La mia opinione onesta (e un po’ controversa) sulla “libertà finanziaria”
“Il momento è giunto”
L’argomento “libertà finanziaria” non l’ho mai toccato su Mindcheats, perché…
- È un termine che odio;
- Sono convinto che il 90% abbondante delle persone che ne parlano non abbia capito cosa significa.
Ma dopo aver pubblicato un post su Facebook chiedendo chi era interessato all’argomento, e dopo aver notato la quantità di persone interessate, ho deciso di cedere…
Ma non scrivendo il solito post su come raggiungere la libertà finanziaria. No no. Non ti parlerò di come creare la tua attività, o di come andare a vivere alle Barbados. Ti voglio dire quello che penso veramente di questa corrente della libertà finanziaria, di cosa penso che sia, cosa NON sia, e di come la maggior parte delle persone la stiano interpretando nella maniera sbagliata (tirandosi così addosso fallimenti pericolosi).
Cos’è la libertà finanziaria?
Chiariamoci, non ho detto che lavorare non è importante. È un mio motto da diversi anni: visto che per forza di cose la carriera (fra università e lavoro) ti porta via buona parte del tuo tempo da sveglio, è una delle cose più importanti della tua vita e non ci puoi scappare. Per molti, la propria identità è definita dal lavoro (anche se questo significa che tali persone hanno un’autostima un po’ bassa). Ci ho scritto un mega-corso intero sull’argomento, con annesso blog. E nonostante questo fiume di parole, non credo di aver mai usato il termine “libertà finanziaria” in vita mia.
Ma prima, fatti questa domanda: cos’è la libertà finanziaria?
Se cerchi su Google, trovi in prima pagina uno stuolo di articoli che parlano di “reddito passivo”, gente che ti dice che puoi guadagnare 2000€ al mese da casa senza fare niente, vivere delle tue passioni… Tutta roba che abbiamo già sentito. E tutta roba che funziona solo nel Paese dei Balocchi.
Dopo averci pensato un po’, la definizione più giusta che ho trovato è:
Libertà finanziaria significa avere un lavoro che contribuisce attivamente a migliorare la tua vita e raggiungere i tuoi obiettivi.
Il che non significa reddito passivo, non significa per forza lavorare da autonomo. Significa piuttosto soddisfare tre condizioni:
- Avere la certezza di guadagnare abbastanza da mantenere lo stile di vita che desideri.
- Avere abbastanza tempo ed energia mentale da dedicarti e sviluppare le tue passioni.
- Apprezzare il proprio lavoro.
E in questo articolo ti voglio parlare di questi tre aspetti. Ma prima…
Il falso mito del “imprenditore di te stesso” e del reddito passivo
Io sono contrario a tutta questa moda dello spingere le persone ad aprire una propria attività, perché aprire un’attività non fa per tutti.
E non lo dico in senso dispregiativo, semplicemente richiede un set diverso di abilità rispetto al lavoratore dipendente. Soprattutto in Italia, molte persone vivrebbero meglio da dipendenti che da autonomi.
Non per niente il mio Obiettivo Lavoro si concentra sul crearti una carriera da dipendente, passare dal tuo primo lavoro al dirigente di successo: io sono convinto che per molte persone sia questa la strada da seguire per raggiungere la vera libertà finanziaria. Non vedo cosa ci sia di male nell’essere dipendente: se vedi il lavoro autonomo come requisito fondamentale per raggiungere i tuoi obiettivi personali e migliorare come persona, allora hai sbagliato a definire la crescita personale.
Pensaci. Cosa c’è di liberatorio nel dover stare 10 ore al giorno (sabato compreso) a rincorrere clienti? Nel dover buttare due ore del tuo tempo per un timbro all’agenzia delle entrate? Nell’avere paura di ammalarti, perché se non lavori addio stipendio? Nel non poter mai realmente andare in vacanza? Te lo dico io: niente. Il lavoro da autonomo non è rose e fiori, e può essere più incatenante di un normale lavoro da dipendente.
E il reddito passivo, anche quello è un falso mito. Non so chi abbia messo in giro questa voce, secondo me qualche imprenditore del web dei primi anni 2000 negli Stati Uniti, che per pura fortuna ha beccato l’onda ed è riuscito a fare un mucchio di soldi quando il commercio online è esploso. Ma qui non siamo negli Stati Uniti, non sono i primi anni 2000, e nessuno può sapere quale sarà la prossima grande “onda”.
