La grande bugia delle “semplici tecniche”
“Non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati.”
– Albert Einstein
Hai mai avuto la sensazione che non importa quanto facessi per risolvere un problema, eri sempre fermo al punto di partenza? Nonostante il tuo impegno, i tuoi sforzi, la tua fatica, giravi in tondo. Hai letto libri, applicato tecniche ma non facevi progressi.

Se hai risposto sì, allora il tuo problema è più profondo di quello che pensi. Devi agire su un livello diverso, perché tutte le tecniche di questo mondo non ti aiuteranno. Tutta la forza di volontà dell’universo non ti servirà, perché ti stai focalizzando sul problema sbagliato. Ma quando ridefinisci il problema e ti concentri sulla giusta soluzione, puoi superare ogni ostacolo. Ti faccio alcuni esempi:
- Perdere peso.
- Studiare meglio.
- Smettere di fumare.
- Battere la timidezza.
- Uccidere la procrastinazione.
Prima di andare avanti a leggere questo articolo, voglio che prendi carta e penna e scrivi tre problemi che vuoi risolvere in questo momento. Devono essere problemi che sei determinato a sistemare, ti perseguitano da anni e dei quali non sei riuscito a liberarti anche se ci hai provato più volte. Alla fine di questo articolo, avrai le idee chiare su cosa fare.
Attenzione: le tecniche possono essere inutili
Ho sempre parlato di tecniche per risolvere i problemi, il sottotitolo di questo blog è “trucchi per sfruttare la mente.” Eppure adesso vengo a dirti che le tecniche sono inutili? Non del tutto. A volte le tecniche sono tutto quello che ti serve, altre invece non bastano. Ti faccio un esempio.
Quando hai un mal di testa ogni tanto, prendi l’aspirina e sei a posto. Quando il mal di testa è causato da un problema cronico delle ghiandole surrenali che producono troppo cortisolo, l’aspirina ti farà sentire meglio per qualche ora ma non risolverà il problema.
La stessa cosa vale per i problemi della tua vita: se il problema è isolato, allora ti basta una “semplice tecnica” per risolverlo. Se studi tanto e hai un buon metodo ma ti dimentichi quello che hai studiato prima dell’esame ad esempio, puoi usare questa tecnica. Se invece non hai un metodo di studio e sei troppo sfaticato per stare sui libri più di qualche minuto, tutte le tecniche di questo mondo non ti aiuteranno.
Per riassumere, i tuoi problemi possono essere su uno di questi due livelli:
- Livello 1: problemi isolati risolvibili con semplici tecniche.
- Livello 0: problemi ad ampio spettro che nascondono un malessere maggiore. In questo caso, le tecniche sono inutili.
Come distinguere i problemi minori da quelli maggiori

Questa è una bella domanda e la risposta non è facile. Ci sono una serie di domande che puoi porti:
- Esiste una causa di questo problema?
- È veramente isolato o si ripercuote su altri ambiti della mia vita?
- Ho già provato delle tecniche senza ottenere risultati?
- Sono veramente motivato a risolvere il problema e raggiungere il mio obiettivo?
- Il problema sono gli altri, o sono io?
- È un problema minore o molto sentito?
Rispondi ad alta voce a queste domande: ti darà una maggiore consapevolezza del problema e ti aiuterà a definirlo. Prima di continuare a leggere, prendi i problemi che hai individuato sopra e scrivi la risposta a queste domande. Sei di fronte a un problema maggiore quando:
- Individui una causa scatenante.
- Si ripercuote su altri ambiti della vita.
- Hai provato diverse tecniche, ma senza risultati.
- Sei motivato, ma hai la sensazione di girare in tondo.
- Il problema è interiore, non è causato dagli altri.
- È un grosso freno alla tua crescita personale o professionale.
In tutti questi casi sei di fronte a un problema di livello 0 e le tecniche comuni non ti serviranno, perché vanno a curare un sintomo senza curare la causa che lo scatena. Per questo dovrai attuare un cambiamento più profondo.
