Smettila di avere tutte queste opinioni

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La gente ha opinioni su qualsiasi cosa. Sul diritto dei matrimoni gay, sull’economia, sul migliore eroe Marvel o la migliore squadra di calcio. Spesso senza avere la più pallida idea di cosa stia parlando, esponendosi a figure da cioccolataio. Anche quando una persona non ha le basi per formarsi un’opinione supportata dai fatti o da una minima cognizione di causa, continua imperterrito ad averla.

“Se non ho un’opinione, sono uno stupido” pensi inconsciamente. Ma non è così. Anzi, avere troppe opinioni è sinonimo di ignoranza. Un esempio?

Già dal 2010 io seguo quella che poi è diventata famosa come “dieta mediatica”, ossia tagliare tutti quei canali di “informazione” (notare le virgolette) che non fanno altro che causare rumore di fondo che ruba spazio alle cose veramente importanti della mia vita. Ma non tutti seguono questo principio, e mi trovo spesso di fronte a conversazioni del tipo:

“Ma tu, signor Mindcheats, cosa ne pensi di [argomento che va per la maggiore sul TG5]?” L’argomento può essere gli nuovi sviluppi sul terrorismo, la politica sociale della Germania, Brexit, eccetera eccetera.

“Boh, niente” rispondo io. Gli altri mi guardano come se fossi un buzzurro troglodita, che vive in una caverna fregandosene degli avvenimenti del mondo. In realtà sto solo ammettendo la mia ignoranza in un argomento sul quale, comunque, non avrò mai una conoscenza sufficiente per formarmi un’opinione ben argomentata. In altre parole, io ci sto facendo una più bella figura perché conosco i limiti di quello che so e posso sapere.

“Ma se non ti informi resterai ignorante!” sento urlare dalla distanza. Al contrario, questo è il primo passo per diventare meno ignorante. Continua a leggere e capirai il perché.

Al contrario, se hai un’opinione su qualcosa di cui non conosci a fondo, o su qualcosa che non merita tutta quell’energia mentale, fai la figura dello stupido e dell’ignorante.

Una parentesi sulla dieta mediatica

Ho sentito dire che informarsi sui fatti del mondo è un “dovere morale” o addirittura un “dovere civico” di qualsiasi persona. Quindi io sto contribuendo a peggiorare il mondo, a renderlo un posto peggiore e più ignorante, non seguendo i TG.

Ora, fatti queste domande:

  • In che modo guardare il TG migliora la tua vita?
  • In che modo guardare il TG migliora il mondo in cui vivi?

Te lo dico io: la risposta è nessuno. Zero. La scusa del “rimango informato perché è un dovere morale” è una scappatoia conveniente per chi non vuole alzare un dito per rendere il mondo un posto migliore, ma vuole illudersi di stare facendo qualcosa.

Diciamo che guardi il TG tutti i giorni, 2 volte al giorno. Sono 7 ore a settimana, se ci aggiungi qualche speciale di Mentana. Se tu la domenica passi mezza giornata (4 ore) a fare volontariato nella tua comunità, hai contribuito a migliorare il mondo molto di più e con meno tempo. Certo, uscire di casa e lavorare gratis è più faticoso che stare sul divano a grattarsi la panza. Ma cosa ci vuoi fare.

Oppure fai qualche piccola donazione ad associazioni che se lo meritano, e hai la coscienza ancora più pulita.

Troppo facile pensare che basti guardare la TV per contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Massima ipocrisia.

Differenza fra opinione, interpretazione e verità assoluta

Come avrai già capito a me non piace avere opinioni, preferisco avere verità assolute. Se ti pare arrogante come affermazione, seguimi un attimo e capirai.

Un’opinione, per definizione, è opinabile. Significa che non è né giusta, né sbagliata.

Ad esempio: a me piace la montagna e non il mare. È un’opinione, perché la montagna non è oggettivamente meglio della spiaggia. Se a qualcuno piace abbrustolirsi sulla sabbia, non posso dire che abbia torto. È soggettivo, e come tale, non esiste una verità assoluta.

Al gradino successivo abbiamo le interpretazioni: prendere dati assoluti e incontrovertibili, ed estrapolarne un significato. Le interpretazioni possono essere probabilmente giuste o probabilmente sbagliate. Nota il probabilmente: c’è sempre un margine di errore più o meno elevato. Il gioco è cercare di fare interpretazioni il più corrette possibili, ma non è sempre facile.

Ad esempio, Luca ha preso 18 all’esame e Marco 30. Posso interpretare il fatto dicendo che Marco conosce l’argomento più di Luca, ma non è detto che sia così: magari Luca ha avuto una gastrite e ha dovuto lasciare a metà l’esame, mentre Marco ha spudoratamente copiato tutto.

Infine, troviamo la verità assolute. Sono fatti oggettivi universalmente validi, e sono quelli che mi piacciono di più. L’obiettivo è sostituire quante più opinioni (o interpretazione che lasciano il tempo che trovano) possibili con verità assolute.

