Stai decidendo ogni giorno di essere infelice: ecco perché
Ti voglio fare questa semplice domanda:
Se avessi una quantità illimitata di soldi, che cosa faresti? Dove vivresti?
Diciamo che guadagni un milione di euro al mese. Dove ti vedi?
Magari in qualche penthouse a New York o Londra con un cuoco, autista, eccetera eccetera.
E passeresti le giornate in una spiaggia a Miami o nelle Baleari, a sorseggiare sex on the beach cullato dal dolce rumore delle onde. D’inverno te ne andresti a Campiglio con il tuo jet privato a sciare, riposando in un hotel a 5 stelle. La domenica andresti in pista a guidare la tua Ferrari.
Ora, niente di male in tutto ciò. Ad averne la possibilità, ammettiamolo, un po’ a tutti piacerebbe fare la bella vita.
Ma non è così che vorrei vivere io.
Non sarò Bill Gates, ma il mio buono stipendio ce l’ho. I soldi non sono fra i miei problemi maggiori. Ma invece di una bella casa in qualche località tropicale, per l’anno prossimo sto cercando una bella casetta tipo questa:
Con l’abitazione più vicina fuori dal mio raggio visivo.
Possibilmente in questa zona del mondo qui:
La mattina mi alzerei e per prima cosa accenderei il camino per riscaldarmi, invece della Ferrari avrei un gatto delle nevi per non rimanere bloccato nell’inverno artico. Mi farei il mio bel team di cani da slitta. Se non dovessi lavorare, passerei le giornate a tagliare legna e sistemare casa.
Ora, perché ti sto dicendo tutto questo?
La maggior parte delle persone prende decisioni sbagliate
Qualcuno preferisce la penthouse a New York, qualcuno la casetta nello Yukon. Qualcuno preferisce la Ferrari, altri il gatto delle nevi. Nessuna di queste scelte, o qualsiasi cosa ci stia in mezzo, è di per sé sbagliata. L’unica scelta sbagliata che puoi fare è quella che non ti rende felice.
Che detto così, sembra una cosa banale. “Ovvio Stefano” mi dirai, “che se voglio vivere in una Penthouse a New York non mi vado a comprare un terreno nello Yukon”. Ma allora…
Perché vedo così tante persone farlo?
Non sto parlando di case ai tropici o al circolo polare artico, ma di persone che fanno scelte che le rendono infelici. Continuano, imperterrite, a prendere decisioni sbagliate per tutta la vita. Anche tu di sicuro ne hai prese, e anche io.
Continuare a fare un lavoro che non ti piace, essere convinto ad andare in un posto che odi, fare un percorso di studi non adatto a te.
Sembra illogico, vero? Scegli di fare qualcosa che rema contro la tua felicità e il tuo successo, ogni giorno della tua vita.
Ci sono varie ragioni per questo fenomeno:
1 – La pressione sociale
Tutti pensano di sapere cosa è meglio per te, ed è una cosa abbastanza ridicola.
Primo, perché la metà delle persone che vogliono darti consigli su come gestire la tua vita, non riescono a gestire nemmeno la loro. Ma per qualche ragione, si sentono il dovere morale di dirti quello che è meglio per te.
Secondo, perché queste persone non sono te. Non ti conoscono, non sanno quali sono i tuoi obiettivi e cosa ti piace fare. All’inconscio umano piace pensare che la maggior parte delle altre persone siano simili a noi: con le stesse ambizioni, gli stessi obiettivi, gli stessi sogni. Quindi vieni sommerso da consigli magari anche validi, ma validi per persone che non sono te.
Quindi anche solo per pura statistica, la maggior parte delle persone ti dirà che stai facendo qualcosa di sbagliato. Perché ognuno ha obiettivi diversi, e ognuno dovrebbe crearsi per conto suo un percorso per raggiungerli.
