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23 Ottobre 2013

Come studiare gratis nelle migliori università del mondo

Stefano studio

Ho speso ore a cercare un titolo per questo articolo: in una riga non posso descrivere la mole di conoscenza che ti metterò a disposizione in questo articolo, va contro il buon senso. Quindi parto da un esempio.

Immagina di essere a casa, in pantofole, di fronte al computer. Stai leggendo la bacheca di Facebook e metti “mi piace” all’immagine di un amico in vacanza a Londra. Senti il campanello che suona: chi è? Apri la porta e vedi un uomo sulla cinquantina, stempiato, in giacca e cravatta. Ha in mano un fascicolo di fogli.

FUGA FUGA FUGA
FUGA FUGA FUGA

“Buongiorno” ti dice, “sono un professore all’università Bocconi e sono qui a insegnarle tutto quello che so, gratis.”

Tu come reagiresti? Io chiamerei l’ospedale psichiatrico più vicino. Perché solo un pazzo può venire a casa tua a dirti una cosa del genere, giusto? Insomma, sappiamo che l’università costa un sacco di soldi e non tutti hanno la possibilità di andarci.

Ora rispondi a questa domanda: cosa faresti se potessi avere libero accesso alla conoscenza di tutto il mondo, gratis? Se i professori facessero la fila per insegnarti quello che sanno, gli sbatteresti la porta in faccia? Di sicuro non potresti più dire che non sai fare niente, la scusa di molti neolaureati che cercano lavoro. Né potresti dire che l’università costa troppo.

In questo articolo ti parlo di 5 risorse gratuite, in italiano e in inglese, per accedere a corsi universitari su internet. E non sto parlando dell’università del comune di Palla Palla, ma nomi pesanti come:

  • Università Bocconi.
  • Columbia University.
  • Princeton University.
  • Stanford University.
  • Yale University.

Non sono noccioline.

1 – Università Bocconi

Sapevi che la Bocconi organizza eventi e corsi gratis aperti al pubblico previa registrazione?

E non sono uno a semestre. O uno al mese. O uno a settimana.

C’è n’è in media uno al giorno.

Se vivi dalle parti di Milano e vuoi investire sulla tua professionalità e su te stesso, puoi dare una scossa alla tua carriera e al tuo CV gratuitamente con questi seminari. Mettine insieme 2 o 3 sullo stesso argomento, e farai un figurone con il datore di lavoro. Anche se non ti serve scrivere un CV, cavolo, stiamo parlando della Bocconi, una delle migliori università d’Italia. Gratis. E in pochi ne approfittano. Hai a portata di mano una  conoscenza impensabile anche solo 50 anni fa.

Un attimo, il bello deve ancora venire.

Se non sei di Milano, controlla l’università più vicina a te: anche se non organizzano seminari aperti al pubblico le lezioni sono quasi sempre libere, puoi entrare e seguire il corso come se fossi uno studente. Non avrai un voto sul libretto, ma sinceramente, cosa te ne frega? Tu studi per acquisire conoscenza, tu investi su te stesso per avere un futuro migliore. A un datore di lavoro serio non gliene frega niente sapere come hai acquisito le tue competenze. Anzi: se gli dici che hai seguito l’università senza iscriverti perché non avevi la possibilità, apprezzerà la tua forza di volontà e voglia di migliorare.

Per guardare la lista di seminari della Bocconi e iscriverti gratis, clicca qui.

2 – Oil Project

Questo progetto italiano raccoglie insegnamenti di professori ed esperti in ogni campo e mette la loro conoscenza a disposizione per tutti. Il sito è ancora piccolo e non raggiunge la mole mastodontica di corsi per ogni specializzazione, perché il sito si concentra sulla qualità: pochi ma buoni. Trovi approfondimenti sugli argomenti più vari, dalla filosofia alla matematica, spiegati in modo semplice attraverso uno o più video collegati fra loro.

Link al portale

3 – Coursera

Qui iniziamo a fare sul serio: Coursera ha più di 5 milioni di iscritti, 461 corsi provenienti da 91 università sparse per il mondo, anche se la maggior parte sono negli Stati Uniti (e quindi in inglese).

Anche se i corsi sono in inglese (e spesso nemmeno dei più semplici) la maggior parte sono sottotitolati (sempre in inglese). Meglio di niente, no? 😉

Coursera non è un portale come Oil Project, dove i video sono disponibili sempre per tutti. Vedila come una vera e propria università telematica: ci sono dei corsi con delle lezioni, tu devi connetterti all’ora indicata per seguirle. Se non sei online, hai perso la lezione. Tutti i video sono privati e richiedono iscrizione, comunque gratuita.

E signori, che istruzione. Alcuni partner sono Yale, Stanford e Princeton. Molte registrazioni avvengono direttamente in aula e in diretta con altri studenti, il professore può consigliare o mettere online supporti didattici vari come diapositive o dispense. Sei a tutti gli effetti all’università, ma a casa. Ci sono esercizi e un esame finale.

Un attimo, il bello deve ancora venire.

Se vuoi un riconoscimento formale, puoi avere anche questo: alcuni corsi danno la possibilità di ricevere un attestato rilasciato dall’università che ha creato il corso, e riconosciuto ufficialmente. Al momento i corsi che supportano questa funzione sono pochi, ma in crescita. Superato il test finale la tua partecipazione con voto verrà registrata negli archivi dell’università e tu potrai stampare il tuo certificato numerato. E se ti trovi di fronte un datore che dubita della sua validità? Può andare sul sito del college e controllare.

Questa certificazione costa 50 dollari, circa 35 euro, ed è un prezzo ridicolo per avere un attestato ufficiale di Yale o Stanford.

Link al portale

4 – edX

Con le prime tre risorse siamo andati in crescendo.

Siamo partiti dalla Bocconi, che è una grande università ma non offre corsi online. Ti ho spiegato che puoi andare nella tua università locale e seguire le lezioni gratuitamente.

Poi siamo passati a Oil Project, che mette insieme i professori di diverse università per dare insegnamenti gratuiti ai visitatori tramite internet, così che non devi muoverti di casa per accedere alla conoscenza universitaria.

Al terzo posto Coursera, si va in lingua inglese con corsi in diretta dalle migliori università del mondo, gratis. Alcuni prevedono degli attestati ufficiali rilasciati dai college statunitensi. Pensavi di aver toccato l’apice? Pensavi che meglio di così non si potesse fare? Ho un’ultima sorpresa per te, con il miglior sito della lista:

edX

Il sito è strutturato come Coursera e a una prima occhiata può sembrare peggiore, perché ha molti meno corsi online. Quindi cosa lo rende superiore? Qui puoi seguire gratis i corsi di tre pesi massimi dell’istruzione mondiale:

  • MIT
  • Harvard University
  • Berkeley University

Che, voglio sottolineare, costano agli studenti una cosa come 100.000$ dollari di iscrizione. E non dimenticare: una parte di questi insegnamenti, come con Coursera, danno un attestato ufficiale. Immagina di candidarti per una posizione lavorativa come magazziniere, e scrivi sul CV:

“Ho studiato logistica aziendale presso l’università di Harvard”

Ora, ti sfido a trovare un datore che non sgrani gli occhi di fronte a un’affermazione del genere. Colloquio assicurato, per il quale porterai il tuo attestato di Harvard.

E vorrei ben vedere. Questi non sono seminari sull’origine e l’evoluzione del formaggio Bagòss nella Valle del Caffaro, ma seminari tenuti dalle migliori università del pianeta. Altro che scuola italiana.

Il sistema che fa funzionare edX è più avanzato di Coursera e prevede insegnamenti ma anche esercizi, supporto dell’insegnante, download del materiale e test anche complessi. Nonostante la potenza di questo strumento rimane molto semplice da utilizzare e comprende un tutorial immediato e ben fatto.

5 – Open Culture

Questo è un aggregatore di edX, Coursera e siti simili: tutti i corsi e seminari gratis online sono raccolti in un paio di semplici pagine, divisi fra corsi semplici e corsi con attestato di partecipazione. Qui non c’è molto da dire: tieni d’occhio ogni tanto il sito e vai a fare quello che ti ispira di più. C’è anche una sezione sulle lingue, se sai l’inglese abbastanza bene da usarlo come base per parlare altro. Ti lascio i link:

  • Corsi semplici
  • Corsi con attestato
  • Lingue

Conclusione

Ti ho sorpreso, vero?

Probabilmente quando hai iniziato a leggere pensavi che i corsi di formazione professionale fossero complicati, pochi, difficili da raggiungere e molto costosi. Adesso sai che l’istruzione non solo è a portata di mano, ma è anche gratis. E di livello superiore a qualsiasi cosa tu possa trovare in Italia.

Ti è piaciuto questo articolo? Allora leggi il suo sequel: altre 7 risorse per studiare gratis nelle migliori università del mondo.

 

P.S. Sì, le risorse migliori al mondo sono in Inglese e su questo non c’è niente da fare. Quindi se vuoi andare oltre la mediocrità, ti consiglio di impararlo seriamente con questo metodo.

16 Ottobre 2013

Il manifesto della vita sana

Stefano Crescita personale

NOTA: Non condivido più alcune delle idee in questo articolo. Più informazioni

3 giorni fa ho corso la mia prima mezza maratona: 21 chilometri e spicci. L’anno prossimo faccio quella completa. Quando ho iniziato due anni fa a mala pena correvo 4 chilometri trascinandomi per strada, e tutti mi dicevano: lascia stare, non sei portato.

Più o meno così.
Più o meno così.

La cosa triste è sapere che la maggior parte delle persone considerano 21 chilometri di corsa un grande traguardo, qualcosa di epico; in realtà basta un filo di allenamento. Lo standard della salute si è talmente abbassato che fare fatica è un con alieno per uomo comune. Prendi una decisione adesso: la salute. In questo articolo ti spiego come vivere una vita sana dal punto di vista fisico e mentale. E lo farò senza riciclare i consigli che leggi ovunque. Ti parlerò di:

  • Alimentazione.
  • Esercizio fisico.

Il sottotitolo di Mindcheats è “Trucchi per sfruttare la mente”. Ma la mente è una parte del corpo, e se non ti prendi cura del corpo la mente è la prima ad andare a quel paese. Non mi credi?

Secondo diversi studi, nel Paesi sviluppati l’indice di obesità è inversamente proporzionale alla ricchezza. In altre parole: le persone più grasse sono anche le più povere (fonte). E dato ancora più indicativo: il peso è inversamente proporzionale all’intelligenza. In altre parole: più bassi è il QI, più una persona è grassa (fonte).

Se pensi che essere grasso si ripercuota solo sulla tua salute fisica, sbagli.

I rischi di una vita non sana

Possiamo dividere i rischi di una vita non sana in due categorie:

  1. Rischi per la salute fisica.
  2. Rischi per la salute mentale.

Partiamo dai primi, perché sono più semplici.

Rischi fisici

Una vita poco sana a livello fisico significa due cose:

  1. Sovrappeso.
  2. Niente attività fisica.

A sua volta, il sovrappeso è causato da troppo cibo ma soprattutto cibo scadente. Ora, io non sono il vegano crudista radicale che mangia solo l’insalata del suo orto, a volte mi trovi al McDonald o a mangiare lo spiedo bresciano. Puoi mangiare tutto quello che vuoi finché tieni in mente una regola: l’unica fonte di nutrimento per il tuo corpo è il cibo che mangi. Banale?

Significa che il tuo cervello, il tuo cuore, i denti, gli occhi, ogni parte del tuo corpo è sintetizzata a partire dal cibo. Se la materia prima è scadente, il prodotto finito sarà scadente.

Pensa di dover costruire un tavolo. Se parti da un legno di qualità e lo dai a un bravo falegname, ti farà un tavolo della madonna. Ma se parti da un legno marcio e pieno di tarme, il bravo falegname ti farà un tavolo marcio e pieno di tarme. Che per carità, sarà sempre un tavolo, ma io non lo vorrei in casa.

Il tuo corpo è un ottimo falegname: la sua capacità di trasformare il cibo è maestosa. Ma se il materiale di partenza non è buono, non può dare il massimo. Certo riesce a farti sopravvivere, ma non vuoi vivere in un corpo tirato su da cibo scadente così come non vuoi in casa un tavolo tarmato. In entrambi i casi, è una questione di tempo prima che si spezzi.

E non parlo solo di problemi gravi:

  • Raffreddori.
  • Brufoli.
  • Malanni di stagione.
  • Allergie (in parte).
  • Piccoli dolori.
  • Tosse.
  • Mal di testa.
  • Carie.

Sono tutti peggiorati da un’alimentazione non sana. Il raffreddore e tutte le malattie minori ti colpiscono se il sistema immunitario ha problemi: con un’alimentazione sana avrai le difese al massimo e addio malattie. Io avevo mal di testa frequenti, pensavo fosse normale finché non ho perso peso.

Se sei sovrappeso e non fai attività fisica, ti basta risolvere questi due problemi per liberarti da ogni malessere fisico minore. Dopo un anno negli Stati Uniti una cosa ho imparato: gli americani fra poco sono allergici all’aria che respirano. Sospetto il McDonald sia una causa scatenante.

Rischi mentali

Ne ho fatto un punto separato solo per cortesia, ma la mente non è che una parte del corpo. Tutto quello che ho detto sopra vale anche qui.

La coscienze non è un’entità astratta e immateriale, non è un’anima divina o uno spirito immortale. Su Mindcheats parlo della mente come un’entità separata per semplificare la spiegazione, ma non c’è niente di separato: il cervello è fatto di impulsi elettrochimici, proteine, acqua, lipidi. cellule. È un organo come gli altri.

Solo perché la scienza ancora non è arrivata a capire come funziona in dettaglio, non significa che è un’entità sovrannaturale. Per provare una teoria devi portare delle prove a supporto, non puntare ai difetti minori di un’altra teoria scientificamente più valida.

Con una benzina scadente il cervello non è in grado di funzionare al 100% e sarai:

  • Più stanco.
  • Meno attento.
  • Meno reattivo.
  • A tutti gli effetti più stupido.

Nella ricerca citata a inizio articolo, gli studiosi hanno ipotizzato che il cibo scadente durante l’infanzia sia la causa di un basso QI. Anche se hai qualche anno in più non ti preoccupare: le cellule celebrali continuano a nascere e morire, il corpo continua a rigenerarsi, quindi puoi fare molto se decidi di cambiare alimentazione adesso.

