Sonno polifasico: il metodo Everyman

Nella mia lunga e non sempre brillante carriera scolastica, ultimamente ho avuto un problema: ho poco tempo. Non per studiare, quando per rilassarmi e dedicarmi ai miei hobby.

E quindi mi sono detto: perché non cercare di limare il tempo speso in un’attività che sinceramente non mi dà nessuna felicità? Perché non cercare di ridurre il sonno? È così che ho incontrato il sonno polifasico.

Dormire richiede un sacco di tempo: 8 ore al giorno non sono affatto poche! Avevo la sensazione che il sonno fosse altamente inefficace, fu così che iniziai ad informarmi e, soprattutto, a sperimentare. Quello che mi sono trovato di fronte è stato un mondo affascinante che merita di essere scoperto, perché grazie ad esso si può tranquillamente dimezzare la quantità di sonno necessario. Naturalmente senza provocare clamorosi colpi di sonno durante il giorno!

Quindi lascia che ti spieghi cosa ho scoperto…

 

Qui sopra puoi vedere un grafico che mostra l’attività celebrale durante un sonno di tipo normale. Si divide in sostanza in tre parti: sonno leggero (stadio 1 e 2), sonno profondo (stadio 3 e 4) e infine fase REM.

Ora, ecco un segreto: secondo gli studi scientifici, al cervello umano serve solo la fase REM per risposare, ovvero nel grafico quella con le tacche più basse. Tutte le altre fasi sono assolutamente inutili, una perdita di tempo. Quindi il concetto è semplice: il sonno polifasico serve per indurre il cervello a favorire la fase REM a discapito di tutte le altre.

Questo si può fare semplicemente sfruttando la grande capacità della nostra mente di adattarsi a condizioni diverse: se togliamo ore di sonno forzatamente, l’adattamento sarà istantaneo. Il problema è che la “memoria” interna del cervello non funziona così a lungo raggio, e dormire cinque ore invece che otto ore non cambierà il ciclo del sonno: non faremo altro che sentirci più stanchi.

Quello che invece serve è ridurre al minimo indispensabile la fase di sonno: venti minuti. Se il cervello sa di dover dormire così poco allora farà iniziare la fase REM appena addormentati, e noi intelligentemente punteremo la sveglia proprio quando essa finirà (la sua durata non è mai superiore ai quindici minuti).

Con questo metodo, in soli venti minuti ti sarai riposato come l’equivalente di un’ora e mezza di sonno normale! Ma come avrai immaginato, questo ti costringerà a dormire più volte durante il giorno. Ci sono varie tecniche che spiegerò nei post futuri, ma per ora mi limiterò ad illustrare quella che uso io: la così detta Everyman.

 

Come si può intuire dal grafico, si tratta in sostanza di dividere il sonno in quattro fasi equidistanziate: una parte principale della durata di tre ore più altre tre da venti minuti.

Generalmente viene suggerito di dormire dall’1 alle 4 di notte, e i tre riposini alle 9 di mattina, 3 di pomeriggio e 9 di sera. Sentiti libero di modificare a piacimento questi orari, ma ricorda di tenerli sempre equdistanziati (al massimo puoi anticipare o ritardare una singola fase di sonno di un’ora).

Il corpo umano ci mette circa due settimane ad abituarsi al nuovo metodo: durante questo primo periodo potrai sentirti leggermente più stanco del solito, ma non è nulla di insopportabile. Se quando ti alzi alle 4 di mattina sei troppo stanco per fare qualsiasi cosa, allora significa che il tuo ciclo è un po’ diverso.

Nessun problema, aggiungi mezz’ora di sonno (quindi o vai a dormire a mezzanotte e mezza, o ti alzi alle quattro e mezza) e la stanchezza scomparirà.

Personalmente dormo da mezzanotte e mezza alle 4, e riposo alle 8:30, 14:30 e 20:30. Sono felicissimo di questo metodo e mi permette di dedicarmi molto di più alle mie passioni. Inoltre, essere il primo ad entrare nel panificio quando apre ogni giorno non ha prezzo! 🙂

Il metodo everyman è stato creato per essere accessibile: non è il più efficace di tutti, ma le tre ore notturne permettono di ridurre al minimo i minuti di sonno durante il giorno (per dormire di più la notte). Inoltre, questo rende la tecnica parecchio più flessibile delle altre.

Quando NON dovresti provare Everyman

Tutto bello finora, ma in quali casi Everyman è sconsigliato?

Dopo aver aiutato molte persone a dormire polifasico e aver risposto a centinaia di email, sono arrivato ad una sola risposta: quando stai già dormendo male.

Everyman metterà alla prova il tuo fisico e la tua forza di volontà. Se vuoi dormire meno di cinque ore al giorno devi ottimizzare ogni minuto del tuo sonno, altrimenti il fallimento è assicurato.

Il punto di partenza è un buon riposo, se pensi che Everyman risolverà i tuoi problemi di insonnia ti sbagli. Risolverà i tuoi problemi di tempo, ma devi già dormire bene per conto tuo.

Vuoi dormire bene? Il sonno è regolato dall’inconscio, con la mente razionale puoi arrivare fino a un certo punto. Nel sonno polifasico, le prime settimane saranno difficili. Inutile negarlo, devi abituarti a un ritmo diverso. Anche con le migliori tecniche puoi arrivare solo fino a un certo punto. Per questo ho sviluppato un metodo alternativo.

Se vuoi ridurre i problemi che avrai con il metodo Everyman e aumentare le tue possibilità di successo, devi stimolare direttamente l’inconscio. Puoi farlo con degli impulsi elettrici, ma sono pericolosi per la salute e costano migliaia di euro. Oppure puoi usare un sistema più semplice: la musica.

L’orecchio è collegato direttamente con l’inconscio. Pensaci: quando ascolti una bella musica sei felice, non devi pensare razionalmente alle singole note. Con la musica puoi indurre diverse reazioni nella mente, fra cui anche il sonno. Per questo ho sviluppato dei file in MP3 creati appositamente per il metodo Everyman, che ti aiuteranno soprattutto nelle fasi.

Sono una parte del mio pacchetto di suoni per dormire bene, ossia la soluzione definitiva per dormire bene. Clicca qui per scoprire di cosa si tratta.