Come aggirare la procrastinazione anche se gli impegni ti strozzano

Oggi pubblico un articolo di Luca, un lettore del blog, che ti spiegherà la sua innovativa tecnica per aggirare la procrastinazione. A me è piaciuta così tanto che gli ho chiesto di scrivere un post intero, alla fine eccolo qui! Buona lettura. 🙂

Innanzitutto ringrazio Stefano per avermi permesso di pubblicare questo articolo sul suo blog, in modo da poter condividerne il contenuto con voi e sapere cosa ne pensate.

Voglio parlarvi di un argomento all’apparenza banale, ma che in realtà contribuisce alla realizzazione dei nostri obiettivi. Parlo di una tecnica diversa dalle solite, un esperimento che ho fatto su me stesso.

Ho sentito, dopo averla sperimentata, che questa tecnica esiste effettivamente e viene usata da qualcuno. Tuttavia viene sottovalutata perché sembra contraddire le classiche tecniche di ottimizzazione del tempo. Ma su di me funziona benissimo, quindi vi parlerò della mia esperienza personale e di come ho visto funzionare questa tecnica su me stesso.

Io ho molte passioni: adoro la matematica, la fisica, l’informatica e qualsiasi altra disciplina scientifica. Mi piace anche leggere, scrivere, fare brain training e praticare sport come il nuoto.

E ne ho citate solo alcune.

Almeno manca Facebook.
Almeno manca Facebook.

Il mio sogno più grande è quello di costruire un’IA evoluta, un’intelligenza artificiale capace di elaborare come il cervello umano. È un argomento controverso, tuttavia chiunque abbia una buona base scientifica sa che non è un’utopia.

Dato che voglio seriamente raggiungere questo obiettivo, ho capito che dovevo organizzarmi su molti aspetti per metterlo in pratica:

  1. Approfondire materie come matematica, fisica e robotica;
  2. Analizzare il funzionamento di algoritmi di IA (algoritmi genetici, reti neurali) e testarli su semplici programmi di IA debole (ossia l’Intelligenza Artificiale tipica dei sistemi esperti, capace solo in un determinato campo);
  3. Simulare ambienti artificiali e costruire semplici robot;
  4. Fare altre cose che non c’entrano, ma che sono importanti per la mia vita (es. le cose che ho citato in precedenza).

Vedendo questi 4 punti organizzati in questo modo sono andato nel pallone, e non sapendo da dove iniziare ho incontrato il peggior nemico di chi vuole realizzare un obiettivo: la procrastinazione

Come sconfiggere la procrastinazione

Rimandare, rimandare, rimandare. Ecco cosa facevo di continuo. Non c’era verso di smettere. Facevo qualcosa ogni tanto, il mio cervello sarà pure pigro ma non fino al punto di non fare niente, ma senza un’organizzazione e senza micro-obiettivi che mi avrebbero facilitato i compiti.

Sapevo che sbagliavo a fare così, sapevo che rimandare a domani significa rimandare a mai più, ma era tutto inutile.

Fino a metà dicembre è andata avanti così, e allora mi si è accesa la lampadina. Deciso a temporeggiare per l’ultima volta, mi sono detto: “Dato che l’anno sta finendo, rimandiamo direttamente tutto al prossimo! Non me ne frega che sto sprecando questo tempo, quest’anno posso anche buttarlo nel cesso e mi concentrerò solo sul 2013, in cui dal primo giorno non sprecherò un minuto, e per il 31 dicembre 2013, anche se non avrò costruito un’IA forte, almeno avrò creato qualcosa di sensato!”.

Poi mi sono venuti i sensi di colpa pensando al povero 2012 buttato nel cesso e ho deciso di fare comunque qualcosa. Ho capito che era necessaria un’organizzazione più accurata e ho diviso i precedenti 4 punti in più punti, poi ho creato un calendario personale su Excel e per quasi ogni giorno del 2013 ho annotato il piccolo “compito del giorno.” Annotare non ha l’unica funzione di ricordare, ma anche un aspetto psicologico, dato che in questo modo il cervello si rende conto dell’importanza del compito.

Allora è successa una cosa strana: mi è venuta voglia di incominciare veramente a realizzare il mio obiettivo! E così ho fatto: ho iniziato a lavorare in anticipo. Ma stavo commettendo un errore: la mia mente si sentiva disorientata dato che non seguivo l’organizzazione del calendario, così ho deciso che era meglio smettere e perfezionare i punti annotati in precedenza.

Ogni tanto mi tornava voglia di continuare, ma non l’ho fatto per tutto il resto del 2012.

Adesso siamo nel 2013 e il metodo funziona alla grande! Mi sento gratificato ogni volta che realizzo tutti i micro-obiettivi del giorno e mi sono posto un limite: ogni domenica, se necessario, apporto qualche piccola modifica al calendario; ma solo ogni domenica, altrimenti il mio cervello ne approfitterebbe e tutto questo lavoro diventerebbe inutile.

