Come aumentare l’autostima: 3 idee che funzionano

Ieri ho riletto un mio vecchio diario di quand’ero ancora un piccolo bambino dolce e carino di soli 5 anni. Dal quel momento sono cambiate moltissime cose. A parte gli errori di grammatica, quelli sono rimasti.

Questa lettura mi ha fatto venire in mente una vecchia storia che avevo ormai rimosso, la storia del piccolo Richi.

Richi era un bambino che veniva a scuola con me che non voleva giocare mai a calcio. Forse un po per paura, forse perché non pensava di essere abbastanza bravo, ma ogni volta che noi inseguivamo il pallone lui se ne stava triste e mogio sui gradini a guardarci.

La verità è che il povero Richi, e sto citando testualmente il mio diario “Era super mega fortissimo a calcio”, ma siccome aveva sempre giocato con ragazzi che (cito di nuovo il mio diario)“avevano almeno millemila anni in più di lui” si considerava una frana. Loro erano molto più bravi di lui.

Richi giocava come un campione ma pensava di non esserlo. Si considerava inadeguato e scarso, con il risultato che, mentre noi giocavamo, non si  azzardava nemmeno ad avvicinarsi al campetto per paura di fare delle pessime figure, nonostante fosse il più bravo.

Lui ci guardava seduto, impaziente di toccare il pallone e pronto a scattare, però poi sentiva una vocina. Era una vocina che gli diceva “Richi, lascia stare, ma non ricordi che non sai giocare?”. Quindi si sedeva e continuava a guardarci triste all’angolo.

Finché un giorno, costretto dalla maestra, dovette giocare, dovette mostrare tutto il suo potenziale e da quel momento non stette nemmeno un secondo in più a guardarci. Era davvero bravo.

La stessa identica cosa succede a noi: abbiamo grandi, grandissime potenzialità, potremmo veramente raggiungere mete straordinarie e lasciare gli altri di stucco, ma una vocina interiore ci ripete:

“Hey, ma non ti ricordi che non sei capace? Hai fallito tantissime volte! Perché dovrebbe essere diversa la situazione ora ?”

Oggi faremo questo, uccideremo una volta per tutte questa vocina, ma prima dovrai..

… Imparare come si distruggono le prigioni

Brenè Brown, professoressa e ricercatrice dell’università di Houston, ha fatto una scoperta sensazionale. Ha scoperto che c’ UNA ed UNA SOLA variabile di differenza tra chi si sente apprezzato e amato e chi invece è sempre sottovalutato e si sente un rifiuto…

….Entrambi pensano di meritarselo. Se pensi di meritarti di sentirti apprezzato ecco che ti sentirai apprezzato, se invece pensi di non meritartelo non ti sentirai mai apprezzato.

E sai cosa fa la differenza di stato d’animo? sai cosa ti fa sentire di meritarti l’una o l’altra situazione?  E sai cosa è che ci fa “sentire inadeguati” giorno dopo giorno?

Le esperienze.

Si, funziona così, siamo tranquilli e calmi finché non falliamo. Il fallimento ci destabilizza e ci fa sentire incapaci e sopratutto ci fa pensare che “non meritiamo ciò che abbiamo”.

Cosi la volta successiva le nostre abilità saranno minori, ci sentiremo peggio, saremo mal disposti e falliremo nuovamente, e ancora una volta la nostra autostima scende.

E’ come se ogni fallimento fosse un mattone. E via via che questi si accumulano vanno a costruire una cella che ti rinchiude, che ti separa dalla grandezza e da risultati strabilianti.

Ci provi, fallisci, non ci provi più.

Non sono qua per dirti che “devi credici” oppure qualche altra frase motivazionale che suona bene ma poi non conclude niente, non è quello di cui hai bisogno se vuoi scappare da questa prigione.

Per spazzare via la cella in cui ti trovi dovrai fare lo stesso procedimento che hai fatto per crearla. Ovvero un mattone per volta.

Esiste un solo modo per sentirsi più sicuro di se a lungo andare ed è quello di fare delle piccole azioni di successo ogni giorno, distruggere la tua cella mattone per mattone. 

E no,  non dovrai fare cose strambe o sfide alternative per uscire dalla zona comfort, dovrai fare le stesse cose che fai per adesso nella tua vita quotidiana solo che dovranno essere precedute da 3 tecniche specifiche ed ultra efficaci. 

1. Vai a cercarti un bel lavoro

Qualche anno fa, una famosa ricercatrice, Amy Cuddy, fece una scoperta sensazionale. Scoprì che basta una semplice mossa, un piccolo movimento, da fare prima di un incontro o un colloquio per essere molto più rilassati e sicuri di se. Prima però di divulgare la scoperta decise di testarla:

Così la giovane dottoressa si recò ad un colloquio di lavoro, prese 4 candidati a caso su 20 e li porto in disparte e disse loro di fare “esattamente” le istruzioni che gli avrebbe dato. A fine giornata furono assunti solo 4 canditati su 20, indovina quali? 🙂

Praticamente la ricercatrice ha scoperto che per essere più sicuri di se momentaneamente  basta assumere per 10 minuti consecutivi una posa come quella in foto (power pose) prima di un incontro. E no, non è una cosa così banale come pensi. 

Ipersemplificando, Cuddy, ha scoperto che assumere una power pose ha due grandissimi effetti collaterali.

1. Il tuo cervello capisce dal tuo linguaggio del corpo che tutto va bene e si tranquillizza.

2. Più il tuo cervello è tranquillo più è vicino allo stato Alfa, ovvero lo stato celebrare che ti rende più creativo ed intelligente

2. Fai lo squalo

Steven era un ragazzino molto timido, ma veramente tanto.

