Perché dovresti essere pessimista (a volte)
Erano le due di notte, in un parco del Kentucky. Susan Mayer, 44enne madre di due figli, stava giochicchiando con il telefonino, mentre tornava a casa da una cena di lavoro.
Un criminale sbuca dal nulla e le punta un coltello alla gola. Lei lo guarda in faccia, sbuffa e continua a dirigersi verso la sua macchina giocando al cellulare. Nemmeno un urlettino di paura, nemmeno un piccolo pensiero ai suoi figli, che stavano per diventare orfani.
Era più preoccupata per la vita dell’omino di Temple Run che per la sua. Aveva deciso, in maniera impudente, di infischiarsene della situazione che la circondava.
Ma come aveva fatto? Il criminale, pensando si trattasse di una scriteriata, si volto e se ne andò. Quello che il ladro non sapeva era che Susan è conosciuta come la donna senza paura. Infatti, in seguito ad un incidente, Susan subì gravi danni all’amigdala, il che le impedì, da quel momento in poi, di provare alcun tipo di paura. Questo fatto la mette in grave difficoltà, poiché, non percependo il pericolo, spesso si ci ritrova dentro.
Ti ho parlato di Susan perché è la prova vivente che anche il più odiato stato mentale come la paura ha i suoi risvolti positivi: ti tiene alla larga dai guai. La paura che ti impedisce di parlare durante il tuo esame è, infatti, la stessa che ti impedisce di giocare a mosca cieca in autostrada.
Non esiste uno stato mentale cattivo di per sé, ma esistono stati mentali provati nel momento sbagliato. La stessa cosa avviene per l’ottimismo e per il pessimismo: entrambi sono un’arma se usati nei momenti giusti ed una debolezza nei momenti sbagliati. Ottima pensata, ma come si fa?
Ho scritto quest’articolo perché non ho mai trovato nessuno che parlasse dell’utilità di entrambi i modi di vedere la realtà in modo imparziale. La gente tende a farsi un’opinione univoca ed a cercare di convincerti. Allora ho racchiuso le ricerche scientifiche più rilevanti, associate alla mia esperienza, per insegnarti:
- Quando essere pessimista
- Come essere pessimista
- Come cambiare punto di vista
Quando essere pessimista
Se torni per un attimo sui banchi di scuola o nella aule universitarie, ti renderai conto che in genere esiste sempre un individuo FPC (Fenomeno Pessimista Cronico). È quello che ti dice “ non so niente” prima dell’esame, e poi piglia 30 (avrà usato un buon metodo di studio?).
Questi individui sono maestri dell’utilizzo del pessimismo come arma per motivarsi.
Essendo pessimisti cronici, questi individui pensano sempre che qualcosa possa andare storto, e fanno tutto il possibile affinché non vada così. Se hanno finito di studiare per il loro esame, ma non sono molto sicuri di un argomento, pensano in un batter d’occhio che quello sarà sicuramente l’argomento che verrà chiesto loro. Così corrono subito a studiare, anche se sono le 4 di notte.
Questo modo di pensare, ovvero pensare che andrà tutto storto, permette loro di essere sempre pronti ad eventuali sfighe che possono accadere. Il pessimismo è un ottimo modo per non dare nulla per scontato. Inoltre, tendono ad aspettarsi il peggio da cose che non dipendono da loro. Se una cosa non dipende dalle loro azioni si aspettano e si preparano per l’alternativa peggiore, in modo da non farsi cogliere impreparati.
Durante la guerra in Vietnam furono catturati un gran numero di soldati americani, alcuni dei quali stettero imprigionati per più di dieci anni. In seguito si scoprì che la maggior parte erano pessimisti. I loro commilitoni ottimisti erano quasi tutti morti, perché le continue delusioni, dovute al fatto che il loro esercito non arrivava a salvarli, li avevano uccisi.
Il pessimismo è il modo migliore possibile sia per motivarsi (anche se non sanno il segreto della motivazione) che per non farsi trovare impreparati di fronte alle difficoltà.
Quando essere ottimisti
“L’ottimismo (quello realistico, non ingenuo) è un atteggiamento che impedisce all’individuo di sprofondare nella depressione e nell’apatia.” Daniel Goleman
C.R. Snyder, psicologo presso la Kentucky State University, fece degli studi sull’ottimismo e sul successo accademico e si rese conto che gli ottimisti avevano risultati migliori rispetto alla media. Infatti, questi ultimi tendono a prefiggersi obiettivi più ambiziosi, e quindi tendono a studiare di più rispetto ai coetanei più pessimisti.
