Come creare un’abitudine dinamica in 6 passi (e perché è così importante)
Il mondo intorno a te non si ferma mai, perché tu dovresti farlo? Le buone abitudini potrebbero essere il tuo peggiore freno a mano senza che tu te ne renda conto.
La crescita personale ti continua a dire: crea e mantieni le buone abitudini. Ma non basta, perché una buona abitudine può diventare una cattiva abitudine se non la evolvi insieme all’ambiente. L’universo se ne frega della tua stabilità, non puoi rimanere indietro. Se ti limiti a mantenere le buone abitudini, sei finito.
Quando ho deciso di perdere peso con il metodo che ho spiegato in questo articolo, sono riuscito a dimagrire di 25 kg in 6 mesi senza effetti negativi sul mio corpo o sentire la fame. Ho creato l’abitudine positiva di mangiare poco, sano e fare sport. Ho iniziato subito a sentirmi meglio e a perdere chili.
Ma quando ho raggiunto il mio peso forma, mi sono dovuto fermare; ho dovuto modificare la mia abitudine, perché se continui a mangiare poco quando sei magro, il tuo corpo inizierà a digerire i muscoli per sopravvivere. Ho dovuto cambiare la mia dieta, perché la situazione esterna (il mio peso) era cambiata.
Questo stesso principio lo intravedi nel mio corso d’inglese: a seconda del livello a cui ti trovi, ti suggerisco delle attività diverse per imparare la lingua. Quando l’ambiente cambia (impari più cose), puoi passare ad abitudini successive.
Cos’è un’abitudine dinamica e come può aiutarti?
In questi due casi non si può parlare di nuove abitudini, perché l’obiettivo è sempre lo stesso. Nei due esempi:
- Trovare e mantenere il peso forma restando in salute.
- Imparare l’inglese.
Un’abitudine è un’azione continuata per raggiungere l’obiettivo, se l’obiettivo non cambia allora anche l’abitudine rimane la stessa. Ma si adatta, si evolve a seconda del contesto mutevole nel quale agisci. Se cerchi di raggiungere un obiettivo senza modificare la tua abitudine, arriverai al punto in cui non farai più progressi.
Hai mai avuto l’impressione di lavorare per niente? Stai faticando e sei motivato, ma a un certo punto i risultati smettono di arrivare. Non sai il perché, all’inizio non avevi problemi. Probabilmente non stai seguendo il principio della dinamicità.
Pensa alla palestra: per fare muscoli crei l’abitudine di andare tre volte a settimana, ma più migliori e più devi aumentare i carichi. Questo principio lo devi applicare a tutto.
Ecco come creare un obiettivo dinamico efficace in 6 semplici passi.
1 – Definisci un obiettivo
Un’abitudine è buona solo quando ti porta più vicino al tuo obiettivo. Se fai qualcosa senza uno scopo, allora è una perdita di tempo. Io mi sono messo a dieta per stare meglio con me stesso e ho iniziato a svegliarmi presto (grazie a questi consigli) per avere più tempo per i miei progetti: ogni cosa che faccio ha un obiettivo preciso.
A loro volta, i tuoi obiettivi sono i requisiti che ti porteranno a realizzare il tuo sogno. Dieta, sport, inglese e tempo sono tutti necessari per il mio grande sogno. Detto in altre parole:
- Pensa al tuo grande sogno e definisci quali sono i requisiti per renderlo realizzabile.
- Questi requisiti saranno i tuoi obiettivi.
- Crea delle buone abitudini dinamiche per raggiungere gli obiettivi.
Se hai scaricato il Libro di Mindcheats, sai già come definire un obiettivo efficacemente: scrivi in che modo qualcosa ti avvicinerà al grande sogno, sii specifico. Se un obiettivo non è specifico, è inutile.
I punti che vengono di seguito hanno il solo scopo di farti raggiungere i tuoi obiettivi, che a loro volta ti permetteranno di realizzare il tuo grande sogno.
