Il dolore passa se lo si guarda
Affrontare il dolore non è solo una massima da film americani, ma funziona veramente: questo è quello che hanno dimostrato, in una ricerca congiunta, gli scienziati dell’University College di Londra e dell’università Bicocca di Milano. I risultati sono molto interessanti, e aiuteranno chi proprio il dolore non lo sopporta (come anche la tecnica per ridurre il mal di testa).
L’esperimento è stato condotto grazia all’aiuto di una serie di volontari, ai quali è stato chiesto di stringere nella mano una pallina con all’interno una resistenza elettrica che si scaldava gradualmente. I volontari avrebbero dovuto premere un pedale quando il dolore sarebbe diventato insopportabile. Metà dei soggetti aveva la mano nascosta alla vista, mente l’altra metà poteva vedere la parte dolorante.
I risultati sono stati inaspettati: i volontari che potevano vedere la propria mano avevano una soglia del dolore molto più elevata degli altri, e mediamente riuscivano a tenere la pallina per molto più tempo e fino a temperature nettamente più elevate. Questo esperimento ha dimostrato che guardare il dolore aiuta a sopportarlo meglio.
Ma qual è la spiegazione dietro a tutto ciò? Come dimostrano altri esperimenti passati, la mente si fida molto della vista più che degli altri quattro sensi. Per questa ragione, anche quando sente dolore, se vede che l’arto dolorante non presenta alla vista delle lesioni pensa ad un falso positivo, e automaticamente smorza la sensazione di dolore. Un aumento di temperatura non ha segni visibili, e per questo il test ha dato il risultato sopra descritto. Ma attenzione: non funziona in tutti i casi.
Infatti gli esperimenti di questo tipo vanno sempre presi con le pinze, e limitarsi ad osservare il risultato senza un’analisi più approfondita può portare a degli errori. In questo caso, si può erroneamente pensare che guardare la fonte del dolore agisca sempre da anestetico. Purtroppo, questo non è vero. Anzi, talvolta è il contrario. Se il male che si prova può essere confermato anche dall’occhio, come nel caso di una ferita sanguinolenta, si corre il rischio che il dolore aumenti invece che diminuire come nel caso qui sopra. Ancora una volta, la mente si fida dell’occhio: una ferita brutta da vedere è sicuramente grave ed è quindi opportuno amplificare il dolore per mandare un segnale di pericolo più forte, pensa il cervello. Naturalmente, più la ferita è brutta e più il dolore sarà amplificato artificialmente.
Quindi prendiamo questa ricerca e sfruttiamola per ricavare un consiglio effettivamente utile: se vi fa male una parte del corpo, guardatela solamente se non presenta segni che evidenzino la fonte del dolore. Altrimenti, è molto meglio restare nell’ignoranza!
Umberto
14 Febbraio 2011 @ 17:00
Beh certo, è più che mai vero il modo di dire “occhio non vede cuore non duole”: a volte rimanere nell’ignoranza è un bene, anche se non si tratta di dolore fisico.
Quando hai descritto l’esperimento non avevo capito bene il suo significato, anzi io avrei sostenuto la tesi opposta.
Poi, dopo la tua spiegazione è risultato tutto molto più chiaro ed effettivamente abbastanza normale secondo me; la mente d’altronde ha una potenza infinita, può essere in grado di conquistare il mondo intero come di distruggerlo.
E quindi ogni individuo può ottenere tutto ciò che desidera come può anche ottenere l’esatto contrario (ovvero niente): dipende quasi tutto dalla forza della mente.
Mindcheats
21 Febbraio 2011 @ 09:36
Ciao Umberto, grazie del commento. 🙂 Anche se sembra strano detto così, talvolta (anzi, abbastanza spesso) la mente non fa scelte razionali, optando per soluzioni più difficili da comprendere. Dopotutto come Darwin ci insegna l’evoluzione è un procedimento assolutamente casuale e non segue uno schema logico preciso, quindi ci si può trovare di fronte a delle situazioni molto particolari.
Ridurre il dolore - Come ho sconfitto il mal di denti | Mindcheats
23 Febbraio 2011 @ 21:41
[…] dente particolarmente brutta. Ho già parlato di una tecnica per curare il mal di testa e di come guardare il dolore aiuti a ridurlo. Peccato che il primo metodo sia poco efficace quando si parla di lacerazioni, e il secondo è […]
Zudikas
17 Settembre 2012 @ 04:41
Secondo me in quel esperimento della mano nascosta alla vista , quelli che vedevano la mano sopportavano di più il dolore non perchè guardavano la “ferita” ma perchè avevano una fonte di distrazione dal dolore , cioè , guardando la mano il cervello si concentra sia sulla vista sia sul dolore , invece il cervello di chi non vedeva si concentrava solo sul dolore non avendo nessun altra distrazione.
Se ad esempio ti fa male una gamba e ti metti a guardare un bel programma in tv , il dolore lo sentirai di meno di uno che è senza far niente. Certo la differenza è minima , ma secondo me è questo ad aver fatto la differenza nel esperimento che dici.
Poi è pura opinione personale 🙂
Stefano
17 Settembre 2012 @ 14:10
Ciao Zudikas, interessante teoria! Che ho anche applicato: quando mi hanno tolto un dente del giudizio, per distrarmi ho giocato al PC tutto il giorno. 😛
Ma c’è un altro esperimento: se la dimensione di una ferita visibile viene aumentata con una lente d’ingrandimento, il poveretto sente più dolore.