Il concetto del “reddito passivo” è il seguente, secondo il metodo classico: io creo un ebook, lo metto online, e quando la gente lo compra non devo fare altro che guardare il mio conto in banca crescere giorno dopo giorno. Soldi facili, mentre io me ne sto alle Maldive a sorseggiare un Bahama Mama (o quello che si beve alle Maldive). Ma… Siamo seri? 😉
Lavorare online è un’attività imprenditoriale, uguale spiccicata a un negozio. Il guadagno facile non esiste, e se vuoi creare un business su internet, allora dovrai lavorarci. E sì, significa che dovrai stare ore e ore ogni giorno davanti al computer.
Ora che ci siamo chiariti su questo aspetto, che libertà finanziaria non significa essere imprenditore di te stesso né tanto meno avere un reddito passivo (che non esiste), andiamo a vedere come raggiungere i tre obiettivi di un lavoro potenziante e “liberatorio”:
Avere la certezza di guadagnare abbastanza
Questa frase comprende in realtà due concetti distinti: il guadagnare abbastanza, e avere la certezza di farlo. Che sono tutti e due molto importanti, anche se poche persone si curano del secondo…
Come guadagnare abbastanza
Non so quanti milioni di giovani ancora usino questa falsa scusa: “i datori assumono solo stagisti a 200 euro al mese, non posso farci niente!” Ho rivisto la stessa scusa anche con molti adulti, che si può declinare in vari modi:
- Sono troppo [giovane/vecchio/inesperto/altro] per essere assunto.
- Vivo in [zona geografica X] dove nessuno cerca [professione Y].
- Il mio capo è un inetto.
Sempre la solita solfa: dare la colpa dei propri fallimenti alle circostanze, senza nemmeno pensare a come migliorare le proprie condizioni.
Allora perché ho un sacco di amici che con il loro primo lavoro guadagnano già 1300-1500€ netti più bonus produzione, ferie pagate, e tutto il resto? Freschi freschi di università, zero esperienza.
E come mai, quando ero anche io giovane e senza esperienza, mi è stato offerto un lavoro (che ho rifiutato) da 45.000€ l’anno più bonus, computer e telefono aziendale?
Sono un alieno circondato da amici alieni?
No no, se tu ancora non hai trovato un buon lavoro, significa che stai sbagliando qualcosa nella ricerca. Ed è tuo compito correggere gli errori, migliorare, per arrivare a una posizione lavorativa soddisfacente.
Ti dico io il segreto per avere un ottimo lavoro: scegli un settore, e diventa il migliore. Stampa 3D, traduzione simultanea arabo-italiano, composizioni floreali, installazione e riparazione di lavanderie industriali, cucina messicana tradizionale. Quando sei il migliore in qualcosa, le aziende faranno a gara per assumerti. E se sei addirittura bravo a comunicare ai potenziali datori quanto vali, potrai chiedere cifre anche molto alte.
Avere la certezza di guadagnare
Molti pensano che sia necessario un lavoro da autonomo per avere la certezza di uno stipendio. In realtà no, anzi, molti autonomi hanno meno certezze dei dipendenti.
Puoi essere licenziato? Hai un contratto a termine? È tuo compito sapere cosa dice il tuo contratto di lavoro, quali sono le tue garanzie, e anticipare un possibile licenziamento.
A proposito: nell’economia moderna, è una questione di quando, non di se. Non aspettarti di mantenere lo stesso lavoro tutta la vita. Quindi quello che ti dico in questo paragrafo vale per tutti.
Quando pensi che la tua posizione sia in bilico, allora è il momento di cercarti un altro lavoro. Non hai fatto un patto di sangue con il datore, e se lui può licenziarti, tu allo stesso modo puoi andartene se ti fanno un’offerta migliore da qualche altra parte. Ed è così che dovresti fare: quando il tuo lavoro non ti soddisfa, o sai di non essere al sicuro, vai a cercare di meglio. Se hai seguito il consiglio sopra, di specializzarti e diventare il migliore, con qualche telefonata e qualche curriculum non è nulla di impossibile.
