L’interruttore delle emozioni
Leggi i personaggi elencati qui sotto:
- Albert Einsten
- Alfred Hitchcock
- Isaac Newton
- Alan Touring
- Charles Darwin
- W. A. Mozart
- Michelangelo Buonarroti
- Steven Spielberg
- Socrate
- Alexander Graham Bell
- Nicola Tesla
- Satoshi Tajiri (ha inventato i Pokemon)
- Steve Jobs
- Bill Gates
- Leo Messi
Sono tutti uomini che hanno raggiunto il successo, sono riusciti ad arrivare ai vertici della loro carriera e sono riusciti a rivoluzionare l’ambito in cui hanno operato.
A parte questo, tutti questi grandi uomini che ho elencato hanno un’altra cosa in comune: sono affetti dalla sindrome di Aspenger.
La Sindrome di Aspenger è un disturbo pervasivo dello sviluppo (fonte), strettamente imparentata con l’autismo, ed è anche detta Sindrome dei Geni.
Essa comporta, in coloro che ne sono affetti, difficoltà nel relazionarsi con gli altri ed a comprenderne i sentimenti, moduli di comportamento stereotipati, interessi ristretti e quasi ossessivi.
Le caratteristiche di una persona che “soffre” di questa sindrome sono le stesse che ha Sheldon Cooper.
Sheldon è un famoso personaggio del telefilm Big Bang Theory, è uno scienziato di successo ed ha alcune caratteristiche molto particolari che lo rendono il più figo della serie.
- Ha serie difficoltà a capire i sentimenti altrui e ad esprimere i propri
- Ha riti particolari che segue in maniera ossessiva (occupa sempre lo stesso posto nel divano)
- Ha interessi ristretti e maniacali (scienza, fumetti, Will Weaton)
Gli autori vollero dare a Sheldon queste caratteristiche, che sono le stesse provocate dalla Sindrome di Aspenger, perchè, come hai visto, è una sindrome che accomuna molte delle più geniali menti della storia umana.
A questo punto è lecito chiedersi: la sindrome ha influito sul loro successo?
Si ed anche tanto!
Quali, degli effetti connessi alla sindrome, ha permesso alle persone sopra elencate di raggiungere il successo nei rispettivi ambiti?
- Degli interessi ripetitivi che diventano quasi un’ossessione portano questi individui a fare moltissima pratica e, quindi, a raggiungere grandi risultati.
- Delle abitudini di comportamento ferree creano un fortissimo legame tra le loro routine e le emozioni connesse, essi creano così un’àncora.
Prima di ogni evento importante o meno, gli affetti dalla sindrome compiono sempre le stesse azioni.
Si presentano sempre alla stessa ora, si allacciano le scarpe nello stesso modo, fanno gesti ripetitivi (tipo bussare alla porta di Penny tre volte consecutive).
Dei comportamenti ripetitivi ti permettono di avere lo stato mentale più corretto, in qualsiasi luogo o stato emotivo tu ti trovi. Anche se sei triste o arrabbiato, non appena farai quelle azioni che hai fatto sempre, ecco che il tuo stato emotivo cambierà.
Per esempio, utilizzando il metodo dell’eroe, ho scoperto che Elvis Presley si faceva posizionare la roulotte a mille passi dal palco, in maniera tale che, anche se non fosse stato di buon umore, durante il tragitto sarebbe entrato nello stato d’animo adatto.
Quando fai sempre una stessa azione, prima di qualsiasi tipo di performance, ecco che il tuo cervello associa all’azione che compi lo stato d’animo correlato alla performance che andrai a fare.
Se, per esempio, prima di ogni esame vai a fare una capatina in chiesa (le amicizie in alto servono sempre), dopo qualche volta l’ansia pre-esame ti assalirà già in chiesa, prima ancora di recarsi in aula.
Questo è simile a quello che succedeva ai cani di Pavlov.
Questo scienziato russo, prima di dare il cibo ai propri cani, suonava una campanella.
Con il passare del tempo, il semplice suono della campanella faceva sbavare i cani, anche se non veniva dato loro alcun cibo.
Gli esperti di programmazione neuro-linguistica chiamano questo tipo di comportamento, ovvero associare in maniera inconscia un’azione ad uno stato d’animo, àncora.