Perché i consigli regolari sono inutili

Mentre facevo ricerche per questo e altri articoli, ho letto centinaia di articoli-clone su come mangiare bene. E sì lo ammetto, sono colpevole anch’io (in parte).

Questi post si riconoscono da una serie di principi per vivere meglio ed essere in pace con te stesso, ma hanno un difetto comune: cercano di curare un male diffuso con dei rimedi pratici (ne ho già parlato in questo articolo). Ti dicono mangia questo, fai attività fisica. Tutto vero, ma non stanno risolvendo il problema.

Prendiamo l’esempio del mangiare bene: chi cerca consigli per migliorare la sua dieta? Non chi è nel suo peso forma, ma chi ha problemi di sovrappeso. La maggior parte di queste persone non ha un problema di disinformazione, non è sovrappeso perché non sa cosa mangiare: chiunque sa che se vuoi dimagrire devi mangiare frutta e verdura, ridurre i fast food e tagliare sugli zuccheri. Non è una novità. Il loro problema è la forza di volontà: vedono il panino e non resistono, vedono la fetta di carne avanzata e la prendono, escono a cena e mangiano come disgraziati.

Non lo dico con disprezzo. Sono il primo ad essere passato per quella fase. Vuoi sapere il mio peso massimo? 114 chili, intorno ai 16 anni. Non raccontarmi balle sul perché sei sovrappeso, ci sono passato anch’io e so che la “costituzione  grossa” è una balla per farti sentire bene. 😉

E so che se ti serve perdere peso, sentirti dire per la millesima volta che il polpettone della nonna non è il piatto più light del mondo non ti aiuterà.

E che mi dici dello sport?

Stessa storia. Non ci vuole una laurea a capire che se hai il fiatone dopo due piani di scale, il tuo corpo ti sta dicendo che è pronto a cadere a pezzi. Siamo nel mondo dell’informazione, i TG ti bombardano di notizie 24 ore al giorno, a volte dicono anche cose sensate del tipo “se non fai sport ti stai scavando la fossa.” Forse con termini più rassicuranti, ma il principio è quello.

Ho il sospetto che a molti sfugga l’importanza di vivere una vita sana, per questo in giro ci sono così tante persone sovrappeso. È difficile riassumere l’importanza di un corpo sano in una frase, ma ci provo lo stesso:

Il tuo corpo è l’unica cosa che ti tiene in vita.

Vedi, non stiamo parlando di dettagli. Non stiamo parlando del rigore in fuorigioco dato alla Juve, o del comune che vuole rendere edificabile la tua pineta preferita. Stiamo parlando di mantenere in funziona la macchina che ti tiene in vita. E se questa non è una motivazione sufficiente, mi arrendo.

Perché la salute è un pilastro della crescita personale

La motivazione è alla base dello sviluppo personale. Sai un’altra cosa che è legata alla motivazione? La tua salute.

Correre è faticoso, rinunciare alla sbrisolona di Zia Pina è faticoso. Raggiungere e mantenere il benessere fisico richiede motivazione e forza di volontà, due aspetti imprescindibili di una vita piena e felice. Il mondo ti tirerà addosso tanta melma, a volte ti sembrerà di affogare nella melma, e se non hai sviluppato la resilienza per restare a galla sei fregato.

Motivazione e forza di volontà sono come due muscoli: per svilupparli, devi allenarli. Inizia dall’esercizio pratico più semplice che ti porterà i benefici maggiori: pensa alla tua salute. Poi allargati al resto:

  • Il lavoro.
  • Lo studio.
  • Il tuo grande obiettivo.

Datti una scossa.

Decidi oggi che così non puoi andare avanti, decidi di riappropriarti del tuo corpo. Scegli di vivere come Dio comanda, da adesso in poi. Quando avrai la forza di volontà di prenderti cura del tuo corpo potremo tornare a parlare di crescita personale, prima è una perdita di tempo: è come portare un bambino di 6 anni al liceo.

Ti stai avvelenando senza saperlo?

Ho aggiunto quest'immagine alle 9.22 di mattina. Ho già fame.
Ho aggiunto quest’immagine alle 9.22 di mattina. Ho già fame.

Il mio amico Emanuele, un lettore di vecchia data di Mindcheats, è un vegano vecchio stile che si auto-impone restrizioni alimentari che a me fanno inorridire (ma complimenti per la forza di volontà). O la strategia del digiuno intermittente di Alessandro, altra strategia estrema che richiede autotreni di motivazione.

Non ti serve arrivare a questi estremi: mangiare bene significa eliminare il cibo velenoso per il tuo corpo e seguire questi 10 principi.

L’anno scorso ho visto Super Size Me, che documenta l’esperimento di un giornalista americano: 30 giorni a mangiare solo McDonald. Il risultato: a momenti ci rimaneva secco.

È vero, 30 giorni di fast food sono estremi. È vero, ci sono veleni che ti uccidono prima. Ma fa riflettere, se consideri che puoi sopravvivere 30 giorni senza mangiare niente (Thomas McElwee è durato 73 giorni): esistono cibi in grado potenzialmente di ucciderti, e non credere che sia limitato al solo fast food. Rileggi l’esempio del tavolo: se il legno è scadente, anche il miglior falegname del mondo non può creare un tavolo di qualità.

Rinunciare al cibo malsano non significa rinunciare al piacere di mangiare, anzi: con una cultura alimentare riesci ad apprezzare i sapori semplici, naturali, quella delicatezza che esalta ogni aroma. Con vagonate di sale, zucchero e oli vegetali, ogni sapore viene coperto. Negli Stati Uniti tutto aveva lo stesso sapore: sale, zucchero e carta. In Italia non siamo a questo livello, ma ho imparato a riconoscere e odiare il cibo industriale di scarsa qualità, quello fatto con prodotti scadenti e che ti avvelena senza che te ne renda conto. Fanno schifo e ti fanno male, perché continui a mangiarli?

Se tieni a mente la regola genera, ogni tanto l’eccezione scappa e va bene così. Il tuo corpo sa eliminare le tossine, finché sono in quantità limitata.

Come essere più felice con lo sport

Mi ci sono voluti 2 anni di allenamento per capirlo: avere il controllo del proprio corpo è una sensazione inebriante. Me ne sono accorto durante un allenamento di resistenza, poche settimane fa. A un certo punto mi concentro sul mio corpo: sento ogni muscolo, ogni movimento, ogni respiro. A momenti il battito del cuore.

E lì mi dico: capperi, che bella sensazione.

Poter correre senza avere il fiatone, sentire che il corpo si muove come vuoi tu, sapere di avere le potenzialità di fare quello che vuoi. Ti senti in controllo, senti di avere potere.

Ti ho fatto l’esempio della corsa, ma puoi fare qualsiasi sport: io faccio tennis da una vita e gioco a calcetto, tu puoi fare basket, nuoto o bici. Finché fai fatica, è uno sport salutare (le bocce non valgono). All’inizio sarai impacciato, se non hai mai fatto attività fisica i primi mesi farai fatica a muoverti. Non sei abituato a controllare il tuo corpo, i movimenti complessi e veloci ti sono estranei. Non avere fretta: migliorerà. Quando avrai il completo controllo su ogni parte del tuo fisico te ne accorgerai, e scoprirai una sensazione mai sentita prima.

Conclusione

Se sei sovrappeso e ti immagini la tua vita da magro, non pensare che sarai la stessa persona con 20 chili in meno. Sarai un’altra persona, con convinzioni diverse, più ottimista e pronta ad affrontare le sfide della vita. Se non hai la forza di volontà di metterti in forma non avrai mai la forza di volontà per timonare la tua vita, né per reagire ai cambiamenti. In questo, la tua salute è la cartina tornasole del tuo percorso di crescita.

La tua prima sfida è condurre una vita che non sia una caduta libera verso la tomba. C’è tanto da fare su questo pianeta, vedi di restarci abbastanza da non avere rimpianti.

9 Ottobre 2013

Come essere unico nell’era della globalizzazione: 3 idee alternative

Stefano Crescita personale

A cinque minuti da casa mia c’è un piccolo bar, stile pub inglese, con ottima musica e brave gente. Quando esco la sera, la metà delle volte sono lì. Entro, stringo la mano al proprietario, saluto il personale per nome e mi siedo al tavolo. Arriva Elvis, tutto tatuato, che ci chiede cosa vogliamo. Non nascondo una certa soddisfazione quando gli dico:

“Il solito”

E lui torna con una Paulaner St. Thomas, una birra straordinaria.

Una volta la vita si svolgeva nel paese o, per le città più grandi, nel quartiere. Le facce erano sempre le stesse, i posti di ritrovo non cambiavano, tutti conoscevano tutti. “Il solito” era il drink più diffuso.

Adesso siamo nella globalizzazione, l’era dei bisogni creati dalla pubblicità, l’era delle persone fatte con lo stampino. La scuola ti condiziona, ti inculca l’idea che devi uniformarti. Devi studiare, devi laurearti, devi inviare curriculum, trova un lavoro fisso in una grande azienda, aspetta la pensione. Sopprimi i tuoi sogni perché la stabilità è tutto, uniformati perché essere diverso è un male.

Non hai mai pensato che forse c’è una via alternativa? Che puoi scappare da questa prigione grigia e crearti la vita che ti piace? Ecco 3 idee alternative su cui ti consiglio di riflettere prima di diventare un grigio impiegato di banca.

1 – Il mondo è grande, tanto grande

Relativamente.
Relativamente.

E quando pensi che sia grande abbastanza, rilassati: c’è ancora tanto da scoprire.

Nei commenti dei miei articoli leggo un tema ricorrente: non si può fare, sono diverso, le cose non stanno così. Pensano che la via normale sia l’unica via, che ci sia una sola soluzione ai problemi; e se quella soluzione non calza con la tua situazione, ti attacchi. È un errore logico pensare che tutto il mondo la pensi come te, è un errore anche solo credere che ci sia qualcosa di cui sono tutti convinti. Prendi qualsiasi certezza su questo pianeta, esiste qualcuno che la confuta. C’è gente che non fa vaccinare i figli perché pensa che i vaccini causino l’autismo, per dire.

L’unica certezza è che non esistono certezze. Il mondo è troppo grande per avere la presunzione di conoscere ogni suo aspetto, le persone sono troppo diverse per identificare qualcosa che fanno tutti. Come si traduce questo nella vita di tutti i giorni?

Qualsiasi cosa tu voglia fare, c’è chi ti sosterrà (e che l’ha già fatto).

  • Vuoi mollare tutto e andare a vivere in Togo? Esiste una comunità italiana.
  • Vuoi seguire la tua vena artistica e farti uno stipendio vendendo i tuoi disegni su internet? Conosco di persona chi l’ha fatto.
  • Vuoi percorrere la costa orientale degli Stati Uniti a piedi, per un totale di 3.500 chilometri in 2 mesi e mezzo? Esistono libri che ne parlano.

Sento generalizzazioni del tipo:

  • In questa economia è impossibile trovare lavoro.
  • Non riuscirò mai a perdere penso nella mia situazione.
  • Mi piacerebbe cambiare la cose, ma è impossibile.

Sbagli. Stai proiettando le tue credenze sul mondo, stai ignorando tutto quello che va oltre il tuo naso. Sii te stesso e fai quello che ti piace, senza seguire i canoni della normalità. Il normale, il buon senso, non è altro che una serie di convinzioni condivise fra le persone. Ma le persone sbagliano. Gli altri sono come te, non sono infallibili. Per questo non devi adeguarti a quello che la massa pensa sia la strada giusta, perché una strada giusta universale non esiste. Esiste solo quello che ti piace fare e quello che non ti piace fare. Le opinioni su come dovresti comportarti per essere una persona a modo lasciale agli altri.

Esplora il mondo e trova le opportunità, oppure createle da solo. Non farti limitare da quello che gli altri pensano, né da come tu pensi sia la realtà. Perché il mondo è grande e le opportunità infinite.

Puoi creare il tuo stile unico e uscire dal grigiore dell’uniformità seguendo quello che ti piace fare, anche quando gli altri ti dicono che è impossibile o non è la strada giusta. Anzi, se gli altri sono contrari, prendilo come un segnale positivo: significa che sei sulla strada giusta.

2 – Metti in dubbio ogni cosa

Ottima scusa a scuola.
Ottima scusa a scuola.

Sembra scontato, ma non puoi essere unico quando non metti in dubbio quello che pensano gli altri. Un’idea condivisa non è per forza giusta, altrimenti il nazismo sarebbe una delle correnti politiche migliori di sempre. Ora prendi questo consiglio e comincia a metterlo in pratica: quando fai qualcosa, quando prendi una decisione, chiediti se lo fai perché ti rende felice o perché pensi sia quello che si aspetta da te la società.

Poi chiediti se essere uno dei tanti, un conforme, è un obiettivo così nobile da preferirlo alla tua realizzazione personale. Essere una delle tante pecore bloccherà ogni tentativo di crescita personale, perché le persone non vogliono raggiungere il loro massimo potenziale.

In molti scelgono di rimanere nella mediocrità.

Migliorare è faticoso e rischioso per le tue credenze, perché dovrai fallire e venire a contatto con la realtà: non sei perfetto. Questo a molte persone non va giù, quindi si mettono i paraocchi per non dover affrontare la verità.

La società è questo che si aspetta da te: vuole che tu metta i paraocchi, che resti nella mediocrità, che condividi un modo di pensare che predilige la sicurezza alla felicità. Chi la pensa in modo diverso, chi vuole rischiare per raggiungere i suoi obiettivi, è quello strano che viene visto male.

Ma sotto sotto, è solo gelosia.

Fai questo test: chiedi a un amico cosa lo renderebbe l’uomo più felice del mondo in questo momento. Poi chiedigli perché non lo sta facendo.

Eh ma c’è crisi, eh ma non posso, eh ma devo fare questo e quello, eh ma devo pensare al mio futuro. Fatti tu stesso questa domanda e sii sincero nella risposta.

Il mondo è troppo grande per non darti l’opportunità di superare qualsiasi ostacolo.

Fregatene del futuro, vivi adesso. Lo sto dicendo a te come lo sto dicendo a me, perché io stesso penso troppo al futuro e troppo poco al presente. Ma sto migliorando, e ogni passo che faccio va verso la felicità. Non è un percorso semplice, liberarsi dalla paura del futuro e del giudizio degli altri, ma è l’unica strada verso l’unicità.

