La sconcertante verità sui corsi d’inglese
La scuola prima di tutto, ma anche le costose lezioni private non ti serviranno a niente. Ti faranno credere di insegnarti l’inglese, ma in realtà non farai progressi.
La prima ragione sta nel fatto che apprendi a una velocità molto inferiore: la qualità dell’apprendimento è bassa. Questo significa che sprecherai molto del tuo tempo e ti dimenticherai la maggior parte delle cose, perché lo studio classico non aiuta la memorizzazione.
La qualità resta bassa nei corsi da migliaia di euro perché ti lascia dentro alla tua zona di comfort, non vai oltre i tuoi limiti: salire di livello è impegnativo, potresti abbandonare. Se molli tutto, quelli che fanno il corso smettono di prendersi i tuoi soldi. Tanto vale farti credere di imparare qualcosa, ora che ti accorgi della bufala loro saranno già lontani.
La scuola invece è sbagliata di principio: nessuno vuole veramente farti imparare l’inglese. Al sistema di te non gliene frega niente, a molti professori non importa della tua crescita. Vogliono finire la giornata e tornare a casa facendo meno fatica possibile. Altri hanno tanta buona volontà ma non conoscono i principi dell’apprendimento, vorrebbero insegnarti l’inglese ma nessuno gli ha mai spiegato come.
Infine vengono quei professori volenterosi e capaci, che però vengono stretti da un programma scolastico che da una parte gli dà da spiegare una serie di nozioni fondamentali inutili (come la letteratura inglese quando ancora gli studenti non saprebbero chiedere un caffè al bar senza balbettare), dall’altra concede così poche ore che non c’è tempo per fare qualcosa di serio. In altre parole, la scuola è flagellata da:
-
Professori incompetenti.
-
Professori competenti ma che non sanno insegnare.
-
Programmi assurdi.
Questo avviene soprattutto in Italia, un Paese arretrato anche sotto il profilo dell’apprendimento. Siamo ancora convinti che studiare sia l’unico modo per imparare, io sono qui a dimostrare il contrario. L’inglese non l’ho mai studiato e non ho intenzione di iniziare adesso. Se anche tu lo credi, ti invito a riconsiderare la tua filosofia. Se non apri la mente, non arriverai da nessuna parte.
La qualità dello studio dell’inglese viene ulteriormente peggiorata dalla mancanza di una vera parte pratica: leggi, leggi e studi. Dove sono finiti ascolto e produzione scritta e orale? Il tuo inglese è avanzato quanto il peggiore di questi quattro elementi. Se leggi bene l’inglese ma non lo sai parlare, globlamente non conosci la lingua.
Sbagli a credere che più leggi in inglese, meglio parli. Sono aree distinte, è una balla che ti è stata detta per farti rimanere nella zona di comfort nella quale ti senti protetto e al sicuro. L’unico modo per imparare a parlare è parlare, non c’è altra strada. Se continua a leggere libri senza mai metterti in gioco, avrai una bruttissima sorpresa quando atterrerai per la prima volta a Londra: non riuscirai a mettere insieme quattro parole in croce.
Ho visto questo problema fra tutti i miei compagni di classe al liceo, anche quelli che avevano 8 in pagella come me: capivano i testi inglesi, ma nelle interrogazioni balbettavano i concetti a monosillabi. Oppure ripetevano a memoria quanto scritto sul libro, che è ancora peggio.
Io prendevo voti alti agli orali di inglese non perché avevo studiato, ma perché improvvisavo bene. Sapevo la lingua e creavo delle frasi complete, il professore non poteva darmi solo il misero 6 anche se non avevo studiato granché di letteratura.
Ecco, la letteratura. Anche questa una bella scusa per farti restare nella zona di comfort a scuola, e per dare al professore qualcosa da spiegare senza fare troppa fatica. Te lo dico forte e chiaro: la letteratura è inutile. Io non l’ho mai studiata eppure so l’inglese, cos’è questa storia?
Te lo ripeto: per parlare l’inglese devi parlare l’inglese. Non leggerlo, non studiare il vocabolario, non analizzare le poesie di tre secoli fa. Devi parlarlo, parlarlo, parlarlo. Punto. Qualsiasi altra teoria è fatta per farti sentire bene, darti una pacca sulla spalla, magari convincerti a comprare un corso da mille euro che non ti servirà a niente.
Questo articolo è tratto dal Corso Completo di Inglese Dinamico, il mio nuovo corso di inglese che ti permette di imparare una nuova lingua senza studiare mai.
Varamyr
27 Febbraio 2013 @ 15:02
Sono d’accordo con te su tutta la linea, io stesso ho imparato e sto imparando molto di più l’inglese interagendo ad esempio su forum inglese o leggendo materiale informativo sempre in tale lingua. Tuttavia non mi sento fluidissimo nell’esposizione orale, a scuola ci fanno parlare, certo, ma non troppo. Cosa consigli per migliorare quest’aspetto fondamentale? Stavo pensando di parlare in inglese anche abitualmente, ma sarebbe una cosa un po’ ridicola, e se ci fossero altri sistemi che ora non mi vengono in mente li accetterei di buon grado 🙂
Davide Fouad
27 Febbraio 2013 @ 16:08
Se io volessi imparare l’inglese orale farei così: cercherei (non so in che modo) un utente inglese interessato a parlare l’italiano e parleremmo con skype una volta usando l’inglese una volta l’italiano. Entrambi ne gioveremmo!
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 16:14
L’unico modo per imparare a parlare, è parlare. Non ci sono altre strade. 😉
giovanni
27 Febbraio 2013 @ 17:16
per chi ha una vita impegnata tra lavoro e famiglia (due bambini piccoli) deve ingegnarsi per trovare il modo/tempo di “parlare” inglese.
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 17:37
Dipende dal tuo tempo libero. La maggior parte delle persone ha più tempo di quello che crede, ma non è capace a sfruttarlo: http://www.mindcheats.net/2012/06/la-grande-bugia-del-tempo-libero.html
Antonio
25 Agosto 2016 @ 18:44
Hai un buono smartphone? Allora scarica da Google le app Delle radio inglese, francese etc… È vedrai che ascoltando anche solo per una mezza ora al giorno con buone cuffie imparerai prima la perfetta pronuncia, poi a capire il linguaggio infine a parlare. Da bambini abbiamo imparato a parlare ascoltando le persone che si occupavano di noi. Fidati la radio è lo strumento più utile al nostro desideri di imparare le lingue straniere. Adesso ascolto quotidianamente la radio francese e ti assicuro che è una gioia accorgersi dei progressi in primis nella comprensione. Il tuo angelo
samuela
27 Febbraio 2013 @ 19:44
ciao stefano,
io parlo abbastanza decentemente l’inglese, nel senso che riesco a sostenere un medio livello di conversazione. Il mio problema è invece la comprensione, poichè ovviamente la pronuncia imparata a scuola è totalmente “italiana” e ho difficolta’ a capire un inglese che parla. Pensi che il tuo metodo possa andare bene anche per me? Samuela
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 20:06
Ciao Samuela. Un’intera sezione del manuale è dedicata a come imparare l’inglese orale, sia comprensione che produzione, da casa e senza spendere altri soldi. Quindi sì, quella parte ti interesserà molto.
Anonimo
2 Marzo 2013 @ 08:31
per “parlare” intendi anche improvvisare oppure ripetere/recitare ad alta voce dei testi in inglese come suggeriscono alcuni corsi che ho frequentato (callan school)? grazie!
Stefano
2 Marzo 2013 @ 15:10
Non vedo l’utilità di recitare dei testi, quando puoi parlare normalmente. Potrà aiutare nella pronuncia, ma se improvvisi hai questo beneficio più molti altri.
andrea
29 Giugno 2017 @ 01:04
si, è assolutamente vero. io per esempio lo leggo, ascolto film in inglese, faccio le mie ricerche su google di quello che mi serve. Per parlare inglese, mi servono almeno 20 minuti di balbettamenti prima di passare col cervello alla modalità inglese, mentre nel frattempo capisco quel che mi dicono. Tutto questo perchè in pratica non lo parlo mai, e in realtà non mi serve parlarlo, ma capirlo. Perchè il discorso è sempre quello, anche se sai parlare una lingua, che cazzo hai da dire di interesessante e perchè qualcuno di madre lingua dovrebbe ascoltare le cose inutili che uno straniero va a blaterare?
In sostanza se uno sa leggere e capire l’inglese, fintanto che vive in italia, cosa gli serve parlarlo? E’ ovvio che quando arriva a londra il primo giorno balbetta, ma non ti preoccupare che se lo sa capire, dopo una settimana lo parla benissimo.
Serena
27 Febbraio 2013 @ 15:19
Tempo fa avevo cominciato con un tentativo tutti mio: fagocitavo termini dal dizionario e via… Inutile dire che fu un fiasco totale.
Confido in te e nella tua esperienza! 😀
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 16:14
Memorizzare il dizionario è utile quanto studiare a memoria le poesie per imparare l’italiano, per fare un paragone. 😀
Gabriela Stefania Hamilton
27 Febbraio 2013 @ 15:55
Io ho sentito parlare molto bene di “Rosetta Stone”.
L’ho provato per le primissime lezioni e francamente dopo 26 anni, le parole che ricordo meglio e che sono in grado di pronunciare con sicurezza sono quelle apprese con questo programma.