Come risolvere i problemi maggiori
Negli ultimi 50 anni la letteratura della crescita personale si è focalizzata su rimedi veloci e “tecniche da applicare oggi.” Quasi tutti i libri di successo degli ultimi decenni parlano di trucchi per fare qualsiasi cosa, perché sono queste tecniche che vendono alla maggiore: compro il libro e voglio un beneficio immediato, senza fatica. Questo ha portato molti autori a concentrarsi sulle aspirine, piuttosto che sugli interventi chirurgici.
Guarda alla truffa dell’omeopatia, dove acqua “magica” viene venduta a prezzi fuori di testa: molte persone sono disposte a credere a tutto, pur di avere un rimedio comodo ai problemi. Ecco invece un’ottima linea guida da seguire:
Nella vita ci sono certi principi da seguire, puoi raggiungere i tuoi obiettivi e ottenere la felicità solo se impari a integrare questi principi nella tua vita.
Cosa significa?
Le tue azioni sono determinate dai principi in cui credi e da quello che reputi giusto o sbagliato. Quando incontri una persona che conosci, il tuo atteggiamento varierà in base alla tua opinione sull’altro. Ad esempio:
- Se mi sta simpatico sorriderò e lo saluterò, magari lo inviterò a bere qualcosa.
- Se mi sta sullo scatolame lo eviterò e ci parlerò malvolentieri, senza sorridere e me ne andrò il prima possibile.
Il tuo comportamento è determinato da un principio: simpatia o antipatia. Puoi applicare questo schema in ogni cosa nella tua vita, ogni singola decisione deriva da una credenza (approfondisci l’argomento in questo articolo).
Questo comportamento produce un output sull’altra persona: se sono simpatico e sorridente gli starò simpatico, se lo evito gli starò antipatico. Secondo la teoria delle “semplici tecniche”, se cambi il tuo comportamento (sorridi, fai il simpatico, inviti al bar) puoi cambiare l’output: comincerai a piacere di più alle persone, comprese quelle che ti stanno antipatiche.
Il problema di questa tecnica è che ti chiede di raccogliere l’acqua con un colabrodo: ci sono troppi buchi. Se una persona ti sta antipatica puoi sorridere, assumere un linguaggio del corpo aperto e amichevole, cercare di intavolare una conversazione interessante (è la base delle tecniche di persuasione). Ma il tuo inconscio ti tradirà e non potrai mantenere in piedi la finzione molto a lungo.

Una soluzione di livello 0, in questo caso, è di farti stare simpatica la persona a cui vuoi stare simpatico. Se modifichi la credenza modificherai anche i comportamenti, e di conseguenza otterrai un risultato diverso. Fare questo è difficile, perché cambiare un principio non è semplice come applicare una tecnica. Devi modificare il tuo sistema di credenze e questo prende del tempo. Nell’esempio, devi convincerti che non tutte le persone che all’inizio ti stanno antipatiche sono da allontanare: dai sempre una seconda chance agli altri.
Conclusione
Con questo non voglio dire che le tecniche pratiche sono inutili: io ne parlo e continuerò a farlo, ma diventano applicabili solo quando hai risolto il problema di livello 0. Per farti capire: le tecniche di studio sono utili solo quando sei convinto e deciso a studiare tutto il necessario per passare l’esame. Se sei pigro, le tecniche non ti servono.
Senza un cambio radicale di credenze, i rimedi temporanei sono quello che sono: temporanei. Trucchi per fare qualcosa rapidamente, ma che si esauriscono in poco tempo. Se invece vuoi un miglioramento duraturo che ti porti avanti per tutta la vita non devi cambiare i tuoi comportamenti, devi cambiare te stesso. Non cambiare il risultato, cambia i principi che lo generano.
È un procedimento lungo, un investimento sul futuro. Per cambiare quello che sei dovrai fare un lavoro di crescita lento e faticoso, perché non esistono tecniche rapide o guide passo-passo. È qualcosa che devi fare per conto tuo, qualcosa che devi sentire dentro di te.
