5 comportamenti comuni che ti rendono mediocre

Ti piacerebbe essere uno dei tanti?

Quello che fa la vita da invisibile, un numero nella società. Nessun grande titolo di studio, un lavoro appena sufficiente a tirare avanti, vivere frustrato con la paura di uscire dalla zona di comfort e morire annegando nei rimpianti. Senza mai realizzare i propri sogni.

Se hai queste 5 abitudini, è lì che finirai.

1 – Sei troppo “occupato”

Ecco, magari certe cose lasciamole stare.
Ecco, magari certe cose lasciamole stare.

Uhh, no.

Quando lavoravo a tempo pieno negli Stati Uniti stavo allo stesso tempo scrivendo il mio primo corso, Inglese Dinamico (che ha da poco superato le 700 copie vendute), a un buon ritmo. In più avevo tutto il lavoro di manutenzione di Mindcheats, fra cui l’articolo a settimana, decine di email e commenti al giorno, eccetera eccetera.

In questa situazione leggo del NaNoWriMo: una sfida contro sé stessi per scrivere un romanzo di 50.000 parole in un mese, ossia 1667 parole al giorno. A seconda di quanto sei bravo e veloce, significa da una a due ore di tempo al giorno. Era da qualche anno che avevo un romanzo in cantiere, quindi accetto e inizio a scrive anche quello.

In tutto questo riuscivo a prendermi il tempo per cucinare, leggere e divertirmi.

Se dici di non avere tempo, la ragione è una di queste:

  • È una scusa per mascherare il “non ho voglia”.
  • Hai un pessimo sistema di gestire il tempo.
  • Ti sei autoconvinto di essere occupato, perché ti fa sentire produttivo e pulisce la coscienza: “io ci ho provato.”

O più spesso, una combinazione dei tre.

“Non ho voglia” è una delle parole più potenti dell’inconscio. La motivazione è l’unico vero “segreto” del successo, tutto il resto è una conseguenza. A volte ti rendi conto di non avere voglia: ad esempio, quando dovresti studiare ma stai guardando una puntata di Breaking Bad. Altre volte è più difficile, quando credi alle scuse che l’inconscio si inventa per giustificare la pigrizia.

La regola è che non sei mai troppo occupato. Ogni volta che te lo dici, stai mentendo a te stesso. Cerca di capire in quale delle tre categorie rientri, e applica le contromisure necessarie.

2 – Pensi troppo al lavoro (o ai soldi)

Se proprio vuoi farlo, non usare banconote da 20 sterline...
Se proprio vuoi farlo, non usare banconote da 20 sterline…

Sai già quello che penso: a volte è meglio licenziarsi.

Nei primi anni della tua vita adulta, una delle tue preoccupazioni principali dovrebbe essere cercare un lavoro che non ti incateni a qualcosa che odi. Quando hai individuato il lavoro che ti piace, chiediti cosa ti serve per ottenerlo e acquisisci le competenze necessarie: questo è lo schema base per ottenere ogni lavoro.

Una volta che hai il tuo posto sicuro, non pensare che per guadagnare di più tu debba lavorare di più. Piccolo consiglio: per guadagnare di più, devi lavorare meglio. Che senso ha lavorare un sacco, per non avere l’energia mentale per godersi i frutti?

Il lavoro migliore è quello che ti fa sentire realizzato. Quando torni a casa felice di quello che hai fatto, quando senti di stare usando al meglio le tue capacità. Molte persone pensano invece che il lavoro migliore sia, al contrario, quello più semplice: non faccio niente tutto il giorno, prendo il mio stipendio e torno a casa.

Hai presente quei i dipendenti statali quarantenni frustrati che odiano la vita? Ecco, adesso sai perché sono così acidi.

La società di oggi pone troppa enfasi sul denaro. Non è poi così importante: finché ne hai abbastanza per essere felice, non ti serve altro. Più soldi portano solo stress e malessere.

Se non lo impari, finirai con l’entrare nel circolo vizioso: il tuo lavoro ti stressa, quindi usi i soldi guadagnati per comprare qualcosa che ti faccia sentire meglio. Ma per permetterti sempre più roba, devi guadagnare sempre di più. Quindi lavori più duramente e aumenta lo stress. È una storia comune.