2 – Informati
Ogni buon piano inizia con uno studio alle spalle. Puoi buttarti in una nuova impresa e saltare questo punto, ma non ti lamentare se all’inizio commetti degli errori. Se avessi letto qualcosa prima di aprire Mindcheats, mi sarei risparmiato un sacco di tempo e fatica.
Se ancora devi iniziare una buona abitudine, significa che non sei esperto nel campo:
- Vuoi iniziare una dieta.
- Vuoi fare più sport.
- Vuoi leggere più libri.
Puoi iniziare subito, ma non sarebbe efficace. Faresti degli errori evitabili che ti faranno perdere del tempo. Investi piuttosto una settimana a diventare competente, perché la tua competenza sarà la matrice dalla quale creare l’abitudine. Cosa significa?
Se l’abitudine è dinamica, si modifica. Questo significa che non puoi trovare per caso quello che funziona per te e fossilizzarti lì, devi continuare a seguire il cambiamento. L’unico modo per farlo è conoscere la teoria dietro alla pratica, la ragione delle tue azioni.
Se inizio una dieta senza sapere niente di alimentazione, non saprò se la carenza di cibi alla lunga può danneggiare i miei muscoli (cuore compreso). Non ho potuto leggere una dieta e applicarla, perché dopo essermi trasferito negli Stati Uniti non ho più trovato un sacco di cibi italiani.
3 – Sperimenta tutto
Quando pensi di sapere abbastanza sul tuo argomento, complimenti: sei un illuso. Una caratteristica del cervello è di semplificare le cose, non puoi farci niente (lo spiego in questo articolo).
Informandoti puoi ridurre al minimo l’errore, ma non eliminarlo. Dopo la prima settimana di studio, è il momento di mettere in pratica quello che hai imparato. Inizia la tua abitudine, ma con la flessibilità mentale di sapere che dovrai cambiarla per due ragioni:
- Nella fase precedente hai fatto degli errori di pianificazione, ma non te ne accorgerai finché non sperimenti di persona.
- Nelle prime settimane farai progressi molto velocemente.
Il primo punto è quello che ti ho già detto: il tuo cervello ha semplificato le cose, le ha distorte secondo le tue credenze, o le informazioni che hai raccolto non erano complete (non sempre per colpa tua).
Il secondo riguarda la curva di apprendimento: quando sei a zero, migliorare è facile. Più impari, più è difficile fare progressi. Per questo dovrai modificare velocemente la tua abitudine nei primi mesi, altrimenti sbatterai contro il muro: l’ambiente cambia (la tua capacità), ma non adatti il metodo.
Quando mi sono trasferito negli Stati Uniti, ci ho messo tre mesi a creare un’abitudine regolare per la corsa. Ho provato diverse strade, la palestra, gli orari. Poi ho dovuto cambiare il percorso e adattarlo alla mia preparazione.
Continua a provare cose nuove anche quando pensi di essere al punto giusto, perché l’ambiente intorno a te cambierà. In più imparerai qualcosa di diverso a ogni esperimento, finché non avrai una competenza veramente adeguata: solo allora potrai passare al prossimo punto, la formazione di un’abitudine stabile.
Questa terza fase dura dalle 2 alle 4 settimane, durante le quali non devi smettere di informarti (punto 2).
4 – Trova un compromesso
Una volta che hai provato tutto, puoi fare un riassunto di quello che funziona e quello che puoi scartare. Hai provato diversi metodi, hai visto i più efficaci. Trova un compromesso che puoi mantenere a lungo termine, che non sempre è quello migliore.
Io potrei correre 15 km al giorno, ma faccio solo 8 km perché so che non avrei il tempo e la costanza di mantenere un ritmo così elevato. Piuttosto che lavorare al 100% e mollare dopo un mese, preferisco lavorare all’80% ma andare avanti per anni. Un’abitudine è questo: non spingerti al massimo, arriva fin dove ti senti di arrivare. Anche se sai di poter dare di più, la cosa più importante è la costanza.
Questa fase dura circa un mese, il tempo necessario al cervello per mettere il pilota automatico alla nuova abitudine quotidiana.
