Pensa ai Lego, famosi per due motivi:
- Camminarci sopra da scalzi è una delle esperienze più dolorose della vita;
- Puoi costruire di tutto usando solo alcuni mattoncini colorati.
È dal secondo punto che ho preso ispirazione per dare un nome a questa tecnica che ti aiuterà molto.
A questo punto del corso di Inglese Dinamico ancora non sai molte parole. Quando leggi puoi usare il dizionario e andare a tentativi, ma se devi creare una frase per comunicare un concetto puoi avere delle difficoltà. L’operazione richiederà molto tempo, non saprai mai se hai fatto qualche errore colossale e non sarai in grado di fare una traduzione perfetta.
La tecnica Lego ti aiuterà a dire quello che vuoi anche se conosci poche parole in inglese, senza usare un dizionario. In più ti aiuterà a sviluppare la tua elasticità mentale, utile nella vita quotidiana e nello studio (puoi leggere di più sull’elasticità mentale in questo articolo).
Io ho scoperto questa tecnica troppo tardi e non sono riuscito ad applicarla all’inglese: lo sapevo già troppo bene! Infatti la tattica Lego la puoi utilizzare quando non sai bene una lingua, diventa secondaria una volta che la impari.
Mi è invece tornata molto utile con il lettone quando studiavo in Lettonia, con lo spagnolo e il portoghese adesso sul posto di lavoro (abbiamo molti turisti messicani e brasiliani). L’ho utilizzato sul campo, ho visto come farlo funzionare, ho affinato la tecnica. Ora, dopo mesi di sperimentazione, sono pronto a spiegartela in questo articolo.
Conosci i tuoi limiti
Il primo passo della tecnica Lego sta nel conoscere le tue potenzialità e i tuoi limiti.
Devi sapere cosa sai dire e cosa non sai dire, capire a che livello sei e come impostare la discussione. Se sei alle prime armi nell’apprendimento dell’inglese, è inutile che cerchi di mettere in piedi un discorso sulle profonde tematiche della religione e della politica: non ce la farai.
Ti infilerai in un vicolo cieco dal quale non riuscirai ad uscire. Per sfruttare la tecnica Lego devi crearti il tuo spazio di manovra, un’area entro la quale conosci i termini da utilizzare.
Imposta la discussione che vuoi fare in base al tuo livello. Spingiti sempre al limite, ma non oltre. Qui non ti serve flagellarti con inutili difficoltà: imparerai la grammatica e il lessico durante la lettura, la fase di produzione scritta serve solo a darti dimestichezza con la lingua e a farti usare correttamente gli strumenti che già possiedi. Quindi niente studio, qui. Chiudi il dizionario.
Io so di essere in grado di mettere su una discreta conversazione in spagnolo, basta che non si vada su argomenti troppo specifici. So parlare e comprendere le frasi più semplici, quindi è qui che mi fermo. In lettone conosco solo qualche parola e la minima base della loro complicata grammatica, quindi non faccio che comunicare concetti basilari tramite parole chiave o poco più.
Ma almeno comunico: una comunicazione sgrammaticata è meglio del silenzio.
Fortunatamente per te non devi imparare il lettone, ma una lingua molto più facile: l’inglese. Con i principi di grammatica che hai letto all’inizio del corso puoi formare qualsiasi frase anche complessa. È la struttura portante del tuo inglese, devi solo riempirla con il lessico.
Un’altra cosa importante è far capire al tuo interlocutore il tuo livello di inglese, così si adeguerà e parlerà in modo semplice. Purtroppo a volte non è così, specie con gli inglesi: la maggior parte non ha mai studiato una lingua straniera, non sanno come ci si sente a muovere i primi passi in questo ambito. Parleranno velocemente e con termini gergali, tu dovrai ricordargli costantemente di usare frasi semplici e spiegarsi con altre parole. Questo è un bene per te: prima impari le espressioni più utilizzate dagli inglesi e prima parlerai un inglese vicino a quello reale.
La tecnica Lego: manuale di istruzioni
Ora che sai in che ambito muoverti, devi imparare a farlo nel modo migliore.
Come dire più di quello che pensi di saper dire
Con il vocabolario che possiedi puoi comunicare più cose di quello che pensi, grazie alla versatilità della lingua. Facendo un esempio in italiano, pensa a quanti modi ci sono per esprimere il concetto di “ho fame”:
- Ho fame;
- Voglio mangiare;
- Hai cibo?
- Sono affamato;
- Prepari del cibo?
- Hai un panino?
- Mi piacerebbe mangiare;
- Ho appetito;
- Ho un buco allo stomaco.