L’unico modo per arrivare a conoscere delle verità assolute è attraverso matematica, statistica e fatti accaduti, ed è per questo che tutti dovrebbero conoscere questi argomenti (soprattutto la matematica/statistica). Ad esempio, se sul conto il banca ho 10.000 euro, quella è una verità assoluta. Se il mio libro ha venduto un milione di copie in tutto il mondo e il tuo due, il mio libro è più popolare del tuo: è un’interpretazione, ma è basata su dati incontrovertibili è quindi probabilmente vera. A meno che io non abbia comprato un milione di copie giusto per far credere di essere famoso.

Ho voluto fare un po’ di chiarezza, perché questi tre concetti vengono spesso confusi.

Un problema addizionale: la soggettività

Oltre a questo, dobbiamo aggiungere anche un altro strato problematico chiamato soggettività o relatività: possono esistere due o più verità che si contraddicono fra di loro a seconda della situazione.

Ad esempio, Brexit. Mettiamo, per ipotesi, che sia oggettivamente una buona idea per l’Inghilterra uscire dall’unione. Quindi, gli inglesi hanno fatto bene. Ma l’economia degli stati Europei andrà a risentirne, quindi per un italiano, Brexit è stata oggettivamente una bruttissima idea. Per inciso: non ho idea se quello che ho appena detto abbia una qualche validità, ma è un esempio.

Questo è solo un esempio che rende la verità relativa, non assoluta. Ma questo è un argomento di cui magari parlerò in un altro articolo, qui ho voluto solo accennartelo per farti capire quando la realtà sia più complessa di quello che molti credono.

Troppe opinioni -> Ignoranza e arroganza

Se hai troppe opinioni dimostri la tua ignoranza.

Il fatto è che troppe persone confondono opinioni con interpretazioni e verità assolute. Sono due cose che non possono convivere: un’opinione avviene quando una verità assoluta non può esistere, come nel caso di mare contro montagna, o fragola contro amarena (amarene tutta la vita).

Ma quando hai un’opinione su fatti oggettivi, pur non conoscendoli a fondo, stai dimostrando ignoranza e arroganza. Ti spiego.

Prendiamo il caso Brexit, l’UK che se ne esce dall’Unione Europea. Non ho un’opinione in merito, perché non è una preferenza personale. L’UK ha fatto bene o male? Una risposta giusta esiste ed è oggettiva. Il fatto è io non lo so e non lo saprò mai, così come nessun altro: serve conoscere molto bene l’economia politica di tutti i Paesi interessati, le agende politiche dei vari Stati, e un milione di altre cose.

Io non so quale sarebbe stata la scelta giusta per l’Inghilterra, tu non lo sai, nessuno lo sa a parte i pochi coinvolti ad alti livelli. Quindi piuttosto che lanciarmi in un’interpretazione senza avere la conoscenza e i dati per dire qualcosa di sensato, dico l’unica cosa di cui sono certo: ammetto la mia ignoranza in materia, e mi astengo dal formare un’opinione che sarebbe più un tirare a caso che altro.

Formarsi un’opinione, in questo caso, significa abbandonare completamente il percorso verso la verità e restare a vivere nella propria bolla bambinesca, illudendosi che “quello che dico io è giusto perché è così”.

Hai presente no, i bambini che pensano di avere sempre ragione e non mollano mai anche di fronte all’evidenza? O adulti che credono in cose assurde, tipo che la Terra è piatta o al creazionismo (sì, esistono ancora)? Stessa cosa. Non fare anche tu lo stesso errore.

Per questo io sto sempre molto, molto attento ad avere opinioni. Mi chiedo sempre se in realtà, questa mia opinione non sia altro che un negare la mia ignoranza, e restare in una parte della bolla di illusioni che mi sono formato. Certo, quella bolla ce l’ho anch’io come tutti, ma almeno faccio il possibile per ridurla.

Perché le opinioni hanno un grande problema:

Le opinioni bloccano la tua crescita

Quando ho un’opinione, penso di avere ragione. E quando penso di avere ragione, non vado a informarmi e a cercare la verità nei fatti e nei numeri. Perché dovrei? Alla fine, io ho ragione.

Questo mi porta a restare ignorante. E l’ignoranza blocca la tua crescita, perché conoscere meno cose ti dà in mano meno strumenti per migliorare il tuo futuro.

Piuttosto che avere opinioni, a me piace ammettere la mia ignoranza su certi argomenti e andare a cercare la verità assoluta nei numeri e nei fatti. Questo mi fa crescere giorno dopo giorno, e mi dà la possibilità di agire per migliorare veramente la mia vita. Perché se pianifichi e agisci in base a credenze sbagliate, otterrai solo fallimenti. Se invece le tue azioni sono guidate da fatti e verità, hai concrete possibilità di successo.