Cos’è un’esperienza extracorporea?

Un’esperienza extracorporea (OBE) è un’esperienza, solitamente di breve durata, durante la quale si ha la sensazione che la mente (o l’anima) si stacchi dal corpo e giri liberamente per la stanza in cui si trova, permettendo di vedere il mondo da prospettive diverse da quella abituale. In altre parole, è un modo di rapportarsi con l’ambiente esterno completamente diverso da quello che si ha sfruttando i cinque sensi dei quali siamo dotati.

esperienza extracorprea
Contrariamente a quello che si può pensare, le esperienze extracorporee possono definirsi abbastanza comuni.

Dopo diversi sondaggi in materia è emerso che circa una persona su quindici, negli Stati Uniti, ha provato qualcosa di simile; inoltre, sembra che non ci siano requisiti particolari per poter provare un’OBE, quindi può essere sperimentata un po’ da tutti.

La ricerca sopra descritta si è quindi spostata sul tempo: è stato chiesto agli intervistati in che situazione hanno avuto questo genere di esperienza. Nel 85% dei casi la risposta è stata quella che personalmente mi attendevo: mentre si risposavano o durante il sonno, tuttavia i diversi casi restanti indicano l’assunzione di alcune sostanze (soprattutto medicinali). Insomma, da lucidi una OBE è piuttosto improbabile.

Ma non sono questi gli unici casi riportati: diversi piloti di moto hanno detto che, durante delle corse, hanno avuto la sensazione di uscire dal proprio corpo e di vederlo dall’alto mentre completavano le curve del circuito. Una cosa simile pare succeda anche ai piloti di aerei d’alta quota.

La spiegazione di questi ultimi due esempi può essere trovata nell’eccezionalità della situazione: quando i sensi vengono portati al limite può succedere che la mente si confonda e inizi a inviare dei segnali non proprio normali, provocando esperienze del genere. In questo caso, è la velocità che confonde i sensi.

Per completezza della ricerca, devo menzionare anche le esperienze extracorporee di tipo più mistico: persone che riportano di essere uscite dal proprio corpo ed aver effettivamente interagito con altra gente, non tanto nella propria immaginazione ma nel senso vero e proprio del termine.

Personalmente sono molto scettico su certe cose, e penso che questi episodi vengano influenzati principalmente dall’autosuggestione (un po’ come succede per i presunti rapimenti alieni, per dire).

Tornando a noi: non tutte le OBE accadono spontaneamente. Con varie tecniche molte persone sono riuscite ad indurre o a simulare un’esperienza extracorporea: ho già trattato l’argomento in un post precedente, che descrive quello che secondo me rappresenta il modo migliore per provare questa bellissima sensazione.

Nelle esperienze extracorporee auto-indotte, ad ogni modo, pare che raramente si riesca a vedere il proprio corpo dall’esterno: questa rimane per ora una caratteristica unicamente ad appannaggio dell’OBE spontanea (che però non può essere provata a piacere).

Solitamente un’OBE appare caratterizzata da paralisi corporea (data dal fatto che il corpo pensa di dormire, e quindi si protegge dai movimenti involontari) e sensazioni quali strani rumori, leggerezza o allucinazioni di vario genere. Si tratta spesso di qualcosa di molto vivido e impresso nella mente delle persone, tanto che sono in molti a credere che ci sia in effetti una vera e propria anima separata dalla parte fisica.

Quanto detto vale in misura ancora maggiore per le esperienze vicine alla morte (near death experience, o NDE). Molte persone che hanno provato esperienze quali infarti o gravi traumi hanno riportato, una volta rimesse, di aver avuto la netta sensazione di entrare con la propria mente in uno stato particolare, di sentirsi liberi dal proprio corpo e di entrare in un nuovo mondo.

In molti dicono inoltre di vedere il proprio corpo, mentre i dottori tutt’intorno parlano e cercano di guarirlo. La cosa affascinante è che, in seguito, queste visioni si sono rivelate essere nella maggior parte dei casi vere.

Ciò è probabilmente dato dal fatto che la mente continua a ricevere degli stimoli dall’esterno, e visto che il corpo non è in grado di rispondere, proietta per così dire la coscienza in un sé-astrale. Naturalmente queste sono solo supposizioni da parte mia, quindi piano con la fantasia! 😛

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