Perché NON dovresti ascoltare Steve Jobs
Hai presente il famoso discorso di Steve Jobs alla Stanford University?
Questo qui:
(se non l’hai ancora fatto, guardalo ora – merita te lo assicuro)
La versione originale di questo video ha giustamente oltre 22 milioni di visualizzazioni, e se l’hai visto non ti devo spiegare il perché. Siamo tutti d’accordo che Steve Jobs sia un luminare e che abbia più volte rivoluzionato il mondo. Ha scritto libri, fatto conferenze, milioni di persone lo seguono come esempio. Ma tu non dovresti seguire il suo esempio, se vuoi veramente avere successo nella vita e realizzare i tuoi obiettivi.
E porto come esempio Steve Jobs perché è il più famoso, ma scegli pure il tuo eroe preferito: Arnold Schwarzenegger (il cui nome devo sempre cercare su Google per scriverlo giusto), Richard Branson, Mahatma Gandhi, eccetera eccetera. Prenderlo come esempio e seguirlo in tutto e per tutto è la migliore ricetta per il fallimento. In questo articolo ti spiego il perché, e una strategia alternativa più efficace.
Perché seguire i “grandi esempi” è nocivo per te
Potresti pensare: beh, se voglio diventare o fare X, allora il modo migliore è seguire lo stesso percorso dei migliori che hanno fatto X.
Invece no. Certo seguire i grandi, leggere le loro biografie, può essere uno spunto per tenere alta la motivazione. E ti consiglio di farlo. Ma se vuoi ottenere dei risultati, se vuoi avere dei consigli pratici e un piano da mettere in pratica (che è alla fine quello che conta), allora queste persone sono le peggiori alle quali rivolgersi.
Ecco perché.
1 – I migliori sono i migliori per un motivo
C’è un motivo se i migliori sono considerati i migliori: nessuno è al loro livello. Il che sembra banale da dire, ma come sai se mi segui da un po’, dietro alle banalità si nascondono delle verità che in pochi comprendono.
Significa che nessuno può applicare gli stessi metodi del tuo idolo, e ottenere gli stessi risultati. Non importa quante foto di Schwarzenegger tu abbia appese ai muri, non importa quanto ti alleni, non importa quanti chili di amminoacidi liquidi ti scoli, non arriverai al suo livello. Perché? Perché se fosse così semplice, allora lo farebbero tutti. E se lo facessero tutti, Arnold non sarebbe considerato il migliore.
“Ma aspetta” qui mi dirai tu, “va bene, non raggiungerò i livelli del mio idolo forse, ma se lo seguo in tutto e per tutto, ameno qualche risultato lo otterrò, giusto?”
Sbagliato. 😉
Forse sì, forse no. Di sicuro, non è la strategia ottimale per ottenere risultati, e il fallimenti è dietro l’angolo se la pensi così. E il perché, te lo spiego fra poco.
2 – I migliori sono degli innovatori, non dei copioni
Già solo il fatto di voler copiare qualcosa dai migliori ti rende diverso da loro: stai copiando, non innovando. E tutti i migliori sono innovatori.
Esempio: Pitagora. Il suo teorema lo si studia in tutte le scuole, miliardi di persone lo conoscono, eppure è molto semplice. È anche superato, perché la trigonometria fa la stessa cosa e la fa meglio. Ma Pitagora è considerato un genio. Non perché il suo teorema è così avanzato, ma perché è stato il primo a scoprirlo. Prima di lui, nessuno aveva mai pensato a una cosa del genere.
E la stessa cosa in tutti i campi: i Beatles, Claude Monet, Mike Tyson. Non sono ricordati per essere stati gli unici a fare qualcosa, ma per essere stati i primi a raggiungere un certo risultato. Quelli che vengono dopo sono imitatori, e i loro nomi non vengono citati negli articoli di Mindcheats.
Quindi se vuoi essere un innovatore, seguire i tuoi idoli è già un errore. E allora dirai: “perfetto, farò qualcosa di totalmente nuovo! Sarò un innovatore!” E anche lì, la risposta è no. Pessima idea. E il motivo è che…
3 – Anche i migliori hanno avuto delle botte di culo fuori misura
A parte eccezioni rare.
