Stai sprecando questa incredibile opportunità di crescita poco conosciuta?
Trova la correlazione fra:
- Disoccupazione.
- Niente ragazza/o.
- Nessuna passione.
- Pochi amici.
- Vita noiosa.
- Confusione mentale.
- Futuro incerto.
Nella fisica teorica, l’obiettivo di ogni scienziato è la teoria unificante: un’unica legge in grado di spiegare ogni fenomeno dell’universo. Prendi la teoria di Einstein: spiega la gravità, ma non perché gli atomi si mettono insieme per formare molecole. La meccanica quantistica spiega perché esiste la massa, ma non perché le calamite si attaccano al frigo (elettromagnetismo). Sappiamo che le nostre conoscenze della fisica sono limitate perché abbiamo leggi che funzionano in certe aree, ma non in altre.
Allo stesso modo credo che la crescita personale debba puntare a raggiungere una legge universale: una teoria in grado di influenzare ogni aspetto della tua vita in modo prevedibile. Meno una legge è ampia, meno è perfetta. Magari funziona, ma ha efficacia limitata.
Ho già parlato di una teoria unificante della crescita personale, ossia una tecnica che può decretare il tuo successo o fallimento in qualsiasi cosa, nel mio articolo sulla Regola Aurea. Lì ti ho spiegato che avere il giusto rapporto fra studio e azione impatta sulla tua capacità di raggiungere gli obiettivi. La teoria unificante di oggi parlare delle relazioni e di quanto siano importanti per la tua crescita.
La teoria del networking
Net che? Si mangia?
Network significa rete, in questo caso rete di conoscenze. O banalmente: le persone che conosci. Fare networking significa ampliare o rafforzare la tua rete di conoscenze, quindi conoscere nuove persone o tenerti in contatto con quelle che conosci.
Ho letto quest’idea in diversi libri: il tuo successo è decretato dal numero di persone che conosci. Ho testato questa teoria per mesi e ora lo confermo: la tua rete di conoscenze è fra le cose più importanti che puoi avere.
L’esperienza indiretta
Io sono curioso. Leggo libri e mi piace sperimentare cose nuove. Mi sono accorto di una cosa: posso leggere tutti i libri che voglio, ma conoscere qualcuno che è più esperto di me nel settore mi fa guadagnare in un giorno più esperienza che due mesi sui libri. Questo è il potere della Regola Aurea citata sopra: più fai esperienza pratica, più migliori.
La migliore esperienza che puoi fare è seguendo un mentore che guida i tuoi progressi e ti permette di migliorare velocemente ed efficacemente, senza passi falsi. Più espandi il tuo network, più potrai contare su persone che sono più esperte di te in qualcosa. Così se vorrai imparare qualcosa, avrai a chi chiedere. Nel mondo moderno la conoscenza è indispensabile: più cose sai, più avrai successo personale e professionale; a proposito, ti consiglio di iniziare dalle 5 competenze fondamentali.
Ti sei mai sentito confuso, in quel periodo della vita in cui non sai cosa fare? È spesso la sensazione che provano i giovani diplomati e laureati che si affacciano sul mondo del lavoro: non hanno fatto networking e non conoscono nessuno, quindi non sanno da dove partire. Mandi curriculum a caso senza un piano, perché non conosci nessun imprenditore a cui chiedere. Quando invece hai una serie di contatti professionali che già conosci, iniziare è molto più facile. Conosci Tizio che Caio, che ti presentano Sempronio e Leopoldo. A sua volta, Leopoldo ti presenta Asdrubale che cerca qualcuno da assumere. Tac! Hai un lavoro senza aver mai scritto un curriculum.
Pensa a quello che sai fare: c’è di sicuro un aspetto in cui sei esperto, una passione dove conosci più cose dei tuoi amici. Magari ti piacciono i libri fantasy, ne hai letti a vagonate e adesso sai quali sono i migliori e quali non meritano. In più ti piacciono i modellini dei treni e collezioni modellini d’epoca. Quando parli con gli amici di questi due aspetti, puoi dargli consigli su cosa leggere se vogliono entrare nel fantasy, magari qualche libro sconosciuto ma bellissimo. Se qualcuno ti chiede qualcosa su come funzionavano le locomotive negli anni ’20 in Inghilterra, tu sai rispondere.
Questa cosa vale anche al contrario: tutte le persone che incontri sono esperte in qualcosa. Hanno una passione, sono più capaci di te in quello che gli piace fare. Hanno letto libri e investito tempo in alcune aree. Non puoi sapere tutto tu.
