Come diventare una persona di successo stando da solo
“La solitudine dà origine alla luce che c’è in tutti noi”
Thomas Mann
Se sei nato negli anni novanta, probabilmente, i tuoi genitori ti hanno cresciuto a Cartoni della Disney. Nel mio caso forse non è stata un idea geniale, me ne sono accorto quando ho alzato il mio gatto con due mani e ho urlato:
“AAAAAZIWEGNAAAA”
Data la mia irrefrenabile passione per il Re Leone, ho deciso di vedere un altro cartone animato dello stesso regista, un certo “MR. Peabody e Sherman“.
Mr. Peabody è un giovane cane che ha passato tutta la sua vita in solitudine perché nessuno ha mai voluto adottarlo.
Visto che quel povero cucciolo non aveva nessuno da coccolare, decise di dedicarsi interamente alle sue passioni e ai suoi hobby. E con il passare del tempo:
- Ha risolto il problema delle energie rinnovabili
- Ha portato la pace nel mondo
- Ha imparato a suonare oltre 100 strumenti
- Ha inventato la Zumba
È cartone animato, ma c’è un fondo di verità: la solitudine è essenziale per essere grandi.
Perché a volte odiamo stare soli
“Senza la solitudine nessun lavoro serio è possibile”
Picasso
Nell’era dei social network, stare soli diventa sempre più difficile.
Come ti ho già detto qualche altra volta, il nostro cervello è lo stesso dell’uomo primitivo. Ed il nostro antenato aveva una paura matta di stare solo.
La tribù sapeva bene che era meglio stare in gruppi numerosi, perché in questo modo i vari predatori non si sarebbero mai avvicinati, e saremmo stati al sicuro. Così nacque in ognuno di noi il bisogno di compagnia.
Il fatto ancor più brutto è che, una volta che l’uomo primitivo era in un gruppo (specialmente se numeroso) tirava fuori di se tutti gli istinti animaleschi, perché il suo cervello gli diceva di fare così.
E si , se te lo stai chiedendo una cosa simile avviene anche a noi, ti faccio 3 brevi esempi:
- Hitler e Mussolini (ed anche altri politici più recenti) sfruttavano le grandi masse di persone per istigarle alla violenza ed ad atti di guerra che i singoli individui da soli non avrebbero mai appoggiato.
- In discoteca molte persone si scatenano in modi che se da soli o in un piccolo gruppo non farebbero mai (non è una critica, a volte ci vado anche io 🙂 ).
- Durante le manifestazioni politiche o le partite allo stadio alcuni individui si trasformano e diventano vandali, ma al di fuori della folla sono docili come Bambi.
Pensi che un “no-expo” da solo avrebbe mai distrutto una vetrina o bruciato una macchina?
Tutto ciò era un meccanismo primitivo di difesa, oggi però non ci sono più tigri dai denti a sciabola pronte a sbranarci, ma il bisogno è rimasto, con tutti i suoi lati negativi.
Come raddoppiare le idee creative stando solo
“Le grandi idee non nascono in aule affollate, ma in piccole stanzine dove un uomo solo da tutto se stesso”
Albert Einstein
Come ti ho già detto in quest’articolo, ho letto oltre 50 biografie di personaggi famosi, e tutti avevano una prerogativa: stavano molto tempo da soli. Giusto per farti qualche esempio:
- Leonardo Da Vinci passò quasi tutta l’infanzia da solo, immerso nella natura
- Napoleone stava ogni giorno almeno un paio d’ore, ad ammirare il paesaggio della Corsica
- Darwin camminava ore e ore per la foresta quando aveva un problema
- Einstein, prima di diventare ricco, passava la notte a lavorare perché era l’unico momento in cui poteva stare da solo
Infatti, secondo lo Psicologo della Washington University Kayne Sawer, gli individui singoli hanno circa il doppio delle idee che un gruppo di Brainstorming.
Quando è da sola, la mente è più rilassata ed emette onde Alfa che rendono più intelligenti e creativi.
