Le 5 competenze indispensabili per sopravvivere nel 2013 (parte 2)
Questa è la seconda parte dell’articolo sulle 5 competenze indispensabili per sopravvivere nella società moderna. Non hai ancora letto la prima parte? Vai a questo indirizzo. 🙂
3 – Alimentazione e medicina
Metto l’alimentazione sopra la medicina perché devi mangiare da tre a cinque volte al giorno, mentre la medicina ti torna utile una volta ogni tanto.
Quando ho deciso di mettere a posto il mio corpo e ho perso 25 kg in 6 mesi, ho cambiato alimentazione da una piena di grassi e zuccheri, a una più sana con i nutrienti indispensabili per l’organismo. Non solo mi sento meglio, non solo riesco a correre per un’ora filata, non solo sono a mio agio con me stesso, non solo mi sono appena regalato altri 20 anni di vita fuori dall’ospedale. Tutta la mia vita è migliorata: sono più dinamico e attivo, pieno di energie, sento che la mia mente è più reattiva e sveglia.
Sappiamo che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella capacità del cervello di memorizzare nuove informazioni e promuove la plasticità neuronale (la capacità dei neuroni di creare nuove connessioni – fonte).
Sappiamo anche che il cibo è uno dei fattori che influenzano un buon riposo a lungo termine (fonte).
Ho messo questo punto al terzo posto, ma sarebbe potuto essere al primo. Se vuoi iniziare a cambiare la tua vita, parti dall’alimentazione. Sei quello che mangi, non dimenticarlo: il tuo corpo è in grado di sopravvivere anche se ci butti dentro le peggio schifezze, ma renderà al massimo solo se stai attento all’alimentazione.
Questo singolo cambiamento ha il potere di cambiarti la vita.
La medicina è importante non tanto per estrarre il proiettile da qualcuno in mezzo alla strada dopo una sparatoria, ma per risolvere quei piccoli problemi che ogni tanto capitano. Come il mal di testa o un dolore alla caviglia.
Ti basta una veloce ricerca con Wikipedia per capire cose come la differenza fra ibuprofene e acido acetilsalicidico, in che dosi dovresti assumerli e le controindicazioni. Ad esempio: quando sono andato in America ho notato che le aspirine avevano la metà del principio attivo per pastiglia rispetto all’Italia, quindi per ottenere lo stesso risultato ne ho prese due insieme.
Quando ho il raffreddore so che la cosa peggiore che posso fare è restare in casa a soffiarmi il naso, perché in questo modo il virus rimane imprigionato nella stanza. Se invece esco il più possibile e faccio lunghe passeggiate, dopo due giorni sono già quasi guarito.
Quando mi scotto con il fuoco so che devo raffreddare la zona con acqua fredda, perché altrimenti il calore della bruciatura rimane nella pelle a fare danni per più tempo di quanto potresti pensare.
Ti servono altri esempi o ti ho convinto? 😉
Lettura consigliata: Albanesi.it
4 – Inglese
Ti ricordi cosa ti ho detto quando ho parlato dell’economia nella prima parte dell’articolo? Il mercato del lavoro sta cambiando, non puoi più sperare di trovare qualcosa di buono se non ti specializzi e diventi utile a chi ti può assumere. La competizione sta aumentando, devi avere più competenze. Se pensi di poter restare nel tuo paesello e ignorare l’economia globale, hai sbagliato tutto: andrai a competere con i Paesi emergenti dove il costo del lavoro è molto più basso. Se non sviluppi delle competenze distintive, non hai la minima possibilità.
Le competenze si sviluppano a partire dalla conoscenza: prima leggi qualcosa, poi lo applichi (seguendo la mia Regola Aurea). Per ottenere questa conoscenza devi ottenere delle informazioni, ed è qui che entra in gioco l’inglese: nel 2013 la fonte più grande di informazioni è internet, e il 99% di internet parla inglese.
In altre parole: se non parli inglese, sei tagliato fuori dal mondo. Sarai l’eremita che si rifiuta di accettare il progresso, mentre tutto il mondo va avanti.
Senza inglese, ti escluderai automaticamente da una buona metà dei lavori disponibili e sarai meno allettante per l’altra metà, anche in Italia: a parità di condizioni, un datore sceglie sempre la persona che sa l’inglese. Quindi se vuoi trovare un lavoro qualsiasi, a maggior ragione se pagato più di 1000 euro al mese, non puoi non sapere l’inglese. Non puoi permettertelo adesso, ma pensa anche al futuro: se pensi che sarai ancora vivo fra 30 anni, sappi che l’inglese sarà dato per scontato quanto leggere e scrivere.