Ed è per questo che ce ne sono così pochi.
Facebook non ha inventato chissà cosa: non è stato il primo social network, e anzi, Mark Zuckerberg ha preso spunto da siti già esistenti. Ma per qualche ragione, ha avuto un successo senza precedenti dentro a Harvard.
Perché? La ragione è meno mistica di quello che puoi pensare: Mark ha avuto una botta di culo come pochi prima di lui. Ha creato un social network nell’esatto periodo in cui le persone erano pronte a condividere le loro informazioni su internet, ma prima che qualcun altro facesse la stessa cosa: cinque anni prima, Facebook non avrebbe avuto successo. E ha creato, sempre per un colpo di fortuna, esattamente il tipo di social network che le persone avrebbero amato alla follia.
Tu mi risponderai: “eh ma Zuckerberg è un genio, lui ha intuito che Facebook avrebbe avuto successo, ci ha lavorato giorno e notte, e alla fine ce l’ha fatta”.
E io rispondo: hai idea di quante persone pensino di avere l’intuizione geniale, lavorino giorno e notte, e alla fine restino in mutande? 😉
La maggior parte. Un buon 99%, e sono ancora generoso. Seguire la tua intuizione per quella nuova idea geniale, che nessuno ha mai fatto, è una strada per il disastro. Ho visto non sai quante aziende fallire per questo motivo. Ripetiti questo mantra: se nessuno l’ha mai fatto, un motivo c’è.
Il problema è che chi ha l’intuizione “giusta” ma fallisce lo stesso viene dimenticato, mentre chi ha l’intuizione giusta e fa i soldi diventa famoso. Questo ti porta a credere che se hai l’intuizione giusta, allora sei a posto. In realtà, no. Dammi un attimo, e ti spiego meglio cosa dovresti fare invece che seguire l’intuizione.
4 – I migliori sono persone diverse da te
Ogni persona è diversa, e deve crearsi una strada personalizzata per raggiungere i propri obiettivi. Per questo nel Manuale Anti-Confusione non trovi un percorso già steso per te, ma una serie di strumenti per costruirti il tuo di percorso.
Quando il tuo idolo dà un consiglio, lo sta facendo basandosi sulla sua esperienza personale e quello che ha funzionato per lui, non su quello che funzionerà per te. Ovvio, perché non ti conosce.
L’esempio più lampante è Stephen King, uno dei più grandi scrittori di sempre. Ha scritto un libro, On Writing, dove parla in dettaglio di come fa lui a creare un best seller. E tanti scrittori in erba lo seguono, pensando di poter diventare grandi scrittori anche loro. Indovina che fine fanno? Esatto, il loro grande manoscritto non viene nemmeno pubblicato. 😉
Perché King è un genio della letteratura. Lui si mette alla tastiera, inizia a scrivere, e quando arriva all’ultima pagina ha già fra le mani un capolavoro. Quando inizia a scrivere ha una bozza in mente, ma poco altro. Se un qualsiasi scrittore seguisse il suo stesso metodo, scriverebbe una schifezza. Perché se non ti chiami Stephen King, scrivere un romanzo senza pianificazione è un suicidio.
5 – Le condizioni ambientali potrebbero essere diverse
Steve Wozniak ha creato il primo PC lavorando da solo negli uffici di IBM, e così ha rivoluzionato il mercato dell’informatica. John Carmack ha creato il primo motore grafico per computer sempre da solo, con la sola compagnia di pile di scatole di pizza da asporto vuote.
Vuoi creare la prossima rivoluzione dell’informatica nel garage di casa tua? Buona fortuna, ti servirà un miracolo. E non nel senso che è difficile, ma nel senso che è impossibile. Nemmeno Wozniak o Carmack, oggi, riuscirebbero a tirare fuori dal cappello una rivoluzione del genere da soli. E infatti, tutti e due si affidano a una schiera di programmatori che lavorano per loro. Il motivo è che l’informatica, ora, è troppo complessa per essere innovata da una singola persona.