Mentre dall’altro lato, mi son trovata davanti alla necessita di comprare manuali in inglese (perché non esistono simili in italiano) e a frequentare siti in inglese, ho notato che senza studiare e con tanto sforzo (dico sempre scherzosamente che imparo l’inglese per osmosi), a distanza di un anno riesco a leggere con più facilità frasi e concetti che un tempo non sarei stata in grado di comprendere.
Spesso penso che un corso per la grammatica sarebbe utile, però questo articolo mi riporta ad una riflessione che sto facendo da tempo: se in 26 anni, tra elementari, medie, superiori e ANCHE l’università, non ho imparato una cippa nei corsi d’Inglese, perché dovrei imparare adesso?
Ivan
27 Febbraio 2013 @ 16:15
Concordo che Rosetta Stone sia una manna dal cielo per il ripasso. Sul fatto che uno, ad esempio, possa imparare il russo o il cinese mandarino così, ascoltando … beh, ci vuole tanta perseveranza ma con me ha funzionato, almeno un po’.
Questo dimostra quanto detto da Stefano. Che poi ci vogliano libri e studio ci sta anche ma per le cose base, Rosetta Stone è unico.
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 16:17
Anche tu sei una fan dell’apprendimento per osmosi? Ma allora non sono l’unico! 😀
La grammatica in inglese è inutile: quella base la impari in un pomeriggio, il resto non ti serve. Sapevi parlare in italiano anche prima di andare a scuola, giusto? 😉
Gabriela Stefania Hamilton
27 Febbraio 2013 @ 16:46
No, da quel che ho capito siamo in tanti! 😀
Io sono cresciuta bilingue, parlo italiano-spagnolo, se per l’italiano ho studiato in italia, per lo spagnolo l’ho imparato in casa da mia madre e non l’ho mai studiato.
Francamente un minimo minimo di studio serve sempre, ma quando impari a parlare, a costruire una frase.. lo studio diventa semplicemente un modo per arricchire e scrivere in modo corretto, ma come dici tu.. non serve molto per imparare il necessario! 😀
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 16:51
Soprattutto in inglese, che ha la grammatica più semplice che ho visto nel mondo. L’unico che lo batte è l’esperanto, ma non è una lingua diffusa.
Anonimo
30 Maggio 2013 @ 20:53
Contesto quello che dici:l’inglese non ha affatto una grammatica facile perchè:1)Ogni regola ha le sue 4/5 eccezioni(fonte libro universitario per studenti di lingue “A practical english grammar”2)Tutte le parole si pronunciano in modo diverso da come sono scritte e non hanno regole di pronuncia fisse,come risolvere il problema:imparare con la pratica il modo in cui le parole sono scritte e si pronunciano.(qui un insegnante americana di pronuncia inglese spiega le discordanze che ci sono tra le parole e il modo in cui sono pronunciate,si tratta di parole scritte in modo simile e pronunciate in modo diverso senza un criterio che stabilisca perchè accade ciò http://www.youtube.com/watch?v=mOw7CdpK44w)3) L’intonazione britannica e americana sono difficili,come in tutte le lingue,perchè il modo in cui le parole si pronunciano all’interno di una frase è differente dalla pronuncia delle singole parole.Il tedesco ha delle regole di pronuncia precise con poche eccezioni e rispetto all’inglese è più logico da questo punto di vista.L’italiano,avendo studiato parte dell’alfabeto fonetico,è una delle lingue più semplici da pronunciare,quantomeno per le vocali,ravvisa giusto ostacoli per quanto riguarda i gruppi consonantici3)L’inglese ha un sistema verbale complessissimo in cui ogni “tense” ha il suo corrispettivo durativo,con le dovute eccezioni(ci sono verbi come “have”che possono essere usati come non ausiliari,”I’m having breakfast”.Io studio anche tedesco ed il sistema verbale tedesco è una passeggiata a confronto,quello italiano è piú complesso del tedesco ma rispetto a quello inglese è abbastanza lineare.Per non parlare di for e since col present perfect,past perfect e past simple).4)Nel tuo ebook “L’inglese dinamico” hai affrontato con superficialità che,dovuta al fatto che ti sei posto come obbiettivo quello di dare delle tecniche su come imparare una lingua utile lavorativamente come l’inglese,le regole del plurale che hanno le loro eccezioni(gli uncountable e i plurali irregolari)e le coniugazioni che apparentemente sono semplici ma che presentano eccezioni e questo l’hai riportato e nella pronuncia del past simple non sono affatto facili da pronunciare per un madrelingua italiano.Esiste inoltre un aspetto oscuro che non hai preso in considerazione che in coniugazioni che presentano poche variazioni come quelle inglesi ci possono essere errori interpretativi come la confusioni di you(tu) e you(voi,certo si potrebbe mettere “all of you”per specificare ma in molti testi non è presente).5)Il vocabolario inglese è il più vasto al mondo,inglese è vero che è composto da parole francesi e latine,ma vi sono moltissime parole usate solo in alcuni paesi in America o in Australia ad esempio.L’abilità comunicativa dipende dal numero di parole che si conoscono.
Penso sia sufficiente questo,non mi piace il modo in cui riduci l’inglese a lingua “facile” in modo superficiale poichè mi hai dato l’impressione di conoscere solo la grammatica di base.Prevedo già la tua risposta cioè che non siamo a scuola,ma non reputo giusto se non si hanno le competenze mettersi a vendere corsi,o metterli a disposizione su internet gratuitamente,non conta ciò per me.Imparare una lingua richiede metodo e disciplina ed è una cosa seria!Tu critichi chi fa disinformazione sul signoraggio perchè hai studiato economia e per onestà intellettuale dovresti riconoscere non avere comptetenze per vendere o proporre gratutitamente tali corsi perchè non sei nè un professore laureato in lingue nè un madrelingua.
Uno studente universitario di Inglese e Tedesco.
Stefano
30 Maggio 2013 @ 21:14
Se avessi una conoscenza superficiale dell’inglese non avrei lavorato un anno in America in una posizione a stretto contatto con i clienti, dove ogni giorno mi dicevano quando fossi bravo. Adesso non vivrei in Inghilterra. Anzi, molte volte mi hanno chiesto se ero veramente italiano o fingevo solo il mio accento. E tutto, come ho detto, senza studiare inglese in alcun modo.
Capisco che vuoi difendere l’utilità del tuo corso di studi e io non sono qui a dire che la laurea in lingua inglese è inutile, ma io sono la prova vivente che imparare l’inglese alla perfezione senza studiare è più che fattibile.
Pietro
30 Maggio 2013 @ 20:56
quell’anonimo sono io,ho dimenticato di firmarmi.
Pietro
21 Agosto 2013 @ 21:10
Premetto che faccio un distinguo tra le abilità linguistiche e la conoscenza grammaticale,avere una conoscenza non dettagliata della grammatica inglese non vuol dire non saper parlare,non ti ho detto che non sai parlare!Io non voglio difendere alcuna utilità del mio corso anzi facciamo cose fin troppo dispersive.L’inglese secondo quello che ho potuto riscontrare io non è così facile come tu affermi,nel mio libro di grammatica ho trovato molte eccezioni e mi è sembrata una lingua alquanto articolata.Ti dò un consiglio,dato che tu hai mandato delle mail a chi ha acquistato il corso,secondo me il tuo corso non è adatto quantomeno a chi vuole fare il traduttore cosa che tu scrivi anche nel corso completo.Ti assicuro che tradurre pagine di libri per studiarli è un lavoro faticoso,e per imparare il materiale che ho io da portare all’esame,almeno secondo il mio punto di vista occorrerrebbero 5 anni in inghilterra per capire i libri al 100%.Se vuoi migliorare il tuo corso cura più la parte dei forum(come interagire sui forum ad esempio),anche se le perplessità sul fatto che possa funzionare con i principianti rimangono.I forum secondo me sono un buon modo per conoscere gente,ma a patto che ci si ponga come interessanti,e per persone dalla scarsa vita sociale come la mia non è affatto facile come cosa,con questo non voglio dire che non sia migliorabile.
Ivan
27 Febbraio 2013 @ 16:11
Innanzi tutto, grazie!
Anch’io avevo 9 o 8 in inglese. Il perché è presto detto: chattavo a più non posso, avevo un buon vocabolario e quasto al profe bastava, per lo scritto. L’orarle era … l’orale di un geometra. Geometra di quindici anni fa.
Sono d’accordissimo con te: bisogna parlare la lingua, pensare in inglese, cavoli mi verrebbe da dire vivere come un americano o un inglese ma questa mi sembra un’ipostesi alquanto bizzarra. Concordi, amico mio?
Insomma non si può recitare.
Davide Fouad
27 Febbraio 2013 @ 16:13
Io dico che il metodo d’apprendimo delle lingue in Italia è davvero penoso.
Fosse per me insegnerei 4 ore a settimana inglese magari togliendo magari ore ad altre materie meno utili come arte, musica o ginnastica.
In seguito adibirei 2 ore in cui si parla soltanto e 2 in cui si impara a scrivere ciò che abbiamo parlato la lezione scorsa.
Al prossimo articolo!
SigNessuno
27 Febbraio 2013 @ 17:13
“Siamo ancora convinti che studiare sia l’unico modo per imparare, io sono qui a dimostrare il contrario.”
Non sono d’accordo, anzi quello che fai è proprio Studiare. Il problema è che per noi la parola studiare è associata a quello che ci fanno fare a scuola, sedersi in un banco e aprire un libro e imparare nozioni, nomi e formule senza uno scopo.Quello non è studiare, è ABOLIRE OGNI FORMA DI CURIOSITA’.