Una altro grosso vantaggio dello stare soli, che i grandi uomini sanno è che ti rende molto, ma molto più produttivo. Infatti non appena siamo in gruppo, nel nostro subconscio si insinua l’idea che se non facciamo qualcosa la farà qualcun’altro per noi.
Questo principio, detto di “Oziosità sociale”, è quello che non ti fa mai riordinare la casa o lavare i piatti perché tanto c’è qualcuno che lo farà al posto tuo.
E no, se te lo stai chiedendo, la solitudine non ti renderà un amico peggiore e nemmeno più depresso: Secondo Erin Cornell della Cornell university le persone che vivono da sole hanno relazioni umane più sincere e più durature, perché stanno con gli altri solo se ne hanno bisogno.
Si ok, l’hai capito, da soli si sta alla grande, ma cosa dovrai fare per migliorare la tua vita ora che hai letto quest’articolo?
Il metodo di Oprah e di Arnold Schwarznegger per sfondare
Sono rimasto così scioccato da questa “ossessione per la solitudine” dei grandi uomini che decisi di creare un mio metodo per sfruttare al massimo il tempo passato da solo che puoi usare anche tu.
Ho sempre pensato che il programma più pagato del mondo fosse Pingu (perché in Antartide la vita costa cara) invece no. Il programma più pagato al mondo è l’Oprah Winfrey Show, e la famosa Oprah è la donna più pagata di tutti i tempi.
Se le chiedete il segreto del suo successo vi risponderà che è lo stillness. Ovvero, ogni giorno per 2 volte, sta da sola e ferma a pensare alla sua vita e fare il punto della situazione. Anche Swarznegger, ha ammesso che il suo successo è dovuto in parte allo stillness.
Quando era giovane e stava sbarcando il lunario, era così confuso che decise, per un anno consecutivo, di passare 30 minuti al giorno da solo a meditare. E da allora non ebbe più alcun problema.
Ok, passerò 20 minuti da solo ogni giorno, ma a cosa devo pensare? Solo 3 cose:
1. Quale è la mia strada?
Intorno ai 4o anni, ognuno di noi ha un momento in cui si chiede:
“E ora?”
Magari hai una bella famiglia, magari hai un bel lavoro, ma la tua vita frenetica finisce sempre con il distrarti dai tuoi obiettivi, e ti ritrovi ad aver lavorato una vita intera per ottenere qualcosa che non volevi.
Più passa il tempo più inizi a vivere per inerzia. Ogni tuo obiettivo svanisce, perché sei troppo preso dalle vicende quotidiane.
Il tempo passa e nemmeno te accorgi. E quando te ne accorgi è troppo tardi. Ti è mai capitato?
Secondo Sherrie Bourg Carter, autrice dello Psicology Today, la solitudine rischiarisce le idee e rende cristallino cosa bisogna fare. Ecco quindi, dovrai porti una domanda, durante quei 20 minuti chiediti:
E’ questa la mia strada? Cosa sto facendo oggi per raggiungere il mio obiettivo?
2. Affila la lama
Un uomo sta camminando nel bosco quando incontra un boscaiolo intento a segare un albero. Il boscaiolo è affaticato: lavora da 5 ore ed ha molta fretta di finire il lavoro. L’uomo nota che la lama non taglia bene e lo fa notare al boscaiolo, suggerendogli di fermarsi ad affilare la lama della sua sega. Il boscaiolo stizzito risponde: « Non si rende conto che ho fretta? Non ho tempo di fermarmi per affilare la lama, devo abbattere questo albero al più presto». (Stephen Covey)
Sono più che certo che mentre mi stai leggendo sei nella stessa condizione del boscaiolo, lascia che ti spieghi:
Noi dedichiamo il nostro tempo a 4 tipi di attività:
- Attività Urgenti e utilii: come esami e/o scadenze di lavoro
- Attività Urgenti e inutili: come rispondere ad una chiamata o un messaggio
- Attività non urgenti e inutili: come uscire a divertirsi
- Attività non urgenti ed utili: quelle che “affilano la lama”
Le ultime sono le più importanti, perché sono quelle che ti permettono di ottenere i migliori risultati, e che nessuno fa perché troppo poco urgenti.
