La teoria dell’osmosi: come imparare senza faticare

Ogni buono studente ha avuto almeno un volta il dilemma: lezione o bar?

Se anche tu hai avuto questo dilemma, la teoria dell’osmosi ti darà la risposta definitiva.

Il tuo cervello è fatto da una serie di reazioni chimiche, è così che va avanti. Alcune leggi della chimica e della matematica possono essere adattate alla psicologia e all’apprendimento (come la sezione aurea), ed è da qui che  voglio partire con questo articolo: dalla chimica.

Spazio al professore.
Spazio al professore.

L’osmosi

L’osmosi indica la diffusione di un solvente attraverso una membrana semipermeabile, dalla zona di minore concentrazione a quella di maggiore concentrazione.

Eh? Cosa?

Prendi un palloncino pieno di acqua salata che non sia di plastica, ma di un materiale microforato. Attraverso la membrana possono passare le molecole di acqua, ma non quelle (più grosse) di sale sciolte all’interno. Se immergi il palloncino in acqua distillata (senza sale), il palloncino comincerà ad assorbire acqua e si ingrosserà. Le molecole passano da dove sono più concentrate (acqua distillata) a dove lo sono meno (acqua salata).

Può sembrarti una cosa inutile, ma l’osmosi è uno dei processi più importanti della chimica: è  un processo spontaneo, significa che non ha bisogno di energia esterna per essere iniziato e continuato. Al contrario, ad esempio, di una macchina in autostrada: se il motore si ferma, la macchina non va avanti.

Nel tuo organismo l’osmosi è importante perché molte delle tue cellule hanno una parete cellulare semipermeabile: se non adottassero qualche meccanismo contro l’osmosi, si riempirebbero di liquidi fino a esplodere.

Basta chimica, passiamo allo studio.

Come studiare più velocemente con l’osmosi

Immagina che il tuo cranio sia una membrana semipermeabile che lascia passare la conoscenza. Vai in aula e ti ritrovi in un ambiente pieno di conoscenza: i professori, i secchioni in prima fila, i libri.

Tu sei lì che non sai niente dell’argomento, il tuo cervello è vuoto di conoscenza. Secondo la teoria dell’osmosi, la conoscenza passerà naturalmente da dove è maggiormente concentrata (l’aula) a dove la concentrazione è minore (la tua testa). Come in fisica, il fenomeno è spontaneo: non richiede energia da parte tua. Anche se stai a sonnecchiare sul banco o a parlare con gli amici, qualcosa in testa ti entrerà comunque. Non devi stare attento perché il meccanismo funzioni.

Certo se stai attento e prendi appunti in maniera intelligente (con la tecnica che ti spiego in questo articolo) imparerai di più, ma anche senza fare niente imparerai qualcosa.

Me ne sono accorto sia a scuola che all’università, dove per una ragione o per l’altra qualche volta l’attenzione calava più del voluto. Però non ho mai abbandonato l’aula e sono rimasto fino alla fine della lezione, anche se potevo uscire a prendere il caffè: è questo un ingrediente del successo del mio metodo di studio.

Quando tornerai sui libri per approfondire gli argomenti, imparerai più facilmente anche se non sei stato attento un minuto in classe. Ti torneranno in mente le parole del professore e i concetti spiegati, anche se non pensavi di averli nemmeno sentiti. Le prime volte è una sensazione strana, poi ti ci abituerai. Quando i tuoi amici ti chiederanno come  fai a prendere voti così alti anche se studi poco, potrai raccontare loro questa storia. 😉

Le basi scientifiche

Osmosi è un nome che ho dato a questa proprietà del cervello in un momento di noia durante una lezione di chimica, gli scienziati lo chiamano apprendimento subliminale. È stato dimostrato che il cervello ricorda qualcosa anche quando la mente conscia non è concentrata, perché rimane comunque un’impronta nel subconscio (fonte). Il meccanismo è simile a quello dei messaggi subliminali.

L’attenzione del cervello è selettiva: riceve troppi input dagli organi sensoriali e decide di escluderne alcuni che ritiene meno importanti, per concentrare l’attenzione solo su una cosa. Quando sei distratto in aula, il tuo cervello sceglie che la battuta del compagno di banco è più importante della lezione del professore.

Ma anche se non ti stai concentrando su di esse, le spiegazioni vengono ricevute dall’orecchio e trasmesse al cervello. Non vengono ulteriormente elaborate, ma alcune informazioni entrano nella memoria a medio termine. Se lo stesso giorno ritorni sugli stessi argomenti, creerai un’ancora per rievocare le informazioni memorizzate automaticamente dall’inconscio.

Morale della favola: anche se non stai attento, restare a lezione è sempre meglio che andare a fare merenda al bar.