Finora ti ho raccontato balle, eppure mi hai sempre creduto
Il titolo un po’ ti ha attirato, vero? 😀 No, tranquillo, io non ti sto raccontando un sacco di balle, e se lo facessi di sicuro non lo dichiarerei in maniera così plateale! Il ragionamento qui di sopra è però spesso nella testa di moltissimi manipolatori, che utilizzano una semplicissima tecnica di focalizzazione mentale per far credere alle proprie vittime quello che vogliono.
Pensi che sia una cosa di alta psicologia, talmente rara e astratta che non ti toccherà mai in tutta la tua vita? Qui purtroppo sbagli: sicuramente già subisci dei condizionamenti di questo tipo senza rendertene conto. In questo articolo ti voglio illustrare cosa sono questi condizionamenti, come individuarli e come resistergli. O meglio, provare a resistere: molto spesso è difficile, perché la mente umana può essere manipolata più facilmente di quanto tu creda.
Sto parlando di certi siti di crescita personale, che raccontando un po’ di storie nel migliore dei casi banali riescono a vedere e-book anche parecchio costosi, ma non solo. Parlo anche e soprattutto di un problema più generale ed esteso, che si presenta sotto varie forme in molti aspetti della vita di tutti noi.
Il problema
Il problema è che la mente riesce a farsi deviare dalla retta via con una semplicità disarmante. Basta saper lanciare l’amo giusto: la fiducia. E non intendo la fiducia cieca che si concede molto raramente alle persone, ma anche un semplice “ok, questa qui mi sembra una persona abbastanza onesta”.
Una volta lanciato un amo così banale, si innestano una serie di conseguenze che portano il nostro cervello a negare anche le più palesi evidenze. Negare l’evidenza è tutto sommato un compito che riesce veramente bene alla mente: lo fa con disinvoltura ogni giorno, tanto che noi non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Il cervello odia sbagliarsi, e se mi segui da un po’ di tempo ormai lo sai bene quanto me. Per questo cerca ogni appiglio per valorizzare i preconcetti che già si è fatto, ed è estremamente restio a riconsiderare la posizione già presa su qualcosa. In passato questo ha avuto un’importanza primaria nella sopravvivenza della specie, ma ora non è che un fastidioso lascito che tutti, non solo gli esperti manipolatori, possono utilizzare contro di te.
Questa continua ricerca di prove a sostegno della tesi iniziale, infatti, crea un effetto valanga dirompente e molto difficile da arginare. Prendiamo l’esempio di prima, quando il cervello dice “questa persona non mi sembra un truffatore”, e vediamo che passi fa la mente per innescare l’effetto valanga:
- Non penso che sia un truffatore, e visto che non mi voglio sbagliare ignoro i segnali che mi indicano anche in modo palese il contrario;
- Tutto quello che fa, visto che non può essere sicuramente sintomo che mi vuole truffare (già ignoro questa ipotesi), non può che essere qualcosa di genuino e autentico;
- Le persone genuine ed autentiche sono rare da trovare, quindi ne dedico che quest’uomo è veramente una brava persona!
- Visto che quest’uomo è una brava persona, ed è ormai assodato, posso fidarmi di lui senza problemi;
- Ignoro tutti i segnali della mia parte razionale, che dicono che forse quest’uomo non è così affidabile come penso. Dopotutto, io non voglio sbagliarmi mai;
- Aiuto polizia! Mi hanno truffato!
Non ti è venuto in mente niente mentre leggevi questi sei punti? A me sono venute in mente alcune puntate di Striscia la Notizia di qualche anno fa (non lo guardo più da un sacco di tempo), nelle quali venivano smascherati i vari truffatori e si poteva vedere come costringessero le loro vittime a pagare somme astronomiche.
Ora, queste vittime sono state colpite anche loro del processo che ho appena descritto: si parte con poco, ma si finisce per essere truffati in maniera quasi imbarazzante.
La soluzione
Ok, il problema è stato identificato così come il procedimento celebrale che porta all’errore, ma come si può rimediare? Rimanendo su Mindcheats ovviamente, così sei sicuro che di fregature non ne riceverai. 😀
Purtroppo la cosa non è molto semplice, perché questo procedimento ha sede nel cervello irrazionale e non coinvolge la parte logica in nessuna delle fasi. Questo significa che tu non sei conscio del processo in corso, e non ti si presentano mai di fronte dei segnali che possono indurti a pensare che c’è qualcosa che non va (sarebbe come se il cervello ti dicesse che forse si sta sbagliando).
I segnali, quindi, devi andarteli a cercare tu. Ma come?
