5 buoni motivi per credere in un futuro straordinario
Cos’è tutto questo pessimismo?
Io è da metà 2010 che quasi non seguo nessun TG. Non mi informo sulla politica, sull’attualità, sulla cronaca. Non credo e non seguo le balle dei giornalisti sulla crisi. Così vivo meglio, non mi preoccupo per il futuro del mondo.
Ho scelto di essere felice, ho scelto di emozionarmi e sorridere ogni volta che guardo al mio futuro. Nel mondo odierno, sembra che questa sia la nuova frontiera del ragazzo ribelle e alternativo. 😛
Non sono un irrimediabile ottimista, sono realista. I giornalisti ci tengono a dipingere il mondo come un inferno terrestre, perché il pessimismo fa audience. La tragedia aumenta gli ascolti, la crisi va sempre di moda, gli scandali politici sono da prima pagina.
Oggi ti voglio dare 5 buoni motivi per farti capire che devi guardare il futuro con emozione, non con terrore.
1 – Viviamo in un mondo di abbondanza
Anche con la “crisi”, questo è il periodo della storia umana più prosperoso di sempre. I grandi nobili e imperatori del passato non avevano a disposizione gli strumenti che possiede un operaio Fiat qualsiasi.
Non te ne rendi conto perché la società ha imposto standard sempre più alti per la soglia di povertà, la soglia psicologica fra lo stare bene e lo stare male. Vuoi alcuni esempi di come siamo andati avanti come popolo?
Negli ultimi 100 anni, nel mondo:
- La durata media della vita è raddoppiata;
- Il PIL pro capite è triplicato (aggiustato all’inflazione);
- La mortalità infantile è diminuita di dieci volte;
- Il costo del cibo è diminuito di dieci volte, quello dell’elettricità di venti volte, del trasporto di cento volte e della comunicazione di mille volte;
- Steve Pinker (psicologo alla Harvard University) ha dimostrato che quello in cui viviamo è il periodo con meno guerre e omicidi nella storia umana;
- L’alfabetizzazione è passata dal 25% al 80%.
Questi non sono i dati dei Paesi che si sono sviluppati maggiormente, è una statistica che prende in esame tutto il mondo.
Non è la qualità della vita ad essersi abbassata, sono le nostre pretese ad essersi alzate. Lo sviluppo dell’uomo non riesce a tenere il passo.
Negli Stati Uniti il 99% delle persone sotto la soglia di povertà hanno acqua potabile, elettricità e un frigorifero. Il 70% hanno addirittura un’auto e l’aria condizionata. Tutti gli imperatori, i re e i nobili del passato nemmeno immaginavano tutte queste cose. Adesso ce le hanno anche quelli che chiamiamo “poveri”.
Ti ricordo che gli ultimi 100 anni non sono stati i più fortunati per il mondo. Abbiamo avuto due guerre mondiali, genocidi, dittature, bombe atomiche, guerre d’indipendenza nel terzo mondo, olocausti.
La qualità di vita del mondo è crescita ad un ritmo mai visto nella storia umana in queste condizioni, e secondo te la “crisi” frenerà questa tendenza? No, l’umanità è destinata a prosperare.
2 – Il tuo futuro te lo costruisci tu
Non credo nel destino, e guardo male quelli che lo fanno.
Per me è solo una scusa per dire “non ci posso fare niente”. Se non sono quello che ho sempre voluto essere non è colpa mia, è questa strana entità metafisica che ha deciso per me. Io me ne lavo le mani.
No mi dispiace, con me non attacca. Se io fallisco me ne prendo la responsabilità, se ho successo me ne prendo il merito. Chi si abbandona al destino non si prende la colpa dei fallimenti, così di successi non ne avrà mai.
E tu ci credi nel destino?
Fatti un piacere, evita.
All’universo, di te, non gliene frega niente
Credi in te stesso, non nel destino. Tu sei qui, adesso, in questo mondo. Tu puoi decidere cosa fare e cosa diventare. C’è un tizio che ha rovesciato l’impero più vasto della storia armato di un paio di sandali e tanta non violenza, pensi che il tuo percorso sia più difficile? 😉
Quando pensi al tuo futuro devi emozionarti. Se il tuo futuro non ti toglie il fiato, trovatene un altro. 😛
3 – La legge di Moore
“Il numero dei transistor in una CPU raddoppia ogni due anni.”
– Gordon Moore
A prima vista questa frase è vagamente interessante solo per un esperto di informatica. In realtà è la cosa più straordinaria dell’epoca in cui viviamo. Ed è il motivo per il quale viviamo in un mondo di abbondanza.
La direttrice dello sviluppo della nostra società è la tecnologia. I computer sono la più grande rivoluzione della storia dell’uomo e tutte le innovazioni degli ultimi decenni (e dei prossimi) si basano sull’informatica.
La legge di Moore è la ragione per cui il tuo iPhone è un milione di volte più economico e mille volte più potente dei supercomputer degli anni ’70.
Guarda una rappresentazione grafica della legge di Moore:
La precisione della legge di Moore è sbalorditiva.
Da quando è stata formulata negli anni ’60, non ha mai fallito. Progresso, crisi, guerra, pace, scoperte tecnologiche, recessioni. La legge di Moore è una costante in ogni situazione.
Ti invito a notare che questa non è una scala lineare, ma esponenziale. Il numero di transistor raddoppia ogni due anni, è come dire che la velocità alla quale i computer si evolvono raddoppia ogni due anni. Oggi abbiamo 100 milioni di transistor in un processore, fra due anni 200 milioni, fra quattro anni 400 milioni, fra sei anni 800 milioni e così via.
Stiamo usando computer sempre più veloci per costruire computer ancora più veloci.
Non posso sottolineare abbastanza l’importanza di questo punto. Nella storia umana c’è sempre stato un fattore limitante del progresso: l’uomo. È l’uomo che costruisce le tecnologie e il progresso, arrivati ad un certo punto diventa la limitazione. La tecnologia si evolve, il mezzo di sviluppo e produzione (l’uomo) no.
Con la nuova tecnologia non è così. I computer appena inventati vengono usati per inventare computer ancora più evoluti e sofisticati. Mai nella storia umana si ha avuto tanto potenziale in così poco tempo.
Tu stai per assistere a un progresso tecnologico che nemmeno i tuoi sogni più sfrenati possono lontanamente concepire.
Vuoi un esempio di come la legge di Moore rivoluzionerà il mondo?
L’energia.
A metà del 1700 Napoleone III invitò a cena l’imperatore del Siam. Per ostentare la ricchezza della Francia, Napoleone fece mangiare tutti i suoi soldati con posate d’argento, e lui mangiò con posate d’oro.
L’imperatore, di contro, dimostrò la sua ricchezza spropositata con posate del metallo più raro e prezioso esistente al mondo in quell’epoca: alluminio.
Sì, lo stesso alluminio che viene usato per le lattine di Coca Cola.
Anche se l’alluminio rappresenta più dell’8% della massa della Terra, è raro trovarlo puro. È chimicamente mescolato con altre sostanze come il silicio, e fino a poco tempo fa era difficile da separare per averlo puro.
Poi è arrivata la tecnologia.
La tecnologia che ha trovato il modo di utilizzare una risorsa abbondante, resa scarsa solo per la difficoltà di estrazione.
Ti ricorda qualcosa?
Il mondo è pieno di energia. Questo pianeta ha così tanta energia potenziale che non può essere spiegata con un numero. Il sole, nonostante la distanza, ci manda energia più che sufficiente per soddisfare i bisogni dell’uomo per i secoli futuri.
Ma questa energia non può essere ancora sfruttata, è presente ma non abbiamo la tecnologia per utilizzarla nella forma in cui ci viene data dalla natura.
Con un progresso tecnologico che segue la legge di Moore, è solo una questione di pochi anni prima che qualcuno inventi il modo per sfruttare tutta l’energia di questo pianeta in maniera economica.
4 – Tu sei ricco
E non dico in senso astratto, parlo di soldoni e benessere. Non ci credi?
- Hai l’acqua potabile sempre a disposizione;
- Non muori di freddo d’inverno;
- Puoi parlare con un tizio a caso dall’altra parte del mondo gratuitamente;
- Sai di avere abbastanza cibo per non soffrire la fame.
Se puoi leggere questo articolo dal tuo computer, sei già fra le persone più ricche del mondo.
Ancora una volta non sei tu ad essere povero, sei la società in cui vivi che ti vuole dare standard sempre più elevati. È il consumismo che vuole renderti insoddisfatto della tua vita per farti comprare, comprare, comprare.
Ma tu sei ricco. Su questo pianeta esistono poche persone più fortunate di te. Sei partito in una posizione di vantaggio rispetto al resto del mondo, sei nato nel Paese giusto nell’epoca giusta. Se nascevi più a sud di 5000 km, o più indietro di 200 anni, le condizioni di benessere in cui vivi adesso nemmeno te le sognavi.
5 – Quel sogno di sempre
Il migliore l’ho lasciato per ultimo.
La cosa che più mi eccita del mio futuro, la cosa che ogni giorno mi spinge a dare sempre il meglio di me, a vivere una vita piena e significativa, è il mio grande sogno.
È un obiettivo che mi dà la carica, il motivo per cui mi sveglio ogni giorno determinato a dare il meglio di me. È un obiettivo ambizioso ma raggiungibile, per il quale ho creato dei piccoli passi su cui lavorare ogni giorno.
Ci ho guadagnato in salute, in denaro e in felicità.
Anche il tuo obiettivo è così?
Se non hai un sogno da realizzare, stai vivendo a metà. Tiri avanti giorno per giorno, cerchi qualcosa che ti faccia sopravvivere, ma non hai la motivazione per fare più dello stretto necessario.
Non stai facendo leva sulla legge d’attrazione. Se vuoi veramente qualcosa farai di tutto per raggiungerlo, metterai in moto quei cambiamenti che ti renderanno una persona più ricca (in tutti i sensi).
Non ci credo che non hai un sogno. Tutti desiderano qualcosa, anche tu. Devi metterti in gioco, mettere in discussione le tue credenze e abbandonare la zona di comfort. Il tuo sogno può sembrarti impossibile, ma non lo è. Lo fai diventare impossibile tu nel momento in cui lo abbandoni, non fai nulla per raggiungerlo.
Io lo so bene: il mio sogno è considerato impossibile dal 99% della popolazione mondiale, in molti ci hanno provato e la maggior parte ha fallito. Ma io so che ce la farò. 😉
Devi credere nel tuo sogno con ogni fibra del tuo corpo, non devi “provarci”, devi “farlo”.
Un consiglio pratico: non dire “non posso”, “è impossibile”, “non ho tempo” o cose simili. Dì invece “non ho voglia” o “non è fra le mie priorità”. Sai che è vero, ma dirtelo senza mezzi termini o fantasie inventate dalla mente ti farà bene.
Ti deprimerà, ma ti darà anche la carica.
Io ho tempo di correre 10km ogni mattina appena sveglio, ma oggi non ho voglia. Non ho voglia di investire il tempo che passerei su Facebook a fare un passo verso il mio grande sogno.
E tu quale scusa ti sei inventato per restare nella tua zona di comfort?
violetta
24 Ottobre 2012 @ 13:40
Sono d’accordo con te su tutta la linea. Anche se a volte anch’io me ne scordo guardando proprio i tg che tu eviti e leggendo i giornali pieni di crisi, malumori,gente che si barrica o peggio, si suicida e via dicendo. E’ deprimente. E’ colpa del consumismo, soprattutto in Italia dove la gente spende un patrimonio per vestirsi “alla moda” e poi si lamenta che non riesce ad arrivare a fine mese… C’è ovviamente,a mio parere, chi davvero non arriva a fine mese, anche in questo paese, ma penso che la maggioranza sia vittima del consumismo e del rincorrersi come pecore “non mi serve ma tutti hanno l’iPhone quindi lo voglio anch’io” e si fanno il mutuo per pagarselo. Quindi GRAZIE per avermelo ricordato, nonostante tutti i problemi che ci urlano ogni giorno dalla tv, viviamo nel periodo più alto della storia umana e dovremo imparare a godercelo.
