Il senso della vita
“Un mercante inviò suo figlio a imparare il Segreto della Felicità con il più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo camminò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un bel castello, in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.
Invece di incontrare un sant’uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala e vide un’attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, persone che chiacchieravano in tutti gli angoli, una piccola orchestra che suonava dolci melodie; e poi c’era una ricca tavola imbandita con i più deliziosi piatti della regione.
Il Saggio conversava con tutti, e il ragazzo dovette aspettare due ore perché arrivasse il suo turno di essere ricevuto.
Con molta pazienza, il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita del ragazzo, ma gli disse che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il Segreto della Felicità.
Gli suggerì di fare una passeggiata nel suo palazzo e di tornare dopo due ore.
– Tuttavia, desidero chiederti un favore – concluse, consegnando al ragazzo un cucchiaino da tè, nel quale versò due gocce di olio.
Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, tenendo sempre gli occhi fissi sul cucchiaino. Trascorse le due ore, tornò al cospetto del Saggio.
– Allora – domandò il Saggio – hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto il giardino che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto nulla. La sua unica preoccupazione era non rovesciare le gocce di olio che il Saggio gli aveva affidato.
– Allora torna indietro e conosci le meraviglie del mio mondo – disse il Saggio. – Non puoi confidare in un uomo se non conosci la sua casa.
Adesso più tranquillo, il ragazzo prese il cucchiaino e tornò a passeggiare per il palazzo, questa volta prestando attenzione a tutte le opere d’arte che pendevano dal soffitto e dalle pareti. Ammirò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d’arte era collocata al giusto posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì dettagliatamente tutto ciò che aveva visto.
– Ma dove sono le due gocce di olio che ti ho affidato? – domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si rese conto che le aveva versate.
– Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti – disse il più Saggio dei Saggi. – Il segreto della felicità sta nel guardare tutte le meraviglie del mondo e non dimenticarsi mai delle due gocce di olio nel cucchiaino.
Paulo Coelho
Il senso della vita:
Se ti chiedessi cosa ti spinge ad alzarti ogni mattina dal letto, ed a fare tutte le azioni che normalmente compi mi daresti una risposta scontata: “per laurearmi” oppure “per guadagnarmi lo stipendio “.
La verità è che non sappiamo nemmeno noi che cosa ci spinge ad agire, non ci interroghiamo sul senso della nostra vita per più di dieci minuti, per poi lasciarci distrarre dalla vita.
Sono sicuro che sei d’accordo con Paulo Coelho, il senso della nostra vita è quello che lui chiama il segreto della felicità. Ma c’è un problema:
Come si fa a tenere d’occhio le gocce d’olio ed a godersi le meraviglie del mondo?
Le gocce d’olio
Fare attenzione alle gocce d’olio vuol dire tener conto e rispettare tutti quegli obblighi verso le persone che ci stanno vicine. Vuol dire essere una buona mamma, oppure un buon figlio, vuol dire saper rinunciare ad un piacere per qualcuno di importante. Ma c’è un obbligo che non devi mai dimenticare: l’impegno con te stesso!
Pensa al tuo funerale ( se hai letto il manuale l’hai già fatto), le persone a te più vicine dicono qualcosa di te. E tutta la tua vita viene sintetizzata là, in quelle poche frasi! Tu cosa vorresti che dicessero?
Ryan Allis (qualche anno fa, meno che trentenne, ha venduto la sua startup per 170 milioni di dollari, ora fa parte della task force di Obama) consiglia a tutti di fare come ha fatto lui: scriviti il tuo personale epitaffio e mettilo in bella vista, dopo di che passa tutta la tua vita a rispettarlo.
“Quando ero giovane decisi di scrivere il mio epitaffio, dove indicavo chi volevo realmente essere nella vita:
-Qui giace Ryan Allis, Padre amorevole, buon marito, grande imprenditore che ha donato la sua vita per migliorare il mondo.-
Da quel momento passo la mia vita a fare in modo che diventi realtà”
Non importa quale obiettivo tu abbia, sia che tu voglia diventare presidente del consiglio oppure che ti voglia laureare, la verità è che questi sono solo dei mattoni per costruire il tuo epitaffio, ovvero –fare attenzione alle goccie d’olio sul cucchiaino-.
Guardare le meraviglie del mondo.
Si gli obiettivi sono importanti, abbiamo detto che dedicheresti la tua vita a rispettare il tuo epitaffio ma se per raggiungere le tue mete dovresti sacrificare la tua felicità, lo faresti?
Forse no, l’obiettivo è importante ma come era solito dire Steve Jobs:
” Il viaggio è la ricompensa”
Ti ho già spiegato che gli eventi esterni non determinano la tua felicità, se non in maniera momentanea; è il modo in cui sai gestirli che ti rende felice o meno.
