Il programma (scientifico) per diventare felice in 21 giorni
Se vuoi una farfalla, il segreto è non correrle dietro. È curare il giardino perché lei venga da te.
Mario Quintana.
1969, nascono 2 bambini che probabilmente non si incontreranno mai: Alexander e Ross.
Entrambi nascono a Londra, entrambi hanno una famiglia che li ama e che gli fornisce tutto ciò di cui hanno bisogno, anche se significa fare grandi sacrifici.
Entrambi i loro padri sono tassisti, ed entrambe le loro famiglia li iscrivono in una bella scuola, così che da grandi potranno trovare un lavoro ben retribuito.
Il futuro di quei 2 bravi ragazzi sembra già scritto: scuola, università, lavoro, matrimonio, pensione, tomba. Ma Alexander non è d’accordo.
Alexander non vuole quel tipo di vita, sa che la felicità si trova altrove ed è disposto a tutto pur di ottenerla.
Così mentre Ross si gode la sua gioventù, va a scuola e si preoccupa di prendere buoni voti, Alexander fa tutt’altro: prende baracca e burattini e se ne va a lavorare in una bottega di sarti.
Ross è tranquillo, si diverte e studia. Alexander è inquieto, non si accontenta della vita che i suoi genitori gli avevano predisposto.
Si sveglia ogni giorno prestissimo e lavora fino a tardi, così diventerà più bravo e potrà avere un negozio tutto suo.
Ross, finita la scuola, va al college: vuole diventare un buon professore di storia.
Alexander va a Milano: vuole diventare il più grande stilista del mondo e finché non lo diventerà non riuscirà a essere felice.
Ross si diverte, sta fuori fino a tardi, studia il giusto e trova una bella ragazza che lo accompagnerà per sempre e che sa come trasformare il suo broncio in un sorriso.
Alexander capisce che non per essere felice ha bisogno di un lavoro di alto livello, così decide di lavorare ancor più duramente e diceva:
Una volta raggiunto il milione di sterline sarò finalmente felice.
Ross si laurea e trova un buon lavoro, ed è contento così. Alexander diventa direttore di Givechy e questo non gli basta. Ross è contento del suo stipendietto da supplente, Alexander è milionario ma insoddisfatto.
Ross diventa professore di ruolo, Alexander direttore di Gucci. Ross ha due figli, Alexander ha 4 premi come “miglior stilista dell’anno”.
Alexander decide di aprire una boutique tutta sua, perché se vuole arrivare al successo deve essere autonomo. Così apre il suo negozio a Londra, che diventa il preferito di Rhianna e Penelope Cruz.
Fama non è sinonimo di felicità
Ross invece si accontenta del suo stipendio da insegnante, della casa con il giardino e di 2 figli che non sanno stare fermi.
Ross è felice così, Alexander No….il destino non ha voluto che lui trovasse la felicità ed è morto suicida nel 2010
E non è solo Alexander, il primo delle persone piene di successo suicide. Potrei parlare dei vari Kurt Cobain, Robin Williams etc..
Ross potrebbe essere chiunque, potrebbe essere tuo nonno che ha lavorato 40 anni per dare un futuro ai figli, oppure potresti essere tu.
Come mai, l’uomo che ha tutto e può tutto è talmente infelice che si suicida mentre il giovane che ha una vita per niente straordinaria è perennemente felice?
Cosa fa la differenza tra una vita felice ed una di tristezza?
Beh, un professore di Harvard, un certo Shawn Anchor, ha scoperto la formula segreta per settare il tuo cervello ad essere felice, e per applicarla c’è bisogno di un piccolo percorso che dura circa 21 giorni. Ma prima di mostrartela lascia che ti spieghi una cosa…
….L’unico motivo per il quale scegli di non essere felice
Uno dei principali crucci degli adolescenti di oggi è questo: trovare un modo per non farsi scoprire dai genitori quando si è ubriachi.
Mi ricordo che, quand’ero più piccolo, per evitare che mi scoprissero ubriaco al ritorno a casa decisi di giocare d’anticipo. Una volta aperta la porta di casa dissi:
“Buonasera Mamma, ti giuro che non sono ubriaco!”
Non mi credettero, forse perché quella frase di sopra la dissi a mio padre e fui punito con un divieto a mangiare Pan di stelle, ma quella è un altra storia.
Comunque il problema del bere è che c’è il rischio che diventi alcolizzato.
Oggi è solo un cicchetto tra amici, domani sono 2, la tua soglia di tolleranza si alza finché il tuo corpo non ne sente il bisogno impellente e ti ritrovi come niente nel tunnel dell’alchool.
La stessa identica cosa avviene con la nostra felicità e coi nostri successi.