Questa mancanza è ancora più grave se pensi che l’inglese è una lingua facile e non ti servono anni di studio intenso per impararla. Anzi non devi studiare, per niente perché puoi imparare tutto in maniera semplice. Io l’inglese non l’ho mai studiato, ma ho lavorato negli Stati Uniti e adesso sono in Inghilterra. Ho seguito il metodo di Inglese Dinamico.
5 – Informatica
Leggi la parte sull’inglese e sostituisci “inglese” con “informatica”. Ecco, hai capito. La seconda competenza indispensabile adesso e ancora più indispensabile in futuro è l’informatica, perché il mondo ormai funziona con internet e i computer. Anzi, voglio farti un test al volo. Quante di queste parole conosci e sai definire in dettaglio?
- Proxy
- SSD
- Python
- CMD
- Ciclo di clock
- Kernel
- USB
- Software
Il numero di parole che conosci è il tuo voto in informatica: se ne conosci 6, hai appena la sufficienza. Fammi sapere il tuo voto commentando questo articolo. 😉
Questo test è volutamente difficile perché separa le persone che usano il computer solo per facebook da quelle che sanno veramente qualcosa. Solo chi ha una conoscenza a 360 gradi prenderà un 10. Ora arriva la brutta notizia.
Se hai meno di 8, sei un analfabeta informatico: devi imparare a usare meglio il computer. Se hai la sufficienza devi solo migliorare in alcuni ambiti, se sei insufficiente devi partire dall’inizio: le tue fondamenta informatiche non sono sufficienti per il mondo moderno.
Sapere l’informatica oggi è come saper leggere e scrivere 200 anni fa: la chiave del successo e della conoscenza sono nel web. Chi non si vuole portare al passo con i tempi ancora sostiene la carta stampata, dice che è l’unico vero modo per trasmettere conoscenza.
Sbagliato.
Accanto a me ho un Kindle, un piccolo palmare creato da Amazon che ha una sola funzione: migliorare la lettura (foto). È come avere un libro, ma senza i problemi di un libro. Risparmi la carta per stampare (e i costi), è meno voluminoso e può contenere milioni di libri. Per me che viaggio molto, è indispensabile se voglio continuare a leggere. Con uno strumento del genere, la carta stampata non è necessaria.
Attenzione: non ti sto dicendo che non devi mai più comprare un libro. Se ti piace la sensazione di aver un libro fra le mani, continua a farlo. Ma non è una buona scusa per non sapere usare un computer.
Come per l’inglese, oggi nel 2013 puoi ancora sopravvivere senza una conoscenza informatica approfondita. Ma nel 2053 usare il computer sarà veramente come leggere e scrivere. Se impari fin da subito, sarai un passo avanti rispetto ai ritardatari.
Letture consigliate:
- Corso base: come usare un PC
- PC per negati
- Tom’s Hardware (sito + forum)
I grandi esclusi
Forse ti aspettavi alcuni grandi temi, considerati importanti dalla società, che non sono presenti nella mia lista. Perché? Te lo spiego qui.
Crescita personale
Non ho messo la crescita personale fra gli argomenti da studiare, perché la crescita personale non può essere studiata.
Come dice Andrea di Efficacemente.com, la crescita personale è buon senso applicato. Io posso darti dei consigli, posso indirizzarti sulla strada giusta, ma non esiste nessun manuale completo che ti farà diventare la persona che vuoi essere. Posso darti consigli specifici (ad esempio con il mio manuale d’inglese), ma questi tasselli, seppur fondamentali, sono una parte del tutto.
I miei articoli ti possono spronare, ma il resto del lavoro devi farlo tu. Per questo così pochi si cimentano nello sviluppo personale, ed è per questo che quei pochi hanno un successo garantito.
Latino
Sappiamo che studiare una lingua migliora il cervello in tutti i suoi aspetti (fonte), ma… Perché il latino? Perché non l’inglese che ha dei benefici ulteriori? Okay, ammettiamo che studiare una lingua difficile e strutturata porti più benefici di studiare l’inglese: non esistono ricerche che lo confermano, ma ammettiamo anche che sia vero. Perché non studiare il tedesco, il russo o il cinese? Tutte lingue complesse che hanno diversi tratti in comune col latino, ma con il beneficio aggiunto di non essere estinte.