Per saper fronteggiare nella maniera migliore ciò che ti succede ed essere felice hai bisogno di un tipo speciale di intelligenza, quella che Daniel Goleman, psicologo e scrittore del New York Times, chiama intelligenza emotiva.
Essa è l’intelligenza di coloro che sanno gestire le emozioni proprie e sfruttarle a loro vantaggio, è particolarmente sviluppata in tutti i grandi uomini della storia. Se ti soffermi un attimo a pensare ti accorgerai che saper controllare le tue emozioni negative e saper apprezzare il momento vuol dire essere in grado di goderti la vita, indipendentemente da ciò che ti accada. Sei d’accordo?
La tua felicità, però,e tanto meno il senso della tua vita non può dipendere da qualche tecnica anche se valida, per sviluppare intelligenza emotiva c’è bisogno di un lavoro lungo e massiccio. Ma come fare?
“Uno degli uomini più straordinari che abbia mai conosciuto era nato in una famiglia di umili origini e poi è diventato uno dei banchieri più potenti degli stati uniti. Il suo segreto? A fine giornata scriveva in un diario gli errori che aveva commesso e come avrebbe dovuto fare la volta successiva se ne avesse avuto occasione, poi, alla fine di ogni settimana lo rileggeva.”
Dale Carnegie.
Il modo migliore è seguire il suggerimento di Carnagie, segna i tuoi errori emotivi da qualche parte ed annota anche come ti dovrai comportare la prossima volta. Ti può sembrare un lavoro noioso ma in poco tempo avrai miglioramenti pazzeschi, lo dico per esperienza personale.
Annota ogni qual volta sei stato troppo irruento,oppure troppo timido o magari se hai detto qualcosa di sbagliato. Poi scrivi quale dovrebbe essere il tuo comportamento ideale. Non ti preoccupare se non sei convinto di ciò che scrivi, sbagliando si impara.
Ricapitolando
- Il senso della vita è godersi la vita rispettando gli obblighi
- Per non far cadere le gocce d’olio dal tuo cucchiaino tieni sempre ben presente quale sarà il tuo epitaffio
- Per ammirare le meraviglie del mondo devi saper controllare le tue emozioni, devi avere Intelligenza emotiva
- Imparare a gestire le emozioni negative è un lavoro duro e l’unico modo per farlo è tenere un diario degli errori.
Brian Tracy, esperto di psicologia del successo, diceva che se hai stabilito il tuo obiettivo e non fai niente per realizzarlo entro mezz’ora allora non lo raggiungerai mai.
Sono sicuro che quest’articolo ti ha colpito dritto al cuore, se vuoi cambiare ora la tua vita nel modo migliore rifletti solo per altri cinque minuti, non di più, poi scorri in basso nella pagina e lasciami un commento, dimmi quale è per te il senso della vita.
nella
1 Ottobre 2014 @ 14:23
il senso della vita…è molto interessante quello che hai scritto sugli errori e voglio farlo….come dice Vasco…”perché un senso la vita non ce l’ha…”…
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:36
GRANDE! volevo citarlo, poi l ho scordato xD
Elda
1 Ottobre 2014 @ 14:44
Il senso della vita per me è saper accettare o imparare ad accettare tutto di se stessi per poter crescere in modo fluido e naturale vivendo pienamente nel presente…. Grazie!
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:37
Grazie Elda del contributo !
alessia
1 Ottobre 2014 @ 14:44
Di solito trovo interessanti i tuoi articoli ma questo scusami l’ho trovato piuttosto superficiale…cercare di spiegare il senso della vita in un articolo lo e’…quando mi chiedo qual’è il senso della mia vita mi si aprono talmente tante porte che non basterebbe un’intera vita per risponderci appunto..se c’è un senso forse e’ proprio questo rendersi conto che come esseri umani abbiamo un desiderio infinito di conoscenza e felicità, che nulla riesce a soddisfare, nemmeno raggiungere i nostri obiettivi e essere considerati bravi e buoni dagli altri…
Chiara
1 Ottobre 2014 @ 14:55
Appena l ho letto lo ho pensato anke io, poi per quanto superficiale possa essere ti fa ragionare sul perché fai qullo che fai e quali.sono i tuoi obiettivi,e poi ti da anke dei consigli utili
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:43
Grazie Chiara del supporto, anche se non c’è il bisogno, alessia stava esprimendo un opinione molto valida:)
Chiaretta
1 Ottobre 2014 @ 15:21
Bellissimo 🙂
francesco
1 Ottobre 2014 @ 15:39
Grazie 😉
Fefi
1 Ottobre 2014 @ 23:17
Il senso della mia vita e precisamente quello che voglio diventare..la felicità e un’altra cosa, quella e sempre con me e non me la può levare nessuno perché a me basta un sorriso per essere felice..ed io sono una che sorrido sempre 😉
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:42
Grazie FEfi del contributo, la tua felicità sarà un arma grandiosa per una vita felice.
