Le 2 ragioni che bloccano la tua crescita personale

Ci sono due differenze fra la crescita personale e qualsiasi altra cosa, due differenze che rendono il tuo percorso più ostico. Se vuoi migliorare, devi imparare a riconoscerle e contrastarle.

  1. Il senso di urgenza.
  2. L’azione richiesta.

Una volta superati questi due ostacoli, nulla potrà più fermarti.

1 – Il senso di urgenza

Se è da ieri che non mangi, hai fame: una sensazione sgradevole che sai di poter eliminare con una bistecca. Se hai la febbre, prendi un’aspirina perché sai che ti farà stare meglio.

"Avrei fame, ma la forchetta è troppo distante dalla bocca."
“Avrei fame, ma la forchetta è troppo distante dalla bocca.”

In queste situazioni il senso di urgenza è alto, perché sei in una situazione diversa e peggiore rispetto a quella alla quale sei abituato: hai fame mentre di solito sei ben nutrito, sei malato mentre di solito stai bene.

Il cervello crea il senso di urgenza perché abbassare la qualità della vita improvvisamente, quando sei abituato a uno standard più alto, provoca una sensazione dolorosa nell’inconscio. La mancanza di cibo e la malattia potevano portare alla morte tempo fa, la mente si è evoluta per evitare un peggioramento delle condizioni di vita e tornare alla stabilità. Per questo sei altamente motivato ad agire: l’inconscio è programmato per risolvere una situazione di pericolo.

La crescita personale non serve a risolvere un peggioramento della qualità della vita, ma a migliorare giorno dopo giorno. Qui il senso di urgenza è basso, perché il cervello non sente nessuna situazione di pericolo. Quando stai bene, l’inconscio non è motivato ad agire.

La tua mente cerca prima di tutto stabilità, ogni cambiamento è visto in maniera negativa. Considerando che è l’inconscio a prendere ogni decisione delle tua vita e la mente razionale è poco più che un burattino (fonte), non importa se credi fermamente nell’importanza della crescita personale. Se l’inconscio vuole stabilità, continuerai a non fare niente.

Questa è l’origine della procrastinazione.

Come motivare l’inconscio

Il consiglio classico è di visualizzare l’obiettivo. Chiudi gli occhi, pensa a come sarebbe bello raggiungere il tuo sogno, assaporalo e ritrova la motivazione. Il problema è che questo sistema non funziona: visualizzare l’obiettivo ti dà una sensazione di piacere, questo all’inconscio basta per sentirsi felice (fonte).

Non sto dicendo che la legge d’attrazione sia sbagliata (ne parlo anche io in questo articolo), ma che deve essere rivista. Non è concentrandoti sull’obiettivo che avrai successo, ma sul percorso.

Se voglio correre una maratona, non devo pensare a me che taglio il traguardo. Devo pensare a me che mi alleno, che vado a correre ogni giorno, che seguo un’alimentazione sana.

Se continui a pensare a qualcosa, focalizzerai il cervello sull’obiettivo e motiverai l’inconscio all’azione. Puoi spostare il focus del cervello dove vuoi, è lì che devi andare ad agire.

2 – L’azione richiesta

Se ti si rompe la macchina, paghi qualcuno per aggiustarla. Se ti fa male un dente, paghi qualcuno per estrarlo. Se dovessi toglierti un dente da solo, forse vivresti meglio con la carie e il dolore associato.

Lo so che ci hai pensato anche tu.
Lo so che ci hai pensato anche tu.

È questa la ragione per la quale i ristoranti esistono: tu non devi fare fatica, devi solo pagare. È per questo che i cibi pronti costano di più della materia prima usata per fabbricarli.

Questo non vale nella crescita personale, sei tu a doverti impegnare in prima persona. Non puoi pagare nessuno per renderti una persona migliore. Puoi pagare qualcuno per fare il lavoro difficile al posto tuo, ma non è la stessa cosa. La soddisfazione non è la stessa.

Pagare è la strada facile perché non devi agire, le cose più rare sono quelle che non possono essere comprate. Ma proprio perché sono rare sono anche le più preziose, le più apprezzabili.

La crescita personale è fatta di azioni: cose che devi fare per conto tuo, senza poter pagare qualcuno che ti renda la vita facile. Per questo la crescita personale è un ottimo indicatore della ricchezza interiore di una persona. Le azioni hanno una difficoltà che si basa su due parametri:

  1. Le sensazioni negative.
  2. Il tempo.

Le sensazioni negative sono le emozioni associate al percorso che devi fare per raggiungere l’obiettivo: se il telecomando è accanto a te devi solo muovere un braccio per raggiungerlo, se è nell’altra stanza devi alzarti. La pigrizia del cervello agirà in maniera diversa a seconda delle situazioni, dandoti sensazioni negative più o meno forti.

Il tempo è la distanza dall’obiettivo: se la ricompensa è domani sarò più motivato, se è fra dieci anni lo sarò meno. Per questo se investi dei soldi a lungo termine hai dei tassi d’interesse maggiori: la ricompensa (il ritorno dei soldi con gli interessi) è più avanti nel tempo.

Come ridurre la difficoltà

La caratteristica che accomuna i grandi obiettivi è che sono distanti nel tempo e richiedono un grande sforzo per essere completati. Con questa premessa, non mi stupisce sapere che quasi il 90% dei buoni propositi vengono abbandonati (fonte). Ora dimmi: tu di quale categoria fai parte, e di quale vuoi fare parte?

Per motivare il tuo inconscio devi ridurre sia le sensazioni negative che la distanza temporale della ricompensa con una semplice tecnica: spezzettare l’obiettivo.

Riprendiamo l’esempio della maratona: il tuo obiettivo non è correre 42 chilometri, inizia a volerne correre 10. Fai la tua prima gara sui 10 chilometri, taglia il traguardo, prova le sensazioni positive di aver completato il tuo obiettivo. Da lì parti e punta alla mezza maratona.

Se vuoi approfondire il discorso, parlo di come spezzettare efficacemente gli obiettivi in questo articolo.

La vita è tua

Qual è il tuo obiettivo, e cosa stai facendo per raggiungerlo? Fermati a riflettere adesso. Senza pensare alle solite scuse che usi, fatti questa semplice domanda. La risposta ti spaventerà: se continui su questa strada, morirai prima di poter dire che hai realizzato il tuo sogno. Ci scommetto una pizza.

Non ti sembra l’ora di darti una mossa?