La migliore soluzione al mondo per dormire bene
Cosa stai facendo?
Stai leggendo questo articolo, e sei arrivato qui in uno di questi quattro modi:
- Con il Feed RSS;
- Tramite la newsletter;
- Con un social network: Facebook, Twitter o Google Plus;
- Girando su Google.
In ogni caso, stavi procrastinando qualcosa, lo stai facendo anche adesso. Devi studiare per gli esami, realizzare il tuo grande progetto, andare a correre. Ma non lo stai facendo. Sei qui davanti al computer, a leggere un altro articolo. Non è il primo che leggi, e non sarà l’ultimo.
A fine giornata, guardati indietro: cos’hai fatto? Come hai sprecato il tuo tempo?
Tu leggi articoli di crescita personale, impari tutte le tecniche per essere un uomo di successo, ma guardati: sei sempre lo stesso di prima. Eh ma non avevo tempo, eh ma sono sfortunato, eh ma guarda che domani sicuro inizio ho la motivazione a mille.
Balle.
Sai già che è così, non ti sto dicendo niente di nuovo. Ti ricordi quando hai detto la stessa cosa due settimane fa? Un mese fa? Se mesi fa? Il momento migliore per iniziare è sempre domani, ma il domani non arriverà mai.
Non è colpa tua, è colpa del tuo inconscio. Per il tuo cervello “domani” significa che tutte le preoccupazioni di oggi non ci saranno più, che sarà il momento migliore per iniziare. Il Paese dei balocchi. 😛
Il problema di fondo di tutti gli articoli, ebook e cose così
Uno degli obiettivi principali di Mindcheats è di farti dormire bene. C’è un’intera sezione sonno dedicata a questo.
Se dormi male, vivi male.
Voglio farti crescere come persona, voglio farti vivere una vita degna di essere vissuta, ma non posso fare niente se passi le notti insonni e di giorno sei sempre stanco. Conosci i problemi che ti porti dietro da un cattivo riposo?
- Sei più pessimista;
- Non riesci a ragionare efficacemente;
- Hai problemi a memorizzare;
- La tua creatività è al minimo.
- Qualsiasi effetto negativo tu possa concepire.
Se stai leggendo con tanto interesse queste righe e non vedi l’ora che arrivi al succo dell’articolo, immagino che ancora non sei riuscito a dormire bene. Eppure se conosci Mindcheats dovresti avere tutte le informazioni per avere un riposo soddisfacente.
Il problema è la procrastinazione: sai quello che devi fare, ma non lo fai.
Andrea di Efficacemente.com ha pubblicato un articolo a proposito, dove ha introdotto il concetto di procrastinazione statica: iniziare una nuova abitudine è molto più difficile che continuarne una già acquisita.
A livello scientifico, questa è una conseguenza della plasticità celebrale: la mente si adatta facilmente ad ogni situazione. Tu sforzati a fare qualcosa ogni giorno alla stessa ora, e il tuo cervello dopo un mese metterà il pilota automatico. È così che si crea una nuova abitudine.
Tu non hai ancora applicato i miei consigli per dormire bene, perché iniziare queste nuove abitudini è troppo difficile. Richiede uno sforzo che il tuo inconscio non vuole fare.
Per questo i libri, gli articoli su come dormire bene sono inutili senza quella scintilla che mette in moto il cambiamento. E quella non te la posso dare io impacchettata e pronta per l’utilizzo, devi averla dentro di te.
Ma c’è una soluzione, qualcosa che azzera la procrastinazione statica e ti dà quello spunto per iniziare. Da lì, è tutta una discesa.
La tecnica più efficace per dormire bene
Il grande limite dei libri e degli articoli, compresi i miei (e compreso questo) è che sono solo un passaggio intermedio.
Tu non puoi “decidere” di dormire bene, devi condizionare il tuo inconscio a dormire bene.
In altre parole l’articolo agisce sulla tua mente razionale, la quale poi dovrà andare a condizionare l’inconscio. E questo secondo passaggio lo devi fare tu, io non posso entrare nella tua mente.