Grazie al networking, la conoscenza degli altri diventa conoscenza tua. Quando vuoi un consiglio specifico o un’informazione, più è ampia la tua rete di contatti più è probabile che conosci qualcuno in grado di darti una risposta. Altrimenti dovresti fare il processo lungo: leggi libri, provi, maturi esperienza per conto tuo. L’esperienza indiretta è dalle dieci alle cento volte più efficace.
Un passo importante per sfruttare l’esperienza indiretta è sapere di cosa sono esperti i tuoi amici e contatti. Come? Chiediglielo. A tutti piace parlare della loro passione, anche con gli sconosciuti.
Network, passioni e opportunità
Da qui nascono le nuove passioni. Ti consideri una persona senza interessi o passioni? Non hai un vero e proprio sogno, qualcosa che vuoi fare nella vita. Passi le tue giornate annoiandoti. Ti rispecchi? Scommetto che non hai una buona rete di amicizie con la quale interagisci spesso. La tua grande passione, da cui nasce il tuo obiettivo di vita a lungo termine, parte da una base di interessi (spiegazione qui). I tuoi interessi sono quelli che ti separano da una vita noiosa e senza soddisfazioni.
Grazie alle tue amicizie puoi provare cose nuove: hai un amico che gioca a tennis, quindi provi anche tu. Ne hai un altro che legge romanzi di fantascienza, quindi ne leggi un paio anche tu. Continui a provare cose nuove e accumuli esperienza in ambiti diversi: prima o poi troverai qualcosa che ti piace così tanto che continuerai per anni, e quella diventerà la tua passione. Se ci pensi bene, il 90% delle cose che ti piace fare derivano da un’esperienza fatta con un amico. Ti faccio un esempio personale
A febbraio inizio qui a Brescia un corso per diventare sommelier: mi piacciono i vini di qualità e voglio saperne di più, anche se non so se mi tornerà utile come carriera è comunque qualcosa che voglio fare. Eppure fino a un paio di anni fa ero il tipo che beveva Groppello scadente. Da dove è venuto questo cambiamento? Negli Stati Uniti ho conosciuto amici esperti di vino.
Dal network nascono anche le opportunità. Più persone conosci più porte hai aperte per fare nuove esperienze e migliorare la tua vita. Le persone si fidano maggiormente di chi già conoscono, e cercheranno di aiutarti se chiedi una mano.
Da bravo esperto di marketing, questo è un effetto che ho imparato a conoscere e sfruttare: le persone ti fanno volentieri un favore, se hanno un’opinione positiva di te. Sono anche più propense a dirti di sì senza alzare barriere. Per questo il lavoro di un buon addetto marketing è conoscere e intrattenere relazioni positive con più persone possibile: le opportunità crescono a dismisura e sono una conseguenza delle conoscenze.
Anche se non vuoi fare affari nell’economia, la tua vita privata migliorerà se ti lasci aperte più opportunità grazie a una buona rete di conoscenze. Il responsabile è…
L’effetto leva
L’importanza del networking sta anche nell’effetto leva: il tuo potere di influenzare gli eventi viene moltiplicato per il numero di persone che conosci. Facciamo un esempio.
Stai cercando lavoro. Il metodo più efficace è conoscere qualcuno che ha bisogno di un dipendente, così puoi saltare tutta la burocrazia e andare a parlare direttamente con il capo. Visto che ti conosce, sa già chi sei e sarà più propenso ad assumerti se hai le competenze richieste. Qui potresti pensare: beh ovvio, più gente conosco più possibilità ho di trovare un datore così. Questo è networking, ma non è l’effetto leva.
Effetto leva significa espandere la tua ricerca diretta di lavoro al secondo livello: chiedi ai tuoi amici e contatti se conoscono qualcuno che ha bisogno di un dipendente con le tue caratteristiche. In questo modo per ogni tua nuova conoscenza, guadagnerai decine di altre opportunità. Diciamo che hai 10 contatti a cui chiedere, e ognuno di questi contatti ne ha altri 10: hai raggiunto un totale di 110 persone. Ma se hai 50 contatti con 10 contatti a testa, avrai raggiunto 550 persone: incrementando i tuoi contatti di 40 unità hai aumentato di 440 persone il tuo circolo di influenza.
Questo è l’effetto leva: moltiplicare ogni incremento del tuo network di dieci volte.
Ampliare i tuoi orizzonti con il networking
Per sfruttare il networking devi capire come funzionano le comunità umane nell’era moderna.