Alessandra
2 Ottobre 2014 @ 13:39
Ecco, sposo quanto affermato da FEFI !!!!! Basta un sorriso ed un po’ di sole!!! Il mio epitaffio:” Ho amato tanto, ho vissuto ogni giorno ricordando che sorridere alla vita è la miglior terapia” 🙂
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:38
GRANDE ALESSANDRA 😉
GRAZIE
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:40
Alessia hai ragione, è impossibile spiegare il senso della vita, figuriamoci in un articolo.
L’obiettivo dello scritto era un altro, farti ragionare sulla domanda : Perchè fai quello che fai? e la risposta più plausibile è quella di Paulo Coelho.
Il fine di qualsiasi buon articolo o libro di crescita personale non è darti le risposte ma fartele trovare. Ciao e GRAZIE 🙂
Chiara
1 Ottobre 2014 @ 14:48
Wow,
Per me il senso della vita è curare la mia famiglia e diventare un bravo medico
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:43
Grazie Chiara 🙂
Esse.K
1 Ottobre 2014 @ 15:21
Fu un uomo complicato, sin dal principio.
Rincorse la felicità, guardò numerose vie, fallì innumerevoli volte.
Finì con l’arrendersi, a subire la vita, per poi riprendersi con zelo.
Riuscì ad essere esempio per gli altri.
Fu un uomo sì, ma che non si arrese.
Il mio epitaffio.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:44
Grande! Sembra la frase finale di un film:)
alessia
1 Ottobre 2014 @ 15:28
No certo e’ utile se pensi che il senso della vita sia realizzarsi professionalmente, dico solo che secondo me c’è molto di più…basta vedere quante persone riuscite e ricche sono infelici.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:46
Anche se hai successo ( tieni l’olio )e non ti godi la vita( non guardi il palazzo ) non stai rispettando il senso!
Hai detto bene ancora una volta 🙂
Anonimo
1 Ottobre 2014 @ 15:51
Per me il senso della vita è vedere che le cose desiderate all’improvviso si materializzano ( un figlio,un oggetto che desideravi, una telefonata da una persona cara, un lavoro).
Arriva tutto quello che sogniamo e viene per renderci felici ma noi ci dimentichiamo presto di averle desiderate perchè stiamo pensando ad altro.
Ogni tanto quando mi capitano delle belle cose mi ricordo che quella cosa l’avevo desiderata e allora la vita riprende il senso,siamo qui per essere felici
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:48
mmmm, è una cosa a cui non avevo pensato
molto ingtelligente come osservazione: questa “infelicità del momento” è legata al fatto che non abbiamo obiettivi fissi, che l’epitaffio ci consente di avere !! Grazie:)
Gabriele
1 Ottobre 2014 @ 15:55
Bell’articolo , la felicità consiste nel tenersi costamente in crescita e voler sempre migliorare , anche se a volte sembra non avere nessun senso, dobbiamo avere la consapevolezza RAZIONALE , che intraprendere una vita di sacrifici è L’UNICO MODO PER ESSERE FELICI.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:50
Bravo, hai capito il senso dell’articolo o almeno cosa volevo esprimere!!
Non si tratta di trovare il senso alla vita ma di darglielo, e l’unico modo è essere felice!
Grazie
Daniele
1 Ottobre 2014 @ 16:41
Non so cosa ci vuoi vendere ma sul senso della vita,mi spiace,ma non accetto lezioni da nessuno.ne da te,ne da Jobs. Ci sono due imperativi categorici;sopravvivere e riprodursi e tutto quello che facciamo,dall’alzarsi dal letto la mattina a sbattersi per avere l’ultimo cazzo di smartphone,è finalizzato a soddisfare queste due cose.se hai una buona genetica te la puoi giocare,ma dove è il senso della vita in un bambino con la leucemia o in una persona dilaniata da un carcinoma polmonare?semplice:non c’è un senso nella vita.tu citi Carnagie,io cito un certo Shopenauer:”la vita è un affare che finisce sempre in rosso”.
E poi che palle co sta storia degli obiettivi:servono solo a rimandare la felicita’ a quando avrai realizzato il tuo proposito.salvo poi scoprire,ad obiettivo realizzato,che sei piu’ infelice di prima.
Paolo
1 Ottobre 2014 @ 23:05
Sbattersi per l’ultimo smartphone è finalizzato a sopravvivere o riprodursi?
secondo me proprio no
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:57
C’è stato un misunderstanding ( vuol dire che mi sono espresso male e contemporaneamente tu non hai capito niente)
1)Non ti sto vendendo niente, se tu tratti i miei articoli come carta straccia o bibbia a me non cambia niente.
2) L’articolo risponde alla domanda: Perchè fai quello che fai? ovvero: Se è tutto finalizzato alla riproduzione ed alla sopravvivenza perchè ti compri lo smartphone? le varie teorie ( da coelho a ryan allis) sono la spiegazione più plausibile alla domanda che noi implicitamente sappiamo ma alla quale non diamo risposta.
