4 straordinarie lezioni di crescita dal regno animale
Nell’ultimo paio d’anni, la mia crescita personale ha svoltato verso una vita più naturale e semplice, meno frenetica. Trovo benefico nell’allontanarmi dalle città, perché la natura offre un ambiente più rilassante e vivibile. Ho già parlato del perché di questa mia scelta in un articolo precedente.
Stare nella natura significa anche entrare a contatto con gli animali che ci vivono all’interno. In un modo diverso da quanto la maggior parte delle persone è abituata a fare. Questo mi ha portato a scoprire che possiamo imparare molto dagli animali, e possiamo usare questi insegnamenti nel nostro percorso di crescita verso la felicità. Cose come…
1 – Darwin e l’evoluzione
Uno scivolone che commettono in molti quando pensano alla teoria darwiniana dell’evoluzione, è che premi il migliore con la sopravvivenza e punisca tutti gli altri con l’estinzione. Questo sarebbe vero in un mondo statico, il problema è che questo mondo non è statico ma dinamico.
Le condizioni mutano, l’ambiente si modifica. Eventi climatici e l’evoluzione di altre specie porta con sé nuove sfide. La gara dell’evoluzione non viene vinta dal più forte, ma da chi si adatta meglio e più velocemente alle condizioni mutevoli dell’ambiente condiviso.
Prendi i dinosauri. È chiaro che un t-rex sia più forte di un topo del mesozoico, eppure i t-rex si sono estinti e i criceti girano ancora sulla Terra. La ragione è che, a seguito di un evento distruttivo che ha cambiato le condizioni di vita del pianeta (il famoso meteorite), i piccoli mammiferi si sono adattati. Molti dinosauri, no. Quelli che sono riusciti ad adattarsi sono diventati i moderni uccelli.
In genere, tendiamo a pensare al mondo come qualcosa di statico. In realtà le condizioni in cui viviamo continuano ad evolversi, e lo fanno velocemente. Allora perché non ce ne accorgiamo? Ci ho pensato, e mi vengono in mente due ragioni principali.
1 – L’uomo odia (e non accetta) il cambiamento
L’essere umano si è evoluto per evitare e respingere ogni cambiamento, fino al livello della paranoia. Credi che sia una cosa del passato? Pensa al forno a microonde: esiste da mezzo secolo, eppure c’è ancora gente che si ostina a credere che cucinare i cibi nel microonde faccia male alla salute, come se fosse radioattivo. È la paura irrazionale del cambiamento in azione, la paura di tutto quello che c’è di nuovo e al quale non siamo abituati.
E il motivo è da ricercare nell’inconscio, come al solito: nelle condizioni passate e presenti siamo sopravvissuti, ma un cambiamento potrebbe portare alla morte dell’individuo o estinzione della specie. Il cervello primordiale, che ragiona ancora in termini di sopravvivenza, odia il cambiamento perché porta con sé incertezze. Per questo lo evita e lo ignora quanto più possibile.
2 – La nostra percezione del tempo è sbagliata
Il nostro cervello ragiona per secondi, minuti, al massimo ore. Ogni cambiamento che non può essere visto a occhio nudo non esiste, per quanto apparente sia. Un cambiamento che avviene in un arco temporale di anche solo un anno è troppo diluito per essere visibile, e per questo declassato come non importante o inesistente.
Ma il mondo cambia, eccome. Già da un paio d’anni Mindcheats conta più visite da smartphone che da computer. Io sono rimasto indietro con i tempi perché il telefono lo uso per telefonare e mandare messaggi (al limite come GPS), ma il trend non si può ignorare. Quindi anch’io, sì, soccombo di fronte alla resistenza al cambiamento. Sono un essere umano.
Ogni ambito della tua vita è in costante movimento. Quello che è vero oggi non sarà più vero un domani, e vice versa. Quindi smetti di pensare al mondo come a una situazione statica e immutabile, ma impara a vedere la vita come una costante mutazione delle condizioni di qualsiasi cosa. Questo significa che ogni anno avrai nuove sfide da affrontare e nuove opportunità da sfruttare, e il tuo successo nella vita sarà determinato dalla capacità di adattarti a ogni nuova situazione.
