Resistenza mentale: l’arma segreta del successo
Questa settimana festeggio un agognato quanto meritato successo: la parola “fine” del mio primo romanzo breve!
Un anno e mezzo di lavoro, 234 pagine con quasi 94.000 parole senza contare tutti gli schemi, schede personaggio, eccetera eccetera.
Non ho intenzione di pubblicarlo, e gli unici 3 lettori sono quelli che mi hanno espressamente chiesto di passargli i nuovi capitoli, ma mi sento quasi in obbligo di dedicargli un articolo qui su Mindcheats. Non fosse altro che mi ha insegnato una lezione importante: quanto conti la resistenza mentale per raggiungere il successo.
Ci sono anche altre situazioni che potrei portare come esempio, di come la resistenza mentale sia stata la qualità che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi, ma usiamo questo qui.
Cos’è la resistenza mentale?
È come la resistenza fisica, ma mentale.
Quando corri, ci sono due qualità da tenere in considerazione: velocità e resistenza. La prima è utile se vuoi raggiungere un traguardo molto vicino nel minor tempo possibile, la seconda per percorrere grandi distanze.
Non importa quanto tu sia veloce, se vuoi fare tanta strada, devi essere resistente. All’aumentare della distanza, la velocità diventa sempre meno importante.
La vita è per definizione una gara di resistenza. Togliamo i primi 18 anni di vita e tutto quello che c’è sopra i 65 per la pensione, e abbiamo 47 anni di vita utile per raggiungere qualsiasi obiettivo vogliamo. 47 anni sono un sacco di tempo, e nella vita è quindi più importante la resistenza della velocità.
La resistenza mentale io la definisco come la capacità di restare concentrato su un solo obiettivo dinamico per un lungo periodo di tempo.
Dico obiettivo dinamico perché gli obiettivi cambiano. O meglio, se li stai seguendo nel modo giusto, dovrebbero cambiare ogni qualche anno. Quando insegui un obiettivo impari diverse cose: fra le quali, potrebbe esserci anche un obiettivo migliore, più ambizioso, che ti rende più felice. Allora il tuo obiettivo cambia, e cominci a lavorare su quello invece che sul vecchio. Perfetto: significa che ti stai evolvendo e migliorando.
Questo è diverso dal non avere resistenza mentale, ossia abbandonare un obiettivo dopo poco tempo per noia, demotivazione, pigrizia o altra causa. Qui stai continuando a lavorare sull’evoluzione dell’obiettivo precedente, che è ancora meglio. Questo è un avvertimento che do sempre quando parlo di obiettivi: non pensare in maniera troppo schematica. Se la vita ti offre un’opportunità inattesa, non avere paura nell’andare a prenderla.
Anche approfittare di questa nuova opportunità richiederà un piano a lungo termine, ovviamente. Le opportunità devono essere sfruttate, non aspettarti regali inattesi dalla vita. Esempio: sto lavorando per mettere in piedi una carriera nell’azienda X, quando mi offrono una posizione da sogno nell’azienda Y. So che ci metterò anni a fare carriera, ma fra una carriera in X e una in Y, vince la seconda a mani basse.
Perché è così importante?
Perché come ho ripetuto fino allo sfinimento su queste pagine, qualsiasi obiettivo maggiore ha bisogno di tempo. Esempi?
- Mindcheats è partito nel 2010 ed è diventato il mio lavoro nel 2013.
- Ho iniziato a fare sleddog a dicembre 2013, e andrò finalmente a lavorare in Alaska fra qualche settimana (ottobre 2016).
- Quando ho deciso di dimagrire, ci ho messo 6 mesi a perdere peso e altri 2 anni a completare una mezza maratona in un tempo decente.
- Ho già detto che ci ho messo un anno e mezzo a finire il mio romanzo breve? 😉
- Ci ho messo 3 anni e qualche mese a laurearmi alla triennale, e chi vuole fare i 5 anni o qualche specializzazione studia per molto, molto più tempo.