2 – La paura di fallire
“Se non ci provo, allora non posso fallire” pensa il tuo inconscio, ogni giorno della tua vita. E visto che è il tuo inconscio a prendere le decisioni, ci rimani fregato.
A tutti piace rimanere nella propria zona di comfort. Non fare niente di nuovo, non cercare di migliorare, inventarsi scuse.
“Eh no guarda, a me mi piacerebbe scrivere un libro, però quando torno a casa sono stanco, e poi non ho mai tempo, e poi scrivo lento al computer, e poi tanto so che nessuno lo apprezzerebbe per quello che è, tanto adesso si vendono solo Twilight e 50 sfumature di grigio”
Suona familiare? 😉
Ecco la novità: se non ci provi, allora hai già fallito. Ma soprattutto: se non fallisci, al successo e ai tuoi obiettivi non ci arriverai mai.
Decidere di non sbagliare è la decisione peggiore che puoi prendere, perché l’unico modo per non sbagliare è non fare mai niente che valga la pena di essere ricordato.
3 – L’opinione degli altri
Molte delle cose che voglio fare nella mia vita me le tengo per me, senza dirle a nessuno. Altre le dico solo a certe persone, e non ad altre.
Perché tanto so già la loro reazione: no, non può funzionare, guarda hai sbagliato, stai facendo la cazzata. Magari queste persone sono anche amici che stanno cercando di farti un favore, ma come detto nel punto 1, queste persone non sono te. Hanno obiettivi diversi, ambizioni diverse.
Esempio personale, quando sono venuto a vivere alla Canarie. Anche quella è una cosa che avrei preferito non dire a tutti, ma un cambiamento del genere lo puoi nascondere solo fino a un certo punto. Certo, tanti complimenti e pacche sulle spalle. Ma anche diversi “ma cosa vai a fare” e “ma il lavoro cellai?” e “sì ma tanto sei mesi e torni”.
Una massima da seguire: se nessuno ti sta dicendo che stai sbagliando, allora è un campanello d’allarme. Perché significa che invece di seguire i tuoi obiettivi e i tuoi sogni, stai seguendo gli obiettivi e i sogni degli altri.
4 – Obblighi e ostacoli inesistenti
Questo è un classico dell’Italia, soprattutto nel mondo del lavoro.
Il dover avere il lavoro a tempo indeterminato per forza. Ho conosciuto persone che alla mia età, 25 anni, già fanno i conti per la pensione. Non è una cosa triste? Anche perché, vista com’è messa l’INPS, la pensione non sono così sicuro che arriverà per i giovani di oggi.
È una visione limitata, una catena per il tuo sviluppo e la tua felicità. Molte persone prendono la decisione sbagliata di continuare un lavoro “normale”, un lavoro “sicuro” (per quanto la definizione mi faccia ridere), anche se li uccide piano piano giorno dopo giorno.
Quello che ho scoperto negli anni, è che gli ostacoli maggiori sono più psicologici che reali. Ti convinci di non poter fare qualcosa, quando in realtà ti stai solo inventando delle scuse perché hai paura. E non pensare che sia una cosa rara: lo fanno tutti, me compreso, ogni singolo giorno. È una prigione psicologica potente e onnipresente nella nostra vita, con la differenza che alcune persone se ne rendono conto un po’ più degli altri.
L’ho scoperto nel corso degli anni non solo su me stesso, ma sulle persone che ogni giorno mi inviano email chiedendo consigli per vivere meglio e raggiungere gli obiettivi. Ho notato che la maggior parte di questi obiettivi o “sogni” sono raggiungibili senza problemi, con il giusto impegno. Ma le persone hanno paura di mettersi in gioco e si costruiscono scuse.
Ora la domanda: vuoi continuare a fare così tutta la vita, o vuoi iniziare a investire sul tuo successo? 😉
5 – Non hai gli strumenti giusti
Ci sono le persone ambiziose, le persone che non si fermano davanti a niente, le persone che veramente vogliono crescere, avere successo ed essere felici. Persone pronte a cambiare la propria vita e il mondo.