3)Tra me e te non c’è una sfida, io cerco di aiutarti con il mio contenuto, per me puoi citare anche socrate. tu hai una tua opinione lecita e che non conta ne di meno ne di più della mia. Ti ringrazio comunque del contributo, poichè hai contribuito a creare uno scambio di idee!
Antonio
1 Ottobre 2014 @ 16:44
-Appezzare le cose semplici:sono le più
belle.
-Migliorarsi per comprendere meglio il
mondo in cui viviamo.
Ottimo articolo il tuo.
Grazie.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 10:58
Grazie Antonio:)
Mak
1 Ottobre 2014 @ 16:45
Che senso ha vivere se una volta morto non ti ricorderai nemmeno di aver vissuto? Ad oggi non ci sono prove che esista un’altra forma di esistenza dopo la morte, allora che senso ha vivere se ciò che ci aspetta è il nulla? Rispondi in modo convincente a queste domande e poi potrai dire in modo arrogante che “il senso della vita […] ha una spiegazione semplice e immediata”.
Fefi
1 Ottobre 2014 @ 23:28
Ero una di quelle che la pensava come te, ma poi un giorno mi sono resa conto che è sbagliato…non si vive per ricordare ma per stare bene, se non capisci questo e stai vivendo tanto per vivere, allora meglio non vivere, perché è come se non ti stessi godendo nulla di te e degli altri che ti stanno intorno che credono in te e ti vogliono bene, ma non solo, stai vivendo male, farai sempre le cose di controvoglia e non sarai mai felice, non conoscerai mai cosa significa vivere e stare bene nel mondo con se stessi e con gli altri, non capirai mai perché le persone ti vogliono bene e smetterai di voler bene e pian piano finirai per essere solo un automa. Non importa cosa vi sia o no dopo, si deve sempre pensare al qui ed ora, tu non vivi domani, ma oggi, ed oggi che ci sei tu per poter fare quello che ti diverte, potresti non ricordare nulla anche quando diventi vecchio, ma che importa, non è quello che ricordi tu, ma è come ti farai ricordare dagli altri; l’epitaffio e un bellissimo esempio che ha portato.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:21
Ciao Mak, prendo il tuo commento per eprimere questa riflessione
il ragionamento è semplice, non voglio dire che ho ragione, ti sto mostrando il mio punto di vista ( il titolo era provocatorio)
Non sai cosa ti aspetta dopo la morte, a meno che tu non sia cristiano come me. A questo punto non ti resta altro che vivere una vita felice.
Dando per scontato che l’intelligenza emotiva sia stata perfettamente compresa rimane l’epitaffio.
L’epitaffio non serve a farti ricordare, serve a farti comprendere che immagine di te stesso devi avere per essere felice.
Inoltre da un senso, uno scopo, per quanto momentaneo alla tua vita. Ciò serve a neutralizzare la sindrome Bilzerian
Dan Bilzerian è un milionario ereditiero che passa la sua vita tra festini e armi . Secondo te è felice ?
Chi invece ha un obiettivo di vita ( un epitaffio da rispettare) anche se muore dimenticato si da una possibilità di essere felice , anche se momentaneo.
Ciao 🙂
Simone
1 Ottobre 2014 @ 17:00
Io l’olio l’avrei bevuto.Così non sarebbe andato sprecato 😉
Fefi
1 Ottobre 2014 @ 23:30
Fefi
1 Ottobre 2014 @ 23:32
*non ho cpt se si legge..io nemmeno lo vedo, quindi lo riscrivo
😉 ;P giusto!
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:00
Ahaaha, poteva anche fare qualche foto del palazzo !
Anonimo
1 Ottobre 2014 @ 18:26
Essere la persona migliore possibile per essere un buon esempio per i miei figli affinché possano esprimere al meglio il loro potenziale e facciano un mondo migliore! Grazie Stefano, come sempre concreto, poche parole e più fatti.
Questa sera tutti i miei figli ti seguiranno sul Webseminar!
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:01
Grazie Ciaoo 🙂
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:39
Comunque sono Francesco!
Fabrizia
1 Ottobre 2014 @ 18:28
Scusate sono quella che ha scritto sopra: odio essere “anonima”!
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:02
Anche io odio essere anonimo, infatti sono Francesco e non Stefano ahahaha
Glenda
1 Ottobre 2014 @ 20:46
È una domanda piu grande di noi, di me almeno, per trovare una risposta mi sono spesso isolata, ho fatto svariate e molte esperienze, ho conosciute le persone più strane. Ho letto anche un po’ dei tuoi articoli , Stefano 🙂 io credo che il senso della vita vada trovato giorno per giorno, facendo le cose che ci fanno stare bene, a seconda anche della propria situazione personale. Non trovo sensato generalizzare, perché le vite e le persone e i condizionamenti sono tanti. Ognuno ha il suo posto nel mondo, il senso della vita è trovarlo per se stessi.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:03
Hai ragione, se lo rileggi da un altro punto di vista è quello che ho scritto sopra !