Chissà cosa verrà fuori a fine anno! Ma cerco di essere realista e di concentrarmi sul presente.

Aggirare la procrastinazione: pro e contro

Come usare questa tecnica:

  1. Il cervello va accontentato: se gli si dà il tempo di adeguarsi, non ci deluderà. Normalmente, se mi chiedeste di scrivere un libro, io rimanderei a “domani” (cioè a mai più). Voi mi direste di iniziare subito, magari scrivendo poche pagine e aumentando poco a poco, ma io cercherei di convincervi che domani è sicuro che inizierò (e invece non è vero).
  2. Usiamo invece la mia tecnica: aggiriamo la procrastinazione! Rimando l’inizio del lavoro non a domani, ma alla settimana prossima, magari anche due settimane. Può sembrare una pazzia, ma funziona.
  3. I giorni prima di iniziare devo però fare di tutto per convincermi psicologicamente: scrivere la data di partenza (su un’agenda, sul telefono, al computer, sui muri…), prendere brevi note per organizzare il mio lavoro, pensare al libro… Ovviamente tutto questo dovrà essere fatto in maniera semplice e senza sforzi, onde evitare l’effetto opposto!
  4. Dopo alcuni giorni ci si accorgerà che il cervello non vede l’ora di iniziare (strano, vero?) per quanto l’attività da svolgere possa sembrare all’inizio noiosa. Invece bisogna resistere: non si deve iniziare prima della data prefissata.
  5. Può sembrare un controsenso, ma appena la data arriverà iniziare il lavoro sarà semplice, divertente e soprattutto si continuerà a svolgerlo fino alla fine senza problemi.

Pro:

  • Si risolve una volta per tutte il problema della procrastinazione! Il cervello è pigro, ha paura dei cambiamenti improvvisi e per questo si adegua a una monotonia che lo illude di stare bene. Siamo programmati per cercare il piacere a breve termine, non a lungo. Per questo, per quanto si può spronare una persona a fare qualcosa subito senza rimandare al giorno dopo, è raro che qualcuno non dica “inizio domani ma sono sincero: questa volta inizio veramente”.
  • L’obiettivo è organizzato alla perfezione nel tempo antecedente l’inizio del lavoro. Vengono eliminati gli aspetti superficiali e ci si concentra sull’essenziale.
  • Può essere usato in molti contesti del tutto diversi, persino nello studio! Molti fanno l’errore di studiare tre, quattro ore al giorno. Una notevole perdita di tempo! Lo sapete, per esempio che in un’interrogazione o in un esame orale l’introspezione psicologica conta molto di più della conoscenza? È necessario conoscere solo gli aspetti essenziali e, al momento dell’interrogazione/esame, basta citarli e “inventare” il resto parlando delle cose inerenti all’argomento che ci sembrano più plausibili, l’importante è ciò che si dice sia compatibile con il minimo studiato. Non sto dicendo di non studiare! Fatelo, ma non esagerate. Non prenderete sempre il massimo così, ma può valerne la pena: non serve un punteggio alto che non garantisce il reale valore di una persona, come ha detto Stefano in un precedente articolo. Mi ricordo di alcune interrogazioni in cui ho studiato pochissimo e ho comunque preso voti alti: basta la pratica. Ciò vale per discipline umanistiche come lettere, storia dell’arte e filosofia; in parte per discipline come matematica, informatica, lingue, economia (solo se si ha una buona flessibilità mentale); un po’ meno per discipline come biologia e storia, che contengono nomenclatura e concetti specifici.
  • C’è un notevole risparmio di tempo: il “tempo perso” iniziale viene compensato dalle mancate distrazioni che si verificherebbero nello svolgimento del compito senza l’uso di questa tecnica.

Contro:

  • Inefficace per i compiti che devono essere svolti subito.
  • Parzialmente demotivante prima di iniziare, dato che non si fa niente di concreto, se non organizzare.
  • In alcuni casi richiede parziali modifiche nel corso del tempo, ad esempio il mio progetto di realizzazione di un’IA forte è completo, ma in futuro potrò trovare degli aspetti che in precedenza non avevo considerato.

Conclusioni

Questa è una tecnica sperimentata da un comune mortale quindi alcuni fattori potrebbero variare, come ad esempio il tempo di pausa prima di iniziare.

Ma è molto efficace nell’aggirare il meccanismo di procrastinazione usando la sua stessa moneta, ovvero rimandando. Il cervello è pigro, ma anche curioso e maniaco dell’organizzazione: vietargli di svolgere un compito e allo stesso tempo organizzarlo vi darà lo stimolo a iniziare.

Con questo è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate. Ciao!