Ora prendi i problemi che hai scritto all’inizio di questo articolo e fatti questa domanda: quali sono i miei principi, le mie credenze fondamentali che scatenano il problema? Se non riesci a trovarne nessuna, devi essere più onesto con te stesso: ogni tuo comportamento ha origine in una credenza, non dimenticarlo. Un buon sistema è di pensare a quello che sei, non a quello che fai. Ti faccio alcuni esempi (in parentesi il cambio di principio che devi fare):
- Se vado male a scuola, è perché sono pigro (invece devo investire sul mio futuro).
- Se fumo, è perché penso di essere figo se lo faccio e perché sono stressato (invece sono uno coglione che si sta suicidando).
- Se non ho amici e sono timido, è perché ho paura di fare brutta figura (invece devo capire che non posso essere simpatico a tutti e l”opinione degli altri non è così importante).
- Se rimando tutto a domani, è perché sono pigro (invece devo investire sul mio futuro – come vedi un principio sbagliato può avere più di un effetto negativo).
Il cambio di principio funziona solo se ci credi veramente: devi convincerti di quello che sei, altrimenti non è altro che una tecnica di livello 1. Una volta che hai aggiustato i principi puoi passare alle tecniche.
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21 Agosto 2013 @ 18:07
Articolo piaciuto! ora ti rispondo così: secondo me le tecniche non sono inutili nemmeno quando partiamo dal livello 0 perchè quell’aiuto momentaneo che danno può aiutare a cambiare il principio. Certo, non si applica su tutto, se le mie ghiandole non funzionano, l’aspirina non mi aiuterà a guarire. Se invece il mio mal di testa è provocato dallo stress (ed è un problema cronico), l’aspirina e non avere più mal di testa abbassa il mio livello di stress, e mi AIUTA a migliorare (certo, l’aspirina non basta da sola).
Esempio più pratico: sono timida e uso delle tecniche per socializzare di più, il solo fatto di riuscire a socializzare di più aiuta il mio cambiamento interiore perchè aumenta la mia autostima e mi fa capire che il cambiamento è possibile.
Che ne pensi?
21 Agosto 2013 @ 18:16
che tipo di tecniche usi? puoi fare qualche esempio?
21 Agosto 2013 @ 22:31
ho fatto un discorso in prima persona, ma non intendevo parlare di una tecnica in particolare. Ne uso tante in diversi ambiti della mia vita, molte le ho lette anche qui su Mindcheats, altre su altri blog.
Se ti interessa la timidezza ti posso consigliare “vinci la timidezza in 30 giorni” e “sicuro di te in 60 giorni” di AttrazioneSeduzione, che come blog non mi entusiasma, ma questi eBook dicono siano buoni (Chiedo scusa a Stefano per aver citato un altro blog)
22 Agosto 2013 @ 00:31
ma invece di leggere blog improbabili (per non dire vere e proprie pagliacciate) come quelli che tu citi, andare da un professionista e risolverla con lui la timidezza non si può?
23 Agosto 2013 @ 23:34
certo che si può! ma allora non venire a chiedere tecniche a me, questa è una decisione che ognuno deve scegliere per se, non posso certo sapere io se hai bisogno di un professionista o no
22 Agosto 2013 @ 08:30
Non mi dispiace per niente, conosco Marco (l’autore di SeduzioneAttrazione) e ho letto i suoi libri, sono ottimi e pieni di esercizi. 🙂
22 Agosto 2013 @ 08:24
Ciao Ermelynda, le tecniche vanno bene giusto per risolvere problemi immediati, quelli che non hanno nessuna causa più profonda. Se sei timida non puoi usare le tecniche di PNL per la persuasione, ascolto efficace, instaurare rapport con il non verbale e così via: non funzionerà se il tuo problema è che hai un’autostima a zero, perché non parlerai proprio con le persone (e quindi la comunicazione efficace, anche se la sai, non riuscirai ad applicarla). Se invece hai una buona autostima, ti piace parlare con gli altri e non hai problemi a interagire con le altre persone, ma ti mancano le basi della comunicazione efficace, allora le tecniche tornano utili. Ma io non andrei a perdere tempo sui “semplici rimedi” quando devi cambiare qualcosa di più profondo. È per questo che negli ultimi anni sempre più autori si concentrano sui grandi cambiamenti. 🙂
Grazie mille per il commento e per aver dato la tua opinione!