Non sei bloccato dalla pressione sociale, perché sai cosa vuoi e sai come ottenerlo. Non hai paura di fallire, dell’opinione altrui, non ti inventi scuse per non metterti in gioco. Ma hai questo ultimo limite: gli strumenti.
Puoi essere il migliore artista del mondo, ma senza una matita, non riuscirai mai a fare un bel disegno. Al contrario degli altri quattro limiti, quello degli strumenti è oggettivo: per gli altri ti basta un cambio di mentalità, ma ottenere gli strumenti giusti è un problema concreto che devi indirizzare in qualche modo.
Anche perché se vuoi essere migliore degli altri, non puoi utilizzare gli stessi strumenti che usano tutti. Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi, e i tuoi sogni, allora ti servono degli strumenti cuciti su misura per te. Che per definizione, sono difficili da ottenere.
È per questo che vedo così tanto potenziale sprecato in giro, persone che potrebbero fare la differenza, ma non sanno come fare o da dove iniziare.
Come ottenere gli strumenti adatti per raggiungere successo e felicità
La filosofia di Mindcheats è sempre stata quella di darti gli strumenti per raggiungere i tuoi obiettivi. Se mi segui già da un po’, allora sai che in ogni articolo ti voglio dare dei consigli che puoi mettere in pratica fin da oggi per arrivare al successo. Qualsiasi cosa “successo” significhi per te, dalla penthouse a New York alla casetta nello Yukon.
Ma io sono una persona ambiziosa. Io cerco sempre di superare i miei limiti, e di fare qualcosa in più.
E questo giro, l’ho combinata veramente grossa… 😉
Prima di mettermi a lavorare su Ero Timido, avevo iniziato ad abbozzare un libro su come raggiungere il successo nel tuo futuro, un libro che ti desse gli strumenti per sfruttare al massimo il tuo potenziale. Poi ho pensato: no, non ci siamo, di libri così ce ne sono già troppi, voglio fare qualcosa di più. Non mi basta.
Ho pensato anche per qualche mese di fare corsi e convegni dal vivo, perché so quanto sia più potente un seminario di 2-3 giorni rispetto al solito libro. Avevo anche messo su carta un programma, stavo scegliendo le città maggiori in cui viaggiare. E visto che a me piace viaggiare, l’idea mi stuzzicava. Ma anche lì mi sono detto: no no, ancora non ci siamo, voglio fare qualcosa di meglio del solito corso in aula.
Ma cosa?
E lì c’era il problema. Perché per mesi sono stato a pensarci, senza trovare una soluzione. Volevo fare qualcosa di veramente rivoluzionario, senza mezzi termini.
Quello che volevo era un sistema completo che ti desse tutti, ma proprio tutti, gli strumenti per avere successo nella vita e raggiungere gli obiettivi.
Ma non solo, volevo dare un’esperienza indimenticabile.
Qualcosa che desse la scossa, sotto tutti i punti di vista, che motivasse le persone a prendere in mano la propria vita. Una sorta di miccia, un innesco che iniziasse una reazione a catena esplosiva.
Sto parlando di obiettivi personali, ma anche obiettivi lavorativi. Perché puoi girarci intorno quanto vuoi, ma il lavoro occupa più della metà del tuo tempo da sveglio fra una cosa e l’altra, e influenza l’altra metà. Quindi è una componente fondamentale per il tuo successo. E l’Italia non è al momento un posto adatto per raggiungere questo tipo di obiettivi, visto l’andazzo.
Qualche mese fa, a cena con altri amici, ho incontrato questo imprenditore italiano. E la sua idea mi ha colpito come un treno in corsa.
Perché quello che aveva in mente era esattamente quello che stavo cercando: un campus per giovani italiani (sotto i 30 anni) ambiziosi, che insegnasse tutte le competenze per avere successo nel lavoro e nella vita. Un percorso di crescita che non ha precedenti in Italia.
