Sinapsi celebrali: studiare aiuta a studiare
Sì lo so, il titolo confonde un po’ le idee, non è altro che un brutto giro di parole che alla fine non significano nulla. Ma se leggete più avanti, capirete che è appropriato per l’articolo che mi accingo a scrivere.
Ero dal dentista oggi, e mentre aspetto in sala d’attesa mi cade l’occhio sulla famosa rivista Focus: non è fra le mie preferite, perché tratte le notizie in maniera un po’ troppo superficiale per i miei gusti, ma leggerla ogni tanto mi fa piacere. E in copertina salta fuori un articolo interessante: le attività che aiutano il cervello a tenersi sano e in forma. Neanche a dirlo salto subito alla pagina indicata, e inizio a leggere.
Da quello che ho letto ho preso spunto per questo post, che illustra il punto più utile e interessante della mia lettura: tenere il cervello occupato in attività complesse lo aiuta a creare nuovi neuroni, nuove sinapsi (collegamenti fra neuroni) e a migliorare quindi i processi cognitivi.
Da qui il mio titolo: se si legge o si studia qualcosa, si innesta un circolo virtuoso grazie al quale si apprenderà sempre più facilmente e velocemente, il che a sua volta porterà a stimolare maggiormente il cervello. Uno stimolo maggiore si traduce, naturalmente, in un ulteriore incremento dell’attività celebrale e così via.
È per questa ragione che intelligenza ed erudizione vanno spesso a braccetto: chi ha sempre tenuto la mente allenata è maggiormente in grado di ragionare per conto suo. Man mano che la ricerca va avanti, si trovano sempre più prove che il cervello può essere assimilato ad un muscolo, per quanto riguarda il suo sviluppo puramente fisico. Se siamo sempre seduti in poltrona non si correranno mai i 100 metri piani in 10 secondi netti; allo stesso modo, se lasciamo che il cervello si rilassi troppo e non gli diamo mai nuove sfide da completare, non sarà mai in grado di svilupparsi al suo pieno potenziale. E ci tradirà quando dovremo memorizzare qualcosa, ad esempio.
Questo può tradursi in un grosso handicap a scuola, ma anche nel lavoro e nella vita personale. Un cervello attivo e brillante ci permetterà di risolvere i problemi quotidiani, da quelli grandi a quelli più piccoli, ridurre lo stress e anche migliorare la nostra situazione finanziaria. Non bisogna mai sottovalutare l’importanza che la mente riveste in tutte le attività giornaliere, provare per credere. Spesso si sente dire che l’intelligenza è un dono. In parte è così, perché la genetica ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo del cervello, ma i fattori esterni hanno altrettanta importanza.
Oltre a questo, un cervello mantenuto elastico resta giovane più a lungo: è un dato di fatto che con l’età i neuroni muoiano ad un ritmo sempre maggiore, e questo causa malattie come l’Alzheimer o il Parkinson. Se a queste cellule morte se ne sostituiscono altre appena nate, create grazie ad un po’ di sana lettura, si limita la possibilità che problemi del genere possano insorgere ad età avanzata.
Adesso abbiamo capito che allenare il cervello aiuta, bene, ma come si fa? La curiosità è il motore della ricerca: se vi interessa qualcosa, qualsiasi cosa, ora sapete che approfondire l’argomento che vi appassiona non è uno spreco di tempo, ma un investimento per il vostro cervello. Anche se vi interessa la storia dei cartoni animati nessuno può dirvi che state buttando il vostro tempo a leggere tutto il leggibile sul Re Leone, perché state comunque esercitando la mente. Prendete la vostra passione e mettetevi alla prova, è questo il mio consiglio: studiare quello che vi sta a cuore è certamente più divertente che studiare il greco antico, ma alla fine produce gli stesso effetti. Dipende tutto da quanto vi impegnate, non dalla materia che studiate.
Oppure puoi provare qualche programma online, magari Lumosity, che è fatto apposta per stimolare il cervello, o potete variare e provare con qualche esercizio per la creatività.
Daniela
1 Marzo 2011 @ 06:53
Concordo pienamente!
Mindcheats
4 Marzo 2011 @ 21:54
Grazie del commento Daniela, è un motivo in più per tenersi sempre allenati!
Paolo
28 Agosto 2012 @ 21:39
Prima o poi dovrò leggere tutti i tuoi articoli xD
sono molto interessanti, chissà quanto tempo impiegherò…
Stefano
29 Agosto 2012 @ 00:11
Buona fortuna, per ora sono 190 e ne escono due a settimana. Anzi, ora vado a scrivere quello nuovo!
