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23 Gennaio 2013

Come aggirare la procrastinazione anche se gli impegni ti strozzano

Stefano Crescita personale

Oggi pubblico un articolo di Luca, un lettore del blog, che ti spiegherà la sua innovativa tecnica per aggirare la procrastinazione. A me è piaciuta così tanto che gli ho chiesto di scrivere un post intero, alla fine eccolo qui! Buona lettura. 🙂

Innanzitutto ringrazio Stefano per avermi permesso di pubblicare questo articolo sul suo blog, in modo da poter condividerne il contenuto con voi e sapere cosa ne pensate.

Voglio parlarvi di un argomento all’apparenza banale, ma che in realtà contribuisce alla realizzazione dei nostri obiettivi. Parlo di una tecnica diversa dalle solite, un esperimento che ho fatto su me stesso.

Ho sentito, dopo averla sperimentata, che questa tecnica esiste effettivamente e viene usata da qualcuno. Tuttavia viene sottovalutata perché sembra contraddire le classiche tecniche di ottimizzazione del tempo. Ma su di me funziona benissimo, quindi vi parlerò della mia esperienza personale e di come ho visto funzionare questa tecnica su me stesso.

Io ho molte passioni: adoro la matematica, la fisica, l’informatica e qualsiasi altra disciplina scientifica. Mi piace anche leggere, scrivere, fare brain training e praticare sport come il nuoto.

E ne ho citate solo alcune.

Almeno manca Facebook.
Almeno manca Facebook.

Il mio sogno più grande è quello di costruire un’IA evoluta, un’intelligenza artificiale capace di elaborare come il cervello umano. È un argomento controverso, tuttavia chiunque abbia una buona base scientifica sa che non è un’utopia.

Dato che voglio seriamente raggiungere questo obiettivo, ho capito che dovevo organizzarmi su molti aspetti per metterlo in pratica:

  1. Approfondire materie come matematica, fisica e robotica;
  2. Analizzare il funzionamento di algoritmi di IA (algoritmi genetici, reti neurali) e testarli su semplici programmi di IA debole (ossia l’Intelligenza Artificiale tipica dei sistemi esperti, capace solo in un determinato campo);
  3. Simulare ambienti artificiali e costruire semplici robot;
  4. Fare altre cose che non c’entrano, ma che sono importanti per la mia vita (es. le cose che ho citato in precedenza).

Vedendo questi 4 punti organizzati in questo modo sono andato nel pallone, e non sapendo da dove iniziare ho incontrato il peggior nemico di chi vuole realizzare un obiettivo: la procrastinazione

Come sconfiggere la procrastinazione

Rimandare, rimandare, rimandare. Ecco cosa facevo di continuo. Non c’era verso di smettere. Facevo qualcosa ogni tanto, il mio cervello sarà pure pigro ma non fino al punto di non fare niente, ma senza un’organizzazione e senza micro-obiettivi che mi avrebbero facilitato i compiti.

Sapevo che sbagliavo a fare così, sapevo che rimandare a domani significa rimandare a mai più, ma era tutto inutile.

Fino a metà dicembre è andata avanti così, e allora mi si è accesa la lampadina. Deciso a temporeggiare per l’ultima volta, mi sono detto: “Dato che l’anno sta finendo, rimandiamo direttamente tutto al prossimo! Non me ne frega che sto sprecando questo tempo, quest’anno posso anche buttarlo nel cesso e mi concentrerò solo sul 2013, in cui dal primo giorno non sprecherò un minuto, e per il 31 dicembre 2013, anche se non avrò costruito un’IA forte, almeno avrò creato qualcosa di sensato!”.

Poi mi sono venuti i sensi di colpa pensando al povero 2012 buttato nel cesso e ho deciso di fare comunque qualcosa. Ho capito che era necessaria un’organizzazione più accurata e ho diviso i precedenti 4 punti in più punti, poi ho creato un calendario personale su Excel e per quasi ogni giorno del 2013 ho annotato il piccolo “compito del giorno.” Annotare non ha l’unica funzione di ricordare, ma anche un aspetto psicologico, dato che in questo modo il cervello si rende conto dell’importanza del compito.

Allora è successa una cosa strana: mi è venuta voglia di incominciare veramente a realizzare il mio obiettivo! E così ho fatto: ho iniziato a lavorare in anticipo. Ma stavo commettendo un errore: la mia mente si sentiva disorientata dato che non seguivo l’organizzazione del calendario, così ho deciso che era meglio smettere e perfezionare i punti annotati in precedenza.

Ogni tanto mi tornava voglia di continuare, ma non l’ho fatto per tutto il resto del 2012.

Adesso siamo nel 2013 e il metodo funziona alla grande! Mi sento gratificato ogni volta che realizzo tutti i micro-obiettivi del giorno e mi sono posto un limite: ogni domenica, se necessario, apporto qualche piccola modifica al calendario; ma solo ogni domenica, altrimenti il mio cervello ne approfitterebbe e tutto questo lavoro diventerebbe inutile.

Chissà cosa verrà fuori a fine anno! Ma cerco di essere realista e di concentrarmi sul presente.

Aggirare la procrastinazione: pro e contro

Come usare questa tecnica:

  1. Il cervello va accontentato: se gli si dà il tempo di adeguarsi, non ci deluderà. Normalmente, se mi chiedeste di scrivere un libro, io rimanderei a “domani” (cioè a mai più). Voi mi direste di iniziare subito, magari scrivendo poche pagine e aumentando poco a poco, ma io cercherei di convincervi che domani è sicuro che inizierò (e invece non è vero).
  2. Usiamo invece la mia tecnica: aggiriamo la procrastinazione! Rimando l’inizio del lavoro non a domani, ma alla settimana prossima, magari anche due settimane. Può sembrare una pazzia, ma funziona.
  3. I giorni prima di iniziare devo però fare di tutto per convincermi psicologicamente: scrivere la data di partenza (su un’agenda, sul telefono, al computer, sui muri…), prendere brevi note per organizzare il mio lavoro, pensare al libro… Ovviamente tutto questo dovrà essere fatto in maniera semplice e senza sforzi, onde evitare l’effetto opposto!
  4. Dopo alcuni giorni ci si accorgerà che il cervello non vede l’ora di iniziare (strano, vero?) per quanto l’attività da svolgere possa sembrare all’inizio noiosa. Invece bisogna resistere: non si deve iniziare prima della data prefissata.
  5. Può sembrare un controsenso, ma appena la data arriverà iniziare il lavoro sarà semplice, divertente e soprattutto si continuerà a svolgerlo fino alla fine senza problemi.

Pro:

  • Si risolve una volta per tutte il problema della procrastinazione! Il cervello è pigro, ha paura dei cambiamenti improvvisi e per questo si adegua a una monotonia che lo illude di stare bene. Siamo programmati per cercare il piacere a breve termine, non a lungo. Per questo, per quanto si può spronare una persona a fare qualcosa subito senza rimandare al giorno dopo, è raro che qualcuno non dica “inizio domani ma sono sincero: questa volta inizio veramente”.
  • L’obiettivo è organizzato alla perfezione nel tempo antecedente l’inizio del lavoro. Vengono eliminati gli aspetti superficiali e ci si concentra sull’essenziale.
  • Può essere usato in molti contesti del tutto diversi, persino nello studio! Molti fanno l’errore di studiare tre, quattro ore al giorno. Una notevole perdita di tempo! Lo sapete, per esempio che in un’interrogazione o in un esame orale l’introspezione psicologica conta molto di più della conoscenza? È necessario conoscere solo gli aspetti essenziali e, al momento dell’interrogazione/esame, basta citarli e “inventare” il resto parlando delle cose inerenti all’argomento che ci sembrano più plausibili, l’importante è ciò che si dice sia compatibile con il minimo studiato. Non sto dicendo di non studiare! Fatelo, ma non esagerate. Non prenderete sempre il massimo così, ma può valerne la pena: non serve un punteggio alto che non garantisce il reale valore di una persona, come ha detto Stefano in un precedente articolo. Mi ricordo di alcune interrogazioni in cui ho studiato pochissimo e ho comunque preso voti alti: basta la pratica. Ciò vale per discipline umanistiche come lettere, storia dell’arte e filosofia; in parte per discipline come matematica, informatica, lingue, economia (solo se si ha una buona flessibilità mentale); un po’ meno per discipline come biologia e storia, che contengono nomenclatura e concetti specifici.
  • C’è un notevole risparmio di tempo: il “tempo perso” iniziale viene compensato dalle mancate distrazioni che si verificherebbero nello svolgimento del compito senza l’uso di questa tecnica.

Contro:

  • Inefficace per i compiti che devono essere svolti subito.
  • Parzialmente demotivante prima di iniziare, dato che non si fa niente di concreto, se non organizzare.
  • In alcuni casi richiede parziali modifiche nel corso del tempo, ad esempio il mio progetto di realizzazione di un’IA forte è completo, ma in futuro potrò trovare degli aspetti che in precedenza non avevo considerato.

Conclusioni

Questa è una tecnica sperimentata da un comune mortale quindi alcuni fattori potrebbero variare, come ad esempio il tempo di pausa prima di iniziare.

Ma è molto efficace nell’aggirare il meccanismo di procrastinazione usando la sua stessa moneta, ovvero rimandando. Il cervello è pigro, ma anche curioso e maniaco dell’organizzazione: vietargli di svolgere un compito e allo stesso tempo organizzarlo vi darà lo stimolo a iniziare.

Con questo è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate. Ciao!

16 Gennaio 2013

Vuoi tutto Mindcheats in un solo ebook? Ora puoi

Stefano Comunicazioni di servizio

Una delle domande più gettonate negli ultimi mesi è stata: c’è un modo più semplice per leggere gli articoli di Mindcheats?

È vero, è un casino. Con un blog non posso ordinare per bene gli articoli, metterli in ordine logico secondo la scaletta migliore. Con oltre 200 post scritti non puoi trovare tutto. Ti perderai qualcosa, magari un articolo fondamentale. Vuoi correre questo rischio? Anche se andassi a leggere tutto l’archivio cronologico, non sapresti in che ordine farlo: quali sono gli articoli più importanti? Le tecniche che devi applicare prima?

