Le mostruose tecniche di persuasione di Adolf Hitler
Marc Marquez infame,
Per te solo le lame
Ieri, per le vie della mia città, vedevo questa enorme scritta su un muro di una via del centro. Ancora fresca fresca di vernice.
Un insulto pieno d’odio per un pilota colpevole di aver fatto perdere il mondiale ad un Italiano.
Perché? Perché? Qualcuno ha scritto questo frase?
E no, non sto parlando di moralismo, di motociclismo o di odio nello sport. Mi sto chiedendo un’altra cosa.
Perché questo Motomondiale ha catturato l’interesse di tutti?
Perché un evento così ci ha unito tanto? A mio avviso il Moto mondiale non è così tanto seguito, ma in questo caso ha unito stretto il popolo italiano più di qualsiasi altro tipo di manifestazione, processo, elezione etc.
Non è questione di Sport, dopotutto è abbastanza frequente che ci siano grandi ingiustizie o errori in qualsiasi disciplina.
E non c’ è entra nemmeno il fatto che in mezzo ci fosse un Italiano. Dopo tutto ci sono stati centinaia di grandi vittorie di Italiani nel Tennis, ciclismo etc ma non hanno riscosso così tanto successo e odience. Non è stato il fatto che ci fosse un ‘individuo da amare e supportare…
… la chiave che ha fatto appassionare tutti è stato che c’era qualcuno da odiare.
Odiare un nemico comune, combattere contro il cattivo è la cosa che più ci stimola. Se Valentino avesse perso o vinto, come è accaduto altre decine di volte, non ci sarebbe stato così tanto rumore. Ma sta volta era colpa di qualcuno, era colpa di Marquez.
La moto GP è uno sport per appassionati, ma quando c’è da odiare qualcuno diventa un affare di tutti
Ecco questa è la prima tecnica manipolatoria di Hitler:
1. Creare un nemico comune che unisca tutti
E così a discapito dei poveri ebrei, ma anche di tutti gli slavi e di coloro che avevano costretto la Germania a firmare il patto di Versailles, diede un nemico comune da sconfiggere al popolo tedesco.
Su quel muro non c’era scritto “Forza Vale” ma “a morte Marquez”
Se fai un attimo d’attenzione è esattamente la stessa cosa che fanno i politici odierni (naturalmente in maniera molto più pacata). Non importa in quale partito militi, tutti loro hanno almeno un grande nemico:
- I comunisti
- La casta
- Gli immigrati.
E no, non è nemmeno una critica alla politica, è semplicemente la prova che è una tecnica super funzionale. Come dicevano i queen:
“Dammi soltanto qualcosa da amare o da combattere”
Se ci rifletti un attimo, potrai usare anche tu questa tecnica, ecco alcuni esempi che io stesso ho usato o continuo ad usare ( forse sono un po’ uno stronzo).
- Se devi convincere tuo figlio o tuo fratello a studiare, il nemico comune sono i professori cattivi che lo vogliono bocciare a meno che non studia, oppure il nemico comune è semplicemente la voglia di cazzeggiare.
- Se devi convincere qualcuno a fare una vacanza con te, digli che lavora troppo e che tutti i suoi problemi sono dovuti ad un unico nemico, il duro lavoro
- Se devi convincere qualcuno a comprare qualcosa da te, usa i metodi della concorrenza ( non la concorrenza, quello è proprio brutto) come “cattivo ” della situazione e causa di tutti i mali.
Le tecniche di Hitler
“Molti sono coloro che lo vedono [Hitler] come un modello, con una fede quasi commovente nelle sue doti di protettore, di salvatore, di colui che li libererà dalla loro disperazione”
-Louis Solmitz, insegnante di Amburgo, 1932.
Questa stessa tecnica la usano anche i marketer, gli influencer e vari altri opinion leader che cercano di venderti il loro prodotto.