Era così timido che, nonostante fosse un vero e proprio genio, non riusciva  a comunicare ed esprimersi con gli altri. La timidezza lo assaliva e lo bloccava.

Se incontrava qualcuno, riusciva a mala  pena a sussurrare un timido saluto e poi sprofondava nell’imbarazzo più totale.

Il suo sogno era quello di sfondare nel mondo del cinema, ma difficilmente, per quanto talentuoso potesse essere, ci sarebbe riuscito se avesse continuato ad aver una paura matta di parlare con gli altri.

Così decise di fingersi ciò che non era, decise di indossare la “maschera ” del regista famoso ed immediatamente la sua timidezza svanì.

Non era infatti lui ad essere timido, ma era l’abitudine che lo costringeva. Infatti quando impersonò un “famoso regista” e non più il “timido Steve” l’imbarazzo se ne andò via.

Probabilmente ciò non bastò. Infatti non ebbe molto successo ad Hollywood ma lui continua a provarci. Vai Steven Spielberg siamo tutti con te!

Anche nella nostra quotidianità avviene una cosa simile. A volte siamo timidi o insicuri perché le nostre abitudini ci dicono di esserlo.

Basterebbe, solo e soltanto nelle situazione che ci stanno particolarmente a cuore, indossare una maschera.

Basterebbe, ogni volta che hai un ostacolo di fronte, chiederti ” che persona sarebbe in grado di risolverlo? ” e poi impersonarla.

E no, non sto dicendo di essere degli impostori o di fingersi qualcun’altro, sto solo dicendo che, prima di un incontro importante, per eliminare le tue insicurezze, fai finta di essere qualcuno che non le possiede.. semplice!

3. Sposati

Quando sei fidanzato da poco sei in piena fase di prova.

Lei piace a te e tu piaci a lei, ma non hai la confidenza necessaria per dirgli cosa ami o cosa odi veramente perché hai paura che potrebbe rimanerci male. E’ una fase delicata, e pur di non fare figuracce diresti di si a qualsiasi cosa.

E così vi ritrovate entrambi ad un concerto di musica tipica Slovena perché entrambi non avete il coraggio di dire no all’altro.

Nelle relazioni sociali, avviene lo stesso. I 60 secondi dopo che incontri una persona sono i più difficili. Il tuo interlocutore non sa ancora se sei una persona normale o un pazzo omicida, e nemmeno tu sei sicuro di quale delle due tu possa essere.

Così tendiamo a starcene in disparte, a non dare confidenza a nessuno per paura di fare figuracce.

Da oggi però basta. Adesso hai una sfida da compiere:

Ogni volta che ti ritrovi in un posto con accanto sconosciuti hai 60 secondi di tempo per attaccare bottone.

E no, non ti sto dicendo di rimorchiare, anzi ti consiglio vivamente di farlo con persone del tuo stesso sesso. Almeno così eviterai inutili misunderstanding.

Non è nemmeno una tecnica per conoscere nuova gente o farsi nuovi amici. Si tratta solo di scambiare un paio di frasi di cortesia, ed a lungo andare sarai molto più sicuro di te. Sarà il tuo modo di spaccare i mattoni che formano la tua prigione

Ecco alcune frasi da poter dire ( basta dirne una  ad uno sconosciuto e avrai superato la sfida):

  • Che caldo che c’è oggi
  • Che freddo che c’è oggi
  • Ma è sempre così affollato qua?
  • Ma è sempre così deserto qua?
  • Sapevi che Francesco di Mindcheats è proprio bravo?

Ecco invece alcune frasi da NON dire:

  • Sai, assomigli molto al mio cane
  • Per un attimo mi sei sembrato una statua
  • Ma con quelle orecchie quante stazioni radio prendi?
  • Da quanti mesi sei in cinta? (da evitare ASSOLUTAMENTE con gli uomini)
  • Sai mi hai fatto venire in mente che devo andare in bagno.

Ricapitolando

La bassa autostima sta praticamente bloccando la parte migliore di te. Come il piccolo Richi hai tutte le carte in regola per raggiungere grandi mete ma sei fermo sul gradino a guardare gli altri che si danno da fare.

Se vuoi veramente raggiungere le tue mete e lasciare gli altri di stucco allora:

  1. Ricordati che più la tua autostima è bassa più peggiorerà, è un circolo vizioso
  2. Una bassa fiducia in se stessi non si costruisce in un giorno, ma è frutto di varie esperienze fallimentari.
  3. Se vuoi distruggere la prigione della bassa autostima in cui ti trovi dovrai farlo un mattone per volta, attraverso piccoli successi quotidiani. Per esempio:
  4. Prima di entrare ad un colloquio o un incontro importante passa 10 minuti in una power pose
  5. Quando hai di fronte una situazione ostica indossa la “maschera” di qualcuno che è in grado di risolvere il tuo problema
  6. Chiediti “chi non avrebbe alcun problema a risolvere questa situazione”? ed il gioco è fatto
  7. Quando vai in un luogo affollato scambia 2 frasi contate con uno sconosciuto, a lungo andare aumenterà la tua autostima.

Ora basta chiacchere, tocca a te! Per i prossimi 10 giorni mettiti una sveglia alle 10 di mattina e ricordati che dovrai applicare 1 sola tecnica di quelle di sopra.

Al termine dei 10 giorni sarai incredibilmente più sicuro di te, perché avrai neutralizzato 10 mattoni della tua prigione. Ricorda: la sicurezza in se stessi è un’abilità e come tale può essere imparata.

Ricordi la storia di Richi? Sappi che hai una vita sola, sarebbe un vero peccato sprecarla seduto in disparte per via delle varie insicurezze, specialmente ora  che hai la formula per neutralizzarle, no?