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 14:05
Grazie Violetta. 🙂 Il consumismo di per sé non è una cosa negativa, anzi è un sistema economico che può funzionare. Il problema è che le persone non sanno limitarsi: cosa ti riempi di debiti per andare in vacanza se non hai i soldi per fare pizza e cinema una volta al mese?
Varamyr
24 Ottobre 2012 @ 14:52
Beh, non credo la mia sia esattamente una scusa, più che altro un’abitudine. Mi sono abituato a dedicarmi al mio progetto dalle 21 alle 23 ogni giorno, e se ora sto cazzeggiando su internet penso sia perché un po di relax ci sta…tuttavia molto spesso penso comunque di sprecare il mio tempo, spero di trovare la carica necessaria per estendere il tempo che dedico anche oltre quelle 2 ore notturne 🙂 ogni tanto lo faccio già, ma non è ancora un’abitudine.
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 23:45
E dalle 7 alle 21 cosa fai che ti tiene sempre occupato? 😛
Varamyr
25 Ottobre 2012 @ 13:59
beh, alle 7 e 10 circa mi alzo, poi sono a scuola dalle 8 alle 13, dalle 13 alle 15 mi rilasso e poi faccio i compiti, che finiscono al massimo alle 19. e a quel punto faccio altre 2 ore di dolce far nulla…in effetti ho 4 ore libere ogni giorno, mi sa che di queste almeno due andrebbero sfruttate 🙁
Stefano
25 Ottobre 2012 @ 14:55
Più che altro, se sei a scuola cosa fai 4 ore di studio al giorno? Io non studiavo così nemmeno all’università. 60 minuti 6 volte a settimana bastano e avanzano! 😛
Varamyr
25 Ottobre 2012 @ 17:02
ovviamente ci sono delle pause assurde del mezzo, e faccio tutto con poca attenzione xD come puoi vedere anche ora infatti sono al pc (non che sia una cosa di cui andare fieri)! comunque hai ragione, d’ora in avanti farò i compiti con più concentrazione e in meno tempo e mi dedicherò maggiormente al mio progetto.
Stefano
26 Ottobre 2012 @ 06:23
Mettiti un limite temporale, in 1 ora devi finire tutto. 🙂
l'uomo senza testa
24 Ottobre 2012 @ 15:06
Io invece credo che proprio perchè sei così consapevole dovresti vederli i tg , per farti due risate e per poter voler cambiare qualcosa .
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 23:49
Ma io non voglio cambiare il mondo, mi basta aiutare i visitatori di Mindcheats. 🙂 Un obiettivo che mi causa solo stress non ha senso. Nè sopravvaluto la mia consapevolezza, so di essere influenzabile quanto qualsiasi altro essere umano, anzi la consapevolezza spesso ti fa abbassare le difese contro certe tattiche.
E poi quali due risate, m’incazzerei come un tricheco a vedere qualsiasi TG, preferisco evitare. 😀
Flavio Troisi
24 Ottobre 2012 @ 15:07
🙂 Eh, caro Stefano, mi piacerebbe risponderti di sì, ma la risposta è no, con tutta la stima che provo per te. O meglio, hai molte ragioni, ma non sono d’accordo su alcuni punti. Sono d’accordo in realtà su tutto, ma non sul tema dell’abbondanza. L’energia è ovunque, il punto è che non abbiamo ancora trovato il modo e non esiste la volontà di riuscirci, mi pare, per sfruttarla al meglio. Ci riusciremo? Può darsi, ma il tempo per arrivare a questo traguardo è ormai davvero esiguo, per non dire nullo. La legge di Moore non si applica infatti a tutta la tecnologia, ma all’elettronica e all’informatica, ossia alla tecnologia dei microprocessori. Dici il giusto quando osservi che questa è una delle più grandi rivoluzioni nella storia dell’umanità, ma resta il fatto che la questione energetica attiene in minima parte all’informatica. Qui è in discussione la capacità umana di sfruttare l’energia a nostra disposizione in modo efficiente, ecologicamente ed economicamente sostenibile. E da questo punto di vista, la tecnologia segna il passo, altro che legge di Moore. Queste sono informazioni che non troverai mai nei TG, ma proprio in quei libri che i TG si guardano bene dal promuovere. Ti consiglio la lettura di THE END OF GROWTH di Richard Heinberg. Il mio ottimismo poggia sulla capacità umana di trovare soluzioni differenti a problemi nuovi, che la nostra società, credimi, sta ignorando e non su assunti nati in un contesto storico che rappresenta un unicum assoluto nella storia dell’umanità, ossia l’era del petrolio.
Ce la faremo, ma il mondo dovrà cambiare. E tanto.
user395783
24 Ottobre 2012 @ 15:52
Ciao,
io vivo con terrore, ma so che la mia è cosiddetta “voglia di non vivere”.
Ma questo non mi impedisce di leggere e valutare un dato.
Cinque è cinque, non è né più, né meno di cinque, che io lo ami o lo odi. E’ solo un cinque.
Ho scorto per due secondi la legge di Moore… e siccome è falsa ma tutti continuano a citarla, mi è venuto il dubbio su tutto il resto. Pensavo di leggerlo in un altro momento ma… Mi hai attirato 🙂 Cercavo buone cose per me… ma quelle difficili sono di solito assai duramente tangibili, mentre di solito è difficile che quelle positive si discostino troppo da un credo religioso… e riconosco che spesso ne contengono la potenza: ci credi, quindi è vero. Non che sia vero… ma PER TE è vero… e quindi segui il tuo Dio, che ti sei creato.
Perché te lo dico, qui nella zona ottimismo? Perché chi è intellettualmente onesto (e mi pare tu lo sia, lo accetti) non si tira indietro mai di fronte alle argomentazioni altrui, che piacciano o meno.
Passiamo ai vari motivi del non-terrore:
Quanto incide sapere come stanno i poveri da un’altra parte sul mio mutuo casa? Tu dici: fai a meno di farti un mutuo: è facile!
Ma certo. In effetti non esistere del tutto elimina i problemi. Ma quando esisti, dopo aver pagato l’affitto per dodici anni ti chiedi se sia stato saggio… ed in effetti sono 3 anni che, grazie ad una scelta oculata ed un po’ di fortuna, pago meno di mutuo di quanto non avrei pagato ni affitti. Ma resta il fatto che quella spesa ce l’ho… e ripeto: costa MENO che essere in affitto.
D’inverno fa freddo: tu stavi a Brescia e quindi mi puoi capire. Posso spendere il meno possibile … oppure posso avere freddo. A me tutta questa prosperità non è che mi si presenti tanto eh…
Poi per carità, posso andare nel terzo mondo e li il caldo lo trovo. Ma in effetti nel frattempo dovrei chiedere a te di pagare il mio mutuo e le spese condominiali.
Nel frattempo il metano da me non arriva, la legna mi costa di più del pellet e la stufa che stia nella mia microscopica casa costa almeno 2500 euro e il pellet che costa meno, per un inverno, costa circa 300 euro (e sono POCHISSIMI rispetto al gasolio per un inverno)
Avere una durata di vita raddoppiata, ma la forza di un giovane per META’ di questa ha aumentato la percentuale di dementi senili, di persone inabili al lavoro o non desiderate: quindi mica bello: non si tratta di godere la vita, ma di avere un maggior periodo di sopravvivenza, in un mondo sempre più individualista. Siamo dei relitti. Per il mondo del lavoro siamo vecchi a 26 anni (leggi gli annunci anche più sfigati) e a 40 sai già di morto. Se hai 50 anni e ti trovi disoccupato sei tu ad aumentare la prosperità del pianeta in quanto utile humus per il terreno. Se lo combini con la diminuzione della mortalità infantile (e persino quella da omicidi e guerre) e l’incapacità di contenimento nei paesi con maggiore ignoranza hai il SOVRAPPOPOLAMENTO in un ambiente in cui le risorse desiderabili sono scarse: cosa fa la natura in questi casi? Ci richiama alla legge del più forte. Ed ecco che scatta l’oppressione: è desiderabile tutto questo? Certo, per quello che picchia si, ma per quello picchiato non tanto.
Io costo poco e stento e sono giovane. Un mio collega costa di più (ed è più esperto) e l’hanno licenziato, con moglie e figlio a carico e gli alimenti da pagare. Lui non può nemmeno dire “beh, dai, non posso permettermeli, facciamone a meno”, giusto? Quindi? Si attacca?
Aumento del PIL? Un classico: Ecco qui: http://books.google.it/books?id=HH0GDAv7UXkC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false – pagina 108, punto 5.
L’alfabetizzazione sarà aumentata, ma il livello è diminuito… in Italia l’altro giorno si è accusato un sismologo per non aver fatto quella che ogni persona sensata avrebbe definito “perdizione de futuro” e non di rado sento persone ragionare di informatica come si farebeb con magia e religione … ed è gente con un PhD. Non mi serve leggere giornali e TG … la realtà mi circonda e le brave persone si contano comunque sempre sulle dita di una mano.
Se le nostre pretese si sono alzate, ragiona su questo: un ragazzo che vive in uno slum non ha quelle che noi chiamiamo pretese, non ragiona di vita. Uccide per non essere ucciso e lo fa per raccatare un topo un po’ meno marcio e leccare un po’ di cioccolato da una cartina usata dalle immondizie. Non puoi paragonare i figli dell’illuminismo con un essere umano ridotto a bestia, qual’era nel periodo precedente e poi dire “siamo viziati”. Bisogna chiedersi se ci stai dicendo che dobbiamo accontentarci di rimanere in vita invece di morire. Questo ci stai dicendo?
L’aspirazione di una giornata od una settimana dev’essere quella di guadagnare il denaro per non morire di freddo/fame/malattia oppure quella di avere del tempo (e risorse) per godere di tutta questa bellezza ed abbondanza che ci citi? Perché altrimenti non si ragiona: si dice che è tutto fico, ma per averlo devi essere fico. Se non lo sei ti attacchi al tram, oppure devi apprezzare quello che hai: vedi topo da strappare dalle mani del tuo vicino fortunato ad essere vivo grazie alla sua nuova aspettativa di vita del 2012.
Se poi l’umanità è destinata a prosperare, fa piacere, ma a me interessa principalmente quello che aspetta me domani, la settimana prossima ma, peggio, quando non avrò la forza per essere utile come “forza lavoro”. Tu, se vuoi, puoi ancora andare a spalare, ma mio fratello ha 55 anni e non è stato “svogliato” o “pigro” negli ultimi 23 anni… ha svolto bene il suo lavoro d’ufficio… era competente. Ma ora non serve più. Essere al di sopra della soglia di morte del medioevo, per lui, non è un affare. Il mondo del lavoro non lo ama.
Un motivo per credere in un futuro straordinario sarebbe che chi è colpa del suo mal pianga se stesso e che all’universo di te non frega niente? A me non sembra un motivo per credere in questo. Mi sembrano solo due frasi fatte, che comunque possono avere un senso, ma soprattutto per uno che non ha bisogno di credere in un futuro straordinario… ha già un presente promettente: è fico, quindi è già artefice del proprio futuro fico. Il tuo motivo sembra ricordare che i mediocri hanno da morì, che muoiano, ed è tutta colpa loro perché … sono dei mediocri, o anche peggio: comunque colpa loro.
Ora… io sono d’accordo: la natura questo fa. Ma non mi sembra tanto un buon motivo per dire che sia un futuro straordinario in cui credere.
A parte le frasi fatte, di fronte ad un Ghandi abbiamo centinaia di prigionieri e torturati, non lontano dalle rivoluzioni di sandali e nonviolenza che citi. Questi sono dei fatti … e non avere rispetto per gente che si è impegnata tanto come Ghandi ma ha fallito di fronte alla violenza del più forte cosa sarebbe? Realismo? Ottimistmo? Sono stati “artefici del proprio futuro e gli altri non ne hanno colpa?”
Non so, ma per me stare dalla parte giusta del fucile conta parecchio. E se vuoi essere Ghandi non puoi stare dalla parte giusta… gli altri nel tuo futuro contano, non sei isolato.
Sul fatto di trovarsi un futuro emozionante che ti tolga il fiato sono anche d’accordo… MA <— so che non ti piace, poi c'è il mondo che non è d'accordo con me. Ad esempio se il futuro che voglio è cantare in un certo modo, ma al mondo non gliene frega … vedi che non sono l'unico artefice del mio futuro: gli altri c'entrano… soprattutto in un mondo in cui il successo si misura economicamente.