Per farti percepire il loro servizio come il migliore, denigrano tutto ciò che può essere concorrenziale o anche alternativo. Sono sicuro che in giro te ne sarai accorto.
Quest’articolo infatti non serve solo a darti la possibilità di imparare queste tecniche di “persuasione” ma anche ad imparare a difenderti dalle centianaia, se non migliaia, di persone che ad oggi le usano con te e nemmeno te ne accorgi
Allora partiamo con la prossima:
Chiedi Vendetta
Da allagare alla tecnica del nemico comune c’è quella di chiedere vendetta.
Se fai capire al tuo interlocutore che tutti i suoi problemi non sono colpa sua, ma colpa di un agente esterno ecco che subito il tuo discorso sarà estremamente interessante e sopratutto susciterai in lui il bisongo di seguirti per ottenere rivalsa.
Dì a qualcuno che se fa schifo non è perché si non si è impegnato nemmeno un po’ ma perché:
- La colpa è dell’altro partito
- E’ tutta colpa dei professori
- Sono gli altri che non ti capiscono
- Non è che sei stronzo è che lavori troppo e diventi nervoso.
- Non è che sei scarso è il tuo lavoro che non ti si addice
- Non sei grasso, è colpa delle multinazionali
- Non è che non sai educare tuo figlio ma è lui che frequenta le brutte compagnie
- Non sei tu che sei un nulla facente, sono i tuoi che non ti hanno saputo educare.
Ecco così farai appello alla vocina che ognuno di noi ha in testa, quella che ti dice che non è mai tua responsabilità ma degli altri ed immediatamente scatterà una voglia di vendetta che mai immagini.
Una cosa che funziona molto è quella di essere drastico, come diceva Hitler
“Più grande la menzoga più grandi le probabilità che venga creduta.”
Ancora, ancora e ancora
La mia amica Giulia ha una paura matta dei cavalli.
Non che i cavalli siano poi così cattivi, ma Giulia proprio non riesce ad avvicinarsi.
Il fatto è che quando era piccola un cavallo erroneamente l’aveva colpita con un calcio ed ancor oggi non riesce a superare la paura.
Secondo Robbins, è dovuto al fatto che c’è un legame così forte tra dolore e il cavallo nella mente di Giulia, che ormai ha creato una convinzione fortissima che il cavallo sia pericoloso.
Stessa cosa faceva Hilter con i suoi discorsi, cercavi di collegare emozioni di odio e violenza (attreverso le due tecniche di sopra), ma spesso non basta.
E’ difficile suscitare così tante emozioni in un discorso anche se si prova al massimo.
Esiste però un altro fattore che fa la differenza:
La ripetizione
Ripetere, ripetere e ripetere infinite volte la stessa cosa finché non entra in testa e non esce più. Egli prese ispirazione dalla chiesa, dicendo che:
Sono trascorsi più di 1000 anni ma la chiesa ripete sempre le stesse cose
Ma questa è una tecnica che usano tutti i politici e i grandi marketer e venditori online. Ti ripetono le stesse cose fino allo sfinimento, finché non cedi.
Scrivono e dicono le medesime cose della volta prima ma da aspetti diversi in maniera tale da infilarti il germe in testa.
Ecco anche tu, se vuoi convincere qualcuno ripeti le cose 100-1000 volte finché non saranno chiare.
Ricapitolando
Queste di sotto sono le tecniche che hanno utilizzato e che utilizzano tutt’oggi i potenti, i dittatori, venditori etc per convincerti delle loro ideologie e dei loro prodotti.
Certo le puoi usare, ma se le impari, allora impari anche a difenderti da chi le usa contro di te. Eccole
- Niente unisce di più le persone che un nemico unico
- Uno dei sentimenti più forti sulla quale fare leva è la vendetta
- Per creare un sentimento di vendetta nei confronti di qualcuno o qualcosa dai a lui la colpa di tutto
- La gente tende a credere di più ad una grossa bugia che ad una piccola, quindi tenta di essere drastico
- La vera chiave però è la ripetizione, ripetere fa in modo che il tuo interlocutore inconsciamente si convinca.