Siamo troppo occupati a rispondere alle urgenze, ed una volta terminato ci dedichiamo al riposo (quindi attività inutili e non urgenti)
Sono le attività che rimandiamo sempre a domani, come imparare la lettura veloce (per gli universitari) o ad imparare a comunicare. Sono le attività che migliorano nettamente i tuoi risultati… come fai a sapere quali sono nel tuo caso?
Semplice.. chiediti “Qual è la cosa migliore che potrei fare/imparare ora che mi migliorerebbe la vita?”
oppure: Cosa, una volta imparato/fatto, mi farà ottenere risultati molto più alti in ciò che sto facendo?
Nel mio caso, per esempio, come studente, decisi di dedicare 20 minuti al giorno per imparare un nuovo metodo di studio e ti assicuro che ora studio la metà degli altri e prendo voti molto più alti.
Visto i buoni risultati di questo metodo decisi di applicarlo anche al lavoro: in questo modo capì quale erano le 3-4 attività chiave da portare avanti, e ottenni risultati fantastici.
3.Il curioso caso di Benjamin Franklin
Sei felice?
Se la risposta è no, secondo Benjamin Franklin, dipende dai tuoi valori.
Infatti secondo quello strambo scienziato americano, la felicità di ognuno di noi si realizza quando incarniamo a pieno in nostri valori.
Ogni mattina, appena sveglio Franlink, leggeva in ordine i suoi principi da seguire e si impegnava a rispettarli.
Ho provato a farlo anche io ma parlando onestamente era troppo noioso. Una variante un po più utile è quella di Covey, con la sua dichiarazione di Intenti:
Basta scrivere i 3 principi chiave che ti rendono orgoglioso e felice. Le 3 massime che vorresti sempre rispettare; ecco i miei (che da un po rileggo ogni mattina):
1. Cercherò sempre di difendere i più deboli e di aiutare chi ne ha bisogno
2. Darò ogni giorno il massimo per raggiungere i miei obiettivi
3. Non scenderò mai a compromessi in materia di onestà e giustizia
Fidati quando dico che non esiste modo migliore di iniziare la giornata 🙂
Conclusione
- L’uomo ha un costante bisogno di stare in compagnia, e ciò impedisce di prenderci del tempo per noi
- Stare soli migliora i rapporti sociali, la produttività e la creatività
- Stare in grandi gruppi fa uscire la nostra parte animalesca, e i politici lo sanno bene
- Tutti ma proprio TUTTI i grandi uomini di successo adoravano stare da soli
- Uno dei segreti del successo di Oprah e Schwarznegger è praticare lo stillness, ovvero 20 minuti al giorno di non fare niente.
- Se vuoi dare un boost alla tua vita passa 20 minuti al giorno da solo a non fare niente.
- Durante questi chiediti “E’ questa la mia strada? Cosa sto facendo oggi per raggiungere il mio obiettivo?
- Chiediti: cosa potrei fare oggi per migliorare nettamente i miei risultati?
- Scrivi e leggi le tue 3 principali dichiarazioni di intenti.
Ti lascio con una citazione, e per favore, se ti è piaciuto l’articolo lasciami un commento con scritto ciò che pensi.
Tutta l’infelicità degli uomini deriva da una sola causa, dal non sapere starsene da soli, in una camera.
(Blaise Pascal)
Franz
13 Maggio 2015 @ 14:23
Bene, mi fa piacere sapere che in fondo avevo ragione.
Ora vediamo se riesco ad impormi questi 20 minuti.
Mi rendo conto che sono sempre circondata da persone “rumorose” e perennemente presenti (cavoli! Ne ho persino sposata una!).
Grazie per aver re-illuminato il mio cammino.