Oltre a questo, solo lavorando sui tuoi obiettivi apprenderai le abilità necessarie per avere successo nella vita. Esempio: è solo scrivendo il mio romanzo che sono diventato più bravo a scrivere narrativa. Se non avessi avuto la resistenza mentale per finirlo, sarei ancora una schiappa totale (adesso sono una schiappa parziale).
Detto schiettamente: senza resistenza mentale, non combinerai mai granché. La resistenza mentale è l’arma segreta del successo: se non inizi a pensare al lungo termine, se non ti rendi conto che la vita è un gioco di resistenza, non raggiungerai mai nessun obiettivo ambizioso. In altre parole: non aspettarti mai risultati immediati.
Uno dei miei detti preferiti, che non a caso recito come un vangelo a chiunque mi chieda un consiglio di crescita personale, è: le persone sopravvalutano quello che possono fare in un anno, ma sottovalutano quello che possono fare in 10 anni.
La resistenza mentale capitalizza su questo concetto: se ti concentri per anni a inseguire il tuo obiettivo, a costruire sui tuoi precedenti micro-successi per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, nulla potrà fermarti. Raggiungerai vette che non avresti mai potuto immaginare.
Non essere pigro, e non farti scoraggiare dagli insuccessi iniziali. Il fallimento è una tappa obbligatoria per chiunque. Sviluppa la resistenza mentale, resta concentrato sul tuo obiettivo, e piano piano farai molta strada. Nella vita, resistenza e perseveranza (o resilienza che dir si voglia) sono fondamentali.
Come allenare la resistenza mentale
Mi piacerebbe avere un esercizietto per allenare la resistenza mentale. Se ne conosci uno fammelo sapere, perché io non lo conosco.
Penso che la resistenza mentale sia una diretta conseguenza della motivazione, che a sua volta è una conseguenza dell’autostima. Se hai una buona autostima, ti convincerai di poter raggiungere qualsiasi obiettivo se solo lavori sodo. Non ti farai scoraggiare dai fallimenti iniziali, continuerai a migliorare, a dare il tuo meglio. Dall’autostima trarrai la motivazione di cui avrai bisogno per non abbandonare la retta via.
Per aumentare l’autostima puoi partire da questo articolo, o comprare l’ottima guida di Efficacemente.
Dalla mia esperienza, l’autostima cambia tutto. Quando sei consapevole delle tue capacità, passerai dal vivere una vita passiva a una proattiva. Passerai dal lagnarti e lamentarti tutto il giorno tutti i giorni (uno dei comportamenti che odio in assoluto più di tutti), all’implementare soluzioni per risolvere i problemi e rendere la tua vita più felice.
La motivazione può venire anche da fonti diverse dall’autostima, certo, magari lo esplorerò in un altro articolo. Ma se hai autostima, allora la motivazione è sempre una conseguenza diretta.
Il pericolo della noia
Il più grande nemico della resistenza mentale è la mancanza dell’autostima, ma anche la noia non scherza. Questa è una sezione particolarmente utile per gli obiettivi personali, più che professionali (dove l’autostima gioca un ruolo più importante).
Prendi il mio romanzo breve. Non sarebbe stata una mancanza di autostima a non farmelo finire, quanto la noia. Perdere interesse, non aver voglia di farlo. E la sensazione mi ha colpito più volte non solo in questo, ma in molti altri progetti. E ho capito col tempo come combatterla.
L’errore è porre troppa enfasi sul risultato, e poca sul percorso. Se la tua gioia deriva tutta dall’obiettivo, ma il percorso per raggiungerlo non ti piace, la noia prenderà il sopravvento. A un certo punto ti romperai le scatole, e dirai che non ne vale più la pena.