L’àncora è quello che ti succede quando senti una canzone che ti ricorda un bel momento della tua vita e sprofondi nei ricordi.
Saper creare ed utilizzare le àncore è un’abilità chiave per qualsiasi uomo o donna di successo. Si tratta di riuscire a controllare le proprie emozioni attraverso delle azioni pratiche.
Immagina se da questo momento tu, prima del tuo esame, riuscissi con un semplice gesto a scacciare via ogni traccia di ansia o stanchezza e riuscissi ad essere perfettamente concentrato (più di Archimede).
Immagina se prima di una gara sportiva o di ogni colloquio di lavoro, con un solo gesto, riuscissi ad arrivare al massimo della tua forma emotiva e mentale.
“Molto bello e molto figo” dirai, ma come si fa?
Qui sotto trovi il metodo migliore possibile per instaurare le àncore.
Viene direttamente dalla scrivania del più grande esperto di crescita personale del mondo, nonché inventore del metodo Foth, ovvero Anthony Robbins.
Fase uno:
Ogni àncora ha due componenti fondamentali:
- Un’azione
- Uno stato d’animo
Per scegliere correttamente lo stato d’animo da ancorare, devi partire dai tuoi obiettivi. In base alle tue necessità ed alle tue ambizioni, chiediti “Quale stato d’animo farà aumentare di gran lunga le mie perfomance?”
Se sei uno studente devi imparare ad essere concentrato, se sei uno sportivo, invece, ti conviene imparare ad essere sempre carico.
Potresti anche ancorare uno stato d’animo che hai difficoltà ad ottenere, per esempio, se sei spesso arrabbiato, potresti imparare a calmarti e se sei spesso triste a tirarti su di morale.
Una volta scelto il tuo stato d’animo, puoi passare alla
Fase due:
La fase due consiste nel scegliere la tua azione, che poi diventerà la tua àncora, ovvero quell’azione che una volta fatta scatenerà subito il tuo sentimento prescelto.
L’azione migliore che tu possa scegliere deve riuscire a coinvolgere tutti i tuoi canali di rappresentazione, ovvero uditivo, visivo e cinestetico (tattile).
Scegli una canzone, a patto che sia appropriata allo stato d’animo che hai deciso di ancorare, e poi scegli un gesto.
Il migliore ed il più facile è agitare il pugno, lascio a te i dettagli.
Ora hai la tua emozione, hai il tuo gesto ed ora passa alla
Fase tre:
Ora che hai scelto un’azione (canzone e gesto) e ora che hai scelto un’emozione, devi collegarle, devi creare tra loro un legame inconscio indissolubile.
Devi iniziare suscitando l’emozione che vuoi provare attraverso i tuoi ricordi e i tuoi pensieri.
Se, per esempio, vuoi trovare la calma, allora immaginati un momento del tuo passato dove eri super rilassato, se non ti viene in mente niente prova ad immaginarlo nel futuro.
Se, invece, vuoi essere sempre carico, pensa ad un momento in cui lo sei stato e ricordati ogni particolare. Se non hai mai avuto momenti del genere, allora puoi immaginarteli.
Immaginati in un futuro in cui hai raggiunto tutti i tuoi obiettivi ed assapora il sentimento che ne scaturisce.
Questo lavoro di immaginazione deve essere fatto mentre ascolti la canzone scelta.
Non appena raggiungerai il culmine del tuo sentimento, allora devi compiere l’azione che hai scelto (agitare il pugno).
Proprio come avvenne per i cani di Pavlov e per il loro riflesso incondizionato “campanella-bava alla bocca”, anche tu devi ripetere il collegamento varie volte affinché sia valido.
Se lo farai bene, anche se solo per due o tre volte, avrai ottenuto un interruttore per quella particolare emozione da usare ogni volta che vuoi.
Ricapitolando
Se vuoi creare un interruttore che ti permetta, ogni volta che lo desideri, di essere carico e motivato allora:
- Mettiti le cuffie e fai partire una canzone motivante
- Immagina un momento futuro in cui hai raggiunto i tuoi obiettivi e visualizzali tutti.
- Non appena ti senti abbastanza carico, scuoti il pugno e di “Si!” a bassa voce.
- Ripeti il tutto tre volte
A questo punto avrai creato la tua àncora.