E la cultura? Che mi dici della cultura? Certo, studiare latino aumenta la tua cultura. Così come studiare la storia dei videogiochi, o la riproduzione dei roditori nel Borneo meridionale. Quando impari qualcosa stai aumentando la tua cultura, ma non è detto che ti sia utile.
Storia
La storia è utile e ti aiuta a capire molte cose del mondo moderno, per questo io la leggo volentieri e la conosco discretamente bene. Tuttavia, ha due problemi:
- Non tutta la storia è utile.
- Anche le parti utili non hanno un’utilità immediata.
Se studio la storia dell’ultimo secolo, capirò molto della situazione politica attuale. Ma se vado a studiare il governo di Pericle nell’antica Grecia o la dinastia Zhou della Cina antica, non ne avrò nessun beneficio concreto. Sono sempre cose belle da sapere, per carità, io sono il primo a dire che imparare qualcosa è sempre meglio che non imparare niente, ma puoi vivere bene lo stesso.
Anche le parti più importanti della storia sono sì da conoscere, ma non molto oltre il livello che già ti fornisce la scuola. Se ti capita l’occasione ti consiglio di approfondire gli argomenti perché nella storia c’è molto da imparare, ma non è una cosa così fondamentale come i cinque argomenti di cui parla l’articolo.
stefano
19 Giugno 2013 @ 13:25
Ottimo articolo,così come la prima parte.
Ma toglimi una curiosità:tempo fa leggendo il tuo articolo sulle 101 verità del cervello che non conosciamo hai detto che stai imparando a diventare ambidestro.Come va ? Farai un articolo su questo ?
Grazie in anticipo.
Stefano
19 Giugno 2013 @ 17:51
Finora riesco a prendere le cose al volo con tutte e due le mani, anche a lanciare sono ambidestro. Sto facendo pratica con l’impugnare le cose, ma i progressi sono lenti. Io non demordo. 😉
stefano
20 Giugno 2013 @ 10:18
Io invece riesco a fare quasi tutto con tutte e due le mani,però non riesco a scrivere con l’altra mano.
il mio
4 Agosto 2013 @ 21:04
volevo solo dire…stavo rileggendo che se mi iscrivevo ricevo delle news settimanali e le ricevo…ma c’è scritto che ricevevo anche un manuale gratis a sopresa…e nn l’ho ricevuto
Varamyr
19 Giugno 2013 @ 13:26
Accidenti, sono un’analfabeta informatico D: ho preso 6, anche se altre 2 parole le conoscevo già ma non le sapevo definire (ora ho guardato 😀 ). Mi piace che tu abbia inserito Python siccome è il linguaggio che sto studiando da autodidatta.
In qualità di studente che a settembre affronterà l’ultimo anno di liceo scientifico ti faccio i miei complimenti per quel che riguarda il Latino e la Storia. Una scuola che in questi 4 anni non mi ha davvero trasmesso nulla di degno, se non la necessità di ricercare per gli affari miei ciò a cui sono interessato.
Stefano
19 Giugno 2013 @ 17:52
Ti capisco, anche io ho fatto lo scientifico. Però complimenti per aver preso 6, significa che sei più avanti della media. 😉
Simone
19 Giugno 2013 @ 13:35
Cercherò sicuramente di migliorare la mia dieta… d’altro canto però, ad informatica ho 10! 😀
Stefano
19 Giugno 2013 @ 17:52
Complimenti simone! 😀
SAIMON
19 Giugno 2013 @ 15:39
In effetti hai ragione su quel che dici.
Del resto, anche Platone nel suo mito di Theuth e Thamos diceva che la scrittura faceva diventare smemorate le persone, per esempio.
D’altro canto, avere la reversibilità per vecchie tecnologie può fare la differenza, soprattutto con i tempi che corrono adesso.
Povero latino… del resto se non lo sai, quo vadis? (citazione da La prova dell’otto, MTV)
All’interrogazione ho preso 10 😉 (a me hanno fatto studiare il kernel come hardware+supervisore)
Stefano
19 Giugno 2013 @ 17:56
Se hai studiato come funziona un kernel mi sa che di informatica ne sai più di me. 😛
Fabrizia
19 Giugno 2013 @ 17:23
Ciao sono una mamma piuttosto in la’ con gli anni rispetto a tutti voi.
Trovo questi articoli interessanti e mi piace molto seguirti Stefano.