Per questo l’unico metodo che funziona al 100% è quello che agisce direttamente sull’inconscio, senza passare dalla mente razionale. In questo modo salterai il passaggio sul quale il 90% delle persone si arenano.
Per farlo utilizzerò uno strumento diverso dal testo scritto, uno strumento che fa leva direttamente sull’inconscio: la musica.
La musica viene elaborata dal cervello primordiale, a differenza delle parole che stimolano la corteccia prefrontale. Gli impulsi vanno nell’ippotalamo, che regola gli ormoni. Gli ormoni sono i messaggeri del cervello, servono a fare un po’ di tutto. Compreso dormire.
Ti ho già parlato del rumore bianco, utile per bloccare i rumori ambientali fastidiosi e farti dormire bene. Ora voglio andare oltre: un intero set di suoni studiati scientificamente per dormire bene.
L’efficacia della musica: le prove scientifiche
Questa non è una mia idea campata in aria.
“Se sei un po’ agitato quando vai a dormire, qualsiasi aiuto per rilassarsi è benvenuto”
– Jim Horne, Loughborough University
Così il caro Jim introduce una sua ricerca nella quale spiega come la giusta musica sia fondamentale per rilassarsi. 45 minuti di musica rilassante prima di andare a dormire migliorano gli effetti del sonno del 35%. Un’altra ricerca del Journal of Advanced Nursing riporta risultati simili nei pazienti degli ospedali.
E ora la cosa più bella se sei a scuola: uno studio della Semmelweis University dimostra che la musica aiuta i giovani (18-26 anni nella ricerca) a dormire meglio e rende lo studio più efficace nel 99,9% dei casi (approssimato per difetto).
Ma non tutti i tipi di musica sono uguali: a seconda di cosa ascolti, gli effetti cambiano. Osserva questo grafico pubblicato dalla Kingston University:
Cosa significa? Questo è il ritmo cardiaco di un gruppo di persone quando ascoltano un certo tipo di musica (il primo è il battito cardiaco medio senza nessuna musica).
Come previsto ascoltare heavy metal aumenta il battito cardiaco (ho già parlato di come puoi sfruttare questo effetto per restare sveglio senza caffeina in un altro articolo), il jazz e la musica zen hanno un effetto limitato, mentre i risultati migliori sono ottenuti dalla New Age e dalla musica classica.
Infine, i brani scientificamente ottimizzati per dormire bene ottengono il risultato migliore. Questo significa che sì, la scienza può farti dormire bene con la musica.
La costante che caratterizza i brani utili per il rilassamento è un ritmo basso: se la musica è compresa fra i 50 e i 60 battiti al minuto, il cervello si farà ipnotizzare dal ritmo e adatterà la sua fisiologia: il battito cardiaco cercherà di sincronizzarsi ai battiti della musica.
Se la musica è lenta, il battito cardiaco rallenterà. Se è veloce, si velocizzerà. Un battito lento abbassa la pressione sanguigna e facilita il relax, permettendoti di addormentarti più velocemente. È per questo che la heavy metal, per quanto bella, non è efficace. 🙂
Se vuoi dormire bene, oltre che rilassarti, devi anche tenere conto del volume: sia a livello assoluto che relativo. Con volume relativo intendo le differenze che ci sono fra un punto e l’altro della melodia, i picchi e i momenti di calma.
Ecco una rappresentazione della variazione nel volume relativo di un brano classico: Pachelbel Canon.
E ora un po’ di power metal tanto per gradire: Replica dei Sonata Arctica.
Visto che bella differenza? I Sonata Arctica non solo fanno molto più casino di Pachelbel, ma alternano momenti di calma ad altri di forte rumore.
Come dimostra una ricerca di Barbara Griefhan e Mathias Basner, i suoni improvvisi disturbano il sonno molto di più di quelli continui. Un rumore forte e improvviso viene interpretato dal cervello come un segnale di pericolo, e per questo ti sveglierai.