La legge di Moore non è una legge valida, e lo dice Moore Stesso nel 2005: http://en.wikipedia.org/wiki/Moore%27s_law#Ultimate_limits_of_the_law
Quindi tutto ciò che si fonda su questa affermazione falsa… cosa sarà? 🙂
Aggiungo questo: ogni cosa che costa sempre meno diminuisce gli stipendi di miliardi di persone e ne rende inutili milioni di altre, poco apprezzabili altre ancora, cancellando professioni e aumentando la disoccupazione, provvedendo senza fallo come in ogni altro appiattimento: molti hanno cose in più, ma la vetta generale si abbassa. Il luddismo non va guardato vicino a Ludd, ma in un arco di tempo UMANO (essere biologico e sociale) : in 300 anni la tecnologia unita alla crescita demografica incontrollata rischia di produrre quello che i lemming risolvono con un metodo che di "fantastico futuro" ha ben poco.
Ci sono progressi tecnologici in atto che molti possono vedere in vetrina, mentre questi stessi progressi rendono loro, come esseri umani, inutili e non partecipi del guadagno economico generato dal risparmio prodotto dall'uso della tecnologia. Un computer fa il lavoro di 100 contabili, ma non servono 100 contabili per costruire un computer. Questo genera semplicemente disoccupazione e disoccupazione significa morire di fame, perché se non hai l'orto tuo e non vivi dove questo può coltivarsi utilmente, devi fare un lavoro.
I padroni dell'energia non siamo né io né tu. E fino ad ora in NESSUN PAESE DEL MONDO ho visto la popolazione riuscire a vivere senza pagare per averla.
L'acqua potabile sta venendo privatizzata quasi ovunque. E' a disposizione? Se sono in Italia posso cercare le poche fontanelle che i comuni non hanno deciso di chiudere. Ma nel fiume si rischia di morire di qualcosa: poco male, poi si risparmia un botto.
Non muoio di freddo in inverno finché ho un lavoro, poi si; è d'inverno che devi andare nei paesi poverissimi, non d'estate quando il sole bacia splendide immagini da cartolina.
IO posso parlare con un altro tizio dall'altra parte del mondo gratuitamente. Ma finché ho un lavoro. E poi non è gratuitamente e lo sai. L'hardware costa e la connessione anche. Diciamo che costa meno, ma da qualche parte si paga. Quindi *io* posso, ma uno che è povero o disoccupato, non può. E lo stesso vale per il cibo. Se ho un lavoro, ce l'ho. Idem per la lettura di questo articolo: per ORA posso farlo. E forse potrei avere un amico che mi lascia navigare . Quello che può è comunque lui.
Stiamo comunque sempre parlando di SOPRAVVIVENZA e questa non è ricchezza.
Finché sono in queste condizioni che stiamo giudicando come "un elevanto standard che mi viene imposto dall'esterno" allora no … ma allora sono alla sopravvivenza. E dunque di quale luminoso futuro parliamo? Di essere ancora vivi e non stare male. Per fare? Per ripeterlo domani.
Per me il futuro ordinario non terrificante già è una buona base. Ed è quello che chiamiamo sopravvivenza. Quello appunto che tu citi come "ricchezza" … ma tu parli di un futuro STRAordinario: oltre l'ordinario dunque. Fantastico, io lo desidero. Eppure vedo solo il desiderio di non riconoscere la realtà di chi non ce la fa, di chi soccombe, di chi fallisce, di chi è debole. Non la guardiamo, non esiste, è tutta colpa loro.
Sai cosa ha generato questo ragionameno nei secoli passati? I poveri finivano in CARCERE perché avevano la COLPA di esserlo, secondo il sentire comune: era "tutta colpa loro".
Noi non siamo "attivi" in questo: semplicemente li lasciamo morire e se siamo ottimisti, quando sentiamo la puzza, giriamo la testa dall'altra, cambiamo strada, diciamo "io non li voglio vedere, fate come me, vedrete che tutto sarà fico!"
Di roba da fare ce n'è, ma si fa assieme, si decide che determinate cosine dannose non si fanno più: per qualcuno una limitazione della libertà, per altri è progresso, benessere per tutti ma mai sfruttando qualcun altro. Quell'abbondanza di cui parli dovrebbe bastare per questo. Per gli altri animali basta. Noi possiamo scegliere di non scannarci tra noi per ottenerlo.
Il mio grande sogno è stato distrutto. E se altrove dici che la strada per il successo è lastricata di fallimenti, ciò non toglie che se uno dei primi fallimenti è il tuo grande sogno … hai fallito proprio nel tuo obiettivo finale. Avrai anche altri successi magari… tirerai fino all'ultimo giorno, ma il tuo sogno è fallito da tanto. E i tuoi passi, piccoli, uno dietro l'altro, si sono scontrati con il rifiuto del mondo, che non è li a guardare ed applaudire (l'universo di te se ne fotte quasi sempre, ma spesso parte in causa nel dire "non mi piaci") … e se il tuo sogno è scalare l'everest puoi dire che dipenda solo da te. Ma in altri casi, il resto del mondo non è ininfluente e la tua volontà conta solo in parte.
Impossibile? Zona di comfort? Prendi quattro lavori che sono scomparsi, che non esistono più: http://medea.provincia.venezia.it/est/frulli/scomp/scomp1.htm
Sono testimonianze tangibili di cose che, a prescindere dalla tua volontà, non sono raggiungibili. Un mese prima che sparisse ognuno di quei lavori, per qualcuno sono stati "il sogno" … raggiungibile eccome … ma il mondo ha decretato la loro inesorabile fine. E questo sta facendo la tecnologia con molti di noi, persino nell'ambito stesso della tecnologia… avanza, migliora… ma molto più velocemente di quanto gli esseri umani siano in grado di assorbire, rispetto all'economia che se ne giova.
Alcuni sogni di alcune persone sono semplicemente basati su benessere di qualcuno che fa male a qualcun altro: è il loro sogno. Spesso la dimostrazione che la volontà di perseguire il sogno conta, è dimostrata dal successo di moltri sfruttatori. Ma se la guardiamo dal punto di vista di chi è stato sfruttato, non possiamo dire che sia "solo colpa loro" e che "se la sono voluta" … quando qualcuno esercita il potere è abile, sicuramente, ma gli altri non sono persone che "vivono a metà per propria scelta": il sogno di uno è basato sull'oppressione di molti: invariabilmente il sogno di queste persone prevede il risultato di godere degli sforzi a buon prezzo di molte persone.
Insomma Hitler il suo sogno ce l'aveva e ci siè buttato anima e corps, tanto per dirne uno che mi viene in mente. Ma i seguaci piccolini ci sono.
Su cose meno fantasiose hai ragione: non ho tempo ecc rispetto a "non ho voglia" e "non è fra le mie priorità" è fondamentale. Non dimenticare che talvolta fra le priorità di una persona che per sopravvivere lavora 16 ore, dormire è ai primi posti … credo che sia questo fattore ad influire parecchio sulle priorità della gente.
Io ad esempio posso alzarmi ancora prima la mattina per correre, ma toglierò questo tempo al sonno. Lo eliminerei volentieri dalla mia vita, mi toglie tantissimo tempo e "non ho voglia" e "non è fra le mie priorità" non si applicano.
Chiamare questi fatti "scuse" non sarebbe onesto, sarebbe chiamare verde il rosso.
Come chiamare "zona di comfort" il modo che molti hanno trovato per guadagnarsi da vivere, sbarcare il lunario, pagare gli alimenti, dare da mangiare ai figli.
Quello che infatti non mi piace tanto di queste boutade ottimiste è che la prima cosa che ti dicono di non guardare sono le prove delle migliaia di miliardi di fallimenti di persone che con tutto il proprio cuore hanno tentato di perseguire successo, futuro straordinario, felicità, amore, vita buona.
Far scomparire tutte queste persone a vantaggio di una tesi non mi pare,come minimo, rispettoso. E buttargli sopra il disprezzo di "sono tutte scuse", nemmeno.
Faccio comunque il possibile per seguire il consiglio su priorità e voglia: hai ragione, per chi se lo può ancora permettere è da seguire.
Io amo essere circondato da sorridenti ottimisti che salutano il nuovo giorno : purché non diventino fanatici che disprezzano il dolore e le amarezze che le vite di altri hanno subito e di cui, scusate il disturbo, si lamentano.
rita
28 Maggio 2014 @ 21:54
Ciao..
leggo solo oggi il tuo post e mi dispiace non aver avuto la possibilita’ di leggerlo prima per esprimerti tutta la mia stima per le tue riflessioni e le giuste constatazioni che non sono espressioni pessimistiche, ma realistiche osservazioni.
Anche io penso che gli altri contino (eccome!) al fine del raggiungimento dei propri obiettivi e nella realizzazione dei propri sogni.
Io adoro cantare, ma il mercato vuole mediocrita’ e mi chiede di scendere a compromessi ai quali io non voglio scendere.
Quindi niente carriera da cantante.
Sono una persona che crede nella bonta’ e nella sincerita’ e per questo ho perso piu’ di 70.000 euro investiti in un progetto ideato da “un’amica”…
che dopo avermi fatto credere che ce l’avremmo fatta, praticando assurde danze dell’abbondanza e della ricchezza, mi ha posto di fronte ad una scelta, che per problemi di salute, ho dovuto fare a mio enorme svantaggio.
E mi sono vista rifiutare un posto letto, dopo averla fatta piu’ che sopravvivere per oltre un anno.
E dopo averle ceduto con tanto di atto notarile( per causa di forza maggiore) le mie quote della societa’ creata con lei, io non valgo piu’ nemmeno un messaggio o una telefonata per sapere se sono ancora viva.
E questo me lo sarei cercato?
E’ colpa mia se ho incontrato una criminale?
Non credo.
Mi dispiace dover confermare le tue osservazioni, ma dobbiamo ammettere che la felicita’ di alcuni si realizza troppo spesso nell’immenso dolore di molti altri.
E il mondo che ci circonda non e’ il piu’ pacifico mai visto fino ad oggi.
Le guerre non sono solo quelle che si combattono a fucilate.
Ci sono guerre che vanno ben oltre, come quelle che riducono alla fame piu’ di un miliardo di persone in questo mondo di “abbondanza”.
Abbondanza per chi?
Il divario tra i ricchi e i poveri va sempre piu’ aumentando e questo e’ un dato di fatto.
Il vero male dell’umanita’ e’ l’ingordigia e il volere sempre di piu’, anche quando sappiamo che la Terra ha risorse sufficienti per il benessere di tutti, ma non per l’avidita’ di pochi miopi assassini.
E ci stiamo avvicinando sempre di piu’ al punto di non ritorno.
La Terra ha infinite capacita’ di recupero, ma quando e’ troppo non ha il tempo di ristabilire l’equilibrio.
Ha bisogno di tempo…e il suo tempo e’ molto piu’ lento di quello che noi le imponiamo.
La scelta di ognuno di noi e’ fondamentale. Non basta guardare al proprio piccolo mondo che funziona giorno dopo giorno, anche se a stento, e dimenticarci che ogni nostra azione qui ed ora , provoca una reazione lontano e per tanto tempo.
Consapevolezza e volonta’ di fermare questa folle corsa sono quello che occorre per essere felici. Ma TUTTI felici.
E io sono una di quelle che ora non lo e’. Ma desidera tanto che lo siano anche coloro della cui sofferenza anche io in parte sono stata responsabile.
Ora so che posso vivere in modo diverso. O almeno voglio provarci.
Ed è proprio grazie alla possibilita’ che mi viene concessa di scambiare le mie personali considerazioni e i miei propositi attraverso la rete, che spero che il mio messaggio raggiunga la coscienza di molti.
Tanti abbastanza da fare qualcosa che renda questo mondo magnifico e abbondante per tutte le creature che ci vivono.
Grazie per aver espresso i tuoi pensieri. E fallo ancora se puoi.