9 Settembre 2013 @ 14:30
Continua a cercare di parlare delle persone e non sconvelgerti mai e non tirarti indietro. Ricorda che tu sei uguale a tutte le altre persone e che anche loro in realtà magari hanno paura di te come tu ne hai di loro.
Gli ebook non servono a nulla, ci sono quelle cose che si studiano e quelle cose che sono il risultato delle proprie esperienze. L’abilita sociale è derivata dalla seconda. Imho
21 Agosto 2013 @ 19:00
Mai un articolo vi fu più azzeccato.Una semplice curiosità:che lavoro stai facendo in Inghilterra?(se non ti và non rispondere)Comunque io ti ho mandato una mail in privato a cui non ricevuto risposta,a me piacerebbe ricevere una risposta anche corta,giusto per capire le tue ragioni in merito a ciò che ti ho scritto.
22 Agosto 2013 @ 08:27
Ho controllato e non vedo nessuna email, nemmeno nello spam. Quando l’hai mandata?
Facevo il cameriere in Inghilterra, adesso sono tornato perché mi annoiavo. 😛
22 Agosto 2013 @ 23:40
Penso tu abbia ragione. Il problema di fondo mio però, non so nemmeno quale è. Semplicemente non ho uno scopo. Sono a quasi 22 anni (il mese prossimo
) Diplomato ed inoccupato (non dis, proprio INoccupato) Non so fare nulla, non ho interessi particolari se non le cose che piacciono a tutti (cinema, lettura, viaggi, musica etc) e sopratutto nessuna passione profonda. Sto esistendo per nulla e ogni giorno sono sempre piu nervoso e depresso. Non so cosa fare…La cosa piu fastidiosa è che questo commento sarà liquidato in due righe e arrivederci e grazie.
24 Agosto 2013 @ 16:44
Ciao Zeus,
leggendo il tuo commento sono rimasto profondamente colpito dallo sconforto che si cela dietro le tue poche righe. Voglio quindi risponderti quale essere umano che non vuol vedere un suo simile soffrire.
Il punto non è il non avere uno scopo: il punto è il non aver ancora trovato uno scopo. Accettando passivamente il tuo stato attuale non farai che rassegnarti ad un futuro senza prospettive. Devi solo trovare l’imbocco del tuo sentiero. Può non essere facile, specialmente a 22 anni, nel nostro Paese, allo stato attuale delle cose.
Dici di non saper fare nulla quando in realtà hai già fatto una cosa straordinaria: hai individuato un problema, un tuo enorme problema. Ricorda che la conoscenza tecnica, il “saper fare” in senso stretto, le tecniche, si possono acquisire con impegno e dedizione. Ma il riuscire a porsi problemi più grandi non è da tutti e le vere virtù umane non stanno racchiuse nè in un blog, nè in un manuale tecnico nè in un infoprodotto. Nulla di tutto ciò ti riscalderà il cuore e ti darà una ragione per vivere.
Dici di avere degli interessi che sono poi interessi diffusi quali il cinema e la lettura, i viaggi e la musica. Eppure, ti sei mai fermato a riflettere sul fatto che ognuno di questi percorsi, se seguito con passione, potrebbe aiutarti ad intravedere la tua strada? Hai mai letto un libro cercando dei riferimenti, cercando quella traccia nascosta, quell’orma che possa condurti ad un luogo o magari ad un altro libro? Ti sei mai fermato ad immaginare la vita di quel musicista che ha scritto quella composizione che ti piace tanto? Le grandi idee non sono racchiuse in grandi esperienze, ma in un gran sentire. Potrai girare tutto il mondo e restare eternamente una persona vuota, opportunista, insensibile.
Caro Zeus, l’unica cosa che posso dirti è: apri il tuo cuore e lasciati colpire. Il resto verrà da se.
Un abbraccio.
24 Agosto 2013 @ 20:54
Grazie..ma sono 22 anni che aspetto di essere colpito..