5 – Rifinisci
I primi due mesi sono i più turbolenti, dopo troverai una certa stabilità. Ma non fossilizzarti sulle tue posizioni, perché l’ambiente intorno a te continuerà a cambiare. Tu continuerai a cambiare, le tue passioni si modificheranno.
Se vedi che il piano originale comincia a fare muffa, dagli una rinfrescata. Se senti di non avere più la motivazione di una volta, cambia qualcosa che ti ridia la voglia di fare. Quando sono arrivato in Florida ho dovuto cambiare le mie abitudini alimentari, perché i prodotti qui sono tutti diversi e le mie necessità sono differenti. Quando tornerò in Italia, potrò ricominciare le vecchie abitudini.
Più passa il tempo, più diventi esperto. Continuerai a scoprire cose nuove, alcune delle quali metteranno in discussione quello che credevi di sapere. Tieni sempre la mente aperta: l’abitudine perfetta non esiste, puoi migliorare qualcosa. Un’abitudine deve rimanere dinamica sempre, non solo nella prima fase.
6 – Osserva e analizza i risultati
Trova un sistema per misurare i risultati e cambiare di conseguenza: se ti accorgi che non stai più andando avanti, è l’ora di cambiare. Sperimenta, osserva i risultati e agisci di conseguenza. La sperimentazione personale è veramente l’asso nella manica di un obiettivo di successo.
Ci sono molti modi per osservare i risultati, è un settore complesso al quale dedicherò un articolo a parte in futuro. La tecnica più efficace è creare micro-obiettivi per tenere traccia dei progressi (ne parlo in questo post).
Tu che obiettivi hai?
Il momento migliore per definire i tuoi obiettivi è ieri. Oggi va ancora bene, domani è troppo tardi. Domani è quell’amico che tira bidone, non puoi fidarti di lui.
Senza un piano preciso, il tuo sogno nel cassetto rimarrà per sempre a far polvere. Resterà lì, a urlare silenziosamente per attirare la tua attenzione. Tu lo guarderai, sospirerai e non farai niente.
Oppure puoi creare un piano e una serie di abitudini per raggiungere i tuoi obiettivi, allora avrai veramente una possibilità di fare quello che vuoi.
Qual è il tuo sogno? Quali sono le abitudini che devi adottare per realizzarlo? Non perdere tempo e scrivilo subito nei commenti qui sotto. Scrivere è un grande aiuto alla motivazione.
mario
1 Maggio 2013 @ 13:49
Validissimo articolo come sempre, la programmazione degli obiettivi sta alla base del successo in qualsiasi attività!
Stefano
2 Maggio 2013 @ 22:09
Grazie Mario. 🙂
Marco
1 Maggio 2013 @ 14:14
Complimenti Stefano, come sempre un ottimo articolo, ed il riferimento ai Pokémon non fa che aumentare la mia stima nei tuoi confronti 😉
Stefano
2 Maggio 2013 @ 22:11
Stavo di fronte al PC a cercare un’immagine giusta per il paragrafo, poi mi è venuto in mente: “sono un genio” ho pensato. 😀
Piero
7 Maggio 2013 @ 23:48
Sei decisamente un genio!
Stefano
8 Maggio 2013 @ 09:02
Grazie. 😛
Rita Giulia
1 Maggio 2013 @ 15:07
Complimenti Stefano. Tra l’altro leggendo questo articolo , mi sono ricordata che ancora non instaurato stabilmente l’abitudine di svegliarmi presto al mattino e sono andata a rileggere il post in cui suggerivi tra l’altro l’acquisto della lampada Phillips. Credo sia giunto il momento di acquistarla. Ho la sfortuna di stare in una camera senza affaccio sull’esterno, per cui non mi arriva il sole del mattino. A parte questa abitudine, carta e penna alla mano sono già pronta a stendere un piano delle mie abitudini salutari. Credo sia anche importante parlare di un piano giornaliero, mensile e annuale. Bisogna inoltre considerare che esistono tre piani: uno ottimista, uno che tiene conto degli inconvenienti e uno assolutamente catastrofico (la realizzazione della legge di Murphy). Che ne pensi?