Che te ne pare? Avevi già sentito parlare di questi interruttori delle emozioni?
Personalmente ti posso dire che mi sono stati di grande aiuto, specialmente nei momenti in cui degli eventi imprevisti ti buttano il morale a terra.
Fammi sapere qui sotto nei commenti se ti è piaciuto l’articolo o se ti è mai capitato di sperimentare un àncora, anche per sbaglio.
giovanni
23 Luglio 2014 @ 14:17
quanti commenti costruttivi finora, non c’è che dire!
Anonimo
23 Luglio 2014 @ 14:39
Costruttivi come un castello di sabbia in mezzo al mare Lol
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:41
I lettori di mindcheats sono i migliori 😉
E poi oggi non ho fatto nemmeno un errore grammaticale xD
Luana
23 Luglio 2014 @ 14:36
Io credo che per me sia più produttivo creare l’interruttore la mattina appena sveglia perché sono più propensa ad immaginare, più ottimista, più creativa…
Farlo di pomeriggio o sera per me significherebbe avere i pensieri un tantino disturbati dalle incombenze quotidiane!!
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:42
Hai perfettamente ragione.
La mattina le nostre “riserve” di energia e concentrazione sono ancora cariche.
Se accoppiate allo stato d’animo corretto portano grandi risultati.
Ciao e Grazie Luana
Luana
24 Luglio 2014 @ 14:02
wow, allora vuol dire che sto imparando ad usare la testa!! 😉
Giulio
23 Luglio 2014 @ 14:49
Grande, bellissimo articolo!
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:43
Grazie Giulio 🙂
Orlando
23 Luglio 2014 @ 14:50
Ciao Stefano,
correggi i link. In quasi tutti mancano i :
esempio: http//www.mindcheats.net/2014/05/eroe.html
corretto: http://www.mindcheats.net/2014/05/eroe.html
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:51
Ciao Orlando
http://www.mindcheats.net/2014/06/archimede.html
http://www.mindcheats.net/2014/05/essere-sempre-felici.html
Qua ci sono gli altri due link mancanti,
Grazie della Correzione
ps: Sono Francesco
Chiara
23 Luglio 2014 @ 15:33
Grazie Francesco per questo spunto. Mi sembra una gran bella tecnica, spero solo che con me funzioni! Sarebbe davvero utile 😉 E grazie anche delle informazioni, non sapevo che tutte le persone che hai elencato avessero la sindrome!
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:49
Funziona con tutti, basta applicarla bene !
Se vuoi un nome da aggiungere alla lista degli Aspie ( affetti dalla sindrome) ti posso dire anche Zuckenberg
Grazie e ciao 🙂
julia
23 Luglio 2014 @ 20:10
E chi sarebbe sto Zuckenberg? Quello famoso, proprietario del social network più famoso del mondo (tale Mark) si chiama Zuckerberg. Questo sarà un altro…
Francesco Cracolici
24 Luglio 2014 @ 12:40
Ciao Julia ,
Evidentemente ho sbagliato per distrazione ( sai non è facile gestire tutti i commenti).
Sono sicuro che Mark non si sia offeso.
Anonimo
26 Luglio 2014 @ 12:54
Ciao Francesco, hai notizia di donne/femmine/esseri umani di genere sessuale femminile con la sindrome di Aspenger? Grazie mille, ciao!
mattei_manu
26 Luglio 2014 @ 12:58
Ops, non mi sono firmata… Infrazione della netiquette! Scusate e, già che ci sono, aggiungo i complimenti per l’articolo 😉
Sara
29 Luglio 2014 @ 16:37
Io conosco: Donna Williams, scrittrice, cantautrice e sceneggiatrice australiana, mi pare che la malattia le fu diagnosticata molto tardi, da adulta.
Jessica-Jane Applegate che gareggia alle paraolimpiadi per gli USA o gli UK, non ricordo.
Michelle Dawson, una ricercatrice proprio nel campo dell’autismo.
Poi pare che l’abbia anche Susan Boyle, la cantante britannica che in Italia diventò famosa non per la bravura ma, lasciamo perdere…
Phillipa “Pip” Brown (aka Ladyhawke) suona genere idie rock, ma la conosco solo per sentito dire.
C’è anche l’autrice di un libro che ancora non ho letto “pensare per immagini”.
