5 bugie che tutti dicono sui sogni
I sogni sono un argomento che affascina: da millenni esistono delle figure più o meno scientifiche hanno cercato non solo di spiegare il fenomeno, ma anche di interpretarlo; io stesso ho dedicato più di un post all’argomento. Ora il film “Inception” ha ridestato l’interesse verso l’argomento, quindi mi sembra il momento di sfatare i falsi miti che circondano l’attività più naturale dell’essere umano, e sostituirli invece con dei fatti provati. Ecco una lista delle credenze più comuni che dovrebbero essere cancellate per permettere di comprendere meglio questo affascinante fenomeno.
1 – I sogni non predicono il futuro. Sì, abbastanza banale, non credo che abbia bisogno di spiegazioni: il futuro non si può prevedere, e tanto meno lo si può fare tramite i sogni. Questa credenza potrebbe essersi originata dal fatto che a volte (ma non sempre) sogniamo quello che vogliamo.
2 – I sogni non dicono i numeri del lotto. Anche qui, conseguenza di quanto detto sopra. E sinceramente, non riesco nemmeno a capire perché in molti ci credono.
3 – Sognamo sempre, più volte a notte, solo che raramente li ricordiamo. Difatti ogni ciclo del sonno prevede una fase REM (acronimo di Rapid Eye Movement) da 15 minuti circa, durante la quale si sogna costantemente. Considera che un ciclo completo dura circa 40-50 minuti, e si arriva alla conclusione che si può sognare ben dieci volte in una notte sola.
4 – I sogni non rappresentano quello che vogliamo o quello che pensiamo, almeno non la maggior parte delle volte. La teoria dei sogni è estremamente complicata, e questa così come qualsiasi altra spiegazione di poche righe non ha alcuna validità scientifica. Sì, i sogni possono essere interpretati, ma la cosa è molto più complicata di quello che si potrebbe pensare e richiede un’analisi psicologica avanzata.
5 – I sogni non hanno un significato univoco. “Sognare di morire significa voglia di cambiare, il mare è rinascita spirituale” e così via, si legge su internet. Alcune di queste analisi sembrano effettivamente scientifiche, ma ancora una volta bisogna andare molto più a fondo. Ti sei mai chiesto perché si parla di “interpretare” un sogno e non di “leggerlo”? È perché la stessa immagine può avere significati diversi per soggetti diversi. Prima di tentare qualsiasi tipo di interpretazione è necessario come minimo conoscere il sognatore: qual è la sua cultura, i suoi valori, cosa gli piace e così via. Per fare un esempio banale, sognare un ragno significa una cosa per chi ha la fobia di questi animali, e un’altra per chi ha la passione degli aracnidi. Un’altra cosa da tenere in considerazione è la struttura generale del sogno: non si possono estrapolare elementi singoli senza nemmeno guardare il contesto in cui si presentano, il significato generale del sogno è la prima cosa che deve essere analizzata, così come eventuali sogni ricorrenti.
Questi sono, secondo la mia esperienza, gli errori più comuni che ho sentito in rete e non solo. L’interpretazione dei sogni è un argomento complicato e deve essere affrontato scientificamente, improvvisarsi psicologi è un po’ come improvvisarsi astrofisici: il risultato lascia parecchio a desiderare.
Non esiste una formula magica e anche i più grandi esperti del mondo ancora oggi non riescono a dare una spiegazione competa a questo fenomeno, quindi diffida di tutti quelli che dicono il contrario.