Oltre a questi esempi a cui ho pensato in 10 secondi scarsi, puoi anche combinare e mescolare le parole per comunicare il concetto. Anche se non sai tradurre perfettamente in inglese “ho fame”, basta una traduzione approssimativa che faccia capire a chi ti ascolta il tuo bisogno primario.
Basta una qualsiasi forma del verbo essere, tenere, avere o volere, più una forma di mangiare, cibo, pane, fame e così via. Basta che conosci una parola per ogni categoria e il gioco è fatto.
Mettendo insieme le parole che conosci puoi anche creare concetti completamente diversi. La sola parola “non” (“not” in inglese) raddoppia in un colpo solo il tuo vocabolario: invece che dire “sono sazio” puoi dire “non ho fame” o “non voglio mangiare”.
Hai appena raddoppiato il numero di concetti che puoi esprimere, complimenti! 🙂
Con il tempo imparerai a creare collegamenti fra parole più complessi per aumentare le tue possibilità ancora di più. Imparerai alcuni verbi jolly che servono più di tutti gli altri e possono aiutarti a formare un’infinità di concetti. Alcuni di questi sono:
- Mi piace (like)
- Sono (am)
- Ho (have)
- Sento (feel)
- Non (not)
- Bello / buono (good)
- Più (more)
- Per (for / to)
- E (and)
- Fare (do)
Già con queste dieci parole puoi andare più in là di quanto crederesti possibile. Ti ho già messo la traduzione in inglese, così non devi cercarla. Scriviti da qualche parte questa lista e aggiungila ai tuoi appunti di grammatica, ti tornerà utile.
Man mano che impari l’inglese noterai altre parole che ricorrono più di altre: le imparerai prima e le saprai utilizzare correttamente fin dai prossimi giorni.
Questo è un altro punto a favore dell’Inglese Dinamico: imparerai prima le parole che ti servono di più, non importa quali siano. Ti spiegherò meglio questo concetto in una prossima lezione.
Come cavartela quando devi creare frasi complesse
Una volta che hai imparato a creare frasi semplici e corte con questo sistema, puoi passare al livello successivo: le frasi subordinate.
Le subordinate sono tutte quelle frasi che hanno senso solo se messe in relazione alla principale, ad esempio:
- Ho fame (principale), quindi vado a mangiare un panino (subordinata);
- Stavamo giocando a calcio (principale), quando si è bucato il pallone (subordinata);
Si differenziano dalle coordinate, frasi che stanno allo stesso livello della principale: io guardo la TV (principale) e mangio un panino allo stesso tempo (coordinata).
Creare frasi coordinate è semplice, basta attaccarle una dietro all’altra. Ma le subordinate sono un’altra storia: o sei capace a usarle o viene fuori un macello.
Anche in italiano molte persone non sanno mettere tre subordinate una in fila all’altra. Non perché sono stupidi, ma perché sono difficili. Quando leggi una frase complessa scritta da qualcuno che non è capace a farlo, non capisci niente. Leggi e rileggi, ma non trovi il filo conduttore. Può esserti già capitato quando sei andato alla ricerca di blog italiani, l’esercizio alla lezione introduttiva del corso.
Hai notato che su Mindcheats scrivo frasi corte? Mezza riga, una riga, stop. Il punto è il mio più grande amico.
Lo faccio perché so che farei fatica a creare frasi lunghe con molte subordinate, quindi evito. Uso uno stile semplice, diretto, comprensibile. Però è efficace, sbaglio? 😉
È un peccato che molte persone pensino di dover scrivere sette subordinate nella stessa frase, creando periodi di cinque righe prima di metterci un punto.
Ti voglio svelare un segreto che ti aiuterà anche quando vuoi scrivere in italiano: la semplicità è la chiave. Usa frasi semplici, usa tanti punti, non fare più del necessario. È la mentalità che uso io su Mindcheats e funziona, lo vedi con i tuoi occhi. Guarda ogni quando metto un punto.
Se leggi i grandi autori del passato potresti pensare che una frase non è una frase se non ha almeno un paio di virgole, parentesi, segni di interpunzione vari. Sbagliato. Una frase può durare una parola.
Una paragrafo può durare mezza riga.
Quando crei frasi in inglese stai già facendo fatica a comunicare concetti elementari, perché vuoi complicarti la vita con una sintassi complessa che faresti fatica a usare in italiano? Mantieni le frasi più brevi che puoi, non mettere virgole, non mettere subordinate. Altrimenti un inglese non ti capirà per la sintassi troppo complessa, quando saresti in grado di esprimere il concetto in maniera semplice.