La sua idea mi è piaciuta così tanto che il giorno dopo eravamo già a lavorare a testa bassa sul progetto, per mesi l’abbiamo sviluppato in segreto mettendo insieme un team di altissima qualità. E ne siamo venuti fuori con un campus che è veramente una “botta di vita”, una scossa per tutti i giovani che vogliono avere una vita straordinaria ma non sanno da dove iniziare. Io l’ho ribattezzato “l’anello di congiunzione fra il mondo della scuola/università e del lavoro”.
Abbiamo lanciato questo campus solo qualche settimana fa, e visto tutto quello che ci avevamo lavorato, eravamo un po’ preoccupati per come sarebbe andata. Ma nel giro di poche settimane, abbiamo riempito i posti al campus per tutto luglio, agosto e buona parte di settembre.
L’abbiamo chiamato START campus, perché rispecchia pienamente la nostra visione: un campus che dia lo “start”, ossia accenda in te quella miccia che crei un effetto valanga verso il successo e la felicità. Puoi leggere più informazioni qui:
Kovalenko Natalia
3 Giugno 2015 @ 15:47
Complimenti, !ma noi un po ‘piu che trentenni siamo tagliati fuori 🙁 ?
Stefano
3 Giugno 2015 @ 21:42
Al momento è un progetto mirato, nulla ci vieta di ampliare il target in un futuro, quando vedremo che funziona 😀
Anonimo
5 Giugno 2015 @ 16:22
Ma con tutti sti iscritti che dici di avere, hai dubbi che non funzioni? Dovresti aver già fatto il botto, no?
Stefano
5 Giugno 2015 @ 21:58
Studiando da parecchio marketing conosco bene che il margine di rischio è sempre presente, sarei un imbecille se non preventivassi l’eventualità di una bassa adesione 🙂
Daniele
3 Giugno 2015 @ 18:24
http://startcampus.eu/ non risulta raggiungibile.
Comunque, come mai ne stai dando notizia solo ora, se avevate già iniziato a raccogliere adesioni?
Stefano
3 Giugno 2015 @ 21:44
Il lancio di un prodotto richiede molte energie e molto tempo, abbiamo preferito così per gestirvi tutti senza problemi 🙂
Daniele
3 Giugno 2015 @ 23:41
E per quanto riguarda il sito che sembra non esistere?
Stefano
4 Giugno 2015 @ 19:24
Controlla la tua connessione, il sito funziona.
simo
10 Febbraio 2016 @ 21:47
ciao..ho lo stesso problema..ho piu o meno venti pagine aperte di vari siti attualmente..e tutti sono perfettamente connessi alla mia linea…l unico sito che non si apre è quello di startcampus….come mai ?
Anonimo
3 Giugno 2015 @ 19:41
Sono d’ accordo con la ragazza che ha scritto prima, perchè i più che trentenni no 🙁
Stefano
3 Giugno 2015 @ 21:44
Ciao Francesca, quando la fascia di età è più ristretta la gestione è più facile perché diverse fasce di età affrontano diverse problematiche, come detto sopra nulla ci vieterà in futuro di aprire le porte anche a trentenni 🙂
nevrotico
4 Giugno 2015 @ 20:41
Ma quanto costerà partecipare a questo campus?
Sara
5 Giugno 2015 @ 19:36
Anch’io sono curiosa di sapere i costi. E il viaggio fino alle Canarie?
Vitto e alloggio? Quante ore di campus al giorno?
Carino il sito ma mancano alcune informazioni. È difficile prendere una decisione così.
Preferirei trovare le info principali già indicate in modo tale da ottimizzare il mio tempo e non solo. Buona l’idea comunque.