25 Agosto 2013 @ 14:48
É questo il punto: tu stai aspettando di essere colpito.
La vita richiede dedizione, azione ed apprendimento continui.
Per poter essere colpito, a tuo modo devi prima colpire.
Fai il punto della tua vita, sii aperto ai consigli degli altri, presta attenzione alle parole della tua coscienza e delle persone importanti, scegli un sentiero ed inizia a percorrerlo.
Sii attivo, Zeus. Vedrai che tutto, a poco a poco, diventerà magnifico.
25 Agosto 2013 @ 17:28
Fosse cosi facile..
25 Agosto 2013 @ 16:21
Ciao Zeus!
Tempo fa anche io avevo questo problema, questo brutto sentimento, “non ho uno scopo”, unito a “sono disoccupata”.
Poi il lavoro l’ho trovato, ma la “mancanza di uno scopo” è rimasta. Depressione.
Ecco dunque i miei consigli:
Il miglior metodo per evitare di cadere nella trappola della depressione, o per uscirci, è quello di mantenere il cervello attivo, agire, imparare.
Quindi, sia per allontanarti dalla depressione, che per arricchire il tuo CV, prova nel tuo tempo libero a studiare o sperimentare da autodidatta qualsiasi cosa.
Lingue, musica, sport, informatica, … qualsiasi cosa.
Intanto, ovviamente, cerca lavoro, tutti i giorni.
Ancora oggi non ho uno scopo, faccio un lavoro “per sopravvivere”, ma sento di usare in modo soddisfacente il mio tempo libero.
Forse non sento più il bisogno di uno scopo, mi basta imparare e sperimentare. Oppure lo scopo, cioè il modo in cui il cervello umano è programmato, è proprio questo:
Agire, imparare, esplorare, provare, curiosare, sperimentare. Non è “aspettare” nè tantomeno “aspettare di venire colpito”.
Forse lo scopo del cervello non è “muoversi per raggiungere una meta”, ma semplicemente “muoversi”.
Scoprirai che ci sono molte “tappe intermedie”, ma nessuna “meta finale”.
Concludo con un po’ di etimologie da http://www.etimo.it/
“Scopo”: dal greco “skopos”, cioè io esploro, io osservo.
“Sperimentare, esperienza, esperimento”: dal latino “experior”, cioè provare, tentare, cercare.
Ciao!
25 Agosto 2013 @ 16:22
PS. by Domino 🙂
25 Agosto 2013 @ 17:32
Grazie della risposta, ma ho gia provato a far qualcosa, imparare, ma dopo un pò o mi stufavo, non arrivavano risultati o vedevo gente fare meglio di me impiegandoci 1/15 del mio tempo…Troppo frustrante. Non saprei dove cercare lavoro…
26 Agosto 2013 @ 18:13
Per quanto riguarda il lavoro, puoi (devi) cercarlo dappertutto.
Cos’hai provato ad imparare o fare comunque?
Se ti sei stufato forse è perchè l’hai preso troppo seriamente… per quanto riguarda il “non arrivano i risultati”… bè, come dico sempre io e come ha scritto anche Stefano in un suo vecchio articolo, non mi ricordo quale, il cervello non si accorge dei piccoli cambiamenti. Quindi probabilmente stavi migliorando alla giusta velocità (cioè lentissimamente, come accade sempre), ma non te ne stavi accorgendo 🙂 (come accade sempre).
Trova qualcosa che ti soddisfa così tanto farla nel presente che i risultati del futuro nemmeno ti interessano… ma, paradossalmente, è proprio in questi casi che arrivano…
Ciao e fammi sapere 🙂
26 Agosto 2013 @ 18:17
A proposito http://www.mindcheats.net/2012/05/mantenere-la-motivazione.html … 😀
26 Agosto 2013 @ 22:46
Ti rispondo qui sperando che ti arrivi la risposta non mi fa commentare sotto i tuoi post! Anche se ci fossero stati dei miglioramenti, il discorso riferito agli altri rimane valido. Non ci riesco..La filosofia del cercare lavoro dappertutto non la capisco e nessuno tanto sarebbe disposto a dare lavoro ad uno che a 22 anni non ha ancora avuto uno straccio di esperienza. Penso che alla fine sarò costretto ad accettare il fatto che sono un fallito…mi lancerò sotto un treno e addio. Almeno non dovrò lottare tutta la mia vita contro la mia mediocrità..