Per risolvere tutti questi problemi ho creato Il Libro di Mindcheats, una raccolta completa di tutti gli articoli che ho scritto negli ultimi due anni e mezzo.

Anzi ho fatto di più, una serie di chicche che ti piaceranno. Vuoi scoprire i dettagli più succulenti? Continua a leggere. 🙂

Clicca qui per leggere i dettagli del Libro di Mindcheats

 

La crescita personale non sarà più la stessa.
La crescita personale non sarà più la stessa.

7 cose che ti piaceranno nel Libro di Mindcheats

  1. Oltre 400 pagine.
  2. Molti articoli sono stati riscritti e ampliati per correggere gli errori e spiegare meglio i passaggi poco chiari.
  3. Tutti i post sono organizzati in ordine logico: dai più generali ai più specifici, dai più importanti ai meno fondamentali.
  4. Il file è in formato PDF, significa che puoi leggerlo a computer o stamparlo. Se lo stampi, è già nella formattazione ideale per facilitare la lettura su carta.
  5. Tutti gli aggiornamenti sono inclusi e gratuiti per sempre: riceverai via email la nuova versione ogni due mesi.
  6. 3 articoli inediti mai apparsi su Mindcheats.
  7. Hai il 25% di sconto fino a mercoledì prossimo: 7,49 euro invece di 9,99.


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9 Gennaio 2013

4 frasi che ti stanno facendo vivere una vita a metà

Stefano Crescita personale

Le più grandi bugie le stai dicendo a te stesso. Le più pericolose le stai dicendo a te stesso.

Continui a mentirti perché la verità è troppo difficile da sopportare, ti fa uscire dalla zona di comfort, ti chiede di impegnarti per dimostrare le tue qualità. Troppa fatica, meglio crogiolarsi in una finta realtà nella quale tu sei un’ottima persona, è il mondo ad essere malato. La sorte, la società, i politici. La colpa è di tutti, tranne che tua.

È facile pensarlo, perché così tu hai una ragione finta per sederti di fronte alla TV e guardare l’ultima puntata di Naruto invece che sudare per raggiungere i tuoi obiettivi.

Lavorare è faticoso, fare fatica è faticoso. Lamentarsi è una droga: inebriante al momento, devastante sul lungo periodo e crea dipendenza.

Ti stai ripetendo da anni le stesse quattro frasi, le quattro bugie che non ti renderanno mai la persona che vorresti essere. Invece che lamentarti e non fare niente, perché non inizi a lavorare sul serio?

Un attimo, non QUESTA vita a metà.
Un attimo, non QUESTA vita a metà.

1 – Non ho ancora avuto la mia opportunità

Non posso credere che lei abbia ricevuto la promozione, io sono molto più bravo!

Non posso credere che si sia fidanzata con quella testa di gambero, io sono una persona molto migliore!

In entrambi i casi, se solo avessi avuto la tua chance, avresti potuto dimostra che sei il migliore. In entrambi i casi, non hai fatto niente per raggiungere effettivamente quell’obiettivo. In entrambi i casi, la persona che ti ha superato ha fatto di tutto per arrivare dove è adesso.

Per tutta la tua vita hai aspettato che l’occasione giusta ti si presentasse davanti, pretendi che le cose ti siano regalate solo perché sei una brava persona. In parte, questa credenza deriva dal fatto che ci viene insegnata in ogni film di Hollywood nella storia: vinci la gara e la bella ragazza si accorgerà che tu sei il suo grande amore. Fai il tuo lavoro in maniera poco più che decente e il grande capo ti farà diventare vice-direttore.

C’è una grande menzogna nella quale vivi: conduci la tua vita al massimo delle tue possibilità e verrai ricompensato sempre.

Vieni indottrinato a credere in questi concetti fin da bambino. Fai un bel disegno alle elementari e verrà esposto sul muro, scrivi un bel testo e verrà letto in classe come esempio per gli altri. Prendi dei bei voti a scuola e papà ti regala il motorino. Ma nel mondo reale, è difficile che un buon lavoro riceva un complimento più accentuato di “bravo pirla, ora continua a lavorare.”

Anche se in qualche caso eccezionale può capitare, è raro che ti venga proposta una promozione se non fai nemmeno sapere al capo che sei interessato. A una festa la ragazza che ti piace difficilmente ti guarderà e capirà, in un secondo, che sei l’uomo della sua vita. Non senza che tu faccia qualcosa di concreto.

È qui che casca la pera.

Usare la scusa del “non mi è mai stata data l’opportunità per brillare” è l’arma più potente nell’arsenale del tuo ego. Dirlo porterà la colpa sugli altri, non su di te. Non è sicuramente colpa tua, caspita, tu sei la persona migliore di questo universo.

Il fatto che il mondo sia contro di te (anche se in realtà non gliene frega niente) ti dà la possibilità di credere che tu sei il migliore, perché nessuno ha mai dimostrato il contrario. Se effettivamente ottenessi quella promozione e i tuoi risultati fossero nella media, tutti lo vedrebbero. Anche tu.

Questo è un pensiero orribile per la mente: meglio continuare a credere di essere il migliore senza dimostrarlo, che mettersi in gioco e rischiare di vedere le proprie credenze infrante. È per questo che hai paura di fare qualcosa: il tuo inconscio non vuole affrontare la dura verità. Tu devi essere il migliore in tutto, andare alla ricerca delle prove che dimostrano il contrario è un male.

Usare questa scusa ti permette di dire ai tuoi amici, mentre vi ubriacate al bar, di quanto tu saresti bello e bravo se solo ti fosse data la giusta opportunità.

In altre parole, nella tua mente, tu sei il migliore senza doverlo dimostrare. Nel mondo ci sono poche cose più comode dell’essere il migliore in qualcosa, senza avere lo stress che comporta l’essere il migliore in qualcosa.

Non ti preoccupare, non sei solo tu. Tutti attraversano questa fase, anche io. Non sai in quante occasioni avrei voluto tornare indietro nel tempo, tirarmi un ceffone e dirmi “ma che ortaggio stai facendo?” Questo ti dà anche un buon vantaggio sugli altri: smetti di usare scuse ed esponiti al mondo, fallisci, migliora. La vera strada per il successo è fatta così.

2 – È così anche per gli altri

I membri di ogni gruppo sociale tendono a condividere certi tratti della personalità. I ricchi tendono a uscire con altri ricchi, i timidi con altri timidi, i disoccupati con altri disoccupati. Quando i tratti in comune sono negativi, il gruppo di amici si trasforma in un comodo gruppo di supporto.

“Hey non è colpa tua, amico. Anche io sono senza un lavoro da sei mesi, Tizio è messo anche peggio. È che non c’è lavoro in Italia.” Ma se chiedi a chiunque del gruppo quando ha mandato l’ultimo CV, la risposta è almeno “settimane fa.”

Non è tutta una questione di pigrizia, anche se la pigrizia gioca un ruolo fondamentale. È che più parli con persone che condividono il tuo punto di vista, più quel punto di vista diventa nella tua mente una verità assoluta. Se in dieci usano la stessa scusa per i loro fallimenti, finiranno col crederci. Dire al tuo amico che non è colpa sua se non trova un lavoro, è un po’ come dirlo a te stesso.

Col tempo, finirai per convincerti di non avere speranze di fare alcun progresso significativo nella vita. Getterai la spugna.

Stare in questo gruppo significa restare nella tua zona di comfort, nessuno ti sta mettendo pressione o si aspetta altro da te. Hai fatto il possibile, non è colpa tua.

C’è un momento nella tua vita in cui dovrai separarti da queste credenze limitanti e fare qualcosa per cambiare la tua situazione. Un buon momento per farlo è adesso. C’è una buona possibilità di fallire, di faticare, di perdere alcuni amici perché non condividi più con loro il tratto significativo della pigrizia. Se avrai più successo degli altri, comincerai a essere invidiato invece che compatito.

Mentre gli altri si lamentano di come il mondo sia ingiusto con loro, tu starai lavorando giorno e notte per fare quello che loro dicono che non si può fare. Ce l’avranno con te perché dimostrerai loro che hanno torto, che è colpa loro. Sei pronto ad affrontare le conseguenze?

3 – Sono sfortunato

Facile la strada per il successo, per gli altri. Hanno un percorso lineare, una crescita costante, non hanno clamorosi imprevisti. Se anche io non fossi perseguitato dalla sfortuna, avrei il loro stesso successo.

Ma anche no.

Quando guardi una persona di successo, vedi solo il risultato finale. Vedi la fama, la ricchezza, le belle donne. Non vedi la fatica, il sudore, i fallimenti. Non vedi i drammi.

Guardi Mindcheats e ci vedi un sito in costante ascesa, con un buon successo e tante altre belle cose. In realtà più volte sono stato tentato dall’idea di abbandonare questo blog e buttarmi nel letto. Spesso ho pensato che non avrei mai avuto così tanti visitatori, che era tutto inutile. Per anni sono stato uno scrittore scadente, per anni la grafica ha fatto schifo.

Migliorare significa che parti dal “punto schifo” e arrivi al “punto bello”. A vederlo come un osservatore esterno, è un percorso logico. Ma immaginati di esserci tu al punto schifo: non sai come sarà il futuro, se il tuo progetto avrà successo, se la tua fatica verrà ricompensata.

Il cervello attribuisce i fallimenti degli altri alle loro colpe, ma i tuoi fallimenti no, non sono colpa tua. È la società, il presidente, le mezze stagioni, la nuova gioventù. Tu saresti il miglior essere umano sulla Terra, se non fossi perseguitato dalla sfortuna. È una bella convinzione perché ti fa credere di essere il migliore senza doverlo dimostrare (vedi punto 1).

Smettila di pensare come un bambino: non sei così speciale. Anche gli altri hanno passato le tue  stesse difficoltà, anche le persone che hanno avuto successo. Non ci sono scuse.

4 – Sono fatto così

Non so disegnare, sono fatto così.