Le persone si aggregano in comunità e cerchi di amicizie con una serie di valori condivisi. Nota che tu esci con persone simili a te: più o meno le stesse idee, reddito, zona geografica, passioni, linguaggio, modo di vestire. Lo fai perché ti permette di restare nella tua zona di comfort. Il cervello sceglie inconsciamente le situazioni meno stressanti, ossia quelle dove non devi confrontarti con persone che hanno idee diverse dalle tue.
Questo di per sé non è un male, se non fosse per una trappola mentale: tendi a generalizzare le idee del tuo gruppo di amici e a credere che tutto il mondo sia così. Così ti fai domande del tipo:
- Ma come fa la gente a guardare quel programma?
- Ma come fa la gente a trovare lavoro subito?
- Ma come fa la gente a trasferirsi all’estero / restare in Italia?
- Ma come fa la gente a fare le scalate alpine?
- Ma come fa quel negozio che vende roba inutile ad essere aperto da 40 anni?
Risposta: perché la gente non è come te.
Questo atteggiamento ti farà perdere un sacco di opportunità. Un esempio banale: ho parlato con molte persone che mi hanno detto “non posso lavorare in questo settore, nessuno mi assumerebbe.” Questo perché, per i valori del suo circolo di amicizie, il su lavoro non interesserebbe a nessuno. Oppure il classico: tutti cercano lavoratori con esperienza, quindi resterò sempre disoccupato. Un altro valore condiviso dal tuo gruppo, ma non da tutto il mondo.
Ampliare il tuo network significa conoscere e parlare con persone che hanno sistemi diversi da quello della tua rete di amicizie. Imparerai a confrontarti con micro-culture e valori differenti, toccherai con mano le differenze che esistono nel mondo.
Come sfruttare il networking
Ci sono tre livelli di networking:
- Amicizie.
- Colleghi.
- Contatti.
Le amicizie non devo stare nemmeno a spiegartele: sono le persone più intime, quelle con cui esci di sera e non hai problemi a parlare del più e del meno. Vi piace stare insieme anche senza uno scopo preciso, con il solo obiettivo di divertirvi. Queste persone fanno automaticamente parte della tua rete di contatti e puoi chiedergli quello che vuoi senza inibizioni.
I colleghi sono persone con le quali hai una serie di interessi d’affari in comune. Nel lavoro da ufficio, fra colleghi ci si da una mano anche se non si fa parte dello stesso giro di amicizie. Non uscite a prendere una birra, insieme ma vi parlate con piacere e vi date una mano per raggiungere un beneficio comune. Può essere anche del tipo: oggi io aiuto te, e tu domani aiuti me; una legge non scritta. Il grado di aiuto che un collega è in grado di offrirti dipende dalla sua opinione di te: più gli stai simpatico, più ti aiuterà. Stringi rapporti positivi con i colleghi, investi le tue risorse nel conoscerli e parlargli. Sii generoso: è un tratto apprezzato da tutti.
I contatti sono persone con cui hai parlato qualche volta. Li riconosci per strada, ma non li senti mai. Questa è la parte esterna del circolo di conoscenze ed è importante tenerla più stretta possibile, perché è qui che si gioca buona parte del tuo sforzo di networking. Cerca di tenerti in contatto con queste persone, perché se non ci parli per troppo tempo usciranno dal tuo network e dovrai ricominciare da zero. Non puoi chiedere un favore a qualcuno che non senti da tre anni.
I contatti si creano e si mantengono grazie al sistema a punti.
Sfruttare il networking: il sistema a punti
Ogni volta che chiedi un favore a un contatto, perdi dei punti. Ogni volta che intratteni un’interazione positiva, ne guadagni. Se il bilancio è positivo il tuo contatto ti aiuterà e resterà all’interno della rete, se è negativo non puoi aspettarti alcun aiuto. Ogni mese in cui non interagisci con qualcuno, perdi punti.
Questo, in sostanza, il sistema a punti: una buona rete di contatti si mantiene attraverso relazioni positive disinteressate, come una normale chiaccherata al bar fra colleghi. Questo sistema è importante per contatti e colleghi con cui non sei in grande confidenza: inizia a mandargli qualche email, dagli una mano con qualcosa, quando li incontri parla delle loro passioni: imparerai qualcosa e guadagnerai punti. Grazie a internet e Facebook adesso è facile rimanere in contatto con qualcuno che hai conosciuto, quindi dovresti farlo ogni qualche mese.
