Come pianificare un obiettivo intelligentemente
Quando gli astronomi nell’antichità osservarono per la prima volta i pianeti, li immaginarono come delle sfere perfette. Pensavano che non avessero niente di particolare, niente di rilevante. Quando i telescopi divennero abbastanza potenti, la comunità scientifica scoprì che erano incasinati quanto la Terra.
La stessa identica cosa è successa con gli atomi. Quando furono scoperti si pensò che fossero i mattoni elementari e indivisibili dell’universo, poi si scoprì che erano fatto di protoni, elettroni e neutroni. Che a loro volta sono fatti di quark e gluoni.
La stessa identica cosa succede anche a te, persona normale che non ha scoperto pianeti o atomi. Prima di viaggiare in un nuovo Paese, la tua mente è invasa da banali stereotipi: gli americani mangiano solo McDonald’s! L’est Europa è un posto pericoloso e arretrato!
Ma quando vai negli Stati Uniti ti accorgi che si trovano prodotti biologici al supermercato con etichette nutrizionali complete, che la Polonia è uno dei Paesi con il minor tasso di criminalità in Europa e l’Estonia è il Paese con la tecnologia più avanzata del continente. La realtà è più complicata di quello che pensi, la vita reale è piana di sfaccettature delle quali non ti accorgi.
La parte interessante è che non importa quante volte commetti questo errore, quante volte semplifichi qualcosa che è complesso. Continuerai a farlo.
È come se fossi rimasto un bambino: a 5 anni tutto sembra semplice, posso diventare un astronauta, posso fare il lavoro dei miei sogni, posso essere felice e non ci sarà mai nessun ostacolo. Quando sei piccolo vuoi fare il poliziotto, il pompiere, lo scienziato, il dottore. Non vuoi fare il meccanico di caldaie industriali a vapore, né creare profumi per il mercato russo. Ci sono centinaia di lavori di cui non hai mai nemmeno sentito parlare. La realtà arriva alla carica e ti travolge.
Questa semplificazione è naturale per il cervello: l’inconscio è programmato per eliminare le cose complicate, perché non ha abbastanza potenza di calcolo per elaborare tutti i dati. E così semplifica eccessivamente qualsiasi cosa. Lo sapevi che esistono duecento tipi di pere? Sì, quel frutto che mangi dopo pranzo. Ce ne sono duecento.
Se ti chiedo di pensare ad alcuni animali mi dirai cane, gatto, cavallo, maiale. I soliti. Non ti verranno in mente la vespa parassita, l’insetto stercorario, il pesce pagliaccio o il formichiere.
Perché la semplificazione è dannosa per i tuoi obiettivi
Ora porta questo ragionamento nel tuo grande sogno.
Diciamo che vuoi scrivere un libro. Tutto semplice all’inizio, hai una trama bellissima, dei personaggi fantastici e un’ambientazione a prova di bomba. Poi inizi a scrivere e ti accorgi che non è tutto così semplice come te lo eri immaginato:
- Il mio protagonista è un avvocato, ma di che tipo? Civile? Penale? Pubblica accusa? Difesa? È bravo nelle arringhe? Parla muovendo le mani?
- Il mio romanzo è ambientato in un mondo post-apocalittico con alieni che invadono la Terra, proprio tutti questi alieni vogliono distruggerci? Non c’è un’opposizione? Dei pacifisti? Gente a cui non gliene frega niente? Ribelli? Altre nazioni aliene?
Quando progetti i passi per completare il tuo grande obiettivo, chiediti sempre: quali elementi ho semplificato troppo?
Non chiederti se, chiediti cosa. Di sicuro hai tralasciato qualcosa, anche se ci pensi a fondo non arriverai mai a cogliere la complessità del mondo reale. Se ci sono tremila tipi di pere e ventimila tipi di vespe parassite, immagina quanto è complesso l’universo.
