Cos’è la PNL?
Cos’è la programmazione neurolinguistica? Su questo blog fornisco consigli pratici per sfruttare le potenzialità del nostro cervello, e non una serie di articoli tanto per fare volume; ho creato Mindcheats per andare dritto al punto, al contrario di tutti gli altri. Con questo articolo voglio però fare uno strappo alla regola, e fare un’introduzione a quello che sarà un argomento che da qui in avanti intendo sviluppare e sviscerare in profondità: la programmazione neurolinguistica. Risponderò alla domanda “cos’è la PNL?” nel modo più completo ed esauriente possibile, prima di lanciarmi ad esplorare questo fantastico mondo nelle prossime settimane.
Durante le mie ricerche online e non, mi sono più volte imbattuto in questo argomento e l’ho trovato molto interessante, ma c’è un problema: su internet latitano i siti che spiegano l’argomento in maniera chiara e tonda. Tutti sono dei “negozi”, dove ti invogliano a comprare con un paio di frasi messe lì tanto per fare, ma senza dare alcun tipo di supporto pratico. In generale, la sensazione è che le informazioni siano date con il contagocce. Epuriamo la PNL da quell’aura di mistero e magia che la circonda, e iniziamo a dire cosa questa materia non è: una scienza per grandi professori, né un’arte magica in grado di cambiare la vita delle persone in cinque minuti senza il minimo sforzo. E quelli che lo dicono, sono sicuro che stanno per chiedervi di acquistare il loro nuovo libro!
Dare una definizione precisa non è facile, vista l’eterogeneità degli argomenti che la PNL tocca e la sua naturale avversione ad essere catalogata: si può dire che la programmazione neurolinguistica è una serie di tecniche, testate empiricamente, che cambiano il proprio modo di pensare e il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
Espandendo questa definizione, ci si rende conto che gli argomenti toccati sono veramente moltissimi. Principalmente, ed è questo l’aspetto che ritengo più importante, lo scopo pratico della PNL è quello di eliminare le credenze limitanti della nostra mente, e creare invece schemi positivi che ci diano quella spinta necessaria per raggiungere i nostri obiettivi; dove per “schemi positivi” intendo anche metodi per far funzionare meglio il cervello. E non c’è un solo modo per farlo, così come gli stessi padri fondatori di questa materia ammettono: la PNL è continua ricerca e sperimentazione, non è necessario dimostrare scientificamente qualcosa. Se funziona, una tecnica è automaticamente considerata valida senza bisogno di formare delle teorie a riguardo. È anche per questo che la programmazione neurolinguistica non viene definita una scienza, bensì una pseudoscienza.
Ci sono varie applicazioni pratiche di quello che ho appena detto. Prima fra tutte è il miglioramento personale, quindi fatto senza l’ausilio di un professionista: leggendo dei libri a riguardo, vengono consigliati degli esercizi in grado di stimolare il cervello in aree che erano assopite, rendendolo così più efficace. Un esempio può essere l’esperimento di eliminare il dolore con la forza di volontà. Simile a questo è l’utilizzo della PNL in ambito aziendale, spesso usata per migliorare il lavoro di gruppo. Anche se non si può parlare propriamente di PNL, in questo caso posso citare, a titolo di esempio, il metodo dei sei cappelli di Edward De Bono. Infine si parla di PNL anche come terapia, che quindi si va ad affiancare alla tradizionale psicoterapia. Non mi occuperò di questo aspetto, visto che non rientra negli argomenti del blog.
L’altro aspetto e quello della comunicazione: cose come la persuasione e l’abilità di parlare in pubblico sono contemplate, così come il linguaggio non verbale (ad esempio per smascherare le bugie).
Riassumendo con altre parole, quindi, l’argomento PNL è un contenitore eterogeneo nel quale sono racchiuse svariate tecniche che permettono di modificare le proprie percezioni e i propri schemi mentali e quelli degli altri, facendo leva sulla parte inconscia e irrazionale della nostra mente. Volete saperne di più? Allora iscrivetevi al feed RSS per restare sempre aggiornati, o entrate nel gruppo Facebook per entrare nella comunità di Mindcheats e suggerirmi argomenti che vorreste vedere trattati in queste pagine. 🙂
lele
28 Novembre 2010 @ 02:35
molto interessanti i tuoi post…continua cosi 😉
Mindcheats
28 Novembre 2010 @ 23:10
Grazie mille. 🙂 Cercherò di proporre argomenti sempre più interessanti e utili per tutti i miei lettori.
Radu
3 Dicembre 2010 @ 22:20
Qualche approfondimento sul linguaggio del corpo? 😀
Un saluto!
Mindcheats
6 Dicembre 2010 @ 11:46
Il problema del linguaggio del corpo è quello di essere particolarmente difficile da applicare nella pratica: per quanto uno studi tutte le nozioni, non è per niente facile sviluppare l’agilità mentale necessaria per metterle in pratica. Per questa ragione non mi concentro molto su questo argomento, ma ti assicuro che in futuro arriveranno altri post a riguardo.
Nel frattempo, potresti essere interessato a come scoprire le bugie con il linguaggio del corpo:
http://www.mindcheats.net/2010/06/scoprire-le-bugie-con-il-linguaggio-del-corpo.html 🙂
Il meta model | Mindcheats
28 Dicembre 2010 @ 19:08
[…] oggi con la PNL, che segue il mio articolo sulla sua introduzione e punti chiave. Così come ho già detto più volte in passato, c’è una nettissima discrepanza fra la […]
Come creare empatia con una sola parola – EmpaticaMente
11 Maggio 2012 @ 23:24
[…] qualcuno, il suo inconscio automaticamente si concentra su di te.Per dirla con il linguaggio della programmazione neurolinguistica, si crea un’ancora fra il tuo nome e questa sensazione: senti il tuo nome, e subito vengono […]