27 Agosto 2013 @ 10:03
1) La mediocrità esiste solo nella tua testa. Ed ammazzarsi per qualcosa che non è “oggettivo”, bè è un po’ da sciocchi.
2) Mi da l’impressione che non ti interessi migliorare (cioè fare meglio di te stesso), ma ti interessi soltanto fare meglio degli altri. Ti consiglio di cambiare modo di pensare, altrimenti è sicuro che diventi depresso. Oggi ti paragoni al tuo vicino di casa, al tuo amico, tra un mese ti comincerai a paragonare a qualcuno di molto famoso o ricco, e si sa, il cervello quando si tratta di queste cose va in pappa. 🙂
3) Questa filosofia potrai anche non capirla, ma così aumentano esponenzialmente le possibilità di venire richiamati, quindi datti sotto: iscriviti in più siti di ricerca lavoro, consegna CV a mano, chiedi a tutti quelli che conosci se conoscono qualcuno che cerca un impiegato, cameriere, operaio, …
4) Vedila da un altro punto di vista: non hai esperienza ma hai solo 22 anni. C’è gente molto più vecchia (30, 35 anni) senza esperienza… e lì si che è difficile risalire… Non aspettare ancora
27 Agosto 2013 @ 22:02
Non voglio certo diventare il nuovo bill gates o mettermi obiettivi impossibili…ma vedere quasi TUTTI che fanno meglio di te in una manciata di tempo irrisoria rispetto alla tua, fa male a chiunque. Si ho “solo” 22 anni senza nessuna esperienza..e li fuori ci sono centinaia di migliaia di laureati 18/9enni con esperienze lavorative..
26 Agosto 2013 @ 15:03
Penso….e scrivo.
Intanto saluto e ringrazio Stefano per i suoi sempre interessanti spunti e argomenti, nonchè ovviamente alle sue personali risposte dei “perchè”, sempre frutto di buon senso e di visione oltre le apparenze.
La mia riflessione invece va in chi è fermo nelle sue “sabbie mobili”, come letto in uno dei post sopra.
Aspettare qualcuno che passi e tiri la “ciambella di salvataggio” non è mai la giusta scelta…99 volte su 100 probabilmente si è già stati risucchiati…. la soluzione è tendere le mani su qualunque cosa (o interesse) possa farti mantenere aggrappato alla vita e avere (soprattutto) voglia e determinazione a cambiare le cose. Qusto può essere iniziato con piccoli passi (determinando prima di tutto cosa è che vorresti o non vorresti che accadesse), che metteranno in moto molti e nuovi schemi mentali e procedurali delle cose.
26 Agosto 2013 @ 22:41
Se ti riferisci a me, grazie di aver commentato. Lo so che sarebbe la cosa giusta da fare, ma non ci riesco. Forse sono semplicemente un fallito nullafacente..
27 Agosto 2013 @ 18:24
Ciao Zeus.
non tutti nascono con una passione ben definita, e la scuola non aiuta tutti.
Per quanto mi riguarda (posso parlare solo dell’esperienza personale) so che la PIGRIZIA + PAURA DEL CONFRONTO sono state brutte bestie da affrontare. Quando si alleano producono tutte le scuse e giustificazioni del mondo e anche buttarsi dal balcone del 5o piano sembra + facile che iniziare a cambiare.
Per quanto mi riguarda OGGI sono molto più contenta di aver scelto di CAMBIARE : provare nuove cose, buttarmi, sorridere, smettere di lamentarmi, accettare gli altri anche quando era più comodo guardare la TV….. E non ho ancora finto di imparare.
Il cambiamento è stato lungo, sofferto e difficile : pigrizia e paura avevano creato un grosso muro nella testa e un gran peso nelle gambe.