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:42
Ahahha daii… conunque se oprah ha il tenpo di farlo non vedo perché non potremmo anche noi ☺
Roberto
13 Maggio 2015 @ 14:25
Ottimo articolo!
Bravo!
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:42
Grazie roberto ☺
davide
13 Maggio 2015 @ 14:30
Complimenti Francesco, bell’articolo come al solito 🙂
PS: scoprire di non essere l’unico pazzo ad alzare il gatto mi rende più felice 😀
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:43
grazie☺
Noi alzatori di gatti dobbiamo stare uniti!
Reni
13 Maggio 2015 @ 14:37
Riesci sempre essere conciso……bravo!
Io vorrei fare mille cose ma poi non concludo nessuna.
Stare soli é fondamentale………….bisognerebbe prendersi il tempo per se stessi!
Ti faccio ancora in complimenti e continua cosi.
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:44
Grazie ☺☺☺ continuo cosi solo se tu continuerai a leggermi
francesco
13 Maggio 2015 @ 14:49
Il solito capolavoro. .. ma come fai?☺
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:46
Me lo chiedo spesso anch3 io
Grazieeee
Rumiko Takahashi
13 Maggio 2015 @ 14:54
non esiste nessun Kayne Sawer , dove l’hai trovato? nel sito dell’univeristà di washington non lo trovo… mi interessa leggere il suo articolo
francesco
13 Maggio 2015 @ 15:14
Forse ho sbagliato a copiare il nome… comunque era sull huffngton post appena arrivo a casa linko subito 😉
Francesco Cracolici
13 Maggio 2015 @ 17:06
Si chiama Keith Sawyer non KAYNE ecco perché non lo trovavi… sotto trovi la cit. e il link dell’Huffington post… una delle fonti più autorevoli del panorama internazionale grazie della segnalazione
“Decenni di studi hanno dimostrato che dai gruppi di brainstorming nascono meno idee rispetto a quelle che le stesse persone troverebbero pensando da sole e poi confrontandosi” ha spiegato al The Washington Post Keith Sawyer, psicologo presso la Washington University di St. Louis.
http://www.huffingtonpost.it/2015/04/29/passare-tempo-soli_n_7168936.html
Dario
13 Maggio 2015 @ 20:06
Ciao Francesco,
Sono sempre io 🙂
Articolo interessante, ma…devi controllare le fonti se vuoi dare autorevolezza ai tuoi post, altrimenti per quanto simpatici (l’introduzione e’ fenomenale!) non avranno le basi solide.
Huffington post non e’ autorevole quando si parla di esperimenti. E francamente su pubmed (dove sono raccolte praticamente tutte le ricerche scientifiche) non si trova traccia di Keith Sawyer ne’ di un suo articolo.
Ultima cosa: la frase “tirava fuori di se” penso sia meglio trasformarla in “tirava fuori da se’ ” (ovviamente l’espressione “essere fuori di se'” esiste ma non c’entra qui).
Buona giornata.
Giorgia
13 Maggio 2015 @ 15:42
Moooolto bello 🙂
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:46
Thanks
gc
13 Maggio 2015 @ 15:49
Bella’articolo è capitato proprio ora che sto per fare la mia prima vacanza da solo in un paese dove non conosco neanche la lingua…. chissà quante idee geniali che tirero fuori….
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:47
Bravo☺ cerca di non farti arrestare come é successo a me… ma quella é un altra storia xD
Francesco P.
13 Maggio 2015 @ 17:07
Ottimo articolo Francesco, rispecchia molto quello che sono io.
Ma come lo spieghi con l’articolo di stefano del networking http://www.mindcheats.net/2013/11/networking.html
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:51
Grande adoro le domande ☺
comunque stare soli aumenta creatività produttività etc….
il networkimg non é stare sempre in conpagnia ma Dedicare del tempo a conoscere nuove persone perché (non solo) potrebbero portarti delle nuove opportunità.
