5 comuni fonti di stress (e come rimuoverle dalla tua vita)

Lo sapevi che esistono diversi tipi di stress, e per ogni tipo, esiste una soluzione specifica?

Non esiste la pillolina magica anti-stress. A meno che tu non voglia prendere letteralmente una pillolina, il che è eccessivo nella maggior parte dei casi: è l’equivalente dello spazzare lo sporco sotto al tappeto e fare finta che sia tutto pulito.

Se ti senti stressato, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di cambiare il tuo stile di vita in modo da eliminare le fonti di stress e vivere meglio. È più difficile del classico “4 semplici passi per eliminare lo stress dalla tua vita”? Capperi, sì. Ma a differenza dei 4 semplici passi il cambio dello stile di vita è duraturo ed efficace, va a colpire ed eliminare il problema alla radice.

Ecco quindi le 5 fonti di stress più comuni, e come rimuoverle dalla tua vita…

Se hai da integrare con altri tipi di stress, aggiungi pure ai commenti in fondo all’articolo. 😉

1 – Stress dello studente

stess studente

Lo stress, per lo studente serio che vuole prendere buoni voti, viene dall’ansia di verifiche e esami. Con il liceo me la sbrigo subito: se proprio va tutto male e succede qualche calamità, perdi un anno. Sai che roba. Un anno è un blip insignificante nella tua vita, nulla di cui preoccuparti.

Ma se hai questo tipo di stress, significa che ti prepari e ci tieni a fare bene, a dare il meglio di te. Bene, significa che non perderai l’anno sicuramente. A questo punto, chiediti: il voto in questa verifica è veramente importante? La risposta è: no. Non conterà nulla nella tua vita. Quindi anche preoccuparsi è inutile. Un consiglio: rilassati, e goditela! 😉

Nell’università la pressione inizia a salire, ma anche lì gli esami che contano sono pochi.

Il mio ultimo esame all’università è stato diritto privato, era la quinta volta che lo provavo e me lo trascinavo da due anni e mezzo. Lì la posta in gioco era alta perché…

Ero già stato assunto per un lavoro negli Stati Uniti di 12 mesi, e se non passavo diritto in quella sessione, non sarei riuscito a laurearmi in tempo prima della partenza. La sesta bocciatura avrebbe significato o non partire per l’America, o non laurearmi. Quindi sì, ero giusto un attimo teso. Sapevo il libro a memoria, ma me ne andai con solo un misero 23 a causa dello stress (che si sa, inibisce la memoria).

In questo caso sì, la tensione è giustificata perché le conseguenze di un fallimento sono gravi. Ma per tutti gli altri esami? Pensaci: cos’è la cosa peggiore che può succedere?

Venire bocciato. Okay, non è una bella cosa, ma nulla di irrimediabile. Non vieni licenziato, ti toccherà giusto studiare un po’ di più. Di esami che fanno la differenza ce ne sono, i “mattoni” che devi studiare per 2 mesi a tempo pieno non è bello portarseli dietro per anni, ma è solo una seccatura. Nulla di più. Se studi con costanza senza battere la fiacca, le botte di culo andranno a pareggiare quelle di sfiga.

Non è legge d’attrazione, è pura statistica. 😉

2 – Stress lavorativo

stress lavoro

Questo tipo di stress si può verificare in due situazioni:

  1. Quando il lavoro non ce l’hai
  2. Quando il lavoro ce l’hai

Se non hai un lavoro, ti rimando dritto dritto al blog “figlio” di Mindcheats, Mindcheats Curriculum, con tutti i consigli per farti assumere. In questo caso il modo per risolvere lo stress è uno solo: trovare un lavoro. E se segui i consigli del blog, un lavoro lo troverai. Basta impegnarsi, ed è qui che mi cascano le persone…

“Impegnarsi” non è solo una questione di tempo, ma di risultati. Se ti impegni tutto il giorno in attività inutili, allora hai solo perso tempo. E questo lo stress lo aumenta.

Ma se ti impegni e ottieni risultati concreti ogni giorno, allora riesci a tenere lo stress sotto controllo. Perché ottenere risultati è il modo migliore di aumentare la tua autostima.

Se invece un lavoro già ce l’hai, il tuo problema è probabilmente opposto: lavori troppo e questo ti fa salire lo stress. Oppure, sei in un ambiente stressante. Partiamo da questo secondo tipo.

Se il tuo lavoro ti stressa a prescindere dall’orario (può essere a causa del capo, dei colleghi, di quello che fai, etc), la soluzione è più semplice di quella che credi: cambia lavoro.

No aspetta, non consegnare ancora la tua lettera di dimissioni. Grave errore.

Lo sapevi che i datori sono più propensi ad assumere persone che hanno già un lavoro? È la riprova sociale: se io ho già un lavoro significa che sono bravo in quello che faccio, e già qualcuno mi sta pagando per farlo. Quindi risulto automaticamente più allettante agli occhi del nuovo datore. Usa il tuo tempo libero per cercare un altro lavoro: alzati presto la mattina, manda email di sera, fai telefonate, usa il networking.