Sono un ritardatario, sono fatto così.

Non riesco mai a finire un progetto, sono fatto così.

Ti piace crogiolarti nella sensazione che sei quello che sei e nulla potrà mai cambiarti. La tua mente ha bisogno di punti di riferimento a cui ancorarsi, dei rifugi sicuri in cui rintanarsi per evitare il confronto con la realtà.

Ti poni dei paletti, dei limiti che definiscono quello che sei. Io sono questo e so far questo, ma non sono quest’altro e non so fare quello. Né sarò mai capace. Perché? Ovvio, perché sono fatto così. Domanda stupida.

Lo sai che il talento non esiste? Puoi essere chi decidi di essere, puoi fare quello che decidi di fare. Solo le tue convinzioni ti limitano.

Io mi sono sempre detto di non essere capace a disegnare. La prova: non so disegnare, avevo l’insufficienza all’asilo (sottolineo: all’asilo). Poi ho visto persone che sono partite dal mio stesso livello diventare degli artisti che vendono i loro dipinti dopo solo qualche anno di esercizio.

Li ho osservati nel loro percorso di crescita, ho tracciato con cura quello che facevano e come lo facevano. Sono arrivato a una conclusione: se ti impegni, puoi fare quello che vuoi. L’unica cosa che conta è l’impegno e la passione.

Se ti piace fare qualcosa ci dedicherai del tempo: se ti piace scrivere, scriverai tanto. Più scrivi e più migliori, anche se non te ne accorgi. Per te non è pesante, perché ti piace. Passano gli anni e diventerai bravo. Se invece scrivere ti fa schifo, non scriverai e non diventerai mai bravo.

Io scrivo benino. Non sono Oscar Wilde ma me la cavo. Pensi che sia stato sempre così? Vai indietro nel tempo a rileggere i miei articoli del 2010 e cambierai idea: è grazie a Mindcheats che sono diventato bravo, è grazie alla pratica che sono migliorato. È con questo in mente che ho creato la mia regola aurea. e il mio corso di inglese gratis.

2 Gennaio 2013

La regola definitiva della crescita personale: la Regola Aurea

Stefano Crescita personale

È da anni che ricerco questa formula, ora sono pronto a svelarla al mondo.

Per anni ho cercato una formula semplice per il successo, una tecnica sola che in un minuto riassumesse tutto quello di cui hai bisogno per avere una vita nella quale raggiungi ogni tuo obiettivo. Una formula che racchiude crescita personale, procrastinazione, studio, successo, soldi. Tutto.

L’ho trovata.

Non so come, è successo due settimane fa. Stavo leggendo un articolo e mi è venuta l’illuminazione: sì, ora ho capito tutto.

Ho passato le ultime due settimane a rifinire la regola, a testarla, a migliorarla. Adesso è pronta a migliorare anche la tua vita.

Oro? Potrebbe interessarmi…

Perché non riesci a raggiungere i tuoi obiettivi

Ci sono molte ragioni:

  • La procrastinazione;
  • L’incapacità di creare delle priorità;
  • La mancanza di esperienza.

E molte altre.

Ognuno di questi problemi ha la sua soluzione, tecniche che ti permettono di migliorare sotto un certo aspetto della tua vita:

  • 4 tecniche per sconfiggere la procrastinazione;
  • Come pianificare un obiettivo intelligentemente;
  • Il segreto più banale del successo;
  • 5 modi scientificamente provati per mantenere la motivazione.

Ma sono tutti palliativi.

Sono tecniche che sia affannano a curare i sintomi, senza curare la malattia. Potrai risolvere questo o quel problema, ma farai solo dei piccoli passi avanti. Tu vuoi quella singola regola che cambierà qualunque cosa, vero?

La regola aurea che ho scoperto cambierà il tuo modo di pensare, di agire, di rapportarti con il mondo. Creerà l’unica distinzione che devi avere sempre presente nella mente quando fai qualcosa.

Risolverà i tuoi problemi di pigrizia, di mancanza di esperienza, di inattività. Applica la regola aurea ogni giorno a qualsiasi aspetto della tua vita, non fallirà mai.

La sua efficacia è così grande che mi sembra incredibile che nessuno l’abbia ancora scoperta. È il riassunto e il culmine di tutta la crescita personale, è il punto di arrivo di qualunque percorso di sviluppo.

Quando riuscirai a rispettare la regola aurea, potrai dire di essere una persona slanciata verso il successo. Tutto il resto è una conseguenza.

La regola aurea: svelata

Sei pronto?

Per ogni due minuti del tuo tempo libero spesi a usufruire del contenuto degli altri, spendine uno per creare qualcosa di tuo.

Tutto quello che fai nel tempo libero si divide in due categorie: quello che crei e quello di cui usufruisci. La seconda categoria comprende ogni cosa che è stata fatta dagli altri e che ora stai usando. In questo gruppo rientrano:

  • Il tuo film preferito;
  • La birra;
  • Le chiaccherate con gli amici (usufruisci della loro compagnia);
  • Il cinema;
  • Il ristorante;
  • Il libro;
  • Lo studio;
  • L’articolo di Mindcheats.

Se lo devi comprare, è in questa categoria. Se non lavori per ottenere qualcosa di nuovo, è in questa categoria.

Fra le cose che crei tu ci sono:

  • Il tuo nuovo libro;
  • Una cena cucinata da te;
  • Un articolo che scrivi per una rivista;
  • La corsa che fai ogni mattina;
  • Insegnare a tua nonna a usare il computer;
  • Un disegno.

Crea qualcosa di tuo, di unico. Fallo ogni giorno, fallo con costanza. Se mantieni il rapporto della regola aurea puoi anche non seguire nessuna delle altre regole o tecniche di Mindcheats, avrai successo.

Perché la regola aurea funziona sempre

Non sei ancora convinto della bontà di questa regola?

Dimmi qual è il grande difetto della scuola italiana.

È la scarsa parte pratica, il fatto che non applichi quello che studi. Questo uccide la tua creatività e non ti mette in condizioni di affrontare il mondo. Ne ho parlato nel mio ultimo articolo: perché dovresti essere uno studente mediocre per trovare un buon lavoro.

Stai passando la tua vita ad assimilare il contenuto degli altri, senza fare niente. Leggi, giochi alla Playstation, studi, guardi la TV. Stai sprecando tempo.

Come come? Mi dici che è importante informarsi, leggere, ampliare la propria cultura?

Balle.

La cultura è un mezzo, non uno scopo. A conoscere i classici latini non porti a casa la pagnotta, leggere un libro di crescita personale non ti porterà più vicino al tuo obiettivo.

Per fare qualsiasi cosa devi… Farla. Non pensarla, non teorizzarla, non studiarla. Farla.

Crearla.

Quanto tempo sei stato su Facebook oggi? Un’ora? Aggiungi altri 10 minuti per leggere questo articolo, sono 70 minuti spesi a usufruire del contenuto degli altri. Quando sei arrivato a leggere l’ultima riga di questo post, fai due semplici passi:

  • Inizia subito a creare qualcosa, scrivi un commento e dimmi cosa puoi fare oggi per raggiungere il tuo obiettivo;
  • Fallo.

Passa 35 minuti a creare, non fare altro. Potrai riposarti dopo.

Anche quando non hai nessun piano, anche quando non puoi fare niente in questo momento per avvicinarti al tuo sogno, non significa che devi smettere di creare. Crea altro, inizia a scrivere un libro, fai un disegno. Fai qualsiasi cosa, ma fallo.

Ogni giorno hai lo stesso problema di trovare qualcosa da fare per rispettare la regola? Apri un blog, come ho fatto io. Scrivi il tuo primo romanzo: farà schifo, non te lo pubblicherà nessuno. Ricomincia a scriverlo da capo, sarà più bello.

Non evitare di far qualcosa solo perché non sei capace: nemmeno Bolt sapeva camminare appena nato, nemmeno Einstein sapeva le tabelline all’asilo.

La differenza fra loro e te è che loro hanno creato qualcosa e sono migliorati, tu hai paura. Bolt ha creato un fisico perfetto con l’esercizio fisico, Einstein ha creato formule matematiche che spiegano le leggi che governano l’universo. E tu?

La magia della regola aurea

C’è qualcosa di magico nella regola aurea: più fai, più diventi bravo a fare.

Usufruire del contenuto degli altri non ti renderà una persona migliore. Puoi imparare qualcosa, ma al mondo non gliene frega niente. Nel mondo devi saper fare, devi avere abilità pratiche, devi avere delle competenze.

Se non inizi a fare, non saprai mai fare niente. Non devi solo sapere, devi saper fare. Se non sai fare niente, non stupirti se non riesci nemmeno a trovare un lavoro. È quello che crei che dà valore alle tue attività, è quello che crei per gli altri che ti fa guadagnare.

Più sei bravo a creare, più quello che crei è unico, più aumenterà il tuo valore. Non importa quello che fai, te lo ripeto, qualsiasi cosa è più utile del non fare niente. Piuttosto che guardare la TV, disegna qualcosa. Adesso non sei capace a disegnare, magari pensi di non avere talento, non è vero. Il talento non esiste. L’abilità ti tornerà utile in futuro.

Non solo puoi creare maggiore valore per gli altri, ma anche per te stesso. Ascoltami bene, perché è qui che farai la differenza.

Pensa di dover assumere un idraulico:

  • Uno ha vent’anni di esperienza, una laurea negli Stati Uniti in ingegneria, è stato il responsabile per la progettazione dei sistemi idrici di Londra e ha inventato delle tubature che hanno rivoluzionato il sistema di trasportare acqua;
  • Uno è un ragazzino neodiplomato, senza esperienza e che non sa nemmeno tenere in mano un pappagallo.

Se avessi i soldi, quale assumeresti per allacciare all’acquedotto la tua nuova cucina? E soprattutto, quale dei due avrebbe risultati migliori?

Ora immagina di essere solo tu. Tu puoi essere sia il laureato con esperienza mondiale che il ragazzino incapace, la scelta è tua. Se invece dell’acqua dovessi assumere qualcuno per aiutarti a raggiungere il tuo sogno, cercheresti la persona con la maggiore esperienza.