Comunque da quanto leggo qui: http://news.doccheck.com/it/937/sindrome-di-asperger-obbiettivo-ragazze/ pare che le donne con questa sindrome siano in minoranza rispetto agli uomini.
Sara
29 Luglio 2014 @ 16:51
Ho trovato una lista in cui vengono citate altre persone famose, con questa sindrome. Ci sono anche donne e anche quelle che ti dicevo http://www.spazioasperger.it/index.php?q=asperger-famosi
Vale
23 Luglio 2014 @ 15:45
Ciao, io tra i personaggi di successo metterei anche uno dei miei ‘eroi’ preferiti Niki Lauda 🙂
Bell’articolo comunque!
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:46
Grazie Vale.
Io avrei voluto mettere troppo Gandhi, oppure Martin King.
Vale
23 Luglio 2014 @ 23:32
Già anche buoni esempi 🙂
Mi piaceva la Formula 1 dei bei tempi andati, adesso è solo un grande spot pubblicitario non ci sono più i ‘soggetti’ di una volta 😉
Vale
23 Luglio 2014 @ 16:50
Ah aggiungi anche Enzo Ferrari 😉
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:47
Ti piace l’automobilismo o sbaglio ? ahahaha
martina
23 Luglio 2014 @ 16:59
bellissimo articolo
finalmente conosco il funzionamento di questa strepitosa tecnica… la quale sono sicura mi aiuterà tantissimo
rinnovo i complimenti all’autore e a Stefano
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 17:45
Grazie Martina 🙂
Se sono utili per Nadal e Messi saranno utili anche per te .
Grazie ancora e ciao 🙂
leo
23 Luglio 2014 @ 17:49
si chiama sindrome di Asperger No sindrome di Aspenger, poi che sia stata diagnosticata a Socrate…. forse era Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira.
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 18:06
Grazie della correzione 😉
La figura di Socrate (non quello della fiorentina) presenta molti caratteri della sindrome, lo si può notare da come risponde al processo.
Naturalmente non sono io a dirlo, ma storici e psicologi.
Ciao e Grazie del contributo
julia
23 Luglio 2014 @ 20:04
E chi sarebbero questi storici e psicologi? Citiamola qualche fonte, se ci càpita.
Do
23 Luglio 2014 @ 18:08
Asperger non Aspenger 🙂
Francesco Cracolici
23 Luglio 2014 @ 18:16
Giusto:)
giuseppe
23 Luglio 2014 @ 21:23
leggo leggo articoli e sono sempre allo stesso punto della vita che passa il tempo e nn migliora nulla…
Francesco Cracolici
24 Luglio 2014 @ 12:37
Ciao Giuseppe.
L’articolo di per se è inutile, se non viene applicato, proprio come una ricetta di cucina.
Anche io mi sono trovato nella tua stessa situazione, l’ho superata attraverso un cambiamento graduale e lentissimo.
Ora io ho fatto così:
Ho scelto di fare un cambiamento che ero sicuro di poter sostenere e per 21 giorni l’ho fatto diventare la mia ragione di vita.
Dopo 21 giorni è diventato un abitudine, ed ho potuto farne un altro.
Via via con questo metodo sono andato ad eliminare tutti gli aspetti negativi della mia vita.
Ciao e Grazie,
Fammi sapere in privato come va!
Manu
23 Luglio 2014 @ 22:22
Nella sindrome di Asperger i rituali servono per tenere a bada l’ansia che, a causa della loro percezione distorta della realtà, spesso è difficile da gestire. Non penso che quelle persone siano famose “grazie” alla sindrome, ma lo siano “nonostante” il problema che hanno. Credo che sia stata un po’ una forzatura collegare la sindrome di Asperger con la tecnica dell’ancoraggio, parlo perché vedo ogni giorno la fatica che fa mio figlio a gestire le sue emozioni. Magari gli faccio leggere l’articolo, che, per il resto, è perfetto. Bravo Francesco.
Francesco Cracolici
24 Luglio 2014 @ 12:33
Ciao Manu!
Inanzitutto vorrei chiedere scusa se ho dato un immagine tutta “rose e fiori” della sindrome.
Da come l’ho descritta sembra un qualcosa di miracoloso, quando invece essa causa vari problemi a chi ne è affetto.
