5 comportamenti inconsapevoli che ti fanno odiare da tutti (e 5 soluzioni pratiche)

“Se odi una persona, odi quella parte di te stesso che vedi in lui. Se non è parte di te non ti disturba.”

– Hermann Hesse

Ogni giorno porti avanti dei comportamenti che a te sembrano normali e pacifici, ma che in realtà ti fanno odiare da tutti senza che te ne rendi conto. Ti è mai capitato che qualcuno smettesse di parlarti, o di essere antipatico a una persona senza aver fatto niente per meritarlo? Se la risposta è sì, la ragione è una di questi cinque punti.

Se sei il ragazzo timido che non parla molto, questi errori possono costarti molto.

1 – Il silenzio

S'intende Facebook, ovviamente.
S’intende Facebook, ovviamente.

Se sei un introverso che non parla molto, probabilmente pensi che parlare poco sia meglio che mettersi in imbarazzo. Quando vedi qualcuno al supermercato abbassi lo sguardo e tiri dritto, quando ricevi una barzelletta via SMS non rispondi, quando ti invitano a uscire c’è il silenzio da parte tua.

Pensi che se non dici niente, non puoi fare brutta figura e non puoi far arrabbiare nessuno. Giusto? Sbagliato.

Immagina di voler uscire con una ragazza (o un ragazzo), il tuo cuore pompa più forte e l’adrenalina sale: invii un messaggio su Facebook e aspetti la risposta. Vedi il pallino verde in chat. Preferiresti un secco “no” o il silenzio? Ecco, immaginavo. Pensa ad altre situazioni simili in cui una risposta negativa è meglio del silenzio:

  • Invii un’email commerciale.
  • Mando un curriculum per trovare lavoro.
  • Parli in un gruppo ma tutti ti ignorano.
  • Fai una proposta che nessuno valuta.

In questi casi, una risposta è sempre meglio del silenzio. Perché? È un meccanismo psicologico inconscio che parte dalla dominanza: se ignori qualcuno stai inconsciamente dicendo che non è degno della tua attenzione, e abbassi la sua importanza. Visto che a nessuno piace essere considerato una nullità, gli altri si arrabbiano. Silenzio equivale a ignorare l’altra parte.

Cosa posso farci?

Diventa proattivo nel rapporto con gli altri:

  • Quando vedi qualcuno in centro, fermati a salutarlo.
  • Se ti fanno una domanda, rispondi (o ancora meglio: fai tu una domanda).
  • Riconosci la presenza di altre persone con la tua attenzione.
  • Quando incroci lo sguardo di qualcuno, sorridi e non distoglierlo in imbarazzo.

Non ti serve essere un genio della comunicazione, bastano tre secondi scarsi per far capire all’altro che non lo stai ignorando. Anche se la tua risposta non è da manuale dei rapporti sociali, è sempre meglio del silenzio.

Lo sai il proverbio: il contrario dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza.

2 – Manifesti inconsapevolmente la tua superiorità

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Inconsapevolmente, ho detto inconsapevolmente!

Immagina di essere appena tornato dalle vacanze e di raccontare tutto a un tuo collega. Parli dei mega-party in villa, dei cocktail da 15€, delle serate a Rimini e del torneo di calcio che hai vinto. Da quel giorno, noti che comincia a guardarti male e non parlarti più. Perché? Se non hai raccontato aneddoti particolari sulle tue lunghe serate, la ragione ti sfugge.

Nella tua storia, hai sottinteso che:

  1. Hai una villa con piscina dove fare mega-party.
  2. Hai abbastanza soldi da buttare per un cocktail da 15€.
  3. Vai in una delle località più costose e chic d’Italia.
  4. Sei un gran calciatore.

Mentre magari lui è appena sopra la soglia di povertà, non è potuto andare in ferie e gli manca un piede. Hai appena manifestato la tua superiorità, anche se non te ne sei accorto. Ai suoi occhi, sei come tutte quelle persone odiose che si vantano di quanto sono belle e brave senza ritegno.