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:03
Comunque sono Francesco XD
Manu
1 Ottobre 2014 @ 23:10
L’articolo è molto bello, l’argomento è tosto. E’ una domanda che ho smesso di farmi da un bel po’… che sia semplicemente “Vivere”?
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:04
Sta a te deciderlo 🙂 Grazie manu sempre gentile:)
Luca
2 Ottobre 2014 @ 08:52
L’articolo, come al solito – ultimamente -, propala facezie commerciali (come il citato Coelho).
La verità pura e semplice è che la vita non ha alcun senso, se non nella vaga oggettività della concatenazione biologica progressiva di qualche miliardo di anni.
L’unico modo per essere felici davvero, e per dare un senso vero alla polvere senza memoria che in un’ottantina d’anni tutti saremo, è dedicarsi all’amore. Darlo, riceverlo, costruirlo.
Tutto il resto, dalla laurea ai 170 milioni per la tua start-up, sono orpelli e feticci finalizzati a totalizzare una qualche aura “importante”, l’illusione di poter evitare una morte comune.
La regola base per essere felici è accettare che la vita non ha senso. E di conseguenza, cercare di essere perfetti umanamente. Il resto sono indicazioni fuorvianti. O di scrittori retorici, piagnoni e idolatrati dalle masse.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:13
Ciao Luca,
Complimenti per l’analisi di sopra, inanzitutto vorrei dirti che non voglio convincerti di niente, sto solo chiarendo alcuni punti oscuri.
1) Il senso della vita sicuramente non lo decreto io un un articolo, il titolo è volutamente provocatorio, tanto che vi sono due tecniche basilari, ed è impensabile che senza di esse la vita sia senza significato
2) Lo spunto da coelho, anche se è più commerciale della nutella, è un buon inzio per capire cosa intendiamo noi per felicità, visto che inconsciamente lo sappiamo ma non lo sappiamo esprimere
3) Propala facezie commerciali: l’ho cercato sul dizionario,altrimenti non avrei risposto
Grazie 🙂
Andrea
2 Ottobre 2014 @ 10:44
Volere è potere a mio avviso vale fino ad un certo punto (sicuramente la percentuale più alta), ma c’è anche una componente non dovuta a noi che nel bene o nel male influenza e manipola la nostra vita. Io sono fatalista e mi piace pensare in effetti che se la vita ha un senso, questo è un disegno incomprensibile a mente umana e terrena.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 11:07
Sotto certi aspetti sembra innegabile 🙂
Grazie del contributo 🙂
Anonimo
2 Ottobre 2014 @ 13:31
“Il senso della vita , e dare alla vita un senso. “
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:40
ed il modo migliore per dare un senso alla vita è darsi un obiettivo e rispettare chi ti ama.
La pensiamo allo stesso modo!
Grazie
Luca
2 Ottobre 2014 @ 16:23
Francesco, a mio avviso (posso sbagliarmi), partire da una definizione ontologica poggiata su qualcosa di commerciale, e quindi di inevitabilmente bugiardo come sono tutti i romanzieri che non fanno letteratura, è uno sbaglio. Se si parte con una finzione, si arriva a una soluzione finta. Come infatti è la ricerca del successo.
Sono però d’accordo su un punto, visto che inconsciamente lo applico da cinque o sei anni. Controllare le emozioni, nel senso di dominarle e di emanciparsi dall’incubo delle passioni – la citazione letterale è del Maestro, ma sintetizza bene la dottrina epicurea e il tanto bistrattato Carpe diem del Canto I XI di Orazio – è necessario. Ineludibile.
Altrimenti si sarà sempre schiavi di impulsi stupidi, inutili e violenti, come la gelosia, la possessività, l’avidità.
C’è inoltre un’interpolazione pazzesca, e secondo me voluta, (non in questo articolo), sul rapporto fra amore e accettazione del principio di non-esclusività. Dal momento che attraverso l’amore e le esperienze sentimentali passa il quasi 100% della felicità e dell’infelicità del nostro breve, meraviglioso e assurdo passaggio sulla Terra, l’obiettivo che dobbiamo porci come società occidentale – teoricamente, e sottolineo teoricamente, più civile e avanzata delle altre – è quella di cancellare completamente il concetto e lo sviluppo dell’amore così come è stato rappresentato e riprodotto dalle arti e la letteratura fino all’arrivo di Google e Facebook.
Il mondo moderno fornisce una serie infinita e terrificante di mezzi attraverso i quali è possibile verificare un dato ovvio: su 7 miliardi di persone, attualmente pressoché tutte contattabili, non è statisticamente o umanamente possibile incontrare solo una di quella che un tempo era chiamata, e ancora oggi viene chiamata dagli impostori, “anima gemella”.