3 – Pensi che il mondo ti debba qualcosa

Più o meno la nostra posizione nell'universo, in una scala MOLTO generosa (clicca per ingrandire).
Più o meno la nostra posizione nell’universo, in una scala MOLTO generosa (clicca per ingrandire).

O l’universo, che è la stessa cosa.

Ma il mondo non ti deve niente, e l’universo di te se ne frega.

Solo tu ti devi qualcosa. Tu sei responsabile del tuo benessere e della tua felicità. Non vari “altri”, governi, universi e mondi. Solo tu. Se aspetti che qualcuno dica “hey, Peppe è una brava persona, andiamo tutti a dargli una mano”, preparati ad aspettare tutta la vita.

Per molti, diventa il governo e il diritto: ho diritto a lavorare, ho diritto allo stipendio, ho diritto a questo e quello. Gente che va in giro a sventolare diritti.

Ora, tali diritti possono essere legittimi o non legittimi, non è questo il punto. Il punto è che stai scaricando la responsabilità: ti faccio un esempio che c’entra più di quello che credi.

Sei a scuola, a fare un lavoro di gruppo. Sei insieme a un’altra persona, e il voto dipende dalla qualità del vostro lavoro combinato. Ma il tuo compagno se ne frega: per quanto gli riguarda, può prendere 2 ed essere bocciato. La profe non vuole sentire ragioni, il tuo partner te lo tieni. Qual è la scelta più razionale? Hai due opzioni: continui a lamentarti, prendi 2 e vieni rimandato; oppure ti prendi carico del lavoro e prendi il tuo 7-8-9.

Tu puoi lamentarti quanto vuoi, ma questo non cambierà la situazione. Rimboccarti le maniche cambierà la situazione.

4 – Sei legato agli oggetti

È ordine creativo, ok,  mi fido.
È ordine creativo, ok, mi fido.

E una volta lo ero pure io. Poi mi sono chiesto: ma ne ho veramente bisogno?

Tutti gli indizi puntavano verso il no: quando ero a studiare all’estero vivevo in una stanza spoglia, mi ero portato dietro giusto quello che sarebbe entrato in valigia: vestiti, computer e poco altro. Così come ogni buono studente all’estero, i soldi per arredarmi casa me li sognavo.

Quindi quando sono tornato a casa ho iniziato a pensarci. Dopo qualche mese, ho deciso di buttare tutto quello che non mi serviva più usando queste 2 strategie.

Una liberazione.

Ho scoperto che non solo potevo vivere con meno, ma che liberarsi degli oggetti mi aveva permesso di concentrarmi su quello che conta veramente. Gli oggetti servono per riempire malamente un vuoto interiore più grande: se non hai nessun vuoto, gli oggetti non servono. Piuttosto che continuare a comprare, chiediti quale problema stai mascherando e risolvilo. Poi usa i soldi in più che ti ritrovi in un modo più intelligente.

5 – Hai un circolo sociale mediocre

La realtà non è qualcosa di oggettivo, ognuno la plasma in base agli stimoli che riceve. La mia realtà è diversa dalla tua, e questa è la ragione di molti problemi di comunicazione.

Il tuo circolo sociale, ossia le persone che frequenti, sono una fetta importante dei tuoi stimoli: per un noto condizionamento psicologico, sei portato a vedere la realtà come le persone che ti circondano. E a fare le stesse scelte.

Se ti circondi di persone mediocri, non potrai che essere mediocre anche tu. Quindi un passo importante per cambiare marcia è fare nuove conoscenze con persone che hanno già messo il turbo. Attenzione però: non sto dicendo di troncare le tue vecchie amicizie, dire a gente che conosci da anni “mi dispiace ma per me sei troppo mediocre, addio.” Nemmeno io sono così cattivo.

Ma puoi conoscere nuove persone che appartengono a un circolo sociale che rispetti, persone che vuoi seguire come modello. Incontrale, impara da loro, assorbi la mentalità vincente che li contraddistingue. Imparerai che esistono diversi modi di interpretare la realtà, e puoi scegliere cosa ne sarà del tuo futuro.

La vita non è un corridoio: studio, lavoro, pensione. Questa è un’interpretazione triste, sbagliata. La vita è fatta di opportunità e avventure. Allarga i tuoi orizzonti e lo capirai.