In sintesi se devi essere produttivo stai solo e se cerchi nuove opportunità incontra persone nuove, e non intendo stare con i tuoi amici di una vita..
Grazie e ciaoo☺
Nico
13 Maggio 2015 @ 17:55
Ora vado a casa e alzo il gatto, mi hai fatto venire voglia! 🙂
Se te lo stai chiedendo, no questo articolo non è servito solo a questo
Molto utile… Interessante pensare che la solitudine sia così importante, e io che mi sentivo un po’ strano ad aver così spesso voglia di stare per conto mio a pensare.
Ne capisco l’utilità di più ora.
Grazie
francesco
14 Maggio 2015 @ 08:53
Stai solo.. ma porta un gatto sempre con te ☺
Alfredo
14 Maggio 2015 @ 10:53
Cari Stefano/Francesco, Sono passati 2 anni da quando lessi il primo dei vostri articoli ma non è cambiato nulla per me, un po’ per colpa mia un pò no, perché penso che la maggior parte delle cose che scrivi siano vere ma empiricamente astratte, come nell’ ambito della realizzazione lavorativa–personale che rappresenta il fulcro dei tuoi articoli. Qui tutti non vorremmo rimanere impiegati e vorremmo diventare qualcuno di successo ma esulando dalla realtà materiale.
Guardiamo la realtà, avere successo oggi significa
1- essere pieno di requisiti e con tanta fortuna
2-essere raccomandato
I posti sono limitati e sempre più difficili da raggiungere, i pretendenti troppi…
Io non sono un genio ma una cosa l ho capita è che non c’è un percorso chiaro e semplice da seguire, ti faccio un mio esempio di vita.
Io 3 anni fa pesavo 125 kilogrammi, e decisi di punto in bianco di dimagrire…. Cioè volevo un cambiamento radicale nella mia vita ed ero disposto a tutto, a metterci impegno e dedizione per avere il risultato, conscio che sarebbe stato faticosissimo e che sarei anche stato tentato a gettare la spugna, invece no mi sono fatto un culo cosi e ci sono riuscito, ho perso più di 35 kili nel giro di 15 mesi, ma sai la differenza che c’è tra questo e realizzarsi lavorativamente ??? La consapevolezza di un “percorso” chiaro da seguire, di un inizio, di azioni da seguire e di un traguardo che stava li ad aspettarmi.
Per dimagrire sapevo che il percorso era:
1-Andare da un dietologo
2-Sforzarsi ed abituarsi alla riduzione del cibo
3-Aumentare il dispendio energetico, (corri, iscriviti in palestra) etc
Un percorso chiaro per risultati chiari.
Nel caso del lavoro e della realizzazione personale invece questo non c’è, anzi c’è il forte rischio di farsi un culo così senza arrivare a niente.
Forse un po’ per colpa della depressione ho fatto passare troppi anni, ma questo perché confuso a causa della mancanza di un percorso chiaro davanti.
Buttarsi allo sbaraglio non da risultati buoni, a limite aiuta ad uscire dalla zona di confort, a sconfiggere la timidezza ma niente di più; ora io ti chiedo, non puoi fare nei prossimi articoli delle liste belle concreta di passi, percorsi, luoghi da seguire liberandoti dal solito astrattismo narrativo, basandoti anche sulla tua esperienza personale di successo o di altre che conosci, in modo che ognuno di noi sappia realmente cosa e come fare, tipo se vuoi diventare questo (inserire random professione) devi muoverti in questa direzione, stare attento a queste cose, ostacoli che succederanno, ecco come bypassarli etc
Tu continui a dire che la laurea e lo studio siano solo parzialmente importanti, e allora “come” e “dove” crearsi le competenze adatte per lottare in un mondo del lavoro sempre più complicato, selettivo e “scarso” ??