Questo, a mio avviso, dovrebbe essere un obiettivo di vita. Spogliarsi di tutte le falsità che, esattamente come l’amore unico, unidirezionale ed esclusivo, rendono le persone incapaci di accettare la verità, fiume silenzioso e vibrante – e quasi sempre deviato – nelle vene di tutti noi.
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:56
LUCA complimenti per il commento!
visto che ti vedo ferrato e sopratutto interessato approfondisco il discorso anima gemella.
Per fare un paralellismo con il senso della vita, noi cerchiamo il senso d.v. come l’anima gemella, ovvero c’è ne una sola!1
La cosa più significativa e veritiera è rinunciare all’idea di un solo senso, come di un solo partner ideale ed accettare la consapevolezza che dobbiamo NOI , in base alle nostre ambizione e possibilità, dare alla vita un senso. Nello stesso identico modo con il quale non cerchiamo l’anima gemella ma quella persona con la quale stiamo bene in base alle nostre ambizioni e possibiltà ( mi sposerei volentieri la Hunziker ma magari lei non è d’accordo)
Barbara
2 Ottobre 2014 @ 19:07
Ciao Francesco! l’articolo mi è piaciuto molto! Bello, costruttivo e motivante, da subito metterò in pratica questi consigli e vedrò di leggermi l’intelligenza emotiva che da troppo tempo tengo posteggiato nella mia libreria 🙂
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:41
è un capolavoro ! Grazie Barbara!
Gaetan
2 Ottobre 2014 @ 21:38
Vedo che non sono il primo a riportare una citazione di Vasco:
“Quando mi viene in mente
Che non esiste niente
Solo del fumo
Niente di vero
Niente è vero, niente è vero
E forse lo sai
Però
Tu continuerai, CHISSA PERCHÈ?”
.. Ha senso tutto ciò a cui diamo un senso anche se non ne abbiamo alcuno..
Francesco Cracolici
2 Ottobre 2014 @ 21:43
bella citazione,
Piccola parentesi su vasco, c’è un documentario su sky pazzesco.
monica
3 Ottobre 2014 @ 06:29
grazie x l’articolo … il senso della vita per me e’ rendersi consapevoli dei propri talenti ,affinche’ il maggior numero di persone ne possano godere , sempre naturalmente nell’amore e nell’entusiasmo.
Francesco Cracolici
3 Ottobre 2014 @ 19:20
vai così Monica !
Grazie a te
carla
3 Ottobre 2014 @ 09:19
L’ho fatto per tanto tempo ed è una cosa che dà risultati eccezionali! Non lo scrivevo ma ogni sera riflettevo sulla mia giornata e cercavo di capire cosa potessi fare per smussare gli angoli del mio carattere che non mi piacevano o ottenere obiettivi che pensavo di desiderare. In qualche modo ormai è una cosa che è insita in me e nemmeno mi rendo più conto di quanto io sia sempre “work in progress” con me stessa 😉
Francesco Cracolici
3 Ottobre 2014 @ 19:19
Grande Carla !!
Michele
3 Ottobre 2014 @ 17:00
Il senso della vita…mah…spesso mi chiedo se tutto ciò che facciamo, incluso comprarsi smartphone costosi, uscire con gli amici, avere una famiglia etc non sia solo dato dal desiderio di uniformarsi, di fare parte di qualcosa…perché crearsi una famiglia? perché così fan tutti? per non essere soli in futuro? Non saprei dare una risposta. Ma a volte tutto ciò che faccio da quando mi alzo alla mattina a quando vado a dormire, non mi sembra altro che una vita meccanica in cui devono essere soddisfatti i bisogni primari per vivere fisiologicamente parlando. Tutto ciò che ci ruota intorno mi sembra solo una strana illusione egoistica , a cominciare dal voler bene a qualcuno. Ami qualcuno perché ti dà qualcosa, ergo è sempre il singolo in primis a contare. La bontà è solo frutto dell’ educazione, tutto ciò che siamo si basa su genetica, educazione genitoriale, eventi che ci hanno interessato personalmente o ci hanno colpito. Perciò ora come ora anche se sono stato educato al cristianesimo non capisco in cosa credere. Quindi o uno crede e si illude e vive la sua vita sperando e se c’è qualcosa dopo meglio per lui, e in caso contrario non cambia nulla, o non crede e assume una visione strettamente materialistica…vero è che se io vivessi in India ora sarei induista e credere i nella reincarnazione…a me sembra che le religioni siano semplicemente illusioni costruite dall uomo per non sentirsi come un animale qualunque…ma in realtà è quello che siamo, animali col proprio linguaggio, vita sociale etc etc e sulla terra rimangono i dna migliori, la selezione naturale colpisce anche noi, basta guardare come si elevano le persone che geneticamente sono state favorite nei tratti fisici…quindi questa vita ha senso? per me sì ma solo per portare avanti la specie uomo, basta guardare quanti alberi genealogici si sono spenti…i poveri disgraziati non sono stati favoriti da madre natura.