3 – E sticazzi?

Per l'appunto.
Per l’appunto.

La migliore risposta a buona parte dei problemi del mondo: “e sticazzi?”

Parlare dei problemi non ti aiuterà a risolverli, trovare una soluzione invece sì.

Quando la gente si fa tanto bella a parlare della fame nel terzo mondo, delle guerre civili in Africa, della gente che non arriva a fine mese, la mia risposta è sempre: e sticazzi? E qui piovono le critiche dei buonisti che si riempiono la bocca di parole inutili. Insensibile! Come osi! Sei un mostro!

Poi chiedo loro: negli ultimi 60 giorni, cos’hai fatto per risolvere questi problemi di cui parli?

Tutti zitti.

A me non me ne frega niente dei problemi, perché ho programmato la mia mente per cercare le soluzioni. Invece che sprecare tempo ed energie a parlare al bar delle carestie in Somalia, penso a cosa posso fare nel mio piccolo per dare una mano. E poi lo faccio.

Potersi lamentare è un lusso. Se non avessi cibo da mangiare, un tetto sotto cui dormire e vestiti per coprirti d’inverno, non avresti tempo e forze per lamentarti dei bambini in Africa. Già questo significa che vivi in un’epoca storica in cui il benessere è diffuso. E visto che trovare soluzioni è più difficile che lamentarsi, tutti fanno la seconda perché se lo possono permettere.

La più grande differenza fra gli esseri umani compare quando cercano soluzioni creative a problemi immediati. O in altre parole: i problemi sono gli stessi per tutti, ma le soluzioni no. La vita non è un’equazione matematica, dove un problema ha una sola soluzione. Nel mondo, un problema, di soluzioni può averne mille. Sta a te trovare quella che ti rende più felice basandoti sui tuoi principi e i tuoi obiettivi (che puoi trovare con il manuale anti-confusione).

Concentrarti sui problemi ti porta a ingigantirli, a credere che siano irrisolvibili. Ti dà la sensazione di non poterci fare niente, ti arrendi al mondo e ti deprimi. Prova per una volta a pensare alle soluzioni. Se hai la mentalità frignona del 90% delle persone, non ti verrà facile all’inizio. Il tuo inconscio resiste al cambiamento perché lamentarsi è più facile che trovare soluzioni, pensare che non c’è niente da fare implica che il problema sono gli altri, non tu.

Quando cambi mentalità e inizi a cercare soluzioni, implichi che il problema è interno: se una soluzione c’è, allora il problema sono io che non l’ho ancora trovata. E questo all’inconscio non piace. Ma se vuoi entrare nel 10% e distinguerti dalla massa, non hai altra scelta.

Ricordati che trovare una soluzione significa pensare con la tua testa, non scorrere velocemente le opzioni più banali e scartarle sommariamente per problemi inesistenti. La creatività è quella che ti distingue da un Bonobo, usala. Finché campi, ricordati questo mantra:

Se non ho trovato una soluzione, è perché non ho usato abbastanza creatività.

2 Ottobre 2013

4 cibi sani che ti aiutano a dormire meglio

Stefano sonno

Alimentazione e sonno sono amici bastardi: se li tratti bene ti daranno soddisfazioni impareggiabili, se li tratti male saranno i bastardi che rovinano la tua vita.

In questo articolo ti parlo di 4 cibi che ti aiutano in entrambi i fronti: sono sani e ti aiutano a mantenere un’alimentazione controllata, e contengono sostanze utili al riposo. Intendiamoci: se dormi bene già così non sei costretto a cambiare la tua dieta, significa che il tuo corpo ha già trovato il suo equilibrio. Ma se ci metti tanto ad addormentarti, allora questi consigli ti torneranno utili.

1 – Ciliegie

Le ciliegie sono fra i pochi cibi che contengono melatonina, l’ormone principale responsabile del ciclo notte-giorno che si attiva quando l’occhio rileva oscurità. Senza questo ormone, non riusciresti a dormire.

Anche se il tuo corpo è in grado di sintetizzarla partendo da altre sostanze, mangiare alimenti ricchi di melatonina ti aiuterà a raggiungere livelli elevati in meno tempo e ti permetterà di dormire pochi minuti dopo aver appoggiato la testa sul cuscino.

Infatti la produzione autonoma di melatonina è ostacolata dalla luce artificiale, che fa credere al cervello di essere ancora in pieno giorno. Per questo dovresti evitare l’illuminazione forte di sera, così come gli schermi LCD. Puoi contrastare l’effetto nocivo della luce introducendo melatonina con l’alimentazione, in questo modo gli ormoni torneranno al loro posto.

Altri cibi che contengono melatonina sono:

  • Mandorle.
  • Fragole.
  • Lamponi.
  • Uva.
  • Riso.

2 – Banane

All'improvviso, banane.
All’improvviso, banane.

Le banane sono ricche di magnesio e potassio, due molecole che aiutano i muscoli a rilassarsi secondo Russel Rosberg, presidente della National Sleep Foundation americana. Sono anche uno degli alimenti più sani (ed economici) che puoi trovare al supermercato, grazie al loro profilo nutrizionale completo.

In più hanno un indice glicemico alto, che stimola la produzione di insulina: un ormone che facilita l’assorbimento di triptofano, necessario per dormire bene. D’altra parte l’insulina è quella che ti apre lo stomaco quando fai merenda, quindi meglio mangiarla prima di andare a dormire.

3 – Patate

Le patate sono un tripudio di carboidrati complessi, i nutrienti migliori quando vai a dormire perché non appesantiscono lo stomaco (come i grassi) e non sono lenti da assimilare (come le proteine). In più contengono potassio, che rilassa i muscoli come le banane.

In più hanno una densità calorica molto bassa, inferiore alle 100 calorie per 100 grammi da crude. Questo significa che ne puoi mangiare a vagonate finché non sei sazio, e le digerirai comunque in poco tempo. Occhio però: le patate sono porose e assorbono bene tutto quello con cui entrano in contatto, quindi è facile andarci giù troppo pensante di olio. Che per carità, fa benissimo alla salute, ma ricorda che è l’alimento più pesante e calorico del mondo (900 calorie per 100 grammi).

4 – Pesce

Il pesce contiene la vitamina B6, un componente necessario per la sintesi della melatonina, e acidi omega-3, quelli della pubblicità che sono essenziali per la sopravvivenza. In più è un cibo leggero, che non appesantisce l’apparato digerente e non apporta troppe calorie.

Occhio però: mangia il pesce a pranzo e non a cena perché le proteine rallentano l’assorbimento del triptofano, la molecola che viene trasformata in seratonina e melatonina dal cervello.

3 cibi che fanno a botte con il buon riposo

Ora andiamo a fondo classifica e vediamo 3 cibi che non dovresti mangiare di sera se hai problemi a dormire.

1 – Pane e salame

Così come tutti i cibi ricchi di grasso, che sono difficili da digerire. Per questo il corpo aumenta il metabolismo, tutto il contrario di quello che dovrebbe succedere quando dormi. In più stimola la produzione di acido gastrico, che può rifluire nell’esofago quando ti sdrai. Hai mai avuto un bruciore di stomaco dopo essere andato a dormire in seguito a un pasto ultra-pesante? La ragione è il riflusso acido dallo stomaco all’esofago.

In più i grassi in quantità eccessiva causano sovrappeso, un’altra causa del cattivo sonno. Senza nulla togliere ai grassi insaturi, quelli che fanno bene: una dieta senza grassi non è equilibrata, perché sono indispensabili per la sopravvivenza. Ma senza esagerare.

2 – Un bicchiere di vino

Anche se ti fa sentire stanco, l’alcol non ti fa dormire bene. Potresti crollare sul letto, ma questo non significa buon riposo. Infatti gli alcolici aiutano la fase del pre-sonno, quella in cui viene staccata l’area del cervello adibita alla memoria, ma poco altro: il sonno pesante e la fase REM sono virtualmente a zero. Quindi rimarrai sveglio e semi-cosciente per tutta la notte, ma non te lo ricorderai. Penserai di aver dormito, sbagliando. Più bevi e più gli effetti sono pesanti.

3 – Roba piccante

In genere le spezie vanno bene, ma pensaci un attimo: perché il peperoncino è così piccante?

È un meccanismo di difesa delle piante per evitare di essere mangiate. L’uomo, strano com’è, ha capito tutto il contrario e lo usa in cucina. Ma il corpo vede il peperoncino come segnale di pericolo e attiva il metabolismo per liberarsene nel minor tempo possibile. Il cibo piccante scatena una serie di reazioni ormonali che sono il contrario di quello che ti serve quando vuoi dormire bene: ci metterai ore per addormentarti dopo delle fajitas messicane.

25 Settembre 2013

28 semplici abitudini che ti renderanno una persona più felice

Stefano Crescita personale

Se non sai quello che vuoi dalla vita, se ti chiedi cosa dovresti fare, la risposta è semplice: essere felice.

Tutto il resto sono i mezzi, non il fine. Quindi quando sei di fronte a una scelta e non sai cosa fare, prova a chiederti: cos’è che mi renderà più felice sia nel breve che nel lungo termine? Non serve che fai giri mentali assurdi, non serve che la paura ti blocchi, rispondere non è difficile. Non pensare al resto, pensa a come vivere felice.

In questo articolo ti spiego delle semplici abitudini che ti renderanno una persona più felice, senza dover scendere a compromessi.

1 – Sii gentile con il prossimo

Lo sapevi che è stato dimostrato che essere gentile con gli sconosciuti aumenta la felicità? (fonte) Ogni volta che aiuti qualcuno senza avere un ritorno personale il cervello produce seratonina, un ormone che ti rilassa e ti fa sentire meglio. In più stimola i neuroni specchio, che ti fanno assumere lo stato d’animo di chi ti circonda. Se sei insieme a persone felici perché tu sei stato generoso, anche tu sarai più felice.

Inoltre ti permetterà di costruire relazioni più solide e soddisfacenti, un altro pilastro della felicità.

Approfondimento: I neuroni specchio

2 – Non odiare

Okay, qui devo confessarmi: sono una persona facile all’odio, soprattutto quando guido. 😛 Ma sto imparando a fregarmene del comportamento degli altri, anche se ho subito un torto. Continuare a pensarci non fa che aumentare la mia rabbia e il mio stress, due cose che non vanno a braccetto con la felicità.

Piuttosto, dimenticatene. Non odiare e non lamentarti, perché è inutile. Piuttosto pensa a cosa puoi farci, e se la risposta è niente, ricorda la domanda fondamentale: per essere più felice è meglio se continuo ad essere arrabbiato, o scelgo di cambiare il mio umore e tornare felice? Fai così: alza il busto, sforzati a sorridere e respira profondamente. Assumi l’atteggiamento di una persona felice e la tua mente si convincerà di esserlo, è il potere dell’inconscio. Io fischietto una canzone.

Approfondimento: 5 comportamenti inconsapevoli che ti fanno odiare da tutti

3 – Vedi i problemi come delle sfide

L’unico problema irrisolvibile è quello che vedi come tale. Se usi la parola “problema”, stai già impostando la mente sulla modalità piagnone nella quale non puoi fare niente perché il mondo ce l’ha con te. Invece che trovare una soluzione inizierai a lamentarti e ti focalizzerai sui problemi piuttosto che sulle opportunità. Questo ha due ripercussioni:

  1. Mentale, perché l’inconscio si deprime se crede che il futuro sia nero. Quando invece hai la possibilità di cambiare le cose e ne sei convinto, hai una scarica di ormoni della felicità (seratonina, endorfina).
  2. Pratica, perché l’inevitabile fallimento porterà con sé altra infelicità e farà credere all’inconscio che non c’era niente da fare, innescando una spirale negativa che ti porta all’immobilità e inazione.

Invece di parlare di problemi, parla di sfide. Vedi gli ostacoli come qualcosa che puoi superare, una normale deviazione nel percorso della vita. Perché è quello che sono.

Approfondimento: La tecnica della motivazione-lampo: come scrivere un romanzo in un mese

4 – Sii grato per quello che hai

Le persone felici sono soddisfatte di quello che hanno e cercano di migliorare con un sorriso, perché non provano dolore per quello che non possiedono. Se rincorri i beni materiali, perderai di vista il vero obiettivo: la felicità. Il marketing è studiato per renderti insoddisfatto della tua situazione, vuole creare dei bisogni che non ci sono per venderti un prodotto. Quindi:

  1. Spegni la televisione.
  2. Accontentati di quello che hai.

Ho appena finito un libro di Burt Bomhof, un ingegnere edile che ha fatto la sua fortuna in Alaska. Superata la soglia dei 40, quando aveva ormai abbastanza soldi da andare in pensione a Miami, ha deciso di lasciare tutto e andare a vivere in mezzo al nulla fuori da Anchorage (capitale dell’Alaska) per partecipare a gare di cani da slitta. L’elettricità veniva da un generatore diesel e il riscaldamento da una stufa a legna, ma lui era più felice così che sulle spiagge di Cape Coral.

Questa storia vuole farti capire che non devi rincorrere l’iPhone di turno, ma il sogno che ti rende felice indipendentemente dai possedimenti materiali.

Approfondimento: impara a godere VERAMENTE delle piccole cose

5 – Sogna in grande

Trova il tuo sogno e raggiungilo efficacemente: questo è uno dei più grandi motori della felicità. Se hai un grande sogno ha più possibilità di raggiungerlo e avere il successo che speri, più sei attivo e meglio saprai cogliere le opportunità della vita.

Trova un sogno che ti stimoli, quello che veramente vuoi fare nella vita. Le persone con un obiettivo chiaro sono più focalizzate e il loro lavoro produce risultati migliori, sono più felici perché sanno che si stanno avvicinando al loro obiettivo. Se invece vivi alla giornata e non ti interessa quello che va oltre il “arrivare a fine giornata con la pancia piena”, presto ogni giorno sarà uguale e la tua vita sarà senza emozioni.

Approfondimento: Il manuale anti-confusione

6 – Non preoccuparti dei dettagli

Fatti la domanda: “me ne fregherà qualcosa fra un anno?” Se la risposta è no, non preoccuparti. Se la risposta è sì, trova una soluzione.

La maggiore causa dello stress è il focus su problemi irrilevanti:

  • Quello con la Porsche che supera a destra.
  • L’amministratore di condominio incompetente.
  • Il bambino in spiaggia che fa casino.