Il mercato del lavoro moderno è flessibile, si evolve velocemente, e questa è una straordinaria opportunità per chi vuole darsi da fare.
Avere il tempo di vivere la vita che desideri
Un motto per il quale sono conosciuto è:
Non ha senso guadagnare tanto, se poi non hai il tempo di goderti i tuoi soldi.
Ed è qui che un lavoro da dipendente ti salva, perché oltre un certo numero di ore non puoi andare.
Io non ho voglia di inseguire qualche pazza carriera che mi porterà ad avere il primo infarto a 45 anni. Preferisco lavorare intelligentemente, piuttosto che lavorare tanto. E raggiungere la libertà finanziaria significa anche questo: avere una vita al di fuori del lavoro. Trovare il giusto equilibrio, in modo da poter godere dei soldi che guadagni e avere il tempo di raggiungere i tuoi obiettivi personali.
Con tempo intendo anche la flessibilità. Avere la possibilità di decidere i propri orari, di ripartire il tempo come vuoi tu. Qui in genere il lavoro da autonomo la spunta, ma anche da dipendente puoi farci qualcosa: ad esempio, lavorando con un progetto e un termine piuttosto che a ore. Alcuni datori più “illuminati” apprezzeranno la proposta.
Apprezzare il proprio lavoro
Dove con apprezzare intendo apprezzare, non amare.
C’è questo falso mito in giro, che l’unico lavoro degno di essere mantenuto è quello che si ama alla follia. Ora, non so se esiste qualcuno che oggettivamente ami il proprio lavoro, ma sono sicuro che la maggior parte di quelli che lo dicono stanno mentendo a loro stessi. Il lavoro lo puoi apprezzare, ti può piacere, ma non lo puoi amare ogni minuto di ogni giorno.
Perché ci sono delle cose che non ti piacerà fare. Alcuni compiti, parti integranti della tua professione, che proprio ti stanno sulle scatole. Non importa se sei dipendente o autonomo.
Una cosa, i guru della libertà finanziaria, l’hanno azzeccata: devi partire dalle tue passioni. Da quello che ti piace fare, dai tuoi hobby. Per due motivi:
- Renderà il tuo lavoro più piacevole.
- Sei verosimilmente già capace a farlo, quindi un passo più vicino alla specializzazione.
Prendi una cosa che ti piace, e guarda se c’è un mercato del lavoro fattibile alle spalle. Ti potrà piacere giocare a World of Warcraft, ma visto che di soldi in quel mercato non ne girano, niente da fare. Passa al tuo prossimo hobby, alla prossima cosa che ti piace fare, finché non trovi la giusta intersezione fra passione personale e mercato del lavoro. A quel punto specializzati, diventa più bravo, acquisisci tutte le altre competenze che il datore richiede per fare quel lavoro.
Non è il Paese dei Balocchi, ma è la strada più realistica per arrivare a un lavoro che ti piace.
Conclusione
Questa è la mia opinione sulla libertà finanziaria: può essere un po’ controversa, visto che vado contro la legge quasi divina secondo cui l’unica libertà finanziaria la si può raggiungere diventando imprenditore di te stesso e con una rendita passiva, ma questa è la strada che la maggior parte delle persone devono seguire se vogliono veramente raggiungere il successo nella sfera professionale.
E tu cosa ne pensi di questa visione sulla libertà finanziaria? Fammelo sapere qui sotto nei commenti! 🙂
26 Agosto 2015 @ 14:43
Quale era la posizione in cui ti hanno offerto 45k neolaureato con auto, PC e telefonino? ( Se puoi anche azienda 🙂 )
27 Agosto 2015 @ 04:32
molto lucido come analisi in via teorica…….molto più veritiero se ambientato in momenti diversi da quello attuale.
26 Agosto 2015 @ 15:16
È interesante la tua posizione Stefano. La cosa più importante rimane sempre una: conoscersi e saper seguire la propria indole e passione, non c’è una via giusta o sbagliata da seguire per essere felici e diventare ricchi. Bisogna seguire la via che più si addice alla propria personalità. Spesso online la libertà finanziaria è quasi mistificata, propinata come una formula magica per diventare imbattibili e conquistare il mondo senza sforzi. La verità è che per raggiungere il proprio sogno la via è tutt’altro che in discesa e bisogna impegnarsi ogni giorno. La vera chiave della libertà finanziaria sono l’impegno e la costanza.