Cmq, oggi cercando delle informazioni sul web su argomenti che mi interessavano ho visto che praticamente tutti gli articoli e video degni di nota erano in inglese, che capisco in parte se scritti e paradossalmente meglio se sono dei video(a patto che chi parla abbia una voce praticamente senza accento e che scandisca bene le parole xD).Ovviamente non era la prima volta che facevo ricerche su internet o che mi imbattevo in materiale in inglese, ma oggi quando non riuscivo a capire qualcosa perchè era in inglese, mi sono sentito tagliato fuori dal mondo, limitato, come se ci fossero un sacco di cose interessanti a me precluse solo perchè non capivo quella lingua.Mi sono sentito na merda.E mi sa che da oggi inizio a imparare l’inglese, cioè dare una svolta alla mia vita.
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 17:35
Ciao, mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa con parole diverse. quello che dici tu io non lo chiamo studiare, ma imparare. Oltre a questo siamo sulla stessa lunghezza d’onda. 🙂
Alex
27 Febbraio 2013 @ 17:30
Io sono sordo, non riesco a leggere bene il labiale inglese perché è completamente diverso dall’italiano. Come faccio ad attuare il tuo metodo?
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 17:40
Ciao Alex, il bello del computer è che non parla: puoi imparare l’inglese solo con testi scritti. Per comunicare oralmente, mi dispiace ma non ne ho idea. Nello stesso modo in cui un sordo impara a parlare in italiano, immagino (non sono ferrato sull’argomento).
Alex
27 Febbraio 2013 @ 17:47
Si, ma considera che l’italiano praticamente come lo leggi il labiale così è scritto, mentre l’inglese è tutto diverso a partire dalle pronunce che devi associare con il suono per capire la parola o frase.
Però hai ragione, che il computer non parla. Infatti sto cercando anche dei forum o chat dove si parla esclusivamente inglese, per tenere in “allenamento” e imparare l’inglese scritto (per il momento). Comunque ti seguo con attenzione!
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 18:24
Questo è vero, e ti assicuro che il labiale non è così complicato: io ormai lo capisco benissimo! Quelle rare volte che guardo film americani in italiano, riesco a leggere cosa stanno dicendo gli attori in inglese. La difficoltà sta nel fatto che l’inglese britannico e americano hanno un labiale leggermente diverso per via della pronuncia.
angela
27 Febbraio 2013 @ 17:56
Sono completamente d’accordo con te, Stefano, e con tutti coloro che hanno commentato.
Nonostante anni di studio a scuola quello che mi ha più giovato nell’ apprendimento dell’ inglese è stato andare a fare conversazione con una signora madrelingua e soprattutto andare in erasmus.
Lì devi parlare per forza! Nonostante i miei buoni voti in italia, i primi giorni all’ estero sono stati drammatici!
A distanza di anni l’inglese imparato parlando non è più svanito.. Solo un po di ruggine all’ inizio.
Penso che a scuola sia giusto studiare un po di grammatica e letteratura, dando più importanza al parlato e inserendo colloqui a piccoli gruppi se non individuali con insegnanti madrelingua – meglio se assolutamente incapaci di parlare italiano.
Ho notato che nel nord europa tutti sanno l’inglese naturalmente, senza grande sforzo, senza particolari metodi.
Come mai? È semplice, non traducono i film, la tv è in inglese con i sottotitoli.
Questi paesi risparmiano in traduzioni e guadagnano in conoscenza!
Anche le persone di una cera età parlano inglese, o almeno se la cavano.
Quindi credo che non diano così tanta importanza all’ apprendimento dell’ inglese, è una cosa naturale!
Invece quello che andrebbe, e molto, potenziato a scuola è la diffusione di una cultura del benessere: alimentazione e sport!
Con ulteriore risparmio per la sanità.
Mi fermo qui con un consiglio: in erasmus evitate le compagnie di italiani e spagnoli se volete migliorare l’inglese!
🙂
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 18:27
È vero, nel nord e anche nell’est l’inglese lo sanno bene. Ho conosciuto un norvegese con accento londinese, fantastico! 😀
L’erasmus è un’esperienza che consiglio a tutti gli studenti universitari, per me è stata un’avventura che mi ha cambiato la vita. Non solo ho imparato l’inglese, ma ho imparato a vivere. Se oggi sono qui negli Stati Uniti, lo devo alla mia esperienza in Lettonia. Per curiosità, tu dove sei stata?
Leo
27 Febbraio 2013 @ 18:35
Sto facendo un corso che mi costa 2.000 euro in quel di Milano. Non credo di riuscire a parlare inglese al termine del corso.
Per carità, gli insegnanti sono madre lingua, non parlano mai in italiano, con un pò di fatica cerco di seguire ciò che viene detto alle lezioni ma…il mio obiettivo stabilito ai colloqui non verrà centrato. Si ascolta tanto l’insegnante ma si parla raramente quindi… Saprò forse comprendere meglio ciò che viene detto ma li termina l’utilità del corso.
Sto tentando di trovare qualcuno disposto a scambiare l’uso della lingua attraverso siti che sono stati menzionati anche in questo blog, ma ad oggi nessuno ha risposto ad un mio invito… che dire.. la pratica si discosta sempre tanto dalla teoria, sembra tutto facile con il web bypassare i metodi tradizionali ma non è una legge valida per chiunque. Ciascuno deve trovare la propria via.
La mia non è evidentemente tra quelle menzionate un pò da tutti. Ed un viaggio oltr’alpe non posso permettermelo.
Continuerò a cercare, arriverà qualcosa che farò al caso mio.
Stefano
27 Febbraio 2013 @ 20:08
Ciao Leo, internet è pieno di migliaia di persone disposte a parlare con te e aiutarti a imparare l’inglese, devi solo trovarle!
Meryweb
28 Febbraio 2013 @ 16:51
Caro Stefano, per ringraziarti dell’utilità del tuo blog ti ho lasciato un riconoscimento qui: http://hobbyefantasia.wordpress.com/2013/02/28/very-inspiring-blogger-award-2013/.
Grazie del tuo splendido lavoro!
Stefano
28 Febbraio 2013 @ 17:18
Grazie, ti metto la pagina su Facebook. 😀
Meryweb
28 Febbraio 2013 @ 22:26
Wow, grazie a te!
elena
1 Marzo 2013 @ 00:06
Scusa, ma non concorso pienamente. Io ho fatto il liceo linguistico e sto studiando lingue, quindi parlo con cognizione di causa. Prima di tutto, leggere è molto importante. Serve ad arricchire il vocabolario, a prendere confidenza con la sintassi, ad aumentare la comprensione. Dire che non serve a niente lo trovo superficiale. Lo stesso vale per la letteratura. Al liceo ho raggiunto un ottimo livello di francese proprio grazie alla letteratura, che ti fa prendere confidenza con la lingua di un certo livello, e alle interrogazioni di letteratura, rigorosamente in francese. Chi ripeteva a pappagallo non aveva buoni voti. Come compiti in classe ci venivano assegnati lunggi temi, utilissimi anche quelli, perché costro
elena
1 Marzo 2013 @ 00:19
(ho inviato per sbaglio per via del touch screen). Dicevo, i temi costringevano la mente ad elaborare concetti in lingua in tempi relativamente brevi. Poi è logico che per imparare a parlare bisogna parlare, ma dire che la grammatica è imutile è stupido. Tra l’altro, la grammatica inglese è tra le più facili (tra le lingue che conosco), ma in mezza giornata puoi imparare a farti capire. Da bambini parlavamo perché abbiamo imparato le parole parallelamente alla scoperta del mondo, perché imitavamo i suoni che sentivamo. Non possiamo paragonare l’apprwdindemto incoscio di una lingua (quello dei bambini nei primissimi anni di vita) a quello conscio in età adulta. Sul livello della scuola italiana sino invece d’accordo.
elena
1 Marzo 2013 @ 00:24
Ma non per quanto riguarda la letteratura, se fatta bene, non è inutile nozionismo, è un utile strumento per parlare in lingua, ampliare il vocabolario e arricchirsi, oltre cje per conoscere la cultura di un paese. E i professori lo sanno come insegnare, lo studiano ai corsi di abilitazione, solo che alcuni sono ancorati alle loro convinzioni, come la mia vecchia professoressa di tedesco che diceva che non potevamo capire una frase senza prima tradurla in italiano… Ridicolo.
In conclusione, chiedo scusa per il ppst frammentato e tutti gli errori di battitira, ma il touch screen mi fa impazzire.
elena
1 Marzo 2013 @ 00:27
Dimenticavo, per chi cerca madrelingua con cui far pratica: andate nelle università a caccia di erasmus, a volte il classico foglio in bacheca può essere molto efficace.
Stefano
1 Marzo 2013 @ 16:20
Ciao Elena, tu hai seguito un metodo diverso dal mio e mi fa piacere che abbia portato ai risultati sperati, ma anche io parlo con cognizione di causa (lavoro negli Stati Uniti e ho studiato Erasmus per 6 mesi) e il mio percorso è stato del tutto diverso. Ho imparato l’inglese senza grammatica, letteratura o apprendimento formalizzato di qualsiasi forma.