Chiediti quante di queste cose avranno un reale impatto sulla tua vita da qui a un anno e renditi conto di come ti stia preoccupando per robaccia inutile. Non dare a queste cose irrilevanti il potere di cambiare il tuo umore, non ne vale la pena. Se esiste qualcosa che merita la tua attenzione, cerca una soluzione invece che un modo per lamentarti. E credimi, al mondo ci sono più soluzioni di quelle che puoi immaginare. Se non la trovi, nel 99% dei casi non hai cercato abbastanza.

Approfondimento: 10 tecniche per cambiare la tua vita, 2 minuti al giorno

7 – Viaggia

Ti dirò un segreto: nessuno prevede il futuro.

Come? Non è un segreto? Allora perché non vedo nessuno che agisce coerentemente con questo principio? La vita è mutevole, la vita è un mistero: ci sono troppe variabili per poter pianificare ogni cosa, troppe situazioni in bilico per sapere in anticipo il risultato. Il Virtus Lanciano può battere il Milan, se le condizioni sono giuste.

Quando metti il naso fuori di casa, non sai cosa può succedere. Ma ti dirò: saranno cose che ti renderanno più felice. Ho studiato per un semestre a Riga, in Lettonia. Quando le sere di novembre il termometro stava sui -15, la voglia di uscire era alta quanto la temperatura. Ma mi dicevo: ogni volta che esco succede qualcosa di nuovo, qualcosa di cui vorrò ricordarmi, qualcosa che vorrò scrivere nel mio diario. Quindi uscivo e guarda te che caso, mi divertivo.

La pigrizia è un killer della felicità. Non sto parlando di procrastinazione, ossia rimandare a domani i tuoi impegni, ma la non-voglia di fare qualsiasi cosa. Di alzarsi dal letto, di uscire di casa, di andare in vacanza. Te ne stai lì, in pantofole, a guardare il muro. Quella patina di stanchezza che non vuole andarsene, la sensazione che stai buttando la tua vita nel cesso senza saperlo.

Visto che non puoi sapere quello che c’è nel tuo futuro, fai così: fai tutto. Esci di casa, trova le opportunità, diventa uno “Yes Man”: se qualcuno ti chiede di fare qualcosa, tu fallo. Più cose fai più hai possibilità di trovare la tua vera passione, perché non sai mai dove si nasconde l’ispirazione.

Approfondimento: cosa può insegnarti un turista sulla crescita personale

8 – Non inventare scuse

“Chi è bravo a inventare scuse raramente è bravo a fare altro”

– Benjamin Franklin

Quando ti succede qualcosa hai due possibilità:

  1. Lamentarti e non fare niente.
  2. Non lamentarti e fare qualcosa.

Le persone felici non sono felici perché hanno avuto tutta la fortuna, ma perché hanno usato i loro insuccessi per costruire la felicità. Piuttosto che parlare di come le circostanze ti siano state avverse, trova il tuo errore e correggilo. La prossima volta non sbaglierai più e con il tempo avrai successo.

La fortuna non esiste, ma alcuni imparano di più degli altri dagli insuccessi.

Approfondimento: 4 domande che ti aiuteranno nei giorni bui

9 – Vivi nel presente

Non preoccuparti del passato, non avere paura del futuro. Certo devi imparare dai tuoi errori, devi fare un piano di quello che vuoi fare negli anni a venire, ma la tua mente deve essere focalizzata su questo momento. Far vagare la mente causa inutili preoccupazioni, stress e fa crollare la tua produttività.

Se c ‘è qualcosa che ti mette ansia nel futuro, pensa a cosa puoi fare adesso per arginare il problema. Concentrati su un compito e fatti assorbire, così non penserai al futuro. Un po’ di ansia è normale, ma non lasciare che questo blocchi l’azione.

Molte persone si convincono che non possono trovare una soluzione, quindi smettono di provare: è il blocco della paura, anche quando è irrazionale. Ho visto studenti bloccarsi all’esame, anche quando in centinaia lo passano ogni sessione. Se non esiste nessun essere umano in grado di farlo allora okay, forse hai ragione. Ma se c’è anche solo una persona su questo pianeta che l’ha fatto, allora stai sbagliando qualcosa tu. Pensa a qual è il tuo errore e correggilo adesso.

10 – Impara a dormire bene

I problemi di sonno sono fra i più bastardi, perché fai fatica a riconoscerli. Se ti tagli un dito te ne accorgi, un cerotto e via. Ma se dormi male, potresti andare avanti una vita senza accorgerti dei danni. La stanchezza pomeridiana, l’umore grigio, la fatica ad addormentarti: crederai questi sintomi normali, smetterai di farci caso. Invece dormire bene ti darà due benefici:

  1. Diretto, perché un buon sonno aumenta la felicità dovuta al rilascio degli ormoni del piacere.
  2. Indiretto, perchè se dormi bene avrai meno difficoltà a raggiungere i tuoi obiettivi.

Uno degli investimenti migliori che puoi fare è nel sonno: è l’attività che porta maggiori benefici con il minor sforzo.

Approfondimento: il manuale del riposo perfetto

11 – Vedi il lato positivo delle cose

La realtà non è oggettiva. Parla con dieci persone di politica, e avrai dieci convinzioni diverse. Le convinzioni sono interpretazioni della mente, semplificazioni che passano l’esame del filtro dei principi: la mente razionale non può elaborare ogni stimolo, quindi l’inconscio filtra il 99% delle informazioni senza che tu te ne renda conto. Il filtro agisce in base alle tue credenze: tutto quello che va contro ciò che pensi viene scartato. Così quando il tuo avversario politico parla, l’inconscio taglia tutte le informazioni che rendono il suo discorso sensato. Accendi il telegiornale e osserva il filtro in azione su di te.

Quindi la realtà non è nera come puoi pensare, la crisi non ha cancellato ogni posto di lavoro (ce ne sono decine di milioni). La verità non esiste, la verità è un’interpretazione. Quindi puoi decidere di interpretare il mondo in maniera negativa e credere che tutto andrà male, o di credere in un futuro straordinario. Puoi credere che le cose andranno sempre meglio, il benessere sempre più diffuso. Le prove per crederci sono là fuori, puoi costruirti il futuro che vuoi.

Più vedi il lato positivo e meglio saprai trovare le occasioni positive della vita: è la fortuna degli ottimisti.

Approfondimento: 5 buoni motivi per credere in un futuro straordinario

12 – Scegli con cura i tuoi amici

Pochi ma buoni: segui questo principio quando scegli gli amici. Va bene conoscere tante persone, anzi te lo consiglio, ma non ascoltare tutti. Là fuori la gente ha i tuoi stessi problemi, dubbi, insicurezze. Gli altri non sono perfetti, i loro consigli sono opinioni e la loro interpretazione del mondo è soggettiva quanto la tua.

Se ti circondi di persone pessimiste, che vedono il lato negativo delle cose, che pensano di non poter trovare un lavoro, alla fine ci crederai anche tu. L’inconscio si fida degli altri perché l’uomo è un animale sociale, se tutti dicono una cosa il cervello pensa che è vera.

Inizia a ragionare con la tua testa e circondati di persone ottimiste, che sanno di avere i mezzi per superare ogni crisi. Parla con loro, ascolta la loro opinione, decidi di essere ottimista. Sono due interpretazioni del mondo egualmente soggettive, ma solo una ti porterà alla felicità. Detto questo, la scelta è semplice.

13 – Non cercare l’approvazione degli altri

La scuola ti ha insegnato che esistono figure che possono valutarti: non nella vita vera.

Le persone felici seguono il loro istinto, la loro logica, il loro cuore senza farsi influenzare dall’opinione degli altri. Nessuno ha il diritto di dirti cosa fare della tua vita, né di farti cambiare idea. Quando sei convinto di qualcosa, fallo. L’opinione degli altri vale quanto la tua, con la differenza che tu hai più informazioni di loro e sai cosa ti rende felice. Se qualcuno pensa di sapere cosa è meglio per te, tu ringrazia ma saluta e allontanati con le tue idee.

Non devi dare una spiegazione razionale per tutto quello che fai. Ben inteso, se stai investendo dei soldi faresti meglio ad avere statistiche a supportare la tua decisione, ma se si tratta della tua felicità puoi rispondere: “perché mi rende felice.”

Qualsiasi cosa fai, qualcuno avrà da ridire. Non cercare di soddisfare tutti, anzi vedi il rifiuto degli altri come un segno positivo: se nessuno contesta quello che stai facendo, significa che non stai facendo niente.

14 – Ascolta

Parla di meno, e ascolta di più. Nelle conversazioni le persone non ascoltano, aspettano il loro momento di parlare. Si interrompono a vicenda alla ricerca d’attenzione.

Se non ascolti, non entrerai in sintonia con le altre persone. I tuoi rapporti saranno superficiali e poco soddisfacenti, perché sarai troppo concentrato su te stesso e poco sull’altro. Impara il buon valore del silenzio, e rifletti su quello che ti dicono gli altri. Vai oltre, nota il linguaggio, il tono, i movimenti. Rispondi a quello che ti è stato detto, inizia la frase con “tu” e non con “io”. Dai attenzione agli altri, e gli altri daranno più attenzione a te.

L’uomo è un animale sociale: più le tue relazioni sono profonde, più sarai felice.

Approfondimento: Entrare in sintonia con il linguaggio non verbale

15 – Esci di casa

La casa è una benedizione e una tragedia:

  • Una benedizione perché è il fulcro del benessere moderno.
  • Una tragedia perché diventa una prigione.

Girando il mondo e parlando con le persone ho scoperto una relazione fra l’infelicità e il tempo speso a casa: più la gente sta ferma, meno è felice.

Meno esci e meno saprai del mondo, non sperimenterai tutte le bellezze di quello che ti circonda, non ti immergerai nella natura. Una passeggiata per i monti rinfresca la mente e fa salire l’umore, prendi la buona abitudine di farlo almeno una volta a settimana. Basta la pineta dietro casa.

Approfondimento: Sperimenta sempre, sperimenta tutto

16 – Mangia bene

Chi sente le mie idee radicali sul cibo mi crede pazzo: è una delle cause principali di malesseri, depressione, malattie, invecchiamento rapido. Una buona parte dei problemi dell’uomo moderno possono essere ricondotti a errori d’alimentazione.

Ma se lo dico è perché l’ho provato: da quando mangio bene la mia vita è cambiata, mi sento più attivo e felice, sento che posso fare tutto. Quella pigrizia e stanchezza che mi caratterizzava è sparita, sono un uomo diverso.

Se hai 10 o più chili di troppo chiudi il libro di crescita personale, non ti servirà. Prima torna in forma, poi ne riparliamo. Se non rispetti il tuo corpo e non hai la forza di volontà per rimanere in forma, qualsiasi altro progetto è destinato a fallire.

Approfondimento: 10 principi di un’alimentazione sana

Approfondimento 2: Albanesi.it

17 – Fai sport

Questo va a braccetto con quello di sopra: senza un po’ di sport, mantenere un’alimentazione equilibrata è un’utopia. Se non hai problemi fisici, esci e fai qualcosa. Corsa, bici, nuoto, arti marziali, calcio. Ogni sport, specie se di resistenza, ti aiuterà a controllare il peso e avere il controllo del tuo corpo. Che vita è se non riesci a fare due rampe di scale senza avere il fiatone?

Lo sport attiva il tuo apparato circolatorio, fa arrivare sangue al cervello e ti dà un nuovo punto di vista sulle cose. La maggior parte delle idee che ho per Mindcheats mi vengono in mente durante gli allenamenti, quando corro la mia mente è attiva e creativa. Se sei a un bivio o hai un dubbio, stacca e vai a correre: la soluzione arriverà.

Ti lancio una sfida, un test per capire se sei in forma o il tuo corpo sta lentamente morendo: 10 chilometri di corsa in pista in 60 minuti. Se non passi il test ti consiglio di muoverti un po’ di più, perché alla lunga la mancanza d’esercizio si fa sentire.

19 – Vivi minimal

La confusione mentale deriva dalla confusione fisica: se intorno a te hai il caos, anche dentro alla tua testa ci sarà caos. Qui c’è un duplice rapporto di causa-effetto: se sei confuso la tua stanza sarà disordinata, se la tua stanza è disordinata sarai più confuso. Quindi puoi agire su due fronti:

  1. Ridurre la confusione mentale.
  2. Fare ordine in camera/casa tua.

Una influenzerà l’altra, parti con la più semplice: l’ordine fisico. Ci metti un pomeriggio a buttare o donare quello che non ti serve, 10 minuti al giorno per essere ordinato. Non è un grande investimento di tempo, visti i benefici. Alzati adesso e butta 10 cose che non ti servono, ti sentirai subito meglio.

Approfondimento: 2 tecniche per liberarsi della roba inutile

20 – Dì la verità

Se dici bugie, l’atteggiamento da mentitore sarà così radicato nella tua mente che comincerai a dubitare di te stesso. Perderai i tuoi principi e i tuoi obiettivi, non avrai la forza di volontà per raggiungere i traguardi o superare gli ostacoli. Invece che affrontare un problema cercherai di aggirarlo con le bugie e non lo farai mai andare via.

Le bugie stressano la mente, perché sono difficili da elaborare e sostenere. Non importa quanto ti consideri bravo, un mentitore seriale sarà scoperto in poco tempo. E una volta che hai perso la fiducia degli altri in questo modo, sarà difficile riconquistarla. Le tue relazioni sociali saranno poco soddisfacenti perché si baseranno su un castello di menzogne, e tu lo sai. Non proverai la felicità di un rapporto sano e genuino, nel quale ti puoi fidare degli altri.

La tua mente tende a proiettare le tue caratteristiche sugli altri: se sai di mentire spesso, penserai che anche gli altri lo fanno. Sicuro di voler vivere una vita così?

21 – Fai beneficenza

Negli Stati Uniti ho preso una bella abitudine: lasciare la mancia al ristorante. Quando vedo un barattolo delle mance, metto qualche moneta. Due euro non mi cambiano la vita, ma il sorriso e il grazie che ricevo valgono di più. Cosa posso comprarmi con due euro?

  • Un gelato piccolo.
  • 20 Goleador.
  • 2 canzoni su iTunes.
  • Un mazzo di carte.

