Il segreto del successo che nessuno ha mai voluto dirti
All’inizio del 1900 tutte le università del mondo avevano un solo obiettivo: trovare la formula che spiegasse come funziona l’intero universo.
Tutte le più grandi università finanziavano ogni progetto, strapagavano i professori, li accontentavano in qualsiasi cosa. Oxford addirittura aveva assunto un vero e proprio fenomeno, un certo Jonh Sealy Townsend. Era un famoso fisico dell’epoca, da tutti considerato una vera e propria star, tutti pendevano dalle sue labbra. Lui era solo uno tra la miriade di professoroni super acculturati e super preparati che cercavano la soluzione al più difficile problema di sempre.
Ad Oxford, come in tutte le altri grandi università, avevano il miglior materiale di studio, gli strumenti più avanzati, gli assistenti più preparati e un casino di soldi da buttare! Nonostante questo nessuno di loro si avvicino mai a quella formula, e nessuno di loro l’avrebbe mai scoperta.
A risolvere il più grande enigma di tutti i tempi non fu nessun grande professore, ma un giovane laureato che di giorno lavorava all’ufficio brevetti e la notte studiava fisica per passione. Un certo Albert Einstein. Anche se non c’entra niente un paio di anni prima era avvenuta una cosa molto simile.
Il governo Francese, uno dei più facoltosi dell’epoca, aveva raccolto un patrimonio immane e lo aveva dato tutto per intero al grande Clèment Ader, un famoso inventore per i suoi studi sull’aereonautica, per creare una macchina volante. Anche Oxford aveva spinto economicamente Hiram Maxim, forse uno dei più grandi inventori militari dell’epoca, per creare una imbattibile macchina da guerra volante. Così mentre i due grandi inventori sperperavano i soldi dei loro finanziatori, e consultavano i migliori materiali dell’epoca, due giovani fratelli (i fratelli Wright) , senza il ben che minimo supporto monetario scrivevano la storia.
I fratelli Wright non avevano milioni di dollari, non avevano l’appoggio di grandi istituzioni, non avevano assistenti preparati. Avevano dei risparmi ottenuti grazie al loro negozio di biciclette, avevano dei bigotti che cercavano di rendersi utili e tanta passione.
Questa grande passione fu abbastanza importante da far decollare il primo aeroplano della storia. Così anche stavolta, non furono i soldi, le conoscenze e il prestigio a fare la differenza ma la passione.
Passando ad un altro discorso: ottanta anni dopo l’invenzione dell’aereo, era ai suoi albori l’era digitale. Dopo il clamoroso successo di google tutti cercarono un progetto web sul cui catapultarsi e, tra le miriadi di progetti ce ne era uno particolarmente promettente. Bill Gates lo aveva definito il progetto del futuro, così aveva assunto i migliori manager, i migliori scrittori e lo aveva finanziato con milioni di dollari. Si chiamava Encarta ed era la più grande enciclopedia digitale della storia.
Nello stesso periodo un certo Jimbo stava fondando un enciclopedia gratuita, libera e digitale, dove le descrizioni delle varie voci le avrebbero scritte gli utenti stessi. Si chiamava Wikipedia. Se tu avessi preso un qualsiasi manager sobrio all’epoca e gli avresti chiesto:
Da una parte hai Bill Gates, che investi milioni e assume i migliori per formare un enciclopedia digitale. Dall’altra hai un ragazzo che vuole creare un enciclopedia gratuita costruita dagli stessi utenti. Chi avrà la meglio?
Secondo te cosa avrebbe risposto?
Ora però se vuoi sapere cosa era “Encarta” te la vai a cercare su Wipedia ! 🙂
Questi sono solo tre degli infiniti esempi di Davide contro Golia, esempi di vittorie schiaccianti di perfetti sconosciuti contro illustri maestri. Ti sono piaciute? Ne vuoi ancora? Vai a leggere una qualsiasi storia di un personaggio di successo e troverai storie simili!