Stefano
2 Maggio 2013 @ 22:13
Io penso che fare tre piani sia come dire al tuo inconscio “guarda, io cercherò di fare così, ma tanto so già che non andrà come previsto”. Non mi sembra un inizio motivante. Fai un piano e non importa tutti gli inconvenienti che troverai, continua sulla tua rotta. 😉
Mìche11
1 Maggio 2013 @ 16:49
Vincere la medaglia d’oro di pallavolo alle olimpiadi!
marco
12 Gennaio 2014 @ 09:22
ehi! anche io gioco a pallavolo. il mio vecchio sogno era quello di
giocare le olimpiadi 2024 (probabilmente in italia).
ma a fine di questa stagione smetterò di giocare.
ti auguro di raggiungere il tuo obiettivo x il bene tuo e x l italia
ermelynda
1 Maggio 2013 @ 18:16
difficile da dire, però so bene cosa voglio dal futuro (o meglio, parte di quello che voglio, il resto lo scoprirò nel cammino).
voglio suonare. Risparmio i dettagli in questo commento.
E voglio fare biologia all’università, cioè l’anno prossimo. Anche se non ho una precisa idea del lavoro che ci farò (a proposito, è sbagliato questo? non avere bene in mente che lavoro vorrò fare?)
Stefano
2 Maggio 2013 @ 22:15
L’ideale sarebbe già sapere cose vuoi fare dopo l’università e incanalarti già verso quella carriera, biologia è troppo vago. Ma se sai cosa studiare, il resto verrà da sé con gli anni.
Simone
1 Maggio 2013 @ 19:27
Il mio obiettivo è quello di andare a lavorare nel campo della programmazione, trasferirmi in Inghilterra e lavorare da casa.
La mattina mi sveglio alle 5.50 e dopo colazione studio quello che posso. Quando non vado a scuola posso studiare anche fino alle 9.
Giorgio
2 Maggio 2013 @ 16:24
Ciao,
per caso hai in progetto di postare qualcosa sulla nobile arte dello scrocco?
Ti ringrazio
ashellare
4 Maggio 2013 @ 01:44
Ottimo articolo Stefano! Complimenti davvero!
Se mi permetti vorrei sollevare una questione che penso possa interessare molti utenti, essendo il corpo, l’unico oggetto che ci accompagna per tutta la vita tutti i giorni 🙂
Non mi pare di aver letto niente di specifico riguardo allo sport e all’attività fisica, se non una parte nell’articolo sulla dieta.
Mi spiego meglio, ho un abbonamento per la palestra in cui posso andare 3 volte a settimana e un parco vicino a casa dove potrei andare a correre durante la settimana di mattina presto.
Vorrei arrivare ad avere un fisico del genere, non questo, questo é il mio:
http://imageshack.us/a/img835/1850/obbiettivo.png
http://imageshack.us/a/img27/9775/nonobbiettivo.jpg
http://imageshack.us/a/img843/8503/33259659.png
(foto un po’ vecchia sono già migliorato)
Questo é il mio obbiettivo, non un fisico scolpito come quello di Taylor Lautner in Twilight, ma comunque definito all’incirca come quei due.
Non ho un limite di tempo, però vorrei poter migliorare già per la prova costume ma per risultati migliori punto all’anno prossimo ormai essendo giunto già maggio.. Magari potresti parlarne in un prossimo, non troppo prossimo, articolo! La prova costume si sta avvicinando ed é un cruccio di molte persone 😀
Non ho capito come mi devo comportare per questo obbiettivo, so che 60% dipende dalla dieta e su questa sto già lavorando da qualche settimana, ma a me interessa il 40% dato che se non c’é niente sotto anche con una buona dieta non salta fuori niente.
Vorrei sviluppare la forza e ridefinire i muscoli ma non mettere su troppa massa, per non diventare un palloncino come nella foto sopra, alla fine sono già molto simile agli altri due, solo molto più flaccido.