Vorei solo dirvi che scuole tipo il Liceo Calssico o Scientifico sono ancora molto imprtanti a mio parere. Obbligano a ragionare su cose del passato, e’ vero ma che in molti casi sono ancora attualissime. I miei figli vanno alla suola internazionale dove fanno solo quello che raccomanda Stefano e somo parecchio ignoranti e non credo che faranno meglio di altri, anzi.
Credo che bisognerebbe trovare una via di mezzo tra la cultura classica e il sapere di un tempo e tutte le nuove “culture”, informatica e linguistica in primis. Volevo solo ricordare che se diventerete medici o avvocati il latino potrebbe servirvi ancora parecchio e mentre in Italia di medici ce ne sono parecchi nel resto d’Euopa mancano.
Comunque e’ molto bello seguirti! Grazie per rendere disponibile questo materiale!
Stefano
19 Giugno 2013 @ 17:58
Ciao Fabrizia, mi puoi fare un esempio di come la cultura classica (latino e storia) sia attuale e utile a livello pratico nel giorno d’oggi? Non è una provocazione, è per capire meglio cosa intendi. Sono un fan degli esempi, sai. 😉
Da medico o avvocato, non so come il latino possa tornare utile. Personalmente, preferirei essere operato da un chirurgo che ha fatto 500 ore extra di pratica piuttosto che da uno che mi sa fare una diagnosi in latino.
Fabio
20 Giugno 2013 @ 18:50
Beh da medico ci sono centinaia di patologie a cui c si riferisce con il nome latino, per non parlare dei muscoli(che gli inglesi studiano ancora in parte in latino) e dei vari batteri protozoi e parassiti (la nomenclatura binomiale di linneo)… Se il medico che ti deve operare non sa a quale infezione potresti andare incontro non ti segnerà il giusto antibiotico e quindi potrebbe fare più danni di un chirurgo inesperto!
Per gli avvocati basta pensare a uno dei primi esami che fanno all università: diritto Romano.
Stefano
20 Giugno 2013 @ 22:50
Appunto, credo che studiare la patologia sia più importante di studiare la lingua da cui deriva il nome della patologia. Insomma, una lingua morta non mi salverà la vita se mi prendo un’infezione.
Diritto romano, giusto, è importante e giusto studiarlo per farsi un’idea di fondo della materia (penso alla mia professione e alla storia economica). Tuttavia, quando io ho studiato storia economica non ho studiato l’italiano del 1300. Per fortuna.
viviana
13 Ottobre 2013 @ 20:32
semplicemente per una cosa: “non di solo pane vive l’uomo”.
Alex
19 Giugno 2013 @ 19:42
Io metterei i punti 4-5-6 al posto dei primi 3. Perchè i primi 3 sono più specifici verso chi vuole intraprendere un certo tipo di carriera, con questo non voglio dire che non siano importanti. Mentre questi ultimi ritengo si possano ampliare a più settori e alla vita quotidiana in generale. Infatti,da quando ho imparato l’inglese trovo un numero inimmaginabile di notizie in più rispetto a quelle in italiano. Ho espresso la mia opinione,cosa ne pensi Stefano??
Stefano
20 Giugno 2013 @ 09:33
Non penso che economia e statistica siano specifici, anzi, sono alla base della società. Il mondo si muove grazie all’economia, se non capisci l’economia non puoi capire il mondo. Qualsiasi decisione al mondo, dalla più significante alla più importante, ha ragioni che risalgono all’economia. Puoi imbellettarle con idealismi politici e belle parole, ma il nocciolo rimane l’economia. Puoi scegliere di essere controllato da chi ti dice le belle parole, o studiare economia e iniziare a ragionare con la tua testa usando dati veri, non parole. E la statistica è indispensabile per capire l’economia. 😉
Alex
20 Giugno 2013 @ 18:47
In effetti ho rivalutato il mio pensiero 😀 . So che hai consigliato testi da leggere nella prima parte ma non esistono blog riguardo l’economia o statistica da cui partire ,(lo so sono pazzo) magari potresti fare un articolo in cui racchiudi i migliori articoli riguardo gli argomenti citati, presi dal web perchè non so proprio da dove partire e i manuali sono un pò cari visto che sono solo uno studente 🙁 … 😀
Stefano
20 Giugno 2013 @ 22:48
Ciao Alex. Sull’economia e la statistica ho raccolto una serie di libri e corsi, ti consiglio di partire da lì. Poi passa a un’altra competenza, l’inglese, e da lì il mondo si apre. Consiglio generico ma efficace: Vai su amazon.it e fai qualche ricerca. Troverai un sacco di libri su tutti gli argomenti che vuoi. 😉
Alex
21 Giugno 2013 @ 13:44
L’inglese già lo so parlare 😀 infatti ormai su google cerco solo in inglese 🙂 . Comunque proveró su Amazon! 😀
Mare blu
20 Giugno 2013 @ 12:33
Insomma…io so cos’è un PDF e l’unica cosa che so che si avvicina USB è la chiavetta USB…ma va bene lo stesso? Beh, dai almeno non uso il PC solo per fb ma anche per vedere mindcheats! 😉
Stefano
20 Giugno 2013 @ 22:43
Haha, Mindcheats da un punto in più, ma ti consiglio di imparare l’informatica il prima possibile. Nella vita ci saranno poche cose che ti torneranno più utili di saper usare un PC come si deve. 😉
Mare blu
1 Luglio 2013 @ 00:54
ok sono una frana in informatica, ma mi hai convinto, riparerò al danno!