Pare che tutti e due i sistemi sono efficaci. Come dico nel corso completo di inglese che uscirà mercoledì, quello che conta è la quantità totale dei quattro cardini di una lingua: leggere, scrivere, parlare e ascoltare. Impari la lingua esercitandoti in questi quattro ambiti. Tu l’hai fatto con la letteratura, io l’ho fatto con internet. Ma per un autodidatta che vuole imparare l’inglese da casa e senza spendere migliaia di euro per un corso, consiglierei il secondo metodo. 🙂
giovanni
1 Marzo 2013 @ 17:05
Per chi non è appassionato/a di letteratura, su internet, troverà sicuramente l’argomento che più l’appassiona. Quindi sono d’accordo con Elena ma soprattutto con Stefano. Direi che usando il metodo di Stefano siamo di fronte ad una gamma di scelta ben più ampia in relazione alla moltitudine degli argomenti trattati in rete tra i quali sicuramente c’è quello che ci appassiona e che ci coinvolge e ci spinge(per seguire la nostra passione) anche ad imparare una nuova lingua.
elena
1 Marzo 2013 @ 18:17
Specifico che io parlavo di letteratura come strumento, non come fine. In pratica di un argomento come un altro da sfruttare per fare conversazione. Tu l’inglese l’hai imparato con la pratica sul posto, ed è senz’altro la soluzione migliore. Ma continuo a non concordare sulla grammatica. Ovviamente da sola è sterile e inutile, se fine a sé stessa, ma ignorarla può andare bene per i turisti, per chi vuole leggere, per chi vuole farsi capire, ma chi vuole davvero la padronanza della lingua deve approfondirla. Non è indispensabile per comunicare a un livello base, ma qui dipende dalle proprie priorità. Io voglio essere in grado di capire anche strutture più complesse e di esprimermi anche con un linguaggio più elegante e ricercato. Ma io studio lingue, quindi è logico che per me sia una priorità.
Vanno esercitate le 4 abilità, ed è verissimo, ma come possiamo pretendere di scrivere correttamente senza studiare la grammatica? Quella inglese sembra semplice, ma di fatto tutto il programma di grammatica di 5 anni di liceo linguistico (e non era poco), si è esaurito in due mesi al primo anno di università, e altre cose da imparare ce n’erano.
Matteo
1 Marzo 2013 @ 01:59
ciao. volevo chiederti cosa ne pensi del sito englishtown.
Se conosci il metodo usato oppure se tra i tuoi contatti ne hai sentito parlar bene.
Il tuo metodo di certo va bene. complimenti.
Come tempi cosa consigli? ovvio che più ci si impegna più i risultati arrivano prima, però non si deve rischiare di strafare.
Come indicazione generale 2 ore al giorno vanno bene?
Stefano
1 Marzo 2013 @ 16:27
Costa 70$ al mese, già questo mi fa dire che c’è di meglio. Englishtown può anche essere un metodo eccellente, ma il fatto è questo: sei tu che devi imparare l’inglese, non può essere insegnato come una qualsiasi altra materia. Oltre un certo livello, qualsiasi scuola o corso di inglese diventa inutile. Al contrario di qualsiasi altra disciplina su questo pianeta, la differenza fra un corso di medio-alto livello (sui 50-100€) e il migliore al mondo (Rosetta Stone, 500$) è minima. Quando hai un metodo solido e la voglia di fare, puoi partire per la tua strada. Il metodo solido te lo da il mio corso di inglese dinamico, la voglia di fare non te la dà nemmeno Rosetta Stone o Englishtown.
Matteo
1 Marzo 2013 @ 02:07
un’altra cosa.. quanto consigli di studiare prima di pensare di partire per una destinazione? arrivare a fare un test come lo ielts o il toefl o semplicemente arrivare ad un B1? grazie in anticipo.
Stefano
1 Marzo 2013 @ 16:29
Per me quei testi, ielts, toefl o robaccia varia sono inutili. Esistono così che chi non ha mai avuto voglia di imparare l’inglese seriamente può esibire un foglietto che certifica, quanto meno, uno studio asettico. Se vuoi andare in vacanza a Londra per imparare la lingua, puoi partire anche adesso.
Io non ho nessuna certificazione in inglese, mi basta dire che ho lavorato un anno negli Stati Uniti e ho studiato in un’università internazionale per sei mesi.
elena
1 Marzo 2013 @ 18:20
scusa se rompo, ma non sono inutili, per un motivo pratico. Esempio mio: voglio fare la specialistica all’estero, e nonostante la triennale in lingue, per l’ammissione richiedono la certificazione europea a livello C1. Quindi se qualcuno qui sta prendendo in considerazione l’idea di iscriversi in un’università all’estero, che ne tenga conto.
Resta fermo il punto che si può imparare una lingua senza che qualche ente lo certifichi. E per chi non ha vissuto all’estero, queste cose fanno curriculum. Non puoi applicare la tua esperienza a tutti, a te non serviranno per ovvi motivi, a chi non è mai uscito dall’Italia possono servire in un colloquio di lavoro.
Stefano
2 Marzo 2013 @ 02:34
Matteo mi ha chiesto che livello serve per andare all’estero, allora ho risposto: nessuno. Se decido di fare la specialistica in lingue all’estero e so già l’inglese, il C1 me lo mangio come niente. Quello è l’ultimo dei problemi, e secondo me l’unica cosa sulla quale uno dovrebbe focalizzarsi quando prova a imparare l’inglese. Non è con la certificazione che impari la lingua, ma con l’esercizio. Se il mio obiettivo è la certificazione, non imparerò l’inglese. Studierò per l’esame e basta.
Federica
15 Giugno 2016 @ 21:37
Purtroppo sto notando che ultimamente tantissime aziende o anche stage, dottorati, master richiedono certificazioni di lingua. Per l’inglese bisogna avere come minimo il First per essere ammessi! Ti dico solo che non ho potuto fare domanda a Milano per il dottorato perché richiedevano certificazione First! Anche per fare dottorati all’estero richiedono queste certificazione, c’è poco da fare! Quindi tanto inutili non mi sembrano, o almeno saranno poco utili a noi povera gente (visto che costano fior fiore di soldi sostenerli), ma sono utili alle aziende che che te lo richiedono.
Roberto Iacono
1 Marzo 2013 @ 11:40
Ti stimo Stefano!
È raccolto in un post tutto quello che penso, e che non è assolutamente facile da far capire a chi non ci è passato.
Io sono fermamente convinto che la scuola serva veramente a poco (ma poco poco), per le motivazioni che hai elencato, professori in primis!
Se vuoi imparare qualcosa, fallo da solo, ma praticamente! Se vuoi imparare a leggere in inglese, leggi in inglese. Se vuoi imparare a creare un blog, crealo. Se vuoi imparare a parlare in inglese, parla in inglese!
Solo provando si impara, non c’è nulla da dire!
Stefano
1 Marzo 2013 @ 16:32
Grazie Roberto, vedo con piacere che abbiamo la stessa mentalità! Immagino che tu WordPress l’abbia imparato da solo, non con qualche corso ipercostoso. Alla fine, i nostri due percorsi non sono così diversi.
Roberto Iacono
1 Marzo 2013 @ 16:50
Esatto Stefano, io ho imparato tutto da solo, e non parlo solo di WordPress 🙂
La scuola (Università compresa) mi è servita solamente per imparare a cavarmela da solo, ma non mi ha insegnato poi granchè, sono io che ho dovuto imparare a mie spese -.-
PS: ottimo blog, peccato averlo scoperto solo qualche settimana fa 🙂
seby
1 Marzo 2013 @ 17:48
ciao a tutti, non sono un gran commentatore ma ci tenevo a far sapere a chi cerca madrelingua con cui esercitarsi che ci sono dei siti di scambio linguistico attraverso i quali si possono cercare utenti ben disposti a parlare in inglese ed essere a loro volta aiutati in italiano. Può sembrare strano, del resto quale inglese vorrebbe imparare l’italiano? Eppure vi assicuro che ce ne sono parecchi.
P.S. Stefano sto seguendo il tuo corso di inglese dinamico, una cosa è sicura: SEI UN OTTIMO MOTIVATORE!
Stefano
2 Marzo 2013 @ 02:36
Grazie Seby. 🙂 Per i siti di cui parli, il mio preferito è lang-8.
Anonimo
2 Marzo 2013 @ 11:05
Ciao Stefano mi piacerebbe seguire il tuo corso…ma chi mi garantisce che non sia il solito pacco?? Anche tu in fondo chiedi dei soldi che si non sono tanti ma gratis non lo è.
Ivan
2 Marzo 2013 @ 12:23
Il fatto che Stefano mi mandi delle comode e-mail con i suggerimenti, che lui si impegni con passione e che mi trasmetta il giusto entusiasmo valgono molto più di un po’ di euro.
Euro che – è giusto sottolinearlo – NESSUNO MI HA MAI CHIESTO.
Ti sarai confuso. Capita.
Anonimo
2 Marzo 2013 @ 14:59
No scusa il corso Inglese Dinamico costa 59.90€ non penso di aver letto o capito male!! Ma comunque se il corso è valido e non è la solita presa in giro.. si puo’ sempre provare.
Ivan
2 Marzo 2013 @ 15:50
Concordo. Se hao qualche dubbio e vuoi conoscere un po’ meglio il metodo “vai e impara” c’è ad esempio Livemocha che ti permette anche di chattare “viva voce” con altri utenti. Prova e poi torna, sono sicuro che apprezzerai ancora meglio.