Un rumore constante non viene avvertito come pericoloso dall’inconscio, che quindi ti farà dormire beatamente. È questa la funzione del rumore bianco: copre i rumori secchi con uno costante (e possibilmente rilassante).
Ok, e in soldoni?
In soldoni, con la giusta musica puoi ottenere l’effetto fisiologico che vuoi. Puoi svegliarti, rilassarti, addormentarti, coprire altri rumori e tanto altro. La scienza che sta dietro alla psicologia dei suoni si sta evolvendo rapidamente.
Se vuoi addormentarti devi rilassare il corpo nella maniera giusta, abbassare il ritmo cardiaco ed evitare quei suoni che aumentano l’allerta. Per questo la musica classica è ideale, ma occhio: non è stata creata per farti dormire bene.
Per questo non puoi usare tutta la musica classica a questo scopo. Se provi ad ascoltare una musica troppo veloce o con una frequenza sbagliata, otterrai l’effetto opposto. Molte melodie hanno accelerazioni e varaiazioni che ti sveglieranno invece che addormentarti. Sperimenta varie melodie e osserva quali funzionano meglio su di te, e da lì trova il tuo gruppo di brani ideale.
Un consiglio già te l’ho dato: Pachelbel Canon. 🙂
E non ho finito.
È da quasi 6 mesi che sto lavorando ad un progetto per Mindcheats. Qualcosa di inedito, qualcosa che ancora non esiste in Italia, qualcosa che va oltre i soliti articoli che trovi su internet.
Voglio presentarti il mio primo, vero prodotto professionale.
La musica per dormire bene (clicca il titolo per sapere di più)
Una serie di file audio nei quali ho racchiuso tutta la mia esperienza con il sonno. Anni di ricerche e di esperimenti sul mio corpo mi hanno fatto arrivare ad una conclusione: il potere dell’inconscio è immenso.
Sono il tuo punto di arrivo se vuoi dormire bene, qualcosa che va oltre i soliti consigli che si trovano da anni su internet. Clicca qui per leggere di cosa si tratta!
Mc128k
3 Ottobre 2012 @ 13:40
Hmmmm….
Mirko
3 Ottobre 2012 @ 14:35
Caro Stefano, sto tentando invano l’Everyman e appunto ogni volta procastino tornando a dormire dopo la sveglia, lasciando che la mia svogliatezza vinca. Come puoi aiutarmi la musica? Ho letto tutti gli altri articoli ma alla fine della fiera senza buona volontà non riesco ad andare avanti e un giorno ogni due annullo l’Everyman tornando quasi inconsciamente a dormire. Grazie e complimenti per azzeccare ogni volta i “sintomi” e le volontà!
Stefano
3 Ottobre 2012 @ 16:17
Il modo migliore è quello di mettere la sveglia sul comodino, così che devi per forza alzarti per spegnerla. Fra i file audio che metterò in vendita settimana prossima c’è anche un pacchetto fatto apposta per Everyman, che ti darà quella spinta in più per vincere la resistenza del tuo inconscio. 😉
Fabio
3 Ottobre 2012 @ 15:28
Ciao Stefano, buon articolo il tuo che dà degli utili spunti di riflessione per approfondimenti successivi da fare. Grazie.
Ho da suggerirti una correzione: il Pachelbel’s Canon è una composizione in forma di canone che prende il nome dal suo compositore Johann Pachelbel quindi Bach non c’entra ed è da togliere.
Per Mirko, un suggerimento provocatorio: mettere una radiosveglia con Heavy metal sufficientemente lontana da doversi alzare per spegnerla? 🙂 (chi ti sta scrivendo è un felice poliphasic dreamer)
Stefano
3 Ottobre 2012 @ 16:27
Oh caspita, e io che ero convinto fosse di Bach!