27 Agosto 2015 @ 23:16
Vero, alla fine fare ciò che rende felici è la soluzione, a patto di lavorare sodo.
26 Agosto 2015 @ 16:06
Bel articolo stefano ne stavo discutendo proprio questi giorni con alcuni conoscenti, che se si segue tutte le regole dei guru della crescita personale ti arriva un infarto. Cosi come è vero che non è per tutti il lavoro autonomo, e io sto sperimentando sulla mia pelle che nonostante amo molto la mia facoltà, architettura, ci sono giorni che non vorrei vederla e quindi apprezzo semplicemente quello che faccio (disegnare al computer per varie ore).
Sarebbe interessante un articolo sullo stile di vita che bisogna mantenere a seconda del reddito che si ha, questo punto secondo me in Italia pochi l’hanno capito dato che cercano di vivere al di sopra delle proprie possibilità.
La mia domanda è perchè non pubblichi ancor di più articoli sul lavoro? credo il tuo sia uno dei pochi blog che tratta l’argomento in maniera realistica e pratica, mi piacerebbe leggere piu articoli di questo genere.
Il mio commento è un po’ troppo lungo forse ma è un argomento che ultimamente mi sta a cuore.
Grazie ancora
27 Agosto 2015 @ 23:19
Ciao! Cerco di spaziare in più campi, ovviamente gli articoli sul lavoro non sono finiti, e probabilmente mai finiranno e più che adattare lo stile di vita al reddito preferirei fare un articolo di riflessione su come adattare il reddito al proprio stile di vita. 🙂
Concordo ugualmente con te che la stragrande maggioranza non fa né uno né l’altro.
26 Agosto 2015 @ 16:08
Ciao Stefano, volevo sapere la tua opinione professionale su Roberto Cerè, capace di prevedere qualsiasi onda finanziaria, ” almeno secondo lui”.
Grazie anticipatamente.
28 Agosto 2015 @ 21:52
Nessuno è in grado di prevedere le “onde finanziarie”, o il trend di mercato, e chi dice che può farlo sta mentendo spudoratamente. Questo detto, Cerè è fra i migliori formatori italiani.
21 Agosto 2016 @ 20:42
si ma luidice di poterlo fare e grazie i soldi che gli darai ti insegnerà 🙂
26 Agosto 2015 @ 17:25
Ciao Sfetano, mi permetto pure io di porti un quesito molto simile circa i maggiori esponenti riconosciuti a livello internazionale sulla libertà finanziaria? Grazie tante in anticipo ed in bocca al lupo per le tue prossime attività.
P.s. Infine ne approfitto pure per chiederti dei consigli pratici su come diventare un imprenditore di successo sia online che nella vita reale.
28 Agosto 2015 @ 21:53
Ciao Francesco! Non esistono esperti in libertà finanziaria, proprio perché come concetto non esiste, è roba inventata giusto per vendere qualche libro. Se intendi esperti per fare impresa, ce ne sono un sacco a seconda di quello che vuoi fare. Una laurea è un buon punto di partenza.
26 Agosto 2015 @ 18:08
Interessante e stavo pensando mentre lo leggevo a quanti libri, scritti e articoli di Bon Ton e argomenti affini dovrò leggere e credo che lo farò più volentieri dopo la tua piacevole lettura. Ciao a presto
27 Agosto 2015 @ 23:21
Alla prossima!
26 Agosto 2015 @ 18:40
Buonasera Stefano.
Ti seguo da tanto e devo riconoscere con piacere di aver imparato tante cose importanti dai tuoi insegnamenti ed esperienze. Ma devo essere sincera che non sono d`accordo con te su quello che hai scritto sulla liberta` finanziaria ed il reddito passivo.