Tornando a noi, da queste tre storie sono emersi 3 punti chiave:
- Oxford non ci azzecca mai
- Più una persona è pagata più non farà una mazza
- La passione batte tutto.
Ora, dopo che sai queste cose, possiamo passare alla ricerca de:
Il segreto del successo
Nella mia vita ho letto almeno un centinaio di biografie, da Gandhi a Jovanotti, da Napoleone a Steve Jobs. Più leggevo più notavo una cosa che mi faceva rimanere a bocca aperta. Prima di dirtela vorrei che rispondessi a questa domanda.
Se ora tu, tutto d’un tratto, diventassi milionario, continueresti a fare ciò che fai per ora?
Continueresti a studiare tomi di Analisi 1 e 2? Continueresti a fare il tuo lavoro? Continueresti ad abbassare la testa davanti ai tuoi superiori?
Come forse sai, oltre che blogger, sono uno studente ed un lavoratore con la passione per la crescita personale. Secondo te, se diventassi milionario, continuerei a studiare il mio libro di 1200 pagine sulla ragioneria? Sicuramente no!
Infatti, la cosa che più mi colpiva delle biografie dei grandi uomini che leggevo era questa:
Una volta raggiunto l’apice, la gloria e il successo tutte i grandi continuavano a fare ciò che hanno sempre fatto.
Così anche se miliardari Bill Gates e Steve Jobs continuavano a fare le notti in ufficio, J.K. Rowling continua a scrivere incessantemente, e senza andare troppo in alto, perfino Vasco Rossi passa le notti in bianco per comporre musica.
Così mentre la gente comune passa il tempo sperando di avere successo per poter mandare a quel paese tutto e tutti , chi ha successo continua a fare ciò che ha sempre fatto.
Questo avviene perché queste persone sono motivate non dai soldi, dalla fama, dalla gloria. Queste persone sono motivate dalla loro stesso piacere di fare quelle cose.
- Einsten adorava studiare fisica
- I fratelli Wright preferivano giocare con gli alianti a qualsiasi altra cosa
- Per Jimbo, divulgare informazioni era una passione
La loro motivazione si chiama Intrinseca e sta alla base di qualsiasi successo!
Se avessero tolto lo stipendio ad un professore di Oxford lui avrebbe smesso di lavorare, Einstein lo faceva gratis e di notte.
Se avessero detto a Maxim che l’aereo non serviva più lui avrebbe smesso di lavorare, i fratelli Wright non si sarebbero fermati mai
Se avessero detto a Bill Gates che Encarta non era redditizia i lavori si sarebbero fermati, Wikipedia invece è no profit.
Questo tipo di motivazione intrisceca ti permette di surclassare ogni tipo di difficoltà e ti rende impossibile fermarti.
Lo dice anche Napoleon Hill, il segreto del successo è un obiettivo chiaro e una forte ossessione.
Come fai a svilupparla?
Ok sono sicuro che sei super carico, ti sei gasato tantissimo a sentire quelle storie e non vedi l’ora di leggere questo paragrafo:
Ti sto appena spiegando come sviluppare una motivazione d’acciaio che ti porterà alla fama e al successo, vuoi sapere quale è questo segreto?
Questo segreto ti farà superare come niente tutte le difficoltà che incontrerai, distruggerà tutte le barriere che ti separano dal tuo obiettivo. Sai quale è?
Non lo so!
Secondo te se sapevo il segreto per sviluppare la motivazione intrinseca ed arrivare al successo ero qua a scrivere?
Ok non so come si arriva al successo, ma studiando in maniera spasmodica le biografie dei grandi e studiando i migliori testi di psicologia ho raccolto per te le migliori tecniche e strategie per creare una forte motivazione intrinseca che possa essere una base per il tuo successo futuro.
La super tecnica
Probabilmente ora sei un po preoccupato, magari hai una passione ma non è così forte. Magari non hai nemmeno una passioneda cui partire: cosa puoi fare?