Michele
3 Ottobre 2014 @ 17:03
Questo ovviamente è solo ciò che io fermamente credo.
Michele
3 Ottobre 2014 @ 17:10
certo con il mio modo di vedere le cose, verrebbe da chiedersi ma allora perché vivere? semplice perché sei obbligato e hai l istinto di sopravvivenza che è dato dalla paura della morte. Quindi si tende ad allontanarla a non pensarci il più possibile, ma non siamo eterni però. Ergo tutto ciò che facciamo nella vita è una semplice grande illusione, che ci dà la felicità che è essa stessa una nostra invenzione. Un’ illusione anch’ essa. Infatti chi non si uniforma alla massa, non è favorito fisicamente etc non può essere felice, eppure che colpa ne ha?
Francesco Cracolici
3 Ottobre 2014 @ 19:24
Ciao Michele,
Ho letto la tua riflessione per intero, devo dirti che la pensavo esattamente come te, non una virgola in più.
Poi mi sono accorto che, non sapremo mai con certezza cosa ci succede dopo la morte e quindi possiamo solo tentare di vivere al meglio il periodo che ci resta.
Per quanto riguarda la predisposizione genetica ( per la felicità e per il resto) alla fine poco importa. Se ti rendi conto di essere geneticamente più predisposto alla depressione, allora smetterai di cercare la felicità?
Grazie michele per il contributo !
Daniele
4 Ottobre 2014 @ 17:13
Quando ho parlato di smartphone ero ovviamente provocatorio,pero’ se vogliamo analizzare:uno puo’ “sbattersi per l’ultimo smartphone” perche’ è status simbol e allora la riproduzione c’entra eccome..oppure per compensare le frustrazioni della vita e masturbarsi(metaforicamente e non ;-))col cellulare.vabbè dai ammettiamo che ci sia anche qualcuno con una sana passione per la tecnologia..
Daniele
4 Ottobre 2014 @ 17:15
Tra l’altro gli smartphones sono una figata pazzesca…:-)
Daniele
4 Ottobre 2014 @ 17:17
Dai Francesco(ma chi è Stefano?)sii sincero,qualcosa vorrai pur venderci;-)
Francesco Cracolici
6 Ottobre 2014 @ 00:08
hahahaha no Daniele dico veramente!|
Il mio compito è scrivere qualcosa che aiuti i lettori, niente più niente meno!
Devo dire che l’articolo era moooolto provocatorio, e forse ho sbagliato in alcune frasi.
Comunque è denso di contenuto utile, abbastanza utile da cambiarti la vita !
E poi cosa ti vorrei vendere ? ahaha
Lory
4 Ottobre 2014 @ 23:42
Il senso della vita, per me, è essere profondamente umani. Mi spiego meglio, essere profondamente umani, vuol dire essere attenti, sensibili, avere antenne per captare chi ha bisogno anche solo della nostra attenzione o di un po’ del nostro tempo. Essere profondamente umani, non solo non ci allontana da Dio, ma ci fa scoprire il divino che è in noi. Ciao e grazie di cuore Stefano
Francesco Cracolici
6 Ottobre 2014 @ 00:09
1) Sono Francesco
2) Grazie a te per seguirci
3) Quoto ciò che dici, da cattolico ritengo che una buona azione è il modo migliore per crescere
Viaggiatrice
5 Ottobre 2014 @ 18:51
Il problema è che ai giorni nostri, non portiamo con noi un cucchiaino, ma una pesante botte stracolma d’acqua.
Francesco Cracolici
6 Ottobre 2014 @ 00:06
Il peso è proporzionale alla tua forza!
Non ti concentrare su quanto sia grande la botte ma su come puoi sollevarla meglio
Grazie e ciao 🙂
Filosoficamente
6 Ottobre 2014 @ 01:17
Il senso alla vita lo diamo noi.
Per alcuni può essere trovare l’anima gemella, essere buoni genitori, essere ottimi esempi per i propri figli o per gli altri, essere buoni amici, fratelli, sorelle, partner, colleghi migliori.
Altri possono voler raggiungere il benessere personale lavorativo, economico, l’abbondanza materiale, il successo sociale, intellettuale, culturale o altro. Per molti la vita ha senso nell’aiutare gli altri, fare del bene, trovare e portare la pace, elargire amore (prima a se stessi?);
Dire che la vita non ha alcun senso, è come dire “se morissimo tutti adesso, non cambierebbe nulla”, invece la vita può avere tanti sensi, tanti quanti gli abitanti terreni.
E’ la morte che non ha senso.
Che senso ha la morte, le malattie, la violenza, la fame, lo sfruttamento delle risorse? Che senso ha la NON-VITA?