Ora, siamo tutti d’accordo che non sono le priorità della vita, non ti rendono più felice (Goleador a parte). Piuttosto che comprarti qualcosa di inutile prendi l’abitudine di lasciare la mancia, un gesto così piccolo ma disinteressato può fare la differenza nella tua serata.

Provalo almeno una volta prima di dire che non fa per te: io non sono uno che fa beneficenza regolare perché i soldi vanno in mano ad associazioni no-profit che di no-profit hanno poco. Mandare i soldi in qualche parte in Africa senza sapere che di quei 10 euro che doni in media 3 raggiungono le persone che hanno bisogno non è il massimo, ma internet ha risolto il problema. Ecco un paio di siti (in inglese) dove puoi fare beneficenza o aiutare persone in modo diretto, senza intermediari, e senza che la tua donazione venga mangiata da qualche multinazionale:

  • GoFundMe
  • KickStarter

22 – Accetta quello che non puoi cambiare (ma aumenta l’influenza)

La vita non è giusta.

Il mondo non è un posto perfetto.

Quando ti ficchi in testa questi concetti e impari ad accettarli, vivrai più in pace con te stesso. Invece che lamentarti di quanto la vita sia ingiusta, lascia perdere e concentrati su quello che hai. Abbiamo capito, il mondo non è il Paese dei balocchi, ma non sei l’unico. Tutti abbiamo delle difficoltà, anche le persone felici. Non lo danno a vedere, ma il mondo è ingiusto con loro quanto lo è con te. La differenza? Loro se ne fregano e non permettono che quello che non possono controllare cambi il loro stato d’animo.

Ci sono cose che non puoi controllare, ma la linea può essere spostata: con la pianificazione puoi aumentare la tua influenza sull’ambiente esterno e non lasciare che le evenienze negative ti anneghino.

Approfondimento: la grande differenza fra ottimisti e pessimisti

23 – Viaggia

Dovessi indicare il singolo momento che mi ha cambiato di più la vita, direi 28 luglio 2010: il giorno che sono partito per studiare a Riga, Lettonia, un semestre. Da lì non mi sono più fermato: in questi tre anni non so se ho passato più tempo in Italia o all’estero. Coincidenze della vita: è stato anche quando ho creato Mindcheats (maggio 2010).

Viaggiare ti apre la mente come poche cose al mondo. Scopri nuove culture, incontri nuove persone, amplia i tuoi orizzonti. Per capire cosa ti rende felice devi sperimentare di tutto, e il viaggio è un ottimo modo di farlo.

Approfondimento: 5 lezioni che ho imparato vivendo da solo all’estero

24 – Crea delle abitudini potenzianti

Pensa alla mattina, quando di alzi: cosa fai?

Io vado in bagno, cucina, riscaldo latte fresco e Gran Cereale, intanto mangio due biscotti, finisco la colazione, accendo il PC, guardo un episodio di una serie che sto seguendo, Facebook e altri siti per 30 minuti e inizio a lavorare. Sono l’unico ad essere così metodico?

Se anche tu hai una routine quando ti svegli, sai quanto è importante per il tuo benessere. Quando fai qualcosa ogni giorno, raggiungerai grandi obiettivi senza accorgertene. Vince chi va avanti più a lungo, non chi corre più velocemente: il maratoneta fa più strada del centometrista.

Ci vuole circa un mese per creare una buona abitudine (maggiori informazioni qui): inserisci il pilota automatico e lasci che la mente si occupi del resto: un compito stressante, dopo che è diventato abitudine, non ti darà più problemi. La mente ha il potere di adattarsi all’ambiente: quando una situazione si ripete costantemente, non ci fai più caso. Col tempo sommerai i progressi e arriverai al grande obiettivo, quello che ti rende felice.

Un’altra idea: prendi delle abitudini che ti rendono più felice, giorno per giorno. Cose come:

  • Leggere un libro.
  • Meditare.
  • Fare una passeggiata.

Sono piccoli gesti che, se inseriti nella quotidianità, ti renderanno più felice.

Approfondimento: come creare un’abitudine dinamica in 6 passi

25 – Segui un grande obiettivo

La mia vita può essere definita dagli obiettivi che voglio raggiungere. Mi danno uno scopo, un motivo per alzarmi la mattina, qualcosa a cui ambire. Se non avessi degli obiettivi ambiziosi, mi trascinerei fino alla vecchiaia senza fare niente che valga la pena raccontare ai nipoti: che schifo!

Una volta che sai quello che vuoi fare, prendi la tua vita per le orecchie e portala dove vuoi tu. Definisci il tuo obiettivo e raggiungilo: è la più grande motivazione che puoi avere. E quando l’hai raggiunto datti una pacca sulle spalle: è il momento di puntare ancora più in alto.

Approfondimento: Come pianificare un obiettivo intelligentemente

26 – Non pensare ai soldi

Quando parlo di successo, le persone mi accusano di pensare ai soldi. È il contrario: il successo è la felicità, i soldi non sono che un mezzo (e nemmeno il migliore).

Chiariamoci, per vivere bene devi avere dei soldi, per raggiungere un grande obiettivo devi investire denaro. Per questo ti serve un lavoro e uno stipendio, i sogni sono belli ma non ti riempiono la pancia né ti pagano le bollette. Ma una volta soddisfatti i bisogni, l’ossessione per i soldi diventa malsana.

Oltre un certo limite, il denaro crea più problemi di quanti ne risolve. Una volta la pensavo diversamente, pensavo ai soldi come all’unico vero sistema per essere felice. Ma mi sono accorto che quello che conta è come investi i soldi, non quanti ne hai. Così compro quello che mi piace, quando esco con gli amici non sto a guardare il piatto che costa di meno. Sono attento ai miei soldi, ma non diventano un’ossessione. Se hai dei soldi, spendili (con buon senso). È per questo che sono fatti.

Approfondimento: 3 modi intelligenti di investire i tuoi sudati risparmi

27 – Smetti di credere nel destino

Credere nel destino è una bella scusa per scaricare la colpa dei tuoi fallimenti su fattori esterni. Eh c’è la crisi, eh sono sfortunato, eh il cane mi ha mangiato i compiti.

Balle.

Ogni successo dipende da te, ogni fallimento dipende da te. Sul lungo periodo, fortuna e sfortuna non esistono. Se sei bravo avrai successo, se dai la colpa al destino no. Provaci, sbaglia, impara dai tuoi errori e riprova. Quando ero sovrappeso e facevo fatica a fare 3 chilometri di corsa avrei potuto dare la colpa alla genetica, al destino, alla costituzione. Ma ho deciso di dare la colpa a me stesso, ho deciso di cambiare. Adesso corro 25 chilometri.

“Non posso” non esiste, esiste solo il “non ho voglia.”

Approfondimento: All’universo, di te, non gliene frega niente

28 – Produci qualcosa ogni giorno

Molte persone che leggono Mindcheats non fanno altro: leggono, dicono sì, è vero, dovrei fare questo e quello. Ma anche se lo sanno, non fanno niente. Anche tu? 😉

Puoi conoscere quello che vuoi, ma se non fai il primo passo non andrai da nessuna parte. Non basta guardare la partita per giocare come Messi. Questo articolo ha 4.300 parole, e in molti punti ci sono approfondimenti ad altri articoli. Hai abbastanza materiale da leggere per giorni.

Ma non basta. Adesso prendi uno di questi punti, traducilo in una sola azione concreta e falla subito. Non aspettare domani, fallo adesso. Altrimenti il tempo che hai speso a imparare la teoria è buttato, come se avessi spento il cervello di fronte alla TV.

Approfondimento: La Regola Aurea

P.S. Per il lettore che si firma “Domino“: puoi per favore mandarmi un’email a info@mindcheats.net? Ho una cosa da dirti. 🙂

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18 Settembre 2013

Gestione del tempo: uno schema pratico per studenti e lavoratori

Stefano Crescita personale

Le tue giornate passano veloci e tu resti fermo? Hai un progetto che non riesci a completare, o non sai nemmeno cosa fare nella vita?

  • Se stressato.
  • Sei un procrastinatore e rimandi sempre a domani.
  • Rincorri gli eventi.
  • Non ti senti padrone della tua vita.
  • Ti manca un percorso da seguire.
  • Il futuro è un’incognita.
  • Sei vittima della procrastinazione e lasci tutto all’ultimo minuto.
  • Sai di essere pigro, ma non sai come risolvere.

In tutte queste situazioni, il tuo problema potrebbe essere la gestione del tempo: non sai come organizzare la tua giornata per fare tutto quello che devi senza stress. Non sai programmare il tuo cervello verso l’azione, ma non un’azione qualsiasi: vuoi ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, senza stress e con i tuoi giusti momenti di relax.

Vuoi trovare un giusto bilanciamento fra lavoro e relax, vuoi battere la procrastinazione in modo semplice. Se sei in una di queste situazioni, imparare a gestire il tempo ti aiuterà a darti una mossa.

3 aree di azione

Tutte le cose che fai si possono dividere in una matrice 2×2:

cipolla1

 

Ogni tuo attimo di tempo si divide in attività:

  • Urgenti e importanti
  • Urgenti e non importanti
  • Non urgenti e importanti
  • Non urgenti e non importanti.

A seconda del tempo che dedichi nella tua giornata alle diverse fasce, rientri in una categoria di persone.

La peggiore è la prima fase, quella delle attività non importanti e non urgenti. Stai sprecando il tuo tempo in attività inutili, senza pensare ad altro. Lo svago è importante per una vita equilibrata, ma se non lo limiti puoi dire addio alla tua crescita personale. Lo svago serve a recuperare le energie dopo una giornata di lavoro, non a tappare i buchi della noia. Se sei in questa fascia, non hai ancora un piano per gestire i tuoi giorni né degli obiettivi da raggiungere.

Parliamo di chi passa il giorno a inseguire attività urgenti ma non importanti. Può essere:

  • Il super-attivo: una vita sociale frenetica non ti permette di concentrarti su quello che è veramente importante, vivi alla giornata ma con un senso di insoddisfazione che non riesci a colmare. Hai l’agenda piena e ti chiedi come fa certa gente a trovare il tempo di lavorare seriamente a un progetto a lungo termine.
  • Il sì-a-tutto, la persona che non sa dire di no quando qualcuno gli chiede qualcosa. Fai favori agli altri, esci anche quando sai che sei occupato, lasci il controllo del tuo tempo agli eventi esterni. Non sai regolare la tua giornata e ti perdi nel rumore di fondo.
  • Lo svogliato: non hai voglia di faticare, quindi cerchi di sentirti meno in colpa facendo altri compiti urgenti ma che non sono così importanti da richiedere impegno. È la situazione dello studente che dovrebbe stare sui libri, ma invece si mette a pulire camera sua come scusa per continuare ad essere pigro.
  • L’impreparato: non ha ben chiaro cosa vuole dalla vita, quindi lavora sodo pensando che basti questo per ottenere risultati importanti e la felicità. Poi vede persone che con meno lavoro e meno stress fanno di meglio, danno la colpa al talento (che non esiste), alla fortuna, a Zeus. In realtà queste persone pensano di fare cose importanti e urgenti, ma sono nella fascia delle cose inutili e urgenti: sprecano il loro tempo senza saperlo.

In tutti questi casi, hai la volontà ma poco altro: sai che devi fare qualcosa, ma non sai come o non hai voglia. La tua gestione del tempo è così scarsa che non trovi il tempo per fare quello che veramente ti serve.

Quando trovi un lavoro o entri in un’università impegnativa, cominci a capire che 24 ore sono poche. Sei schiacciato dagli impegni ed entri nella terza fase di gestione del tempo: lo stressato cronico che non ha tempo per godersi la vita, perché ha più impegni di quelli che riesce a gestire. Passi la giornata in attività importanti e urgenti. Un esempio è lo studente di medicina che si trova con l’acqua alla gola prima di ogni esame, con 200 pagine da studiare in un giorno (per il quale consiglio questo articolo di Efficacemente.com, o questa tecnica fenomenale).

Sei già a un livello più evoluto rispetto ai primi due: hai in mente un obiettivo e più o meno sai come raggiungerlo, ma non hai un piano per gestire al meglio i tuoi impegni. Così aumenta lo stress, diminuisce la concentrazione e i risultati non si fanno vedere. Otterrai di meno e vivrai male. Ricorda che lo scopo della vita è essere felice, non diventare “una persona di successo” secondo gli standard limitanti della società!

Alla fine di questo articolo sarai nella quarta categoria: le persone che svolgono in anticipo i compiti importanti prima che diventino urgenti. È così lo studente furbo che studia con largo anticipo, così che l’ultima settimana deve solo ripassare 30-60 minuti al giorno e può andare a Gardaland il giorno prima dell’esame, perché ha già fatto tutto. A proposito: se hai appena iniziato l’ultimo anno di superiori, questo è il momento giusto per imparare come superare la maturità senza stress.

Puoi raggiungere questo risultato solo quando sai cosa fare, sai come farlo e hai un piano dettagliato del percorso. Non solo: invece che aspettare i problemi e affrontarli quando si verificano, sei proattivo e li anticipi. Riesci a combinare il successo e la felicità, anche se hai tanti impegni non sei stressato. Questo è il modo migliore per vivere, perché non sacrifichi nessun aspetto della tua vita.

Quindi quello che vuoi fare è massimizzare il tempo che spendi nelle attività importanti ma non urgenti, minimizzare le attività urgenti che sono la causa dello stresso (importanti e non) e dare alle attività ricreative (non importanti e non urgenti) lo spazio giusto.

Pianificazione a lungo e breve termine: una differenza importante

Una mappa mentale come dovrebbe essere fatta.
Una mappa mentale come dovrebbe essere fatta.

Una volta che conosci le quattro aree di azione e sai dove concentrare i tuoi sforzi, una volta che hai capito la differenza fra importanza e urgenza, puoi entrare in campo e creare un piano efficace per la gestione del tempo.

Devi farlo secondo due direttrici diverse, con la seconda che deriva dalla la prima:

  1. Lungo termine.
  2. Breve termine.

La pianificazione a lungo termine è quella che riguarda i tuoi sogni, gli obiettivi che vuoi completare fra uno o dieci anni. Gli obiettivi a breve termine sono invece le tappe intermedie che compongono il tuo percorso di crescita personale, che ti porterà alla felicità e al raggiungimento degli obiettivi.