Quella persona sei tu.

Tu devi avere l’esperienza per rendere possibile ogni obiettivo, tu devi fare tutto. L’unico modo per costruire il tuo successo è creare, perché creare è l’unico modo per migliorare, per formarti delle competenze che ti torneranno utili a livello pratico.

Un’importante considerazione finale

Guarda con attenzione la regola aurea: dice nel tempo libero.

Significa che sto parlando del tempo che puoi dedicare a te stesso, quello che puoi investire come vuoi. La scuola, le lezioni, lo studio e il lavoro sono esclusi: quello è il tuo sostentamento, il tuo futuro, il tuo investimento a lungo termine. Quelle sono le cose che devi fare, io sto parlando di quello che vuoi fare.

Per questo il rapporto è di un minuto di produzione per ogni due minuti di assorbimento passivo: devi anche rilassarti. Non cercare di essere troppo produttivo, diventerai stressato e vivrai male. Fai, non strafare. Oltre un certo limite non andare.

Diciamo che dormi 7 ore a notte (l’ideale) e fra lavoro e trasporti partono 9 ore: te ne rimangono altre 8 ogni giorno per fare quello che vuoi. Se segui la regola aurea, devi passare poco meno di tre ore al giorno a creare.

Credi che sia poco? Scrivi il tuo romanzo per tre ore al giorno per una settimana, poi dimmi quanto sei riuscito a fare. Fai sport per un’ora al giorno, cucina cene sopraffine per mezz’ora e scrivi un blog nel tempo che rimane.

Segui la regola aurea e avrai tutto il tempo per riposarti, ma non abbastanza per battere la fiacca. Riuscirai a fare ogni cosa senza alzare il tuo livello di stress e con serenità. Migliorerai, diventerai una persona felice.

Fai qualcosa, fallo ora. Hai già sprecato troppo tempo oggi. Non importa cosa, crea qualcosa di tuo.

P.S. Non sei ferrato in matematica? Simone, un lettore di Mindcheats, ha creato un semplice programma su Windows che calcola quanto tempo devi dedicare a produrre qualcosa ogni giorno. Scaricalo direttamente e gratis: fai click qui.

26 Dicembre 2012

Perché dovresti essere uno studente mediocre per trovare un buon lavoro

Stefano studio

Io sono uno studente mediocre.

Dal liceo sono uscito con 72, troppo alto rispetto a quello che meritavo. Dall’università con 94, la mediocrità.

Ma sai una cosa? Non mi interessa. Anzi, vado fiero dei miei voti. Ne vado fiero perché è la dimostrazione che non sono stato tutto il tempo sui libri a studiare, perdendomi tutto quello che il mondo aveva da offrire.

Ho esplorato, ho scoperto, ho sperimentato. Ho anche imparato, in maniera diversa rispetto alla scuola ma ho imparato. Lezioni che mi hanno cambiato la vita.

Se avessi passato il mio tempo a studiare solo quello che la scuola mi diceva di studiare, sarei una persona diversa. Peggiore e con meno successo.

Per quanto sia facile cullarsi nell’illusione che la scuola e la società si prenderanno cura di te, non farci troppo affidamento: se vuoi veramente imparare dovrai farlo da solo, quello che ti dice la scuola non basta. Se ti fermi dove si fermano tutti, non avrai più successo di loro nella vita. Resterai nella mediocrità.

Se speri che una media impeccabile ti porterà ovunque, sappi che hai sbagliato strada. Non qui, non in Italia.

Una laurea con i fiocchi può aprirti tutte le porte del mondo a Harvard o Stanford, non a Bassano del Grappa.

Perché un buon voto è inutile

Non nascondo un po’ di amarezza quando mi hanno detto 94 alla laurea. Mi aspettavo qualche punto in più, ma non ci ho dato troppo peso.

Il voto è un indicatore sintetico che cerca di riassumere il tuo grado di preparazione medio su alcuni specifici argomenti. È un certificato che bolla le tue conoscenze in materia. Non che sia un male: è il modo più semplice per valutare la competenza in un dato settore.

Ma la vita è più di questo, il mondo è più grande.

Per il tuo futuro, il voto conterà poco:

  • Se vai alle superiori e non vuoi fare l’università, sia un 60 che un 100 ti metterà nel calderone dei “non laureati”;
  • Se ti laurei, il voto della maturità non conterà più niente;
  • Dopo la laurea conteranno più l’università, l’esperienza e il campo di studi che il voto.

In ogni caso, il voto ha un peso relativo. Ci sono altre cose che puoi fare per metterti in gioco, per migliorare il tuo futuro.

Il mondo è più grande della scuola. Se agisci in base a questo concetto non importa con che voto finirai la carriera scolastica, sarai anni luce avanti agli altri.

Perché l’apprendimento scolastico ha fallito

Quando studi entri in una catena di montaggio, un sistema di produzione di massa. Stesse lezioni, stesse informazioni, stessi metodi. Studi tanto o studi poco, non importa, studierai le stesse cose degli altri. Non avrai nulla di diverso, di distintivo.

In questo, la scuola mette le basi appena sufficienti. Alcune cose come la matematica sono necessarie per la crescita, molte altre sono una perdita di tempo.

Lo studio classico non ti prepara alla vita, non ti dice quello che devi veramente sapere. Tutti sono capaci a prendere un libro e ripeterlo finché non lo sanno a memoria, non ci vuole molto. Studiare non sviluppa la tua creatività, anzi la uccide: la creatività è una delle doti più importanti che puoi avere, non lasciare che la scuola te la rubi.

  • A scuola non c’è flessibilità mentale: devi studiare questo, devi studiare quello, devi ripetermelo in un certo modo. Stop;
  • A scuola l’errore viene punito, anche se nella vita commettere errori è uno dei passi fondamentali della crescita personale;
  • A scuola ogni argomento è un compartimento stagno, gli argomenti non vengono collegati.

La vita ti metterà di fronte a delle scelte per le quali non sei preparato, delle decisioni che richiederanno competenze che potresti non avere, dei problemi che richiedono creatività per essere risolti, degli errori che hanno delle conseguenze imprevedibili.

Il mondo è complesso, la scuola ti mette in una bolla di semplicità. Esci dalla bolla adesso, perché prima o poi ti toccherà. Se lo fai ora potrai andartene a piccoli passi, abituarti alla realtà. Se aspetti fino all’ultimo momento ti troverai con una laurea, ma zero esperienza nel mondo vero.

È qui che si collocano i giovani disoccupati.

Come imparare veramente

Imparare e studiare sono cose diverse. Io ho imparato l’inglese senza studiarlo.

Se avessi passato il tempo a studiare latino e filosofia invece che inglese sarai uscito con 90 dal liceo, ma adesso non starei lavorando negli Stati Uniti.

Da una parte è vero che a parità di condizioni è meglio avere dei voti alti piuttosto che bassi, ma la parità di condizioni non esiste: per avere voti alti devi studiare di più, devi occupare il tempo che avresti potuto passare il altro modo. Imparando l’inglese, appunto. O iniziando a scrivere un blog, o a raggiungere un tuo grande obiettivo.

Il tempo e l’energia sono la chiave di tutto. Se li sprechi a scuola, non te ne rimarrà per tutto il resto.

Devi studiare argomenti diversi, quelli che ti piacciono, quelli su cui vuoi basare il tuo futuro. Informati, impara qualsiasi cosa, esci dalla tua zona di  comfort, sbaglia: è il segreto del successo.

Non chiedermi cosa, non posso dirtelo io. Fai quello che ti piace, ma fai qualcosa. Non sai mai quali informazioni ti torneranno utili, quali competenze potrebbero darti il lavoro dei tuoi sogni.

Il tuo obiettivo è trovare un modo di occupare il tuo tempo che sia più produttivo del mero studio. Se stai ad ascoltare musica o a mangiare gelato in centro tutti i giorni ovvio, faresti meglio a studiare. Ma se poni le fondamenta per il tuo futuro, se impari una nuova lingua o lavori in un campo che ti piace per fare esperienza, allora lo studio diventa una parte secondaria della tua vita.

Essere uno studente mediocre non significa essere pigro, al contrario: significa fare qualcosa di più. Esci dalla zona di comfort, mettiti in gioco, sfrutta il tuo tempo per creare un futuro migliore. È più facile studiare quello che ti dice il professore, ma se vuoi una vita straordinaria devi fare qualcosa di più.

Cosa dovresti fare per avere successo

Nel mondo di oggi, per avere successo devi essere unico. Per trovare un lavoro decente, devi avere una caratteristica che ti rende diverso da tutti gli altri. Io ho trovato lavoro negli Stati Uniti perché ero un italiano che sapeva l’inglese e voleva passare un anno in America nel settore della ristorazione: ce ne sono, ma non tantissimi.

Adesso sono un italiano con esperienza da cameriere negli Stati Uniti: ce ne sono ancora di meno, ho una serie di competenze quasi uniche. In più sono specializzato in economia e marketing, che è quello che viene richiesto a un cameriere in America.

Se studi solo a scuola, se non impari altro, non sarai mai unico. Sarai come tutti gli altri studenti del tuo corso. Puoi sapere quei concetti meglio o peggio, non fa differenza. Impara una serie di abilità che tu solo possiedi e valorizzale nel mercato del lavoro, fai in modo che sia il tuo datore ad aver bisogno di te e non vice versa.

Se vuoi trovare il tempo per apprendere qualcosa di unico, dovrai sacrificare del tempo che avresti potuto passare sui libri. Il tuo rendimento scolastico ne risentirà, ma non ti preoccupare: è meno importante di quello che credi.

19 Dicembre 2012

Il segreto del gallo: come alzarsi presto ed essere subito al 100%

Stefano sonno

NOTA: Non condivido più alcune delle idee in questo articolo. Più informazioni

Ti piacerebbe svegliarti la mattina presto senza l’irritante suono della sveglia? Puoi.

E se oltre a questo potessi anche svegliarti rilassato, pieno di energie e di buon umore? Puoi fare anche questo.