Quindi, prima di intraprendere un nuovo progetto l’ottimismo migliora le tue prestazioni. Lo stesso Snyder, tramite altre ricerche, osservò che addirittura il 75% dei top manager è ottimista.
L’ottimismo per loro è un’arma micidiale perché aumenta la fiducia in sé stessi, la creatività e le doti comunicative. Essere pessimisti è un paraocchi per le opportunità, mentre gli ottimisti sono abbastanza creativi per scovarle e abbastanza sicuri per provarci.
Quindi l’ottimismo è utile non solo all’inizio di un nuovo progetto ma anche durante. Da uno studio effettuato da Seligman, docente di psicologia ad Harvard, è emerso che una differenza chiave tra i top performers e i normali individui è costituita dalla maniera in cui essi reagiscono alla sconfitta. In questo caso l’ottimismo gioca un ruolo chiave, in quanto gli ottimisti tendono a dare la colpa dei loro insuccessi a circostanze particolari.
I pessimisti, invece, di fronte ad una sconfitta, trovano la causa in qualcosa che non potranno cambiare mai. L’ottimismo aumenta la tua autostima, nonostante le avversità. Se dopo una bocciatura pensi che sia colpa tua perché sei stupido, la tua motivazione cala a picco e con essa le tue possibilità di essere promosso la prossima volta.
Se invece reagisci con un atteggiamento ottimista, allora penserai che, anche se sta volta è andata così, hai capito quale è il tuo errore e la prossima volta andrà meglio.
Vedere il bicchiere mezzo pieno è importante all’inizio, durante e dopo un progetto. Insomma, meglio essere sempre ottimisti.
Come cambiare punto di vista
Il bicchiere è riempito a metà: il fatto che tu dica che sia mezzo vuoto o pieno dipende su cosa ti concentri (proprio come avveniva nel metodo FOTH).
Se decidi di concentrarti su quanto è fortunata la figlia di Bill Gates ti sentirai uno schifo; se, invece, pensi ai miliardi di persone che hanno da mangiare un giorno no e l’altro forse, mentre tu hai la fortuna di avere il piatto sempre pieno, ti sentirai meglio. Porti domande che ti facciano focalizzare su ciò che ti può andare storto è il metodo più efficace per spingerti ad alzare il culo dalla sedia e darti da fare. Chiediti :
- Cosa potrebbe andare storto?
- Se io fossi super sfortunato, cosa potrebbe andarmi male?
- E se questa cosa va male, come posso prepararmi al peggio?
- Cosa non sono capace di fare?
- Che cosa, tra le cose che non so e che non so fare, potrebbe essere determinante sul mio successo o fallimento?
- Se mi va male, di cosa mi pentirò? Di cosa avrò rimorso?
Porti queste domande ti darà una motivazione che non hai mai provato prima d’ora. Se invece ti serve una scarica di ottimismo, le domande sono queste:
- Cosa ho a disposizione? Cosa so fare?
- Chi mi può aiutare? e come?
- Di cosa sono grato?
- Cosa c’è di buono nella mia vita?
- Che successi ho avuto precedentemente?
- Potrebbe andare tutto bene ? e come?
Se invece vuoi vedere il lato positivo di una cosa brutta, devi avere delle convinzioni ottimiste, ovvero pensare che ogni problema nasconde un opportunità.
Napoleon Hill ritiene che, se si viene da una sconfitta, basta ricordarsi che in ogni disgrazia è insito il seme di un’opportunità maggiore. Proprio come avvenne a Walt Disney, che, dopo essere stato licenziato dal Wall Street Journal, colse l’occasione per coronare il suo sogno.
Ricapitolando
Per sfruttare al meglio la tua mente:
- Essere sempre ottimisti o pessimisti è un errore.
- Cerca di essere quasi sempre ottimista: migliorerai le tue doti comunicative, la tua autostima, la tua creatività e il tuo rendimento.
- Dopo una delusione o una sconfitta, pensa alle opportunità che porta con sé.
- L’ottimismo è essenziale se vuoi intraprendere nuovi progetti e stabilire i tuoi obiettivi.
- Quando hai già un obiettivo e hai bisogno di motivazione, poniti le domande negative scritte di sopra per motivarti.
- Quando qualcosa non dipende da te spera nel meglio ma preparati al peggio.