Di solito una persona entra all’interno del tuo network attraverso un contatto precedente: è difficile che incontri qualcuno per strada, ti metti a parlare e vi scambiate il nome di Facebook. La maggior parte delle volte venite presentati da un amico comune, o avete una passione condivisa (ad esempio: vi trovate al circolo di scacchi), o siete colleghi. C’è un punto di contatto, una scintilla che innesca la prima conversazione. Qui guadagni i primi punti. Se resti inattivo, quei punti li perderai presto.
Invece insisti e resta in contatto, anche solo una volta ogni tre mesi. Cerca di essere utile ai tuoi contatti e loro saranno pronti ad aiutarti. Individua i loro problemi e cerca di risolverli. Ad esempio: ho incontrato qualche settimana fa un produttore locale di vino, che mi ha detto di avere pochi contatti per venderlo. Io gli ho detto che conoscevo qualcuno che forse era interessato e l’ho messo in contatto.
Una precisazione importante
A leggere questo articolo potresti pensare che ti sto consigliando di ridurre ogni tuo rapporto umano alla sua mera utilità pratica, senza spazio per il divertimento. Potresti pensare che il mio concetto di amicizia è incentrato su come posso sfruttare i miei ignari contatti: sbagliato.
Una relazione umana di questo tipo, incentrata unicamente sull’utilità, è fallimentare in principio. Deve piacerti aiutare le persone e rimanere in contatto, a prescindere dalla loro utilità. Avere tanti amici e interagire con diverse persone è di per sé un’enorme opportunità di crescita e di felicità: l’essere umano è programmato per interagire con gli altri, se lo fai nel modo giusto sarai più felice.
Questo articolo vuole essere un monito a chi è troppo timido o svogliato da uscire e conoscere gente nuova: stai perdendo un’occasione d’oro per divertirti, essere più felice e avere più opportunità nella vita. Se il tuo circolo di conoscenze non è una tua priorità nella vita, ripensaci. Se sei impantanato nel percorso verso il tuo grande obiettivo, una causa probabile è un errore in fase di networking: non conosci abbastanza persone che possono darti una mano. Per gli obiettivi più ambiziosi non puoi fare tutto da solo: devi circondarti di persone che possono aiutarti e darti in prestito la loro esperienza.
Quando ero in Lettonia, spesso mi capitava di non aver voglia di uscire. E ci credo visto che la temperatura era di -15°. Ma mi dicevo: ogni volta che esco incontro gente nuova, mi diverto e succede sempre qualcosa che merita di essere ricordato. Così mi infilavo berretta e guanti e andavo fuori. Non me ne sono mai pentito e adesso in Lettonia ho un lavoro.
Il networking devi vederlo così: un’opportunità per divertirti e avere interazioni positive con le altre persone. Avere un’utilità pratica, trovare più opportunità nascoste e raggiungere gli obiettivi efficacemente sono delle conseguenze.
Giancarlo
20 Novembre 2013 @ 13:32
Un articolo geniale? Beh, direi proprio di sì.
otto
20 Novembre 2013 @ 14:24
Quindi io che non ho facebook sono fregato a prescindere? 😉
Francesco
20 Novembre 2013 @ 16:51
Facebook alimenta la solitudine se usato con indiscrezione (continuare a chattare anche quando esci, non avere il coraggio di parlare con una ragazza ma andare ad indagare subito su facebook, non uscire con gli amici per taggare le foto) . . . secondo me sei più stimolato 🙂
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:18
Il mondo andava avanti anche prima di Facebook. 😉
nevrotico
24 Novembre 2013 @ 20:54
Neanch’io uso facebook, proprio lo detesto.
Ma tu quindi pensi che non sia un problema?!
Stefano
25 Novembre 2013 @ 08:22
No, anzi, ti dà la possibilità di creare rapporti veri con le persone.
Anonimo
6 Marzo 2014 @ 21:52
Meno male, ormai pensavo di essere l’unico essere umano al mondo senza Facebook 🙂
Stefano
7 Marzo 2014 @ 08:18
Ma per utile è utile, basta saperlo usare. 😉
Matteo
23 Aprile 2014 @ 12:43
Quello che penso anche io 🙂
Quello che mi stavo chiedendo, però, è come rimanere in contatto con molte persone, senza usare facebook.
Vabè che anche usandolo, non passerei le serate collegato a facebook per chattare con gli altri. Preferirei piuttosto uscire. E di giorno son concentrato sul lavoro per mettermi a girare su fb.
Un consiglio su come tenere freschi i contatti, nella real life e non sui social?