Ma in maniera concreta, un vero vademecum non in stile manuale anti-confusione, che altre ad essere prolisso è qualunquista e astratto, ti impegnerà un poco ma darà sproni reali a noi disgraziati senza meta, altrimenti non avrai dato nessun aiuto e vedo che tanti qui non trovano reale giovamento dai tuoi articoli. Io sono davvero disperato e non più giovanissimo per rimandare ancora.
Grazie comunque !!!
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:05
Ciao 🙂
Ti rigrazio sia per il commento sia per esserti aperto… So che non è difficile ed a quanto pare hai avuto un percorso un po complicato.
Se il tuo obiettivo è il lavoro mi duole ma la situazione sarà notevolmente peggiore tra 5 anni a questa parte… quindi ti conviene darti una mossa.
Detto ciò ecco i miei consigli personali per ottenere un lavoro, non sono un esperto ma a 20 non ho mai avuto problemi a trovare lavoro in qualsiasi ambito.
1. Capisci cosa sai fare , scopri quale è la cosa che più ti interessa e che potrebbe interessare ad un datore di lavoro,nel mio caso era il web mrktng..non preoccuparti se non sei un esperto lo diventerai.
2. Invia un email, una lettera o qualsiasi altra cosa a tutti i possibili datori di lavoro che potrebbero essere interessati ai tuoi servigi.
3. Durante il coloquio spieghi cosa faresti per loro e proponiti per una prova di 3-6 mesi.
Si lo so è una cosa complessa ma i tempi scuola-laurea-lavoro-pensione sono finiti anni fa.
Se vuoi una mano mi puoi contattare ogni volta che vuoi in privato 🙂
Alfredo
19 Maggio 2015 @ 09:33
Grazie per avermi risposto, non so però dove contattarti in privato, c’è una sezione dedicata su questo blog o intendi sui social tipo facebook?
Cmq io ho tutta la buona volontà di muovermi il problema è che da me al sud ci sono ben pochi sbocchi, Su internet il 99% dei lavori disponibili sembrano essere tutti agenti di vendita o call center, ho già dato in quell ambito sottopagato, senza futuro e non consono alla mia natura… e purtroppo ho ben pochi requisiti per rendermi appetibile ad un qualsivoglia datore di lavoro.
Esistono luoghi di formazione “dedicati” in modo che possa imparare le cose fondamentali per potermi muovere senza problemi in questa giungla?
Io ho una discreta conoscenza dell inglese, ma pecco un pò nel ramo informatico, limitato alle “basi”, ora sto seguendo un corso da tecnico smartphone ma non so quanto mi soddisfi una tale attività, quindi vorrei muovermi altrove. Cosa intendi tu per se non sei un esperto lo diventerai?? Per fare il web marketing cosa bisogna saper fare? Dove si impara?.. grazie Francesco per il tempo dedicatomi.
Cmq ho 29 anni
Luigi
13 Maggio 2015 @ 19:08
Ciao Francesco, innanzitutto bell’articolo, mi trovo d’accordo su tutto!
Detto questo, nell’articolo parli di un metodo di studio che ti ha aiutato tanto, e mi sono veramente tanto tanto incuriosito ahah
Potresti condividerlo? A me personalmente daresti una grossa grooossa mano (ricorda che il tuo primo principio riguarda anche “aiutare chi ne ha bisogno” ahah)
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:09
Ciao:) Luigi allora il metodo è molto lungo e complesso da spiegare in un commento, ma ci provo comunque:
1. Uso i pomodori, mi do un limite di tempo oltre il quale non studiare più ma anche un limite di pagine.
2.Per ogni argomento faccio una mappa concettuale fatte di parole singole, e tento di speigarle con dei disegnini.
3. Finito l’argomento lo ripeto e poi finita la sessione di studio ripeto tutto.
Naturlamente ci sono altri 100 accorgimenti che ho imparato a prendere analizzando le statistiche dei miei rendimenti nel corso degli studi. Se vuoi te li dico in privato.