Wolf
24 Ottobre 2012 @ 18:32
“Non posso sottolineare abbastanza l’importanza di questo punto. Nella storia umana c’è sempre stato un fattore limitante del progresso: l’uomo. È l’uomo che costruisce le tecnologie e il progresso, arrivati ad un certo punto diventa la limitazione. La tecnologia si evolve, il mezzo di sviluppo e produzione (l’uomo) no.
Con la nuova tecnologia non è così. I computer appena inventati vengono usati per inventare computer ancora più evoluti e sofisticati. Mai nella storia umana si ha avuto tanto potenziale in così poco tempo.”
C’è una contraddizione qui, a meno che tu non ti riferisca alla singolarità tecnologica (peraltro, tutta da dimostrare).
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 23:55
Non capisco dove sta la contraddizione. I computer vengono usati per produrre altri computer ancora più potenti, che a loro volta ne producono altri. Ormai l’intervento umano è limitato.
Guido
24 Ottobre 2012 @ 19:20
Anch’io sono diversi anni che non seguo più un TG. Le notizie preferisco leggerle e farmi una mia opinione e non bermi tutto quello che mi fanno vedere in TV. Se è per questo non guardo più nemmeno la TV quindi non sono bombardato dalla pubblicità. Non possiedo un iPhone, ne un tablet e sono FELICE.
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 23:56
Ecco, vedo che non sono l’unico, bene così! Faremo tendenza. 😛
user29348729387
24 Ottobre 2012 @ 21:51
Io ho lasciato un lungo commento che non era in perfetta sintonia con l’articolo. E guarda caso… è scomparso 😉
Stefano
24 Ottobre 2012 @ 23:58
Guarda caso il sistema anti-spam aveva cestinato automaticamente il commento perché troppo lungo, e guarda caso appena sono tornato a casa l’ho approvato manualmente. Mi dispiace ma non c’è nessuna cospirazione contro la tua libertà d’opinione. 😉
user29348729387
25 Ottobre 2012 @ 08:37
Ottimo & abbondante. Nessuna cospirazione, vedo! Grazie per aver preso il tempo per lasciare anche la campana stonata 🙂
inoltre : molte cose che dici qui, anche se non prendo tutto acriticamente, sono MOLTO interessanti.
Diciamo che tutte le tecniche per la gestione del tempo e il miglioramento personale sono davvero interessanti, sfide contro sé stessi.
Rom
24 Ottobre 2012 @ 23:14
Gran bell’articolo, complimenti (p.s. sono troppo stanzo, ho appena finito allenamento : ) perciò buona notte e sogni felice!)
Stefano
25 Ottobre 2012 @ 00:00
Grazie Rom, che buon allenamento ti sei fatto? Io fra poco vado a correre!
user29348729387
25 Ottobre 2012 @ 08:38
ciao; una curiosità; è l’ora del tuo sistema di pubblicazione, la differenza con gli States, oppure …. stai andando a correre a mezzanotte? :-O
Rom
25 Ottobre 2012 @ 19:59
Karate ! : ) scusate per il mio italiano dell’altra sera : | complimenti al commento di USER comunque ;è molto lucido, eppure attenzione ,il post di Stefano è secondo me rivolto a una buona parte della gioventù (ma anche adulti) occidentali (in primis italiani) che sento e vedo tutti i giorni lamentarsi da mane a sera ! quando davvero acqua, tetto, cibo, viaggi low cost, internet e cinema (senza contare le centinai che vedo sempre più con Iphone e vestiti di marca) li ha un buon 99% della popolazione italiana queste cose le ha ,150 anni fa era un sogno (p.s mio padre nelle campagne abruzzesi 45 anni fa non aveva carne che 2 3 volte all’anno, no acqua, elettricità, possibilità di viaggiare come me che a volte con 40 euro mi posso ritrovare a Barcellona per un week end, non ha potuto studiare anche se interza media i suoi professori chiesero a mio nonno di farlo continuare ecc. ecc.); a 24 anni ha aperto una impresa da ZERO , zero capitali solo ore e ore di lavoro dalle 6 alle 8 di sera; chi lo fa adesso? p.s. so benissimo che la situazione non è “facile”, adesso aprire una ditta rispetto a 40 anni fa è tutto un altro discorso, per carità su questo non ci piove e sono il primo a scontrarmi con mio padre; ma stranamente conosco attorno a 500 persone e la maggior parte si LAMENTA e amen; poi li vedi svegliarsi all’una di pomeriggio (ho vissuto con queste persone), finir di pranzare alle 3, 3 e mezza e mettersi su maria de filippi o barbara d’urso; naturalmente Iphone, aperitivo … però si lamentano che la società è spietata con i giovano, che non c’è lavoro; anche qui, lungi da me dire che è tutto rosa e fiori, ANZI giovani con 2 laurea nei call center a 500 euro al mese, operai a 700; tutto vero, ma cavolo, un call center è un part time, come mai mio nonno in Belgio si faceva 14 ore in miniera anche sabato e domenica per guadagnare di più ,in BELGIO a 0 gradi d’inverno svegliandosi alle 4 e adesso NESSUNO, anzi non generalizziamo, quasi nessuno può provare a cercarsi un doppio lavoro o studiare con serietà svegliandosi alle 6.30 così da farsi 6 ore al giorno di studio più un lavoretto? adesso devo uscire, ma ripeto User dice cose giuste ma va fuori secondo me dal tipo di blog in cui ci troviamo, qua si parla di focalizzarci sul positivo non perché banda di fanatici, ma perché lamentarsi, piangersi addosso OGGETTIVAMENTE, non cambia la situazione ,piuttosto ti fa vedere tutto nero e non ti fa godere di: acqua, luce, tetto, internet così se ti innamori di una ragazza indiana puoi parlarci IN TEMPO REALE a costo quasi zero (chi è che oggigiorno non ha accesso a internet? biblioteche, internet point, amici senza contare scuole, università per quei pochissimi che non hanno un computer a casa), carne (che poi fa pure male in eccesso), istruzione (sia via internet che biblioteche -senza contare che a differenza dei miei nonni e mio padre nessuno ti dice <> anzi qua in OCCIDENTE è OBBLIGATORIA fino ai 18 quindi chi dice il contrario è perché ama il cosiddetto <>-). A proposito del cazzeggio, se state leggendo questo siete in un paese occidentale o comunque mediamente ricco, ecco, uscite un attimo per strada o andate in un centro commerciale … fatto? bene. Migliaia, dico migliaia, di ragazzi (gli adulti non li conto perché -anche gli statali belli belli coi loro lavori a mezza giornata e tredicesima- questa mattina si son svegliati per andare a lavoro) che stanno A SPASSO, tronfi e beati; ora, io concordo che TUTTI noi abbiamo diritto al passeggio, al gelato con gli amici, alla panchina su cui sederci per baciare la ragazza, ci mancherebbe! ma e dico ma questa sarebbe la CRISI?!?! cioè, la crisi c’è ,c’è una flessione, c’è meno lavoro e quando c’è è precario ma la l’abbondanza almeno in questi paesi sopra citati è PAZZESCA rispetto a 60 anni fa ,vedi le borgate di Pasolini; insomma ,Stefano con i suoi articoli cerca solo di darci un punto di vista che non sia solo quello disfattista che ci viene cucinato in tutte le salse dai tg, giornali e milioni di italiani con macchinoni (mio padre con un’impresa ha beni di gran lunga più modesti dell’operaio medio italiano), telefonini iper tecnologici (il mio che ho da 4 anni costa 15 euro) e bei vestiti (indosso molti abiti che ho comprato 12 anni fa, li lavo bene e non sono cresciuto granché XD). Un abbraccio a tutti. Rom.
user29348729387
26 Ottobre 2012 @ 13:57
Ciao Rom.
Un mio caro parente non è a spasso nel senso che sta in giro … solo: non trova lavoro. Da dov’era lo hanno licenziato e ora lo chiamano come libero professionista. Poco.
E come libero professionista di clienti non ne trova tanti.
Ha dovuto – a 50 anni – tornare a casa dei genitori. E deve dirsi fortunato perché può farlo. A casa mia non ci starebbe fisicamente.
Non lo vedi in giro se non quella volta in cui decide che è un atto coraggioso e DIGNITOSO andare a prendere il caffé invece di vergognarsi di esistere.
Ma oggi voglio essere ottimista e fare la polyannata anche io: oggi PIOVE. E molta gente, pur di guadagnare, sta lavorando sotto la pioggia, sotto la neve, sotto il sole.
Mentre alcuni di noi possono permettersi di preoccuparsi… ma al calduccio.
Oggi non è male ed è vero che preoccuparsi non cambia le cose: però nemmeno il suo contrario influisce. E’ l’azione che influisce.
Detto questo preoccuparsi, come altrove dice anche Stefano in altra salsa, è un segnale che hai capito che qualcosa non va e puoi farci qualcosa, puoi occupartene.
Pre-occupare significa prendere il posto. Il tuo, il nostro pensiero si occupa di una cosa prima che questa si verifichi e prenda un determinato corso (che, appunto, non è pre-determinato del tutto: occupandocene in anticipo possiamo determinarlo o almeno tentare). Quindi vedi che non è tanto “oggettivo” (tutti oggi sono soggetti eppure pretendono di essere oggettivi) dire che non cambia le cose: se mi preoccupo perché sono in sovrappeso posso agire e dimagrire, se non me ne preoccupo sono felice… e mi viene l’infarto!
Se mi preoccupo e non me ne occupo (non faccio nulla) allora si che non cambia nulla … tanto vale non fare nulla e godersi questa scelta (come dice Stefano altrove: non ho studiato da 110 e lode… ma mi sono goduto la vita).
So che osservare la realtà brutta ed elencarne le negatività non piace tanto ai positivisti … che però si dicono realisti. Ma tanta gente con il casino e la tristezza in qualche modo si rivolge a gente che sembra avere soluzioni con la … pretesa, ecco, si – non è giusto ma diciamo che sia così – la pretesa che la realtà non venga sottovalutata… e poi si cercano soluzioni. Ma non partendo dal punto di vista di ignorare il negativo. Esiste, sta li… e noi vogliamo smantellarlo.
Grazie comunque sia a Stefano che “tollera” i rompipalle di buon grado, sia a chi si prende la briga di considerare anche ciò che viene detto.
Nel frattempo io cercherò di capire se riesco a migliorare la gestione del sonno: questa è una occasione e io non la voglio perdere: come ho detto, avere questa necessità non mi rallegra, Mi piace dormire… ma credo che anche agli alcolisti piacciano i primi bicchieri di una serie.
Guido
25 Ottobre 2012 @ 09:54
Ecco cosa ho fatto io:
1) Ho smesso di vedere la TV ed i TG e leggere le notizie dai giornali;
2) Ho iniziato a correre;
3) Ho comprato un semplice telefonino che non riceve posta elettronica, non naviga in internet, telefona solamente;
4) Ho tagliato la carta di credito;
3) Ho iniziato a dire “buongiorno” ed a sorridere ai miei vicini che incontravo in ascensore;
4) Ho iniziato a fare la spesa nel negozietto sotto casa anzichè nei mega supermercati. In questo modo acquisto solo ciò che mi serve ed ho instaurato un rapporto cordiale con il gestore del negozio;
5) Uso la macchina solo per lunghi spostamenti;
6) Non mi interessa sapere il meteo di domani;
7) Ho adottato un gattino randagio e non uno di razza;
8) Sto imparando l’inglese senza bisogno di corsi;
….in pratica vivo in modo semplice apprezzando tutto ciò che il giorno mi offre.
Stefano
25 Ottobre 2012 @ 14:48
Tutti punti eccellenti Guido, complimenti! Mi sa che su Mindcheats non ho più molto da “insegnarti”. 😛
Rom
25 Ottobre 2012 @ 20:01
Sei un grande ! : )
user29348729387
26 Ottobre 2012 @ 14:12
Anni fa ho smesso di vedere la TV ed i TG e leggere le notizie dai giornali; poi dopo due anni di fila in cui andavo al caaf e scoprivo che per la mia ignoranza pagavo tanti soldini, ho detto: l’ignoranza non è mai stata d’aiuto a nessuno.
Non Ho iniziato a correre! sono un pirla ed è colpa mia.
