro sistema scolastico, ancorato a concetti vecchi di duemila anni.

Nessuno ti ha mai insegnato a studiare, e per molti nessuno lo farà mai. Ma tu sei fortunato che sei capitato su Mindcheats! 😀

In questo articolo ti spiegherò un metodo che ti aiuterà a superare uno dei più grandi scogli dello studente: il famigerato elenco numerato. Ossia: memorizzare una lista di parole o di concetti in un ordine prestabilito. Ho già catturato la tua attenzione?

Il cervello pensa per associazione, quindi con continuità, ovvero la cosa più distante che possa esserci da un elenco puntato.

La tecnica consiste nell’imparare col il metodo preferito dal tuo cervello, per collegamenti logici e immagini semplici da ricordare. Magari anche divertendosi. E perché no, un metodo da applicare anche quando non stai studiando un elenco. Qualcuno ha detto mappe mentali? No, non te ne parlerò oggi, ma ci siamo vicini.

Ti sembra impossibile? Vai avanti a leggere e scoprilo!

Il metodo

Alla mente umana non piace annoiarsi (ma va?), e cercherà di eliminare dalla memoria tutto quello che di noioso trova.

Quindi, se devi memorizzare qualcosa di particolarmente noioso o banale, devi renderlo divertente o eccitante. Ad esempio, se il primo termine è una pera, perché pensare ad una banale pera quando ci si può immaginare una pera grande come una casa e che magari parla con una voce stridula raccontando proverbi popolari? Ecco, questa è un’immagine che difficilmente dimenticherete.

Oppure usa una pera così:

lol que

Insomma, se vuoi memorizzare qualcosa, dagli delle caratteristiche uniche e indimenticabili. Tipo la pera qui sopra.

Okay, ora sai come ricordarti i vari elementi, ma questo non è che il primo passo. Se cerchi di ricordare in un preciso ordine dieci immagini come questa, dovrai esercitarti parecchio. Ma noi vogliamo metterci solo 30 secondi, giusto? E allora bisogna anche collegarle in maniera logica, queste immagini.

Visto che il cervello ragiona basandosi sulle cose che già conosce, la strategia migliore è di collegare ognuno di questi elementi in una sequenza continua che parte da una situazione abituale. Ad esempio, sempre prendendo l’esempio della pera, puoi iniziare la storia uscendo di casa e trovandoti di fronte un frutto come quello che vedi nell’immagine qui sopra.

Se il secondo elemento da memorizzare è “pizza”, allora la tua pera può tirare fuori dalla tasca (sì, qui le pere hanno le tasche invisbili) una pizza alle… Pere! Per poi mangiarla con grande atto di cannibalismo.

In questo modo puoi attaccare tutti gli ementi che vuoi, e il gioco è fatto: in poco tempo avrai memorizzato senza fatica un elenco ordinato di oggetti. Puoi fare la stessa cosa anche per concetti astratti: cose come “fantasia”, “dolore” o “amare” possono essere anch’essi inseriti dentro la storia con un po’ di visualizzazione mentale.

Stai tranquillo, perché in questo modo non rischierai di memorizzare elementi al di fuori dell’elenco: nell’esempio di sopra non ti verrà in mente la casa dalla quale esci o la strada nella quale incontri la pera, perché sono elementi così banali e noiosi che verranno saltati a pié pari dalla tua mente.

Consigli

Puoi limare ancora di più questo metodo sperimentando vari approcci, ogni persone è diversa e deve utilizzare metodi diversi. Il consiglio maestro è uno solo: meno ha senso la storia e meglio è, evita le cose che consideri normali o anche solo plausibili. Sbizzarrisciti, non porti freni, dopotutto sei il solo a visualizzare quello che pensi!

I riferimenti più forti sono quelli sessuali, comici, completamente irrealistici o iperbolici (ovvero ingigantiti a dismisura in un particolare elemento, ad esempio un’auto sportiva che supera la velocità della luce). Ma come ho detto ognuno può avere riferimenti diversi, quindi continua a sperimentare quello che ti si adatta maggiormente.

Questo metodo è una vera bomba se usato insieme alla memorizzazione a lungo termine, garantisco!

4 Maggio 2010

Come controllare il mal di testa

Stefano Crescita personale terapia del dolore

Molto spesso io soffro di sinusite.