Le dinamiche sociali ti impongono di non parlare della tua superiorità anche se è evidente. Puoi parlare con il premio nobel in fisica, ma nel momento esatto in cui ti dice “io sono più intelligente di te” lo odierai a vita. Anche se è vero.

Queste dinamiche di superiorità sono sempre presenti nelle relazioni umane perché fanno parte dell’inconscio, e non puoi liberartene. Il problema di chi è timido e insicuro è che pensa di essere l’unica persona con dei dubbi e delle ferite che non vuole toccare, ma anche le altre persone si sentono allo stesso modo.

Cosa posso farci?

Ricorda che le dinamiche sociali della superiorità permeano ogni interazione, quindi non metterti mai in una posizione di superiorità rispetto agli altri anche se la situazione è manifesta.

Quando conosci qualcuno, sminuisci l’importanza dei tuoi successi e accentua i difetti, in questo modo l’altro si renderà conto di avere a che fare con una persona modesta che ha problemi e difficoltà come tutti. Quando entri in confidenza con qualcuno puoi ammorbidire questa regola, ma senza esagerare. Vantarti troppo ti renderà odioso anche a un amico.

3 – Non hai ripagato un debito inesistente

Debiti da riscuotere, dicevamo...
Debiti da riscuotere, dicevamo…

Quando vedi una persona che ha successo, pensi che sia stata “fortunata”. Gli è andato tutto bene, è nato in una famiglia ricca, ma la tua situazione è diversa perché sei pieno di problemi e c’è questo e quello. È un grave errore logico, perché il tuo cervello mette insieme due cose:

  1. Vedo il successo degli altri.
  2. Vedo i miei problemi.

Quindi pensa che gli altri hanno successo perché non hanno avuto problemi, mentre tu sei bloccato dalle difficoltà, assumi che gli altri sono “fortunati” solo perché non hai visto le avversità che hanno dovuto affrontare. L’unica differenza è che loro non hanno fatto il ragionamento del “la mia situazione è diversa” e si sono impegnati. 😉

Puoi vedere le tue difficoltà, ma non quelle degli altri. Quando interagisci con una persona e vi fate dei favori a vicenda, entrambe le parti pensano che l’altra sia in debito perché vedono le proprie difficoltà senza pensare a quelle degli altri. Pensano che tutto gli sia dovuto.

Molte relazioni finiscono per questa ragione:

  • Lui pensa che lei sia in debito perché la porta a mangiare fuori.
  • Lei pensa che lui sia in debito perché cucina ogni giorno.

Così nascono le incomprensioni: dal senso di superiorità dato da un presunto debito che l’altro ha nei tuoi confronti. Secondo diverse persone che mi hanno scritto via email, io “devo” scrivere articoli gratuiti per loro e sull’argomento che gli piace per una ragione che non riesco bene a comprendere. E si arrabbiano se non lo faccio, perché pensano che io sia in debito. 😉

Un altro esempio pratico: quando guardi una serie TV che scende di qualità, quante volte ti arrabbi con gli autori che “dovevano” mantenere un certo standard? Ecco, il ragionamento è lo stesso. Quando tu pensi che un’altra persona sia in debito con te, ricorda che lui pensa la stessa cosa.

Cosa posso farci?

L’altra persona vuole che tu sia in debito, perché questo gli dà potere su di te: è la solita storia della gerarchia di potere evidenziata nel punto sopra. Ma le convenzioni sociali non gli permettono di dire chiaro e tondo cos’è il debito, perché esiste e in che modo vuole che sia ripagato, però si arrabbia quando non lo fai. Anche se, in realtà, il debito non esiste.

La prima cosa che puoi fare è smettere di avere pretese sui debiti immaginari che pensi le persone abbiano nei tuoi confronti. Se vai a prendere un amico in macchina perché è sulla strada, non ti deve un passaggio. Quando vedi questa logica in azione, pensa bene se forse non sia il caso di accettarla piuttosto che andare a un muro contro muro che non gioverebbe alla relazione.

4 – Gli hai fatto perdere tempo

Bella serie, ma troooooppo lunga.
Bella serie, ma troooooppo lunga.