Un mio ex collega ha comprato un semplice telefonino che non riceve posta elettronica, non naviga in internet, telefona solamente … poi lo hanno licenziato ed ora si trova nei guai ed è tagliato fuori da moltissime cose, non ha internet da nessuna parte e quasi tutti danno per scontato che tu abbia accesso ed e-mail.
La mia carta di credito non mi costa nulla e di solito quando la uso risparmio: come mai è una cosa buona non averla? Usarla tanto = spendere , ok. Ma averla e usare quella “invece di” ? Mi piacerebbe capire 🙂
Io dico sempre “buongiorno” ed a sorrido ai miei vicini che incontro per le scale. Di solito questo mi causa perdite infinite di tempo con gente che non mi sta simpatica e con cui non ho nulla a che spartire. Però lo faccio e vi assicuro che nessuno si accorge che non mi interessa. Mi hanno pure regalato dei funghi. Nell’ultima riunione condominiale però quando c’era da distruggermi l’hanno fatto senza pietà e non era niente di personale, sol soldi.
Al negozietto sotto casa la roba costa il triplo, dalle mie parti. Odio questo, perché l’economia di scala ammazza i singoli e il modo di vivere dei vecchi paesi… ma io ho quei soldi lì … e se faccio la spesa bene una volta alla settimana risparmio un casino. E ho un rapporto cordiale con almeno 3 cassiere. Cosa sto sbagliando? Ho fatto i conti anche con il carburante.
Acc! io uso la macchina per andare al lavoro, sempre. Fa freddo per 3/4 dell’anno e soprattutto ci starei il triplo usando il famoso preziosissimo tempo per andare da qui a li…
Per fortuna nemmeno a me interessa sapere il meteo di domani! Ma a chi lavora all’aperto e deve decidere se il fine settimana convenga stare a casa coi figli od organizzarsi e lavorare quando gli altri si divertono per non farlo sotto la pioggia o la neve… conviene! 🙂
Che bello il gattino randagio! Il mio gatto, quand’ero piccolo, non piaceva a nessuno. Era di tutti i colori ed era un casino. A chiunque dicesse che era adorabile ma era brutto io opponevo un assolutistico “NO! E’ BELLO E BASTA!” 🙂 ahahahah 🙂 Evviva i randagini!!!! Sono molto più indipendenti tra l’altro… che per un gatto non guasta! vai così Guido!!!
Io volente o nolente l’inglese l’ho imparato su internet: il mio lavoro e la mia ricerca di informazioni me l’hanno imposto. Ma non so l’inglese meglio di quanto non lo sappia APU dei Simpson (se qualcuno 20 anni fa vedeva i Simpson dovrebbe ricordare di cosa parlo, anche se non vede più la TV) – Quindi ho investito il mio tempo e i miei soldi ed ho imparato la grammatica e mi esercito: sono stati i soldi meglio spesi degli ultimi 10 anni. ORA posso anche fare esercizio con film e libri. Prima oltre la contingenza e l’esigenza non andavo… ora è un piacere. Ora mi viene voglia di togliere l’italiano e sentire in inglese! ora capisco quasi subito le parole delle canzoni.
Quindi complimenti a te se lo stai imparando senza corsi! Davvero complimentissimi!
Soprattutto mi complimento con te perché ho un cartello sulla mia scrivania personale di lavoro a casa (secondo lavoro, bisogna sbarcare il lunario!) che dice “USA QUELLO CHE HAI!” e… faccio tanta fatica a ricordarmelo.
Ma non bisogna solo usare quello che hai già: devi sfruttare, come dici tu, il mondo che ti circonda e prendere da lì le cose nuove, giusto?
Manu
25 Ottobre 2012 @ 10:00
E bravo Stefano! Sono pienamente d’accordo con te a proposito di TG, giornalisti, politici ecc ecc anch’io la TV non la guardo mai e credimi preferisco stare all’oscuro di tutto…omicidi, suicidi, crisi, politici che si fanno ridere…ma dove siamo arrivati??? E’ meglio vivere nel “nostro” mondo e cercare di pensare positivo! Lo so non è facile ma con tutta la “paura” che vogliono farci prendere….è xke non vogliono che noi ragioniamo e/o pensiamo con la nostra testa e così vogliono tenerci nella “paura”…tutti schiavi!
Consumismo…altro punto dolente…tutti super alla moda, borse firmate, super viaggi e poi? Tutti infelici a rincorrere altre mode…e poi il conto in rosso e/o indebitati per fare i “fighi”….
Dobbiamo prendere altre direzioni e capire che l’importante è ESSERE non apparire!
Bravo Stefano! 🙂
Stefano
25 Ottobre 2012 @ 14:50
Grazie Manu! Il cervello non è capace di muoversi verso il benessere. Ricerca il piacere immediato, non la vera felicità: mangiare al McDonald’s tutti i giorni è un gran piacere, ma gli effetti sul corpo non lo sono. 😛
user29348729387
26 Ottobre 2012 @ 14:15
🙁 A me un hamburger di casa piace molto di più! Ma ho capito il concetto. Facciamo che tu abbia detto “pizzetta” :)))
Silvia
25 Ottobre 2012 @ 15:17
bellissimo articolo! complimenti Stefano! anche io non guardo più tg ne leggo i giornali…e ne vado fiera! non mi interessa farmi bombardare da informazioni spesso inutili e volte solo a farci vivere nel terrore; non mi interessa farmi offuscare la vista dal terrore di questa fantomatica crisi! se tutti facessimo qualcosa per cambiare innanzittutto la nostra mente, la crisi scomparirebbe così come è arrivata!
Stefano
25 Ottobre 2012 @ 15:56
Io continuo a sostenere che la “crisi” in Italia non esiste. O meglio esiste, ma non come intesa da tutti.
L’Italia è in costante decadenza da decenni, un calo nell’economia e nella qualità di vita costante. In questo senso sì, l’Italia è in crisi dalla fine del boom economico. La crisi globale del 2008 è ben che superata, ma ormai i politici hanno trovato il loro capro espiatorio per far leva sulle masse. 😉
user29348729387
26 Ottobre 2012 @ 14:20
Ma tu non hai amici commercianti?
basta guardare i guadagni giornalieri: se calano e si azzerano, c’è crisi.
Anche se hanno la casa nel retrobottega e non pagano l’affitto. Perché non ci sia crisi ci devono essere entrate, se c’erano, calano, poi smettono, come si fa a negare questa evidenza?
Nel 2008 andavo in mensa in un posto; era pieno. Ho smesso perché non mi andava. Oggi per curiosità sono andato a vedere: c’erano 3 persone di numero. Non ci sono i soldi per andarci e spesso le persone che ci andavano non hanno più il lavoro in una zona in cui prima uscivi da una porta ed entravi in un’altra a lavorare.
Questo senza accendere tv e radio. E anche se l’esercente che non riesce a pagare i conti mi sorride e mi dice che tutto va bene.
Se vado a trovarlo alle 20 e fa la chiusura di cassa… lo vedo da me, non dal TG “pessimistico”, che non va.
Poi ci sono tante persone che non pagano per quello che prendono… e quindi fanno pagare il loro conto a qualcun altro.
Stefy
26 Ottobre 2012 @ 19:00
e poi c’è gente che ti dice molla tutto e fai questo e fai quello … ma questi che possono vivere dove c’è crisi se lo posso permettere perché non vanno via … possono farlo perché hanno la bottega già pagata da 50 anni, non pagano l’affitto, possono permettersi di non guadagnare e tenere aperto lo stesso
ma alla lunga il negozio inizierà ad avere le crepe nella vernice.
forse ogni negozio: se si fa tutto su internet il commercio di persona resisterà solo per il cibo.
anche se a me le scarpe piace provarle, se costano 50% in meno … magari con quel risparmio faccio un viaggetto e sto meglio io, magari staranno un po’ meno bene i miei piedi (le scarpe che costano non sono solo quelle carine da vedere)
io se non guadagno più come si deve, chiudo: ve lo dico; perché devo pagare l’affitto del negozio. Forse è questo che si intende per “zona di comfort” in questo sito… il mio sogno era avere questo negozio… se mi obbligate a vederla positivamente… il negozio l’ho già avuto. Ora lo perderò. Ma vuol dire che il mio sogno si è già realizzato ed ora basta, dovrò procurarmene obbligatoriamente un altro. Ma che sogno è, allora?
lo so che dove si chiude una porta se ne apre un’altra … ma mi pare tanto un discorso da gente che quando perde le gambe dice “ah, così finalmente non mi prudono più!” … voi che dite?
Stefano
27 Ottobre 2012 @ 15:23
Mi dispiace ma “il negoziante che conosco, la mensa che frequentavo” hanno una valenza statistica pari a zero. 😛
Andando a vedere la statistica si nota che il 2008-2009 è stato cattivo per l’Italia, ma il 2010-11 ha visto addirittura un calo della disoccupazione. Il 2012 sta andando male, ma non per colpa dell’economia mondiale. È la naturale crisi che esiste in Italia da sempre.
user29348729387
29 Ottobre 2012 @ 11:37
Hai ragione, ma citare le statistiche e contemporaneamente dire che non si ascoltano i TG e non ci si informa è una contraddizione: significa che le notizie sulla realtà le ricevi eccome, e sono dati oggettivi, a cui noi (tu, io, un altro) apponiamo un commento ed una interpretazione. La stessa cosa che fa il TG, che però – immagino tu sostenga – sceglie di dare solo notizie “cattive” e versioni “negative”, giusto?
E ok, se il polso sulla realtà di prima mano (esco, vedo la realtà ceh cambia attorno a me, ma dato che è statisticamente irrilevante – come me, del resto – allora non devo considerare ciò che vedo coi miei occhi) diventa irrilevante, allora perfetto: nella stessa zona, quest’anno, chiudono 2500 aziende, piccole e grandi. Questo è statisticamente rilevante in una zona con circa 210000 abitanti?
Però sai cosa ti dico? Non vedo solo le cose negative: ti piazzo sul tavolo qualcosa di completametne controcorrente : ieri due persone mi hanno parlato del loro nuovo lavoro: una ha più di 50 anni e sta imparando un nuovo mestiere in una azienda e nessuno le fa nemmeno fretta (questo lo trovo fuori dal comune) e un altro mi ha detto che può fare un lavoro che io definirei “in stile casellante” in cui deve solo guardare delle macchine lavorare… chiedo: “ma puoi portarti un libro e leggere senza essere accusato di qualcosa?” – “si si, posso leggermi la Britannica senza problemi” – E allora… 🙂 queste due testimonianze , che forse sono statisticamente irrilevanti – ma quando ci fa comodo citare qualcosa di positivo diventano “ecco, vedi che le cose positive esistono?” – per me sono due notizie positive di prima mano quali non ne avevo da mesi.
Un’altra ex collega dopo aver fatto anni di lavori in ambienti “da mobbing” ora sgobba moltissimo, ma felicemente, ed anche lei in un posto dove non è competente, ma lo diventa grazie all’intelligenza dei colleghi che si scambiano le informazioni. Si fa in quattro e durante l’arco della giornata fa il lavoro di 5 persone (non la quantità, ma riguardo alla competenza) … ma “le vogliono bene” (l’universo non se ne frega di lei, le manda un raggio di sole) e quindi lavora con gioia e soddisfazione: fa le stesse cose che fanno tanti altri, ma la sua vita non è dipinta di nero e frustrazione.
Devo considerarla in una pericolosa zona-comfort?
A me, queste tre, sembrano testimonianze positive, del fatto che “non va tutto male”. Solo che se ne cito 3 negative non sono rilevanti… e se ne cito 3 positive? :-S Sono “grandemente confuso” (come dice il Tao).
Stefano
29 Ottobre 2012 @ 14:26
Mi dispiace ma nemmeno questa è una statistica rilevante: non conta quante aziende hanno chiuso, conta il bilancio. Per dire, nel 2010 hanno aperto 72.500 aziende in più di quelle che hanno chiuso.