Il pessimismo troppo accentuato porta cali di autostima, l’ottimismo troppo accentuato causa ingenuità e delusione. Equilibria le due visioni della realtà a seconda della situazione. Secondo Norman, uno dei più grandi maestri di management di tutti i tempi, ogni grande manager deve avere nel proprio repertorio 2 ottiche:
- Un’ottica sviluppo: creativa e ottimista, per sviluppare nuovi progetti innovativi e nuovi obiettivi.
- Un’ottica progetto: negativa e freddamente razionale, per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Alla fine questo non fa altro che confermare quello che ho detto, tu che ne pensi? Sei più per l’ottimismo o per il pessimismo? In che casi, secondo la tua esperienza, conviene essere ottimisti o pessimisti? Fammelo sapere qui sotto nei commenti.
Giulia
6 Agosto 2014 @ 14:15
Articolo bellissimo come al solito ! Grande fraa
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:50
Grazie Giulia 😉
Marco
6 Agosto 2014 @ 14:42
Da provare subito !
Grande articolo 🙂
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:50
Grazie Marco 😉
Riccardo
6 Agosto 2014 @ 14:45
Beeello!:)
Ma avrei una domanda!! Il realismo serve a qualcosa ?
effe
6 Agosto 2014 @ 15:06
Il realismo non esiste.
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:52
Effe ha ragione,
La realtà è sempre filtrata dalla tua mente, praticamente gli occhiali blu di cui parlava Kant.
Visto che siamo in questa condizione tanto vale sfruttarla
Grazie e ciao
Anonimo
6 Agosto 2014 @ 15:06
Io sono ottimista, troppo ottimista e di conseguenza ambiziosa. Questo mio atteggiamento mi ha permesso di superare varie difficoltà nella mia vita, ma purtroppo non mi ha fatto eccellere su nessun fronte in particolare. Prima di una prova importante infatti penso a tutte le cose belle che ho, che nessuno potrà togliermi, tutte gli affetti che mi circondano.. così anche davanti all esame più tosto non mi impanico e mi porto a casa il 22. E sono felice.
Lavorerò per sviluppare la parte fredda e razionale che c’è in me. GRAZIE
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 20:09
Grande 😉
io come te sono tremendamente ottimista ed ambizioso.
Conscio del mio problema, quando studio penso sempre che non so un cavolo.
E CORRO A STUDIARE.
ric
6 Agosto 2014 @ 15:19
non so se sono pessimista .. sicuramente diffidente
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 20:06
Ilpessimismo di cui parlo io è molto simile all’ansia, la diffidenza è un tuo modo d’essere, ne giusto ne sbagliato.
Sii diffidente delle tue capacità se vuoi uno scossone di motivazione 😉
Lollo
7 Agosto 2014 @ 07:34
Gran bel articolo!
Il mio ottimismo mi ha fatto superare molte sfide,ma sicuramente in alcuni casi con un atteggiamento pessimista avrei evitato problemi vari!
Grazie a questo post cercheró di bilanciare i miei atteggiamenti!
Credo che raggiungere un equilibrio psico-fisico adatto al nostro stile di vita debba essere un obiettivo comune!
Ciao
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 20:04
Ciao Lollo.
Hai detto bene, la verità è che l’uomo tende a sopravvalutare il proprio lavoro svolto.
In parole povere pensiamo di aver dato il massimo quand abbiamo dato solo il 90 percento.
Così essere pessimisti ti fa compiere quel dieci per cento in più.
grazie
Luana
7 Agosto 2014 @ 09:22
E finalmente qualche difesa al “sano pessimismo”.
Giusto ieri è arrivato a casa il mio coniuge dicendo di avere avuto una proposta di lavoro in Francia a gestire una pizzeria che fa parte di una catena di pizzerie e ristò. Quindi una specie di franchising. Se un locale va male, ti spostano di città… un lavoro “sicuro”… uno stipendio buono..
900km da dove viviamo adesso. Io conosco francese e inglese, lui si destreggia fra italiano, dialetto veneto e dialetto napoletano. E poi ci sono i fanciulli di 4 e 11 anni da sradicare!
Lui tutto contento sognando di fuggire da questa Italia dove sei schiavo delle tasse (ma lui è molto più schiavo di sigarette e cellulare) e io “Scusa, ma sei sicuro che fare le pizze in un paese con lingua e culture diverse sia il sogno della tua vita?”
Niente di male in tutto ciò, sia chiaro! Ma lui il peperoncino nel sedere ce l’ha quando deve fare altre cose tipo bricolage, non cucinare e servire altre persone!!