Tirati su, tutti i grandi uomini non sono nati con una forte passione, hanno scoperto un loro piccolo interesse e l’hanno coltivato finché non è diventato un ossessione. Questa è la stessa cosa identica che devi fare tu, prendi un tuo interesse e coltivalo.
Molti di noi hanno l’erronea convinzione che la passione delle loro vita magicamente apparirà a loro. La verità è che la passione è come un lavoro: se non te la cerchi non la troverai mai, non verrà mai alla tua porta a bussarti. Ora fatti un regalo, se sei su questo blog probabilmente sei uno che lavora molto, ti impegni e ti meriti un regalo ( sto usando il Milton se te ne sei accorto). Concediti questo regalo.
Poniti queste domande per trovare il tuo interesse:
- Cosa mi interessa?
- Quando vado su internet cosa cerco maggiormente?
- Quali sono i miei interessi?
Se hai difficoltà a trovare il tuo interesse, non ti preoccupare, ti darò la soluzione tra un po di righe.
Se invece hai già un forte interesse verso qualcosa fatti questo regalo. Dedica un ora per il prossimo mese, a coltivare una tua passione. Niente soldi, niente impegno, dedicala solo a te stesso! Deve essere un impegno fisso !
Se invece non hai idea di quale sia il tuo interesse dedica il prossimo mese a cercarlo e per farlo devi fare le seguenti cose:
- Informati su quali hobby o attività fanno i tuoi amici
- Prova queste attività per almeno 2 settimane
- Decidi se continuare o meno
Ormai sono più di sei mesi che scrivo per Mindcheats, sono anche io un tuo amico, allora fatti consigliare quali sono le attività che potresti imparare:
- Impara un linguaggio di programmazione
- Impara a lavorare con arduino
- Scrivi un articolo su qualcosa che ti piace e mandalo ad un blogger del settore (l ‘ho fatto io con Stefano e guarda dove sono!)
Ricapitolando
Dedica un ora al giorno per un mese a trovare e coltivare la tua passione.
Oggi è il 27 di Novembre, ci rivediamo il 27 di Dicembre quando la sfida sarà finita.
Ti ripeto fallo per te, ti cambierà la vita. Se oggi accetti la sfida, oppure se ti è piaciuto l’articolo fai quello che ti sto per dire .
Lasciami un commento e scrivimi quando ti sentirai di aver avuto successo, quando ti sentirai arrivato .
Se hai qualche dubbio o domanda non esitare a scrivermi, ti risponderò subito.
Paolo
26 Novembre 2014 @ 13:44
A me piace la barca a vela e mi ci dedico con passione. Ho paura però che non sia una passione che mi consentirà di svincolarmi dal mio lavoro. Probabilmente come dicevi in un intervento in passato continuerà a servirmi un lavoro per poter seguire la mia passione….
Francesco Cracolici
26 Novembre 2014 @ 14:51
Il senso dell’articolo era un altro, era che senza “passione” non avrai successo.
Comunque ti dirò qualcosa che ti solleverà il morale: nel 2014 puoi guadagnare con qualsiasi cosa e in qualsiasi ambito.
Io conosco personalmente un signore che guadagna 12 mila euro mensili con esche da pesca xD
Michele
26 Novembre 2014 @ 15:05
Io non sarei così drastico. La passione per la barca a vela può essere declinata in molte attività, anche collaterali. Provo ad elencartene qualcuna:
– se hai la fortuna di possederne una abbastanza grande, potresti diventare uno skipper e affittare te insieme alla barca a chi volesse fare una vacanza particolare;
– potresti dare lezioni di vela, oppure organizzare delle uscite in mare “didattiche”, per far provare l’esperienza o per far conoscere la costa, il luogo, le specie marine
– potresti fare delle battute di pesca, oppure abbinare battute di pesca con cene a base di quanto pescato insieme
– potresti occuparti di rimessaggio, pulizie o piccole riparazioni di altre barche
– potresti anche occuparti del trasferimento delle barche (talvolta le affittano qui e le attraccano altrove, o viceversa)
Se cerchi in rete Simone Perotti scoprirai la storia di una persona con un’attività mooolto redditizia che ha deciso di piantarla dedicandosi alla sua passione per la vela. E lavora quando ne ha voglia!
ciao
Francesco
26 Novembre 2014 @ 21:55
Michele ha detto una cosa meravigliosa 🙂
Io lo ascolterei!