Cioe`, credo che sia giusto che tu dica la tua opinione. Ma credo anche che sia giusto lasciare alle persone competenti nel campo, e che sappiano un po` di piu`di cosa si stia parlando, a fare le giuste definizioni dei certi concetti (assolutamente esistenti e perfettamente funzionanti) ed a spiegare le tecniche adeguate per poter sfruttare date opportunita`. Non e` giusto chiamare tutti falsi e bugiardi. Sicuramente ce ne sono anche quelli, ma e` assolutamente ingiusto generalizzare. Ne` sull`argomento in questione, ne` su nessun`altro argomento. Bisogna avere rispetto per il lavoro che svolgono tante persone e societa` che si occupino di un certo argomento, ed inoltre, che abbiano anni e anni di esperienze nel settore.
Credo che sarebbe piu` giusto consigliare ai lettori la lettura delle biographie delle persone che ci sono riusciti a raggiungere la liberta` finanziaria personale ed a creare le proprie rendite passive. Ci sono tantissime persone famose e di successo che abbiano molto da raccontare sull`argomento. Robert Kiyosaki, giusto per citarne uno.
Ribadisco, e` giustissimo esprimere la propria opinione, meglio se quest`ultima abbia una solida base di conoscenze sul concetto che si sta esprimendo; parlare delle proprie esperienze,- chi meglio di loro puo` raccontare la realta` dei fatti, (tu, Stefano, ne hai decisamente tante esperienze personali sul lavoro dipendente, ed una miriade di tante altre conoscenze confermate su svariati argomenti), ma sarebbe meglio di non esprimere dei giudizi sugli argomenti che non si conoscono, o si conoscono poco, per non (sono fermamente convinta della buona fede in questo caso preciso) screditare il lavoro degli altri (ovviamente si intendono i professionisti che sanno di cosa stiano parlando). Io sono una semplice persona con un lavoro part-time da dipendente, e quindi, non ho alcun interesse di difendere nessuno. Ma mi interesso molto degli argomenti riguardanti la crescita personale e motivazione, le storie delle persone di successo; seguo qualche sito italiano importante ed affidabile che si occupa di questi concetti. Ed e`per questo che ho voluto esprimere la mia modesta opinione di disaccordo sul concetto di rendite passive e liberta` finanziaria, che hai espresso sopra.
Ti ringrazio per l`attenzione, Stefano.
Un caro saluto.
Mariya
26 Agosto 2015 @ 18:46
Grazie, aspettavo questo articolo 🙂
Su una cosa non sono d’ accordo: le rendite passive a mio parere esistono. Ad esempio, una casa in affitto: certo devi gestire chi ci viene ad abitare, assicurarti che siano brave persone etc etc… ma infondo è un guadagno che ti costa pochi sacrifici e ti permette di guadagnare una rendita fissa che, anche se non ricopre completamente le spese mensili (o forse si) ti aiuta ad arrotondare le entrate.
Per la cronaca, che io sappia, uno scrittore che ha promosso la rendita passiva è stato Kiyosaki quando ha pubblicato il best seller ‘Padre ricco padre povero’, dove spiegava la differenza dal lavorare per soldi e il lavorare per creare un sistema che generi soldi.
Ottimo lavoro Stefano, adoro questo sito.
Ps. ci tenevo a ringraziarti per il Manuale Anti-Confusione, è stato illuminante.