Mirko
3 Ottobre 2012 @ 20:24
Grazie per le risposte, ma c’è un problema. La sveglia è ha 3 metri dal letto infilata in una scatola sotto ad una scrivania e per spegnerla devo compiere vari sforzi motori al termire dei quali… torno a letto e mi riaddormento subito. Dopo 4 settimane il vero Everyman non è ancora partito, mi serve qualcosa di veramente potente…
Stefano
4 Ottobre 2012 @ 06:05
Allora prova a mettere un bicchiere d’acqua vicino alla sveglia, e bevilo d’un fiato prima di spegnerla. È un ottimo modo per riattivare l’organismo.
Ermelynda
3 Ottobre 2012 @ 17:05
immaginavo che il metal non mi aiutasse esattamente ad addormentarmi e tu hai preso i Sonata Arctica, immagino gli altri generi più pesanti. Però la verità è che se non hai problemi del sonno dormi non qualsiasi cosa, quando ero più piccola e non avevo preoccupazioni mi addormentavo con gli Iron Maiden tutte le sere. Bei ricordi. Penso che il maggiore ostacolo al sonno siano le preoccupazioni, io soffro un po’ di ansia, è quella che mi frega (va bene, lo ammetto, “soffro” anche un po’ di procrastinazione)
😉
Stefano
3 Ottobre 2012 @ 17:16
Ho messo i Sonata perché è un gruppo che mi piace molto. 😀 Anche se ironicamente, quando si va sul death o black metal più estremo, è anche più facile addormentarsi, quel costante tappeto di chitarre è quasi un rumore bianco. XD
Fra i file in vendita settimana prossima ci saranno anche due soluzioni fatte apposta per alleviare lo stress, sono sicuro che ti piaceranno!
inside
3 Ottobre 2012 @ 22:45
ciao Stefano, volevo chiederti se mi sapresti dire, in linea di massima, quanto tempo ci vuole per abituarsi al sonno polifasico e a non sentire piu sonno.Quest’ estate lo volevo provare, ma da buon procastinatore quale sono,é iniziata la scuola e ancora niente sonn9 polifasico…cosi ho pensato di provarlo durante le vacanze di Natale, ma non so se poi ritorno a scuola che crollo sul banco dal sonno…grazie in anticipo 🙂
Stefano
4 Ottobre 2012 @ 06:08
Di solito dalle 3 alle 4 settimane, dipende da persona a persona. Crollare di sonno sul banco è una prerogativa di tutti gli studenti, non solo di chi fa il sonno polifasico. 😛
Alessandro Gandini
3 Ottobre 2012 @ 22:54
Consiglio le canzoni ambient dell’album Low di David Bowie, scritte appositamente per simulare il passaggio dalla sera alla notte fino al sonno profondo.
Paolo
4 Ottobre 2012 @ 10:45
“Per tre cose vale la pena di vivere: la matematica, la musica e l’amore”
Renato Caccioppoli
inside
4 Ottobre 2012 @ 22:58
verissimo 😀
Daniele
4 Ottobre 2012 @ 15:42
Spero che non siano i soliti file con rumori di pioggia o canti di uccellini, ultra-ripetitivi che più che addormentare, alla lunga annoiano! Quanto durano in media?
Paolo
4 Ottobre 2012 @ 16:36
sono curioso anch’io, come sarà??
almeno qualche descrizione…si può fare??
Stefano
5 Ottobre 2012 @ 05:30
Sto finendo la pagina con tutta la descrizione, settimana prossima arriveranno le informazioni dettagliate. 🙂
Stefano
5 Ottobre 2012 @ 05:28
Dipende, vanno dai 2 minuti alle 3 ore a seconda del file. I “soliti” rumori di cui parli ci sono perché funzionano, ma gli ho dato un tocco innovativo per distaccarli dalla solita roba che senti su Youtube. 😛
Gigi Drava
4 Ottobre 2012 @ 21:01
Grande Stefano, sono certo sarà un successo!! Tutti abbiamo bisogno di dormire bene, questa secondo me è la cosa tra le più importanti in assoluto!