Non so quanto sia occupata la tua giornata, quanto tempo studi o lavori, ma esiste qualcuno più occupato di te. I professori universitari rispondono alle email in monosillabi: tu passi 20 minuti a scrivere un papiro di roba, la risposta è “ok” o “no.” Se sei all’università, sai la frustrazione.

Succede perché tu hai 20 minuti per scrivere un’email, ma il professore deve fare un altro milione di cose oltre a leggere il tuo papiro e rispondere, quindi lo fa in poco tempo. Se tu non capisci il suo punto di vista, potresti offenderti.

Il problema è che chi è più occupato di te non può dirtelo direttamente, perché significherebbe mostrare la sua superiorità: “sono occupato, non ho tempo per te, non sei importante quanto me.” L’incomprensione è inevitabile da ambo le parti:

  • Per te, che sei offeso da una risposta telegrafica.
  • Per il professore, che si sente derubato del suo tempo.

Cosa posso farci?

Quando interagisci con qualcuno, specie durante l’orario lavorativo, assumi sempre che abbia poco tempo a disposizione e sii breve. Se ricevi un “ok” come risposta o nessuna risposta affatto, pensa che l’altra parte non ha tempo per elaborare di più. Piuttosto che arrabbiarti, sii grato del tempo che ti ha dedicato.

Usa frasi corte e paragrafi che vanno dritti al punto. Vedi come scrivo io i miei articoli su Mindcheats? Sono lunghi, ma divisi in paragrafi e con elenchi puntati. In questo modo, chi non ha tempo di leggere dall’inizio alla fine può saltare facilmente ai punti salienti ignorando il resto.

5 – Pensi che vada bene anche agli altri

"Volevo essere disegnato a colori!"
“Volevo essere disegnato a colori!”

Immagina di essere sul divano con la tua ragazza, a mangiare pizza e guardare la TV come tutti i venerdì sera. All’improvviso si alza e dice: no, io voglio uscire! O sei al lavoro, e un collega senza dire niente cambia la temperatura del termostato.

Perché l’ha fatto? Non andava bene quello che abbiamo fatto finora? Perché hai cambiato una situazione che andava bene a tutti? È una provocazione, una richiesta assurda.

L’errore che stai facendo è pensare che quello che va bene a te va bene a tutti.

La tua ragazza vuole da sempre uscire, ma si è rassegnata fino a ora. Il collega muore di freddo con la temperatura che hai impostato, ma non ha mai detto niente perché è stato assunto dopo di te. In queste situazioni stai suscitando un odio profondo in chi ti circonda, ma non te ne sei mai reso conto.

Il meccanismo è lo stesso evidenziato negli altri punti dell’articolo: dominanza. Quando forzi lo status quo verso la soluzione che piace a te mentre gli altri soffrono in silenzio dimostra la tua superiorità gerarchica, ma visto che nessuno te l’ha fatto notare non lo sai. Ti stai facendo odiare senza saperlo.

Quando l’altra persona esplode e ti chiede di cambiare lo status quo ti alteri, perché non vedi il motivo di modificare un’abitudine che va bene a tutti. Non capisci perché gli altri stanno facendo tanto casino per niente, e questo ti rende frustrato. Ti rifiuti di riconoscere il disagio altrui: ricadi nell’indifferenza, che ti rende ancora più odioso. Tutto questo senza che tu abbia fatto niente.

Cosa posso farci?

Questa situazione capita più spesso di quanto puoi pensare ed è il comportamento più bastardo, perché è il più comune e più difficile da interrompere. Lo stai facendo ogni giorno e non te ne rendi conto. Il bello e il brutto della superiorità è questo: non richiede sforzo da parte tua.

Il difficile è invece stare attento a non offendere gli altri con comportamenti che a te sembrano naturali, e riconoscere il problema quando te lo fanno notare. Renditi conto che le persone al mondo sono diverse e hanno preferenze che a te possono sembrare insensate. D’altra parte, capisci che i tuoi standard non hanno senso per molte persone su questo pianeta.

Tratto da Cracked.com