Pensaci un attimo: nel momento in cui raggiungi un tuo obiettivo sei super felice, sei entusiasta. Sei concentrato su ciò che hai raggiunto e quindi sei fiero di te stesso.. poi tutto cambia.
Ti rendi conto che ciò che hai ottenuto non è abbastanza, ti manca ancora qualcosa. Quel cicchetto di successo non ti è bastato, ora ne vuoi una bottiglia…
Allora ricominci a guardare ciò che non hai e di colpo la felicità svanisce.
Prima ti ripeti che per essere felice hai bisogno di un po di soldi, e non appena li hai ti rendi conto che te ne servono di più e poi di più ed ancora un po.
Prima ti dici che ” quando avrò un ragazzo sarò felice” poi il fidanzato non basta e la tua nuova frontiera è “ne voglio uno che non passi la domenica a tifare Canicattì Ovest allo stadio”.
L’unico vero ostacolo alla nostra felicità è la nostra ostinazione nel concentrarci su ciò che ci manca e non su ciò che ci rende felici.
E no, non sto dicendo di non essere ambiziosi. Io sono tremendamente ambizioso, ma sto dicendo un altra cosa:
Sto dicendo che se vuoi la felicità non sarà la laurea a dartela, non saranno i soldi o la carriera. La felicità te la darai tu Ora. Ma come? Ecco la soluzione!
Il programma in 21 giorni per settare il tuo cervello a renderti felice
“se pensi che la felicità si trovi oltre il tuo successo , allora non la avrai mai”
Shawn Anchor
Come ti ho già detto, la prerogativa della felicità non è saper raggiungere i propri obiettivi, o guadagnare milioni, ma saper concentrarsi su ciò che ti rende felice adesso. Il problema è che non ci siamo abituati..
Il professore di cui ti parlavo prima, Shawn Anchor, nel suo libro “Before Happiness”, dopo aver visitato circa 1200 aziende, scuole ed ospedali in 40 paesi, spiega come sia possibile, attraverso un processo di 21 giorni, impostare il tuo cervello a concentrarsi su ciò che hai di buono e non su ciò che ti manca.
La cosa strabiliante è che, dopo il processo “magico” della felicità, non solo si era più positivi, ma incredibilmente più produttivi! Per fartela breve, dopo i 21 giorni:
- I venditori facevano il 37% delle vendite in più
- I medici facevano diagnosi il 19% più veloci ed accurate
- Gli studenti avevano medie più alte
- Etc
E la formula è composta da 4 piccole azioni, da svolgere ogni giorno per 21 giorni.
1. Medita al massimo 10 minuti al giorno
Il primo passo è meditare, dieci minuti al giorno non di più.
Questo ti costringerà a fermare l’assordante rumore dei social network e delle notifiche per pochi minuti e riflettere veramente su te stesso, e su cosa fare della tua vita.
Non sai meditare? No problem! Siamo in 2.
Se hai letto quest’articolo ti ricorderai di Oprah e di Schwarnegger. Oprah ogni giorno passa circa 40 minuti ferma a fissare il vuoto, per lei è il segreto del suo successo e si chiama Stillness. Idem Arnold (per un solo anno però).
Ecco io faccio proprio così, niente di più, solo dieci minuti imbambolato al giorno.
2. Ringrazia una persona al giorno
“I maschi sono tutti degli stronzi”
Avrò sentito dire questa frase centinaia di volte, ed oltre ad essere un brutto esempio di Milton Model, non ha alcun senso!
Martin Luther King era stronzo? E Gandhi allora? E io? No magari io si (e faccio bene)
Comunque il discorso è sempre quello, i maschi sono stronzi perché un maschio ti ha fatto del male, con il risultato che sei triste.
Se però ci concentrassimo su ciò che c’è di buono negli altri,(come ho detto qua) le nostre relazioni aumenterebbero di valore e saremmo più felici.
Se accetterai la sfida, e deciderai di trovare un pregio al giorno ad una persona, avrai anche un altro vantaggio:ti aiuterà a trovare ciò che c’è di bello nelle persone e ti fa rendere conto di quanto sei fortunato.
Prova a fare così (almeno una di queste cose):
- Invia una mail ad un tuo collaboratore dicendo che sta facendo un buon lavoro
- Scrivi “ti voglio bene perché..” ad un tuo amico
- Di a voce perché lo apprezzi qualcuno a quella persona
Ciò ti aiuterà perché costringerà la tua mente a concentrarsi solo sul belle negli altri. Si lo so che molti sono dei totali incapaci, ma il gioco è proprio questo.. sforzarsi nel trovare il diamante immerso nel letame.