Stefano
5 Ottobre 2012 @ 05:37
Credo che un buon riposo sia il pilastro fondamentale sul quale basare tutto il resto della crescita personale, per questo ho deciso di partire da lì. 🙂 Per questo, e perché in Italia non esiste nulla di serio dedicato all’argomento.
Lorenzo
6 Ottobre 2012 @ 15:02
Ciao Stefano.
Non sono sicuro di aver capito bene ma mi sembra che a breve potremo ” Acquistare ”
i file audio ?
Nella tua presentazione dici di aver creato questo blog per condividere e aiutare chi desidera accostarsi ad uno stile di vita migliore e più salutare.
Non mi spaventa il fatto di dover “acquistare ” un prodotto per agevolare la mia crescita personale, ma credo che questa cosa vada a cozzare con quello che è lo spirito di questo blog,
Stefano
6 Ottobre 2012 @ 15:45
Io non credo, invece. E ti spiego il perché.
In questo momento sono negli Stati Uniti, a lavorare come cameriere. Il mio stipendio è di 4€ lordi all’ora, non bastano nemmeno per pagarmi l’affitto. Ma vivo comunque bene, perché negli USA è normale prendere le mance.
Il servizio in un ristorante, qui, è molto superiore rispetto all’Italia. Non parlo del cibo in sé, parlo solo del servizio (località, numero di camerieri ed esperienza, etc).
Il concetto di mancia mi piace molto, perché è un’usanza che mantiene il livello qualitativo molto alto. Io quando esco a cena non ho problemi a lasciare 10-15 dollari di mancia, perché credo nel giusto scambio di valore: ricevo un alto valore, è giusto dare la giusta ricompensa.
Con Mindcheats il principio è simile. Io ci tengo a mantenere il livello qualitativo alto, rispondo ai commenti, faccio ricerche prima degli articoli, condivido i miei esperimenti. Pago anche l’affitto di un server veloce che carica il sito in tempi decenti, nonostante la mole di visitatori. Con l’aumentare della popolarità del sito, sono arrivato al punto di stare su Mindcheats per 2 ore al giorno. Visto che ho già un lavoro a tempo pieno, puoi capire che di tempo libero me ne rimane molto poco.
Ora, anche io ho i miei sogni da realizzare, i miei progetti, i miei obiettivi che voglio raggiungere. Per dirlo senza mezzi termini, il mio sogno richiede un esborso monetario notevole e un investimento di tempo ancora maggiore. Tutto ciò non è molto compatibile con la mia volontà di mantenere Mindcheats ai massimi livelli, almeno fino ad oggi.
Qui la similitudine con le mance: tu vai al ristorante, mangi, ricevi un ottimo servizio, non sei obbligato a lasciare la mancia. Ma sai che se nessuno dà qualcosa al cameriere, quella qualità te la puoi anche sognare.
Su Mindcheats arrivi, leggi gli articoli gratuiti di alta qualità e non sei obbligato ad acquistare il prodotto. Ma sai che se nessuno acquista, Mindcheats non potrà andare avanti per sempre. Prima o poi mi toccherà abbassare la qualità, o abbandonare del tutto il sito.
La grande differenza: al ristorante se lasci la mancia non ricevi niente se non la gratitudine del cameriere; se acquisti il mio prodotto ricevi la mia gratitudine e un metodo inedito in Italia per dormire bene. 🙂
Dalle tue parole immagino che sei abituato a un modello di business basato sulla truffa, sei convinto che qualsiasi persona che vende qualcosa sia un bastardo che vuole truffarti e fregarti i soldi. Il vero business non è così.
Io sono convinto che i truffatori, prima o poi, fanno una brutta fine. L’unico modo per avere successo è creare valore, creare prodotti di altissima qualità e venderli a prezzi stracciati.
Guarda questo articolo: ti sembrano quattro parole buttate a caso solo per pubblicizzare il mio nuovo prodotto? No, è un mega-articolo da più di 1500 parole che cita anche ricerche scientifiche.
Ora, sta a te decidere se comprare o no. Ma non darmi del truffatore.