La scelta è tua. Prima la fai, meglio è per te, soprattutto perché sei giovane.
Magari cerca un’attività / sport di gruppo così gli altri ti aiutano a motivarti, e spiega all’allenatore che hai bisogno di essere molto stimolato, così lo sa.
Ci sono anche dei personal coach che possono aiutarti a partire, ti seguono, non sei solo, sei stimolato e guidato in modo individuale. Penso che possa essere di grande aiuto, anche per capire quali sono i tuoi talenti. Di certo hai un talento : cercalo e vedrai che tutto cambierà.
Coraggio e sorridi 🙂
Coraggio 🙂 !!!
27 Agosto 2013 @ 22:23
non posso permettermi un personal coach e sinceramente mi vergognerei pure di averci a che fare..non sono una persona molto socievole. Pigrizia e paura del confronto non formano un muro per me ma una montagna creata anche da una miriade di altri piccoli problemi miei..Eh sorridere…fosse facile.
27 Agosto 2013 @ 13:34
Ciaoo stefano..
Secondo te si può dire che uno abbia dormito bene,se fa dei sogni che li sembrano molto reali e in prima persona? In teoria sarebbe in fase REM no?
27 Agosto 2013 @ 20:01
I sogni si fanno solo in fase REM quello sì, ma non dicono niente sulla qualità del sonno. 😉
29 Agosto 2013 @ 03:32
Mi piacerebbe sentire una tua opinione sul mio post. O non sono degno di tanta attenzione ?
29 Agosto 2013 @ 19:25
Inizia a chiedere per piacere e non pretendere con questo tono, che io non sono obbligato a risponderti. Quando mi parli come una persona che merita rispetto invece che come il tuo servo personale, allora ne riparliamo.
27 Agosto 2013 @ 18:25
Bello !!!!
28 Agosto 2013 @ 15:55
ciao Stefano,
ti seguo sempre e trovo i tuoi post sempre molto belli e interessanti, premesso che non sono medico ne ho alcun interesse ne lavorativo ne di altro genere che possa far pensare che sono di parte, ma questa tua uscita sulla “acqua magica” e la “truffa” della omeopatia non l’ho proprio capita: da cosa deduci questa tua affermazione? io e la mia famiglia ci curiamo da + di 20 anni con l’omeopatia, conosco medici che si curano da anni anche loro con l’omeopatia e ti assicuro con risultati oggettivi concreti e misurabili.
Mi piacerebbe capire se questa tua affermazione ha dei riscontri oggettivi, da quali fonti deriva perché anche non conoscendoti personalmente noto che cerchi sempre di parlare a ragion veduta documentandoti abbastanza approfonditamente sui temi di cui parli e quindi questa affermazione mi sembra non coerente con i tuoi scritti.
a presto Francesco
28 Agosto 2013 @ 18:56
Guy Harrison ha fatto una ricerca estensiva sull’omeopatia, collezionando una serie di ricerche sulla maggior parte dei prodotti omeopatici negli Stati Uniti. Il risultato: tutti, nessuno escluso, erano semplice acqua minerale senza nessuna proprietà chimica degna di nota.
L’omeopatia ha efficacia solo nel reame dell’effetto Placebo: è potente e può funzionare per i malori minori, ma le malattie serie non le cura. Sempre Harrison ha documentato centinaia di morti tragiche dovute alla fiducia nell’omeopatia, con persone che sono andate all’altro mondo per malattie facilmente curabili con la medicina scientifica.
29 Agosto 2013 @ 07:33
non conosco Harrison quindi non mi esprimo in merito, ricordo solamente che anche quando si cominciava a dire che il fumo faceva male sono comparse decine di studi (finanziati dai produttori di sigarette) che dimostravano che era assolutamente innocuo il fumo da sigaretta poi sappiamo come è andata a finire….., quindi mi permetto di suggerirti di approfondire anche presso altre fonti prima di dare dei giudizi così “tranchant” sull’argomento.
grazie comunque per l’ottimo lavoro che fai con i tuoi post che trovo assolutamente utile x me e miei figli complimenti ancora.