Ed eccomi taggata di essere la solita pessimista che smonta i sogni altrui!! Anche se in realtà questo tipo di pessimismo consente, a mio avviso, un’analisi un po’ più profonda delle cose…
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:59
Ciao;)
In tua difesa bisogna dire che l’ottimismo è sopravvalutato.
Dovunque trovi formatori o persone in generale che ti dicono che bisogna essere ottimisti, e poi ti rendi
michele
3 Maggio 2015 @ 22:11
L’ottimismo è una cazzata! E’ la speranza che fa davvero vivere
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 20:01
Ciao;)
In tua difesa bisogna dire che l’ottimismo è sopravvalutato.
Dovunque trovi formatori o persone in generale che ti dicono che bisogna essere ottimisti.
Poi ti rendi conto che, invece, chi è troppo ottimista va in contro a delusioni fortissime, Che avresti potuto evitare con un po di pessimismo.
Grazie del contributo e un grande in bocca al lupo per la Francia
Patrizia
7 Agosto 2014 @ 12:58
Il mio carattere è stato sempre tendenzialmente pessimista ma sono stati guizzi ottimisti che mi hanno fatto raggiungere gli obiettivi importanti. Proprio qualche ora fa in ufficio è accaduta una cosa “pessimista” ovvero dal mese di settembre ci verrà ridotto l’orario di 1 ora al giorno. Questo vuol dire meno soldi ma anche più tempo per sviluppare un nuovo progetto o per scovare un’opportunità e migliorare la qualità della vita. Forse dopo una certa età si ha la consapevolezza di ciò che si è diventati e quindi è più facile essere ottimisti.
Grazie a Stefano per i preziosi consigli.
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:57
Ciao e grazie patrizia.
Come hai detto dopo una certa età è più facile essere pessimista, questo perchè l’esperienza ti insegna che il tuo modo di vedere le cose determina la qualità della tua vita.
Quando sei ottimista il mondo diventa un posto migliore 😉
Francesco Cracolici
7 Agosto 2014 @ 19:57
Comunque sono Francesco
roberto
8 Agosto 2014 @ 14:35
“Anche perché a volte, peggio non potrà mai andare.”
hahahaha bellissima l’immagine… poveretti 😉
Francesco Cracolici
10 Agosto 2014 @ 19:58
AhAHAHAH si, sarebbe stato utile un po di pessimismo prima della partita
Margaret
8 Agosto 2014 @ 21:30
bellissimo articolo, ma il problema è appunto saper bilanciare entrambe le cose, come si fa???? sembra impossibile
Francesco Cracolici
10 Agosto 2014 @ 20:00
Non è una cosa facile, ma vale la pena provare!
Stery
9 Agosto 2014 @ 16:00
Fantastico !!!! Domani devo studiare per i test, inizieró a deprimermi da oggi. Xdxd
Francesco Cracolici
10 Agosto 2014 @ 19:59
Braava;)
Roberto
11 Agosto 2014 @ 09:54
Bravo Francesco, articolo di buona qualità, che induce come al solito a cercare di avere un comportamento intelligente sfruttando, dinamicamente, anche risorse contrastanti 🙂
Una curiosità: ma tu e Stefano rispettivamente che fate nella vita, al momento?
Roberto
13 Agosto 2014 @ 13:48
Ho fatto una domanda non consentita 🙁 ?
Era solo per curiosità:perchè presto molta attenzione a quello che dite e quindi mi intriga sapere voi personalmente a cosa applicate questa lista notevole di trick che proponete al pubblico 🙂
Stefano
13 Agosto 2014 @ 18:39
Al momento io mi alterno tra casa, lavori in fattoria e progetti segreti 😛
Francesco Cracolici
13 Agosto 2014 @ 20:27
Io faccio l’export manager e studio economia, poi scrivo qua ma lo faccio solo perchè adoro farlo.
Comunque hai fatto una domanda molto intelligente
Grazie e ciao 😉
Roberto
14 Agosto 2014 @ 20:20
Grazie mille a entrambi per la risposta! 🙂
Incazzarsi: istruzioni per l'uso - Mindcheats
15 Ottobre 2014 @ 13:01
[…] di per se è una cosa buona, è sbagliato dire che “non bisogna mai arrabbiarsi” (come il pessimismo) , a volte è necessario farlo con i modi […]
michele
3 Maggio 2015 @ 22:09
Dove hai trovato le immagini? Belle!
Giovanni
24 Novembre 2015 @ 04:32
Le immagini sono fenomenali!
Tanta qualità ed anche quantità. Grazie di questo stupendo articolo 🙂