Marialuisa
7 Ottobre 2012 @ 17:33
Credo che quello che Lorenzo volesse dire é che si rischia di frammentare il sito, un po’ come i vari siti che ci sono su internet che dopo un anno o due quando hanno guadagnato la fiducia degli utenti 1000-3000 utenti sparano fuori 2-3 prodotti a 20-30 euro e gli articoli diventano solo un modo per incentivare l’utente medio ad acquistare i prodotti premium. Certamente gli articoli possono rimanere i qualità ma in questo modo si pongono gli utenti su 2 livelli diversi standard e premium e questo andrebbe contro quello che sembrava essere lo spirito di mindcheat: condivisione delle informazioni per arricchirsi a vicenda senza differenziazione
Per lo meno questa era la mia impressione di mindcheats
Se fai il discorso del camerie mi sembra piú logico mettere gratuiti a offerta libera i tuoi file mp3 e aspettare le ‘mance’ no?
Un bottoncino donazioni potrebbe funzionare, perché non provare?
Lorenzo
7 Ottobre 2012 @ 21:50
Grazie Marialuisa !
Hai centrato perfettamente il fulcro della questione!
Stefano siamo entrambi convinti della validità del tuo lavoro,ma credo che debba essere il cliente a stabilire se e quanta mancia devi ricevere nel ristorante in cui lavori.
Un bel button “donate” e credo che chiunque qui sia disposto a collaborare!!
Io compreso!!
Ho 36 anni e credimi che nella vita ho dovuto spalare tanta m… E quindi credo di poterti dare un consiglio che ti sarà sicuramente utile nella vita:
Non mettere in bocca di altri i tuoi pensieri; io non ti ho mai dato del Truffatore e se hai pensato questo è perchè, forse, quello che ti ho detto ti ha fatto riflettere e stai cercando di giustificare a te stesso che quello che vuoi fare è giusto.
Hai fatto un bellissimo lavoro con questo blog ma se ci tieni a tenerti i tui lettori evita di offenderli se non la pensano come te!
marialuisa
11 Ottobre 2012 @ 16:24
mi fa piacere aver azzeccato il tuo pensiero Lorenzo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Stefano a riguardo.
Mi è sembrato un po’ sulla difensiva e dell’idea di “ho questo sito, ho tanti utenti, ci spendo tanto tempo su, ora voglio i miei soldi”
anyway it’s just imho
Stefano
11 Ottobre 2012 @ 16:33
Io dico che non capisco le critiche. Insomma, chi vuole comprare compra e ha un prodotto di altissima qualità, chi non vuole comprare continua a leggere gli articoli gratuiti come ha fatto fino ad ora. Non cambia nulla. 🙂
Alessio
10 Gennaio 2013 @ 16:39
Forse è vero che Stefano è andato sulla difensiva ma lo capisco, e fa bene a difendere il suo operato con le unghie e con i denti, c’è un atteggiamento acquisito nel ritenere che le informazioni in internet debbano essere gratis, sempre e comunque. Con gli infoprodotti far capire il valore è più difficile di un bene materiale. Se prima si offre gratuitamente un servizio, e poi si creano dei contenuti a pagamento, stai sicuro che qualcuno avrà da ridire, chi fa soldi vendendo infoprodotti è cattivo e/o truffatore , anche se non lo ammettono, è inconscio in loro un pensiero simile. Se non avete fiducia nel suo modo di fare ed i suoi prodotti che lo seguite a fare? Magari… solo perchè è gratis? Be’ anche solo i suoi articoli vi fanno risparmiare ore di ricerche su internet, ammesso che le sappiate fare come lui, il tempo è denaro, apprezzatelo.
Lorenzo
6 Ottobre 2012 @ 15:14
Io leggo molto volentieri i tuoi articoli e credo che alcuni aiutino molto i lettori ed altri meno ,ma di fondo c’è il fatto che sono totalmente puri e disinteressati! Frutto della tua esperienza e della tua passione! Questo cambio di rotta da l’impressione di inquinare quello che sono i tuoi “nobili propositi”.