Wolf
16 Ottobre 2012 @ 08:46
Ciao Stefano,
Hai qualche link a ricerche o anche all’articolo focus a riguardo?
Vorrei approfondire.
Stefano
16 Ottobre 2012 @ 14:32
Non mi ricordo da dove ho preso quelle informazioni, ma su Google di sicuro trovi qualcosa in 5 minuti scarsi.
Simone Costi
18 Ottobre 2012 @ 02:53
Già sono uno che va a letto molto tardi, ci mancava pure questo sito a tenermi sveglio. 😀
Bravo, è tutto interessantissimo e ben scritto, peccato solo che ci metterò un’epoca a leggere tutto! xD
Stefano
18 Ottobre 2012 @ 06:07
Allora smetti di leggere la sezione studio e passa alla sezione riposo, magari scarica il manuale del riposo perfetto. XD
Fabrizio
18 Aprile 2013 @ 00:30
Ciao, innanzitutto complimenti per gli articoli che sto “sfruttando” molto volentieri.
Però permettimi… “ceLebrali” con la “l” non si può proprio leggere!
100 straordinarie verità sul cervello….! | AcateringVeg
29 Aprile 2013 @ 19:40
[…] alla mente o pensi a qualcosa di nuovo, crei una nuova connessione fra neuroni. Ecco perché studiare aiuta a studiare. 22. Molte persone fanno da 2 a 3 sogni a notte, ma alcune arrivano anche a 6 o 7. 23. Gli studi […]
1. Non è vero che si usa solo | ALUNNI 2°A
17 Giugno 2013 @ 19:40
[…] 21. Ogni volta che richiami un’informazione alla mente o pensi a qualcosa di nuovo, crei una nuova connessione fra neuroni. Ecco perché studiare aiuta a studiare. […]
Simone
30 Luglio 2013 @ 20:35
I neuroni non vengono “creati”.. Una volta che muoiono solo in alcune eccezioni possono essere rimpiazzati! Comunque l’articolo è interessante.. Complimenti.
Stefano
31 Luglio 2013 @ 16:59
Ciao Simone, quello che dici va contro le ricerche che ho letto, hai un link per dimostrare la tua affermazione? Non ho trovato niente io.
Simone
8 Settembre 2014 @ 10:49
Salve sono un nuovo lettore di questo sito ma un vecchio lettore di ricerche, pratiche ed esami inerenti lo sviluppo delle nostre capacità cognitive.
A riguardo avrei una domanda da girare ai più esperti: oggi abbiamo fatto passi da giganti nella conoscenza del funzionamento dell’organo cervello, nel diagnosticare malattie celebrali ecc.. ma quali esami possiamo effettuare per sapere se il nostro cervello è regolarmente funzionante nel presente, se ad un certo punto ha subito una forte frenata, se è in fase d’ascesa…. insomma lo stato passato presente e quindi pronosticamente futuro delle nostre capacità intellettive. Badate bene non parlo di diagnosticare scompensi quali depressioni, schizofrenie, traumi ecc…bensì di esami CLINICI (esempio per assurdo tramite esami del sangue) che mettono in luce l’utilizzo parziale, totale, in fase di crescita o decrescita del nostro tanto amato organo.
Ci preoccupiamo tanto dei nostri addominali o della nostra vista ma poco del nostro organo principale, più importante e questo non so bene se è a causa dell’incapacità della comunità medica nel settore o a causa di una cattiva nostra educazione. Personalmente ho investito tanto a riguardo ma sempre più spesso bisogna stare attenti a coloro che ci vendono pratiche, nuovi metodi di diagnostica ecc.. perché potremmo imbatterci in furfanti o svitati del settore, messi in proprio e pronti a sfruttare proprio quel buco che la comunità scientifica ancora non colma. Basti pensare scientology e a tutti i soldi che ha fatto e sta facendo proprio per questo.
Spero di aver posto domande a voi grate e di essere stato chiaro, con stima vi saluto e spero di sentirvi presto a riguardo!
P.S.: non volevo criticare gli scientologist, sono uno di loro, ho fatto i loro corsi arrivando al grado di clear-OT10, li ho mensionati solo perché tra i pochi a studiare le capacità intellettive e ai metodi per svilupparle.
Simone.
Cornel
28 Agosto 2015 @ 00:12
Ti ha chiesto un link..e tu gli dici che sei uno scientologist.
Stefano, si vede che sei un uomo saggio.
101 notizie sul cervello. | *LorySmile*
13 Febbraio 2016 @ 18:25
[…] 21. Ogni volta che richiami un’informazione alla mente o pensi a qualcosa di nuovo, crei una nuova connessione fra neuroni. Ecco perchéstudiare aiuta a studiare. […]