Per mantenere alta la tua resistenza mentale devi trovare il percorso stesso un piacere. Spezzetta il tuo obiettivo, datti delle micro-ricompense. Dimenticati del traguardo: se e quando lo raggiungerai potrai darti una bella pacca sulla spalla, ma non deve essere quella la benzina che ti fa andare avanti. La tua motivazione deriva dalla gioia e felicità del camminare lungo il percorso.
Questo non solo aiuterà la resistenza mentale, ma ti farà anche avere risultati migliori. Perché se la tua unica soddisfazione sta nel raggiungere il traguardo, cercherai di farlo il più velocemente possibile. Prenderai scorciatoie, sorvolerai sui dettagli. Il tuo lavoro sarà, per definizione, a mala pena mediocre.
Ma se la soddisfazione sta nel percorso in sé e non ti interessi dell’obiettivo finale, curerai ogni dettaglio perché non hai fretta di finire. Tutte le cose più straordinarie che farai in vita tua le farai quando non sacrificherai la qualità e la cura nei dettagli per raggiungere un obiettivo il più velocemente possibile.
Abe
5 Settembre 2016 @ 12:40
Ottime considerazioni.
Tamara
4 Aprile 2018 @ 21:47
Salve sono Tamara e leggero tutti i giorni tue articoli mi piace molto la qualità la cura come scrivi.
Sono nata 51 anni fa e testimonianze di quello che descrivi.
.mia resistenza mentale e forte ma non riesco di liberarsi di cose oggetti .
penso che serve tutto. Troppi oggetti ti bloccano energia ma come pochissimo tempo tutto devo tenere per adesso.
G.Von Calypso
5 Settembre 2016 @ 17:00
Ciao,
Innanzi tutto se ti sto scrivendo è perchè ho prima letto il tuo manuale anticonfusione (che consiglio a tutti)dal quale ho estratto l’idea del percorso a ritroso e racconto le mie peripezie sulmio blog personale (quello indicato come website), ci associo però il diario motivazionale suggerito dal tuo amico Andrea di Efficacemente.
Sono già al secondo percorso perchè il primo, iniziato a febbraio, è saltato per via del fatto che molti presupposti del suo funzionamento si sono rivelati falsi e/o sbagliati, quindi ho dovuto riformulare tutto il percorso con soluzioni alternative.
Hai ragione circa il fatto che sovrastimiamo quello che potremmo fare in un’anno: uno dei maggiori problemi era la sopravvalutazione delle mie effettive energie, che ha creato quindi un falso presupposto.
Certo da un lato c’è l’entusiasmo…però poi quando si cade stremati dopo un’intensa giornata di lavoro e ci si mette due giorni per riprendersi (rischiando di perdere anche il focus su quello che stiamo facendo) la frustrazione, il senso di colpa verso se stessi, il crollo dell’autostima sono dietro l’angolo.
Adesso il percorso( e sto pensando ad un’ulteriore modifica):
>E’ diviso in aree tematiche perchè l’obiettivo che voglio raggiungere (mi sto creando il MIO lavoro) investe diversi ambiti della mia vita e tutte confluiscono al raggiungimento dell’obiettivo.
>Non formulo mai più di 3 passi per volta.
>Lascio sempre un 20% di spazio “libero” per gli imprevisti e anche per rilassarmi. Perchè lo dice anche la fisica nei confronti dei sub che scendono a grandi profondità: dopo essere scesi, con l’aumento della pressione è necessario un periodo di decompressione.
Sto inoltre lavorando anche sulla mia routine giornaliera….e sull’autodisciplina (che potrebbe anche essere un’altro nome per la resistenza mentale. il mio obiettivo è crearmi una routine fluida.
Mi felicito molto con te per il raggiungimento del tuo obiettivo… ciò mi rende automaticamente fiduciosa anche per me. 🙂
Goodluck per l’imminente lavoro in Alaska!
Spero che ne racconterai se non qui in un’altro blog e ci informerai che a me piace seguire le storie degli altri perchè mi ispirano.