E si, se te lo stai chiedendo ho comprato quel libro sul metodo di studio, non dico quale libro perhcé li ho letti tutti xD
Grazie:)
Marco
13 Maggio 2015 @ 22:12
L’oziosità sociale di cui parli m’ha fatto tornare in mente una mia vecchia riflessione: Tacito nella sua Germania racconta di come rispetto ai romani le tribù germaniche, benché più arretrate tecnologicamente, avessero mantenuto la propria morale e il senso di comunità. Pensai allora che avendo il progresso tecnologico portato gran parte dei romani a non dover più far grosse fatiche o sacrifici, le nuove generazioni, cresciute nel benessere e disabituate quindi a pensare ai problemi e a come risolverli, si lasciarono prendere dai loro capricci individuali e con l’andar del tempo persero il senso di morale e di comunità. Tu come la vedi?
P.S. Conosco un libro che approfondisce il concetto di come il comportamento di un individuo possa differire quando quest’ultimo s’inserisce in un gruppo: Psicologia delle folle di Gustave Le Bon; puoi darci un’occhiata se vuoi
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:12
Lo sto vedendo ora.. grazie:)
Sono perfettamente d’accordo con ciò che dice tacito, e se la vuoi detta tutta ho fatto anche io questa riflessione 🙂
Grazie:)
enzo
13 Maggio 2015 @ 23:02
affilare la lama… ecco di cosa avevo bisogno! GRAZIE
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:16
Grazie a te
Barbara
14 Maggio 2015 @ 07:11
ciao Francesco! il tuo articolo mi è piaciuto molto, anche a me piace molto leggere le biografie dei grandi uomini ( nel bene o nel male), già ho letto quella di Einstein, e di Steve Jobs ( tra l’altro è lo stesso autore) …mi sapresti consigliare qualche altro libro visto che ne hai letti tanti?.
riguardo l’articolo, penso che in parte sia vero, che bisogna imparare a stare da soli, facendo però attenzione a non isolarsi perchè secondo me quello sarebbe totalmente controproducente…infatti si parla di momenti nello stare da soli, da 20 min. di Oprha a 2 ore di Napoleone….in ogni caso poi il resto del tempo si passa in gruppo…il gioco di squadra è altrettanto fondamentale per la realizzazione delle proprie idee e del proprio carattere, l’importante è non far prevaricare nessuna delle due condizioni, nè isolarsi dal mondo nè vivere succubi della collettività..poi un’altra cosa che penso è che certi personaggi erano introversi o avevano come dire…il malo carattere ed è per questo che stavano più soli rispetto al resto della gente…magari la caratteristiche del loro successo era più che altro il loro non sapersi rapportare col prossimo o meglio il loro modo di pensare differente dalle masse senza dove per forza piacere al gruppo…non so come esprimere il concetto…..ci sono persone che ragionano con la testa degli altri e ci sono persone che ragionano con la propria testa anche se questo significa essere impopolari ( e di conseguenza isolarsi) però proprio gli impopolari sono quelli che fanno qualcosa di differente e si distinguono…
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:17
Si infatti.. cioè richiudersi in un campanile da soli non è il modo per avere successo… grazie e ciao:)
Carmela
14 Maggio 2015 @ 09:44
Quest’articolo è un vero toccasana per i tipi solitari come me…io ho sempre saputo queste cose ed ho sempre frequentato persone molto simili a me con cui non ho mai avuto problemi, anzi solo rispetto e grande stima reciproca. Ultimamente sono COSTRETTA a frequentare una comitiva che sta sempre insieme, fa tutto insieme, pensa tutto insieme e se solo provo a dire che io ho necessità di stare sola nessuno capisce cosa dico si crea sempre tensione, musi lunghi, offese..e queste cose sono io a non capirle! Ma perché non se lo vanno a leggere tutti questo articolo???