Questi tipi di pianificazione seguono principi diversi e devi usare strategie differenti per definirli.

Come gestire la pianificazione a lungo termine

Pianificazione a lungo termine significa sapere dove ti porteranno le azioni che compi ogni giorno. Se agisci al momento, se hai una personalità reattiva che non sa pianificare al di là della giornata, passerai troppo tempo nell’area dello stress: attività urgenti. La tua efficienza calerà, ti sentirai troppo preso dagli impegni e senza tempo da dedicare a te stesso.

La soluzione sta nel creare una mappa mentale dove metti al centro il tuo obiettivo, quello che vuoi arrivare a fare fra anni, e fai partire vari rami con obiettivi minori e più immediati. Usa questa tecnica:

  1. In un foglio banco, scrivi al centro il tuo grande obiettivo.
  2. Chiediti: “come faccio a realizzarlo?” e scrivi intorno tutte le risposte che vengono in mente.
  3. Per ogni punti continua a chiederti il “come” finché non arrivi ad azioni semplici e immediate che puoi fare oggi.
  4. Sfrutta questi mini-obiettivi per organizzare le tua giornata in maniera efficace.

Questo è un processo che spiego in dettaglio nel mio manuale anti-confusione che puoi scaricare a questo indirizzo.

Ad esempio, nel nuovo manuale che sto scrivendo  ho creato un foglio Excel con un piano per tutte le cose che devo fare da qui alla pubblicazione, poi ho usato una mappa mentale per definire meglio i compiti più complessi.

Come gestire la pianificazione a breve termine

Una volta che hai capito cosa vuoi fare nella vita, è il momento di creare un piano che ti permetta di ottenere la massima efficienza e il minimo stress, tenendoti lontano dai problemi urgenti e farti dedicare più tempo alle cose importanti che non ti mettono ansia, perché non sono ancora urgenti.

L’unico modo per trovare le attività importanti ma non urgenti è attraverso la pianificazione: visto che non sono sotto gli occhi, se vivi alla giornata non te ne accorgerai prima che sia troppo tardi. Se lasciate a loro stesse, le attività importanti con il tempo diventano urgenti: se sei uno studente sai che è importante studiare, ma senza un piano arriverai all’ultimo minuto con un mattone di 500 pagine da memorizzare (situazione urgente e stressante).

Puoi creare un piano solo dopo aver superato un limite dell’inconscio: la mente non sa pianificare a lungo termine. Cerca il piacere immediato e si mette in azione su compiti poco gratificanti solo quando il dolore dell’urgenza supera il piacere dell’ozio. In altre parole, l’inconscio ti dà una spinta motivazionale solo quando sei con l’acqua alla gola. Prima se ne frega e aspetta che le attività importanti diventino urgenti, perché una puntata di Spartacus è più divertente che studiare.

Spartacus incontra la profe di matematica generale, nei miei sogni.
Spartacus incontra il profe di diritto privato, nei miei sogni.

Anche se non puoi cambiare l’inconscio, puoi aggirarlo mettendo il pilota automatico della pianificazione giorno per giorno. È una tecnica semplice che ti prende 5 minuti, ma dà benefici immediati.

Una volta che hai spezzettato abbastanza un obiettivo a lungo termine, sai quello che devi fare e come. Diciamo che hai quattro esami che hai pianificato di passare nella prossima sessione, cosa fare? Se ti fermi qui, l’inconscio stimolerà l’azione quando dovrai stare 12 ore al giorno sui libri per avere speranza di passare.

Invece prendi ciascuno di questi esami e decidi in anticipo quante pagine devi studiare ogni giorno. Analisi 2 è 600 pagine, so che posso studiare 10 pagine all’ora, quindi 30 pagine in una mattina standard. A questo ritmo, ci vogliono 20 giorni di studio. Sabato e domenica non studio analisi, quindi 4 settimane. Aggiungo una settimana di ripasso e 5 giorni per eventuali dubbi e relax pre-esame, più altri 4 giorni per imprevisti. Sono 44 giorni, quindi inizierò a studiare 44 giorni prima dell’esame e da lunedì a venerdì dovrò studiare 30 pagine al giorno entro pranzo.

Pianifica in questo modo anche le altre attività, non solo gli esami: cinema con gli amici, corsetta quotidiana, relax, cucinare, pause durante lo studio.

Quando ti svegli la mattina, dopo aver fatto una buona colazione, prendi carta e penna e scrivi il tuo piano della giornata ora per ora: focalizza la mente su un piano preciso e l’inconscio metterà il pilota automatico fino a sera: il dolore di fallire un obiettivo auto-imposto è superiore al piacere di non fare niente tutto il giorno. L’inconscio segue una logica di piacere-dolore, se sai come incanalarla la tua mente sarà un alleato per il successo.

Più pianifichi i tuoi giorni e mesi nel dettaglio, più raggiungerai un obiettivo in modo facile e senza stress. Se non pianifichi affatto, sarai sempre nel pallone a rincorrere gli eventi urgenti piuttosto che focalizzarti sulle cose importanti.

E tu in che quadrante sei?

Pensa alla tua ultima settimana e fai una bozza in cui dividi il tuo tempo nelle quattro aree: dove hai passato più tempo? Che tipo di persona sei? Fammelo sapere nei commenti. 🙂

11 Settembre 2013

2 tecniche per liberarsi della roba inutile e fare pulizia nella tua vita

Stefano Crescita personale

Stavo passando per il corridoio di casa e mia sorella mi fa: sto facendo pulizia nella mia stanza perché voglio buttare qualcosa, ma tutto quello che ho mi serve! Mentre passo butto un’occhio in camera sua e vedo roba sul letto, roba per terra, roba che vola nella stanza. ‘Mazza dico, dovessi svuotare io l’armadio non avrei nemmeno metà di quella roba.

“Dovresti scrivere un articolo su come buttare via la roba” dice. Detto fatto, mi attacco alla tastiera e scrivo queste righe.

3 buone ragioni per buttare invece che tenere

Molte persone nemmeno si rendono conto di avere bisogno di buttare via tutta la roba inutile che hanno in casa, sei anche tu fra questi? Il pensiero più frequente è quello del “non si sa mai”, “mi ci sono affezionato” o del “zero sprechi a ogni costo”, ma sono mentalità limitate:

  • Applichi il “non si sa mai” all’estremo, tieni anche cose che non userai mai perché non hai un metodo sistematico per capire cosa ti serve e cosa no.
  • Il vero spreco avviene al momento dell’acquisto dell’inutile, non quando lo butti. Tenere qualcosa che non usi mai e buttarlo è sullo stesso piano, devi sradicare l’errore alla fonte: non comprare quello che non ti serve, solo così eviterai gli sprechi. Una volta fatto il danno, puoi solo evitare che continui a pesarti in futuro.
  • Affezionarsi agli oggetti è, in certa misura, normale. Ma se è eccessivo, significa che stai cercando di colmare un vuoto più grande nella tua vita. Consiglio: smetti di riempire il buco con gli oggetti e cerca di capire cosa cerchi veramente (per questo ti consiglio il mio report gratis).
Tipo la mia passione per i Draghi, ecco.
Tipo la mia passione per i Draghi, ecco.

Buttare qualcosa che non ti serve equivale ad ammettere che hai sbagliato ad acquistarla, e questo significa dolore per il tuo cervello. Quindi continui a ingannarti e cerchi scuse per tenere anche la roba inutile, fino ad accatastare una mole inverosimile di robaccia.

Una ricerca ha scoperto che un’area del cervello si attiva quando ti separi da un oggetto, anche se non ti serve: la corteccia cingolata anteriore, la stessa che ti fa provare dolore fisico quando bevi un caffè troppo caldo (fonte).

Anche se la tua mente vuole farti credere il contrario, buttare via è un toccasana per la tua vita per questi motivi:

 1 – Non perderai le cose importanti

Quando sono andato a vivere negli Stati Uniti, la prima cosa che ho fatto è stata cercare un posto vicino alla porta dove mettere solo le cose che mi porto addosso quando esco: portafoglio, telefono, cuffie, chiavi, macchina fotografica. Così quando esco di corsa e sono di fretta, non rischio di dimenticare qualcosa (perfetta da usare insieme alla tecnica del contare).

Se mi serve l’adattatore per la corrente so dove andarlo a cercare, se voglio vedere un DVD so che è lì in basso.

Quando fai pulizia e ti liberi delle cose inutili, ogni cosa ha il suo posto. Non sei costretto ad accatastare tutto, perché ogni oggetto ha il suo posto. In questo modo non perderai mai niente, perché sai dove andare a cercare qualcosa.

Se hai troppe cose questo non lo puoi fare, perché non c’è spazio fisico per tutto. Questo può portare a due soluzioni:

  1. Una “cassa del tutto”, dove butti ogni cosa che non sai dove mettere. Risultato: ciò che entra nella cassa è perso e di fatto dimenticato.
  2. Un “ordine creativo”, dove niente è dove dovrebbe essere.
Ordine creativo, dicevamo.
Ordine creativo, dicevamo.

Come ho imparato vivendo all’estero, l’ordine creativo è una scusa per il disordine. Se non sei ordinato con quello che possiedi, non puoi sperare di avere una vita ordinata dove tutto è al suo posto. L’ordine mentale segue quello fisico.

2 – Avrai più spazio per te

Siamo costretti a vivere in scatole che chiamiamo case. Le finestre sono una pallida scusa per il contatto con l’esterno, imprigionati in città lontane dall’ordine naturale.

Il tuo corpo è fatto per avere spazio. Al contrario delle formiche, l’uomo ha bisogno di uno spazio vitale. Le case costringono questi spazi, ormai sei così abituato che non ci fai più caso. Ma se ti fermi un attimo ed esci di casa, fai una gita in montagna, vai a correre, ti accorgi dell’effetto benefico sul tuo umore degli spazi vasti della natura.

Per questo dovresti prendere e andartene nella natura almeno una volta al mese, senza esseri umani intorno. Riappropriati della tua serenità e perdi tempo. Non fare niente, ti aiuterà.

Anche quando sei a casa, puoi aumentare i tuoi spazi liberandoti di quello che non ti serve. L’oggettistica inutile ruba aria che potresti usare per respirare un po’ meglio, appesantisce la vista e causa stress.

Il tuo occhio registra ogni cosa che vede e manda le informazioni al cervello inconscio, il quale le processa e fa passare un filtro che decide cosa è importante e cosa no. Se l’occhio vede l’immagine qui sopra, continua a mandare stimoli all’inconscio che è costretto a elaborare ogni singolo oggetto. Anche se non te ne accorgi, stai buttando buona parte della potenza della tua mente.

Una ricerca ha dimostrato che lavorare in un ambiente pulito e ordinato aumenta la produttività rispetto a uno disordinato, anche se il disordine non è una causa diretta. Ad esempio: lavoro al computer e di fronte a me l’armadio straripa di roba, sarò meno concentrato su quello che devo fare (fonte). Un’altra ricerca dimostra che mettere a posto una stanza molto disordinata fa salire alle stelle gli ormoni responsabili dello stress (fonte).

La tua mente non è fatta per processare una mole così elevata di informazioni, non è in grado di concentrarsi su così tante cose. Il disordine è una situazione innaturale che innesca un meccanismo difensivo: lo stress.

Quindi il disordine non è solo fisico, ma anche mentale. Per questo devi andare oltre gli oggetti ed eliminare l’inutile in tutti gli aspetti della tua vita, come:

  • I file sul computer.
  • Le foto sul cellulare.
  • Gli amici su Facebook.
  • I tuoi impegni.
  • I tuoi obiettivi (con questa tecnica)

Dai un’occhiata al mio desktop (clicca sull’immagine per ingrandire):

Puoi scaricare questo sfondo qui.
Puoi scaricare questo sfondo qui.

A trovare quello che mi serve ci metto due click in croce, basta un minimo di organizzazione.

3 – Mettere in ordine sarà più semplice

Più cose hai, meno hai voglia di metterle in ordine perché ci metteresti ore. Meno voglia hai, meno lo fai. Meno lo fai, più tempo passerai a riordinare (e vivrai comunque in un disordine costante). Io la domenica faccio due cose:

  1. Scrivo il nuovo articolo per mercoledì.
  2. Metto in ordine la mia stanza.

Una volta a settimana, per venti minuti, faccio le operazioni di manutenzione: passo l’aspirapolvere, pulisco PC e scrivania, metto in ordine quello che è fuori posto, svuoto il cestino, guardo se c’è qualcosa che posso eliminare. Mi prende venti minuti a settimana, perché ogni giorno seguo la filosofia della pulizia e dell’ordine.

Quando uso qualcosa, la rimetto al suo posto senza aspettare di perderla. Se tutto può essere ovunque, non troverai mai niente. Se invece dividi il tuo spazio in aree tematiche, saprai sempre dove trovare ogni cosa. Ad esempio io metto tutta la roba informatica in una scatola sotto il letto, quindi se mi serve un particolare cavo so dove andarlo a prendere.

L’ordine creativo non esiste: esistono solo ordine o disordine.

La tecnica dei 6 mesi

Tutto bello fino a qui, ma come faccio a liberarmi di quello che ho? Tutto mi sembra importante!

Questo è l’inconscio che illumina la corteccia cingolata anteriore perché ha paura di sbagliare: non vuole ammettere che hai comprato qualcosa che non ti serve, quindi ti fa credere che tutto sia importante. Per questo non puoi fidarti delle tue sensazioni per decidere cosa tenere e cosa puoi buttare, altrimenti l’inconscio avrà il controllo della situazione.

Devi affidarti a un criterio matematico, che tolga la possibilità all’inconscio di controbattere con scuse irrazionali. Qui entra in gioco la tecnica dei sei mesi, che devi ripetere ogni 30 giorni per avere una vita libera dall’inutile. La regola dice:

Butta tutto quello che non usi da almeno 6 mesi.

Tutto qui, semplice. Se non lo usi da sei mesi non ti serve, quindi buttalo. Qui però dobbiamo fare una precisazione su cosa intendo con “usare”.

I draghi della prima immagine non hanno una funzione pratica. Non lì uso e non li rivendo quando salgono di prezzo, allora perché non li ho buttati secondo il mio principio?

La funzione non è solamente pratica, ma anche estetica. Detto in altre parole: mi piacciono da vedere. Aggiungono un tocco di personalizzazione alla stanza, sono una mia passione. Sono in bella vista e scelto attentamente cosa comprare, senza sprechi.