Quante serie devo fare per ogni esercizio? Quante ripetizioni per ogni serie? Che velocità devo tenere? Quindi che tipo di esercizi dovrei fare? Che carichi dovrei usare? massimali? O Fare tante serie con pesi bassi?
E per lo strato di pancetta? Con che frequenza bisognerebbe fare attività aerobica? Rischio di bruciare muscoli invece del grasso? La durata di una sessione? Come la combino con quella anaerobica?
In pratica vorrei aumentare la forza e di poco la massa (solo ridefinire i muscoli evitando l’effetto palloncino in stile ragazzo di Jersy Shore se hai presente) ma anche aumentare la resistenza alla fatica e perdere la pancetta! (che nel mio caso anche se magari non sembra è poca 😀
Alcune domande hanno già trovato parziale risposta nell’articolo sulla dieta, ma ci vorrebbe proprio un articolone che possa chiarire i dubbi una volta per tutte!
Ciao e complimenti per Mindcheats é di ventato proprio un bel sito!
Ash ellare (l’immagine dell’articolo mi ha fatto tornare in mente i Pokémon da li é saltato fuori il mio nickname.. :D)
Stefano
5 Maggio 2013 @ 10:23
Una risposta sola a tutte le tue domande: finché i muscoli non ce la fanno più. 😀
Tutta questa roba su massimali, ripetizioni e serie è importante, okay, ma solo se vuoi raggiungere un certo livello. Se l’esercizio è troppo facile, aumenta i pesi o le ripetizioni. Facile. 😛
Anche per la corsa vale la stessa regola: corri finché non ce la fai più. Potrai iniziare a preoccuparti di bruciare muscoli invece che grassi quando sarai magro scannato, non prima. Alla fine è più semplice di quello che pensi.
ashellare
5 Maggio 2013 @ 23:01
grazie per la risposta, ma comunque é meglio aumentare le serie o le ripetizioni o i pesi? Non sono molto alto e non vorrei gonfiarmi con un palloncino, ci sarà pur una teoria dietro o no? 😀
Stefano
6 Maggio 2013 @ 10:14
Io preferisco aumentare i pesi e tenere serie e ripetizioni basse, perché voglio sviluppare più la forza che la massa. Finché usi la testa e non ti fai del male, l’unica cosa sbagliata che puoi fare è restare sul divano. 😛
ashellare
6 Maggio 2013 @ 23:38
Perfetto aumenterò i pesi allora e farò serie da 10 tranne per le braccia che devono prendere un po’ di massa in più!
Mentre per la velocità? Conviene farli piano o veloce?
Scusa per tutte queste domande 😀
Stefano
7 Maggio 2013 @ 11:24
Piano è meglio, e cerca di muoverti il meno possibile (tranne il muscolo che vuoi allenare). È cinque volte più faticoso ma cinque volte più efficace.
tommaso
17 Maggio 2013 @ 00:53
Grazie all’autore del post, hai detto delle cose davvero giuste. Spero di vedere presto altri post del genere, intanto mi salvo il blog trai preferiti.
Stefano
17 Maggio 2013 @ 09:43
Sempre un articolo a settimana. 🙂
Sara
18 Maggio 2013 @ 17:12
Molto interessante questo articolo…mi fa pensare al cosiddetto ” life long-learning” che praticamente vuol dire: apprendimento che dura tutta la vita… 🙂
Stefano
18 Maggio 2013 @ 18:21
Vero, il concetto è molto simile. Io ho cominciato a imparare veramente qualcosa quando ho finito di studiare. 😛
elena
30 Maggio 2013 @ 14:21
Ciao e complimenti per i tuoi articoli! Li ho letti con molto interesse!
Apprezzo molto le tue idee e vorrei chiederti un parere spassionato!