Mentre l’ultima parte del tuo ragionamento non l’ho capita proprio. 😛
Stefano
29 Ottobre 2012 @ 14:31
Se il tuo sogno è quello di rompere le leggi della fisica, allora non è un “sogno” come inteso su Mindcheats. È una fantasia. I sogni sono realizzabili altrimenti non motivano all’azione, sono belle fantasie nelle quali evadere con la mente quando si è nella sala d’attesa del dentista, nulla più.
postuomo oltre
27 Ottobre 2014 @ 18:18
la crisi esiste, la gente non può pagare. la crisi non è una crisi, ma è la fine del mondo occidentale, che c’è già stata. quella del ’29 , molto più piccola di questa, è durata più di 25 anni, e in alcuni paesi, come argentina e cile, dura ancora oggi. l’argentina ha deciso di mollare questo sistema economico e scegliere quello russo e cinese . l’unica crisi grossa quasi come questa, ma ormai questa l’ha superata nel 2010, è quella di inizio ‘700, all’inizio del capitalismo. si potrebbe vedere quella crisi come un’unica crisi che arriva fino ad oggi, con le crisi, tante, successive, che sono provocate da quella e ne sono scossoni, con periodo crescente tra le crisi grandi(quindi si tratta di fenomeno distruttivo), e intervalli che scompaiono per le piccole oscillazioni, fino ad arrivare alla fine, come è successo all’impero di roma nel 476 d.C.
Marco
25 Ottobre 2012 @ 22:34
Il benessere non è un valore assoluto ma dipende dal momento storico e dal luogo. Quello degli imperatori era lo stesso benessere di un miliardario al giorno d’oggi. In futuro un uomo comune avrà il benessere di un miliardario di oggi. Questo perchè il benessere varia in funzione delle aspettative dell’uomo, che sono sempre crescenti, per un suo comportamento naturale e non per imposizione da parte della società, come tu affermi.
Questo è il mio parere. Per il resto sono d’accordo, penso di essere abbastanza fortunato e non mi lamento mai.
Stefano
26 Ottobre 2012 @ 06:28
Mi sa che più o meno abbiamo datto la stessa cosa, sai? 😛
Elisa
25 Ottobre 2012 @ 23:47
Complimenti per l’articolo! Sono d’accordo sul fatto che oggi siamo tutti molto piu’ fortunati, abbiamo accesso a tante informazioni e le nostre conoscenze sono enormi, c’è pero’ un problema ancora apertissimo che è quello dell’energia e di uno sviluppo sostenibile.In Italia la benzina è troppo cara, ma non ci decidiamo a studiare o a diffondere energia alternativa!
Stefano
26 Ottobre 2012 @ 06:29
Quello dell’energia non è un problema, è che ora va di moda parlarne e i partiti ci ricamano sopra delle storie per prendere voti. È anche un ottima scusa per controllare le masse. Vedrai che appena il petrolio inizia veramente ad essere scarso, un’alternativa si trova.
user29348729387
26 Ottobre 2012 @ 14:23
Dato che siete tutti relativisti, non dimenticatevi che lo sono anche tutti gli altri aspetti.
Ieri essere colto era una ricchezza perché era un bene scarso. Oggi si è alzato il livello e quindi siamo daccapo. Come diceva altrove Stefano un diploma di Liceo Scientifico (che nel 1400 avrebbe significato essere come Leonardo e Galileo messi assieme) oggi non vale nulla. E tutti possono averlo, quindi diciamo “ieri nessuno poteva averlo, oggi si!” – si però non vale nulla. Quindi?
Io il valore alla mia cultura lo do. Ma non mi pago da solo.
Federico
26 Ottobre 2012 @ 19:43
Ammazza quanti commenti e dia quale spessore…
io sarò molto coinciso..
sono convinto si possa essere ottimisti o realisti come dici tu..io lo faccio..o almeno ci provo..ma non biasimo chi non lo fa..ti faccio l’esempio dei miei genitori..uno lavora..mia madre no..non perchè non voglia..alla faccia se avrebbe voglia..ma nessuno vuole lei..e dieci anni fa non era così..e non biasimo loro se non riescono a essere ottimisti..scusa realisti..
io ci provo dicevo..ma se non ho nemmeno io la possibilità di realizzare i miei sogni xk nessuno vuole nemmeno me anche se ho un terzo dei loro anni la vedo dura..e non sono certo io a non provarci…..
P.S. La legge di moore è sbagliata..dice che i transistor raddoppiano ogni 18 mesi..;)
Stefano
27 Ottobre 2012 @ 15:28
Federico, il lavoro si trova, basta cercarlo. Se parti con l’impostazione mentale del “tanto non ce la farò mai” entri nella trappola della profezia auto-avverante. 😉
Io son giovane come te, ero sicuro che sarei riuscito a trovare qualcosa e infatti ho inziato a lavorare a tempo pieno la settimana dopo la laurea. Basta volerlo!
user29348729387
29 Ottobre 2012 @ 12:02
Quando due volontà si scontrano, una che dice “si” ed una che dice “no”, una vincerà.
Se ognuno dei due nel perseguire il proprio obiettivo ha pensato “volere è potere” :
Quello che diceva “si” : “vince” : per quello che diceva “no” è falso che volere è potere.
Quello che diceva “no” “vince” : per quello che diceva “si” è falso che volere è potere.
In un universo che non ci avversa, la nostra volontà è dominante, abbiamo a che fare solo con noi stessi (con dei limiti: io posso “volere” che una legge della fisica non esista, ma non per questo raggiungerò il mio obiettivo, come giustamente dici tu: desiderare cose realizzabili, sempre) e con i nostri limiti che, una volta superati, sono un nuovo punto di partenza.
Ma nel mondo ci sono anche gli altri: è un territorio finito con possibilità (desiderabili) finite e le loro volontà si scontrano con le nostre. Ciò che fa stare bene me spesso scontenta un altro che non mollerà mai perché ha più potere – e zona comfort – di me.
E cambiare sogno in quel caso che significa? Come lo devo interpretare? Se il mio obiettivo è avere sempre il mio sogno… cosa significa questo?
postuomo oltre
27 Ottobre 2014 @ 18:21
realizzare cose realizzabili, ma a torino per esempio non vogliono dipendenti, e senza capitali non puoi essere socio, in proprio, emigrare altrove
user29348729387
29 Ottobre 2012 @ 12:09
importantissimo!
Stefano, a me, arrivare qui e fare domande, critiche, eccetera, SERVE molto: non devi prendermi come un rompipalle, ma come uno AVIDO di controbattere *ragionevolmente* , non con frasi fatte, boutade e trucchetti, i dubbi che io stesso ho e che molte persone con cui parlo hanno… Sapere che tu hai una via buona, ma che non sia in stile “religione” (ovvero : criticare non è consentito, ragionare non è consentito, quando mi dici qualcosa che contrasta con quello che ho detto io non si parla più) è del massimo interesse!
So che discutere (to discuss, non to argue) può essere faticoso, anche sfibrante, ma dato che mi pare tu stia mettendo il tuo impegno nel cercare di passare la tua “energia positiva” agli altri… sai che ci sono alcune persone che per smontare convinzioni non possono affidarsi al “fidati, è così” perché sarebbe da stupidi: hanno invece bisogno di constatazioni puntuali, confutazioni ragionate. Anche su piccoli fatti.
Questo può essere un challenge anche per te, se ti va: il trolling – e NON vuole esserlo – non è costruttivo, ma la discussione “scomoda” è utile: ti … toglie dalla zona comfort 😉 e ti chiede di sostenere le tesi in modo “scientifico”. A te questa cosa interessa?
In effetti nessuno ti paga, nessuno ti da niente per questo… può essere solo una rottura di scatole e il tuo tempo è ben misurato in attività costruttive; non avresti, in effetti, nulla da guadagnarci a farlo.
Ma l’impressione che mi faccio è che la tua intenzione sia sostanzialmente positiva.
Che dici?
Stefano
29 Ottobre 2012 @ 14:30
Io non dico “fidati è così”, dico “prova e vedrai che è così”. Non a caso spesso sottolineo che le mie tecniche sono mie, con me funzionano, forse con te no. L’importante è avere un bilancio positivo a fine giornata.
user29348729387
29 Ottobre 2012 @ 14:46
ok , si, era per farmi capire, ma in effetti se ti fai una ricerchetta sul tuo stesso blog, vedrai che i “credimi” abbondano. Sarà un intercalare, ma è significativo. Quel che intendevo dire è: è chiaro che per te sarebbe uno sforzo solo ed unicamente dedicato ad altri, ma sfidare le proprie convinzioni alla luce della ragione e non solo su postulati positivisti farebbe bene ad un casino di persone che, quando le cose sono poste sotto quella luce, non possono che tornare a misurare la realtà e… trovarla così com’è: l’universo se ne sbatte, la natura ti vuole morto, se perdi tempo sei finito, il tuo cervello vuole dormire… ecc
Ma… in effetti chi te lo fa fare di convincere qualcuno che non sia facile da convincere? 🙂
Hai ragione! 🙂 Già fai molto e potresti semplicemente farlo per te stesso.
Quindi sorry, parolatornaindietro! 🙂
Buon cammino.
Parvinder
29 Ottobre 2012 @ 16:20
Caro Stefano, io sono pienamente d’accordo con te. Noi siamo i creatori del nostro presente e futuro.
Come te anch’io ho smesso di guardare la Tv. Questo non ma fa solo risparmiare tempo ma mi fa anche allontanare dalle cattive e inutili notizie che non fanno altro che aumentare lo stress.
Le tue ragioni per vivere in abbondanza sono valide. Dobbiamo guardare tutto dal lato positivo invece guardiamo tutto prima dal lato negativo. Se non siamo felici, è perchè abbiamo scelto noi di non stare felici.
Noi possiamo scegliere come vivere, nessun altro lo può fare per noi.
ottimi punti, mi fanno riflettere. Grazie per condividere.
Stefano
29 Ottobre 2012 @ 17:13
Io sono arrivato a bloccare gli aggiornamenti Facebook di quelli che parlano solo di politica, ce ne sono troppi in giro!
Mi è giunta voce che ci saranno le elezioni in Italia fra un po’. Spero prima di fine aprile, così evito la bufera elettorale negli Stati Uniti. 😛
laura
30 Ottobre 2012 @ 00:40
bellissimo l’articolo !!!!!! grazie !!!!! guardare oltre, provarci, apprezzare il quotidiano con gioia e spingersi all’azione utile e mirata ogni giorno = risultati, soddisfazione. Bravo Stefano, e sono d’accordo con Rom. Consapevolezza, responsabilità e direi anche un pò di allegria “nonostante tutto”, anche quando ci sono i musoni intorno. Certi giorni è difficile essere sorridenti ed energici, poi ci si abitua a essere positivi. Non è superficialità, anche se può sembrarlo. E’ voglia di portare sorrisi per vedere altri sorrisi intorno. Una cosa che ho imparato nella vita, a 40 anni : le cose non sono mai come sembrano. I TG e tante persone non parlano dei retroscena e decontestualizzano le situazioni. Così si crea la paura e il dubbio. Sembra che le cose avvengano “senza ragione”. Invece è CERTO che l’impegno costante e mirato porta ad un risultato. Ad ognuno il piacevole compito di scegliere il proprio risultato. Tanti auguri a chiunque decide di cambiare : anche io ho smesso di concentrarmi sui problemi, e ho iniziato a guardare le opportunità. E in un paio d’anni sono cambiate tante cose, ovviamente in meglio, in molto meglio. Grazie ancora Stefano
Stefano
30 Ottobre 2012 @ 15:52
Mi piace il tuo lungo commento Laura, si vede che sei carica e piena di energie. 😉
Giuseppe
30 Ottobre 2012 @ 15:35
Ecco cosa ho fatto io:
a) ho smesso di guardare i TG. Risultato: sono meno stressato e vivo meglio. Le notizie le leggo dove vogliono su Internet, scelgo cosa leggere;
b) ho seguito e letto i consigli diMindcheats per studiare meglio e leggere più velocemente. Leggo di più, anche grazie al mio lettore di libri digitale che mi permette di portare in giro per il mondo centinaia di libri in poco spazio. Amo la tecnologia che ti aiuta a migliorare la vita;
c) nel tempo libero studio inglese guardando film e leggendo libri gratuiti in inglese. Grazie Stefano per i tuoi consigli sull’argomento, sono stati preziosi;
d) se perderò il lavoro? Ho 44 anni, non sono più giovanissimo, ma se succede vado a Londra, miglioro il mio inglese e vivo in un nazione migliore della nostra. Certamente non starò a piangermi addosso;
e) da tempo ho scelto di avere un cellulare semplice, per telefonare e sms. Il resto non serve;
f) ho migliorato la mia autostima, che in un mondo di musoni e catastrofisti non ha prezzo;
g) uso la macchina quando serve;
h) sono più riposato e dormo meglio;
i) ho fatto spaceclearing in casa, eliminando le cose che non servono. Esperienza che consiglio a tutti;
l) l’insieme di queste cose mi ha portato ad avere una salute migliore, più soldi e ad avere intorno a me gli amici e le persone che contano e che ti apprezzano per quello che sei, e non perchè sei vestito alla moda e hai il cellulare con la mela mordicchiata.