Questo è quello che intendevo con moderazione: avere qualche oggetto che assolva una funzione estetica va bene ed è espressione della tua unicità come persona, ma senza esagerare. Se non avessi avuto abbastanza spazio per i miei draghi, non li avrei comprati.

Prima di passare al capitolo successivo di questo articolo prendi un sacco della spazzatura, di quelli grandi, passa la tua stanza al setaccio e chiediti per ogni cosa: “Questo l’ho usato negli ultimi 6 mesi?” Se la risposta è no, buttalo. Ignora il tuo inconscio che ti urla di non farlo, che potrebbe servirti, che non si sa mai, che è uno spreco. Sono scuse che mascherano la paura di aver fatto un errore. L’errore l’hai già fatto, ora hai la possibilità di non fartelo pesare in futuro.

Questo è un processo radicale che incontrerà la resistenza del tuo inconscio all’inizio, è normale. Devi andare a piccoli passi, abituarti all’idea di non avere quello che ti serve e passare a uno stile di vita minimalistico. Per questo devi ripetere l’esercizio ogni mese, e sforzarti di andare sempre più in là nell’eliminare l’inutile. Con il tempo diventerà una buona abitudine e una seconda natura per te, non ci farai più caso e ti accorgerai di vivere meglio.

Ma qualcuno ancora usa il tubo catodico?
Quante volte avrei voluto farlo, peccato sto a piano terra.

La tecnica della sostituzione

La tecnica dei 6 mesi ti aiuta a liberarti di quello che non ti serve, ma non a mantenere un buon livello di ordine. Continuerai a comprare e a pentirti di averlo fatto, butterai via soldi e dovrai riapplicare la tecnica dei 6 mesi ogni volta. La tecnica della sostituzione ti aiuta a ridurre gli sprechi e mantenere un livello di ordine costante.

Il problema, se usi solo la prima tecnica, è quello dell’ordine a fisarmonica: butti tutto, continui a comprare, sei pieno di roba, butti tutto di nuovo. Una volta che sei nella situazione ideale, è meglio mantenerla e minimizzare gli sprechi. Per questo esiste la tecnica della sostituzione, che dice:

Per ogni oggetto che entra, deve essercene uno che esce.

Quando vuoi comprare qualcosa, prima liberati di qualcos’altro in camera tua. Prima di comprare un nuovo libro, butta qualcosa che non ti serve. Se non riesci a trovare niente, significa che hai già tutto quello di cui hai bisogno e ti pentiresti dell’acquisto. Non andresti a fare altro che aumentare la complessità, che a sua volta si traduce in disordine.

Concentrati su poche cose ma buone, invece che su tante e in modo superficiale. È lo stesso principio del multitasking: l’efficienza cala all’aumentare delle cose che fai. Il cervello non è in grado di fare più cose contemporaneamente, preferisce concentrarsi. Più tempo spendi su qualcosa, più aumenta la concentrazione e l’efficienza. Se passi ad altro, distruggi la concentrazione che hai creato fino a quel punto.

Stessa cosa vale per la tua vita: meno cose fai, meglio le farai. Questo si riflette anche sui tuoi oggetti, che sono una parte fondamentale della giornata: meno cose hai e più le sai apprezzare. La felicità non è avere tante cose inutili, ma poche cose belle.

Grazie alla tecnica di sostituzione sarai protetto dagli acquisti impulsivi, una delle tecniche di marketing più usate: oggetti a poco prezzo che puoi comprare immediatamente, senza aspettare. Ma sono tutte cose inutili. Ti faccio alcuni esempi:

  • Caramelle e cioccolatini.
  • Portachiavi.
  • Cartoline e souvenir vari.
  • Braccialetti.
  • Adesivi.

Tutte cose che costano pochi centesimi, quindi non ci pensi e le compri. Sei imprigionato nel sistema consumistico che vuole farti comprare sempre di più. Ma chiediti: di cosa posso liberarmi prima di comprare questo? Se non c’è niente che valga la pena sostituire, allora non acquistare: non ti serve.

Qualità, non quantità

Applicare la tecnica della sostituzione ti porterà inconsapevolmente ad applicare un altro principio importante per vivere bene: punta alla qualità, non alla quantità.

Invece di comprare quattro paia di scarpe da 50€, comprane due da 100€: avrai meno scelta ma non te ne renderai conto, in cambio metterai le scarpe con un sorriso ogni volta. Non comprare tanto, compra intelligentemente.

Da una parte risparmierai soldi, dall’altra avrai solo quello che ti rende veramente felice. Invece che sprecare il tuo denaro in acquisti impulsivi e roba che non ti serve, lo investirai per la tua felicità. Questo è anche un principio economico che ti farà risparmiare: punta alla qualità, invece che alla quantità.

Il mercato vuole farti credere che ti servano tante cose, senza l’ultima novità non puoi sopravvivere. Sbagliato: la maggior parte di quello che hai in camera non esisteva 100 anni fa, eppure i tuoi bisnonni vivevano bene lo stesso.

Ti spiego meglio l’importanza della qualità nella tua vita in questo articolo.

E tu cosa aspetti?

Prima di sera voglio che tu butti via almeno 10 cose che non ti servono. A meno che non sia già un monaco zen, hai almeno 10 oggetti di cui non hai bisogno che possono andare nella spazzatura.

Anzi sai cosa faccio? Ti do il buon esempio. Finito questo articolo mi alzo e non mi risiedo finché non trovo 10 cose da buttare. Anche se da anni seguo la filosofia del minimalismo senza compromessi e uso le tecniche dei 6 mesi e della sostituzione, niente è mai perfetto. È una sfida contro me stesso e contro il mio inconscio, che ancora adesso vuole farmi tenere roba inutile perché “non si sa mai” e “ci sono affezionato.”

Ti chiedo di farlo perché so che dopo ti sentirai meglio anche tu, e ti aspetto nei commenti dopo che hai finito l’esercizio: cosa hai buttato? Come ti senti dopo averlo fatto?

cv cover media
7 Settembre 2013

Come scrivere un curriculum: 3 video gratuiti

Stefano Comunicazioni di servizio

Premessa: poche settimane fa ho rilasciato il mio report gratuito: Come scrivere un CV ipnotico, in cui ti spiego le tecniche per compilare un curriculum che catturi l’attenzione e ti aiuti a trovare lavoro. Se ancora non l’hai scaricato, puoi farlo da questa pagina.

Nel giro di poche settimane il manuale è stato scaricato e letto da più di 1.000 visitatori, wow! Ancora adesso fatico a credere ai risultati straordinari, ogni giorno ricevo email di ringraziamento e complimenti. Beh, grazie a voi per avermi dato fiducia. 😉

Questo mi ha spronato a dare qualcosa di più, e così voglio andare oltre: creare una serie di 3 video in cui spiego con un dettaglio mai visto in Italia le tecniche migliori e le strategie più efficaci per scrivere un CV con i fiocchi. Voglio fare qualcosa di epico, di mai visto prima. E ancora meglio: gratis.

Ma per farlo mi serve il tuo aiuto: quali sono i tuoi dubbi più grandi quando scrivi un curriculum? Quali problemi affronti? Voglio rispondere esattamente alle tue domande, voglio sapere le tue difficoltà e darti consigli mirati. Non la solita roba che trovi in giro, con frasi fatte e consigli generici. La tua opinione mi servirà per creare video utili e pratici, che rispondono a delle vere domande fatte da persone come te.

Per questo ho creato un mini-sondaggio di 4 domande: vorrei che tu rispondessi, così io saprò esattamente di cosa parlare nei video e quali consigli darti. Ti prometto che non ti prenderà più di 2 minuti contati: nessuna domanda è obbligatoria e puoi rispondere in mezza riga se ti va. Ma più sei dettagliato e meglio saprò chiarire i tuoi dubbi. 😉

Devi solo seguire questi due passi:

  1. Rispondi alle domande del sondaggio a questo indirizzo.
  2. I video sono in esclusiva per chi ha scaricato il mio manuale gratuito su come scrivere un CV! Leggilo anche tu su questa pagina.

Ci sentiamo mercoledì con l’articolo settimanale, che parlerà di… Fare pulizia. 😉

4 Settembre 2013

3 lezioni di vita dal Re Leone

Stefano Crescita personale

Citazioni colte da Blade Runner, Matrix, Star Wars, Fight Club… Tutto molto bello, ma non solo i film colti nascondono perle di saggezza. I cartoni Disney, nella loro genialità, contengono delle lezioni di vita che faremmo tutti meglio a imparare.

E il Re Leone, uno dei miei 5 film preferiti di sempre, ha delle perle di saggezza che dovresti scolpire nella parete di camera tua. E riguardare il film, che è bellissimo! 🙂

1 – “Il cambiamento è una buona cosa – Sì, ma non è semplice”

Rafiki-Simba-(The_Lion_King)

Dopo anni di esilio nella foresta, Simba decide di tornare a casa e riprendere il suo posto sul trono. Ma per farlo deve affrontare i traumi del passato e suo zio Scar.

La mente umana è per natura resistente al cambiamento e all’incertezza che ne deriva: stare all’interno della tua zona di comfort è un comportamento difensivo naturale, ereditato dalle necessità della preistoria. Ma in un mondo dinamico, stare fermi significa andare indietro. Cambiamento può significare diverse cose:

  • Smettere una cattiva abitudine.
  • Acquisirne una nuova e potenziante.
  • Cambiare uno dei tuoi principi di base.

I principi sono le basi sulle quali fondi le tue idee, la tua interpretazione del mondo, le tue decisioni. Insomma, tutto. I principi sono la parte indelebile del tuo carattere, sono scolpiti nel tuo inconscio e rappresentano il filtro attraverso il quale la mente screma le informazioni da elaborare.

Molte persone, nella loro vita, non cambiano mai principi. Li pensano inviolabili e infallibili, anche quando ci sono montagne di prove contrarie. Se segui la politica e una corrente ideologica, sono sicuro che sei convinto dei tuoi ideali. Ma d’altra parte, anche il partito avversario ha la stessa certezza. Quindi chi ha ragione?

Nella storia, l’impossibilità di cambiare un principio ha portato a errori grossolani, alcuni esempi:

  • La persecuzione di Galileo e altri scienziati dell’epoca.
  • Le guerre di religione.
  • Il ritardo nell’evoluzione tecnologica.

La priorità dell’inconscio non è migliorare, ma confermare le credenze preesistenti. Quando cambi un principio, ammetti che quello di prima era sbagliato. Il cervello lo odia, quindi nasconde ogni informazione che vada contro le tue credenze. La mente irrazionale filtra ogni stimolo che ricevi senza che tu te ne accorga, scarta automaticamente quello che non gli va a genio.

Per questo il cambiamento è una dolorosa necessità: ti permette di diventare una persona migliore, ma il tuo cervello si oppone con tutte le forze. Non dare mai per scontato che tu abbia ragione, perché è solo un limite della mente. Mettiti in dubbio e renditi conto che quello che hai sono opinioni, non verità.

Se fai questo esercizio abbastanza a lungo prenderai l’abitudine di non credere al tuo inconscio, metterai in dubbio i tuoi principi e ti accorgerai che alcuni sono sbagliati. Avrai fatto il primo passo verso un cambiamento radicale, uno che non è solo fumo. Per questo devi leggere non solo le idee che ti piacciono, ma anche quelle più scomode. Se credi nella teoria X, leggi chi sostiene la teoria Y e non scartare quello che dice come buffonate.

Ti lascio alcuni articoli di Mindcheats che invitano a una riflessione più profonda sulle tue credenze:

  1. All’universo, di te, non gliene frega niente
  2. Il talento non esiste
  3. Perché ho deciso di non votare

2 – “Oh sì, il passato può fare male. Ma puoi scappare, o imparare da esso”

Il giovane Simba si trova vittima di un complotto a opera di suo zio Scar, che uccide il padre Mufasa e lo costringe a scappare nella foresta facendogli credere di essere lui il responsabile della morte di suo papà. Viene trovato in fin di vita da Timon e Pumbaa, che lo adottano e lo fanno vivere nella foresta. Dopo anni, deve prendere una decisione: tornare a casa e salvare il suo regno, o restare nella foresta e scappare dai ricordi del passato.

Buona parte della crescita personale è imparare dagli errori. Manuali, corsi, libri e seminari possono darti una traccia, ma non sono niente in confronto a quello che puoi imparare dall’esperienza.

I consigli che possono darti le altre persone sono generici, non calibrati sulla tua unicità. Siamo tutti persone diverse, e per questo ci sono strategie diverse per ogni persona. Io studio meglio di mattina, mia sorella di sera. La cosa più importante che puoi fare per migliorare giorno dopo giorno è sperimentare cose nuove, fallire e imparare dall’errore per non commetterlo più. È uno stimolo per il cambiamento.

In passato ho fatto molti errori, alcuni dei quali ancora mi pesano. Ma invece che dimenticarmeli ho scelto di imparare, di analizzarli finché non ho trovato la radice del problema e l’ho eliminata. La maggior parte delle situazioni difficili che incontri deriva da un tuo comportamento sbagliato, invece che piangere sul problema cerca di trovare il modo per evitare che si ripeta.

Viviamo in un mondo in movimento: la calma è un’apparenza, un’illusione che maschera una realtà in continua evoluzione. Anche se non hai colpa, gli eventi negativi possono farti male. Puoi reagire in due modi:

  1. Passivo.
  2. Attivo.

L’atteggiamento passivo è quello di chi scappa dal passato: si lamenta che le cose non sono andate per il verso giusto e decide che il mondo ce l’ha con lui. Questa è la reazione di chi si lascia trascinare dagli eventi e non dirige la sua vita, è una bandiera al vento in balia della corrente. Condurre la vita in modo passivo è come sperare di arrivare al porto con una barca senza timone: se sei fortunato la corrente ti porterà dove vuoi andare, ma io non ci farei troppo affidamento.

L’atteggiamento attivo è quello di chi impara dal passato: subisce il colpo ma reagisce, sceglie di rialzarsi e prendere di petto i problemi. Lo studente che prende un brutto voto può decidere di lamentarsi del professore bastardo, o di impegnarsi e recuperare l’insufficienza. Questo atteggiamento farà la differenza fra promozione e bocciatura a fine anno.