Stefano
2 Marzo 2013 @ 16:33
Anche Lang-8 o Busuu. Ma secondo me quei servizi vanno bene per migliorare l’inglese, non per impararlo da zero.
Ivan
2 Marzo 2013 @ 12:27
P.S: affiancare alle e-mail anche un vero corso d’inglese mi sembra naturale. Di solito i corsi-pacco non lo fanno, si imitano a volantini di marketing.
Poi, se vuoi un “vero” corso d’inglese frequenta una scuola qualsiasi, vedrai se il prezzo non lievita! Dici di poterli rischiare, quegli euro, per un corso d’inglese diverso dal solito? Io dico che l’ho già fatto altrove e ha funzionato alla grande.
Se Stefano – e ne sono sicuro – sta seguendo quelle orme, siamo in otime mani. E a un terzo del prezzo.
mindwhile
2 Marzo 2013 @ 13:15
a me non piacciono i siti che poi ti rifilano prodotti a pagamento perché mi sembra che gli articoli settimanali diventano solo un pretesto per attirare le persone e spingerle a comprare poi ebook o mp3.
Però a differenza di tutti gli altri siti Stefano offre la garanzia 30 anni! Non posso che apprezzare questo comportamento di completa apertura verso i possibili futuri clienti! Spesso in 30 giorni non si può giudicare un prodotto!
Mia zia insegna inglese e spesso ho fatto ripetizioni con lei per cui adesso so parlare senza Orrori grammaticali e fluidamente.
La letteratura non serve. E’ parzialmente vero, serve a capire si é sviluppata la lingua nel tempo (ma spesso ci sono parole che non si usano più, frasi girate in modo non corretto nel comune inglese perché in poesia tutto é concesso), serve perché é cultura (Shakesperare, Elliot, Wilde, tanto per citarne alcuni).
E’ un po’ come la letteratura italiana, non serve ad imparare la lingua ma ti da strumenti e spunti su argomenti di cui parlare, per non parlare solo di tette, culi e macchine. Detto ciò trovo inutile imparare sonetti e min*hiate varie con frasi scorrette che ti confondono, non sapendo ancora padroneggiare la lingua perché in 2 anni di superiori dove si fa solo grammatica, non si hanno gli strumenti adatti per usare e perfezionare le conoscenze grammaticali apprese dovendo essere vincolati agli argomenti di letteratura che ti confondono le poche idee che uno studente ha già per conto suo già poco chiare.
Non é colpa degli insegnanti che si trovano un programma da seguire con 20-30 ragazzi in classe da controllare. Imparare a parlare una lingua tralasciando la cultura e la letteratura é assurdo, non puoi far crescere dei ragazzi che sono già delle scimmie per conto loro togliendo ancora quel briciolo di cultura che viene fornito con l’istruzione scolastica. Basta notare che il 50% italiani ha votato due clown. Ma questo é un altro discorso.
Servirebbero dei corsi pomeridiani o più ore di conversazione, spesso del tutto assenti (nel mio caso, ma facevo ripetizioni gratuite con mia zia). Ma gli insegnanti non verrebbero pagati e solo pochi di loro sarebbero disposti a lavorare gratis per i loro ragazzi fuori dall’orario scolastico.
L’unica alternativa é l’homemade learning. Con libri tipo quelli di ‘ John Peter Sloan’ o con qualcosa tipo il tuo ebook.
Io ho studiato solo su libri classici come Longman Oxford Collins e molti altri e in alcuni di essi ha lavorato anche mia zia dato che quando uno insegna da anni sa già quali sono gli argomenti su cui concentrarsi e su cui i ragazzi hanno particolare difficoltà e soprattutto sa quali sono gli argomenti che sono indispensabili da sapere per poter comunicare e in che ordine trattarli, per cui ha aiutato gli scrittore stranieri madrelingua a organizzare i libri di testo nel modo migliore per imparare la lingua.
Non so se il tuo ebook ha tutti questi accorgimenti dato che la tua esperienza é breve ed effettivamente non é il tuo campo, non hai mai dovuto insegnare a centinaia di persone a parlare a scrivere e inoltre la tua conoscenza dell’inglese priva della grammatica mi fa alquanto storcere il naso perché, si, la grammatica é semplicissima soprattutto dopo anni che uno è a contatto con l’inglese ma ci sono regole e argomenti tosti che sono indispensabili da sapere per poter parlare alla perfezione una lingua e questi strumenti li può avere chi parla perfettamente inglese e lo insegna da anni come un insegnante valido (tipo mia zia). Senza questi strumenti si può comunque parlare ma non si raggiungerà mai un livello di conoscenza superiore.
La difficoltà primaria é che spesso gli studenti non conoscono l’italiano e la grammatica italiana, per cui é difficile se non impossibile insegnargli quella inglese seppur sia semplice (se non usano il periodo ipotetico in italiano non lo impareranno MAI in inglese).
La conoscenza a cui stai puntando penso che possa essere considerata livello basso-intermedio giusto? Perché per poter passare il CAE non si può non studiare sui libri Longman Oxford Collins che ti danno tutti gli strumenti per poter comunicare in un modo migliore di questo: http://www.youtube.com/watch?v=RWa9U79-Yg0
Inoltre trovo indispensabile avere qualcuno con cui parlare e studiare per migliorare e aiutarsi a vicenda. Magari potresti proporre ai tuoi clienti se vogliono condividere l’account di skype tra di loro con te da tramite per potersi allenare con qualcuno che ha la stessa voglia di imparare e con un livello di inglese simile!
Mi sono dilungato parecchio ma questo é quello che penso, in ogni caso questa é la strada che hai deciso di intrapendere e non posso che augurati un grosso in bocca al lupo!
Stefano
2 Marzo 2013 @ 15:27
Tanta stima per il lungo messaggio Mindwhile! 😉
Per rispondere alla tua domanda finale: il mio metodo non è scolastico, nel senso che non ti insegna tutti i passi ma il metodo dal quale partire per imparare per conto tuo. È un manuale di auto-insegnamento. Se conosci “speak from day 1”, lo stile è quello. Quindi puoi partire dal livello basso, poi salire e arrivare all’avanzato. Io mi considero un C2 nello scritto e C1 nell’orale, tutto senza grammatica. Secondo me è inutile iniziare a parlare di CAE e altre certificazioni avanzate quando ancora non sai ordinare una Guinness a Dublino, prima partiamo dalle basi. Il resto verrà.
Se sei iscritto al corso via email, la grammatica è la stessa della seconda lezione. Tanto basta per iniziare a parlare.
Io glottologia l’ho letta ma mai studiata all’università, ne conosco solo i principi.
Stefano
2 Marzo 2013 @ 15:12
Nessuno. Se cerchi una ragione razionale, non c’è. L’unica è provare a contattare quelli che hanno acquistato i suoni per dormire bene e hanno chiesto un rimborso, loro ti diranno che non faccio domande e restituisco i soldi.
D’altra parte, guarda il primo articolo: maggio 2010. Secondo te, dopo quasi tre anni ci tengo a rovinarmi così la reputazione? Il passaparola è l’arma a doppio taglio più potente.
Anonimo
2 Marzo 2013 @ 15:28
Grazie questo mi basta! E speriamo aiuti anche me!!
seby
2 Marzo 2013 @ 18:00
io ho provato conversation exchange ed è pieno di utenti ben disposti a fare uno scambio linguistico. La maggior parte ha skype per cui c’è la possibilità di ascoltare direttamente la pronuncia di un madrelingua. L’esperienza mi ha insegnato che anche se si impara bene la grammatica, non appena senti parlare un madrelingua pensi di ascoltare un altra lingua 😀
Stefano
2 Marzo 2013 @ 18:02
Non conosco questo sito, ma se ti piace e ti sta aiutando continua a usarlo! Nei prossimi giorni lo guarderò più attentamente, sembra interessante. Grazie per la segnalazione. 🙂
Mc128k
3 Marzo 2013 @ 02:46
Usate “Rosetta Stone”. Fa miracoli.
Giovanna
3 Marzo 2013 @ 14:44
Il mio inglese è abbastanza buono, visto che sono stata negli Stati Uniti per quasi 3 mesi… il mio problema è che riesco a conversare di cose abbastanza semplici o se un americano parla con me, io lo capisco molto bene… ma quando ascolto un americano parlare con un altro americano, oppure quando sono in un gruppo di persone, diventa tutto più difficile! non riesco a tenere il discorso per tanto tempo e non capisco il perché! forse perché devo imparare altri argomenti?
Stefano
4 Marzo 2013 @ 15:34
Forse quando gli americani parlano con te usano un vocabolario semplice e parlano chiaro, mentre fra di loro usano accenti regionali e parlano veloce. Un’altra ragione può essere che ancora puoi migliorare con l’orale, ti serve la massima concentrazione per capire quando ti parlano in inglese. Una concentrazione che puoi avere solo quando qualcuno parla con te.
matteo
6 Marzo 2013 @ 03:11
Ti avevo scritto 30 messaggi fà riguardo al corso online englishtown.
Volevo il tuo parere perchè io sto già seguendo questo corso.
mi è costato in totale 18 euro e posso usarlo tranquillamente per un anno.
non sono 70 euro come pensi.
ho avuto 9 paia di cuffie
365 lezioni di gruppo con docenti madrelingua
100 lezioni private con docenti madrelingue
4 lezioni di fluency
e un anno per utilizzare tutto questo.
ovviamente se tu ti iscrivi normalmente senza usare un pò d’intelligenza paghi 50 euro circa.
tutto questo per dire cosa, il tuo corso è sicuramente un buon corso perchè mi piacciono i tuoi post e il tuo sito oltre ad essere istruttivo è anche motivante. Però per un ragazzo della mia età che sa usare internet tutto ciò che offri con il tuo corso lo trova gratuitamente su internet.
