I cambiamenti, i soldi e Dr. House
“Le persone non cambiano.”
– Gregory House
Oggi ti spiego perché i cambiamenti nella tua vita non sono quello che pensi, perché gli eventi che cambiano la vita sono una balla e cosa fare per cambiare veramente.
Il verbo “cambiare” è spesso male interpretato, suggerisco di usare una parola diversa. Scegli fra:
- modificare
- evolvere
- cambiare volto
E tutta una serie di termini meno radicali. Cambiare significa distruggere il vecchio per creare il nuovo: quando cambio auto, butto quella vecchia e ne prendo una nuova. Ma quando parliamo del cambiamento delle persone e del mondo, la metafora non è adatta. Quando tu decidi di cambiare, o quando punti sul fatto che un evento esterno cambi te o l’ambiente che ti circonda, la metafora è sbagliata.
Una metafora giusta è quella del mio computer. A me piace l’informatica da prima che andasse di moda (leggi: Facebook), all’epoca i computer fissi (desktop) vendevano molto più dei portatili (laptop). Anche oggi la maggior parte del tempo uso un fisso, perché ha prestazioni maggiori a costi minori.
Visto che sono appassionato di queste cose, ci tengo a tenere il mio PC in forma. Per questo seguo l’andamento del mercato e compro pezzi nuovi per sostituire quelli vecchi meno performanti. Oggi cambio il processore, fra sei mesi la memoria RAM, dopo altri sei aggiungo una scheda audio. Nel giro di quattro anni ho in mano un computer diverso da quello che ho comprato, ma non c’è stato un momento in cui ho cambiato radicalmente tutto il sistema.
Piccole aggiunte, nel tempo, hanno portato a un grande risultato.
Un computer è un sistema limitato: una decina di pezzi, ognuno con un compito specifico e facilmente individuabile. Posso comprare un pezzo nuovo e sostituirlo. Ora immagina un computer che non ha dieci pezzi, ma diecimila. E non sono singolarmente individuabili, ma fanno parte di un tutto più grande. Se cambio il pezzo 492, allora le prestazioni di 129, 43 e 4956 cambiano. Ma se cambia 129, allora cambiano anche 3459 e 2984 e così via.
Ora pensa di aver fatto cadere dello yogurt sul libretto delle istruzioni, rendendolo illeggibile. Non hai nemmeno letto la prima pagina, che ti dice a cosa serve il computer.
E hai più o meno una visione molto semplificata di come cambia il mondo: un pezzo alla volta e in modo graduale, non tramite balzi epocali ben definiti.
Il cambiamento radicale è un’illusione
L’ipotesi: non esistono eventi singoli che, da soli, possono portare a grandi cambiamenti. Ogni cambiamento di grandi dimensioni è il risultato di una serie di cambiamenti incrementali. Facciamo qualche esempio.
Prendiamo Gandhi. Insomma, quell’uomo da solo ha ispirato una nazione a raggiungere l’indipendenza, è l’esempio perfetto di singolo evento che ha portato a grandi cambiamenti. Giusto? Beh, no.
Se Gandhi fosse vissuto due secoli prima, sarebbe morto senza vedere l’India libera perché non c’erano le condizioni socio-politiche per la rivoluzione pacifica. L’opinione pubblica non era pronta, il dominio coloniale britannico troppo forte. Gandhi è entrato in azione nel momento esatto in cui le potenze europee stavano perdendo il controllo delle colonie. E senza Gandhi la dominazione inglese sarebbe andata avanti forse trent’anni in più, a dire un numero grosso.
Prendiamo l’attentato alle Torri Gemelle. Un evento che ha cambiato il mondo? Per l’opinione pubblica sì, perché l’11 settembre 2001 è la data simbolica dell’inizio del terrorismo islamico. Ma andiamo più a fondo.
Il terrorismo esiste da sempre. Lo usavano Vercingetorige, Hassan-i Sabbah, Roberspierre (che ha coniato la parola “terrorismo”) e altri nel corso dei secoli. Non è una novità. Nemmeno il terrorismo islamico non è una novità, nemmeno Bin Laden che che americani conoscevano da vent’anni. Il terrorismo non è apparso per magia l’11 settembre, l’attacco a New York è stato solo il botto all’apice di una serie di cambiamenti incrementali.