2 – L’unione fa la forza
Nel 2014, credo di aver interagito più con animali che con esseri umani. Quindi una cosa o due sul loro comportamento l’ho capita, più di quanto si potrebbe fare da dietro le sbarre di uno zoo.
Una delle cose che mi ha colpito di più è la complessa struttura sociale che si nasconde dietro alle apparenze. Gli animali più evoluti vivono in una società non troppo dissimile da quella umana. Certo è anni luce più semplice, ma mi ha aiutato a ricordare che gli uomini sono alla fine degli animali anche loro.
Gli animali devono lavorare in gruppo per sopravvivenza: sanno che formando delle comunità ci si può aiutare a vicenda, e la forza del gruppo è superiore a quella della somma delle singole parti. Noi, oggi, ce lo siamo un po’ dimenticati.
Ce lo siamo dimenticati perché non dobbiamo più lottare per la sopravvivenza, cibo e sicurezza ce li abbiamo comunque garantiti. Ma oggi l’asticella si è alzata. Non è più per la sopravvivenza che lottiamo, ma per il successo personale. Il nuovo bisogno a cui aspiriamo è la felicità.
E per raggiungerla, dobbiamo riscoprire il concetto de “l’unione fa la forza”. Capire che l’aiutarsi e farsi forza a vicenda dà a tutti un netto beneficio. Valorizzare gli altri e avere una mentalità improntata al miglioramento della società è, nel lungo termine, la scelta vincente.
3 – Specializzarsi è il segreto del successo
Prendi questa prugna:
Questa è la Prugna del Casuarius, un frutto estremamente tossico per qualsiasi animale del suo habitat naturale, ossia la Nuova Guinea. L’unico animale in grado di digerire questa prugna senza lasciarci le penne è il casuarius, un volatile che assomiglia a un tacchino. Il casuarius mangia il frutto, e completata la digestione espelle il seme che va a formare una nuova pianta.
Qui abbiamo un esempio di doppia evoluzione iper-specializzata: il casuarius si è evoluto per produrre un enzima in grado di mangiare la prugna, che essendo tossica per qualsiasi altro animale, si trova in abbondanza. Dall’altra parte, la prugna si è evoluta per lasciarsi mangiare dal casuarius e solo da lui.
Nel mio blog Mindcheats Curriculum, che non aggiorno da tempo ma ancora pieno di risorse utili, batto molto il chiodo sulla specializzazione come scelta indispensabile per far decollare la tua carriera lavorativa: a nessuno interessa qualcuno che sa fare un po’ di tutto senza eccellere, ma tutti vogliono assumere il migliore in un campo molto molto specifico. Quindi se parliamo del mondo del lavoro, specializzarsi in qualcosa è di gran lunga la scelta più intelligente che tu possa fare. Partendo dalle università (anche gratis).
Quando impari qualcosa, devi decidere fra due scelte possibili: conoscenza orizzontale o conoscenza verticale. Conoscenza orizzontale significa sapere un po’ di tutto, mentre verticale significa conoscere poche cose ma diventare il migliore in esse. Qual è la strada migliore? Se hai seguito gli ultimi paragrafi, adesso sarai con la mano alzata a dire “verticale! Verticale!” E in buona parte e vero, ma senza esagerare.
A me piace la via di mezzo. Ho quelle poche competenze che mi stanno veramente a cuore, sia a livello professionale che personale, che imparo in maniera verticale. Ma non tutte le mie risorse vanno in quella direzione, perché trovo utile avere anche una certa conoscenza orizzontale. Essere troppo focalizzato sulla conoscenza verticale ti darà poca flessibilità e diminuirà la tua creatività (che si basa sul conoscere molte cose in settori diversi), ma il contrario significa rimanere a vita una persona superficiale.
4 – Gli ostacoli vanno aggirati
Questo deriva dal punto precedente: avere tanta specializzazione significa che non si può individuare un migliore e peggiore in assoluto. Sarebbe come chiedere: qual è l’animale migliore? Può essere un’opinione, ma non un dato oggettivo. Migliore dove? Come? Quando? In che condizioni? Qual è il criterio?