Grazie Mike:)
Paolo
10 Dicembre 2014 @ 13:52
Attenzione che Simone Perotti era una dirigente che si è ritirato verosimilmente con una buonuscita da mille e una notte….
Inoltre è single, da solo mi butterei senza indugio, ma con una famiglia da crescere ci vuole il consenso di tutti.
primo
12 Dicembre 2014 @ 00:12
Facevo l’avvocato con passione ma i giudici di oggi ma l’hanno fatta passare. Per fortuna mi resta la barca a vela anche se non posso godermela come quando dovevo invece lavorare prima per comprarla e poi per mantenerla. Morale ? Bisogna sapersi accontentare ! Ma questo è il pensiero di un pensionato:se si è giovani è importante appassionarsi al proprio lavoro per renderlo gradevole e divertente qualunque esso sia.
Letizia
26 Novembre 2014 @ 14:22
Ciao! bellissimo articolo. Io adoro cantare, faccio lezioni da due anni e spero di diventare sempre piu brava 🙂
Francesco Cracolici
26 Novembre 2014 @ 14:52
Vai così, non ti fermare mai!
Grazie
Matteo
26 Novembre 2014 @ 14:37
Deco dire che quest’articolo non è stato niente di nuovo per me ma certamente lo sarà per altri. Non ho mai pensato nemmeno per un attimo di smettere di fare ciò che mi piace se avessi raggiunto il successo.
Francesco Cracolici
26 Novembre 2014 @ 14:53
Parlavo non delle cose che ti piacciono ma della tua naturale routine quotidiana, quanto cambierebbe se fossi ricco ?
Grazie comuque 🙂
Luca
26 Novembre 2014 @ 15:42
Ciao. Interessante articolo. Scusa se ti dico una cosa: Quello che dici è vero! Purtroppo oggi il mondo gira alla rovescia. Per star bene occorre avere soldi,certo le idee non costano nulla,ma se non genera profitto lavoro a vuoto! Io sono un pittore,ed ho questa passione,purtroppo per andare avanti tutti mi chiedono soldi,al di la della mia grande bravura. Sai, alla gente dei miei quadri importa poco,inoltre per avere una critica da qualcuno in “alto” devo pure pagare! Io non l’ho mai fatto,ma quando mai per mostrare i miei capolavori devo pagare?? il successo è intrinseco, già,proprio come dicevi tu,ma..purtroppo non basta. Tu pensa che io lavoro anche di notte,ed è un pezzo che non si vende niente. Come me tanti altri sono nella stessa situazione. Devo dirti che: Il mercato è manovrato da astuti speculatori! la bravura ed il genio non bastano più, non è più come una volta,adesso i tempi sono cambiati in peggio!!
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:00
Su questo hai ragione, forse è particolarmente difficile nel mondo dell’arte.
Ti vorrei dire che ti rispetto molto, dedichi tutto te stesso a fare il miglior lavoro possibile, anche se significa guadagnare di meno.
Flavio
26 Novembre 2014 @ 15:23
Ciao Stefano, bell’articolo ma mi chiedo: perché è così importante avere successo? Tu forse intendi realizzarsi, ovvero scoprire la propria missione su questa terra e in questa vita e portarla avanti con passione.
Avere successo, ovvero riconoscimento sociale, vincere una sfida, è una conseguenza dell’essersi realizzati in qualcosa che ci appassiona. Ma non è detto che avvenga. O magari avviene in una cerchia ristretta di persone.