Prendi un tavolo di vetro e inizia a metterci sopra dei pesi da tre chili. Metti i primi cinque, dieci e quindici. Metti il sedicesimo e il tavolo si rompe. La colpa è di quell’ultimo peso o di tutta la serie che ci hai messo sopra prima? Stessa cosa.
Il vero volto del cambiamento (e la bufala dei grandi eventi)
Fai troppo affidamento sugli eventi singoli. Lo fai perché è più facile, mentre capire la relazione complessa degli aumenti incrementali è complicato. Così nascono le distorsioni mentali:
- Se vincessi alla lotteria sistemerei le mie finanze.
- Se trovassi un buon lavoro sarei più tranquillo.
- Se non fossi stato bocciato avrei meno difficoltà.
Questi pensieri delineano un rapporto di causa/effetto che nella realtà non esiste. Non è un caso che tutti questi eventi siano esterni: tu non hai nessun controllo. Così i grandi cambiamenti della tua vita come la stabilità finanziaria, la sicurezza di un posto indeterminato e il percorso di studi non dipendono da te, ma da un singolo evento che identifica il punto di svolta. Troppo facile restare lì e aspettare lo scorrere degli eventi.
E se ti dicessi che è compito tuo mettere insieme i cambiamenti incrementali che portano al botto finale?
Il buon lavoro non te lo da la madonna, devi andartelo a cercare. Contattare aziende, spedire curriculum, fare dieci telefonate al giorno, ampliare la rete di contatti. E alla fine di tutto questo, dopo mesi di ricerca fatta bene, trovi un lavoro. Ma quella non è un conseguenza fatta da piccole azioni quotidiane. Non puoi identificare un momento esatto che ti ha dato il lavoro.
- La buona impressione che hai fatto al colloquio?
- Il curriculum fatto bene che hai inviato?
- La telefonata dell’amico che ti ha fatto sapere del lavoro?
- L’amico della moglie del prozio che gioca a tennis il venerdì pomeriggio con il responsabile del personale e ha messo una buona parola?
Tutte queste cose vanno messe insieme e, quando raggiungono la massa critica, esplodono dando vita al cambiamento radicale che tutti attribuiscono a un avvenimento esterno.
Io non mi sono svegliato una mattina e ho deciso di creare Mindcheats, che nel bene e nel male mi ha cambiato la vita. Era già nell’aria, ci stavo pensando, è stato il culmine di un processo durato mesi.
Come cambiare veramente
Ma veniamo al sodo: e io, ragazzo di periferia, cosa me ne faccio?
Una volta che hai capito come funziona il cambiamento, sei pronto a indirizzarlo dove vuoi tu.
Non sei più la medusa che si lascia trasportare dalla corrente, ti fai crescere delle pinne e inizi a nuotare.
I grossi eventi sono difficili da prevedere e controllare per natura: se il datore decide di licenziarti, non puoi farci niente. Ma tu hai il potere di muoverti intorno al grande evento e agire su tutti gli altri piccoli aspetti che, se cumulati, danno risultati più grandi. Così puoi cercare lavoro quando senti puzza di ridimensionamento in azienda, ti rimetti sul mercato e trovi il nuovo lavoro prima di perdere il precedente. È l’atteggiamento proattivo, di cui ho parlato nel manuale anti-confusione.
Se vuoi produrre un risultato, inizia subito con le piccole azioni quotidiane che puoi fare per avvicinarti al traguardo. Non aspettare l’evento esterno fortunato, quello che cambierà tutto, perché non arriverà mai. Anche la più grossa botta di fortuna è inutile se non sei pronto a sfruttarla.
I piccoli cambiamenti sono nelle tue mani, agisci su quello e fregatene del resto: non è importante.
Sistemi stabili e instabili: la ragione del tuo fallimento
I soldi fanno la felicità?
Questa è una domanda sbagliata, perché presuppone un collegamento logico fra soldi e felicità con due possibili ipotesi:
- I soldi fanno la felicità, quindi se vinco alla lotteria sono più felice.
- I soldi non fanno la felicità e si escludono a vicenda, quindi per fare soldi devi sacrificare la felicità.
In realtà il rapporto è più complicato.
Ricordi il computer da diecimila pezzi? Uno di questi è il successo finanziario. Cambiando questa variabile vai a influire su altre cento, e ci sono cento variabili che influenzano il tuo conto in banca.