Devo prendere una scelta lavorativa importante e mi trovo combattuta sul da farsi.. Sono una ragazza di 28 anni, che ha sempre lavorato come commessa, impiegata, ect. A novembre mi sono laureata in Scienze della Società e del Servizio sociale e iscritta all’albo degli assistenti sociali. Da tempo cerco lavoro nell’ambito sociale in tutti i modi possibili, proponendomi anche come tirocinante volontaria, pur di fare esperienza nel settore (visto anche la discontinuità dei lavori trovati negli ultimi anni non avevo niente da perdere).
Nelle ultime settimane si sono aperte varie possibilità: alcuni lavori come commessa, tra cui ho scelto l’offerta più “vantaggiosa” e a lungo termine (sostituzione maternità), e uno stage in un’agenzia per il Lavoro, all’interno delle Risorse Umane, con un piccolo rimborso spese e nessuna garanzia d’assunzione allo scadere dei sei mesi.
Inoltre ho saputo ieri che una cooperativa sociale radicata a livello nazionale e regionale accetterebbe la mia domanda di stage post laurea. Quest’ultima possibilità mi permetterebbe di fare esperienza nell’ambito x eccellenza dei miei studi, e (si spera) di trovare lavoro in futuro tale ambito.
Ora, felice di queste belle opportunità, mi trovo con una bella patata bollente in mano!!
Se continuo a fare la commessa non avrò la possibilità di acquisire competenze che potrei sfruttare in futuro, anche in realtà diverse dall’agenzia, e di avvicinarmi ad un ambito che mi appassiona.
D’altro canto rifiutare un lavoro che potrebbe rendermi autonoma per almeno un anno mi sembra uno schiaffo in questo momento di forte crisi..
Sono molto determinata nel raggiungere i miei obiettivi, ma sto anche facendo una casa per rendermi indipendente. La scelta non è davvero facile.. :/
Stefano
30 Maggio 2013 @ 14:57
Ciao Elana. Nel tuo campo (assistenti sociali) ci sono vagoni interi di neo-laureati che si scannano per un stage a 400 euro al mese, l’unica possibilità che hai di trovare un buon lavoro è specializzarti il più possibile. Da quello che vedo, hai 2 possibilità:
1 – Investi nella tua professionalità, fai lo stage e altri corsi post-laurea per andare al livello superiore. Impara l’inglese e vai all’estero, dove le possibilità sono maggiori.
2 – Ti dimentichi della tua laurea e punti a un’altra professione.
La via di mezzo, il “voglio lavorare come commessa e ma anche formarmi un pochino professionalmente” non ti porterà da nessuna parte, devi scegliere una carriera e seguire quella. Idealmente, non dovresti nemmeno avere il tempo e le risorse per seguire due interessi lavorativi. 😉
elena
30 Maggio 2013 @ 18:15
Risolutivo come sempre 😉
D’accordo su quasi tutto, tranne che per la fuga all’estero. Sto costruendo casa e se non avessi questo vincolo sentimentale (e monetario con la banca!) sarei già altrove!
Concordo sull’importanza delle specializzazioni, soprattutto in questo momento. Idealmente infatti perseguo un obiettivo lavorativo, ma se voglio realizzarlo (per frequentare corsi o stage) devo avere una base economica che mi permetta di farlo (quindi accettando lavori come promoter, commessa, ect..).
Farò lo stage, utilizzando questo strumento per farmi conoscere e per fare esperienza nell’ambito più adatto ai miei studi!
Stefano
30 Maggio 2013 @ 21:10
Tienimi aggiornato Elena. 🙂
Anche se non ti trasferisci all’estero, un periodi di 6 mesi puoi sempre farlo o no?
Anonimo
31 Maggio 2013 @ 12:14
Mi risulterebbe molto difficile in questo momento. Sino a qualche anno fa me la sarei data a gambe senza voltarmi. Ora sto costruendo un futuro ed ho delle responsabilità da rispettare. Bisogna trovare un giusto compromesso tra ambizione lavorativa e privata. O almeno ci si prova..