Certe persone poi vengono qui con il compito di migliorare la società in cui viviamo e si fanno canali di questo cambiamento, ma non tutti possono avere le qualità per farlo. Forse per qualcuno realizzarsi è anche aiutare il prossimo, insegnare, contribuire alla società.
Si, il denaro è una conseguenza di uno stato di coscienza più elevato, di chi ha lavorato duramente per un obiettivo, ma non è l’unico metro di giudizio secondo me.
Luca
26 Novembre 2014 @ 15:57
Sono pienamente d’accordo conte Flavio. Si valuta tutto con parametri diversi in questa società,anche se alcuni sono sbagliati. Il denaro oggi è visto come l’avere pieno successo,altrimenti non contiamo nulla. Secondo me dovrebbe essere un mezzo,non un fine a se stesso. Per me successo significa: Fare ciò che sembra più giusto per una società migliore,e non assecondare i propri scopi egoistici,o avere tornaconti,tutto sarebbe più bello ed ordinato…non trovi?
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:02
Ragazzi, a parte il fatto che sono Francesco, comunque concordo con entrambi.
Le storie da me descritte hanno visto l’affermarsi di un intento personale rispetto ad uno monetario 🙂
Diciamo tutti e 3 la stessa cosa!
Grazie e ciao.)
Oscar Bellandi
26 Novembre 2014 @ 15:34
Ciao Stefano,
mi piacciono molto le dinamiche che usi per spiegare i concetti.
Sono anch’io un appassionato della crescita, e leggere nell’ambiente e dell’ambiente è ormai mia abitudine.
Nel mio lavoro la passione è una buona parte ma anche i sacrifici e l’impegno lo sono.
Come sempre, l’obiettivo ben pianificato rende tutto facile e “divertente”.
Ottimo lavoro.
Ciao
Antonio
26 Novembre 2014 @ 15:52
Complimenti! bell’articolo,sia per il contenuto che per il modo di presentarlo.
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:03
Ciao Oscar !
Grazie a te
FRANCESCO
francesco
26 Novembre 2014 @ 15:45
Ragazzi per favore basta chiamarmi stefano ! 🙂
valentino
26 Novembre 2014 @ 16:03
” Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista. ” San Francesco quello di Assisi 🙂
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:04
Sicuramente nessuno lo avrà mai chiamato Stefano D’assisi !
ahahha
Angie
26 Novembre 2014 @ 16:38
Francesco caro (visto? Stavolta ti ho riconosciuto!), possiedi certamente il dono della sintesi. Mi permetto di consigliare, oltre al già citato Hill, Daniel Pink con il suo eccellente “Drive”, lavoro che già dalla prima lettura rimodellerà come plastilina i fondamenti acquisiti del successo individuale.
Più passione per tutti, cavolo! 😀
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:05
Letto, fantastico !
Grazie 🙂 Sopratutto di avermi chiamato Francesco !
Danilo
26 Novembre 2014 @ 17:16
Ciao Francesco , io ho uma passione per l’informatica da quando ho sei anni ma ciò che mi piace fare si limita a ripare pc e risolvere problemi di ogni genere … per qusto non ho avuto mai voglia di approfondire studi tipo universitari e non saprei neanche sfruttare in un vero lavoro abituale . Comuqnue bill gates è una persona di successo ha smesso di investire su encarta ma non ha fatto lo stesso per altre cose !! Dopotutto è una delle persone più ricche del pianeta e contianua a lavorare duramente 😉
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:07
Approfondendo il discorso Encarta, Gates era solo un VC, ovvero finanziò il progetto e nient’altro. Ad occuparsene era un altro individuo
Ciao e Grazie 🙂
Annamaria
26 Novembre 2014 @ 17:44
Ciao! Bellissimo il tuo articolo! A me piace la fotografia, vorrei andarmene in giro a fotografare di tutto. Il problema è che il lavoro e la famiglia mi assorbono come spugne e mi rimane talmente poco tempo …. Come potrei ritagliarmi anche mezza giornata senza provare gli inevitabili sensi di colpa??????