Non esistono eventi che, singolarmente, hanno portato a grandi cambiamenti. Ogni cosa è incrementale e, al più, fa il botto quando il cambiamento incrementale ha raggiunto il suo apice. Stessa cosa per i soldi: se adesso non ne hai, è perché il risultato del tuo sistema di credenze, della tua motivazione, della tua esperienza, situazione e di tutto il resto ti ha portato a questo risultato. Si tratta di un sistema stabile: le variabili si controllano a vicenda e se una di queste va fuori posto, le altre la riportano sotto controllo. Questo è il contrario del sistema instabile, dove un cambiamento si auto-alimenta. Due esempi per farti capire:
- La neve sul prato di casa è un sistema stabile: se arriva una folata di vento e ne fa alzare un po’, si deposita subito per via della gravità.
- La neve sulla montagna è un sistema instabile: una folata di vento inizia un movimento che si auto-alimenta fino a formare una valanga.
Ti sto parlando dei soldi come esempio, ma sentiti libero di ampliare il discorso a ogni aspetto della tua vita.
Nell’esempio, se la variabile “denaro” va fuori controllo perché vinci alla lotteria, tornerai a una situazione di stabilità: non farai investimenti ma inizierai a comprare auto bella, casa nuova, regali, viaggi a Taiwan… Finché non rimarrai ancora senza soldi. Il sistema è di nuovo stabile. C’è stata una ricerca che ha provato questo effetto.
La teoria dell’elasticità: come stimolare il cambiamento
Ma se il sistema è stabile e ogni variazione tende naturalmente ad essere riassorbita per tornare alla situazione precedente, da dove nasce il cambiamento? La risposta sta nella teoria dell’elasticità.
Ogni variabile ha un piccolo grado di elasticità entro il quale puoi agire senza che il sistema la riporti in equilibrio. Se vinci un milione di euro, tempo qualche anno e starai come prima. Ma se ricevi un aumento di venti euro, aumenterai il tuo benessere in maniera continuativa.
Grazie all’elasticità, puoi cambiare un sistema tenendolo in equilibrio. Pensa a un’altalena in bilico: se aggiungi dieci chili da un lato, perdi equilibrio. Ma se aggiungi un grammo da una parte poi dall’altra, puoi andare avanti così fino ad aumentare di dieci chili il peso da tutte due le parti. I cambiamenti che più hanno il potere di influire sulla tua vita sono quelli sul tuo sistema di valori: per una spiegazione più dettagliata, ti rimando al manuale anti-confusione.
Adesso sai che ogni variabile influenza le altre: se fai un piccolo cambiamento da una parte, tutto il sistema si modifica. Devi però stare all’interno dell’elasticità: se una variabile cambia improvvisamente, il sistema tende a riportarla ai valori normali. È l’esempio di chi vince alla lotteria, che butta i soldi perché la sua vincita non è stata accompagnata da un miglioramento delle sue capacità di gestione del denaro. Il conto in banca grasso è conseguenza di un’accurata gestione di entrate e uscite, risparmi e investimenti.
Quello che si laurea con 110 e lode trova subito lavoro non perché ha un voto a tre cifre sul curriculum ma perché è motivato, intelligente e si dà da fare in ogni cosa.
Il caso e la fortuna non esistono. Esiste solo la volontà di mettere in atto una serie di piccoli cambiamenti che ti porteranno al risultato desiderato, qualunque esso sia.
danilo
6 Novembre 2013 @ 13:50
Grazie, concordo pienamente con quello che dici, ma devo farti una domanda puoi anche rispondermi in privato, ho 26 anni, ho iniziato a lavorare quasi subito il diploma, mi piace molto quello che faccio e sono abbastanza soddisfatto e ho molte aspirazioni che porto avanti, ma ho sempre il desiderio di laurearmi, sono iscritto all’Uni e studio la sera, quando faccio gli esami li supero e mi sento soddisfatto, però perché in automatico la mia mente non mi fa studiare per un nuovo esame subito e lascio passare mesi, prima di aprire un libro. Cioè è una cosa stranissima perché so che posso avere dei risultati però a volte mi fermo. Se riesci a darmi un parere su questo mio atteggiamento te ne sarei grato.