Stefano
9 Settembre 2016 @ 11:09
Mi piace lo schema che stai seguendo, mi piace. Cambiare e ripartire da zero non è un male, anzi, prima o poi capita a tutti. Significa appunto che ti stai evolvendo. 🙂 Il diario pure io lo uso… Anche se non lo aggiorno da un po’, molto male Stefano. Ma al contrario di Andrea lo faccio più scorrevole, lo preferisco così.
G.Von Calypso
9 Settembre 2016 @ 12:22
Beh, oltre a quello motivazionale ho la mia moleskine (ovvero dove scrivo i miei pareri, oltre il blog.) In quello motivazionale ci tengo le fila di quello che ho da fare che assieme allo schema dei miei passi (la cui modifica che annunciavo è la divisione di ogni passo in 10 “ore” di cui due sono tenute rigorosamente vuote in modo da fare una stima delle ore che ci vogliono per ogni mini step per ovviare al problema della sovrastima delle mie energie), mi sta aiutando moltissimo e comincio a vedere i primi frutti. 🙂 Per esempio ho trovato il lavoro generico ideale per essere tranquilla dal lato economico: fattorina in bici, turni flessibili, paga buona (5 euro netti all’ora x 20 ore) e settimanale! sono strafelice…:-)
Valentina
5 Settembre 2016 @ 18:20
Studio medicina e confermo tutto quello che hai detto! 🙂 i tuoi articoli mi piacciono perché rispecchiano il mio modo di pensare e lo rafforzano con quell’esperienza che ancora non ho maturato per via della giovane età 🙂 grazie! interessantissimo come sempre…
Elvis
7 Settembre 2016 @ 00:33
Poi a volte e’ la botta di adrenalina dei risultati a rendere piu difficili periodi successivi perche il confronto crea il senso di noia “ma come? Era tutto super eccitante ed ora sembra non succeda un cazzo”. Questo pensiero puo portare al non imparare piu e se va bene rimanere in un piccolo angolino dove si va veloce. Come il criceto sulla ruota
Lorenzo
14 Settembre 2016 @ 14:00
Ciao Stefano!
Altro articolo di qualità!
Grazie! ?
P.s. Ti son arrivate le mie mail?
Frances
8 Ottobre 2016 @ 11:19
Una critica: quando dici dei 47 anni di tempo per riaggiungere obiettivi, e che nella vita la resistenza e’ piu importante Della velocita. E’ troppo generale sebbene si applichi in larghissima misura! Ci sono lavori dove la velocita e’ chiave e le tue opportunita si consumano in pochi mesi/ pochi anni. Io ad esempio faccio un lavoro cosi.
Andrea
24 Novembre 2016 @ 16:18
Bell’articolo! Concordo con te che certi obiettivi sono lontani nel futuro e dobbiamo creare un percorso che ci permetta di avvicinarcisi un passo alla volta ma ogni giorno.
Come Calypso anche io ho cominciato un piccolo percorso personale e, in questo senso, ho cominciato il mio lungo e lento viaggio verso un futuro migliore.
Continuerò a seguire i tuoi post e con un pò di pazienza leggerò quelli vecchi.
Grazie mille per tutti i consigli che lasci, sono davvero preziosi
Andrea
Alberto
31 Dicembre 2016 @ 10:27
Ciao Stefano,
Complimenti X l’articolo. Siccome domandavi un esercizio per allenare la volontà c’è ne sono un pochino insegnati da un grande maestro (peraltro italiano) che è il fondatore della Psicosintesi.
Per andare al sodo Assagioli consiglia “gli esercizi inutili”: fare con la massima attenzione e tenacia piccoli esercizi che apparentemente rappresentano delle “perdite di tempo”, come ad esempio svuotare una scatola di stuzzicadenti è rimetterli dentro uno ad uno…
Oppure, esercizio più comune X il nostro stile di vita, slacciare le cuffie dell iPhone con la massima attenzione ogni volta che si aggrovigliano , scegliere di non guardare il telefono per 10 minuti, …
Un saluto
Alberto