Se dovessi chiamare qualcuno che conosco appena e chiedergli come sta, mi sembrerebbe alquanto strano e inopportuno. Ed è logico non incontrare sempre tutte le persone quando si esce, o non avere l’opportunità di scambiarsi 2 parole ogni volta che ci si vede.
Stefano
24 Aprile 2014 @ 09:32
Telefono e caffè al bar, magari per discutere di qualche progetto. 😉 Basta una volta ogni qualche mese. Se hai un’opportunità per qualcuno che non senti da anni, chiamalo senza problemi: ne sarà felice. Facebook lo uso poco anche io.
Andrea
20 Novembre 2013 @ 15:16
Ottimo articolo davvero. Anche meglio del solito 😉
Problema talmente banale da diventare invisibile!
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:19
Grazie. 🙂
Paolo
20 Novembre 2013 @ 15:46
Bell’articolo, noto con piacere che hai ripreso il concetto di alleanza di cervelli di Napoleon Hill nel libro “Pensa e arricchisci te stesso”.
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:19
Questo Napoleon Hill dovrò leggerlo prima o poi. 😛
Francesco
20 Novembre 2013 @ 16:44
Bell’articolo anche se devo dire che tutte le correlazioni io le farei partire dal lavoro. Faccio un esempio: trovo un lavoro – sono felice – guadagno – posso permettermi la palestra e gli happy hour – quindi conosco gente – più amici più contatti – ci scappa anche la ragazza – posso permettermi di portarla fuori – perchè ho un lavoro. Prova adesso a leggere al contrario. Non è facile per molti applicare quello che dici perchè per quanto ottimisti si possa essere non si può fare a meno di cozzare seppur per un minuto al giorno con la realtà. Mi dispiace ma finchè non scatta quella scintilla (perseveranza nel portare avanti un’idea, coraggio di andarsene all’estero, “culo” nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto) si entra in un circolo vizioso dove le cause (pochi amici, noia ecc.) non sono altro che conseguenze. Non è pessimismo ma un interessante quanto profondo punto di vista.
Francesco
20 Novembre 2013 @ 16:55
Volevo dire: . . . spero un interessante quanto profondo punto di vista (ERRATA CORRIGE) 🙂
Anonimo
25 Novembre 2013 @ 02:26
Condivido appieno Francesco.
nevrotico
25 Novembre 2013 @ 20:47
Hai assolutamente ragione. Se non sai come migliorare una situazione troppo stagnante, lavora per far scattare la scintilla, proprio come hai detto tu.
teo
20 Novembre 2013 @ 17:36
Ottimo articolo, complimenti!
christian
20 Novembre 2013 @ 17:53
Ciao,
Forse e’ questo uno dei motivi del mio insuccesso:
sono autistico (sindrome di asperger non quello classico per fortuna se no sarei del tutto stupido).
sono bravo in matematica (forse perche’ come dici tu ci dedico tempo e empatia) e mi sto preparando per cercare di accedere al phd
nel mentre sto ottenendo qualche risultato e sto cercando di capire se lo posso pubblicare e dove.
La matematica e’ essenzialmente l’unica cosa che mi interessa nella vita.
Ma forse per via della malattia , non ho un parente (questo non dipende dalla malattia ,si chiama sfiga)
e un amico che sia uno.
sono solo al mondo e non conosco nessuno (ivi compresi i prof universitari),
a parte i 5 colleghi di lavoro (lavoro che detesto),da cui pero’ sempre per la malattia sono isolato.
e non ho successo nella vita lavorativa = non sono ancora un matematico di professione.
E’ perche’ la mia rete di relazioni e’ un singleton (set con un solo punto)?
In effetti penso che avere delle buone capacita’ di relazionarsi col prossimo possa servire ad avere molte opportunita’
poi ovviamente bisogna avere la stoffa particolarmtente in un campo cosi’ duro come il mio.
Io sono un caso estremo nel senso opposto purtroppo.
E vivo con lo scopo di aver più tempo possibile per studiare ,pensare e scrivere di matematica
e invece passo la maggior parte delle ore del giorno a fare cose stressanti e di nessun interesse (per me) .
Sicuramente per il tipo di lavoro che voglio fare dovrei andare all’estero,ma
probabilmente in quanto autistico la vedo difficile
(sono a milano da 4 anni e in questi 4 anni ho fatto il giro dell’isolato.Lo faccio tutti i sabato e domenica)
A volte mi viene da ridere pensando a quanto sono diverso da tutti gli altri.
Il telefono ? Meucci potrebbe non essere mai nato per me!