Direi che si prospetta un’estate faticosa, però sono ottimista, infatti: medicina è il mio sogno “parziale”; economia e statistica mi piacciono e già molto tempo prima del tuo articolo stavo cercando dei libri; l’inglese lo devo perfezionare; informatica prima o poi l’avrei dovuta fare (sempre per il mio sogno), quindi in un certo senso ero arrivata alla tua conclusione, anche se per motivi diversi. 🙂
Un caro saluto.
Mare Blu.
Stefano
1 Luglio 2013 @ 09:24
Ciao Mare Blu, complimenti per l’ottimismo. 🙂
Gianluigi
20 Giugno 2013 @ 13:28
Voto 10, come quello con cui spero di uscire dagli esami! 😀
Stefano
20 Giugno 2013 @ 22:45
In bocca al lupo! Non sono in Italia quindi non sono aggiornato: gli scritti sono già stati fatti?
Dario
20 Giugno 2013 @ 22:45
Ciao! Sono d’accordissimo su tutto tranne che per il discorso sul latino! Studiare il latino non è ampliare la cultura, ma studiare LA CULTURA! Non te lo dico da professore di lettere, ma in qualità di studente di una facoltà scientifica che riconosce nelle discipline umanistiche un ruolo fondamentale. E con questo non voglio dire che andrebbe studiato tassativamente, anzi, ti do perfettamente ragione, ma non paragonarlo alla storia dei videogiochi, o alla riproduzione dei roditori nel Borneo meridionale, per favore! Ciao!
Andrea
22 Giugno 2013 @ 01:49
Se dovessi scrivere una riscrivere la lista, probabilmente sceglierei
1) FOSS : perché non esiste solo il software proprietario
2) cloud computing
3) sistema sicuro : cosa significa quando affermiamo che un sistema è sicuro? “Dancing pigs e dintorni”
4) crittografia asimmetrica : survolando sulla parte matematica o implimentativa, giusto un’idea di base…
5) sistema operativo
6) architettura di von Neumann
7) problema trattabile e intrattabile (quantomeno sapere che la forza bruta non basta ed avere un’idea del perché)
8) online reputation
9) reti : “Everytime there is an underlying graph”. (es. telegrafo, satellitare, reti locali e metropolitane, Internet, teoria dei grafi, reti di conoscenze, teoria dei 6 gradi di separazione, etc.)
10) “information hiding” e “separation of concerns” (almeno uno dei due)
(il mio risultato comunque è 10/10.)
Stefano
22 Giugno 2013 @ 09:23
Ciao Andrea. La tua lista è troppo tecnica secondo me, e va a comprendere competenze inutili per i non addetti ai lavori (FOSS, crittografia asimmetrica, Von Neumann). Per uno che non lavora e non si specializza nell’informatica, non vedo come queste informazioni possano tornare utili a livello pratico. Cose come le reti e online reputation possono essere utili e avevo pensato di includerle.
Il sistema operativo ho deciso di escluderlo e di mettere il Kernel, almeno sapere una definizione approssimativa (giusto per capire che il computer non è stregoneria).
Andrea
22 Giugno 2013 @ 15:31
Hai ragione, in effetti stavo pensando più ad una lista di argomenti indispensabili come infarinatura iniziale per un informatico “in statu nascendi” più che per una persona qualuque, anche se non escluderei dalla lista il FOSS ed l’architettura di von Neumann.
Architettura di von Neumann
4 componenti fondamentali : CPU, memoria principale, unità di I/O e bus. Semplice da comprendere, da un’idea di cosa sia un elaboratore ed è un’idea di base che molto probabilmente sarà valida anche tra 20 anni.
