Come ricordare qualcosa anche se te la sei dimenticata
In questo blog più volte ho parlato di come la mente umana sia molto spesso a riposo, non viene sfruttata a dovere e quindi si accontenta delle cose più semplici. Insomma, non sfrutti il tuo encefalo quanto potresti. In tutti gli aspetti il cervello elabora ed immagazzina informazioni ad una velocità estremamente superiore a quelle che sono le normali necessità dell’essere umano medio, e quindi restano assopite senza che ce ne accorgiamo. In particolare, oggi mi focalizzerò sulla memoria e di come essa possa essere stimolata maggiormente per richiamare un’informazione.
Come ti ho già detto, la mente ha immagazzinati moltissimi dati che però considera inutili, e quindi non li richiama e restano sigillati fino a quando non vengono dimenticati. Uno dei modi più efficaci per risolvere questo blocco è l’ipnosi, tecnica che rimuove completamente tutte le barriere auto-imposte dal cervello, ma non è qualcosa di praticabile dalla maggior parte della popolazione.
Purtroppo non basta auto-convincersi della rilevanza della data informazione per renderla accessibile, perché le informazioni che sono state bollate come “inutili” lo rimarranno. Come ho già spiegato nell’articolo dedicato alla memorizzazione a lungo termine, il cervello valuta l’importanza di ricordo in base a quante volte viene richiamato: ma se in questo momento qualcosa non te la ricordi, è impossibile richiamarla dalla memoria! Questo è un circolo vizioso che porta quasi sempre a dimenticarsi quello che invece si sta cercando di ricordare.
Per interrompere il cerchio, devi per così dire “raffinare la ricerca”. Immaginati una grande libreria in cui tutti i libri sono posizionati ordinatamente. Ti viene chiesto di trovare un particolare volume, ma non sai assolutamente dove si trova né hai alcun modo per saperlo: l’unica cosa che ti rimane da fare è iniziare dal primo libro che ti capita in mano e via via passarli tutti, finché non trovi quello che ti interessa.
Se invece sai che il titolo si trova nella categoria “classici della fantascienza”, sarà molto più facile reperire quello che ti serve. Allo stesso modo funziona il cervello: digli dove cercare l’informazione e riuscirà a trovarla molto più facilmente.
Ma come si fa? Ci sono vari modi a seconda di quello che si cerca di ottenere: non a caso ho fatto l’esempio di una libreria ordinata, perché così come quei negozi la corteccia celebrale classifica le informazioni in modo logico e razionale, non mettendole alla rinfusa. Per restringere il campo della ricerca devi focalizzarti su tutti gli aspetti inerenti al ricordo stesso, poi pian piano restringere sempre di più il campo. Facciamo un esempio pratico.
Mettiamo caso che devi ricordare il nome di qualcuno, ma proprio non ti viene in mente. Inizia allora chiedendoti i particolari di quella persona: dove l’hai incontrata, cosa stava facendo e via così. Una volta finiti questi passaggi preliminari, inizia a scendere sempre più in dettaglio: come era vestita, il suo modo di parlare e i tratti caratteristici del suo viso. Cerca di ricreare nella tua mente l’immagine mentale di quella persona, e aggiungi sempre più particolari. Una volta che sei soddisfatto della ricostruzione che hai fatto, è il momento di porti la domanda fatidica: qual è il suo nome? Non ti viene, peccato, non c’è niente da fare.
Sbagliato! Semplicemente perché la tua parte logica non se lo ricorda, questo non significa che l’informazione sia persa. E allora stimola il tuo altro emisfero: immagina. Rispondi in questo ordine alle seguenti domande: il nome è lungo o corto? Qual è la prima lettera? Qual è il suo nome? Anche se non te lo ricordi, tira a indovinare. Se da qualche parte nella tua memoria è stipata l’informazione alla quale stai cercando di accedere, cercare di indovinarla (ovvero obbligare il cervello a cercare una risposta) sarà la chiave. In più adesso il cervello è focalizzato, quindi il procedimento sarà ancora più intuitivo.
Bada bene però, che quanto appena descritto è valido solo se il cervello ha ancora immagazzinata l’informazione desiderata, quindi non può fare miracoli. Per questa ragione il metodo funziona molto bene a brevissimo termine, ovvero entro un’ora dal momento in cui hai per la prima volta sentito il nome (riprendendo l’esempio). Ancora meglio, entro i 15 minuti questa tecnica è quasi infallibile e richiede al massimo un paio di minuti.