Fai le tue ricerche, informati bene prima di partire, riduci al minimo le sorprese. Più leggi e impari riguardo a un argomento, più ti accorgi di quante cose ancora non sai. Come per l’atomo: una volta era indivisibile, tutto semplice. Poi sono arrivate le particelle subatomiche, se hai studiato chimica sai che casino c’è dietro. Poi sono arrivati i quark e i gluoni, che si portano dietro la fisica subnucleare (roba da cervelloni). Adesso ci sono fotoni, gravitoni, bosoni e altre particelle teorizzate ma non ancora osservate.
Il mondo è più complesso di quanto la mente umana è in grado di concepire, l’unica cosa che ti salva è l’ignoranza.
Ma l’ignoranza non è un bene quando parliamo di obiettivi da raggiungere. Fai il primo passo, passano le prime settimane, ti accorgi che la realtà è più difficile di quanto pensavi e mandi tutto a quel paese. Per questo i buoni propositi di inizio anno falliscono nel 90% dei casi entro la fine di gennaio: te li sei immaginati troppo semplici.
Una tecnica per mantenere la motivazione
Studia, informati, scopri tutto quello che puoi scoprire sul tuo obiettivo. Chiediti dove hai semplificato, chiediti dove puoi fare altre ricerche. Dai per scontato che una volta che inizi ti troverai di fronte a delle difficoltà a cui non avresti mai pensato, accettalo e vai avanti. Sii pronto all’eventualità.
Il piano perfetto è quello che può essere adattato alle circostanze, una strategia immutabile è destinata al fallimento. Sii flessibile e reattivo al cambiamento. Te lo ha insegnato anche la natura.
Questo non significa che non dovresti cercare di semplificare la vita: semplificare è importante (leggi 5 trucchi per semplificare la vita qui) per proteggere il cervello da un’eccessiva complessità, ma se lo fai al momento sbagliato sarai impreparato ad affrontare le difficoltà.
Dai una struttura al tuo sogno e pianifica come raggiungerlo. Fai le tue ricerche, leggi, sperimenta.
La sperimentazione è l’unico modo per assaporare veramente la complessità di qualcosa: è uno dei grandi valori aggiunti dell’esperienza.
Quindi non sprecare il tuo tempo a pensare troppo. Studia, pianifica, ma agisci rapidamente. Agisci oggi, motivati con dei piccoli passi.
Sfrutta questa complessità a tuo vantaggio: se sei bloccato nel tuo percorso, pensa alle centinaia di vie alternative che puoi prendere. Vuoi dimagrire ma non puoi andare a correre perché fa freddo? Prendi un completo sportivo invernale, vai in palestra, compra una cyclette.
Le possibilità sono infinite, non sbattere la testa sul vetro come farebbe una vespa parassita. Trova e sfrutta ogni percorso alternativo per raggiungere il tuo sogno.
Mattia
21 Novembre 2012 @ 15:03
Proprio un bell’ articolo!!!!
Complementi Stefano!!!! 🙂
Avrei però una domanda: tu dici di informarsi sul nostro obbiettivo ma se io per esempio volessi costruire un a macchina del tempo….. Come faccio ad informarmi su qualcosa che ancora nn esiste????? 🙂
Grazie e ancora complementi!!!! 🙂
Lorenzo
21 Novembre 2012 @ 20:58
Il fatto che ancora non esiste non esclude che tu non possa informarti a riguardo. Ad esempio l’altro giorno ho letto come il tempo non è assoluto e in certe condizioni estreme può rallentare (come ad esempio alla velocità della luce o comunque ad una velocità molto prossima ad essa). Da qui potresti partire a documentarti sullo spaziotempo, su tutto gli studi fatti, sugli esperimenti, ecc… Seguendo il tuo ragionamento non si inveterebbe mai nulla visto che non è possibile informarsi dato che ancora non esiste.
Stefano
22 Novembre 2012 @ 04:46
Forse una macchina del tempo verrà inventata in questo secolo, va contro alle moderne teorie della fisica ma sappiamo che la fisica teorica moderna non è perfetta. Ma consideriamo che se Mattia ancora non ha quattro lauree e non è membro onorario MENSA, probabilmente, qualcuno ci arriverà prima di lui. 😛
Stefano
22 Novembre 2012 @ 04:29
Se il tuo obiettivo è costruire una macchina del tempo non riuscirai comunque a completare l’obiettivo, quindi poco cambia. Prima di tutto devi definire un obiettivo intelligente e raggiungibile! 🙂
Antonio
21 Novembre 2012 @ 19:33
Semplice Mattia, è come se l’uomo erectus avrebbe voluto informarsi un un tablet…..