Stefano
6 Novembre 2013 @ 16:37
Ciao Danilo. Probabilmente il tuo è un errore di procrastinazione: se non hai una scadenza immediata, non riesci a lavorare. Prova con questo articolo di Andrea: http://www.efficacemente.com/2013/08/non-procrastinare/
Fabiana
6 Novembre 2013 @ 14:26
Articolo fantastico. Mi chiedo: da quanto tempo ci stai lavorando?
Hai il dono di esprimere concetti un po’ “inusuali” in una maniera così limpida e precisa che chiunque potrebbe capire. Complimenti!
Stefano
6 Novembre 2013 @ 16:41
Intendi da quanto sto lavorando a questa tecnica? Non so, forse un anno o due.
Se intendi l’articolo, di solito scrivo la bozza in tre ore circa, ci dormo sopra, e li correggo la mattina dopo. 😛
Vale
6 Novembre 2013 @ 15:33
Ciao Stefano, bell’articolo. Hai ragione quando dici che un singolo evento da solo non porta al cambiamento ma se fosse un evento significativo potrebbe dare una spinta motivazionale non indifferente 🙂
Stefano
6 Novembre 2013 @ 16:41
Grazie. Ho dato un’occhiata al tuo blog, pare interessante. L’ho messo nei feed. 🙂
Vale
6 Novembre 2013 @ 21:03
Ti ringrazio 🙂
Anonimo
6 Novembre 2013 @ 15:42
e perchè, stefano, io lavoro ai piccoli cambiamenti da quando sono nata, in modo energico motivato costante e convergente, ma mi accorgo ke non arriva mai la svolta desiderata? quando invece pare proprio ke arrivi sempre agli altri,che hanno fatto molto meno x ottenerla rispetto a me?
Stefano
6 Novembre 2013 @ 16:42
Forse stai lavorando nella direzione sbagliata. Lavorare efficacemente senza un piano preciso non è meglio di non lavorare affatto. 😉
valeria
6 Novembre 2013 @ 17:52
Grazie Stefano,ogni volta che leggo un tuo articolo realizzo di essere nella giusta direzione…finalmente 🙂 Complimenti per il tuo lavoro!
Stefano
6 Novembre 2013 @ 18:13
Grazie Valeria, continua così! 😉
Alessandro Cosimetti
6 Novembre 2013 @ 17:53
“I grossi eventi sono difficili da prevedere e controllare per natura”. Stefano, per caso hai letto “Il Cigno Nero”?
Stefano
6 Novembre 2013 @ 18:13
No, ma ho visto il film (molto bello). Però questa citazione non me la ricordo, magari è rimasta nell’inconscio. 😛
Alessandro Cosimetti
6 Novembre 2013 @ 18:34
Il film? Forse ti sbagli. Non intendevo il film con Natalie Portman ma il libro di Nassim Taleb.
Stefano
6 Novembre 2013 @ 21:14
Sì mi sbaglio, pensavo che il film derivasse dal libro. Di romanzi non ne leggo quasi mai. 🙂
Daniele
6 Novembre 2013 @ 18:43
Alt! il libro non centra nulla con il film… il libro è scritto da Nassim Taleb, che ha pure scritto “giocati dal caso”.
Ciaooo
WILMA
6 Novembre 2013 @ 18:16
ciao Stefano!! sono Wilma, ti ricorderai di me!!
Sai che ho mandato il manuale anti-confusione ad una mia amica?
Mi garba troppo come scrivi!!! (toscano mode on, ahah)…
ESEMPIO LAMPANTE DI COME UNA COSA SIA CAPACE DI CAMBIARE TUTTE LE ALTRE: IL DIMAGRIMENTO. IL DIMAGRIMENTO E’ UN RISPARMIO, E’ GESTIONE, E’ ELIMINARE IL SUPERFLUO… E’ MOOOLTO DI PIU’ DI UN SEMPLICE CALO DI PESO….
Mi ci sono messa, a dieta, ho trovato la mia dieta, vado in palestra….
ho perso 4 kg. Mi sento già diversa e so che se divento pesoforma potrei mandare il cv anche alle agenzie di hostess, aumentare la bella presenza, rientrare in vestiti vecchi e trovarne di nuovi anche dove la roba costa poco… oltre che migliorare la salute!! Cambia il modo di far la spesa perchè tante cose devi eliminarle… insomma, come ho premesso: dimagrire è un risparmio, sia per vestiti che per cibo…. non è soltanto salute!! E sono dell’idea che esser più belle aiuti anche nel cercar lavoro… ma il percorso è ancora lungo!!