Pero’ non demordo.
auguri a tutti per le vostre carriere.
Christian
Emily
20 Novembre 2013 @ 18:57
Ciao Christian,
Perdona la mia superficialità,ma mi sono fermata a leggere il tuo commento quando ho letto che hai la sindrome di asperger (sono una persona orribile,lo so,però ho letto un libro in cui la protagonista aveva questa sindrome e sono stata curiosa,perdonami).. Anche la protagonista del libro aveva i tuoi stessi ‘problemi’ -permettimi il termine,non sono riuscita a trovarne uno più adatto,perché in fondo non si tratta di problemi- ovvero era sola,senza amici,con un lavoro che le dava da mangiare e di cui non era pienamente soddisfatta,ma comunque era in parte quello che le piaceva..
Diciamo subito che se i tuoi colleghi ti allontanano perché hai interessi diversi dai loro,sono persone molto molto superficiali,che non osano uscire dalla loro zona di comfort -Stefano,sii fiero di me,lol-..io non ti conosco,non so niente di te e della tua vita,del tuo passato e vissuto,ma dall’alto (si fa per dire,sono veramente nulla) dei miei quindici anni,posso dirti che spesso c’è anche una non risposta dall’altra parte..ti faccio un esempio
Lo scorso anno ho iniziato il liceo,e in classe c’è una ragazza ucraina,derisa da quelle persone così stupide da considerarla diversa. Io e le mie amiche oltre a difenderla,abbiamo sempre cercato di coinvolgerla in quello che facevamo,quando si usciva a prendere un pezzo di pizza o qualsiasi cosa,e lei sempre rifiutava.. Non vedendo da parte sua una reazione e voglia di inserirsi,abbiamo smesso..e ora lei è praticamente isolata,parla solo con la sua vicina di banco. Detto francamente,a me dispiace,ma non è che posso fare tutto io! Se non c’è risposta..
Comunque ripeto,non ti conosco,e non so se questo sia il tuo caso.. L’unica cosa che posso fare è darti un consiglio: invece di fare il giro dell’isolato,cambia zona..magari prendi i mezzi,siediti accanto a qualcuno,comincia a chiacchierare introducendo il tutto con un ‘che tempaccio che c’è oggi!’ E così anche alla fermata..purtroppo,soprattutto nelle grandi città,le persone preferiscono stare due minuti su facebook piuttosto che farsi due chiacchiere con qualcuno..però tentar non nuoce.
Io,essendomi sempre allontanata dal mio paesino,e quindi prendendo i mezzi,ho conosciuto un sacco di gente! Vero,la maggior parte adulti o persone di una certa età che magari hanno solo bisogno di parlare perché sono sole,ma è comunque gente fuori dalla mia cerchia. Tre anni fa,ho conosciuto un signore alla fermata dell’autobus,mi ha praticamente raccontato tutta la sua vita.. Dopo un paio di mesi,l’ho rivisto alla stessa fermata,e la chiacchierata è nata come se lui fosse stato un carissimo amico di famiglia!
Gli incontri migliori sono quelli fatti per caso,quindi prova semplicemente a fare cose nuove..cambia bar,iscriviti a qualche corso (anche come sommelier,perché no?),a teatro..qualsiasi cosa che ti spinga ad allacciare nuovi rapporti..poi tutto verrà naturale c:
Non prendere queste parole come le parole di una ragazzina,perché anche le parole dei bambini a volte fanno riflettere più di quelle di un adulto c:
Detto questo,ti auguro tutto il bene del mondo,e che tu possa raggiungere tutti i tuoi obiettivi.
P.S.:Dato che sei un amante della matematica,non è che saresti disposto a spiegarmi qualcosa della materia,nel caso in cui abbia difficoltà? Lol
P.S.2: Se vorrai,hai appena trovato un’amica c:
christian
25 Novembre 2013 @ 17:01
ciao Emily
ti ringrazio per la risposta e per la sensibilita’.
con questo problema io sono quasi come Dustin Hoffman in rain man
il famoso film.
per me e’ praticamente impossibile instaurare un rapporto con un’altra persona
al di la’ di chiedergli cose del tipo come si fa ad andare alla via x
(e’ sempre un problema quando faccio un percorso diverso dal solito)
Purtroppo da un lato sono solo al mondo cosicche’ quando avro’ qualche problema serio saranno guai
e dall’altro indipendentemente da cio’ le relazioni sono importanti per creare occasioni.
Ognuno ha i suoi guai e cerchero’ di arrangiarmi da solo.