Stefano
5 Giugno 2015 @ 21:58
Sara, come scritto sopra per tutte le info consiglio di iscriversi direttamente al sito 🙂
Stefano
5 Giugno 2015 @ 21:55
Consiglio a tutti quelli che sono interessati a ricevere info di registrarsi sul sito per ricevere gli aggiornamento via email
Anonimo
5 Giugno 2015 @ 20:06
Effettivamente le iniziative sono molto interessanti, anche se andrebbero approfondite….
Anonimo
5 Giugno 2015 @ 20:08
Ops.. continuo a dimenticare il nome Francesca
Anonimo
3 Giugno 2015 @ 19:42
Scusa ma mi sono dimenticata il nome Francesca
Guy
6 Giugno 2015 @ 16:43
Hai cancellato tantissimi commenti. Almeno 10. Che storie! Alla fine qui o si è d’accordo o se si è un attimo dissonanti… non si è più graditi. Vergogna! Cancella anche il mio. Non hai la maturità e l’onestà di replicare alle persone non d’accordo con te? Fai a meno di fare il Blogger. Cresci!
Stefano
6 Giugno 2015 @ 21:30
Guy, ho la maturità di distinguere commenti costruttivi da polemiche e insulti, ai primi rispondo (come vedrai bene in giro per mindcheats) gli altri li scarto per ovvi moivi.
luca
7 Giugno 2015 @ 10:00
Caro Stefano, permettimi di fare da “grillo parlante” : il cambiamento non arriva MAI in un giorno (o due o tre), ma e’ un processo che si costruisce nel tempo. Noi siamo un “sistema in equilibrio dinamico” ed ogni piccolo cambiamento provoca una modifica nel sistema, poiche’ le parti si devono riorganizzare, come nel processo di accomodamento descritto da Piaget. Comunque sia ti faccio un’in bocca al lupo per il progetto e , ultimo suggerimento (che magari avrai gia’ messo in atto) spero abbia nel tuo team uno psicologo….questo fa veramente la differenza!
Rinnovo gli auguri, buona giornata,
Luca
Anonimo
12 Giugno 2015 @ 14:05
ciao Stefano,
complimenti per l’articolo!
ho un commento sul punto 4. il lavoro a tempo indeterminato a un certo punto della tua vita ti può’ fare comodo per esempio se vuoi mettere su famiglia. capisco che a 25 anni ancora tu voglia esplorare il mondo ma tanta gente a quell’età vuole fondare una famiglia.
Stefano
14 Giugno 2015 @ 22:24
Ciao! Ovviamente il lavoro a tempo indeterminato dà sicurezze economiche, ma è la mentalità del volerlo avere a tutti i costi (magari rifiutando offerte nettamente superiori) che porta a gravi errori 🙂
Francesca
14 Giugno 2015 @ 23:51
“A ME MI piacerebbe scrivere un libro” è un pugno nello stomaco per la lingua italiana.
Stefano
15 Giugno 2015 @ 12:39
Ne deduco che tu non abbia notato la sottile ironia.
Marco
19 Giugno 2015 @ 14:47
Hai copiato la sezione privacy del tuo START campus dal sito fiscosulweb.it:
Termini e condizioni particolari del webinar Azienda Protetta di Luca Tagliatela
https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/fiscosulweb/documenti/Condizioni-Particolari-Azienda-Protetta.pdf
Ma si può? Tu che insegni marketing e simili?
Stefano
19 Giugno 2015 @ 23:45
Faccio marketing, mica legge (e no, non conta come simili)
Hai mai pensato che, non essendo unico fondatore, potrei benissimo non avere nessuna colpa?
Marco
20 Giugno 2015 @ 02:10
Beh Stefano, non serve una laurea in legge. L’intestazione delle condizioni sulla privacy è palesemente errata.
E’ una svista piuttosto grave di chi l’ha commessa, che non ha nemmeno cambiato i dettagli come partita iva e legale rappresentante.
stephanie
2 Luglio 2015 @ 16:34
e un iniziativa fantastica. Peccato che questo progetto non sia fatto in tutto il mondo .. almeno non ci sarebbero tanti giovani perditempo..