Scusa se la mia critica ti può sembrare un pò aggressiva ma per me questo aspetto del blog è punto cruciale che da forza a tutti i tuoi articoli.
Grazie e
Buon lavoro
Fabio
6 Ottobre 2012 @ 18:15
La forza degli articoli di Stefano sta fondamentalmente nella sua competenza e nella sua capacità di comunicare in modo semplice cose che difficilmente si verrebbero a conoscere. Vuoi per problemi di reperibilità in lingua italiana vuoi perchè richiedono ricerche specifiche ed approfondite: ore di ricerca, ore di studio, ore di pratica, ore per diffonderle. Centinaia di ore della propria vita.
Da quello che è la realtà dei fatti, tutto questo resta gratuito, infatti l’accesso agli articoli è free. Se poi qualcuno vorrà approfittare di strumenti più specifici e mirati per le sue necessità sarà libero di investire un po’ di denaro su di sè acquisendo questi strumenti. Come comprare una bicicletta, che qualcuno ha costruito, per andare più veloce che non a piedi.
Mattia
7 Ottobre 2012 @ 12:03
Per la prima volta ho il “piacere” di correggerti 🙂
Nell’articolo scrivi:
“Il problema è la procrastinazione: sai quello che devi fare, ma non l’ho fai.”
“ma non l’ho fai”? Non è per caso “ma non lo fai”?
Ti capisco, scrivendo un articolo è difficile scrivere tutto perfettamente. Ma per questo esistono i lettori. 😀
Stefano
7 Ottobre 2012 @ 15:27
Grazie Mattia, ho corretto l’errore. 🙂 Questi sono i più bastardi, perché il correttore grammaticale non li vede!
Lorenzo
8 Ottobre 2012 @ 20:18
Credo di acquistare il prodotto, certo dipende dal prezzo.
Anch’io sono convinto di questo “potere della musica”. Non per nulla, in questi giorni ho montato un mini impianto stereo in camera da letto: finora ci ho fatto girare solo suono bianco (per dormire) e hard rock (per svegliarmi), ma non vedo l’ora di sperimentare le tue tracce musicali. 🙂
P. S. Ma un po’ di pubblicità per arrotondare? 😀
Stefano
9 Ottobre 2012 @ 14:08
Non mi piace la pubblicità, è brutta da vedere. 😛
angelo
8 Novembre 2012 @ 19:05
Ciao.
Complimenti per il sito e per la qualità dei post.
Se posso permettermi di darti un consiglio, evita di dilungarti così tanto quando scrivi, vai subito al nocciolo della questione esponendo i contenuti veramente importanti e basta.
Altrimenti chi legge potrebbe perdere di vista l’utilità oltre che la bellezza dei concetti chiave insiti nelle tecniche che proponi.
La prolissità è un aspetto tipico dei “formatori” americani, i quali ci mettono una vita per esporre una tecnica o un metodo. Lasciamola a loro.
Stefano
9 Novembre 2012 @ 00:20
La lunghezza dell’articolo è come mettere le patate con un arrosto: non sono il piatto principale me aiutano. 😀
Io sono dell’opinione che, se scritti bene, gli articoli lunghi hanno un qualcosa in più. I post telegrafati fanno troppo news da giornale.