Max G.
26 Novembre 2014 @ 21:28
Ciao Annamaria, potresti provare a “riprogrammare” la tua settimana per cercare quanto ti serve ma tenendo assolutamente a mente che quando ti dedichi a lavoro e famiglia dai il massimo e pertanto ti “meriti” quanto desideri. E poi pensa che con le pile ricaricate si è più efficienti ed efficaci. Personalmente ho fatto così per ritagliarmi il tempo per correre 2/3 volte la settimana (riconosco però che per le donne è sempre tutto più complicato dalle tante cose che fanno in più, e meglio…, degli uomini)
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:10
Evitiamo il fatto che le donne fanno 100000 in più degli uomini, che mi fa sentire uno schifo xD
Comunque te lo dico dal cuore, Anna esci la mattina alle 6 di casa e stai un oretta a fotografare. Non esiste niente di meglio che l’alba
Grazie 🙂
Anonimo
27 Novembre 2014 @ 10:32
Grazie Max, mi hai regalato una ricarica di autostima! A Francesco dico che è vero che le donne fanno centomila cose ma è anche vero che in giro c’è ancora qualche uomo che ci prova a farne ventimila per dar loro una mano…
Stamattina alle sei pioveva. Domani conto proprio di esserci quando comincerà l’alba!
Annamaria
27 Novembre 2014 @ 10:34
Un saluto!!
Francesco Cracolici
27 Novembre 2014 @ 11:37
Vai anna, facci sapere come procede !
E poi le foto con la pioggia sono le più artistiche!
Pierluigi
27 Novembre 2014 @ 14:32
Anna… prendi una buona macchina fotografica e portala SEMPRE con te. Fotografa qualcosa mentre stai lavorando, mettilo sul sito aziendale o che so, un archivio fotografico delle vostre merci esposte (dipende da che lavoro fai esattamente, comunque se vendi un prodotto o un servizio difficilmente un “capo” si opporrà se vuoi pubblicizzarlo tramite foto davvero belle) quanto alla famiglia… beh.. anche loro avranno delle passioni no? Fotografali mentre vi si dedicano e di loro di mettere tutti i tuoi scatti sui profili facebook o instagram dei loro gruppi (esempio: tuo figlio gioca a pallone. Fotografa le partite, i viaggi, i luoghi delle trasferte… poi fai un blog e posta tutto. I compagni di squadra e i loro familiari ci clikkeranno a manetta)
Annamaria
27 Novembre 2014 @ 15:27
Bellissima idea grazie!!! Ci proverò!!!
Ecco cosa è la passione per qualcosa….non vedi l’ora di cominciare!
Cloudio
26 Novembre 2014 @ 21:00
oggi però è il 26 novembre 🙂
Francesco
26 Novembre 2014 @ 22:08
Sono in canada, da me è il 27
(scherzo, ho sbagliato xD)
Drogo
26 Novembre 2014 @ 22:41
Molte persone accomunano il successo al denaro e alla popolarità, ma quest’articolo evidenzia proprio l’opposto. I personaggi citati sono stati strappati dal loro essere umani per diventare simboli di epoche storiche e possiamo notare la loro totale passività verso la ricchezza, come se la subissero invece di inseguirla. Il fatto più importante è che queste persone hanno continuato a fare quello che facevano prima nonostante l’avvento di una fama mondiale e bel gruzzoletto in banca. Certo, avranno migliorato i mezzi ma il focus continua a essere la spinta ancestrale chiamata passione.