Grazie dei consigli! Buona giornata
Elena
Dario
4 Giugno 2013 @ 02:13
Stefano, ho scoperto mindcheats stasera e lo sto letteralmente divorando. Mi hai aperto gli occhi su quanto io stia tergiversando perché é più semplice cosí. Ora basta, finisco questa cavolo di tesi e mi dedico al locale che vorrei aprire che sono anni che tengo come ipotesi di vita. Ho fatto da cameriere e da barman e non sono mai stato piú felice in vita mia. Quello é ció che voglio fare, e se ai miei o a chiunque altro non sta bene perché é un mestiere non sufficientemente “perbene” possono andare a quel paese. Sono stato molto pigro negli ultimi mesi, sono tornato a Brescia a casa dei miei dopo tanti anni e la cosa mi ha messo talmente tanta tristezza che mi sono chiuso completamente finendo per non trovare piú una via d’uscita. Ora vado a dormire e domani mattina inizio con uno spirito nuovo. Grazie e buonanotte!
Stefano
4 Giugno 2013 @ 10:16
Prego Dario, in bocca al lupo! Se hai un sogno e non ti lasci scoraggiare, nulla potrà fermarti. Per iniziare col piede giusto nell’apertura di un locale, ti consiglio questo ottimo libro che parla proprio di questo: http://www.libreriauniversitaria.it/marketing-foodservice-dimensioni-competitive-mercato/libro/9788823841390
il mio
4 Agosto 2013 @ 21:27
mi è piaciuto molto questo articolo ma io ho un problema: non riesco a capire il mio obiettivo…cosa mi piacerebbe fare
Shin
11 Settembre 2013 @ 15:06
Ecco, io stavo giusto pensando stamattina a come avviarmi verso il mio obiettivo quando ritrovo questo articolo! Vedi caro Stefano, io sono di diventare un illustratore professionista (tipo designer dei videogiochi) ma al momento ho più che altro bisogno di un lavoretto per mettere da parte i soldi. Considerando che non ho ancora le capacità artistiche per guadagnare coi miei disegni, come faccio a trovare un settore momentaneo in cui investire fatica in cambio di guadagno? Non ho alcuna esperienza, dovrei arrangiarmi no?
Stefano
12 Settembre 2013 @ 16:57
Senza investimenti non puoi guadagnare Shin, ti consiglio prima di diventare bravo, se è una tua passione non ci metterai molto vedrai.:)
Come essere felici: 22 abitudini che ti aiuteranno | Mindcheats
26 Settembre 2013 @ 10:48
[…] Approfondimento: come creare un’abitudine dinamica in 6 passi […]
Valeria
14 Ottobre 2013 @ 15:06
In azienda devo implementare un nuovo Sistema della Qualità, uno degli ostacoli maggiormente frequenti e/o ricorrenti che ho incontrato sono le sterili abitudini delle risorse umane che faticano a leggere i nuovi cambiamenti e a tradurli come nuove motivazioni. Il magazziniere abituato a fare un controllo a vista del proprio magazzino, con difficoltà accetta di compilare moduli sull’entrata e l’uscita del materiale stoccato. E come lui, tanti altri……L’abitudine passiva (preferisco definirla così…) finisce per essere solo un gesto meccanico, fisico, a cui anche la mente smette di pensarci!
veronica
27 Ottobre 2013 @ 10:12
Ciao Stefano,
ti volevo ringraziare per i tuoi articoli, sono stati molto utili per definire il “mio obiettivo”.
Posso dire di non avere mai avuto particolari problemi a raggiungere i miei propositi: laurearmi con il massimo dei voti, diventare avvocato, perdere 10 chili in 2 mesi… ho realizzato però tutti questi “traguardi” in realtà non erano per me, ma per le persone che mi stavano attorno: i miei genitori che mi volevano avvocato, il mio (ex)fidanzato che mi voleva praticamente anoressica (non sono mai stata grassa). Ora che ho 30 anni e ho fatto quello che gli altri si aspettavano da me, posso finalmente fare quello che sogno da quando avevo 8 anni, andare via dall’Italia, lavorare all’estero. Non avendo molti soldi, nè molti contatti utili e avendo scelto un tipo di professione molto settoriale, mi rendo conto che non sarà facile, ma con un po’ di coraggio e molta flessibilità sono sicura che ci riuscirò. I tuoi articoli mi aiutano a non mollare e non scoraggiarmi.
