Il futuro di Mindcheats (e una spiegazione della mia assenza)

Cropped hand sweeping dusty room

Come avranno potuto notare quei quattro in croce che ancora seguono questo blog dopo la morte cosmica che ha subito negli ultimi mesi, è dall’inizio del 2016 che non pubblico più articoli con regolarità. Prima l’appuntamento imperdibile era di mercoledì, ore 13:00, e la newsletter arrivava un’ora dopo. Regolarmente, dal 2011 alla fine del 2015. Sono più di 4 anni. Wow.

Mi scuso per essermi volatilizzato così, senza dire niente. Questo articolo arriva con 6 mesi di ritardo. Ma visto che nei commenti agli articoli precedenti ogni tanto spunta fuori il “che fine hai fatto Stefano” (a proposito, grazie!), mi sembra il caso di dare una spiegazione più completa.

Allora, non scrivo più su Mindcheats perché passo tutto il giorno a scrivere e in altro modo lavorare su Inglese Dinamico, un progetto che è partito proprio da Mindcheats, ma che da un anno a questa parte ha spiccato il volo e si è staccato per diventare un business separato.

Questo implica 2 cose:

  1. Non me ne volere, ma a fine giornata, preferisco fare altro piuttosto che continuare a scrivere attaccato a uno schermo.
  2. Non ho più la pressione di dover scrivere un articolo a settimana.

La prima è una ragione semi-valida. Di certo se facessi il carpentiere avrei più voglia di scrivere articoli per rilassarmi, ma se passo le giornate a scrivere articoli, lezioni ed email al computer, la voglia cala. Detto questo il “non ho tempo” è una cazzata, quindi non lo voglio addurre come unica scusante.

La ragione principale è che non ho più la pressione di dover scrivere un articolo a settimana.

A volte è meglio non scrivere

Prima Mindcheats era il mio blog-lavoro. Era quello che mi permetteva di pagare le bollette, l’affitto, la spesa, e l’occasionale tavoletta di cioccolato fondente 70%. Quindi cascasse il mondo, il mercoledì doveva uscire l’articolo. E questo, lo ammetto, a volte mi ha portato a scrivere articoli sotto lo standard qualitativo che volevo mantenere.

Ma ora, questa pressione non c’è più. Questo significa che se per una settimana non ho idee decenti, non scrivo. Non ho una scadenza da rispettare, e questo mi aiuta anche in quello che con un termine ammmmmericano potrei definire “energy management”.

Immagina di partire a inizio giornata con un certo livello di energia. Ogni task che completi, ogni decisione che prendi, ogni scadenza che rispetti, ogni casino che devi risolvere, fa calare questo livello. Più il livello scende, più la tua produttività cala. Quando arrivi a zero, l’unica decisione intelligente è di buttarsi sul divano a giocare alla Playstation, perché non combineresti comunque niente di buono. Inoltre, più cala il tuo livello di energia, più la qualità della tua vita ne risente.

Per questo io sono molto geloso a conservare il mio livello di energia, e cerco sempre di mantenerlo il più alto possibile. In questo modo sono sempre produttivo al massimo quando lo devo essere, e la qualità della mia vita resta elevata. Anche per questo ho deciso di non rispettare più una tabella precisa con Mindcheats: è una scadenza in meno della quale mi devo preoccupare. Perché fidati, qualsiasi cosa, quando diventa un lavoro, ti piace di meno. Anche lo scrivere articoli sul tuo blog.

Quindi, ecco qui il perché Mindcheats è una landa desolata da inizio 2016: per me il blog non è più un lavoro, è diventato un hobby. Un blog personale, potresti chiamarlo.

Cosa diventerà Mindcheats in futuro?