Lo so, ho speso 18 euro tu dirai.
Ma i professori internet diffilmente te li da gratis.
Studio circa dalle 2 alle 4 ore al giorno.
Una conversazione con un professore la so sostenere ovviamente il mio livello è un A2 quindi non conosco tutti i vocaboli possibili però diciamo che me la so cavare abbastanza bene.
Secondo me faresti un grande affare se tutto ciò che hai inserito nel tuo corso si potesse avere come applicazione sul cellulare.
Sarebbe favoloso e sicuramente avrebbe un grande successo.
C’avevi già pensato?
Stefano
6 Marzo 2013 @ 03:41
Potrei farlo, ma un’app un po’ avanzata costa migliaia di euro che al momento non ho. 😛
Da quanto mi dici, il sistema di Englishtown è molto diverso dall’Inglese Dinamico. Visto il numero delle lezioni poi immagino siano lezioni pre-registrate, sbaglio?
Se Englishtown ti piace e lo utilizzi con successo sono felice per te. 🙂
Matteo
6 Marzo 2013 @ 16:33
Si costa tanto fare un app e poi dovresti dedicarci tanto tempo anche per poterla aggiornare etc.
Comunque se ci riuscissi o trovassi un amico che condivide con te questa passione, avrebbe successo.
Si ovvio che è diverso però io non utilizzo solo englishtown (le lezioni sono online con professori veri, niente di registrato, tutto fatto direttamente.)
Vado su sharedtalk, chatto e mi faccio amici che poi posso aggiungere su facebook e/o skype così posso parlare quando voglio.
Stavo organizzando di andare in australia e il ragazzo mi avrebbe pure ospitato se la data non fosse stata la stessa in cui lui partiva per la Germania.
Utilizzo engvid.com per avere qualche lezione di grammatica o consigli inglesi da professori madrelingua.
Guardo film o telefilm sottotitolati. L’ideale sarebbe senza però vabbè, pian piano.
Ho iniziato da circa un mese.
Forse faccio anche altro,però ora non mi viene in mente.
Grazie al tuo post di come imparare l’inglese e ad altri siti mi sono creato la mia scaletta o routine che ogni tanto rompo come ho imparato da uno dei tuoi post.
Utilizzo anche una tecnica di memorizzazione, non so dove l’abbia letta, che dice che per fare in modo che un argomento si instauri nella memoria a lungo termine bisogna ripassare tale argomento con una certa scadenza. Infatti riguardo certi video dopo 2 giorni, dopo 4 giorni, dopo 8 giorni e dopo 16.
Comunque un ottimo consiglio che posso dare è di essere constanti per i primi 21 giorni perchè poi ci si abitua.
Rom
6 Aprile 2013 @ 20:43
Bravo come sempre! ; )
Stefano
7 Aprile 2013 @ 16:43
Grazie. 😉
Francesco
12 Settembre 2013 @ 11:18
Ciao,
io sono a un livello intermedio di inglese, l’ho imparato quel poco che so alla tivi.
solo che mi piacerebbe fare anche qualche esercizio di grammatica e avere qualche spiegazione!
Qual è il miglior libro di grammatica inglese?
😀 Grazie in anticipo della risposta 😀
Stefano
12 Settembre 2013 @ 17:04
Piuttosto che un libro Francesco, ti consiglio questi tre video: http://www.mindcheats.net/inglese-dinamico 🙂
Anonimo
12 Settembre 2013 @ 19:05
Si ma io non parto da un livello base per questo vorrei solamente un buon libro di grammatica inglese in cui ogni tanto posso sbirciare… Dato che devo raggiungere un livello abbastanza alto per l’uni… Da riguardare sempre… Senza dubbio il tuo corso è fatto bene…✌
Diego
8 Ottobre 2013 @ 17:49
Io sono convinto che l’apprendimento di una lingua sia una cosa molto soggettiva. Mi ricordo di compagne alle superiori che avevano 8 perché magari facevano tutti giusti gli esercizi di grammatica e imparavano interi testi a memoria ma poi quando era ora di parlare davvero non erano capaci di mettere insieme due parole e si imbalbettavano. Altre persone invece magari studiano poco però sono più brave ad esprimersi. Sono convinto che ci sono persone portate che imparano una nuova lingua con molta facilità e altre che anche dopo anni e anni non saranno mai capaci di parlarla decentemente. A parte le predisposizioni soggettive comunque sono convinto che vale di più un mese in un paese madrelingua che dieci anni di studio. C’è poco da fare, una lingua si impara ascoltandola e se non ci fai l’orecchio non imparerai mai a comprenderla. A parte la capacità di esprimersi la cosa fondamentale e ancora più difficile è la comprensione orale e questa si raggiunge solo interloquendo con madrelingua e ascoltando film e trasmissioni in lingua. Considerando che l’accento e leggermente la pronuncia cambiano da paese a paese (non so se avete mai provato a parlare con irlandesi, scozzesi, australiani ec…) se vuoi riuscire a comunicare bene con tutti devi avere una base ben solida. Considerato tutto questo credo che l’insegnamento dell’inglese nelle scuole italiane sia pessimo sia per colpa dei programmi che per i professori spesso incapaci. Fosse per me farei insegnare solo a professori madrelingua. Comunque a parte questo credo che a scuola bisognerebbe parlare molto di più e imparare a conoscere un inglese più colloquiale. A scuola si imparano sempre le solite frasette che non usa nessuno e quando si trova con un madrelingua si trova di fronte ad espressioni e modi di dire che non riesce a comprendere. Sono comunque d’accordo che lo studio sui libri sia fondamentale come infarinatura e base di partenza ma poi l’inglese si impara sul campo … anche la grammatica. Certamente lo studio può poi aiutare a perfezionarsi e a parlarlo in maniera corretta sotto tutti i punti di vista.
Martina
22 Dicembre 2013 @ 01:58
Ciao Stefano, sono finita qui per caso perché stavo cercando pareri sul sito Englishtown e mi sono ritrovata in questo blog dato che non sono totalmente convinta. Io ho perso l’inglese nel tempo, volevo fare l’erasmus ma non sono rientrata in graduatoria quell anno per 1 posto e dato che volevo partire ho deciso di andare a imparare lo spagnolo. Sono stata per 2 anni, un mese in Africa e riuscivo a cavarmela ma il tempo che ho dedicato ai miei studi mi ha portato via tanto anche perché nel mentre lavoravo. A breve però inizierò un Master molto importante per me e voglio assolutamente tornare almeno a parlarlo a un livello decente durante l’arco del master dato che voglio tornare all’estero. Tanto tempo non avrò per STUDIARLO ma penso questo sia il tuo pensiero principale da quel che ho capito dato che avrò una mole di studio ampia, quindi tirando le somme, in tutto questo tu offri un metodo x aiutare le persone? Grazie per la disponibilità! !
Ivan
22 Dicembre 2013 @ 09:31
Ciao Martina!
Innanzi tutto, premetto che io non mi occupo di corsi d’inglese però un po’ di esperienza ce l’ho… in altri settori, per quel che riguarda la formazione.
Bene, dirai, e con ciò? Beh, visto che a me non piace perder tempo – e tanto meno ne hai da perdere tu stessa, a quanto leggo – non posso che consigliarti il percorso che ha scelto Stefano.
Come tutte le cose, però, ha un suo perché. Per quel che mi riguarda, tutti i “full immersion” e simili hanno appunto un senso se uno ha poco tempo e vuole (o deve!) cominciare da subito a far pratica.
E, facendo pratica, chiunque si renderà conto di ciò che serve per raggiungere determinati traguardi. Così, nel tempo e un po’ alla volta, eliminerà gli ostacoli.
Lo so, detto così suona un po’ come inutile mettersi li a fare un sacco di mini-corsi su questo o quello ma credimi, siccome senza un piano non si va da nessuna parte, prima fatti aiutare da qualcuno e costruisciti un tuo percorso, generico magari ma che ti porti ad un obbiettivo.
Lo so, forse ho scritto un sacco di banalità e me ne scuso ma tant’è, spessissimo mi capitano professionisti che non si rendono conto di questo aspetto, puntando solo all’immediato.
Martina
14 Gennaio 2014 @ 14:28
Scusa il ritardo nella risposta Ivan ho letto solo ora….effettivamente ho scelto di seguire il corso di Stefano e sto procedendo a piccoli passi ma mi rendo conto che leggere, ascoltare, parlare ecc… mi sta portando a ricordare molte più cose in breve tempo rispetto ai corsi che vengono proposti su internet. Certo, non è così semplice ma piano piano penso di potercela fare, nonostante gli impegni !
Martina
14 Gennaio 2014 @ 14:09
Lang- 8 è qualcosa di spettacolare!! Grazie Stefano!!