Sei stato abituato a pensare che serva uno stimolo sonoro per svegliarti, che è quello più efficace. È in effetti quello che ti permette di raggiungere lo stato di veglia più velocemente, ma per un motivo sbagliato: i rumori improvvisi sono interpretati dal cervello come segnale di pericolo, quindi interrompono il sonno bruscamente senza riguardo per il benessere.

È per questo che ti senti di cattivo umore e stanco quando ti svegli. Il risveglio brusco è accompagnato da una scarica di adrenalina che causa nervosismo, poi il cervello si accorge che non c’è nessun pericolo e si predispone per riaddormentarsi. È qui che ti riaddormenti e perdi l’autobus.

Per questo una delle ragioni per le quali dormi male è la presenza di rumori in sottofondo, anche se non te ne accorgi (te l’ho spiegato in questo articolo).

Nell’evoluzione umana, l’introduzione del suono come metodo per svegliarsi è relativamente recente. Il corpo non si è evoluto per rispondere positivamente a questo stimolo, il corpo si è evoluto per svegliarsi con la luce.

Ma tu dormi al buio, chiudi le finestre e le tende, ti isoli dall’ambiente esterno. Il tuo cervello non lo sa, continua a pensare che sia notte anche se è mezzogiorno. Il tuo ciclo circadiano, l’insieme delle funzioni fisiologiche che regolano il tuo ritmo veglia-sonno, si basa per il 90% sulla luce per capire a che punto della giornata sei.

Prova questo esperimento: per una settimana fai colazione al sole. Qui in Florida ci sono 20 gradi anche a dicembre la mattina, per me non è un problema stare in balcone, tu fai il possibile!

Da quando prendo la mia tazza di latte e fiocchi d’avena sotto il sole, quella poca stanchezza che rimaneva dopo la sveglia è svanita. La mattina è il momento più produttivo della tua giornata, non sprecarlo restando mezzo addormentato.

Oggi ti voglio consigliare uno strumento che ho trovato mentre facevo delle ricerche per i miei suoni per dormire bene, una sveglia che non è una sveglia. L’ho chiamata sveglia del gallo, ma il realtà si chiama…

Philips Wake-Up Light

È una sveglia luminosa, simula l’alba in camera tua. Tu la imposti ad una certa ora, lei quando devi alzarti gradualmente aumenta la luminosità nell’arco di mezz’ora. Già questo dovrebbe essere in grado di svegliarti efficacemente.

D’estate ti consiglio il metodo più naturale di tutti: dormi con le tapparelle alzate. All’alba la tua stanza si riempirà di luce e ti sveglierai naturalmente. L’ho provato una volta anni fa come rimedio contro il caldo (finestra spalancata), mi sono accorto dei benefici e non l’ho più lasciato.

D’inverno il sole sorge troppo tardi, non puoi usare questa tecnica. La Philips Wake-Up Light è l’alternativa ideale.

Io non l’ho provata, ma ne comprendo i benefici. Da anni mi sveglio con la luce ogni volta che posso, ho provato sulla mia pelle i benefici del sole sul risveglio. Se non hai altro modo per esporti alla luce in modo naturale, questa sveglia ti aiuterà.

La puoi acquistare dal sito ufficiale Philips, ma costa oltre 100 euro. Però la puoi trovare a molto meno a questo indirizzo.

Oltre alla sua funzione principale riproduce anche dei suoni naturali per farti svegliare meglio. Se la luce non dovesse bastare, questa è la tua assicurazione per non perdere l’autobus.

I suoni naturali funzionano meglio della sveglia metallica perché ti garantiscono un risveglio più graduale, non la brusca interruzione della fase REM con tanto di iniezione di adrenalina in corpo.

Se ti senti stanco di mattina, questa può essere una soluzione. Ma prima di tutto, potresti dormire male a causa di un banale problema di sonno che puoi risolvere immediatamente con qualche piccolo accorgimento. Per scoprire quali sono questi errori e come rimediare efficacemente, scarica subito il mio manuale del riposo perfetto: devi solo inserire il tuo nome e email nel box qui sotto. Potrai scaricare immediatamente il mio report completamente gratis.

5 Dicembre 2012

Ti sei mai dimenticato le chiavi di casa?

Stefano studio

Razzo è tardi!

Ti infili dei pantaloni a caso, le scarpe già allacciate, una giacca che siamo a dicembre. Cellulare, portafoglio,  giù dalle scale.

A metà della prima rampa senti un brivido lungo la schiena: le chiavi. Quelle dannate chiavi.

La porta si è già richiusa dietro di te, non puoi riaprirla. Mentre corri giù per le scale pensi a come farai quando tornerai: ci sarà qualcuno a casa? Fortuna pensaci tu, questa giornata non poteva iniziare peggio.

Ti piacerebbe conoscere una tecnica per non dimenticarti più le chiavi di casa, il libro a scuola, la patente nel portafogli?

Questo numero potrebbe risparmiarti un sacco di incazzature.

La checklist

Forse hai già sentito parlare delle checklist: un elenco con scritto tutto quello che devi fare o ricordare in una certa situazione. Alcune checklist sono:

  • Cosa mettere nella valigia quando vai in vacanza;
  • Cosa comprare al supermercato (la lista della spesa);
  • Come pilotare un elicottero.

Se vuoi leggere qualcosa di più sulle checklist, prova su questo sito.

Il problema delle checklist

Uso questa tecnica spesso perché è efficace: viene usata dagli astronauti per ricordarsi tutto il necessario quando devono far decollare lo shuttle, per dire. 😛

Però hanno un problema: sono lente da consultare. Devi tirare fuori la lista giusta, leggere tutti gli elementi e controllare di averli addosso. Se devi volare giù di casa perché altrimenti perdi il bus, non hai tempo di controllare la lista. La salti e ti dimentichi le chiavi di casa, scatenando il “lo sapevo che avevo dimenticato qualcosa“.

Le checklist sono perfette quando:

  • Devi ricordare qualcosa di lungo o complesso;
  • Devi tirarla fuori una volta al mese o meno;
  • Sei sicuro di avere sempre tutto il tempo per scorrere tutta la lista.

Se manca uno di questi elementi, le checklist sono inutili. Più la lista è corta, meno è efficace. Se riguarda qualcosa che devi fare tutti i giorni, come la lista delle cose da mettere in tasca quando esci, dopo poco la manderai a quel paese.

La soluzione: la tecnica del contare

Per questo ho sviluppato una tecnica molto più semplice che non ti farà perdere tempo. Non richiede un pezzo di carta come la checklist e la puoi fare a mente.

Va a coprire il buco lasciato dalla tecnica sopra: è perfetta per i compiti semplici e ripetitivi, quelli che fai senza nemmeno pensarci. Diventa un po’ inutile quando le cose si complicano, allora la checklist diventa la scelta giusta.

È un metodo banale, mi stupisco che nessun altro lo usi!

Memorizzare una lista è complesso per il cervello, da studente lo sai bene. Puoi memorizzare qualsiasi cosa velocemente e senza fatica con questa tecnica, ma resta un compito tedioso per il cervello. Memorizzare non gli piace, punto. Le rigetta, non le assimila. Una distrazione e tac! Le chiavi rimangono sul comodino.

La tecnica del contare riduce al minimo le cose che ti devi ricordare: una. Un numero.

Diciamo che quando esci devi ricordarti di prendere chiavi di casa, dell’auto, cellulare, lettore MP3 e portafogli. Se non usi nessuna tecnica, ti dimenticherai ciclicamente una di queste cose. Invece ricorda solo il numero: 5.

Quando esci di casa, conta quanta roba hai nelle tasche. Non stare a pensare al cosa, conta e basta. Se arrivi a 5, sai che hai ricordato tutto. Se il numero è più basso, hai scordato qualcosa! Fermati e non chiuderti dietro la porta, controlla con più attenzione cosa non hai.

Puoi contare anche mentre sei nel corridoio: mettiti le mani sulle tasche e conta, , infila le dita nella borsa e conta. Se vuoi essere sicuro di avere tutte le carte e schede nel portafoglio, aprilo e contale: carta di credito, bancomat, patente, carta d’identità, tessera sanitaria. 5, siamo a posto, posso uscire.

Come studiare meglio con la tecnica del contare

La tecnica rende al massimo quando hai un elenco breve che devi ricordarti quotidianamente, perché non hai una lista fisica da consultare. Puoi sapere quante cose devi ricordarti, ma se non sai quali sono siamo punto e a capo.

Per questo il metodo non è efficace nei compiti lunghi e sporadici: anche se mi ricordo che devo metter 27 cose nella valigia quando vado in vacanza una volta all’anno, difficilmente mi ricorderò tutto. Per questo tipo di compiti la checklist funziona meglio, per questo quando devi superare una verifica o un esame contare non risolverà tutti i tuoi problemi.

Ma ti darà comunque una mano.

Quando ho dovuto dare l’esame di economia aziendale, c’erano decine di elenchi da sapere. Alcuni corti, altri con 8-9 elementi. Ho usato tutte le tecniche di studio possibili, ma un po’ di confusione rimane sempre. Per aiutare la mia mente ho memorizzato il numero di elementi negli elenchi più importanti, così avevo un punto di riferimento dal quale partire.

Ti sei mai trovato nella situazione in cui scrivi un elenco in una verifica, ma non sei sicuro di aver incluso tutti gli elementi? Sembrano esserci tutti, ma rimane quella sgradevole sensazione di averne dimenticato uno. La tecnica del contare ti darà una certezza.

La parola a te

Sarà che liceo scientifico e università di economia hanno stortato il mio modo di pensare, ma memorizzare un solo numero mi ha reso le cose più semplici nella vita. Ora ricordo sempre tutte quelle piccole cose a cui non facevo caso, quelle piccole azioni quotidiane che se fatte con un po’ di attenzione ti risparmiano tempo e imprecazioni.