Rimani sempre cosi’
ciao
giulio
27 Novembre 2013 @ 02:06
Ciao Christian! Io ho 21 anni e vivo a Milano, se ti va possiamo incontrarci una sera e fare un giro. Se mi lasci la tua mail ti contatto io!
Emily
27 Novembre 2013 @ 16:07
Grazie mille Christian,
Però ti dico di non abbatterti,di non rassegnarti a questa condizione,perché sicuramente è momentanea. Combatti per cambiare,lotta finché puoi,fallo.
matt
20 Novembre 2013 @ 18:29
Articolo interessante e insolito, argomento talmente scontato da non essere considerato.
Azzeccata la citazione della Bank Account Theory di Stephen Covey.
Cheers!!
Stai sprecando questa incredibile opportunità di crescita poco conosciuta? | Nextando
20 Novembre 2013 @ 19:11
[…] Continua a leggere su Mindcheats.net […]
Francesco
20 Novembre 2013 @ 19:41
Conosco gente ricca che si è suicidata … forse si è resa conto che chi la circondava lo faceva solo per soldi mah… mistero 😉
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:21
Oltre un certo livello, i soldi non fanno la felicità.
Anonimo
20 Novembre 2013 @ 20:08
Davvero un articolo meraviglioso !
Complimenti
Carmen
20 Novembre 2013 @ 21:32
Un articolo interessante! Nel mio caso, direi che ho aiutato tantissima gente a trovare lavoro essendo il contatto giusto. Qualche volte anche sono stata io a ottenere questo aiuto. Insomma, i contatti sono fondamentali. Piuttosto che Facebook, io direi che la rete a utilizzare per questo tipo di network è LinkedIn.
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:22
Linkedin è perfetto per i contatti professionali, lo sto iniziando ad usare anche io. Ogni social ha una sua utilità. 🙂
Carlo
21 Novembre 2013 @ 00:29
Articolo stimolante.complimenti
mario
21 Novembre 2013 @ 07:40
quante boiate!
le persone sono egoiste aiutano solo chi può essergli utile in soldi lavoro e salute altro che aiutare lo sbarbatello amante di libri fantasy che ti contatta su Facebook ogni tanto
le persone aiutano medici imprenditori politici dirigenti figli di papà per il resto bisogna cacciare le palle e fare lentamente un passo alla volta verso il proprio obiettivo da soli sennò se stai ad aspettare agli altri campa cavallo
e poi vedrai che miracolosamente man mano che hai qualcosa in mano la gente comincerà ad esserti più amica anche se la senti una volta l anno
devi ancora capirne di cose figlio mio
mario
21 Novembre 2013 @ 07:46
aggiungo a chi paragonava l unione dei cervelli di napoleon Hill… che in quel caso si parlava di Henry Ford uno che prima di farsi rispettare ed aiutare da tanti cervelli ha impiegato 20 anni di duro lavoro da solo costruendo prototipi da solo in garage e solo quando ha messo soldi da parte per pagarsi gli ingegneri ha potuto fare la Ford t
non confondiamo uno dei migliori libri di crescita personale con sta
Francesco
21 Novembre 2013 @ 10:51
Ottimo esempio di esame di realtà…. se leggi il mio commento sopra dico le stesse cose… complimenti Mario!
Anonimo
21 Novembre 2013 @ 12:25
la realtà è questa prima lo si capisce e meno tempo si perde nella fiducia negli altri e più verso la crescita personale… poi certo se come nelle donne si punta al numero è si chiede a destra e a manca lavoro qualunque esso sia alla fine ci esce il lavoretto certo poi non bisogna lamentarsi di arrivare a 50 anni senza lavoro e senza aver creato nulla per se
nevrotico
24 Novembre 2013 @ 21:21
Devi evidentemente trovare un sano equilibrio tra il tempo che dedichi alla costruzione del networking e quello che dedichi alla crescita personale e altre attività, inoltre nessuno ha detto di “aspettare gli altri”, è ovvio che gli altri non faranno il lavoro per te, è solo un’opportunità in più che hai.