Stefano
14 Gennaio 2014 @ 18:30
Prego Martina. 🙂
loris
21 Luglio 2014 @ 20:44
Gentilissimi tutti, ho letto i commenti e sono assolutamente sconcertato. So un insegnate d’inglese madre lingua (scusate il mio italiano). Sono ormai 4 anni che insegno in aziende, scuole medie, privati a tutti i livelli e per vari esami. Innanzi tutto faccio del mio meglio per far si che i corsi siano mirati allo studente/i quindi anche creado un’atmosfera di voler imparare. Ho scoperto molti livelli di qualita’ ma non solo quello che viene insegnato e’ a “papagallo” ripetendo quello che scritto su libri senza motivare o aggiungere ben poco. In molti casi vedo che ci sono persone che di insegnare non ne hanno voglia e vogliono solo essere pagati (io sono sempre stato orgoglioso del mio lavoro anche il piu’ sempplice) ma ci sono anche studenti che non voiglio imparare, detto questo e’ riuscire ad aprire la scatole e farli imparare. Mi ricordo un pai di anni fa, andai ad insegnare ad un gruppo di disoccupati, ed uno di loro mi disso “io non voglio essere qui e non voglio imparare ‘inglese”, chiese “che cosa vorresti fare ed imparare “… risposta ” saldare, fare il saldatore”, risposi 2domani la prima ora sara’ sulla saldatura /. in Inglese” il giorno dopo si mette a ridere “pero’ dopo la prima ora ad insegnarli terminogia in inglese per saldatori” divento il miglior studente, alla fine mi chiese di preparare un CV (aveva solo a 3a media ma con varie esperienze lavorative)… dopo un pai di mesi ando all’estero a lavorare come saldatore…. questi sono le grandi motivazioni…. L’inegnate apre le porte lo studente deve entrare…..
Anita
19 Agosto 2014 @ 10:55
In parte posso concordare…
Sicuramente per apprendere l’inglese (o qualsiasi altra lingua) E’ NECESSARIO parlare, parlare, parlare, parlare… e magari con un madrelingua!
Peró non boccerei a priori né tutti i corsi, né tutti gli insegnanti… credo esistano valide offerte: con professori competenti e ad un prezzo accessibile.
Laura
30 Settembre 2014 @ 18:55
Ciao Stefano!
Anch’io come altri trovo molto superficiale ciò che hai scritto.
La glottodidattica ha già da diversi anni reso chiaro che la lingua si “acquisisce” e non si “apprende”: l’acquisizione è il processo naturale attraverso cui si impara una lingua in maniera spontanea e inconsapevole venendo esposti a essa, l’apprendimento è il processo consapevole di studio di una lingua. E’ stato Krashen a sostenere che solo l’acquisizione genera produzione linguistica e che l’acquisizione comincia nel momento stesso in cui ci dimentichiamo di star imparando (“rule of forgetting”…era il 1980!). L’acquisizione funziona come dici tu: ascoltiamo, formuliamo ipotesi sul funzionamento della lingua, quando abbiamo interiorizzato i meccanismi linguistici proviamo a usarli per parlare… più parliamo, più abbiamo occasione di “verificare” le nostre ipotesi e progredire nella competenza.
L’apprendimento ha comunque una funzione, che è quella di controllo della produzione (evito gli errori ponendo attenzione consapevole sulla forma); oltretutto la riflessione esplicita sulla lingua ha una ricaduta positiva sui processi di acquisizione per via del ruolo dell’attenzione consapevole sulla memoria.
Essendo queste nozioni ormai assodate nella scienza dell’insegnamento linguisitico, ormai qualsiasi corso di lingua ha un’impostazione di tipo COMUNICATIVO: il discente deve imparare non solo a “parlare” e basta, ma a “comunicare”, esprimere i propri bisogni e raggiungere i propri scopi con la lingua. Per farlo sono necessarie attività che sviluppino le quattro competenze di base, produzione scritta, orale, comprensione scritta e orale. E’ importante svilupparle tutte e quattro, in equal modo: le priorità dipenderanno dalle esigenze specifiche (per qualcuno potrebbe essere più importante sviluppare la produzione e comprensione scritta o viceversa).
Questo è ciò che si propongono i corsi di lingua oggi; non so di che anno sei tu, ma basta solo sfogliare i libri scolastici di oggi e quelli di qualche anno fa per capire come stanno cambiando le cose.
Poi naturalmente più si viene esposti a input (ricezione) e più si ha occasione di produrre output (produzione) più si impara… diciamo che TUTTO FA BRODO! Leggere, scrivere, parlare, ascoltare…
Direi che anche un corso di lingua non fa certo male! Naturalmente i corsi hanno un numero limitato di ore e mezzi… ma trovo che screditarli sia veramente superficiale e anche irrispettoso! A parte che in un corso di inglese non si “studia” la lingua. Lo studio delle regole occupa, almeno secondo le impostazioni moderne, una minima parte! Ormai le regole grammaticali si SCOPRONO attraverso i testi e l’insegnante chiede di metterle in pratica prima ancora di fornire la regola…
Inoltre ognuno apprende a suo modo, esistono diversi stili di apprendimento: per qualcuno lo strategie di studio “canonico” possono essere altrettanti efficace… infine, la competenza grammaticale è comunque parte della competenza comunicativa, quindi uno la grammatica LA DEVE SAPERE, che poi sappia esplicitare o no la regola questo è un altro discorso…
Esistono poi scuole coi metodi più svariati! Il metodo Berlitz ad esempio abolisce completamente la grammatica, si ascolta e parla in lingua da subito… per qualcuno è disorientante e controproducente, per altri estremamente efficace!
insomma il tuo è un discorso semplicistico giusto per vendere un corso di inglese facendo marcia sul luogo comune che “per imparare una lingua devi parlarla!”. Fin qui ci siamo tutti. I corsi di lingua hanno il vantaggio di essere contesti GUIDATI quindi il docente può porre l’attenzione dello studente su determinate strutture, cosa che non avviene in contesto spontaneo. Ovviamente si è esposti alla lingua per molto meno tempo, in un contesto artificiale, e entrano in gioco tanti fattori che possono inibire l’acquisizione …. ma non trovi che il tuo discorso sia davvero troppo, troppo riduttivo?
Tommaso Guariglia
2 Giugno 2019 @ 11:58
Brava, mi sembra una risposta corretta, precisa e circostanziata. Anche io ho provato il metodo Berlitz e tutte le altre APP online. Il successo è assicurato con un mix di fattori. Infatti nel metodo che tu citi c’è proprio questo: mix di diverse esperienze linguistiche sommate che insieme danno il risultato. Questo è solo un articolo pubblicitario per promuovere il suo corso.
inglese
30 Ottobre 2014 @ 14:34
sono poco d’accordo con questo articolo, nel senso che dipende che inglese si vuole imparare, io ho insegnato in inglese in alcune scuole per stranieri qua in Italia, e ho visto ragazzi parlare un inglese molto fluido, ma alla prima parola da scrivere sbagliare clamorosamente cose banali…e allora che significa?…che va bene incontrare qualcuno scambiar due chiacchere, ma se poi magari devo pubblicare un articolo su un blog per dire o scrivere una corrispondenza, non so neanche da che punto partire?…
Poi un altro limite del parlarlo e basta, è che nel linguaggio parlato si usano sempre gli stessi vocaboli, alcuni anche usati male che ormai fanno parte di un basso slang. Per saperlo bene l’inglese bisogna conoscere bene soprattutto la letteratura, leggere libri in inglese, sennò il nostro dizionario si limiterà sempre a quelle poche parole.
giovanna
17 Novembre 2014 @ 21:58
viene rilasciato un certificato alla fine del corso?
ne avrei bisogno per l’università.
livello b1.
grazie
Loris
17 Novembre 2014 @ 23:01
Ciao… allora io insegno il PET ed il KET ma anche IELTS, pero gli esami vengo fatti fuori sede e in un centro autorizzato. I primi due specialmente il PET se fatto bene da allo studente una buona base. Pero per l;universita devi capire che se tu vai in Inghilterra devi avere un livello parlato e scritto! elevato non puoi presentare un report scritto “non bene”, Ho portato degli alunni attraverso il percorso IELTS che dovrebbe darti l’entrata all’univesita ma questi studenti avevano un livello parlato molto molto alto…..potevi mantenere una conversazione veloce con loro. DEvi anche capire che quando arrivi in un’aula ti trovi davanti professori con diffferenti pronuncie quendi devi “prendere l’orecchio” e questo non e’ facile ci vuole pazienza, ma ti consiglio di ascoltare differenti “inglesi” Ho anche avuto studenti di una grande scuola privata che sono adesso in in ghilterra ed in america anche loro avevano delle basi molto solide… se vuoi fare una chiaccherata piu’ dettagliata su cosa vuoi fare.. mandami un email.. e vediamo come posso aiutarti. Se vuoi farlo devi avere costanza tencnacia e molta stamina… pero lo poi fare… non ci sono limiti su quello che puoi fare.
Matteo
22 Novembre 2014 @ 02:48
Penso che il corso d’Inglese nelle scuole non debba neppure esistere. Lo studio della lingua straniera deve essere una scelta, non una imposizione. Per molti anni in molti paesi dell’est europeo si insegnava il Russo, per esempio. Si trattava di un’imposizione politica, certamente diversa da quel che riguarda l’Inglese. Ma sarebbe davvero così diverso se invece di un’imposizione politica, l’imposizione arrivasse da ragioni di interesse diverso, per esempio economico? Tra trent’anni ci sembrerebbe normale che si insegnasse il cinese a scuola perché “tutti lo parleranno”?
Il risultato degli insegnamenti scolastici che riguardano l’inglese è inoltre piuttosto evidente, in pochi escono dalle superiori, compresi i licei, e sono in grado di completare un dialogo.