Tu hai mai utilizzato la tecnica del contare a scuola o nella vita? Cosa ne pensi? Fammelo sapere nei commenti! 🙂

28 Novembre 2012

I 10 principi di un’alimentazione sana

Stefano Crescita personale

alimentazione sana

Se sei sovrappeso o stai mangiando male, ci possono essere due ragioni:

  1. Non sai  come mangiare bene;
  2. Non hai abbastanza forza di volontà.

Spesso è la seconda, perché con la giusta forza di volontà ti puoi informare quanto vuoi. Ma se sei su Mindcheats la forza di volontà non ti manca, giusto? 😉

Ti ho già parlato di come ho perso 25 kg in 6 mesi senza soffrire la fame o avere dei risvolti negativi sul mio corpo. Sei stato bravo, hai seguito i miei principi, sei dimagrito. Ora cosa fai? Vuoi stare a dieta per sempre?

In parte, sì. Il grasso brucia calorie, se hai perso peso dovrai mangiare di meno per mantenerti al nuovo livello. Ma quando la tua dieta è finita puoi concederti qualche sfizio in più, se resti a  dieta troppo stringente rischi di compromettere il tuo metabolismo. Niente di troppo grave, ma non è una situazione ideale.

Questi dieci principi non sono sempre validi per una dieta dimagrante: quando devi dimagrire efficacemente vuoi del cibo che ti sfami con poche calorie, non hai bisogno di altro. In una dieta di mantenimento, una che devi puntare a mantenere per tutta la vita, le regole sono diverse. Più calorie, più varietà, più nutrienti essenziali. E anche qualche eccezione per non diventare un estremista della salute.

1 – Non bere bibite

Coca cola e simili sono la ragione per cui in America l’obesità è un’epidemia. Non i fast food, non la sedentarietà, le bibite.

Un bicchiere medio di coca cola ha 130 calorie, ne bevi due al giorno e sono 260 calorie. Significa guadagnare più di un chilo di peso al mese, solo con due bicchieri al giorno.

Ti sembrano tanti due bicchieri? Ricorda che è una media, quindi può variare. A volte bevi un bicchiere, a volte nessuno, altre ne bevi due a pranzo e tre a cena. Durante i pasti puoi accumulare 500 calorie di sole bibite senza che nemmeno te ne accorgi. E non è finita.

Le calorie delle bibite provengono dal saccarosio, lo zucchero da cucina. Questa sostanza ha tre proprietà interessanti:

  • Un indice glicemico estremo;
  • Una capacità saziante negativa;
  • È una caloria vuota.

Il primo punto significa che lo zuccherò della bibita si riverserà nel sangue, il corpo noterà questo incremento e rilascerà insulina per trasformare lo zucchero in grasso. Questo processo può portare il corpo a sviluppare resistenza agli effetti dell’insulina, scatenando di fatto il diabete di tipo 2.

La seconda proprietà è una conseguenza della prima: lo zucchero nel sangue dice al cervello che è l’ora di inviare il segnale della sazietà, se l’insulina trasforma gli zuccheri in grassi questo non avverrà mai. L’indice glicemico del saccarosio nelle bibite è così alto che non solo non ti sazierà, ma ti farà sentire ancora più fame. Se bevi Coca cola mentre mangi, mangerai di più perché non sarai mai pieno.

Né ti disseterai: per essere metabolizzati gli zuccheri hanno bisogno di molta acqua, più di quella disponibile nel bicchiere di Coca cola nel quale sono disciolti. Il corpo andrà quindi a prendere altra acqua dalle riserve del corpo, disidratandoti ancora di più.

Per completare la lista, il saccarosio è una caloria vuota. Non contiene nessuno di quei nutrienti essenziali per sopravvivere come il calcio, il sodio, le vitamine eccetera. Anzi, il metabolismo del saccarosio consuma molte di queste preziose risorse.

2 – Vacci piano con i dolci

I dolci soffrono dello stesso difetto delle bibite, anche se in misura minore: sono piene di zucchero. Non importa se è un dolce alla frutta, è comunque frutta zuccherata. Ormai quella fragola è una bomba calorica che la metà basta.

In più i dolci contengono anche altri nutrienti come burro, margarina e tuorlo d’uovo. Che di per loro non sono malvagi, ma messi insieme in un dolce così appetitoso fanno salire alle stelle il conto delle calorie. Con la doppia fetta di dolce, comune in molte cene della nonna, si arriva a 400-500 calorie.

Anche se nell’immediato ti saziano (per via della farina, burro e altri grassi), a lungo termine sparano l’indice glicemico così in alto che sentirai un buco nello stomaco all’improvviso. A meno di mangiarne a quintali, ma con 1500 calorie di torta (un numero realistico) non ne vale la pena.

3 – Non demonizzare nessun alimento

Ogni tanto arriva qualche ricerca “illuminata” che demonizza a turno un alimento a caso. A livello nutrizionale non ha senso, sono delle mode passeggere, ma le persone ci credono. Ci credono perché è facile trovare un capro espiatorio, ci credono perché dentro di loro vogliono una soluzione facile a tutti i problemi di peso.

Elimino un solo elemento, vivo bene per sempre. Vuoi alcuni esempi?

  • Il burro;
  • L’uovo;
  • Il latte;
  • Il sodio
  • Il pane.

Vuoi la verità? Nessuno di questi alimenti ti porterà da solo alla tomba. Anzi, alcuni fanno addirittura bene all’organismo!

Anche il burro, il nemico storico dei dietologi, contiene acidi grassi essenziali molto importanti per la sopravvivenza. Contiene colesterolo “cattivo”, ma a parità di calorie non troppo di più rispetto al Santo Olio di Oliva. In più lo sapevi che l’alimentazione è responsabile solo del 25% di tutto il colesterolo nel corpo?

Il tuo corpo produce autonomamente colesterolo se non ne mangi abbastanza nella tua dieta, mentre abbassa la produzione quando ne mangi tanto. I problemi sorgono quando ne introduci così tanto che anche azzerando la produzione interna ne rimane comunque in eccesso. Ma se stai un attimo attento, non succederà.

Vuoi sapere cosa fa male? Eccedere. Troppo burro, troppo uovo, troppo pane ti fanno ingrassare e distruggono il tuo corpo. In quantità moderate, no. Il tuo corpo non è lo space shuttle, non rischia di disintegrarsi se le condizioni non sono perfette. È in grado di resistere e rigenerarsi alla maggior parte delle cose che gli tiri addosso, a patto che non lo fai tutti i giorni.

Le uniche categorie da demonizzare sono quelle che ti ho spiegato sopra: bibite e dolci. Anzi i dolci sono ammessi, perché importanti per gestire l’aspetto psicologico: uno ogni tanto puoi mangiarlo a cuor leggero, altrimenti che vita è? Altre categorie sicuramente malsane ma tollerate ogni tanto sono:

  • Fast food;
  • Cibi fritti.

Il caro olio d’oliva cambia struttura chimica quando lo usi per friggere e perde tutte le sue proprietà benefiche, ma mantiene le sue 900 calorie per 100 grammi.

Addirittura molti ancora demonizzano i grassi, uno dei pilastri della vita. Sono molto calorici, è vero, ma senza i lipidi la vita sulla terra non esisterebbe al di fuori dei virus. Tutti gli altri esseri viventi hanno bisogno dei grassi.

4 – Impara a gestire le eccezioni

Mangiare tanto è permesso una volta ogni tanto, basta che non diventi la regola. Se sei una persona equilibrata, quando vieni invitato a una festa non ti butti sul cibo come un facocero affamato, mangi con moderazione e assapori tutti i cibi.

Se mangi al punto di sentirti male ad ogni occasione “speciale”, hai un rapporto malato con il cibo. Mangia tanto se ci sono tante cose buone, infrangi il limite giornaliero delle calorie al matrimonio, non pensarci nemmeno. Ma mangiare deve rimanere un piacere, non un’ossessione.

Cose guadagni se arrivi al limite dell’indigestione? Una nottata terribile e tanti rimorsi per una settimana. Datti un contegno, se c’è una torta non fare il bis.

5 – Cambia sempre

Ci sono decine di micronutrienti essenziali di cui il corpo ha bisogno per sopravvivere, ma non li può creare autonomamente con il metabolismo. Varie proteine, grassi, vitamine, sali minerali e altre sostanze indispensabili che devi assumere con la tua dieta. Più altre che non sono essenziali, ma senza fai fatica a vivere bene.

Se ti metti a fare una tabella e contare cosa mangi di questo e di quello, passerai un’ora al giorno solo a decidere cosa mangiare.

Ti do la versione semplice: mangia sempre cibi diversi. Varia la tua dieta il più possibile, includi qualsiasi cosa. Anche il burro contiene nutrienti essenziali, anche il panino del McDonald’s (pochi ma ce ne sono). Impara ad apprezzare qualsiasi cosa, nulla può ucciderti se lo mangi con moderazione.

Io ogni tanto vado al McDonald’s eppure ho la pressione medio-bassa e il colesterolo perfetto.

Questo va a braccetto con la regola 3: non demonizzare nessun cibo. Se per principio decidi di non mangiare qualcosa, rinuncerai a tutti i nutrienti che contiene. Ad eccezione delle bibite (inclusa la birra) e dei grassi idrogenati, tutto contiene dei nutrienti.

6 – Mangia cibi semplici

Hai presente il pangrattato?

Io me lo faccio a casa. Faccio il pane con acqua, farina, sale, lievito e zucchero, lo faccio seccare e lo butto nel frullatore. Semplice no? Non ci vuole un genio.

Vado al supermercato e trovo il pangrattato confezionato. Mi aspetto un cibo semplice, poi guardo la lista degli ingredienti: ce ne saranno una ventina, la maggior parte dei quali con un nome impronunciabile.

In Italia non c’è la legge di elencare tutti gli ingredienti in ogni cibo, non come negli Stati Uniti, ma le basi ci sono. Quando acquisti qualcosa, segui una semplice regola: meno ingredienti ci sono, meglio è. Se l’ingrediente ha un nome impronunciabile o troppo generico (come “coloranti naturali”) vale doppio.