1) Per quanto riguarda l’ancoraggio come hai detto tu, i rituali aiutano a gestire l’ansia.
Questo è valido per tutti e mi sono permesso di definirla àncora perché è un modo di gestire le emozioni attraverso azioni pratiche.
Comunque era per rendere l’idea, non sono ne uno psicologo ne un esperto e chiedo scusa se sono sembrato indelicato.
2) Il fatto che la sindrome abbia aiutato o meno i personaggi scritti sopra non è e non sarà mai possibile affermarlo con certezza.
D’altro canto è più che giusto ipotizzarlo perché, anche se gli Aspie sono meno dell’uno per cento della popolazione mondiale, un buon 20% delle persone più influenti del mondo sono affette dalla sindrome.
Ti ringrazio molto per il contributo, è stato prezioso sia per i lettori che per me , chiedo nuovamente scusa per l’immagine distorta della sindrome che ho dato.
Alessandro Coan
23 Luglio 2014 @ 23:36
Ho sempre sognato una cosa del genere, complimenti!
Francesco Cracolici
24 Luglio 2014 @ 12:17
Ciao Alessandro 🙂
Sono Felice di averti dato una mano;)
Simone
24 Luglio 2014 @ 02:26
Molto interessante, grazie! 🙂
Francesco Cracolici
24 Luglio 2014 @ 12:17
Grazie a te Simone:)
Alessandro C
25 Luglio 2014 @ 18:25
Beh, ancora una volta un piacere leggere i tuoi articoli.
Bravo e continua così, voto 5 stelle su 5..
Complimenti anche a Stefano!
Francesco Cracolici
25 Luglio 2014 @ 20:39
Grazie Alessandro 🙂
Maurizio
26 Luglio 2014 @ 09:59
Prima di tutto dobbiamo volerci bene,secondo la tecnica non deve diventare un modo per fuggire le nostre responsabilità se sto male vado dal medico ,se ho un debito lo pago. La felicita non vienedalla povertà ma dalla richezza condivisa
Francesco Cracolici
27 Luglio 2014 @ 10:12
No assolutamente,
Hai ragione, Maurizio.
Se l’ancora viene utilizzata per scappare dalla realta finisce col diventare contro- producente.
Ciao e Grazie
Delayer
26 Luglio 2014 @ 17:54
Forse non ho capito il senso dell’articolo, ma in pratica dici che per ottenere successo bisogna rinunciare alle emozioni?
Se è così allora il successo può pure venire in secondo piano :/
Ciao600
26 Luglio 2014 @ 20:03
No, introduce l’argomento principale (come creare delle ancore) spiegando come gli Asper riescano ad ottenere lo stesso effetto a causa della loro sindrome.
Francesco Cracolici
27 Luglio 2014 @ 10:17
Assolutamente no, dico al contrario che se non impari a controllare le emozioni esse finiranno per controllare te.
Se non impari a tirarti su di morale quando sei triste, la tua vita sarà governata dalla tristezza.
Inoltre parlo di eventi specifici in cui utilizzarli:
es: Prima di una gara sportiva, un atleta (quale Nadal), deve buttare via tutti i pensieri in grado di ostacolarlo nel suo compito.
Ciao e Grazie
Giulia
27 Luglio 2014 @ 10:37
Come al solito articolo fantastico, 10 e lode come al solitooo !
Francesco Cracolici
30 Luglio 2014 @ 18:51
Grazie 🙂
Andrea N.
27 Luglio 2014 @ 13:10
Alan Turing, non Alan Touring 😀
Francesco Cracolici
30 Luglio 2014 @ 18:52
Turing è il bar sotto casa mia,
sono giustificato ?
Antonio
27 Luglio 2014 @ 19:41
Ciao Francesco, complimentoni per l’articolo, molto utile e interessante.
Ma avrei una domanda: nel punto quattro dici di ripetere tutto tre volte, ma non è pesante e dispersivo ascoltare la canzone tre volte di fila?
Francesco Cracolici
30 Luglio 2014 @ 18:53
Hai ragione ,
è anche vero che non devi ascoltarla tutta.
Fermati non appena hai fatto il tuo gesto .
Ciao e grazie Antonio
Fabio
30 Luglio 2014 @ 21:36
Questo articolo parla di immaginare
allora è la famosa visualizzazione creativa