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:14
Diglielo infatti che si leggono il mio articolo… grazie lupo solitario:)
Silvia
14 Maggio 2015 @ 15:56
Non sapevo che i momenti di solitudine fossero la chiave di volta per il successo e non sapevo che accomunava così tanti illustri figuri, so solo che io ho sempre avuto estremo bisogno di stare sola con me stessa, cosa che gli altri non comprendono affatto purtroppo. Ho bisogno dei miei momenti per pensare, meditare, rilassarmi ma anche concentrarmi, difficilmente in mezzo agli riesco a fare cose in cui è richiesta una certa concentrazione. Grazie per questo articolo Francesco, mi sento meno anormale di quanto mi dipingono 🙂
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:16
Grande:) E’ un comportamento tipico dei più sensibili il tuo:)
Sara
15 Maggio 2015 @ 23:36
La solitudine serve a far emergere i valori etici più importanti. Tutto questo ci fa guardare con lucidità le cose e ci permette di migliorare e di rispettare l’umanità. Stare da soli ci fa avvicinare alla vacuità ( lo zero assoluto in materia di desideri ) e quindi stimola l’essere umano al non attaccamento a nessun valore/ideale/fede. C’è solo la propria interiorità. Perciò stare da soli è produttivo,potrebbe essere chiamato addirittura OZIO CREATIVO (DOMENICO DE MASE) nel quale noi produciamo con il pensiero,produciamo idee,pensieri e parole che guariscono l’anima o la rivoluzionano. Chi non sa stare da solo ha poca voglia di essere o diventare consapevole di se stesso quindi ha poca voglia di cambiare e cerca di confondersi con gli altri proprio per avere l’appiglio di non rimanere solo,per avere l’appoggio altrui,l’appoggio di un mondo di capre che vanno tutte nello stesso verso.
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:13
Grande sara.. una riflessione fantastica
🙂
William
16 Maggio 2015 @ 17:37
Francesco complimenti! Articolo entusiasmante! Veramente bello e molto istruttivo.
Francesco Cracolici
16 Maggio 2015 @ 18:13
Grazie William e piacere di conoscerti:)
Il successo sta nella solitudine | Il Coaching ...
19 Maggio 2015 @ 17:56
[…] “La solitudine dà origine alla luce che c’è in tutti noi” Thomas Mann Se sei nato negli anni novanta, probabilmente, i tuoi genitori ti hanno cresciuto a Cartoni della Disney. Nel mio caso forse non è stata un idea geniale, me ne sono accorto quando ho alzato il mio gatto con due mani e ho … […]
Mattia
19 Maggio 2015 @ 20:42
Ciao Stefano,
mi domandavo se potessi fare un articolo su come scegliere la facoltà universitaria.
Penso che potrebbe completare il tuo MindCheatsCurriculm, in quanto alla fine università e curricula sono collegate.
Nel mio caso ho una grande passione per la filosofia e come hobby mi piace programmare.
Non credo che una vita da ingegnere del software mi piacerebbe come insegnare filosofia al liceo (che ha un surplus perché aggiunge un altro mio sogno che è quello di insegnare) o altre carriere intellettuali (come per esempio il giornalista).
Stefano, cosa mi consigli? Dovrei fare filosofia come major o come minor?
Conosci delle risorse per controllare la domanda di un determinato lavoro e il salario medio?
Il fatto è che non voglio far spendere ai miei genitori soldi in inutili per un diploma che mi farà diventare l’ennesimo precario.
Stefano
20 Maggio 2015 @ 09:08
Questa è una bella idea. 😀 Me la segno.
Il programma (scientifico) per diventare felice in 21 giorni - Mindcheats
10 Giugno 2015 @ 13:01
[…] hai letto quest’articolo ti ricorderai di Oprah e di Schwarnegger. Oprah ogni giorno passa circa 40 minuti ferma a fissare […]
Anonimo
12 Giugno 2015 @ 17:11
Chiaro e conciso, complimenti 🙂 Secondo me il cercare compagnia, oltre ad essere chiaramente un bisogno umano, è anche una nota distintiva di noi italiani. La solitudine non viene vista di buon occhio, c’è più spinta a curare le relazioni sociali che gli spazi personali.
Grazie per gli spunti!