3. Scrivi il tuo successo giornaliero
Questa è semplice: apri un file google drive su tuo cellulare, mettiti una sveglia alle 10 di sera e scrivi per 21 giorni una cosa di cui sei fiero che hai fatto oggi.
Può essere di tutto:
- Ti sei alzato presto
- Non hai fumato
- Hai lavorato senza lamentarti
- Non hai litigato con nessuno.
In questo modo darai valore alle cose che fai ed inizierai a sentirti anche più sicuro di te.
Inoltre ti renderai conte che alcune giornate, che all’apparenza sembravano orribili, non sono poi tanto male.
4. Scrivi 3 cose di cui sei grato
Questo è l’esercizio più bello e che ha più effetti.
Sempre lo stesso documento di sopra, mettiti una sveglia la sera e scrivi ogni giorno per 21 giorni 3 cose di cui sei grato. Si lo so, all’inizio non ti verrà in mente niente, ma con il passare dei giorni avrai 50- 100 cose da scrivere.
Ecco degli esempi:
- Abiti in Italia e non nel Burchina faso
- Non hai malattie gravi
- Hai buoni amici/partner
- Hai conosciuto delle persone fantastiche
- Leggi i miei articoli
No magari l’ultimo punto no, ma insomma… hai capito.
Conclusione
Questo Shawn Anchor ha scoperto il metodo per redendrti più felice.. ma non solo.
Se seguirai queste regole sarai più produttivo, intelligente ed efficace…solo per 21 giorni non devi fare altro che:
- Meditare 10 minuti, va bene anche fissare il vuoto (ti consiglio di farlo la mattina)
- Mettere una sveglia alle 10 di sera ed aprire un documento google drive
- Non appena suona la sveglia ricordati di:
- Ringraziare o apprezzare una persona che conosci
- Scrivere 3 cose di cui sei grato
- Scrivere il tuo successo giornaliero.
Si lo so che stai dicendo, avrai letto questi consigli varie volte, da Robbins a Napoleon Hill o altri super guru.
Ma queste sono le tecniche che hanno reso felici migliaia di persone, ed hanno portato altrettante persone ad ottenere risultati fantastici a lavoro…funzioneranno anche con te?
Rossana
10 Giugno 2015 @ 14:10
Bellissimo
grazie
Francesco Cracolici
11 Giugno 2015 @ 15:04
Grazie a te:)
Mario
10 Giugno 2015 @ 15:00
ottimi consigli Francesco, cose facili da fare che spesso (essendo tanto facili) sono anche facili da non fare!
basta poco per spostare il focus da un pensiero positivo a quelli negativi, questi momenti che suggerisci ti permettono di ricalibrare l’ago della bilancia verso il positivo e trovare quel “poco che basta” per essere felici ogni giorno, anche senza vincite milionarie al superenalotto.
Francesco Cracolici
11 Giugno 2015 @ 15:05
Grazie Mario 🙂
Timothy
10 Giugno 2015 @ 15:23
Soo beautifull
Francesco Cracolici
11 Giugno 2015 @ 15:05
Thanks Tim:)
Gilio
10 Giugno 2015 @ 17:26
Ciao FRancesco
La ricerca fatta dal professor Anchor in effetti non è niente di rivoluzionario. Ma in fondo è meglio così: vuol dire che la felicità è più a portata di mano di quello che sembra.
Francesco Cracolici
11 Giugno 2015 @ 15:07
L’altro giorno una ragazza mi ha scritto
“Hai scoperto l’acqua calda, ma la gente preferisce lavarsi con quella fredda”
Ciao e grazie 🙂
Nicola
10 Giugno 2015 @ 19:11
Bell’articolo.
Alcune di queste epifanie le ho avute anche io ultimamente, e sono sinceramente molto più tranquillo di com’ero pochi mesi fa.
Ti faccio una domanda: come mai dici 10 minuti di meditazione al giorno e non di più?
Non sono un praticante attualmente, ma mesi fa la praticavo 20 minuti due volte al giorno.
Da quel che so inoltre 10 minuti, per quanto ugualmente davvero molto benefici, non sono sufficienti a raggiungere gli stati più profondi.
Hai scritto 10 minuti perché 10 fa meno paura di 20, così da invogliare più facilmente i lettori a questa pratica? E magari io ora scrivendo questo ho rovinato il tuo piano? In tal caso domando scusa 🙂
Francesco Cracolici
11 Giugno 2015 @ 15:09
Bravo xD
L’ideale è 20 minuti ma li ho ritenuti eccessivi
Il mio obiettivo è cambiare la vita dei lettori, non scrivere articoli belli. Se ciò vuol dire rendere le cose più alla buona allora lo farò 🙂
Antonio
11 Giugno 2015 @ 19:33
L’articolo non fa una piega e sarebbe bene seguirne le indicazioni,nel nostro interesse.