FOSS :
Direi che prediligere una soluzione FOSS sia meglio di cercare un’equivalente crackata: non solo per un motivo etico, ma anche legale (in particolar modo per aziende e liberi professionisti).
Utilizzando un formato aperto:
– si garantisce che i dati saranno accessibili nel tempo
– non si diventa dipendenti da un software in particolare
– riduce al mimimo il problema di incompatibilità fra software diversi
“crittografia asimmetrica” potrebbe essere sostituita con “firma digitale” : la firma autografa è sempre importante, ma sta diventando prendendo sempre più piede la firma digitale. (in particolar modo per chi ha a che fare con le PA)
“problema trattabile e intrattabile”
Fare un acquisto online o pagare con una carta di credito (o un altro sistema che non sia la cartamoneta) sono operazioni che diventeranno sempre più frequenti in futuro: capire perché tutto questo funziona (pur ignorandone i dettagli implementativi e la matematica che ne sta sotto) e quindi perché è ragionevole fidarsi direi che possa risultare interessante anche per chi non è un matematico o un informatico.
Alla fine il concetto fondamentale è proprio l’esistenza di questi problemi “intrattabili”, anche se dimostrare che siano realmente “intrattabili” è ancora un problema aperto. (è uno dei Millennium Prize Problems)
“information hiding” e “separation of concerns” sono due concetti molti importanti in informatica, ma che uno non informatico può benissimo fare a meno di conoscere.
Stefano
23 Giugno 2013 @ 12:16
Sotto questo punto di vista l’architettura di Von Neumann ha senso saperla, hai ragione. Il problema sta nella definizione: puoi sapere le componenti di un computer senza sapere come si chiama l’architettura (io quel termine l’ho incontrato dopo anni, visto che sono autodidatta). Il ciclo di clock, anche se ha una portata più limitata, è una definizione più immediata (e ai fini del test va bene uguale – se conosci Von Neumann conosci il clock).
Anche io sono un fan dell’open source, infatti questo blog è su WordPress (che gestisco con Chrome), scrivo con Libre Office e quando posso uso Linux. A parità di condizioni, scelgo sempre open. Si ripresenta però lo stesso problema di sopra: la definizione non è così immediata. Per dire, io ho dovuto cercare FOSS su Google perché come termine non l’avevo mai sentito. Se vuoi insegnare un concetto allora FOSS è indispensabile (errore mio per non averlo inserito nel test, magari sotto “linux”), ma la definizione in sé non è molto pratica.
Per i pagamenti online sceglierei piuttosto termini come “Paypal” (che non ho inserito perché troppo facile) o “https”. Ho preferito però concentrarmi sul computer in sé, piuttosto che spaziare su argomenti diversi: una volta che impari le basi, il resto viene da sé.
Penso che la tua lista vada bene perché comprende molti concetti importanti, ma le definizioni che suggerisci le trovo troppo teoriche.
fra
24 Giugno 2013 @ 16:23
Stefano, mentre sono completamente d’accordo con te su tutti i capitoli riguardanti le cose sicuramente utili perché necessarie per stare a galla nel mondo ora, riguardo alle cose che bolli come inutili, ti consiglio di rivedere(sono abbastanza sicuro che l’hai già visto) il famoso discorso di Jobs a Stanford, e al punto in cui parla dei puntini e della connessione che si può fare solo looking backward, e al suo esempio sul corso di grafia. Questo dovrebbe farti ripensare un po’ alla certezza con cui affermi che certe cose sono inutili, il che è difficile da stabilire prima, quando uno pensa con naturalezza alle cose, e si ritrova ad utilizzare in modo molto pratico cose che aveva imparato per puro senso di appagamento intellettuale e curiosità personale(la matematica, specialmente quella più moderna, trabocca di esempi di questo). Tanto per citare un altro esempio al riguardo è noto che Gauss, forse il più grande intelletto di tutta la storia a noi nota, per diletto personale traduceva eccellentemente dal latino e dal greco(tant’è che da giovane era indeciso se prendere questa strada, e poi, per fortuna :-), dimostrando un teorema importante, si decise per la matematica). Dunque non voglio dire che secondo me il Latino, la paleontologia, o chessò io, siano utili, ma allo stesso tempo ci andrei perfettamente cauto a bollare qualcosa come inutile. Non si sa mai, da cosa nasce cosa, e una mente aperta può trovare ovunque un’idea brillante e applicabile. Come dice il detto ebraico, “il saggio ascolta una cosa e ne capisce due”. Ciao e continua così! 🙂
Essere felice: 5 direttive obbligatorie | Mindcheats
10 Luglio 2013 @ 13:01
[…] Iniziamo dalla scienza, una delle 5 competenze fondamentali. […]
Alessandro Costantino
15 Luglio 2013 @ 14:35
Wow, che dire… mi trovo d’accordo in tutto e per tutto, davvero. Articolo bellissimo, complimenti. Io avevo qualche dubbio circa i prim due punti in quanto credevo che forse erano cose troppo presto per me da imparare e mi facevo prendere un po’ dalle cose negative… ma poi ho iniziato ad andare veramente in fondo e ho scoperto che sono cose MOOOLTO utili da sapere. Scopri una realtà distorta dai media di oggi.