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:24
Con questo carattere non mi stupisce se incontri sempre gente di merda. 😉
Anonimo
21 Novembre 2013 @ 17:15
se ti mancavano argomentazioni per rispondere potevi anche evitare di farlo 😉
Mattia
21 Novembre 2013 @ 11:26
canonici 90 minuti di applausi 🙂
non smettere mai di scrivere articoli stefano 🙂
Stefano
21 Novembre 2013 @ 14:23
Riconosco citazione fantozziana? 😛
Alessandro
21 Novembre 2013 @ 15:42
Stefano, diventi ogni giorno più bravo e non posso fare a meno di linkare i tuoi articoli nei miei. Bravo, complimenti. Hai notato anche tu che più si fa ricerca e più si migliora? Ti ho appena suggerito il tema del prossimo articolo 🙂
Stefano
22 Novembre 2013 @ 08:38
Grazie Ale. 🙂
Sto pensando di fare un articolo sull’esperienza, per riassumere quello che ho detto finora.
Inventarsi un lavoro. Come trasformare una passione in reddito.
22 Novembre 2013 @ 12:11
[…] passare parecchi anni della tua ttività. Prima di mollare tutto e cambiare vita, trovati un lavoro, creati un network solido per poi crearti il tuo […]
ninfa
23 Novembre 2013 @ 19:21
Ciao,
io ho varie difficoltà nel mantenere vivi i rapporti con il ”resto del mondo”.
Infatti da quando ho iniziato a cercare lavoro la ”rosa dei candidati” era talmente striminzita che esauriti i primi contatti non sapevo più a chi rivolgermi…
Credo che tra tutte le abilità umane quella di creare dei rapporti sani con le persone sia la più difficile.
O almeno per me. :-/ …
Stefano
24 Novembre 2013 @ 08:30
Ciao Ninfa. Come le altre, anche le abilità sociali sono qualcosa che può essere imparato. 🙂
Ninfa
24 Novembre 2013 @ 17:42
Ci sto provando…
e… i tuoi articoli mi sono di grande aiuto! 🙂
valeria
24 Novembre 2013 @ 10:55
Leggendo l’articolo ho pensato subito alla mia rete: molto estesa e con arricchite conoscenza, dal più umile al più ricco. Grazie a questa, oggi per 6 mesi ho un lavoro in una grande azienda del centro Italia (pagato dalla Regione). Anche se non si hanno certezze assolute, posso comunque ribadire che una rete molto estesa di conoscenze mi ha permesso di imparare sempre cose nuove, di ampliare i miei interessi, con la consapevolezza che prima o poi si incontra l’occasione giusta.
Grazie Stefano.
Stefano
25 Novembre 2013 @ 08:19
Grazie a te del commento Valeria. 🙂
Giuseppe
24 Novembre 2013 @ 20:02
Articolo azzeccatissimo, grazieeee 🙂
Lavorare all' estero. Dove, come, quando e perchè lavorare all' estero
25 Novembre 2013 @ 18:20
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Salvatore
26 Novembre 2013 @ 21:55
Ciao Stefano,per quanto riguarda la dieta,come hai agito?….Io sto pensando a una dieta,con alimenti scritti su un foglio,pero’ non mi sembra la cosa migliore…
qualche consiglio su come hai migliorato cio’ che mangi?
Stefano
27 Novembre 2013 @ 08:52
Ciao, puoi basarti su questo articolo: http://www.mindcheats.net/2012/04/mens-sana-in-corpore-sano-come-ho-perso-25-kg-in-6-mesi.html
Etrus
27 Novembre 2013 @ 11:20
Ciao Stefano secondo te qual è il nesso tra niente ragazza
e opzioni combinate tra loro come pochi amici,vita noiosa,confusione mentale e futuro incerto.Ho come l’impressione che tu sostenga che se non si verifichino condizioni come amici,vita interessante e futuro chiaro almeno orientativamente per un 60% sia più difficile trovare una ragazza all’età di vent’anni,poi da 26 anni in poi(età orientative) se non hai un lavoro una donna che vuole far figli non ti calcola come partner se non lavori,e secondo me ha anche ragione.A 20 anni il lavoro 90 su 100 non conta perchè la maggiorparte dei giovani studia.Ti chiedo questo perchè anch’io ho notato questa cosa e vorrei vedere se concordi con me.
Stefano
27 Novembre 2013 @ 17:02
Sicuro, tutte queste cose sono collegate. Anche se “pochi amici” non significa niente, se sei sempre in giro. 😉 Per la seduzione non chiedere a me, non sono un esperto. 😛 Però ti posso dire che la classificazione non è così rigida, anzi.
Gilmour
3 Dicembre 2013 @ 13:54
Ciao Stefano,
ottimo articolo!
Stefano
3 Dicembre 2013 @ 14:19
Grazie Gilmour. 🙂
Reni
4 Dicembre 2013 @ 14:55
Grazie!
Stefano
4 Dicembre 2013 @ 15:08
Prego. 🙂
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