Purtroppo i mass media,per attirare
su di noi l’attenzione,evidenziano il lato negativo delle cose.Dopo anni,la nostra mente si trova a pensare prevalentemente in negativo.
Bisogna avere la forza di volontà di non farsi coinvolgere più dal meccanismo perverso di cui sopra ed aprirsi a poco a poco ad una visione delle cose più positiva.
Francesco Cracolici
17 Giugno 2015 @ 20:56
Bravo e grazie 🙂
Be happy xD
Rizzuto
11 Giugno 2015 @ 20:17
E quel bambino era…. Michael Jordan
Francesco Cracolici
17 Giugno 2015 @ 20:56
Hai compreso a pieno l’articolo bravo
luca
13 Giugno 2015 @ 10:17
Caro Francesco, l’articolo in generale e’ interessante ma , se per te’ meditare per 10 minuti al giorno (senza una pratica informale) , significa “stare imbambolati”, allora non stai meditando, stai solo perdendo tempo. Spero tu non te
la sia presa, comunque sei libero di pubblicare il mio commento, oppure di ignorarlo, l’importante e’ che tu possa cogliere questo piccolo appunto per poter approfondire la tua conoscenza e la pratica della meditazione. Buona giornata,
Luca
Francesco Cracolici
17 Giugno 2015 @ 20:59
Ciao Luca,
Inanzitutto ti ringrazio della tua opinione (sono sincero), e stai tranqullo che io non eliminerò mai alcun commento…
Detto ciò ti volevo dire che io , di mio, sono un gran ignorante e quindi non scrivo mai ciò che penso perché non potrei mai raggiungere l’obiettivo (ovvero cambiare la vita ai lettori).
Nello specifico ho preso questa cosa dei 10 minuti da uno dei massimi esperti di yoga del mondo
http://www.ted.com/talks/andy_puddicombe_all_it_takes_is_10_mindful_minutes?language=it
Andy puddicombe.
Grazie della tua opinione e di seguirmi
Un abbraccio Gianni
luca
18 Giugno 2015 @ 08:04
Caro Francesco, scusa se insisto, ma se per te’ meditare significa “stare imbambolato”, allora non stai meditando stai solo “imbambolato”. La fonte che hai linkato gia’ la conoscevo ma lui , che e’ un ex monaco buddhista, spiega anche come si fa a meditare (i suoi video sono su youtube).
Il tipo di meditazione a cui fa riferimento e’ la ormai celeberrima meditazione di “Mindfulness” cio’e’ di consapevolezza. Ti suggerisco il testo “qui e ora” di siegel ,che mi e’ stato suggerito e mi e’ stato molto utile e spero possa esserlo anche per te.
Ti auguro una buona giornata e….una buona pratica!
Luca
Anonimo
14 Giugno 2015 @ 11:56
Ci provo! Grazie!
Andrea
17 Giugno 2015 @ 02:50
Veramente bello! Alto livello!
ciao
Lollo
2 Luglio 2015 @ 00:48
Complimenti per il post!
Ho praticato i 21 giorni ed il mio punto di vista sulle persone che fanno parte della mia vita è cambiato in meglio.
Dal lato della meditazione pratico già da 4 anni la mindfulness ed ero un pó avvantagiato 🙂
Cmq questo esercizio mi è stato molto utile per scoprire anche i miei piccoli successi giornalieri che prima non vedevo!
Grazie dei consigli!
Marco
4 Luglio 2015 @ 02:52
Se uno è ambizioso vuole raggiungere a tutti i costi il suo traguardo, non esiste che si accontenti! Accontentarsi è una sconfitta, io la vedo così…poi è anche vero che mi rendo conto di ciò che ho (poco, ma quel poco conta davvero), ma voglio di più perchè so di meritarmelo (non voglio sembrare presuntuoso): ognuno di noi ha una sua peculiarità e penso che non sia giusto vivere la vita facendo un lavoro che non rispecchia i propri interessi e che impedisca di esprimere il proprio talento. Il mio traguardo non è arrivare a fare tanti soldi, mi basterebbe fare quello che mi piace e guadagnare uno stipendio dignitoso. Vorrei sapere che pensi della mia ”
teoria”
4 Metodi Scientifici per raggiungere il tuo obiettivo - Mindcheats
16 Settembre 2015 @ 13:01
[…] come ti ho detto qua dovresti farti i complimenti da solo, ovvero scrivere cosa c’è di buono nella tua strategia […]