Chi ha intenzione di studiare l’Inglese, perché lingua utilissima, dovrebbe aver la possibilità di farlo, ma in corsi ben fatti e con madrelingua. Magari pubblici, è proprio un sogno?
Stefano
24 Novembre 2014 @ 22:27
Ciao Matteo, purtroppo quando il sistema scolastico fallisce bisogna diventare autodidatti. E’ un vero peccato, perché molti studenti abbandonano lo studio dell’inglese perché viene insegnato male e, a volte, con troppa superficialità. Dalle mie parti vedo che stanno nascendo dei “salotti di conversazione”, ma da lì a corsi ben formati la strada è lunga.
Anna
31 Marzo 2015 @ 14:15
Anch’io la pensavo come voi, ne ho provate tante di scuole alla fine sono andata in una piccola scuola a Milano in via sarpi che si chiama WorldBridge, hanno appena aperto, sono partita diffidente, mi serviva imparare l’inglese per fare application per un università in Uk.
Posso però con felicità riportarvi la mia esperienza super positiva, insegnanti molto preparati, e prezzi super bassi, gruppi piccoli ( non come alcuni che sono in 20 in classe e non impari niente ). ve lo consiglio!!!
Nadia
11 Giugno 2015 @ 12:44
Ciao, io sono d’accordo con te solo in parte, nel senso che è vero che i corsi in Italia sono di scarso livello e alla fine non ti consentono di parlare la lingua, ma è anche vero che dipende a che livelli vuoi arrivare. Se vuoi imparare anche la grammatica o comunque a scrivere in inglese, un minimo di corso ci vuole. Personalmente io consiglierei a tutti un viaggio studio all’estero, perchè l’ho fatto ed è il metodo più veloce per imparare le basi, la grammatica etc tramite il corso, e mettere tutto subito in pratica vivendo per un periodo sul posto. Io ho prenotato il mio viaggio studio con MLA, sono stata 1 mese a Londra e ho imparato tantissimo. Ma come loro ci sono tantissimi operatori che offrono questo tipo di servizio. Onestamente lo consiglierei a tutti quelli che non si accontentano dell’inglese “maccheronico” ma ovviamente è solo il mio punto di vista.
loris
11 Giugno 2015 @ 13:20
il problem che imparare una lingua non e’ difficile se lo devi fare perche’ ti piacia. Il problema e’ che la prima cosa che devi imparare e’ parlare (che lo fai in qualunque lingua impair da neinato).
La grammatical e scriverlo correttamente e’ una seconda fase. Essere sul luogo aiuta molto. Il problema che l’inglese e’ aralto da tutti differentemente. Londra va bene….ma parlano un buon inglese a londra… discutibile……
Andrea Mariani
15 Giugno 2015 @ 11:33
Che la letteratura sia inutile è un errore. Piuttosto le regole grammaticali sono inutili. Del resto prima nasce la lingua, poi ne viene dedotta la regola grammaticale.
Personalmente parlo, scrivo e leggo in inglese, francese e tedesco e delle regole grammaticali non ne ho mai fatto un gran uso cosciente. Le uso così come le uso in italiano, vale a dire in maniera completamente automatica e come le ho imparate? Sicuramente parlando con madrelingua ma così come sbagliano gli italiani la loro stessa grammatica, così la sbagliano gli stranieri e se vuoi veramente padroneggiare una lingua BENE devi per forza di cose cominciare a leggere libri scritti correttamente. A furia di leggere libri scritti da autori contemporanei (se dovessi parlare come Shakespeare, Goethe o Joachim du Bellais non sarei del tutto incomprensibile ma decisamente stravagante si, così come se un italiano parlasse come scriveva Dante Alighieri) la grammatica la impari eccome. Impari le regole corrette e non quelle gergali.
Ti assicuro che molto spesso correggo testi redatti da madrelingua che commettono degli errori grammaticali che un bambino di 10 anni non commetterebbe, e questo lo posso fare solo perché non uso espressioni gergali nello scritto e nelle conversazioni lavorative.
Poi se uno si accontenta di “farsi capire” è un altro discorso ma una solida base grammaticale corretta è necessaria se si vuole lavorare con una lingua straniera.
Marco
24 Novembre 2015 @ 11:20
è inutile fare un corso di inglese se non è basata sulla comunicazione. Stare in aula a leggere un libro oppure fare esercizi per tutta l’ora non serve a nulla. Credo che da qualche anno ci siano alcune scuole qua a Milano che siano riuscite ad afferrare questo concetto, quindi ne vale la pena iscriversi a un corso di gruppo, al massimo si paga una decina di euro.
Mc
24 Luglio 2016 @ 20:15
L’articolo è un pò troppo generalistico, esistono sicuramente scuole di inglese poco competenti, ma come co-fondatore di una scuola di inglese a Roma (di cui non farò il nome perchè fortunatamente non abbiamo bisogno di questo tipo di pubblicità) posso dire che:
1) I nostri insegnanti sono tutti madrelingua (inglesi o americani), laureati e con certificato per insegnanre la lingua inglese
2) La nostra responsabile didattica è pluri-laureata con lode nell’insegnamento di lingue straniere e in scienze della traduzione, ed è colei che “insegna agli insegnanti” il nostro metodo comunicativo
3) Per quanto riguarda i prezzi i nostri corsi non costano migliaia di euro ma qualche centinaia, le lezioni individuali “da 60 minuti” costano da 27 a 34 euro.
4) I nostri risultati sono dati dal raggiungimento dei certificati Cambridge (KET PET FIRST CAE IELTS ecc), dal superamento degli esami universitari, dal superamento di colloqui di lavoro andati a buon fine ecc ecc
G.Martini
9 Settembre 2016 @ 12:30
Ho provato tanti dei corsi menzionati nei commenti ma non li ho trovati efficaci. Non ne voglio parlare male perché non mi sembra giusto dire che non funzionano solo perché io non mi sono trovato bene. Forse non esiste un metodo che funziona per tutti perché non siamo tutti uguali, ma per me l’unico corso fai da te serio che ho trovato (grazie a un mio amico che insegna inglese) è Brickster. Sono entusiasta di questo corso e ne parlo continuamente con tutti perché mi ha dato veramente tanto.
G.Martini
9 Settembre 2016 @ 12:32
Ho provato tanti dei corsi menzionati nei commenti ma non li ho trovati efficaci. Non ne voglio parlare male perché non mi sembra giusto dire che non funzionano solo perché non hanno funzionato con me. Forse non esiste un metodo che funziona per tutti perché non siamo tutti uguali, ma per me l’unico corso fai da te serio che ho trovato (grazie a un mio amico che insegna inglese) è Brickster. Sono entusiasta di questo corso e ne parlo continuamente con tutti perché mi ha dato veramente tanto.
colleen corradi
13 Ottobre 2016 @ 11:09
commento dicendo che le scuole private NON sono come le scuole pubbliche… dire che i corsi non servono a niente mi fa pensare che chi scrive questo articolo è piuttosto ignorante in materia… .e vuole promuovere i propri corsi? mah!
Mike Brown
17 Novembre 2016 @ 19:26
Trent’anni che insegno privatamente nelle aziende del nordestbItalia – sono madrelingua – e sono d’accordo che bisogna tirare la gente fuori dal comfort zone. Come un buon allenatore mette in difficoltà gli atleti. Bisogna spingere forte, esigere tanto. Bisogna parlare imparando scioltezza con forme difficili (“Do you want them to tell us?”) e ripetre ad nauseum quanto imparato.
Fuori lezione bisogna cogliere ogni opportunitá per fare pratica.
Stefano
6 Dicembre 2016 @ 17:47
Dai secondo me con l’insegnante giusto si può raggiungere gli obiettivi.. da qualche mese frequento la scuola di inglese Scrambled Eggs a Milano e sono arrivato fino a livello B2! Lezioni individuali fanno la differenza, sono care ma ne valgono la pena!
marco
16 Dicembre 2016 @ 13:57
Salve,
per imparare una lingua bisogna studiare e praticare. Concordo pienamente sul fatto che bisogna riformare i programmi scolastici e dedicare anche più ore alle lingue straniere. Non concordo affatto sul discorso della letteratura. Questa si studia per cultura, per conoscere meglio il paese straniero ed il suo pensiero, non certo per imparare la lingua. Nessuno in Italia studia la letteratura italiana per imparare l’italiano.
Immaginati uno straniero in italia che legge: “la tomba di Dante” e poi dice,” Dante chi”, ora applica lo stesso paragone ad un italiano all’estero.
giovanni
7 Gennaio 2017 @ 14:00
Concordo in tutto. Io ho imparato l’inglese solo quando mi sono messo con David, le lingue si imparano bene solo nella culla o nel letto… ricordatelo e “fatevi” anche voi uno strafigo come David.
Attilio Gallini
8 Gennaio 2017 @ 11:30
Ci sono solamente due modi per imparare e capire bene un idioma:
dalla mamma (famiglia) oppure vivendo all’estero, e soprattutto lavorandoci.
Nell’ultimo caso sarete molto impegnati e motivati nell’apprendimento, perchè gli altri non avranno molta pazienza e voi dovrete, al più presto possibile, capire e farvi capire.
Federica
8 Gennaio 2017 @ 14:52
Sono d’accordo con te! È il modo migliore per imparare la lingua! I corsi per fare bene andrebbero seguiti sempre. Perché farli per un anno o quanto è e poi non parlare più la lingua non serve a niente!