27 Agosto 2015 @ 23:27
Ciao Luigi, gestire una casa in affitto ha bisogno, appunto, di gestire chi ci abita, e a meno che non affitti a Maria Teresa di Calcutta prima o poi dovrai lavorare per guadagnarti l’affitto :), la selezione dei conduttori è più che difficile, perché potrebbe anche capitare di non ricevere affitti per mesi, sui quali dovresti ugualmente pagare le tasse. Sicuramente non è un lavoro in fonderia ma, insomma, non è proprio zero lavoro 🙂
ps: sono contento che il manuale ti sia piaciuto 😀
27 Agosto 2015 @ 15:08
Ciao Stefano,
sei un grande ma con questo articolo non sono assolutamente d’accordo. Ok che ci sono un mare di false informazioni in ogni ambito, comprese quelle sulla libertà finanziaria, ma bollarla completamente no. Ti consiglio vivamente la lettura di alcuni libri e il parere di grandi esperti sulla libertà finanziaria e sul come raggiungerla. Harv Eker (i segreti della mente milionaria), Robert Kiyosaky (padre ricco padre povero), Alfio Bardolla, Anthony Robbbins, libertafinanzria.biz ecc. Essi non affermano che essa è facile da raggiungere, ma al contrario che serve in primis un grosso lavoro di trasformazione interiore, in quanto la ricchezza è uno stato mentale. Di conseguenza la libertà finanziaria non è alla portata di tutti, ma solo di chi intraprende un grosso cambiamento interiore prima, e un grande impegno pratico e di studio e formazione poi. Per quanto riguarda la rendita passiva: affittare, rivendere e acquistare immobili non lo è? Effettuare investimenti con i soldi che lavorano per te e non noi per loro non lo è? Sono d’accordo con te sul fatto che non tutti hanno la giusta mentalità e i mezzi per fondare società e investire, o magari proprio non gli piace, ma con il giusto impegno e voglia di imparare tutto si può fare, ciò che conta è crederci. Tu sponsorizzi il lavoro da dipendente (e se a una persona piace è più che corretto farlo) ma ti permette di essere libero finanziariamente? Se io lavoro anche 24 ore al giorno il massimo che potrò guadagnare sarà deciso dalla paga oraria stabilita dal mio datore di lavoro e non da me, di conseguenza lavorare ad orario non è la soluzione migliore, in quanto c’è un limite prestabilito che è dato dalla paga oraria. La soluzione è scegliere di essere pagati in base ai risultati che otteniamo (non è assolutamente facile), da ciò ne deriva una grande gratificazione personale in quanto ci sentiamo valorizzati per ciò che facciamo sia come persona, sia come maggiore gratificazione economica. Ricordo che in base agli insegnamenti di questi “guru” il lavoratore dipendente lavora da gennaio a maggio solo per pagare tasse!!! Da quello che ho imparato per raggiungere la libertà finanziaria serve:
1. Un grosso cambiamento interiore riguardo alla ricchezza, al denaro, e alla sua gestione.
2. Bisogna imparare il money management, ossia la gestione delle proprie finanze! E’ fondamentale, ma quasi nessuno sa gestire il denaro e il reddito che percepisce! Esempio: la maggioranza delle persone crede che comprare casa sia un attivo, ma invece è un passivo! In quanto le spese di gestione della casa prosciugano gran parte del nostro reddito e cosi tutti si indebitano oltre le proprie possibilità (vi rimando ai testi sopra menzionati).
3. E’ utile mettere da parte ogni mese un 10 % di ciò che guadagniamo per futuri investimenti che ci portino ad avere sempre più attivi (investire in immobili, trading, società ecc, internet business, queste le vie più indicate ma di non facile realizzazione in breve tempo), facendo in modo che i soldi lavorino per noi e non noi per loro.
4. Bisogna studiare, informarsi e fare pratica con i metodi di investimento. Ovviamente non basta uno schiocco di dita per raggiungere la libertà finanziaria, niente cade dal cielo, ma se si vuole, con la giusta dose di impegno e determinazione tutto si può realizzare.
5. Bisogna imparare a far lavorare i soldi per noi e non noi per loro.
6. Libertà finanziaria significa quanti giorni puoi permetterti di vivere senza lavorare, per permetterti di vivere la vita come la vuoi tu. La libertà finanziaria è uno stato mentale.
7. Il 5 % dei ricchi utilizzano la propria mente e la gestione del denaro in maniera completamente diversa rispetto al 95 % della popolazione mondiale. I ricchi seguono le indicazioni di cui sopra, in particolare non lavorano per i soldi, ma fanno lavorare i soldi per loro! Questa è la chiave. Per capire la loro mentalità e i loro metodi vi consiglio vivamente la lettura dei testi da me menzionati
Stefano
27 Agosto 2015 @ 15:20
Al mio post di prima aggiungo:
8. Scegliere di essere pagati in base ai risultati che otteniamo
9. Crearsi rendite passive (affittare immobili, trading, investimenti ecc) facendo lavorare i soldi per noi
10. Imparare a gestire il denaro e le finanze personali tramite una tabella in cui si segnano tutte le entrate e le uscite mese per mese. Vedrete che alla fine rimarrete sconvolti dei soldi che escono per autentiche banalità.
27 Agosto 2015 @ 15:24
11. Aggiungo la lettura di: pensa e arricchisci te stesso (Napoleon Hill) e il potere del cervello quantico (Italo Pentimalli).