La riflessione inizia rispondendo alla domanda di Francesco alla quale tutti abbiamo risposto NO (e dai, siate sinceri) perché svela il nostro attaccamento alla filigrana, contrariamente a quello che noi stessi pensiamo. Ci lamentiamo dei valori e della società attuale, dimenticando che siamo noi i primi portatori delle idee che vorremmo rifiutare… E secondo me in questa contraddizione non c’è assolutamente niente di perfido né di malvagio ma ci farebbe bene ammetterlo. Potrebbe essere il primo passo per liberarci da questo tremendo peso monetario e andare incontro alle nostre vere passioni.
Francesco Cracolici
27 Novembre 2014 @ 11:40
Infatti!
Sono completamente d’accordo ! Grazie e bravoo!
ci dovrebbero essere più persone come te nel mondo
Anonimo
27 Novembre 2014 @ 13:09
Ciao Francesco, anzitutto complimenti per l’articolo. Volevo chiederti un chiarimento sull’esperimento che hai proposto: per il caso, che ritengo frequente, in cui l’attività per la quale si prova passione ed il lavoro che si svolge non coincidano, il tuo consiglio sarebbe di dedicare l’ora quotidiana alla prima, anche se praticata al livello di hobby, oppure di estrapolare dall’attività lavorativa qualche aspetto al quale cercare di appassionarsi, e concentrarsi sullo sviluppare quest’ultimo? Perdona la puntigliosità della spiegazione che ti sto cortesemente richiedendo, mi interessa davvero per comprendere meglio come poter utilizzare fruttuosamente la tecnica e te ne ringrazio anticipatamente.
Francesco Cracolici
28 Novembre 2014 @ 07:31
Ciao:)
Tecnicamente vanno bene entrambe le cose a patto che ti piacciano! Io suggerisco la prima, se esiste. Almeno hai una buona base di partenza!
Anonimo
28 Novembre 2014 @ 09:40
Esiste. 😉 Ti ringrazio di nuovo e mi impegno ad aggiornarti su quella che sarà la mia esperienza. Ciao! A.
MAX G.
27 Novembre 2014 @ 14:12
Buongiorno Francesco,
certamente anche io ho risposto NO alla domanda centrale del tuo pezzo e concordo con drogo sul fatto che probabilmente lo abbiano fatto tutti. Il mio NO però non lo associo allo smettere di fare qualsiasi cosa e trasferirmi a poltrire sotto, la ormai stereotipata, palma sull’atollo ma piuttosto a cambiare il focus lavorativo. In ogni caso concordo con te che con un tantino di fantasia si possano mettere a frutto le proprie passioni trasformandole in lavoro (magari inizialmente non in quello principale). Per quanto mi riguarda sto orientando i miei obiettivi a medio termine in questo senso coltivando cioè una passione a cui “mi impongo”, come la corsa di cui parlavo ad Annamaria, di dedicare 3/4 ore settimana. Al momento, tra lavoro e studio, non riesco a dedicarci di piu ma con aprile prox, quando terminerò l’impegno universitario, mi ci butterò a capofitto (sempre e comunque lavorando). Se sono soldi si incasseranno…
Un saluto e scrivi ancora, “ci piace”
Francesco Cracolici
28 Novembre 2014 @ 07:32
ahahaha Grazie:)
Un in bocca al lupo per la laurea:)
Francesco
Simone
27 Novembre 2014 @ 15:20
Ciao Stefano!!! 😛 😛 😛 Francesco 😉 ahahahha
Scherzi a parte complimenti per l’articolo.
Anche se cose simili le ho già lette in vari libri e blog.
Ti ringrazio per averlo pubblicato perché:
1)La tua è una dimostrazione del seguire le proprie passioni ed avere un risultato.
2)Perché, se la mia soddisfazione personale non è ancora arrivata, è perché comunque, non ho applicato ciò che ho gia letto, riletto, straletto…
Probabilmente la mia mente non era pronta ad accettare questi suggerimenti e rileggere ciò, in un questo momento, per me,è finalmente illuminante.
Ringrazio anche Stefano per averci dato la possibilità di leggere questo tuo articolo.