Fiona
11 Novembre 2015 @ 15:54
Molto bello e abbastanza chiaro!
Grazie
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:12
Grazie
Gabriele
11 Novembre 2015 @ 15:55
Questa cosa dell’aggredire qualcuno la noto spesso pure io!
Ricky
11 Novembre 2015 @ 16:13
Seguendo queste tecniche, si finisce come Hitler & company? 🙂
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:12
No non proprio, ma non sapendo queste tecniche si può fare la fine dei nazisti inconsapevoli
Gianluca
11 Novembre 2015 @ 16:50
Io personalmente sono assolutamente in disaccordo sull’efficacia di queste tecniche, può anche darsi che l’uomo tenda a coalizzarsi coi suoi simili per un obiettivo comune sia pur esso odiare una persona, istituzione o altro, ma non è il metodo giusto e soprattutto il più produttivo per raggiungere i propri obiettivi. Se vuoi che tuo figlio studi devi solo visualizzarlo in una situazione in cui è un buon studente impegnato e diligente, così facendo predisponi il tuo comportamento ed elimini le resistenze che inducono tuo figlio a essere un pessimo studente. E’ sbagliato sia incolpare se stessi, che gli altri, vedere un colpevole non aiuta, anzi allontana dallo stato mentale del”apprezzamento e del permettere, necessario per rimanere allineati con il proprio io ed i propri obiettivi in maniera positiva.
Questa è la mia opinione, ognuno ha la sua. Un saluto.
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:14
Si, penso che tu abbia ragione.
cioè queste tecniche sono per lo più armi di difesa. La prossima volta che senti qualcuno inneggiare all’odio verso un unico individuo saprai che sta tentando di convincerti.
Grazie 🙂
Federica
11 Novembre 2015 @ 17:41
Grazie del articolo piu che altro perché mi hai aperto gli occhi su molte tecniche che con me hanno funzionato
Giovanni
11 Novembre 2015 @ 17:48
Grazie Francesco, in effetti mi chiedevo come potesse una lotta tra due ragazzi su una moto suscitare tanto rumore.
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:15
grazie a te 🙂
Roberto Corio
11 Novembre 2015 @ 17:51
Tutto molto vero, ma la cosa che funziona maggiormente è creare un nemico comune da odiare o esacerbare l’odio verso il colpevole di turno.
Alcune tecniche sono meno efficaci oggi, soprattutto in politica.
Francesco
13 Novembre 2015 @ 09:41
Si ma hanno tutt’ora un ampio utilizzo in tutti gli ambiti che concernono la persuasione
Ludovica
11 Novembre 2015 @ 17:58
Sono d’accordo con Gianluca… Sono delle tecniche di persuasione che non fanno leva sulle caratteristiche migliori ma su quelle peggiori dell’animo umano, ovvero la ricerca di un colpevole o di un caprio espiatorio a tutti i costi, l’incapacità di cercare delle cause più complesse per un problema, la semplificazione… Non per niente sono state presentate come le “tecniche di Hitler”… Sinceramente mi sembra anche irrisorio nei confronti di una pagina nera della storia…
Francesco
13 Novembre 2015 @ 09:43
Diciamo che hai ragione, non sono tecniche da usare sempre.
Ma possiamo dire che funzionano molto se applicate sulla nostra persona, quindi dobbiamo imparare a difenderci.
Gianluca
13 Novembre 2015 @ 23:59
Mi spiace ma non sono d’accordo, la collera, l’odio e il desiderio di vendetta sono emozioni negative che si trovano molto lontane dalle emozioni positive di gioia, conoscenza, potere, libertà, amore e apprezzamento. Solo un elevazione a questi punti chiave emotivi può portare ad una connessione con la propria energia creativa, è un’illusione la motivazione indotta dall’odio verso qualcosa o qualcuno.
silvia
11 Novembre 2015 @ 20:57
Mi trovo d’accordo su questo articolo, ma solo in parte.