Queste aggiunte sono fatte per ragioni industriali: migliorano il colore, la sensazione in bocca, la conservazione, l’odore e così via. Ma non sono molto salutari, anzi fanno abbastanza male. Fra due cibi, scegli sempre quello più semplice e meno processato dall’uomo. Anche se ha più calorie: lo yogurt naturale intero è meglio di uno light alla frutta, perché gli yogurt alla frutta sono carichi di zuccheri artificiali e non ti sazieranno mai, mentre quello intero ti lascia una bella soddisfazione per via dei grassi.

7 – Usa poco sale

L’acqua Vitasnella ha dato il via alla demonizzazione del sodio, che come ti ho già detto non è una bella cosa.

Il sodio è fondamentale nell’alimentazione, è quello che rende possibile l’assorbimento dell’acqua. Senza sodio, moriresti disidratato.

Il sodio è, in sostanza, il sale da cucina. Il 99% del sodio nella tua dieta è composto da sale.

Ma troppo sodio fa male, perché aumenta la pressione del sangue e favorisce la ritenzione idrica. La dieta dell’uomo moderno prevede l’utilizzo di troppo sale, perché esalta il sapore dei cibi. Viene utilizzato tantissimo nei cibi industriali per mascherare la loro scarsa qualità, nella pizza, nei sughi, nella pasta, addirittura nei cereali da colazione.

Quindi quando cucini, cerca di usarne poco. Puoi sostituirlo con pepe, limone e spezie: dopo un paio di settimane di assestamento non te ne accorgerai più della differenza.

8 – Fai almeno tre pasti al giorno

E dico tre, non due e mezzo. La colazione deve essere un pasto pesante quasi quanto la cena, mentre il pranzo resta il più corposo dei tre. Se fai anche due spuntini, tanto meglio.

Devi fare colazione per due motivi:

  • Attiva l’organismo e aumenta il metabolismo basale;
  • Ti fa sentire meno fame durante la giornata.

Se la mattina non accenti il metabolismo con una colazione degna di questo nome, il corpo brucerà meno calorie durante la mattina. Se non fai colazione o la fai male, sarai affamato per tutta la giornata. Finirai col mangiare di più ai pasti o concederti troppi spuntini, quindi paradossalmente senza colazione mangerai di più.

Un colazione fatta bene deve essere carica di proteine e fibre. Una panino integrale (con extra fibre) al formaggio e prosciutto cotto può essere una degna colazione, un uovo sodo ci sta bene, volendo anche un petto di pollo. Cappuccino e brioche non sono il massimo: il cappuccino va bene (basta non caricarlo di zucchero), la brioche è un dolce e per questo va evitato.

Sostituisci la brioche con una mela e aggiungi un mucchio di proteine che ti saziano a lungo termine, vedrai che bella differenza.

Per farti un esempio: la mia colazione è latte, fiocchi d’avena e una barretta con fibre e proteine.

Dico tre pasti, non cinque. Gli spuntini possono essere concessi, ma devono essere piccoli (150 calorie al massimo) e quando sei lontano dai pasti. Se hai fame ma sono le 7 di sera, tanto vale che aspetti. Gli spuntini innocui possono far fallire qualsiasi piano alimentare sano.

9 – Impara a cucinare

Sono ormai 7 mesi che lavoro in un ristorante, dopo aver conosciuto molti cuochi e aver visto come si preparano i piatti ti dico una cosa che già sai, ma non vuoi ammettere: ai ristoranti, della tua salute, non gliene frega niente.

Pensano a darti ricette buone, non salutari e ipocaloriche. I cibi sono carichi di burro, olio, sale e qualsiasi altra cosa immaginabile.

Se vuoi mangiare sano, devi mangiare a casa. Problema: i cibi sani devono essere cucinati bene per essere mangiabili in pianta stabile. L’alternativa è comprare cibi pronti che butti in padella e si cuociono da soli, la pasta con il sugo Barilla, il panino carico di formaggi, salami e olio. Puoi farlo, ma allora non ci guadagni tanto in salute.

I cibi salutari non sono così appetibili come quelli artificiali, altrimenti nessuno mangerebbe i secondi. Devi cucinarli bene per ottenere un sapore che non ti faccia rimpiangere il sugo pronto, non è difficile ma devi prenderci la mano. Se non hai mai cucinato bene in vita tua, dovrai fare uno sforzo in più.

Ma ne varrà la pena. anche cose semplici possono essere gustose: bolli delle patate, schiacciale, aggiungi sale (poco), pepe e prezzemolo, mescolale con una scatoletta di tonno al naturale, aggiungi un filo d’olio. Buonissimo, facilissimo, economico, salutare, poche calorie. Non puoi sbagliare.

10 – Corri

Corri oggi, corri domani, corri sempre. Non stare ad ascoltare chi ti dice che correre troppo fa male: non arriverai mai a quei livelli. È come se ti dicessi che bere troppa acqua fa male: è vero, ma solo oltre i 10 litri al giorno!

Correre è una delle cose che più mi piace fare nella vita. Esco di casa, mi rilasso, torno stanco ma felice. Correre regola il mio ritmo circadiano e mi fa dormire bene, mi dà l’energia per andare avanti ogni giorno, è la mia valvola di sfogo per la tensione della giornata.

In più correre è l’attività che più mette sotto sforzo il tuo organismo, con ottime conseguenze:

  • Migliora il fiato;
  • Migliora l’apparato circolatorio;
  • Abbassa la pressione;
  • Migliora la tonicità dei muscoli;
  • Elimina il sodio in eccesso (con il sudore);
  • Mantiene sotto controllo il tuo peso.

Trova il piacere nella corsa. Raggiungi sempre nuovi obiettivi, migliora più che puoi, fai 5, 10, 15 kilometri.

Una dieta bilanciata non è completa se non l’affianchi con una sana attività fisica. E no, la palestra con pesi non è un valido sostituto della corsa. Solo la bici, il nuoto e lo sci di fondo lo sono. 😉

21 Novembre 2012

Come pianificare un obiettivo intelligentemente

Stefano Crescita personale

Quando gli astronomi nell’antichità osservarono per la prima volta i pianeti, li immaginarono come delle sfere perfette. Pensavano che non avessero niente di particolare, niente di rilevante. Quando i telescopi divennero abbastanza potenti, la comunità scientifica scoprì che erano incasinati quanto la Terra.

La stessa identica cosa è successa con gli atomi. Quando furono scoperti si pensò che fossero i mattoni elementari e indivisibili dell’universo, poi si scoprì che erano fatto di protoni, elettroni e neutroni. Che a loro volta sono fatti di quark e gluoni.

Se vuoi andare a Tokio, informati sulla loro metropolitana prima di partire…

La stessa identica cosa succede anche a te, persona normale che non ha scoperto pianeti o atomi. Prima di viaggiare in un nuovo Paese, la tua mente è invasa da banali stereotipi: gli americani mangiano solo McDonald’s! L’est Europa è un posto pericoloso e arretrato!

Ma quando vai negli Stati Uniti ti accorgi che si trovano prodotti biologici al supermercato con etichette nutrizionali complete, che la Polonia è uno dei Paesi con il minor tasso di criminalità in Europa e l’Estonia è il Paese con la tecnologia più avanzata del continente. La realtà è più complicata di quello che pensi, la vita reale è piana di sfaccettature delle quali non ti accorgi.

La parte interessante è che non importa quante volte commetti questo errore, quante volte semplifichi qualcosa che è complesso. Continuerai a farlo.

È come se fossi rimasto un bambino: a 5 anni tutto sembra semplice, posso diventare un astronauta, posso fare il lavoro dei miei sogni, posso essere felice e non ci sarà mai nessun ostacolo. Quando sei piccolo vuoi fare il poliziotto, il pompiere, lo scienziato, il dottore. Non vuoi fare il meccanico di caldaie industriali a vapore, né creare profumi per il mercato russo. Ci sono centinaia di lavori di cui non hai mai nemmeno sentito parlare. La realtà arriva alla carica e ti travolge.

Questa semplificazione è naturale per il cervello: l’inconscio è programmato per eliminare le cose complicate, perché non ha abbastanza potenza di calcolo per elaborare tutti i dati. E così semplifica eccessivamente qualsiasi cosa. Lo sapevi che esistono duecento tipi di pere? Sì, quel frutto che mangi dopo pranzo. Ce ne sono duecento.

Se ti chiedo di pensare ad alcuni animali mi dirai cane, gatto, cavallo, maiale. I soliti. Non ti verranno in mente la vespa parassita, l’insetto stercorario, il pesce pagliaccio o il formichiere.

Perché la semplificazione è dannosa per i tuoi obiettivi

Ora porta questo ragionamento nel tuo grande sogno.

Diciamo che vuoi scrivere un libro. Tutto semplice all’inizio, hai una trama bellissima, dei personaggi fantastici e un’ambientazione a prova di bomba. Poi inizi a scrivere e ti accorgi che non è tutto così semplice come te lo eri immaginato:

  • Il mio protagonista è un avvocato, ma di che tipo? Civile? Penale? Pubblica accusa? Difesa? È bravo nelle arringhe? Parla muovendo le mani?
  • Il mio romanzo è ambientato in un mondo post-apocalittico con alieni che invadono la Terra, proprio tutti questi alieni vogliono distruggerci? Non c’è un’opposizione? Dei pacifisti? Gente a cui non gliene frega niente? Ribelli? Altre nazioni aliene?

Quando progetti i passi per completare il tuo grande obiettivo, chiediti sempre: quali elementi ho semplificato troppo?

Non chiederti se, chiediti cosa. Di sicuro hai tralasciato qualcosa, anche se ci pensi a fondo non arriverai mai a cogliere la complessità del mondo reale. Se ci sono tremila tipi di pere e ventimila tipi di vespe parassite, immagina quanto è complesso l’universo.

Fai le tue ricerche, informati bene prima di partire, riduci al minimo le sorprese. Più leggi e impari riguardo a un argomento, più ti accorgi di quante cose ancora non sai. Come per l’atomo: una volta era indivisibile, tutto semplice. Poi sono arrivate le particelle subatomiche, se hai studiato chimica sai che casino c’è dietro. Poi sono arrivati i quark e i gluoni, che si portano dietro la fisica subnucleare (roba da cervelloni). Adesso ci sono fotoni, gravitoni, bosoni e altre particelle teorizzate ma non ancora osservate.