Grandi 😉
Francesco Cracolici
28 Novembre 2014 @ 07:34
“Nonc’è niente di meglio che lavorare gratis e ritrovarsi qualcuno che ti voglia pagare per farlo”
cit
Massimo
27 Novembre 2014 @ 16:46
Io non so come tu abbia fatto, alla tua eta caro Stefano, a fare tutto quello che dici che hai fatto , a leggere 100 biografie come dici piu tutte le altre cose che hai detto di aver letto, a vedere tutti i posti che hai visto,ad avere tutte le esperienze che hai detto di aver avuto.
Curare un blog, scrivere articoli, libri e avere la risposta a tutto e in piu a lavorare.
Mah, qualcosa non torna
Francesco Cracolici
28 Novembre 2014 @ 07:35
Hai ragione,pure io la pensavo così, poi mi sono reso conto che da circa sei mesi a questa parte a scrivere gli articoli sono in 2.
Un certo Francesco Cracolici se non sbaglio
Massimo
2 Dicembre 2014 @ 14:28
Evidentemente un altro che non deve sbarcare il lunario a fatica, beato te
francesca
29 Novembre 2014 @ 01:09
Se ragiungessi il successo, probabilmente continuerei a fare il mio lavoro e i miei esperimenti allo stesso modo, senza farmi troppi conti e con meno pensieri, un po’ più di vacanze e depennando più velocemente i sogni esauditi. Magari avrei giusto un aiuto in più per togliermi gli oneri più blandi… Ecco queste cose sono quelle che cambierei.
Roberto
30 Novembre 2014 @ 20:31
Ciao! l’articolo mi è piaciuto.
Ti dirò… le mie passioni restano tali solo se “saltuarie e senza impegno”. altrimenti finiscono per diventare dei lavori (redditizi) e a quel punto NON MI PIACCIONO PIù e si spegne la passione in quanto trasmutata in lavoro.
Il principale problema di questa società è che “il profitto” (che automaticamente si sottintende economico, e già da qui parte l’errore) deve essere alla base della vita. cavoli, siamo fuori rotta di brutto. Ogni cosa che facciamo deve trasformarsi in un tornaconto economico… ok, e sia, ma per tutti quelli con un “dna” diverso dall’uomo occidentale moderno? che fa? scende alla prossima fermata??
Francesco Cracolici
2 Dicembre 2014 @ 08:08
Non c’entra niente il profitto, una cosa ha successo se riesce.
Einstein ha avuto successo perchè ha contribuito a far progredire l’umanità
5 Passi per diventare il re del Problem Solving - Mindcheats
17 Dicembre 2014 @ 18:37
[…] aver letto centinaia di biografia, oltre ad aver capito questo, ho capito una cosa: tutti i grandi uomini sono tali perchè hanno una straordinaria capacità di […]
Gertraud
8 Gennaio 2015 @ 18:11
Ho letto l’articolo con molto interesse e condivido l’idea che la passione sia un motore molto importante. Ho lavorato per quindici anni in azienda come responsabile risorse umane e ho visto che le persone che svolgono la loro professione con motivazione intrinseca raggiungono risultati migliori con uno sforzo minore rispetto a chi “deve” fare il proprio lavoro.
Da alcuni anni ho deciso di intraprendere il lavoro di consulente e ho la fortuna di fare ciò che ho sempre sognato e che voglio continuare a fare per il resto della mia vita.
Quindi la passione c’è, ma io penso che occorra aggiungere un ulteriore ingrediente: l’autodisciplina.
E’ l’autodisciplina che ti fa concretizzare il tuo sogno, che ti fa lavorare anche in quelle notti in cui la passione da sola sembri non bastare; è l’autodisciplina che ti fa persistere di fronte alle difficoltà e agli ostacoli.
Inoltre, credo che l’autodisciplina alimenti la passione e viceversa.
Tu che ne pensi?