12. Studire, informarsi, fare pratica con gli investimenti. Niente piove dal cielo
27 Marzo 2016 @ 19:08
Ciao Stefano!
Mi piace molto il fatto che dai valore allo studio e all’impegno, mi pare anche che tu apprezzi il percorso di crescita molto più del risultato, della performance. Per me è così: amo la sensazione di efficacia che mi da il fatto di riuscire in qualcosa che ritenevo difficile. La semplice botta di culo non ha lo stesso sapore.
31 Marzo 2016 @ 22:25
Ciao Angela!
Grazie per i complimenti:-) Si condivido in pieno ciò che scrivi, il successo è un risultato, ma la crescita e il valore che ti porti dentro rimangono nonostante tutto. Presumo conosci la crescita personale e argomenti inerenti la ricchezza , la spiritualità ecc. Mi farebbe piacere condividere con te queste cose. Se ti va lasciami un contatto (mail ecc).
10 Aprile 2016 @ 10:53
Ottimo punto che metti alla fine. Alla fine la soddisfazione è quella che conta. Far palate di soldi fini a sé stessi non è un granché di vita.
28 Agosto 2015 @ 15:10
Caro Stefano,
ho una domanda per te.
Quando parli di diventare l’esperto in un argomento, lo riesco a capire dal punto di vista di lauree pratiche come ingenieria, matematica e simili.
Per una persona che invece interessi umanistici o sociologici (come il sottoscritto, che è più indirizzato verso filosofia e scienze politiche come scelte universitarie; sono all’ultimo anno di liceo, ndr), che cosa consigli di fare?
E’ possibile diventare “il migliore” in ambiti come le scienze sociali e la filosofia? Inotre, dove sarebbe possibile farsi assumere?
Ho pensato a pubblicare saggi e libri, ma è una cosa che può andare male o meno e che dipende molto da come reagisce il pubblico, considerando che al giorno d’oggi si legge sempre di meno.
28 Agosto 2015 @ 21:56
Ciao Mattia, specializzati in un campo. Anche in ingegneria, matematica etc i migliori hanno sempre il campo specialistico sul quale sono imbattibili, quindi prova a restringere il campo in un argomento di filosofia, che non potrebbe esistere materia più vasta.
1 Settembre 2015 @ 03:47
Il problema non è tanto la specializzazione, Stefano, ma specializzarsi in qualcosa che possa essere conveniente alle aziende.
Chi assumerebbe un laureato in Filosofia/Scienze Politiche/Sociologia?
31 Agosto 2015 @ 10:39
Ciao Stefano, che ne pensi dello sport? Faccio atletica leggera da un anno ormai, in particolare mi sto specializzando nei lanci e ho notato che è un settore per niente affollato rispetto ai corridori dove c’è molta piú concorrenza. Secondo te è possibile guadagnare con lo sport? Molti atleti italiani sono amche finanzieri o carabinieri, potrebbe essere una soluzione realizzabile o solo i campioni olimpionici fanno una vita comoda?
2 Settembre 2015 @ 15:01
Ciao Stefano, articolo interessante, credo che trovare un punto d’incontro tra pareri così vari sia quasi impossibile. Io ti dico la mia: nella mia (ancora povera) esperienza nel campo lavorativo, fatta più che altro di lettura e apprendimento teorico, vedo la libertà finanziaria come l’equilibrio tra tempo e denaro, che non possono raggiungere gli autonomi ma neanche i dipendenti, semplicemente perché legati al tempo, un fattore limitante. E’ vero che l’autonomo deve preoccuparsi di cadere in malattia, ma perché non dovrebbe farlo anche il dipendente?In entrambi i casi la tua presenza è necessaria. Se punti invece a creare degli attivi, ovvero costruendo pian piano attività che poi diventano autonome o facendo in modo che i soldi lavorino per te tramite investimenti finanziari, puoi raggiungere un reddito che più che passivo lo definirei continuativo, che non richiede più la tua presenza. Cosa ne pensi in merito?
12 Maggio 2019 @ 15:41
Finalmente un giudizio onesto.
28 Dicembre 2021 @ 18:27
Visione onesta e ben dettagliata. Un bel post.