Primo, a me non piace fare troppi piani per il futuro. Io programmo a breve e medio termine, ma il futuro è per me troppo imprevedibile per essere pianificato con una qualche parvenza di precisione. Ad esempio: ho saputo giusto due giorni fa che a ottobre andrò per 6 mesi in Alaska (fino a marzo/aprile) a lavorare per un grosso allevamento di cani da slitta, e questo manda all’aria tutti i piani per lo sviluppo del mio business.

Con questo in mente, il piano a medio termine per Mindcheats è quello di tenerlo un blog personale che può aiutare le persone a vivere meglio, e scrivere solo quando ho cose veramente intelligenti da dire. Può essere ogni settimana, può essere ogni due mesi. Non voglio alzare la frequenza degli articoli, voglio alzare la qualità dei contenuti.

Cercherò di essere un po’ più regolare, perché Mincheats esiste dal 2010 ed è cresciuto tantissimo prendendo una buona fetta del mio tempo libero per anni, e mi dispiace vederlo pieno di ragnatele. Cercherò di essere più presente anche sulla pagina Facebook, che è in un triste stato di abbandono.

Di cosa parleranno i prossimi articoli?

Di quello che mi viene in mente. Ho notato che ultimamente il blog è migrato da uno stile “tecniche per fare XYZ”, l’argomento dal quale è partito, a una specie di “stile di vita per vivere meglio”. Quindi meno tecniche e consigli terra-terra, e più strategie ad ampio respiro e stile di vita in generale.

Per tutte le tecniche del mondo vai a ripescare gli articoli degli anni passati, che ne ho scritti tanti in merito.

In secondo luogo, mi curerò meno dell’opinione di chi legge. Il fatto è che, quando il tuo stipendio è direttamente proporzionale all’indice di gradimento dei tuoi articoli e del tuo blog in generale, tenderai a scrivere cose che piacciono alla maggior parte dei tuoi lettori. Io ho sempre cercato di mantenere il mio stile e non farmi influenzare troppo, ma conterei balle se dicessi che sono totalmente immune dal fenomeno. Nessuno lo sarebbe. Ora che il successo di Mindcheats è in buona parte slegato dal mio stipendio, posso avere una libertà in più.

In altre parole, qui scriverò quello che penso. Scriverò le mie strategie, la mia filosofia di vita, il modo in cui conduco le mie giornate e la mia vita per raggiungere il successo ed essere più felice. Non starò più a pensare “questo forse è meglio ometterlo, mi sa che ai miei lettori non piacerà”. Sto anche valutando di aggiungere un po’ di pubblicità da qualche parte, perché tenere acceso Mindcheats comunque mi costa 40€ al mese vista la mole di traffico che continua a portare.

Alla fine, è questo che un blog come Mindcheats dovrebbe fare secondo me: spiegare i punti di vista dell’autore, come conduce la sua vita per essere più felice e raggiungere gli obiettivi, senza stare a fare copia incolla da qualche altro libro. Perché appunto, è crescita personale. Io dico quello che funziona per me, quello che ho visto portare risultati nella mia vita. E considerato che a 27 ho oggettivamente già raggiunto più risultati di quelli che molte persone raggiungono in una vita intera, penso che i miei consigli potranno tornare utili anche gli altri.

Detto questo, sono consapevole che quello che funzioni per me non deve per forza essere la verità cosmica, e persone diverse possono aver bisogno di strategie diverse.

Tu cosa ne pensi?

Da una parte ho detto che non mi curerò dell’opinione di chi legge, almeno per quanto riguarda le opinioni che espongo negli articoli. Dall’altra, mi piacerebbe sapere quali sono gli argomenti che ti interessano di più, perché lo scopo di Mindcheats è alla fine sempre quello di aiutare le persone. E se posso scrivere articoli su argomenti che possano aiutare più persone possibile, tanto meglio.

Quindi, se sei arrivato a leggere fino a qui, non essere timido e lasciami un commento di due righe in croce per farmi sapere di quali argomenti vuoi che parli in futuro. Se non lo fai, poi non lamentarti se “Stefano scrive articoli noiosi”. 😉