Insomma il classico mal di testa nella zona frontale, e non c’è molto che io possa fare a riguardo. Ora, ad alcuni prendere medicine può sembrare innaturale e preferiscono aspettare che il dolore passi da sé, ma per me non è così: combattere il dolore di qualsiasi tipo è una mia priorità, e tendo a imbottirmi di farmaci (eh sì, faccio male lo so).

Ma dal momento in cui prendo la mia inseparabile aspirina a quello in cui la stessa fa effetto, passa un po’ di tempo. Per questo mi sono messo alla ricerca di una soluzione efficace e veloce per ridurre lo scomodo mal di testa fino al momento in cui posso andare tranquillamente a dormire.

Mi sono imbattuto per caso nella soluzione, riportata da Giacomo Bruno sul suo sito Autostima.net parecchi anni fa.

Il metodo è abbastanza semplice ma richiede un po’ di concentrazione. Io sono riuscito ad applicarlo senza troppi problemi fin dalla prima volta, e sono sicuro che anche tu riuscirai a fare lo stesso; richiede un minimo di immaginazione e di capacità di visualizzazione mentale (ovvero la capacità di rendere “fisici” dei concetti astratti), ma niente ti troppo complicato.

Ridurre il mal di testa con una semplice tecnica

Prima di tutto, chiudi gli occhi e immagina di prendere una scatola e chiuderci dentro il tuo mal di testa:  materializza il mal di testa e serralo dentro alla tua scatola immaginaria. La dimensione della scatola dovrà essere proporzionale all’emicrania: se è forte dovrà essere grande, vice versa se è lieve.

Adesso, con molta calma e senza fretta, concentrati e inizia a rimpicciolire questa scatola immaginaria contenente il mal di testa.

Noterai fin da subito come man mano che la dimensione si riduce anche il dolore seguirà di pari passo, liberandoti dalla pressione poco alla volta. Non avere fretta e non provare a disintegrare la scatola con un bazooka (figurato), non servirà a niente!

Invece continua con calma fino a quando la scatola non sarà piccolissima così come il mal di testa. Ecco, adesso il dolore che provi è molto lieve e più sopportabile. Ma con la giusta concentrazione puoi fare ancora di più: quando la scatola è minuscola rimpiccioliscila al punto di farla addirittura sparire: se sei abbastanza concentrato su quello che stai facendo, anche il mal di testa sparirà.

Questa operazione può richiedere un paio di minuti, ma sarai d’accordo con me nel dire che ne vale decisamente la pena!

Ricorda però: stai lavorando con la tua mente e non stai assumendo un farmaco, questo significa che provare non è sufficiente per ottenere un valido risultato. Se vuoi veramente liberarti del mal di testa devi essere assolutamente concentrato, devi crederci.

Se qualcosa va storto e perdi per un secondo la concentrazione sentendo il mal di testa farsi nuovamente più intenso, nessun problema: succede spesso e non significa che non riuscirai a raggiungere il risultato sperato. Semplicemente ingrandisci  nuovamente la scatola proporzionatamente all’intensificazione del mal di testa, dopo di che riprendi la tua concentrazione e prosegui con il metodo sopra descritto.

Non abbiamo tutti una mente uguale, alcuni possono metterci di più ed altri di meno, trova il tuo ritmo.

Il metodo per il controllo del mal di testa dimostra immediatamente l’importanza della visualizzazione mentale: immaginare qualcosa che non esiste permette al cervello di focalizzarsi meglio su di essa, perché è più abituato a ragionare attraverso concetti concreti piuttosto che astratti.

Questo principio generale puoi applicarlo a tutto: se hai difficoltà ad assimilare un concetto o a capire qualche cosa di astratto, prova a visualizzarlo nella tua mente e a farlo interagire con qualche altro oggetto fisico.

Questo ti aiuterà a trovare la soluzione al tuo problema.

Non ti basta? Allora passa a leggere la mia serie di 3 articoli su come ridurre il dolore. 😉

AGGIORNAMENTO

Torno su questo articolo dopo quasi due anni di blogging. Suonerò un po’ nostalgico, ma si tratta del mio primo e fantastico post! Certo che ne ho fatta di strada.

E quindi? Niente, volevo solo darti questa piccola chicca. 😉

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Buongiorno! Il mio nome è Stefano Mini, sono un viaggiatore e un sognatore: viaggiatore, perché laureato in economia mi sono fiondato negli Stati Uniti per un anno, da lì mi sono trasferito in Inghilterra (da dove ti scrivo ora). Sognatore, perché i miei sogni guidano la mia vita.
Da aprile mi sono trasferito negli Stati Uniti per...

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