Lenoardo da Vinci era un maestro un po’ in tutte le arti esistenti all’epoca. Vuoi fare la stessa cosa adesso? Anche qui, buona fortuna. Per diventare un massimo esperto di medicina non ti basta più leggere quei quattro libri disponibili, sezionare cadaveri e prendere appunti. Senza nulla togliere al buon Leonardo, che è stato uno dei più grandi uomini della storia, la medicina moderna è così evoluta che non basta una vita intera per capirla tutta a fondo. Figuriamoci avere il tempo per diventare fisico, pittore, scrittore, matematico e tutto il resto. È per questo che esistono le specializzazioni: non puoi diventare il massimo esperto di tutta la medicina, al massimo delle malattie cardiache.
Il mondo non è più quello di una volta, e anche se il tuo eroe è contemporaneo, se vive in un Paese diverso dall’Italia è cresciuto in un ambiente diverso con opportunità diverse. E questo rende molti dei suoi insegnamenti inutili.
Ecco cosa dovresti fare invece che seguire i tuoi eroi
Okay, cosa dovresti fare invece?
1 – Fai quello che funziona
Non guardare i migliori, quelli che vanno nei telegiornali e finiscono su libri e interviste famose. Guarda invece tutti gli altri, quelli che hanno raggiungo il tuo stesso obiettivo ma non sono definiti i migliori. Queste persone sono più vicine a te, e ti possono dare una certezza che gli Steve Jobs non possono darti: la statistica. Mi spiego meglio.
Se il tuo obiettivo è diventare un imprenditore, non guardare quello che ha fatto Steve Jobs. Quello che ha fatto Steve Jobs è perfetto per Steve Jobs, non per Mario Rossi. Prendi invece un campione di mille imprenditori di successo, anche se non sono considerati i migliori, e trova delle strategie comuni che hanno usato.
Noterai che ci sono alcune cose che continuano a ripetersi, delle tattiche usate da tutti. Se vuoi una conferma ulteriore, nota se quelle tattiche che hai individuato sono proprio quelle che non vengono usate dalla maggior parte delle persone che falliscono. Alcune di queste cose sono le stesse che fanno anche i grandi, i migliori, altre no. Ad esempio: pochissimi scrittori hanno lo stesso metodo di Stephen King, questo dovrebbe farti capire che non dovresti usarlo nemmeno tu.
Sia Bill Gates che Steve Jobs non hanno finito l’università, nemmeno il già citato Mark Zuckerberg se non sbaglio, ma sono le eccezioni e non la regola. Quindi, continua a studiare (a meno che tu non abbia qualcosa di meglio da fare)
2 – Percorri strade già battute
Questo è un errore che vedo commettere dalla maggior parte delle persone: cercano di seguire una strada completamente diversa dagli altri.
E allora ti chiedo io: il lavoro che hai fatto qui sopra, di analizzare quello che funziona, che ti è servito a fare? 😉
Fare qualcosa di nuovo in modo nuovo richiede tanta esperienza, capacità e un po’ di fortuna. Ripetiti questo mantra: prima di fare qualcosa in modo nuovo, devo essere il migliore a farla nel modo vecchio. Questo è uno dei Sacri Principi di ogni azienda che vuole sperare di non andare in bancarotta, ma come spesso accade, i principi dell’economia valgono anche nella sfera privata.
Conclusione
Questo sistema non sarà il più emozionante e motivante dell’universo, non è quello che ti dice “sì, ce la puoi fare, la tua idea è grandiosa, vai e diventa il nuovo Mark Zuckerberg”. Perché non succederà. E se provi a inventare il nuovo Facebook, non arriverai da nessuna parte.
Ma questo è un sistema che porta risultati. È un approccio scientifico, calcolato, che si basa sugli aumenti incrementali. Guarda quello che funziona, provalo, se funziona anche per te tienilo, altrimenti scartalo. Poi passa al prossimo miglioramento.
Un mio principio è che ogni grande cambiamento deriva da piccoli passi: fanne abbastanza, e arriverai dove vuoi. È vero che basta una goccia per far traboccare il vaso, ma prima quel vaso lo devi riempire.