3 – “A volte le cose brutte succedono, e non puoi farci niente, quindi perché preoccuparsi?”

Timon-and-Pumbaa

Questa frase è al tempo stesso una verità e un pericolo:

  • Una verità perché se ti preoccupi di quello che non puoi controllare vivrai una vita piena di ansia.
  • Un pericolo perché potrebbe portarti a pensare che non devi preoccuparti di niente, ricadendo in un atteggiamento passivo.

Depresso dagli avvenimenti di pochi giorni prima, Simba incontra Timon che cerca di tirarlo su di morale: quello che è successo è successo, non ha senso ripensare al passato e stare male ancora. Fin qui tutto bene, ma Simba prende il consiglio per il verso sbagliato e inizia a scappare dal passato e ignorare le sue responsabilità.

Da una parte Timon non sbaglia a dire che non devi farti influenzare dal passato, dall’altra non devi prenderlo come un invito a scappare da esso. Come si combinano le due cose?

Ho menzionato sopra i due atteggiamenti che puoi assumere: passivo e attivo. Ce n’è anche un terzo che ti aiuterà a non preoccuparti dei problemi, senza scappare da essi: l’atteggiamento proattivo.

Proattività significa prevenire i problemi prima che succedano, significa creare un piano B per ogni evenienza ed espandere il circolo d’influenza. Il che?

Il circolo dell’influenza è l’insieme delle cose su cui hai potere: tu adesso puoi decidere di smettere di leggere l’articolo, quindi fa parte del tuo circolo d’influenza. Ma non puoi decidere di volare perché non hai le ali, quindi non è parte del tuo circolo d’influenza. Molti credono che questo circolo sia fisso, in realtà non hanno idea di come espanderlo: con un lavoro consapevole, puoi ampliare il circolo dell’influenza.

Ad esempio: se sono previste piogge forti con il rischio che entri l’acqua in casa posso scegliere di incrociare le dita (atteggiamento passivo), mettere al riparo le cose importanti e sollevare il PC da terra (atteggiamento attivo), o posso aver predisposto un sistema di griglie e drenaggio anni fa perché sapevo che prima o poi una cosa del genere sarebbe successa (atteggiamento proattivo).

I primi due atteggiamenti non ampliano il circolo dell’influenza, perché l’acqua entrerà comunque in casa. Mettere una griglia ti dà il controllo su un evento naturale incontrollabile, così che per te non sia più un problema. Ingrandire il circolo dell’influenza significa ridurre le preoccupazioni e avere il controllo della propria vita.

28 Agosto 2013

5 comportamenti inconsapevoli che ti fanno odiare da tutti (e 5 soluzioni pratiche)

Stefano Crescita personale

“Se odi una persona, odi quella parte di te stesso che vedi in lui. Se non è parte di te non ti disturba.”

– Hermann Hesse

Ogni giorno porti avanti dei comportamenti che a te sembrano normali e pacifici, ma che in realtà ti fanno odiare da tutti senza che te ne rendi conto. Ti è mai capitato che qualcuno smettesse di parlarti, o di essere antipatico a una persona senza aver fatto niente per meritarlo? Se la risposta è sì, la ragione è una di questi cinque punti.

Se sei il ragazzo timido che non parla molto, questi errori possono costarti molto.

1 – Il silenzio

S'intende Facebook, ovviamente.
S’intende Facebook, ovviamente.

Se sei un introverso che non parla molto, probabilmente pensi che parlare poco sia meglio che mettersi in imbarazzo. Quando vedi qualcuno al supermercato abbassi lo sguardo e tiri dritto, quando ricevi una barzelletta via SMS non rispondi, quando ti invitano a uscire c’è il silenzio da parte tua.

Pensi che se non dici niente, non puoi fare brutta figura e non puoi far arrabbiare nessuno. Giusto? Sbagliato.

Immagina di voler uscire con una ragazza (o un ragazzo), il tuo cuore pompa più forte e l’adrenalina sale: invii un messaggio su Facebook e aspetti la risposta. Vedi il pallino verde in chat. Preferiresti un secco “no” o il silenzio? Ecco, immaginavo. Pensa ad altre situazioni simili in cui una risposta negativa è meglio del silenzio:

  • Invii un’email commerciale.
  • Mando un curriculum per trovare lavoro.
  • Parli in un gruppo ma tutti ti ignorano.
  • Fai una proposta che nessuno valuta.

In questi casi, una risposta è sempre meglio del silenzio. Perché? È un meccanismo psicologico inconscio che parte dalla dominanza: se ignori qualcuno stai inconsciamente dicendo che non è degno della tua attenzione, e abbassi la sua importanza. Visto che a nessuno piace essere considerato una nullità, gli altri si arrabbiano. Silenzio equivale a ignorare l’altra parte.

Cosa posso farci?

Diventa proattivo nel rapporto con gli altri:

  • Quando vedi qualcuno in centro, fermati a salutarlo.
  • Se ti fanno una domanda, rispondi (o ancora meglio: fai tu una domanda).
  • Riconosci la presenza di altre persone con la tua attenzione.
  • Quando incroci lo sguardo di qualcuno, sorridi e non distoglierlo in imbarazzo.

Non ti serve essere un genio della comunicazione, bastano tre secondi scarsi per far capire all’altro che non lo stai ignorando. Anche se la tua risposta non è da manuale dei rapporti sociali, è sempre meglio del silenzio.

Lo sai il proverbio: il contrario dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza.

2 – Manifesti inconsapevolmente la tua superiorità

nelson_haha1
Inconsapevolmente, ho detto inconsapevolmente!

Immagina di essere appena tornato dalle vacanze e di raccontare tutto a un tuo collega. Parli dei mega-party in villa, dei cocktail da 15€, delle serate a Rimini e del torneo di calcio che hai vinto. Da quel giorno, noti che comincia a guardarti male e non parlarti più. Perché? Se non hai raccontato aneddoti particolari sulle tue lunghe serate, la ragione ti sfugge.

Nella tua storia, hai sottinteso che:

  1. Hai una villa con piscina dove fare mega-party.
  2. Hai abbastanza soldi da buttare per un cocktail da 15€.
  3. Vai in una delle località più costose e chic d’Italia.
  4. Sei un gran calciatore.

Mentre magari lui è appena sopra la soglia di povertà, non è potuto andare in ferie e gli manca un piede. Hai appena manifestato la tua superiorità, anche se non te ne sei accorto. Ai suoi occhi, sei come tutte quelle persone odiose che si vantano di quanto sono belle e brave senza ritegno.

Le dinamiche sociali ti impongono di non parlare della tua superiorità anche se è evidente. Puoi parlare con il premio nobel in fisica, ma nel momento esatto in cui ti dice “io sono più intelligente di te” lo odierai a vita. Anche se è vero.

Queste dinamiche di superiorità sono sempre presenti nelle relazioni umane perché fanno parte dell’inconscio, e non puoi liberartene. Il problema di chi è timido e insicuro è che pensa di essere l’unica persona con dei dubbi e delle ferite che non vuole toccare, ma anche le altre persone si sentono allo stesso modo.

Cosa posso farci?

Ricorda che le dinamiche sociali della superiorità permeano ogni interazione, quindi non metterti mai in una posizione di superiorità rispetto agli altri anche se la situazione è manifesta.

Quando conosci qualcuno, sminuisci l’importanza dei tuoi successi e accentua i difetti, in questo modo l’altro si renderà conto di avere a che fare con una persona modesta che ha problemi e difficoltà come tutti. Quando entri in confidenza con qualcuno puoi ammorbidire questa regola, ma senza esagerare. Vantarti troppo ti renderà odioso anche a un amico.

3 – Non hai ripagato un debito inesistente

Debiti da riscuotere, dicevamo...
Debiti da riscuotere, dicevamo…

Quando vedi una persona che ha successo, pensi che sia stata “fortunata”. Gli è andato tutto bene, è nato in una famiglia ricca, ma la tua situazione è diversa perché sei pieno di problemi e c’è questo e quello. È un grave errore logico, perché il tuo cervello mette insieme due cose:

  1. Vedo il successo degli altri.
  2. Vedo i miei problemi.

Quindi pensa che gli altri hanno successo perché non hanno avuto problemi, mentre tu sei bloccato dalle difficoltà, assumi che gli altri sono “fortunati” solo perché non hai visto le avversità che hanno dovuto affrontare. L’unica differenza è che loro non hanno fatto il ragionamento del “la mia situazione è diversa” e si sono impegnati. 😉

Puoi vedere le tue difficoltà, ma non quelle degli altri. Quando interagisci con una persona e vi fate dei favori a vicenda, entrambe le parti pensano che l’altra sia in debito perché vedono le proprie difficoltà senza pensare a quelle degli altri. Pensano che tutto gli sia dovuto.

Molte relazioni finiscono per questa ragione:

  • Lui pensa che lei sia in debito perché la porta a mangiare fuori.
  • Lei pensa che lui sia in debito perché cucina ogni giorno.

Così nascono le incomprensioni: dal senso di superiorità dato da un presunto debito che l’altro ha nei tuoi confronti. Secondo diverse persone che mi hanno scritto via email, io “devo” scrivere articoli gratuiti per loro e sull’argomento che gli piace per una ragione che non riesco bene a comprendere. E si arrabbiano se non lo faccio, perché pensano che io sia in debito. 😉

Un altro esempio pratico: quando guardi una serie TV che scende di qualità, quante volte ti arrabbi con gli autori che “dovevano” mantenere un certo standard? Ecco, il ragionamento è lo stesso. Quando tu pensi che un’altra persona sia in debito con te, ricorda che lui pensa la stessa cosa.

Cosa posso farci?

L’altra persona vuole che tu sia in debito, perché questo gli dà potere su di te: è la solita storia della gerarchia di potere evidenziata nel punto sopra. Ma le convenzioni sociali non gli permettono di dire chiaro e tondo cos’è il debito, perché esiste e in che modo vuole che sia ripagato, però si arrabbia quando non lo fai. Anche se, in realtà, il debito non esiste.

La prima cosa che puoi fare è smettere di avere pretese sui debiti immaginari che pensi le persone abbiano nei tuoi confronti. Se vai a prendere un amico in macchina perché è sulla strada, non ti deve un passaggio. Quando vedi questa logica in azione, pensa bene se forse non sia il caso di accettarla piuttosto che andare a un muro contro muro che non gioverebbe alla relazione.

4 – Gli hai fatto perdere tempo

Bella serie, ma troooooppo lunga.
Bella serie, ma troooooppo lunga.

Non so quanto sia occupata la tua giornata, quanto tempo studi o lavori, ma esiste qualcuno più occupato di te. I professori universitari rispondono alle email in monosillabi: tu passi 20 minuti a scrivere un papiro di roba, la risposta è “ok” o “no.” Se sei all’università, sai la frustrazione.

Succede perché tu hai 20 minuti per scrivere un’email, ma il professore deve fare un altro milione di cose oltre a leggere il tuo papiro e rispondere, quindi lo fa in poco tempo. Se tu non capisci il suo punto di vista, potresti offenderti.

Il problema è che chi è più occupato di te non può dirtelo direttamente, perché significherebbe mostrare la sua superiorità: “sono occupato, non ho tempo per te, non sei importante quanto me.” L’incomprensione è inevitabile da ambo le parti:

  • Per te, che sei offeso da una risposta telegrafica.
  • Per il professore, che si sente derubato del suo tempo.

Cosa posso farci?

Quando interagisci con qualcuno, specie durante l’orario lavorativo, assumi sempre che abbia poco tempo a disposizione e sii breve. Se ricevi un “ok” come risposta o nessuna risposta affatto, pensa che l’altra parte non ha tempo per elaborare di più. Piuttosto che arrabbiarti, sii grato del tempo che ti ha dedicato.

Usa frasi corte e paragrafi che vanno dritti al punto. Vedi come scrivo io i miei articoli su Mindcheats? Sono lunghi, ma divisi in paragrafi e con elenchi puntati. In questo modo, chi non ha tempo di leggere dall’inizio alla fine può saltare facilmente ai punti salienti ignorando il resto.

5 – Pensi che vada bene anche agli altri

"Volevo essere disegnato a colori!"
“Volevo essere disegnato a colori!”

Immagina di essere sul divano con la tua ragazza, a mangiare pizza e guardare la TV come tutti i venerdì sera. All’improvviso si alza e dice: no, io voglio uscire! O sei al lavoro, e un collega senza dire niente cambia la temperatura del termostato.

Perché l’ha fatto? Non andava bene quello che abbiamo fatto finora? Perché hai cambiato una situazione che andava bene a tutti? È una provocazione, una richiesta assurda.

L’errore che stai facendo è pensare che quello che va bene a te va bene a tutti.

La tua ragazza vuole da sempre uscire, ma si è rassegnata fino a ora. Il collega muore di freddo con la temperatura che hai impostato, ma non ha mai detto niente perché è stato assunto dopo di te. In queste situazioni stai suscitando un odio profondo in chi ti circonda, ma non te ne sei mai reso conto.

Il meccanismo è lo stesso evidenziato negli altri punti dell’articolo: dominanza. Quando forzi lo status quo verso la soluzione che piace a te mentre gli altri soffrono in silenzio dimostra la tua superiorità gerarchica, ma visto che nessuno te l’ha fatto notare non lo sai. Ti stai facendo odiare senza saperlo.

Quando l’altra persona esplode e ti chiede di cambiare lo status quo ti alteri, perché non vedi il motivo di modificare un’abitudine che va bene a tutti. Non capisci perché gli altri stanno facendo tanto casino per niente, e questo ti rende frustrato. Ti rifiuti di riconoscere il disagio altrui: ricadi nell’indifferenza, che ti rende ancora più odioso. Tutto questo senza che tu abbia fatto niente.

Cosa posso farci?

Questa situazione capita più spesso di quanto puoi pensare ed è il comportamento più bastardo, perché è il più comune e più difficile da interrompere. Lo stai facendo ogni giorno e non te ne rendi conto. Il bello e il brutto della superiorità è questo: non richiede sforzo da parte tua.

Il difficile è invece stare attento a non offendere gli altri con comportamenti che a te sembrano naturali, e riconoscere il problema quando te lo fanno notare. Renditi conto che le persone al mondo sono diverse e hanno preferenze che a te possono sembrare insensate. D’altra parte, capisci che i tuoi standard non hanno senso per molte persone su questo pianeta.

Tratto da Cracked.com

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