Gianluca
29 Gennaio 2013 @ 01:36
caro stefano, mi sono accorto da poco di questo tuo interessantissimo blog e sto cercando di leggermelo tutto e di provare se qualcosa funziona anche per me 🙂 già che ci sono volevo però sentire la tua opinione su un problema che mi capita di frequente riguardo il sonno. Praticamente alcune volte quando dormo mi accorgo di essere “intrappolato” nella veglia, sono cosciente di me ma non occhi chiusi, consapevolezza che dovrei stare dormendo e totale incapacità di muovere il corpo. se provo intensamente a muovere il braccio per esempio sento che si muove di poco ma come fosse lontano metri. un po’ mi prende il panico perchè mi sento intrappolato in un corpo come immobile. però quando finalmente mi sveglio mi sembra che tutte quelle sensazioni siano stati solo un sogno, eppure ero senza dubbio sveglio. ah inoltre ogni volta sento qualcuno che mi cammina vicino, anche se questo è un po’ inquietante visto che sono sempre solo xD è un esperienza interessante, ma vorrei sapere che ne pensi. grazie ciao 🙂
Stefano
29 Gennaio 2013 @ 15:47
Ciao Gianluca, è una cosa che si verifica nel corpo tutte le notti. Con la differenza che dovresti essere addormentato quando succede, non dovresti ricordartelo il giorno dopo. Quelli sono i passaggi che innesca il cervello durante il sonno: la paralisi è per evitare i movimenti bruschi durante il sonno, le allucinazioni sonore derivano dalla diversa attività del cervello di notte. Bevi molto caffè? È una causa comune.
Gianluca
29 Gennaio 2013 @ 21:43
manco una goccia, mi fa dormire il caffè (assurdo ma vero!)
Stefano
30 Gennaio 2013 @ 03:04
Allora la causa può essere un’eccessiva stanchezza o dello stress fisico o psicologico, confermi o smentisci?
Gianluca
30 Gennaio 2013 @ 03:13
lo stress psicologico suppongo possa essere una risposta. ho letto il tuo articolo sui viaggi extracorporei, la cosa è molto simile, solo che a me è capitato anche in un pomeriggio immerso nel sole…..
Stefano
30 Gennaio 2013 @ 03:33
Se il problema è lo stress allora una bella scorpacciata di articoli sulla crescita personale non ti faranno che bene. 🙂
Gianluca
30 Gennaio 2013 @ 13:56
Lo sto facendo, e devo dire che il tuo blog mi è molto utile, soprattutto in questo periodo che mi sento più un fallito che altro 🙂
quindi grazie
paolo
30 Gennaio 2013 @ 16:39
ciao Stefano, mi piace leggere i tuoi blog e addirittura mi hanno creato una stima nei tuoi confronti, quindi ti scrivo per questo, per avere un tuo parere.
Io mi addormento subito, dormo come un ghiro ma la mattina la pigrizzia è fortissima, spesso rinuncio a cose per me importanti per dormire un altro po, secondo te dormo male o è solo 1 fattore psicologico?
Stefano
30 Gennaio 2013 @ 17:25
Se dopo che ti alzi ti senti bene, è psicologico. Puoi darti una botta iniziale mettendo la sveglia a qualche metro dal letto, o obbligarti a bere un bicchiere d’acqua sul comodino prima di spegnerla.
paolo
30 Gennaio 2013 @ 18:29
ok grazie 😀
Vladimiro
13 Febbraio 2013 @ 08:34
Mah. Io sto girando per il web in cerca di una risposta al fatto che, quando non riesco a dormire, solo il trash metal riesce a farmi addormentare; di botto, in 5 minuti. Non i Def Leppard, che sono rock e niente più, ma il trash metal, quello duro e veloce, dalle sonorità forti. Con l’altra musica non riesco, quella relax, o quella per meditare, o altro. La mia idea è che l’heavy metal “sazi” una parte della mia mente che, diversamente, resta attiva e mi tiene sveglio. Ma vorrei un parere altro, esterno, informato. Grazie per questo spazio.
Stefano
13 Febbraio 2013 @ 14:43
Il funzionamento è simile a quello di un rumore bianco misto ipnotico: il suono ritmico della batteria ipnotizza il cervello e ti fa addormentare, mentre le chitarre ti isolano dai rumori esterni.
3 incredibili superpoteri del cervello umano | Mindcheats
15 Febbraio 2013 @ 21:32
[…] Il cervello dedica ampio spazio al suono, anche se non te ne rendi conto: la maggior parte dei meccanismi legati all’udito stanno nel cervello inconscio, al contrario degli altri sensi. Possono influenzare la tua vita senza che tu te ne accorga. Per leggere di più, ti consiglio questo articolo. […]