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Diego
20 Maggio 2015 @ 15:46
Bell articolo. Buon compleanno Stefano!!!
Anonimo
20 Maggio 2015 @ 17:10
Buon compleanno e gran bel articolo!!
Stefano
20 Maggio 2015 @ 22:22
E grazie pure a te!
Stefano
20 Maggio 2015 @ 22:22
Grazie Diego!
sofia
6 Giugno 2015 @ 17:41
Non condivido
Elena
20 Maggio 2015 @ 18:41
Bellissimo articolo come sempre, buon compleanno Stefano!!
Stefano
20 Maggio 2015 @ 22:23
Grazie Elena 🙂
Dario
20 Maggio 2015 @ 19:01
Ciao Stefano, scusami il commento fuori luogo, dovresti un attimino controllare il link a questo articolo dalla tua newsletter perchè ho avuto problemi a collogarmi alla pagina. Dovrebbe esserci un Http:// di troppo. Ok ora posso leggere il tuo post 😉
Valeria
20 Maggio 2015 @ 19:04
Ciao Stefano,
gran bell’articolo, che mi ha fatto molto riflettere… Secondo me il principio di fondo è sbagliato nel considerare le cose da “emulare” delle persone di successo. Mi spiego meglio: ognuno di noi ha nella propria vita esperienze particolari, ed ha vissuto (o vive) condizioni particolari, che sono uniche ed irripetibili. Ovviamente concentrarsi su cosa ha funzionato di più per qualcuno (ad esempio Steve Jobs) non mi porterà agli stessi risultati. Ed è proprio qui l’errore: focalizzarsi sulle cose sbagliate. Se ad esempio voglio diventare una scrittrice di successo e mi concentro sul fatto che Stephen King scrive di getto le sue idee, e cerco di emularlo, inevitabilmente fallirò. Ma se mi concentro sul fatto che lui per anni abbia scritto 4000 parole al giorno tutti i giorni, beh allora…. Le cose cambiano. Questo ovviamente non mi porterà automaticamente ad essere una scrittrice di successo, ma potrà fare la differenza. Però dire che se le persone di successo sono tali solo perché “sono dei geni”, mi sembra un po’ riduttivo ed è un pensiero che mi porterà all’autosabotaggio. E’ facile dire “vabè quella persona ci è riuscita perché è geniale e/o ha avuto tanta fortuna”; rimboccarsi le maniche e darsi da fare… un po’ meno. Ricordiamoci che anche le persone di successo hanno vissuto tanti fallimenti e affrontato tante difficoltà; difficoltà di fronte alle quali la maggior parte delle persone si arrende.
Stefano
20 Maggio 2015 @ 22:27
Le persone di successo non sono dei geni, o meglio, la loro genialità viene da una vasta gamma di qualità e un po’ di botte di culo. Io stesso dico nell’articolo di usarli come fonte di ispirazione e non gettare la spugna 🙂
Marika
20 Maggio 2015 @ 21:39
Buon compleanno
Stefano
20 Maggio 2015 @ 22:27
Grazie Marika 🙂
Marika
20 Maggio 2015 @ 21:40
e grazie per l’articolo
salvatore
20 Maggio 2015 @ 23:12
Molto interessante lo spunto di non seguire i migliori, ma seguire quelli più vicino a te. Potrebbe anche essere ridotto semplciemente a circondati di 5 persone che veramente stanno andando nella direzione dei tuoi obiettivi, già questo farà una grande differenza, perchè per il principio della vicinanza sarai influenzato positivamente, e questo è un bene, perchè se non lo fai, comunque altre cose lo faranno al posto tuo, vedi tg, media, eccc insomma decidi tu cosa metterti nella testa. Grazie Stefano ottimi spunti:-))
Stefano
21 Maggio 2015 @ 23:34
Sì, avere persone che vanno nella stessa direzione è un’ottima idea 🙂
grazia
20 Maggio 2015 @ 23:48
Grazie Stefano,
anche questo articolo per me è un ottimo spunto di lavoro !
Buon compleanno 🙂
Stefano
21 Maggio 2015 @ 23:34
Grazie 😀
Vianny
21 Maggio 2015 @ 00:19
Bell’articolo !