Per me la vita ha senso solo nell’esatto istante in cui non perdo tempo a cercare di dargliene uno, perchè riesco ad afferrare il mio presente, perchè sono in sintonia con il mio Essere (presente-viva), quando in ogni momento do il meglio, a me stessa prima, agli altri poi; quando imparo la vita stessa, quando condivido ciò che sento e lascio qualcosa di utile a qualcuno, quando sorrido e faccio sorridere. La vita è preziosa e, al nostro attuale livello evolutivo, possiamo solo imparare a vivere al meglio, godendo di ogni attimo, in quanto esseri coscienti di vivere un’esistenza, dove tutti siamo un’unità, specchi l’uno dell’altro.
Anonimo
6 Ottobre 2014 @ 14:24
Beh se non hai fini di lucro complimenti davvero,hai tutta la mia stima.non che ci sia nulla di male nel vendere anzi.sarebbe solo molto antipatico prenderla cosi alla lontana.
Anonimo
6 Ottobre 2014 @ 14:29
Cmq Francesco,nessun articolo puo’ cambiarti la vita,solo le esperienze possono farlo.
Francesco Cracolici
10 Ottobre 2014 @ 18:03
L’articolo è una forma di esperienza xD
Daniele
8 Ottobre 2014 @ 14:37
L’anonimo sopra ero io ,non so perchè ma non ha preso il nome.;-)
Francesco Cracolici
10 Ottobre 2014 @ 20:30
ahaha tranquillo, ci terrei se mi scrivessi in privato un tuo parere,
di seguito trovi il mio account google+
https://plus.google.com/u/0/110834929183317529073/posts
SILVANA
13 Ottobre 2014 @ 08:59
l’articolo a sortito l’effetto che volevi, e comunque e’ proprio vero oggi non abbiamo più gli obiettivi (parlo per me ), e la mancanza di questi ti porta a non goderti la vita come vorresti rimane sempre qualcosa li in sospeso. Ho una bella famiglia , un figlio splendido ma…. qualche tempo fa mi sono accorta che mi mancava qualcosa e piano piano sto cercando attraverso un viaggio personale di trovare la mia missione ,il mio vero obiettivo , e’ difficile rimettersi in discussione superati i 40 anni ma è anche una grande sfida !!! grazie per l’articolo e buona giornata
Danilo
14 Ottobre 2014 @ 17:24
Bell’articolo, la cosa che mi è piaciuta di piu’ è la storia del Saggio, anche se secondo me gli si può dare un’altro significato: il giovane facendo il primo viaggio, e focalizzandosi sul cucchiaino d’olio si è perso tutto il panorama…mentre focalizzandosi sul panorama ha perso le gocce d’olio, la mia interpretazione è questa: Se vuoi essere felice, non devi perdere di vista ciò che hai (le gocce d’olio) con ciò che vuoi (il panorama) ma devi essere consapevole di ciò che desideri ed essere grato di ciò che hai
ilovemiami
31 Ottobre 2014 @ 07:52
Leggo un sacco di articoli e libri sulla crescita personale,ne sono appassionato,e nonostante sia sempre stato bravo nell affrontare determinate situazioni non posso negare il mio miflioramento esponenziale grazie a questi “chicche”. Nonostante ciò non ho mai lasciato nessun commento….vorrei farlo ora con il mio epitaffio appena scritto(probabilmente modificherò col tempo,visto che il bello della vita e’ migliorarsi)
Epitaffio. 31-10-14
Qui giace M.A………..una bravissima persona che col passare del tempo e’ riuscito a capire il senso della vita: passare più tempo possibile con le persone care godendosi al massimo quei singoli momenti e non deviare da quello che sono stati i miei principali valori: famiglia ( in un senso esteso non solo limitato a moglie figli e nipoti) e fiducia reciproca con le persone che se la son meritata ( perché fregare il prossimo non ha nessun senso,lo dimostra il fatto che tutti compreso me facciamo questa fine) .senza dimenticare la mia FEDE che nel momento in cui sto scrivendo non è ancora ben chiara….io attualmente la ho nell AMORE …la cosa più forte al mondo
Sergio
7 Novembre 2014 @ 17:56
Ciao Filippo,
ti volevo far notare un errore nel testo.
“ma se per raggiungere le tue mete dovresti sacrificare la tua felicità, lo faresti?”
{dovessi}
Cosa puoi imparare dal mozzo di una baleniera al Polo Sud - Mindcheats
19 Agosto 2015 @ 13:00
[…] dopo aver venduto la sua azienda (iContact) per 270 milioni di dollari (ne ho parlato già qua), è stato selezionato da Obama per creare una task force per salvare il […]
Raffaele
19 Agosto 2015 @ 16:28
E’ nel sentire che con le persone a cui voglio bene scambio emozioni piacevoli, e riuscire a volere bene a qualche persona in più ogni tanto. Sta nell’avere piacere fisico e mentale almeno in una metà del tempo di ogni giornata. Nel sentire il godimento del mio corpo e nel fluire limpido dei pensieri. E sempre vorrei che i miei amici pensassero a me come ad una cosa bella nella loro vita.