In sintesi, meglio essere che apparire.
Guido
30 Ottobre 2012 @ 15:51
Bravo, è quello che ho fatto io. Vivo magnificamente.
Lorenzo
4 Novembre 2012 @ 13:52
“Non sono un irrimediabile ottimista, sono realista. I giornalisti ci tengono a dipingere il mondo come un inferno terrestre, perché il pessimismo fa audience. La tragedia aumenta gli ascolti, la crisi va sempre di moda, gli scandali politici sono da prima pagina” – hai scritto proprio ciò all’inizio dell’articolo. Secondo me è proprio da questo punto che bisogna partire. Io leggo i quotidiani, ascolto i Tg e noto perennemente l’alone negativo e tragico con cui i giornalisti dipingono sempre i fatti. Devo riconoscere che ciò mi è assai utile per crearmi una mia idea del mondo: anche se una situazione viene presentata come tragica non significa che lo sia per forza in quanto spesso subisce il “filtro” di una mente diversa dalla mia. Il mio consiglio è sempre quello di informarsi, farsi un’idea e dire la propria! Chiudendo le porte all’informazione diventiamo esseri viventi isolati nel loro bel mondicello e del tutto lontani dalla realtà. Ma questo è solo il mio parere!
P.S. Complimenti per il sito. Ci sono capitato per puro caso… Trovo sempre ogni pubblicazione interessante e ricca di spunti di riflessione!
Stefano
4 Novembre 2012 @ 15:41
Secondo te io sono isolato, nel mio bel mondicello e del tutto lontano dalla realtà? Quest’idea che tenersi sempre aggiornato sulla politica e la cronaca sia un requisito fondamentale di un uomo civilizzato non ha senso, ipotizzo che deriva dalla scusa che utilizzano certe persone per sentirsi realizzate. O da un passato in cui effettivamente una grande differenza fra il popolo e i borghesi era la possibilità di informarsi.
Lorenzo
4 Novembre 2012 @ 21:39
Bhè, dire “non mi informo su politica, cronaca e attualità da metà 2010” non significa certo essere molto presenti e partecipi alla vita comune…
Stefano
5 Novembre 2012 @ 01:03
Al massimo non alla vita politica. Ma… Sinceramente, che differenza fa! Se io tutte le sere urlo contro il televisore e tutte le domeniche urlo contro quel tizo al bar che vota l’altro partito, a nessuno gliene frega qualcosa. Se invece uso quello stesso tempo che impiegherei per guardare il TG, urlare contro la TV e contro il tizio al bar per scrivere un articolo utile che aiuta anche solo una persona a fare anche solo un passo verso il suo obiettivo, allora sono stato molto più utile alla comunità.
Lorenzo
5 Novembre 2012 @ 20:20
dai, sono scelte! riconosciamo che però sono entrambe utili e dignitose!
Elisa Pepe
4 Novembre 2012 @ 16:09
Questa frase di Einsten è sempre attuale, oggi piu’ che mai ci deve far risflettere!
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere “Superato”.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi delle’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è merito.
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa,
che è la tragedia di non voler lottare per superarla”
Stefano
4 Novembre 2012 @ 16:17
In effetti il rinascimento europeo è una diretta conseguenza della peste del 1300 e di tutte le carestie e morti dei secoli precedenti: è stato necessario usare la tecnologia per sopperire alla mancanza di persone.
Le frasi di Einstein sono sempre attuali. 🙂
francesca
28 Novembre 2012 @ 00:04
io sono perfettamente d accordo e bisogna creare al proprio futuro ora apprezzando il presente con la consapevolezza che tutto è possibbile e anche se per questo motivo spesso vengo presa x una sognatrice illusa non mi importa perche’ sono certa che i sogni sono fatti per essere realizzati e il mio futuro è stupendo;)buona creazione a tutti;)
Stefano
29 Novembre 2012 @ 01:02
I sogni sono fatti per essere realizzati, ma bisogna anche impegnarsi per ottenere qualcosa non dimenticarlo! Dai sempre il massimo e il successo arriverà.
DODINA93
15 Febbraio 2013 @ 11:06
Nel leggere questo tuo articolo mi sono emozionata…è un mix di energie, perchè i tuoi scritti riescono a farmi guardare la giornata con occhi diversi e sempre positivi
Nada
7 Aprile 2013 @ 17:54
Come puoi capire qual’è il tuo sogno, alle superiori intendo?
Stefano
10 Aprile 2013 @ 08:46
Trova quello che vuoi fare sopra ogni altra cosa, è quello il tuo sogno. Non pensare a quello che è facile, che la società ti dice essere bello, che i genitori ti dicono assicura un buon lavoro. Ascolta la tua fantasia e il tuo cuore, poi rendi il tuo sogno realizzabile.
Angelo
17 Aprile 2013 @ 14:47
Ciao Stefano, gran bell’articolo carico di positività 😀
Ho una domanda; dici di non considerare i nostri sogni come impossibili, secondo te avere un parco divertimenti ( non mio però caspita poterlo controllare, fare parte dei responsabili ecc) è “impossibile”?
Stefano
18 Aprile 2013 @ 20:50
Ci sono centinaia di parchi nel mondo e decine di migliaia di posti liberi, altro che impossibile, è quasi facile. 😛
Oliana
13 Maggio 2013 @ 17:05
Ciao Stefano,
mi piacerebbe occuparmi di diritti umani e pensavo di iscrivermi a Trento alla facoltà di diritto internazionale, tu cosa ne pensi? Dici che parallelamente dobbiamo imparare a creare ma non so da dove cominciare. Ti leggo con piacere.
Cari saluti
Oliana
Stefano
14 Maggio 2013 @ 08:39
Guarda Oliana, non ho idea di come funziona il tuo settore lavorativo, tu lo sai meglio di me. 😉
Anonimo
15 Maggio 2013 @ 16:06
“Io è da metà 2010 che quasi non seguo nessun TG. Non mi informo sulla politica, sull’attualità, sulla cronaca. Non credo e non seguo le balle dei giornalisti sulla crisi. Così vivo meglio, non mi preoccupo per il futuro del mondo.
Ho scelto di essere felice”
è proprio vero, l’ignoranza rende felici, chiudi gli occhi e tappati le orecchie, non guardare le cose brutte e il mondo ti sembrerà bellissimo, non c’è guerra, non c’è gente che muore di fame, non ci sono imprenditori e operai che si suicidano perchè vedono svanire chi il sogno della propria vita chi la possibilità di campare i figli. In Italia un uomo non uccide una donna ogni due giorni e nessun magrebino muore in un barcone nella speranza di raggiungere l’Europa.
è come il marito che deve credere che la moglie sia fedele per essere felice, anche se tutto il paese sa che non è vero (giusto per citare Leopardi).
Se chiudi gli occhi e bruci i giornali, questo è un mondo idilliaco e non c’è motivo per non essere felici!
Scusa. Ma preferisco la realtà nuda e cruda
Stefano
16 Maggio 2013 @ 00:00
Secondo te la cronaca, l’attualità sono le uniche cose degne di essere conosciute? Se non seguo la politica italiana sono una capra?
Fisica, matematica, filosofia, economia, storia, culinaria… Tutte cose su cui ho letto montagne di libri. Secondo te è più importante saper elencare i ministri del governo e sapere chi ha stuprato chi l’altro ieri?
Anonimo
16 Maggio 2013 @ 10:37
non le uniche, ma vanno conosciute, come ho aggiunto nel post sotto (purtroppo si è postato due volte, e poi ho aggiunto dei chiarimenti a quello sotto) non dicevo che chi non segue le vicende di oggi non sia colto.
Però dato che il nostro stato è una repubblica democratica, la sovranità appartiene al popolo, quindi anche a me e a te, ma è un po’ difficile far sedere ad un tavolo tutti i cittadini italiani per discutere, abbiamo delegato la nostra sovranità ad un gruppo di persone. Quindi sarebbe opportuno sapere cosa fanno i nostri rappresentanti, dato che stanno esercitando la NOSTRA sovranità.
Poi puoi pure tralasciare l’ultimo furto di gioielli
Stefano
16 Maggio 2013 @ 17:22
Scusa ma la tua mi sembra filosofia. Con le storie sui rappresentanti dei cittadini e la sovranità del popolo non ci faccio la spesa, ma nemmeno riuscirò a curare il cancro. Io spendo il mio tempo a imparare cose che possano essere utili a me o alle persone che mi circondano, incazzarmi contro la televisione con la consapevolezza di essere impotente non è il miglior utilizzo del mio tempo.
Che poi io in Italia non ci vivo nemmeno più, non mi sembra nemmeno giusto votare in un Paese nel quale non vivo. O sbaglio?
ermelynda
15 Maggio 2013 @ 16:06
“Io è da metà 2010 che quasi non seguo nessun TG. Non mi informo sulla politica, sull’attualità, sulla cronaca. Non credo e non seguo le balle dei giornalisti sulla crisi. Così vivo meglio, non mi preoccupo per il futuro del mondo.
Ho scelto di essere felice”
è proprio vero, l’ignoranza rende felici, chiudi gli occhi e tappati le orecchie, non guardare le cose brutte e il mondo ti sembrerà bellissimo, non c’è guerra, non c’è gente che muore di fame, non ci sono imprenditori e operai che si suicidano perchè vedono svanire chi il sogno della propria vita chi la possibilità di campare i figli. In Italia un uomo non uccide una donna ogni due giorni e nessun magrebino muore in un barcone nella speranza di raggiungere l’Europa.
è come il marito che deve credere che la moglie sia fedele per essere felice, anche se tutto il paese sa che non è vero (giusto per citare Leopardi).
Se chiudi gli occhi e bruci i giornali, questo è un mondo idilliaco e non c’è motivo per non essere felici!
Scusa. Ma preferisco la realtà nuda e cruda
ermelynda
15 Maggio 2013 @ 16:10
ah, prima che tu faccia polemica su questo invece che sul resto del commento, preciso una cosa: non ti ho dato dell’ignorante, questa parola non era da intendersi come “poco colto” ma come “colui che ignora la realtà”
ah, ultima cosa, continua a pensare che i giornalisti dicano tutte cavolate, dico sul serio, è l’unico modo per convincersi che viviamo in un mondo bellissimo
Alessandra
15 Maggio 2013 @ 23:19
Ciao Ermelynda. Di tutti i punti interessanti descritti nell’articolo ne hai trovato uno su cui polemizzare ( è quello che dici a Stefano di non fare, ma l’hai fatto tu).
E’ solo una questione di scelte.. io scelgo di non guardare i tg perchè so che mi salirebbe l’ansia e aggiungerei un problema alla mia vita oltre a quelli che sento in tv…..che vantaggio c’è? tu scegli di guardare i tg per sapere come va il mondo, perchè è la realtà e va guardata.. il vantaggio qual’è? è solo una questione di scelta…scelgo di fare e sentire cio’ che mi fa stare meglio e diventare una persona migliore.. solo cosi’ posso dare un piccolo contributo positivo al mondo….di cui mi devo preoccupare, si’, ma costruttivamente..
ermelynda
16 Maggio 2013 @ 10:42
ho polemizzato su quello che non condivido, dato che altre cose dell’articolo le condivido, perchè mai avrei dovuto fare polemica anche su quelle?