Hai voglia a “modellare” i grandi 🙂
….certo l’umanità va però avanti grazie agli innovatori,
MA
giustamente se non hai il “sacro fuoco” e sei già in un garage
invece di cercare un modo per farcela…
…forse ti conviene seguire ciò che funziona 🙂
stefano
21 Maggio 2015 @ 00:42
se hai un’idea di business, cerca su internet se c’è già qualcuno che è riuscito a realizzarla: se c’è allora è realizzabile perchè c’è un mercato, in caso contrario o sei un genio (e tranquillo che non lo sei) oppure è un’idea che non funzionerà!
questa è una perla che il mio “maestro” mi ha insegnato… 😉
Stefano
21 Maggio 2015 @ 23:36
Ahahah “e tranquillo che non lo sei”… Speranze infrante 😀
Chiara
21 Maggio 2015 @ 16:01
Auguri Stefano, bell’articolo come sempre, che si legge volentieri e ha sempre qualcosa da insegnarti
Stefano
21 Maggio 2015 @ 23:36
Grazie Chiara
Attilio
21 Maggio 2015 @ 16:49
Caro Stefano, buon compleanno anzitutto.
Ti leggo sempre con piacere e sono (quasi) sempre in pieno accordo con te.
Continua così.
Cari saluti
francesco
21 Maggio 2015 @ 19:06
Ciao Stefano, articolo ricco di ottimi spunti di riflessione.
Ho un appunto sulla fortuna o “botta di culo” se vogliamo utilizzare termini tecnici.
Sicuramente i grandi “geni” hanno avuto fortuna, probabilmente si sono trovati al posto giusto nel momento giusto. Credo però che la fortuna aiuta i preparati. Un esempio su tutti. Il buon Bill Gates, quando è andato da IBM a presentare il suo (per così dire) MS-Dos, non ha fatto altro che vendere qualcosa che ancora non aveva che poi si è procurato da un tizio che ormai è rimasto sconosciuto alla storia. Sicuramente è stato fortunato, ma è stato in grado di capire e vedere oltre. Inoltre ha fatto un “opera di bene” pagando lo MS-dos al suo creatore 50.000 dollari. Il tizio, nonostante tecnicamente bravo, non sarebbe mai stato in grado di sfruttare la fortuna potenziale che aveva in mano, in quanto non preparato a vedere l’opportunità… forse il mondo dei computer ne avrebbe giovato 🙂
Lo stessto discorso si potrebbe fare su Jobs e credo sulla maggioranza dei geni che abbiamo avuto
Stefano
21 Maggio 2015 @ 23:37
Sì, ovviamente è l’insieme di fortuna e bravura che fa la differenza 🙂
William
23 Maggio 2015 @ 21:41
Ciao Stefano. Complimenti!!!! Come sempre un articolo efficace,diretto e molto concreto.
Concordo al 100% sulle Conclusioni Finali e Sui 2 punti finali di Cosa Dovresti Fare!
Per quanto concerne i modelli dei migliori…mi permetto di dissentire….trovo giusto , a mio avviso, studiare e analizzare i migliori per capire ciò che in base alle nostre caratteristiche,capacità e disponibilità( di tempo ed economiche) possiamo imitare e ciò che invece non ci conviene o non possiamo fare….quindi intraprendendo strade differenti rispetto ai nostri modelli.
Un abbraccio.
Alla prossima.
William
Gilio
23 Maggio 2015 @ 23:19
Molto bello e addirittura più realista del solito. Ho letto solo oggi però, mi sono fatto ingannare dal link. Ciao Francesco e tanti auguri!
Stefano
24 Maggio 2015 @ 20:15
Questo non è di Francesco, è mio. 😉 Facciamo a settimane alterne, puoi vedere il nome in cima all’articolo.
Gilio
26 Maggio 2015 @ 21:15
Ops scusami è stato un lapsus. Di solito è Francesco ch viene confuso con te 😀
Stefano
26 Maggio 2015 @ 21:43
Dai, ogni tanto ci sta allora. XD