Purtroppo, almeno in Italia, molti sono proprio a digiuno di queste cose, e non parlo dei genitori o vecchietti ma proprio ragazzi che oltre a Facebook e Twitter conoscono molto poco. I punti che mi sono più piaciuti sono soprattutto quelli che sono stati esclusi tra le cose importanti, quelle sono sacrosantissime verità.
Nient’altro d’aggiungere, ancora complimenti per l’articolo!
P.S. Secondo il test d’informatica dell’articolo ho 9 e mezzo 😀
Matteo
29 Luglio 2013 @ 00:37
d’accordo su tutto tranne che sull’informatica.
Io conosco la definizione di sole 3 cose dell’elenco ma sono diplomato in informatica e lavoro su internet al computer 😀
Le competenze tecniche sono del tutto inutili in informatica se per l’appunto non lavori come tecnico informatico. Basta destreggiarsi bene con gli strumenti informatici per poter vivere egregiamente in questa società digitalizzata… ma non serve sapere il meccanismo dietro di essi ma soltanto saperli utilizzare bene.
Stefano
31 Luglio 2013 @ 16:42
Ciao Matteo, il tuo è un punto sicuramente valido: non serve sapere la teoria per saper usare un computer. Nella lista infatti ho cercato di includere argomenti pratici riguardo tutti i settori, hardware e software. Nella tua specializzazione forse non ti servono certe cose, ma conoscere un po’ di tutto è secondo me indispensabile per un professionista dell’informatica.
Elle
29 Marzo 2014 @ 15:17
Ciao Stefano! Ho scoperto oggi il tuo sito e, nonostante non sia più il 2014, sto dando un’occhiata ad alcuni post che trovo molto interessanti. Quindi per prima cosa vorrei ringraziarti per il tuo impegno e per le risorse che metti a disposizione, sono certa che abbiano aiutato molte persone (e di sicuro motivano a migliorare la propria condizione attuale!). Vorrei solo aggiungere una cosa: ho notato che svariati post hanno un atteggiamento fortemente anti intelletualista. Cosa voglio dire con questo? Il fatto che l’educazione, sia accademica o autodidatta, viene giudicata puramente secondo l’ottica del “mi sta dando vantaggi pratici a breve termine?” il che mi pare contraddica l’idea di fondo del sito. Un esempio pratico: da brava ex maturanda classica, gli ultimi due commenti sull’inutilità del latino o della storia mi hanno punta sul vivo. Non ultimo perché sono dimostrabilmente falsi: mentre da un lato posso comprendere l’irritazione per l’importanza data a una lingua morta quando la maggior parte degli studenti italiani sa esprimersi a malapena in una prima lingua straniera, non trovo corretto dire che sia completamente inutile. A parte l’emozione di comprendere l’origine grammaticale e etimologica di moltissime parole di origine indoeuropea (il che mi ha permesso di imparare con facilità lingue dall’inglese al tedesco e avere una comprensione passiva di lingue romanze come rumeno e portoghese), una buona conoscenza della lingua latina permette di leggere in originale opere di pensatori che ancora influenzano la nostra cultura. Dopotutto, leggere Cicerone può portare alla passione per la giurisprudenza quanto guardare Ally McBeal, e una buona conoscenza dei classici permette di trovare l’uno nell’altra. E allo stesso modo una conoscenza della storia antica permette di rendersi conto che l’uomo non è mai cambiato, permette di osservare i cicli della storia e finirla con l’illusione di ogni generazione di stare ricostruendo tutto da zero. Insomma, la famosa consapevolezza di stare sulle spalle di giganti. E per un ottimo esempio di come la cultura classica sia e rimanga rilevante, lascio la parola a una blogger che è in grado di esprimerlo meglio di quanto io possa mai fare: http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com e le sue badilate di cultura. Per il resto, di nuovo congratulazioni e ho intenzione di seguire i tuoi consigli per quanto riguarda una maggiore alfabetizzazione informatica 🙂
Stefano
31 Marzo 2014 @ 07:12
Ciao Elle, grazie del commento.