Ho invitato Stefano a non fare polemica sulla parola “ignoranza”, ma sul resto del commento
Serena
15 Maggio 2013 @ 19:07
Che dire, ormai quando sono giù di corda il mio punto di riferimento è Mindcheats, con i tuoi articoli motivanti! 🙂
Stefano
16 Maggio 2013 @ 00:05
Questo poi mi sa che è il mio articolo più motivante di tutti. 😛
Polly
16 Maggio 2013 @ 22:40
ho letto quasi tutta la conversazione e per quanto riguarda l’informazione devo darti ragione : in un tg ho scovato un errore matematico , spero in buona fede , sugli aumenti della tassa sui rifiuti , facendo credere alla gente con un esempio che avrebbero pagato il doppio rispetto a quanto deve pagare effettivamente. Per fortuna sono rapida nei calcoli a mente e a volte i calcoli mi partono in automatico senza volontà diretta.
Le immagini sono volutamente crude per impressionare e stimolare la naturale curiosità e morbosità umana.
Per questo ho scelto di ascoltare il radiogiornale e vedere solo i telegiornali di 5 minuti , quelli che riportano le notizie nude e crude senza servizi che fanno terrorismo psicologico o vendita promozionale dei partiti politici.
Ad ogni modo la situazione non è idilliaca , basta andare a un job center per capire l’entità della situazione. Vivo in una zona di mare e oggigiorno non si può fare più nemmeno la stagione ai bagni , fonte di sostentamento di molti giovani e famiglie della zona.
Nonostante la mia indole pessimista però mi sto sforzando di concentrarmi su cosa POSSO fare , cosa posso ottenere con quello che ho a disposizione , invece che chiudermi in un pessimismo-realismo improduttivo. Se andrà tutto a rotoli , quantomeno ce l’avrò messa tutta e c’avrò messo il cuore ,non avrò niente da rimproverarmi. Parlo però da persona giovane e che può ancora fare affidamento sui genitori , immagino che la situazione sia totalmente differente per persone di 50 e passa anni con famiglia che cita “user”.
In tal caso , evito di commentare una situazione così delicata che non posso comprendere appieno.
Stefano
17 Maggio 2013 @ 09:42
Anche i mini-TG da 5 minuti sono un’ottima idea, se proprio non puoi fare a meno della cronaca italiana.
Bob
18 Maggio 2013 @ 09:35
Ciao Stefano…
e da poco che seguo il tuo blog, in seguito ad un articolo che è stato pubblicato sun un altro blog, che trattava le potenzialità dell’individuo nel parlare una seconda lingua, l’inglese, s’intende, oramai necessario se si VUOLE, come dici tu, allargare i propri orizzonti, e non alimentare il rischio di sedimentare, restando praticamente schiavi del proprio immobilismo. Secondo me questa inerzia di cui siamo vittime, coinvolge un pò tutto il nostro modo di percepire e condurre la vita, e considerando ancor prima il successo individuale, come elemento di crescita personale, il mio pensiero per un attimo, è andato al rapporto con le persone. Vorrei sapere il tuo parere in merito, se secondo te siamo più fortunati rispetto al medioevo, se la tecnologia, che ha modificato il nostro modo di comunicare, avvicinare e stringere rapporti con le persone, può considerarsi una forma di progresso che ci ha reso migliori. E non mi riferisco al fatto che stando comodamente in poltrona, posso comunicare quanto voglio, gratuitamente, all’altro capo del mondo con qualcun altro. Questo è palese. Non credi, invece, che sia molto più difficile definire criteri di “crescita” quando questi riguardano la capacità di avere successo con le persone? Quanto può incidere, secondo te, la capacità di selezionare in maniera inconscia ciò che realmente desideriamo, modificare il nostro comportamento per raggiungere l’obbiettivo, restando convinti che altre variabili non possono costituire un potenziale ostacolo? Sopratutto se la variabile è rappresentata dai valori una persona che non conosci. In sintesi, Stefano si riesce ad essere, brillanti, vincenti, felici e ottimisti, anche nei rapporti stretti con le persone (ad esempio nel rapporto di coppia) semplicemente tenendo in mano un manuale per le “istruzioni” su come procedere? Perchè credimi, ancor prima del lavoro, la crisi inizia da li.
Stefano
18 Maggio 2013 @ 14:25
Ciao Bob, non ho ben capito la domanda. Puoi riformulare per piacere?
Comunque una cosa te la posso dire: se ti stai facendo di questi problemi, significa che hai come minimo la pancia piena, un tetto e la certezza che non morirai nei prossimi 7 giorni. Che, rispetto al medioevo, è già un bel passo avanti. 😉
Anonimo
18 Maggio 2013 @ 14:33
certo che la pancia è piena…forse è per quello che ci si preoccupa di problemi non strettamente legati alla sopravvivenza. Sto parlando di rapporti tra persone. Non pensi che nonostante tutta questa tecnologia, ci sia un trend negativo rispetto a valori, che pur non sovvraponibili al medioevo, si sono un po persi? Come si può favorire una “crescita” in questo senso? Spero di essere stato più chiaro
ciao
ps sono stimolanti i temi trattati in questo blog. Complimenti
Stefano
18 Maggio 2013 @ 16:04
Nel medioevo il tasso di omicidi per mille abitanti era decine di volte superiore rispetto a oggi, la gente per divertirsi immergeva i gatti nella pece e gli dava fuoco. Fino a pochi secoli fa c’era la pena di morte per crimini non violenti quali insultare il re e la tortura era una pratica diffusa. Le guerre medievali in un secolo qualsiasi hanno fatto molti più morti delle due guerre mondiali messe insieme (relativo alla popolazione mondiale). Rispetto a tre secoli fa, la civilizzazione delle persone si è evoluta in maniera spaventosa.
Federico
23 Maggio 2013 @ 07:12
Questa volta non sono d’accordo con te, Stefano.
http://www.youtube.com/watch?v=5tgOMfy2bwE&feature=youtu.be
http://www.youtube.com/watch?v=PpxpyBjIDyw&feature=youtu.be
http://www.youtube.com/watch?v=9zPfLsFht_Q&feature=youtu.be
Bob
23 Maggio 2013 @ 20:51
Non ho replicato subito, ma mi sembra una risposta sbrigativa e un pò troppo semplicistica anche a me. Potremmo prendere come riferimento anche il periodo quando è comparso l’uomo sulla terra. Aveva per caso tv color a led, tel cellulare, o le medicine per curarsi il raffreddore? Certo che no. Se la gente del globo ragionasse in questi termini, potremmo vederli procedere facendo capriole per strada, piuttosto che camminare a testa bassa immersa nei fatti suoi. Comunque mi rendo conto che non esiste una soluzione dietro l’angolo per risolvere questa crisi, che investe un pò tutti i rapporti che ambbiamo con l’ambiente esterno. Sono felice per il tuo ottimismo che tante soddisfazioni ti da.
Le 5 competenze indispensabili per sopravvivere nel 2013 | Mindcheats
9 Luglio 2013 @ 00:19
[…] L’economia è parte integrante della democrazia: è la popolazione a decidere il proprio destino. Come la democrazia, nemmeno l’economia è un sistema perfetto: da una parte abbiamo Hitler che ha ottenuto il potere in maniera democratica, dall’altra abbiamo la crisi del 2008. Ma sia la democrazia che l’economia di mercato sono il sistema migliore della storia e probabilmente che mai vedremo nel secolo. È per questo che siamo proiettati verso un futuro straordinario (ti spiego il perché in questo articolo). […]
Alessandro Costantino
14 Luglio 2013 @ 11:51
Ci tengo a riportare solo due fatti di cronaca riguardo l’Italia in cui mi sono imbattutto:
-Molti articoli dicono che su un tot di iscritti all’università solo un 5% riesce ad aggiudicarsi la borsa di studio, evidenziandolo con un accento negativo. Tuttavia, questi non riportano nè il numero di domande, nè gli idonei (fuori sede e pendolari), e nemmeno l’ammontare delle borse. Ebbene: basta scrivere “borsa di studio statistiche” per rendersi conto che solo tra l’8% e il 12% rispetto agli iscritti fa effettivamente domanda, e solo il 70-80% risulta idoneo, mentre il 70%-80% degli idonei riceve la borsa. Molti anche più di 4000€.
-Un recente articolo prevede che ci saranno altri 17.000 posti di lavoro circa in meno nell’anno prossimo qui in italia. Questo articolo va contro quello che parla di più di 600.000 posti di lavoro vacanti (cioè non voleva farli nessuno) secondo quelli 2011, più di 150.000 invece secondo quelli del 2013. Contraddizione?
In Italia la crisi ce la stiamo costruendo noi, dovuto all’italiano medio, alla nostra intelletualità antica e alle nostre meschinità.
Stefano
14 Luglio 2013 @ 17:31
Grazie della statistica Alessandro, che è il modo migliore per vedere veramente da che parte va il mondo.
Alessandro Costantino
14 Luglio 2013 @ 18:10
Prego! Ne approfitto però per apportare una correzione: nel secondo articolo, dove c’è scritto 600.000 e 150.000 postidi lavoro, volevo aggiungere che questi erano totalmente vacanti, cioè che non voleva fare nessuno. Puoi correggere gentilmente? 😀
Stefano
14 Luglio 2013 @ 18:14
Fatto. 😉
Naim
22 Settembre 2013 @ 13:19
Correzioni:
1) A metà del 1800. (Riferito a Napoleone III).
2) A Fontainebleau ricevette l’ambasciata del Siam. Difficile l’imperatore si muovesse dal Siam fino alla Francia. Attenzione
Come essere felici: 22 abitudini che ti aiuteranno | Mindcheats
25 Settembre 2013 @ 13:00
[…] Approfondimento: 5 buoni motivi per credere in un futuro straordinario […]
Come essere unico nell’era della globalizzazione: 3 idee alternative | Mindcheats
9 Ottobre 2013 @ 13:00
[…] dei bambini in Africa. Già questo significa che vivi in un’epoca storica in cui il benessere è diffuso. E visto che trovare soluzioni è più difficile che lamentarsi, tutti fanno la seconda perché se […]
Perché non votare, e perché non lo faccio dal 2010 | Mindcheats
16 Luglio 2014 @ 13:01
[…] ad approfondire invece, ci sono prove che stiamo andando verso un futuro […]
massimiliano
31 Ottobre 2014 @ 11:45
Dico che sono parzialmente daccordo . Sul fatto che bisogna perseguire un sogno e darsi da fare ok (ma non tutti possono permettersi di farlo se devi cercare ogni giorno qualcosa da mangiare ) , ma sul fatto che tutto vada bene rispetto a 100 anni fa beh è un confronto che non regge . E’ chiaro che tutto corre e tutto cambia (ci mancherebbe però che non fosse così è sempre stato così ), come è chiaro che in questo momento facciamo difficoltà a reggere il cambiamento . Però stiamo vivendo un momento di crisi , non è vero che non ci siano guerre , non è vero che i costi e consumi sono diminuiti , può essere vero se li confronti col 1800 ma non lo puoi fare siamo nel 2000 . Poi il cibo lo abbiamo si ma costa averlo e ce chi muore di fame , la corrente costa sembra di meno ma ne consumiamo di più , rispetto a 100 anni fa non è un confronto fattibile . In questo momento è di un certo livello quello di cui abbiamo bisogno e tutto andrà ad aumentare ma sarebbe grave se non fosse così .E’ vero che le pretese si sono alzate ma è anche normale le pretese erano alte anche nel 1800 nel 1900 ecc … rispetto al periodo in proporzione diversa quella volta andavano a piedi e pochi si permettevano l’auto o il tram però tutti avevano negli anni 60 la pretesa di avere un auto una tv è normale .Vogliamo andare indietro ? e non è proprio vero che abbiamo tutto e tanto almeno non tutti . Io direi che siamo in pochi sulla terra ad avere quello che serve ….
Stefano
31 Ottobre 2014 @ 23:14
Massimiliano, in alcune frasi del tuo stesso commento hai detto che le cose sono migliorate (e comunque non ho mai detto che non esistono guerre, ho detto che siamo nel periodo più pacifico della storia)
Come convivere con la pubblicità - Mindcheats
5 Novembre 2014 @ 12:30
[…] così, per tirarti su il morale, leggi il mio articolo sul perché viviamo in un’epoca straordinaria (e il futuro sarà ancora […]