Se parliamo di diffusione per biomassa, le formiche sono l’animale migliore al mondo. Se parliamo come numero di individui autonomi, qualche batterio. Come intelligenza, l’uomo. Come resistenza fisica, i tardigradi. Nel deserto del Sahara il serpente a sonagli è meglio del pinguino, ma al polo sud è il contrario.
Anche nella tua vita, non esiste un migliore in assoluto in nessun campo. Esiste il migliore per un certo periodo, in una certa situazione, e solo in presenza di determinate condizioni. Questo è un concetto che ti può aiutare in molte situazioni, perché significa che puoi giocare su molte variabili per raggiungere i tuoi obiettivi.
Una cosa ho visto mancare a molte persone: la flessibilità mentale di aggirare gli ostacoli. Quando certa gente incontra un ostacolo, o lo abbatte o si blocca. Esiste una terza strada più intelligente: evitarlo, passarci intorno. In altre parole, renderti le cose semplici.
Anche il miglior piano incontrerà degli imprevisti. Il tuo successo o fallimento dipendono dalla tua capacità di girarci intorno. Non devi essere il migliore in ogni cosa per avere successo, devi semplicemente essere in grado di aggirare gli ostacoli che non riesci a superare. Un esempio?
Il mio lavoro principale è su Inglese Dinamico, un sistema per diventare fluente in inglese in 6 mesi o meno senza studiare in maniera tradizionale. Capitano sempre degli studenti che mi dicono: ma Stefano, io questo non lo so dire, come faccio? E la risposta è sempre: cerca un modo diverso per dirlo!
Se vuoi tradurre una frase molto complessa dall’italiano all’inglese e non hai buone competenze nella lingua, allora ti trovi di fronte a un ostacolo. Bloccarsi significa ostinarsi a tradurre parola per parola, cercando di buttare giù il muro a testate. Aggirare l’ostacolo significa fare un passo indietro e chiedersi: okay, come posso dire questa cosa utilizzando la grammatica e il lessico che conosco?
Se voglio dire “la mela è mangiata da Giorgio” ma non so come formulare una frase passiva in inglese, posso sempre dire “Giorgio mangia la mela”. Stesso concetto, mille volte più semplice. Questo è quello che devi fare ogni volta che incontri un ostacolo: non renderti le cose difficili, non cercare di buttarlo giù a forza. Piuttosto, fai la scelta furba e cerca di aggirarlo senza fatica. Esci dagli schemi, e usa la tua testa.
E passa più tempo con gli animali, che c’è sempre da imparare qualcosa. 😉
SAN
11 Maggio 2016 @ 13:16
W il WWF,per un mondo migliore
Stefano
11 Maggio 2016 @ 17:29
Ecco facciamo una parentesi, io queste associazioni animaliste non le ho mai viste di buon occhio. Qualcosa cosa di giusto lo dicono anche, ma di sicuro non farò mai la tessera. 🙂
san
14 Maggio 2016 @ 18:04
P.s. era un battuta.
Emiliano
2 Giugno 2016 @ 20:00
Ti do ragione al 50%: se c’è un universo di associazioni animaliste inutili, truffaldine o addirittura pericolose (associazioni come ALF hanno fatto milioni di danni e sono schedate dall’FBI come potenziale minaccia terroristica) WWF non è una di quelle visto che le persone che vi lavorano fanno il loro mestiere con competenza e combatte per la biodiversità non per cause ridicole come il divieto di caccia alle nutrie (che stanno facendo danni non trascurabili in diverse parti d’Italia) o per il divieto mondiale di consumo di carne.
Stefano
3 Giugno 2016 @ 20:07
Ok, questo è vero. Il WWF non fa uscite ridicole e senza senso come Greenpeace per dire, i loro principi base li condivido. Ma a volte li ho visti fare uscite un po’ estremiste sull’argomento protezione animali. Se non sbaglio erano loro a protestare contro la caccia alla balena in zone del mondo come Groenlandia o Alaska occidentale, dove senza le balene la gente non riesce a tirare avanti.
Mauro R.
11 Maggio 2016 @ 13:53
parole sante e come sempre ispiratrici.
grazie grazie grazie!