Stefano
6 Novembre 2013 @ 21:14
Complimenti Wilma, l’inizio è la parte più difficile, continua così! 🙂
Alberto
6 Novembre 2013 @ 18:41
Grazie per l’articolo, arriva al momento giusto. Dopo aver compiuto per più di un anno diversi cambiamenti incrementali che mi hanno portato lontano (rispetto al punto di partenza), iniziavo a scoraggiarmi perché non arriva “il grosso evento” e il salto di qualità. Ora ho capito che stavo cadendo nella trappola e che devo fare ancora qualche sforzo affinché si creino le condizioni perché si verifichi 🙂
Stefano
6 Novembre 2013 @ 21:16
Potrebbe anche non arrivare mai, può essere una progressione continua e ininterrotta. Pensa a tutti i miglioramenti incrementali dell’ultimo anno, e ti accorgerai che il balzo l’hai fatto eccome. 🙂
Stefano
6 Novembre 2013 @ 23:31
Eccellente articolo. Complimenti, è quasi un compendio di molti altri… molto utile! Grazie!
Mi permetto di segnalare, sperando di fare cosa gradita, questi due articoli di un altro blog specificatamente riguardo la questione finanziario, uno in particolare dei quali approfondisce la questione delle persone che vincono la lotteria e perdono tutto.
http://www.wellnessfinanziario.com/psicologia/shakespeare-e-i-vincitori-della-lotteria-americana/
http://www.wellnessfinanziario.com/psicologia/la-ricchezza-e-80-psicologia/
Sperando di fare cosa gradita e di non violare le regole del regolamento del blog 🙂 grazie ancora a Stefano per la sua opera!
Buona giornata a tutti,
Stefano
Stefano
7 Novembre 2013 @ 08:52
L’autore sembra preparato, ma gli articoli che ho letto sono più che altro un’introduzione ai suoi corsi con poche informazioni reali. Continuerò a seguirlo, grazie della segnalazione. 🙂
MANUELA
6 Novembre 2013 @ 23:57
Una domanda: ma Doctor House quindi dov’è? Forse c’è un nesso in tutto ciò ma non riesco a focalizzare…grazie mille!!!
Stefano
7 Novembre 2013 @ 08:53
Il suo motto era: le persone non cambiano.
Andrea
7 Novembre 2013 @ 02:01
Ciao stefano..alcune cose le sapevo già,altre no..ed ora le ho imparate..
Però sul fatto del ragazzo che prende 110 lode non ci sta..
Ok,hai fatto solo un esempio,però vuoi mettere un ragazzo che esce con un diploma con 65 e un laureato che esce con 110 lode,lasciando da perdere la specializzazione,è normale che un LAUREATO è più motivato,più intelligente e si dà fare.. Questo perchè?
Perchè con il voto che ha preso,e soprattutto se la specializzazione che ha preso pure gli piace è perfetto.
Motivazione + Intelligenza + forza di volontà = Lavoro assicurato.
E la motivazione è data sia dal voto che influisce sul lavoro,perchè sa già che lo trova.
Stefano
7 Novembre 2013 @ 08:54
Ma infatti non parlo della differenza fra laurea con 110 e diploma con 65, ma fra laurea 105 e laurea 95. 😉
Andrea
7 Novembre 2013 @ 02:09
Mi sono dimenticato di scrivere..una cosa che tutte le volte che leggo i tuoi articoli,ma non solo i tuoi,prendo di riferimento i tuoi,perchè una volta lo dissi già.
Credo che la maggior parte delle persone che leggono i tuoi articoli,ma solo in questo,ma anche in generale..dopo averli letti..passano ad altro senza nemmeno riflettere o capire..
Dicono si è vero quello che hai scritto e finisce lì.
Il discorso però che ci vuole tanta pratica.. e se uno dovesse fare pratica su tutte queste cose.. non finisce più,perchè poi dovrebbe far pratica sull’inglese.. (Esempio.. ma che c’è ne sono di cose).