Se il tuo problema è il troppo lavoro, allora il problema è di mentalità. E probabilmente sei un autonomo. Ci è stato insegnato che lavorare bene significa lavorare tanto, che è l’unico modo per guadagnare di più (che in Italia, ormai, significa galleggiare appena sopra la soglia della sopravvivenza) è lavorare di più. Ma non è vero: lavorare bene significa massimizzare l’efficienza, non lavorare tanto.

L’efficienza è il rapporto fra stipendio netto e ore di lavoro. Quindi lavorare tanto significa, in molti casi, lavorare male. Se sei un professionista o hai una piccola azienda, è tua responsabilità concentrarti solo su quegli aspetti che massimizzano il tuo profitto a parità di ore di lavoro. Il time management per te è particolarmente importante. Tieni una tabella in cui segni in che modo suddividi la tua giornata lavorativa: noti qualcosa di strano?

Con buona probabilità, ti accorgerai che stai sprecando tempo in attività accessorie, attività a valore aggiunto vicino allo zero. In queste condizioni, ci credo che riesci a mala pena a tirare avanti. La strategia che uso io è:

  • Faccio una lista dei compiti più importanti, quelli a valore aggiunto maggiore, e li metto in ordine dal più alto (importante) al più basso.
  • Parto dal primo, poi passo al secondo, e così via.
  • Se c’è qualcosa che devo assolutamente fare ma è in basso nella lista delle priorità, lo faccio fare a qualcun altro.

(questo è un framework che puoi usare in tutta la tua vita, non solo nel lavoro: parti dalle cose più importanti, non da quelle inutili)

Questa è la mentalità che separa il professionista dall’imprenditore: il professionista fa tutto da sé, l’imprenditore delega le cose meno importanti agli altri. Il tempo è una risorsa come il denaro, e se stai sprecando tempo in compiti che ti portano solo stress e zero valore aggiunto, allora stai sprecando soldi.

Impara a gestire la tua azienda o attività con questa mentalità, e avrai già fatto un bel passo avanti per risolvere lo stress. Quando hai un problema non lamentarti, cerca soluzioni. Sii creativo, non seguire la massa.

3 – Stress politico

È lo stress di chi segue la politica. Un po’ in tutto il mondo immagino, ma l’Italia è come al solito messa peggio degli altri. Ti riassumo il concetto con le parole di Maccio Capatonda:

E c’è una grande verità: seguire la politica è uno stress. Non puoi fare niente per cambiare certe cose, quindi perché preoccupartene? Io ho eliminato questa costante fonte di stress scegliendo di non guardare più la TV (tanto, Sky a parte, ci sono solo schifezze), ed evitando qualsiasi fonte di informazione su cronaca e politica.

Perché anche la cronaca è inutile. Cosa me ne frega a me di sapere chi ha ucciso chi, o di qualche gossip? I telegiornali, ormai parlano solo di queste cose. Se c’è qualche evento geopolitico importante lo vengo comunque a sapere, e lì posso decidermi di informarmi per conto mio da fonti più autorevoli e obiettive dei giornalisti italiani, e con dei libri piuttosto che con le notizie distorte dei TG.

4 – Stress tecnologico

stress tecnologia

Questo è un tipo di stress subdolo, perché non è facile riconoscerlo e non si manifesta così prepotentemente nella tua vita. Ma è comunque una forma di stress, o meglio, è un malessere che peggiore la qualità della vita senza che tu te ne accorga.

Lo stress tecnologico sorge quando sei troppo avvolto nel benessere, e perdi il contatto con la natura e il mondo che ti circonda. Il corpo umano ha bisogno dei suoi spazi, dell’aria aperta e di un po’ di attività fisica. Se ti dimentichi di questo aspetto vivrai in uno stato di costante malessere: non abbastanza acuto per obbligarti a muovere le chiappe, ma sufficiente per peggiorare la qualità della tua vita.

Risolvere questo tipo di stress è facile: cerca di fare qualcosa ogni giorno. Esci, vai a correre, fai sport. Se riesci, una volta a settimana fai qualche gita fuori porta. È un toccasana sia per la mente che per il corpo.

5 – Stress sociale

stress sociale

Lo stress sociale è tipico di chi non ha il circolo sociale che vorrebbe, o per meglio dire, degli introversi che ancora non hanno imparato ad accettarsi.

L’introversione è un tratto genetico, non una parte del carattere che può essere modificata. Cercare di cambiarlo è come cercare di cambiare sesso, non è qualcosa che puoi fare a tua discrezione. Per questo se sei introverso e non riesci ad accettarti, lo stress sociale sarà sempre un problema per te: non avrai mai un milione di amici, e per certi versi, è meglio così. Non sarai mai un animale da discoteca, e le situazioni altamente sociali ti faranno sempre sentire a disagio.

Ma l’introversione ha anche dei suoi punti di forza. Ad esempio le tue amicizie non sono tante in numero, ma “tante” in qualità: stringi dei rapporti più stretti con le persone che conosci, le tue amicizie sono più profonde. Altri vantaggi dell’introversione sono la capacità di ascoltare, il focus nello studio, la concentrazione… E molti, molti altri.

Il rimedio per questo tipo di stress è l’accettazione: smetti di sentirti inferiore a un estroverso nei rapporti sociali, perché avete due metri di giudizio diversi. L’estroverso è peggio di te in molte altre cose.

E nel mio prossimo libro, che riguarderà proprio come vivere bene da introverso, parlerò esattamente di questo. 🙂