Grazie ancora
Veronica
Stefano
28 Ottobre 2013 @ 08:51
Ottimo lavoro con i tuoi obiettivi! Se puoi riciclare la tua laurea all’estero, i due prerequisiti di soldi e contatti non sono così difficili da ottenere. 😉
Barbara
11 Gennaio 2014 @ 02:33
Sicura di non essere mia sorella?Sembra la mia situazione: Laurea col 110 e lode, dottorato di ricerca, avvocato a 26 anni.. Ora ne ho 29 e mi sembra di aver sbagliato tutto…vago di studio in studio nella speranza che qualcosa cambi (trattamento economico e morale, tempo libero..) ma sono io che devo cambiare. Devo solo trovare il coraggio di chiudere definitivamente col mondo legale e … Partire (al verde) per qualche posto incredibile! Ma siamo sicuri che la felicità sia così lontana? E che fare con una laurea che non vale praticamente nulla all’estero? Dopo anni passati a fare (anche) la pratica da giornalista ho avuto la fortuna di fare la conduttrice in tv per qualche (breve) periodo.. Ma per quanto ci possa credere mi rendo conto che rimarrà solo un sogno! Che obiettivi puoi pianificare? Non c’è nessun interlocutore dall’altra parte per le persone comuni (e moralmente sane). Ah Ste…mi sa che sono un caso clinico!
Giovanni
29 Ottobre 2013 @ 20:36
I pokemon sono perfetti
Stefano
30 Ottobre 2013 @ 08:57
Meglio i Digimon. 😛
diana
5 Giugno 2014 @ 09:05
tu sei un mito – posso solo aggiungere che mi hai rimesso in pista – e per questo non finiro mai di ringraziarti –
Stefano
5 Giugno 2014 @ 18:31
Ciao Diana, sono contento che mindcheats ti abbia aiutata così tanto 🙂
Angio
4 Agosto 2014 @ 08:57
Buongiorno Stefano,
finalmente stamattina sono riuscita a leggere un tuo articolo e “guarda caso”, sono andata su questo! che è fantastico e ogni volta che ripasso un articolo, trovo fantastico anche quello – sono tutti fantastici e scritti molto bene – quindi complimenti ancora e di nuovo.
Perché? semplicemente perché in questi giorni tra il poco tempo e il tempo avuto mi sono scontrata con le mie abitudini.
Non avendo terminato il primo articolo che riguarda gli obiettivi e avendo proseguito gli altri due o tre, mi sono dovuta fermare, perché era come andare a cavallo senza sapere come si fa! (scusa l’espressione che sembra detta un pò a vanvera).
Non è così semplice formare o creare delle buone abitudini, se non si sa quale sia il proprio obiettivo. Però se mi sono scontrata con le mie abitudini, qualcosa si è mosso, o no?
Piuttosto, domando come mai non è possibile stampare il tuo primo articolo sugli oviettivi.
Potrei fare il copia / incolla?
Per adesso ti dico grazie, ripasserò quasrto articolo per leggere quello che è contenuto in esso e qualche esperimento riguardo le abitudini.
Stefano
4 Agosto 2014 @ 19:05
Ciao Angio, creare nuove abitudini crea uno “scompiglio” nella routine e quindi cercherai sempre di tornare sulla vecchia strada, almeno finché non è stata consolidata la nuova attività. Riconoscere e individuare il problema è un passo, ma da solo non è abbastanza 🙂
Ovviamente puoi fare copia/incolla su Word e stampare quello 🙂
Angio
5 Agosto 2014 @ 07:48
Buongiorno,
ti ringrazio per la risposta.
Resistenza mentale: l'arma segreta del successo - Mindcheats
5 Settembre 2016 @ 10:41
[…] resistenza mentale io la definisco come la capacità di restare concentrato su un solo obiettivo dinamico per un lungo periodo di […]