Pensando e riflettendo sulle opinioni diverse dalla tua. Questi casi di manipolazione, a meno che non siamo di fronte ad un vero genio del male, non hanno effetto su tutta la popolazione mondiale. Convincere sette miliardi di persone in un colpo solo è un impresa bella difficile, sarai d’accordo!
Per questo, per qualsiasi idea o fatto, troverai sempre almeno una o due voci discordanti. Tu sentile entrambe, e non bollare mai una di esse come “idiota” prima di averlo fatto. Pensa con attenzione ad ognuna di esse, e cerca di trovare le ragioni logiche dietro ad ogni tesi. Con tutta probabilità , se ti sei già formato un’opinione a riguardo di ciò che stai analizzando, ti accorgerai che il tuo cervello tenta disperatamente di trovare delle ragioni per screditare le prove a sostegno di un modello ritenuto sbagliato. Qui hai il tuo primo campanello d’allarme che tanto hai cercato! Continua ad informarti e a ragionare in maniera logica.
Sì, un po’ complicata come cosa, ma facciamo un esempio pratico. L’argomento sono gli alieni! Tu ci credi? Perché? Hai mai sentito le tesi contrarie alla tua opinione? Bene, valle a cercare ora e confrontale attentamente. Diciamo che io sono un grande fan delle teorie del complotto, e sono dannatamente convinto che il governo abbia una base militare sotterranea nella quale vengono allevati alieni come fossero mucche. Ho tutta la mia serie di teorie e di prove a sostegno di esse. Appena leggo un qualsiasi rapporto che indica come di alieni non ce ne sia nemmeno l’ombra, penso subito (a scelta): vogliono tenercelo nascosto, quel giornalista è stato pagato per dirlo, quel tizio non capisce veramente niente. Insomma, si cerca di screditare la notizia e di trovare una ragione logica per non farci caso.
Se il mio amico Gigi al contrario pensa che siamo soli nell’universo, farà il procedimento esattamente opposto. Se mi confronto con Gigi e analizzo in modo scientifico e logico le sue tesi, scoprirò che hanno anch’esse una validità . Questo è il primo passo: riconoscere i meriti dell’ipotesi avversaria. Se Gigi ci crede un motivo deve pure esserci, giusto? Adesso che l’ho individuato, posso passare alla fase critica: in che modo posso provare la mia posizione. È molto utile chiedersi: se io credessi nell’esatto opposto di ciò in cui credo, come mi comporterei e cosa penserei?
Hai capito come funziona la focalizzazione mentale che riguarda le credenze? E soprattutto: hai capito in che modo evitare che questa focalizzazione ti renda miope di fronte all’evidenza? Concentrati sul fatto che nessuna tesi è mai completamente giusta o completamente sbagliata: entrambe hanno i loro punti di forza e di debolezza. Non c’è bianco e nero, solo una scala di grigi di varia intensità !
Prova a pensarci un attimo: ti viene in mente un caso nel quale pensi  che il tuo cervello ti abbia manipolato a credere a qualcosa che non era vero?
Aldo
20 Novembre 2011 @ 13:51
Bell’articolo molto interessante.
Un buon metodo può essere come quello degli antichi filosofi greci, i quali in una discussione per capire chi ha torto provavano a sostenere la tesi dell’avversario.
Aldo
20 Novembre 2011 @ 13:51
Ahhaha perchè hai scelto Maradona nell’immagine ? 😀
Mindcheats
20 Novembre 2011 @ 14:01
Anche quello è un ottimo metodo Aldo, e ora che ci penso l’ho già applicato più volte in passato: “se credessi in questa tesi, come la sosterrei?”
Ho scelto Maradona perché è il gesto dell’ombrello migliore che ho trovato, e sì che non sono nemmeno un grande appassionato di calcio! 😛
sno
22 Settembre 2012 @ 18:21
più che un articolo su come sventare le truffe a me pare un articolo su come fare una discussione costruttiva dove l’obiettivo delle due parti non è quello di confrontarsi sostenendo la propria tesi ciecamente, ma è quello di arrivare ad una soluzione o almeno di iniziare un percorso che porti ad una soluzione.
un po’ come quelle discussioni che non si sono mai e dico mai viste nei dibattiti tra esponenti politici, buffoni di corte e giornalisti che bazzicano sulle nostre frequenze.
sta di fatto che è un ottimo articolo che tutti dovrebbero leggere almeno una volta o due (facciamo tre).
Stefano
23 Settembre 2012 @ 05:42
Il fatto è che questo tipo di discussioni politiche vengono fatte perché funzionano, fanno presa sul popolo. E questa è la cosa più preoccupante.