Mattia
22 Novembre 2012 @ 08:11
Era solo un esempio….. Certo che nn vorrei costruirla!!! 🙂
Iacopo
22 Novembre 2012 @ 08:12
Anche questo obbiettivo mi ha dato la carica per arrivare al mio obbiettivo, di cui ancora non sono sicuro al 100%. Voglio pianificare alcune cose che devo ancora conoscere, spero non sia solo teoria che è molto noiosa, ma anche pratica. Così prima di arrivare all’università avrò già imparato qualcosa per conto mio e sarò pronto alle grandi cose che farò. Grazie Stefano.
Iacopo
22 Novembre 2012 @ 08:16
Io credo di voler creare un intelligenza artificiale così complessa da superare il cervello umano ma da essere controllabile. E con essa costruire cose che vanno oltre ogni immaginazione. So che è molto complicato, ma ho ancora 17 anni, ho tutto il tempo di plasmarlo nel mio obbiettivo finale e “raggiungibile”.
Stefano
22 Novembre 2012 @ 15:26
“credi” di voler creare? 😉
Mattia
22 Novembre 2012 @ 15:01
Bravo jacopo!!! 🙂
È così che si fa!! Consegui il tuo obiettivo senza mai voltarti e senza mai farti dire da nessuno che ce la farai o che nn ce la farai. Guarda solo il tuo obbiettivo e pensalo realizzato. Vedrai che ogni giorno che passa vedrai il tuo obbiettivo sempre più vicino. E quando ti dicono qualcosa continuo a guardare al tuo obiettivo.
Laura
26 Novembre 2012 @ 10:13
Che bell’articolo, veramente interessante e motivante!
Grazie! 🙂
Stefano
26 Novembre 2012 @ 18:57
Grazie Laura. 🙂
Parvinder
26 Novembre 2012 @ 17:53
Ciao Stefano, veramente un bell’articolo.
La regola definitiva della crescita personale: la Regola Aurea | Mindcheats
2 Gennaio 2013 @ 16:14
[…] Come pianificare un obiettivo intelligentemente; […]
Antonio
18 Gennaio 2013 @ 02:34
Ciao,
interessante articolo.
Proprio in questo periodo mi sono focalizzato su un obiettivo da raggiungere.
Ma ho semplificato un po’ troppo. Ero convinto sulla facilità e sui tempi brevi di realizzazione. Approfondendo di più l’argomento, ho notato già da subito quanto sia complesso. Leggendo il tuo blog (e ho acquistato l’ebook), penso di trovare ottimi spunti di riflessione e poter dare quella spinta in più che mi serve a raggiungere l’obiettivo.
Il mio obiettivo è quello di creare la mia prima App per smartphone e tablet, partendo da zero.
Magari la prima App sarà sui “trucchi per sfruttare la mente” 😉
Stefano
18 Gennaio 2013 @ 05:46
Ti do anche uno stimolo in più: se fai un’app per Mindcheats te la pubblicizzo gratis sul blog. 😀
Paolo93
13 Marzo 2013 @ 23:05
Ciao Mi chiamo Paolo ho 19 anni e solo da poco ho capito cosa voglio fare nella vita peccato che non ho un diploma….solo una qualifica per un lavoro che be detesto, allora ho deciso di trovare un lavoro es:magazziniere o cameriere lavori che in fondo non mi dispiacciono e fare dei corsi serali solo che sono molto timidio e dentro di me ce qualcosa che mi ostacola, gia solo a pensarci di andare a portare il curriculum sento dentro di me una paura 🙁 mi puoi dare un consiglio per uscire da questa situazione? Grazie 🙂
Stefano
14 Marzo 2013 @ 01:25
Ciao Paolo, hai già letto il mio articolo su come trovare lavoro? Ecco il link: http://www.mindcheats.net/2013/02/come-trovare-lavoro.html