Il mondo è più complesso di quanto la mente umana è in grado di concepire, l’unica cosa che ti salva è l’ignoranza.

Ma l’ignoranza non è un bene quando parliamo di obiettivi da raggiungere. Fai il primo passo, passano le prime settimane, ti accorgi che la realtà è più difficile di quanto pensavi e mandi tutto a quel paese. Per questo i buoni propositi di inizio anno falliscono nel 90% dei casi entro la fine di gennaio: te li sei immaginati troppo semplici.

Una tecnica per mantenere la motivazione

Studia, informati, scopri tutto quello che puoi scoprire sul tuo obiettivo. Chiediti dove hai semplificato, chiediti dove puoi fare altre ricerche. Dai per scontato che una volta che inizi ti troverai di fronte a delle difficoltà a cui non avresti mai pensato, accettalo e vai avanti. Sii pronto all’eventualità.

Il piano perfetto è quello che può essere adattato alle circostanze, una strategia immutabile è destinata al fallimento. Sii flessibile e reattivo al cambiamento. Te lo ha insegnato anche la natura.

Questo non significa che non dovresti cercare di semplificare la vita: semplificare è importante (leggi 5 trucchi per semplificare la vita qui) per proteggere il cervello da un’eccessiva complessità, ma se lo fai al momento sbagliato sarai impreparato ad affrontare le difficoltà.

Dai una struttura al tuo sogno e pianifica come raggiungerlo. Fai le tue ricerche, leggi, sperimenta.

La sperimentazione è l’unico modo per assaporare veramente la complessità di qualcosa: è uno dei grandi valori aggiunti dell’esperienza.

Quindi non sprecare il tuo tempo a pensare troppo. Studia, pianifica, ma agisci rapidamente. Agisci oggi, motivati con dei piccoli passi.

Sfrutta questa complessità a tuo vantaggio: se sei bloccato nel tuo percorso, pensa alle centinaia di vie alternative che puoi prendere. Vuoi dimagrire ma non puoi andare a correre perché fa freddo? Prendi un completo sportivo invernale, vai in palestra, compra una cyclette.

Le possibilità sono infinite, non sbattere la testa sul vetro come farebbe una vespa parassita. Trova e sfrutta ogni percorso alternativo per raggiungere il tuo sogno.

14 Novembre 2012

Come studiare velocemente: 3 consigli pratici

Stefano studio

È l’ora: i Simpson sono finiti, fra tre giorni hai la verifica di matematica, devi ancora studiare tutto. È l’ora di aprire il libro e gli appunti.

Un momento drammatico che ho sempre vissuto con terrore, una lunga passeggiata dal divano alla scrivania che volevo non finisse mai. Andavo in bagno anche se non mi scappava per guadagnare qualche secondo.

Una volta seduto hai solo un pensiero in testa: finire più in fretta possibile. Studiare velocemente e accendere la Playstation, che il Milan non vincerà la Coppa Konami senza il tuo aiuto (e nemmeno lo scudetto pare).

Questi tre consigli, nati dalla mia esperienza a scuola e università, ti faranno comodo se vuoi passare meno tempo possibile sui libri (magari evitando la bocciatura).

3 consigli per studiare velocemente

1 – Crea una routine pre-studio

Quando ho imparato a cronometrare ogni momento della mia giornata, ho scoperto che sprecavo troppo tempo nei momenti di transizione: quelli che perdi per passare da un’attività all’altra.

Sai cosa intendo. Devi studiare, spegni la X-box, con calma apri il libro, controlli i messaggi della tua ragazza, controlli le email, Facebook, guardi il muro. Posi lo sguardo sull’orologio e sorpresa! Sono passati 30 minuti.

Prima di pensare a ridurre il tempo in cui studi, pensa a ridurre il tempo che sprechi prima di studiare.

Puoi annullare il tempo di transizione creando una routine: una serie di azioni programmate da fare poco prima di metterti sui libri per predisporre la mente all’apprendimento. Nel mio caso erano i Simpson e la pausa bagno. È per questa ragione che fai più fatica a studiare di domenica: le tue routine sono diverse, quindi non dai mai al cervello l’input a cui è abituato per darsi una mossa.

La parte più difficile per fare qualsiasi cosa è iniziare: dopo che sono passati i primi minuti, il tuo cervello sarà focalizzato sul compito che stai svolgendo e andrai avanti come un treno. Pensa a una tua qualsiasi sessione di studio, ti accorgerai che è vero.

Questa tecnica si basa sull’associazione: se compi due o più azioni in ordine cronologico, creerai una connessione celebrale di causa-effetto che innesta un grilletto. Secondo il tuo cervello, la seconda azione sarà sempre conseguenza della prima. Studiare è sempre una conseguenza dei Simpson.

Questa è una blanda forma di auto-ipnosi, il tuo cervello mette il pilota automatico e fa qualcosa senza che tu te ne renda conto.

La routine è uno dei 5 metodi scientificamente provati per mantenere la motivazione: clicca qui per leggere gli altri.

In questo modo non studierai più velocemente, ma ti sembrerà di farlo perché hai eliminato quei 20 minuti che perdi ogni volta prima di gettarti sulle disequazioni logaritmiche.

2 – A scuola, scrivi

Vedila così: non importa cosa fai, a scuola devi starci le tue 5-6 ore al giorno. Tanto vale che ti impegni, no?

Finché non impari a farlo efficacemente, non hai idea di quanto prendere appunti ti semplificherà la vita ogni volta che torni a casa. Non sei obbligato a ricopiare quegli appunti in bella, non devi nemmeno aprirli, se vuoi puoi buttarli nel cassonetto appena suona la campanella.

Ma devi scrivere, scrivere e scrivere.

Nulla mette alla prova la tua forza di volontà e la tua attenzione come una lezione a scuola. Gli argomenti più belli del mondo diventano pallosi, la materia che hai sempre amato comincia a starti sullo stomaco (per non dire più in basso), storie interessanti vengono ridotte a sterili spiegazioni.

Prendi la Divina Commedia. L’inferno di per sé è bellissimo, avvincente, piene di storie interessanti e un capolavoro d’arte che merita di essere gustato. Se non ti interessano queste cose è anche pieno di demoni, squartamenti, amputazioni e sofferenza. Roba che non vedi nemmeno in un film horror dei nostri tempi.

Se venisse spiegata come Dio comanda, la Divina Commedia sarebbe fra i libri preferiti di molti studenti. Peccato che sia stato rovinato dai due sequel: il purgatorio è appena discreto e il paradiso è peggio di Via col Vento.

Il punto è che queste spiegazioni ti serviranno, sono quelle le cose che devi sapere per superare la verifica o passare l’esame. Prima o poi ti tocca impararle, a scuola o a  casa. A questo punto meglio farlo a scuola, no?

Con gli appunti ti obblighi a rimanere focalizzato sulla lezione, non permetterai alla tua mente di divagare e pensare ad altro.

A scuola la scelta è fra prendere appunti e annoiarsi guardando il muro. A casa la scelta è fra studiare e giocare a pallone.

Una decisione semplice.

Allora datti da fare, perché il tempo investito a prendere appunti sarà ben ripagato una volta tornato a casa. Anche se non riapri il quaderno ti ricorderai molto di ciò che hai scritto, parte di quello che c’è sul libro già lo saprai e ci darai solo una lettura veloce. Oltre al risparmio di tempo, vuoi mettere la soddisfazione?

Studierai più velocemente e ti sentirai un grande studente.

Per approfondire questo argomento, sono sicuro che ti interesserà questo altro articolo: la guida definitiva per prendere appunti.

3 – Trova il tuo metodo e scopri le tecniche di studio

Qui c’è una forte incomprensione:

  • Il metodo di studio è la strategia generale con cui studi. Se studi sul libro o sugli appunti, scrivi a mano o al computer, studi di giorno o di sera, a memoria o capendo i concetti. Non esiste un metodo giusto o sbagliato, perché varia a seconda delle preferenze della persona;
  • Le tecniche di studio sono dei trucchetti che ti faranno sfruttare meglio la mente: come leggere più velocemente, come prendere appunto efficacemente, come non dimenticarti quello che hai studiato. Al contrario del metodo di studio, queste tecniche funzionano bene con tutti.

Quindi io posso spiegarti alcune tecniche di studio, ma non posso dirti il metodo di studio che fa per te. Non ti conosco, e anche se ti conoscessi non lo saprei. È qualcosa di troppo personale, segui le tue sensazioni se trovare il tuo metodo.

Io ad esempio mi trovo bene a studiare poco per volta e con lunghe pause (40 minuti studio e 20 riposo), prendo appunti al computer, sottolineo solo i libri discorsivi e cammino quando ripasso.

Non posso dirti quello che dovresti fare tu, non lo so. Magari il tuo metodo ideale è uguale al mio, magari se provi a imitarmi fallirai miseramente. Non puoi saperlo finché non provi.

Un ottimo consiglio se vuoi imparare a studiare velocemente è di sperimentare. Prova nuove soluzioni, vedi quello che funziona, adotta nuove strategie che si adattano a te e scarta quello che peggiora il tuo rendimento. Fare esperimenti è l’unico modo sicuro per creare un metodo di studio efficace.

Se vuoi un punto di partenza, vieni a leggere il mio metodo di studio: clicca qui.

Per le tecniche di studio invece posso aiutarti. Ne ho già parlato ampiamente in passato su Mindcheats, quindi ti do solo qualche link (sì, faccio il pigro):

  • La tecnica dei 5 sensi per memorizzare elenchi;
  • Come creare frasi mnemoniche:
  • Aiutare la memoria: 3 consigli pratici;
  • Come leggere velocemente.

P.S. Se pensi che questo articolo possa essere d’aiuto a qualcuno che conosci, condividilo su Facebook e Twitter con i tasti qui sotto. Grazie! 🙂

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