Tipo ho letto che per questa tecnica c’hai messo 1 o 2 anni.. mica sono pochi..
otto
8 Novembre 2013 @ 01:06
ottimo articolo stefano..ti sei appena guadagnato una cartella sul mio pc!! 🙂 due domande:
1) Ma quindi il sistema della nostra vita è sempre stabile? oppure intendi che è stabile in chi non ha mai tentato di cambiare? In sostanza non riesco a capire praticamente com’è un sistema instabile nella vita vera.
2) Se il mio sistema è stabile, e decido di punto in bianco di andare a vivere all’estero, quindi lasciare abitudini, famiglia, lavoro, amici etc etc, in che modo questo riuscirebbe a riportare tutto in equilibrio?
grazie!
Stefano
8 Novembre 2013 @ 08:55
Ciao, grazie. 🙂
Il sistema è sempre stabile: se una variabile va fuori controllo viene riportata a valori normali senza alimentare uno sconvolgimento radicale. Se il sistema fosse instabile, ogni minimo cambiamento della tua vita causerebbe conseguenze enormi. Esempio: sono una persona felice ed equilibrata, con una famiglia e lavoro. Poi inciampo mentre cammino e cado per terra. Improvvisamente penso di non essere capace di fare più niente, nemmeno camminare. Lascio il lavoro e sto a casa. Quindi mia mogli si lascia e, quando non posso più pagare l’affitto, divento un barbone. Questo sarebbe un sistema instabile: si autoalimenta.
Non decidi mai di andare “di punto in bianco” a vivere all’estero. È un cambiamento che hai meditato: non sei soddisfatto della situazione in Italia, hai perso lavoro, non hai amici, ti affascina viaggiare. Ci sono una miriade di cause, visibili e nascoste. Come con l’esempio del tavolo di vetro: accumulare cambiamenti incrementali porta al “botto” prima o poi.
Evgeny
10 Novembre 2013 @ 12:38
Articolo fantastico grazie mille, il successo incrementale è l’unico vero successo 😉
Anonimo 1
11 Novembre 2013 @ 18:22
Ciao..è il secondo giorno che apro mindcheats e devo dire che leggere un paio di articoli mi sta facendo bene solo che ho un grossisimo problema..ho finito 1 anno e mezzo fa la scuola diplomandomi..appena finita però non avevo voglia di andare all’università,cosi decisi di cercare lavoro..ma in un anno e mezzo oltre a lavoretti non ho trovato nulla…e proprio in questo periodo son indeciso su cosa fare..se trovare lavoro, se provare l’università il prox anno anche se non saprei che facoltà o se cercare qualche corso insieme al lavoro..il problema e che oltre a non sapere cosa voglio fare del mio futuro ed anche su cosa eventualmente studiare, la questione mi scivola un po addosso nel senso che ci penso e dopo un po dico massi troverò anche io la mia strada..mi arriverà l’illuminazione e saprò che strada devo prendere..ma vedo che continuando ad aspettare non ricevo nulla..ci penso ogni giorno ma ogni giorno so le domande da pormi ma non trovo in me le risposte!..non so se è il posto giusto per descrivere questa situazione, ma nel caso lo fosse riusciresti a darmi qualche link o qualche consiglio?grazie in anticipo!!
Stefano
12 Novembre 2013 @ 14:35
Devi avere le idee chiare sul tuo futuro per trovare un buon lavoro, hai già scaricato il manuale anti-confusione?
Anonimo 1
12 Novembre 2013 @ 14:41
Ancora no..è proprio questo il punto..è come se avessi la testa “vuota”..non riesco proprio a capire come uscirne o come darmi da solo la risposta a domande elementari…
stefano
12 Novembre 2013 @ 15:18
perdonami… sembra quasi che stai tentando di auto-sabotarti. Se sei in un periodo di confusione ed esiste un manuale anti-confusione pure gratuito e completo, dovresti stare già ad applicarlo -.-
Il consiglio più sensato è scaricalo e segui tutto quello che c’è dentro per bene. Non è importante cercare la perfezione, vedrai che più avanti capirai molte cose che adesso non possono esserti chiare.
Anonimo1
12 Novembre 2013 @ 15:32
Si scusami ma sono nuovo del sito e non sapevo della sua esistenza..ora l ho scaricato :)grazie comunque per aver risposto!:)
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Come cambiare vita (senza rischiare di distruggerla) - Mindcheats
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