E’ assolutamente vero che anche oggi giorno vengono usate queste tecniche per (provare a) farci il lavaggio del cervello. Quante volte sentiamo affermazioni razziste verso immigrati che violentano, rubano o uccidono, quando sappiamo bene che oltre ad aver colpa loro il reato più grande lo fa una legge che invece di penalizzare sembra quasi tutelare la delinquenza?
Il nemico comune ha senso ma lo trovo debole, da solo non basta.
Perchè domani mattina dovrei svegliarmi e cominciare ad odiare qualcuno? Dal mio punto di vista quello che qui non viene menzionato è che Hitler più che l’odio creò un opportunità. Per chi non aveva niente, per il poveraccio che non aveva futuro, per il ragazzino emarginato che decide di entrare nella gioventù hitleriana e che gli viene promessa una carriera militare, successo e la possibilità di far parte ad un gruppo, di essere accettato e si allora che il prezzo da pagare per non rinunciare a tutto questo è l’odio. L’opportunità di sentirsi migliori addirittura sulle altre razze. La pubblicità e il marketing si basano essenzialmente sulla “soddisfazione di un bisogno” Il bisogno allora non era quello di odiare quanto quello di appartenere a qualcosa di grande sentirsi utili per il paese di essere accettato.
Stessa cosa con lo zio Sam, della propaganda militare americana durante la prima guerra mondiale. L’uomo nel poster indicava proprio te dicendoti “il paese ha bisogno di te” . E allora come non sentirsi orgogliosi di offrirsi volontario per qualcosa di così grande e utile per il paese e sentirsi migliori quando a casa non si ha niente da perdere?
Quello del motogp per me più che unirsi nell’odio è stato un immedesimarsi perchè può capitare a tutti di ricevere un colpo basso da chi non ti aspettavi e allora cosa fai? accendi la tv la domenica pomeriggio e speri che per una volta, un ragazzo come tanti altri dia uno schiaffo morale ad uno s…corretto anche da parte tua.
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:17
Sisi d’accordo con quello che dici, naturalmente non è abbastanza forte il nemico comune per suscitare emozioni ma contribuisce.
Nel caso di Marquez, il motociclosmo è già seguito di suo, ma se fosse stato che ne so, il golf, non gliene sarebbe fregato un tubo a nessuno. Nemmeno se c’era un cattivo
nevrotico
11 Novembre 2015 @ 23:34
Complimenti per questo articolo Francesco. C’è da dire che queste tecniche sono l’esatto opposto della crescita personale e il rischio è quello di finire per crederci veramente. Per alcuni anni della mia vita le ho usate per motivarmi senza rendermene conto e proprio ultimamente mi chiedevo come facessi ad avere tanta determinazione in quello che facevo. Questo articolo mi fa molto riflettere, grazie.
Francesco
12 Novembre 2015 @ 18:15
Si diciamo che sono tutto tranne che etiche…
Ma sono tremendamente efficaci in alcune circostanze, specialmente per motivare se stessi
nevrotico
11 Novembre 2015 @ 23:36
Però per favore riscrivi “audience” correttamente…
Gianluca
14 Novembre 2015 @ 14:36
Ciò che è successo ieri a Parigi è un esempio di cosa comporta motivare attraverso la creazione di un nemico comune, per i militanti dell’ISIS il nemico comune siamo noi occidentali, per noi il nemico comune sono loro, questo ragionamento non porterà mai a niente se non al ricrearsi continuo e infinito di situazioni che perpetuano queste condizioni. Anche se la strategia dell’obiettivo comune da odiare è applicata ad altre tematiche meno forti il risultato è sempre il solito, odio crea odio.