Io sono il primo a guardare il lungo termine, piuttosto che il breve. Tutta l’istruzione è un investimento a lungo termine. Tuttavia, ancora non ho sentito prove convincenti sull’utilità del latino che vada oltre il “è bello” o, al massimo, il “secondo me” e “quello che ho fatto io”. Io credo nella scienza: finché non lo dicono le statistiche, io non ci credo. E di statistiche a favore del latino, ancora, non ne ho viste. 🙂
vera
2 Aprile 2014 @ 15:21
Questo perché le statistiche ,come dici tu, vanno sui grandi numeri e come te la maggior parte del mondo pensa sia inutile studiare il latino e il greco, ma siccome la maggior parte pensa che sia inutile allora questo lo rende inutile? O forse è solo una scusa per non studiare? Facile con il latino trovare la sua inutilità vero? Quanta gente al mondo studia statistica? Statisticamente non credo siano tanti, o sbaglio? Eppure i benefici dello studio di queste lingue sono immensi, e sono profondamente d’accordo con Elle. Un esempio pratico e reale dell’ importanza del latino è presto fatto : la prima giornalista a pubblicare le dimissioni di Benedetto XVI lo ha fatto perché sapeva il latino, non l’inglese il tedesco il cinese etc. etc. mi dirai che è un caso isolato? Certo eppure il nome di quella giornalista ha fatto il giro del mondo insieme ad una notiza epocale (qualsiasi sia il pensiero religioso). L’articolo è molto carino, ma molto di parte.
Stefano
3 Aprile 2014 @ 07:10
Oddio Vera, se mi riesci a dimostrare con le statistiche che il latino è utile, io ci credo. Non credo in niente che non è dimostrato. 😉
Francesco
3 Aprile 2014 @ 13:14
Caro Stefano, da ex studente del liceo classico, ora ingegnere, ti invio delle statistiche, che chiedi a gran voce.
http://www.csulb.edu/colleges/cla/departments/complit-classics/docs/Latinvs.OthersSATstats.pdf
Cito letteralmente
“Latin 4th year students topped all other language students in Reading”
“Math Test: Latin at 671 is an outstanding score! Only Physics beats Latin. ”
Gli eventi “studiare latino” e “avere un buon punteggio in matematica” sono quindi correlati.
Stefano
3 Aprile 2014 @ 15:12
Grazie del link Francesco, questa è un’ottima base da cui partire. Hai un link per lo studio completo, così posso verificare le metriche utilizzate? Correlazione, da solo, non significa causa. Può essere infatti che:
1) Gli studenti che studiano latino, in media, studiano più matematica.
2) Gli istituti che hanno il latino sono migliori degli altri.
3) Chi nasce in una famiglia acculturata può essere spinto allo studio del latino dai genitori, e allo stesso tempo studiare di più per seguire le loro orme.
Esempio: in Italia chi fa lo scientifico studia latino e sa la matematica meglio di chi fa una scuola più pratica, ma questo non significa che il responsabile è il latino.
La tua statistica è interessante per iniziare un’indagine approfondita, ma da sola significa poco. 🙂
Francesco
3 Aprile 2014 @ 13:15
PS: leggo ora che vuoi sapere i punteggi in informatica. 10 😛
Matteo
28 Gennaio 2015 @ 14:35
Ho preso 5: sono un analfabeta 🙁
Stefano
1 Febbraio 2015 @ 23:34
Matteo, sei ancora in tempo per imparare!!
san
31 Gennaio 2016 @ 16:03
Non tutti devono e vogliono studiare economia.
Stefano
10 Febbraio 2016 @ 15:57
È come dire che non tutti devono e vogliono imparare a leggere e a scrivere. Fai quello che vuoi, ovvio, ma se poi resti analfabeta è colpa tua.
San
10 Febbraio 2016 @ 16:59
Se consideri una persona analfabeta solamente perché non conosce l’economia, sei fuori strada.
san
11 Febbraio 2016 @ 09:43
Scusami Stefano,ma ho interpretato male la tua risposta. Io credevo che intendessi il corso di laurea in Economia.