Esprimi un concetto, mettici il punto, riparti da capo. Nessuno pretende che tu crei un capolavoro di frase, devi solo comunicare efficacemente. La bella scrittura arriverà col tempo.
Quindi riassumendo, i due principi della tecnica Lego sono:
- Usa l’elasticità della lingua per esprimere concetti diversi;
- Mantieni le frasi corte e semplici.
Non cercare una traduzione perfetta
La tecnica Lego si basa sull’elasticità della lingua e sulla tua capacità di adattarti alle situazioni.
Gran parte dell’elasticità è data dal fatto che non devi fare una traduzione perfetta dall’italiano, altrimenti sei punto e a capo. Se vuoi un panino ma non sai come si dice panino, non bloccarti: dì che hai fame o che vuoi mangiare.
Il gergo specifico è il tuo più grande nemico in questa fase dell’apprendimento, sei ancora all’inizio e non puoi permetterti di focalizzarti su parole che hanno un solo significato e vengono usate poco. Comunica concetti ampi, che si possono adattare a più situazioni. Ancora più importante, ricicla le stesse parole e combinale in modo diverso per creare concetti nuovi.
Se ti piace cucinare, immagina il lavoro di un cuoco casalingo: con pochi ingredienti devi cucinare ricette sempre nuove. Per farlo devi mettere insieme quello che hai in maniera diverse. Ad esempio ieri ho creato una torta al caffè buonissima mescolando ingredienti che utilizzo singolarmente da anni.
La stessa cosa vale con l’inglese: se metti insieme concetti ampi, puoi creare di tutto.
Come con la cucina, alcuni elementi si adattano maggiormente ad essere combinati rispetto ad altri. L’olio d’oliva lo puoi usare ovunque, la paprika no. Alcune parole possono essere mescolate meglio di altre, sono queste che devi imparare. Qui sopra ti ho dato una lista di dieci elementi da cui partire.
Se ti manca un ingrediente, sostituiscilo. Se non riesci a dire qualcosa esattamente nel modo che vorresti, fallo in un altro modo. Lascia stare l’idea di voler tradurre perfettamente un tuo pensiero, è inutile e dannoso per il tuo apprendimento. Contrariamente a quello che potresti pensare, questo aumento di difficoltà ti farà male a lungo termine. Saper combinare le parole che conosci è molto più importante che conoscere tutti i termini del dizionario inglese.
Non smettere mai di imparare
Attenzione: questo non significa che devi smettere di imparare nuovi termini.
Più parole conosci e più la tecnica Lego funzionerà bene. Più hai una cucina fornita, più potrai creare piatti ricchi e deliziosi. Imparerai le nuove parole in maniera naturale, mano a mano che leggi le cose che più ti piacciono. Non cercare di estendere il tuo vocabolario in maniera artificiale studiando lunghi elenchi, è inutile. Quando dovrai usare le parole studiate nel mondo reale, farai fatica.
Ancora peggio, non riuscirai ad usarle nella tecnica Lego. Non avere fretta.
Arriverai al punto in cui la tecnica Lego ti servirà sempre di meno: conoscerai così tante parole che potrai esprimere qualsiasi concetto nel modo che vorrai tu, senza dover scendere a compromessi. Se continuerai a seguire questo corso di Inglese Dinamico, ti prometto che ti porterò a quel risultato.
Esercizio
L’esercizio di oggi è una traduzione scritta, ecco come iniziare:
- Vai su Wikihow.com, un sito che ti spiega come fare qualsiasi cosa. È molto utile per imparare l’inglese perché utilizza un linguaggio semplice e frasi brevi;
- Fai click su “find your topic” in alto, dentro al riquadro “learn”;
- Scegli la tua categoria preferita;
- Poco più in basso nella nuova pagina troverai il paragrafo “subcategories of…”, scegli la tua sotto-categoria;
- Nella nuova pagina trova il paragrafo intitolato “How to article in category…”;
- Qui fai click su un articolo.
L’esercizio consiste nel leggere l’articolo e tradurlo. Scrivi la traduzione su carta o computer, con o senza dizionario, fai come vuoi. Scegli lo stile che preferisci.
Adesso ritraduci tutto l’articolo in inglese senza un dizionario usando le tue parole. Anche se non riesci a comunicare un concetto esattamente come vorresti, cerca di andarci vicino. Ricicla pure le parole che ti ricordi dalla traduzione originale, ma non andare a controllarle durante l’esercizio: chiudi la pagina di Wikihow, così non avrai la tentazione.
Una volta finita la traduzione, rileggila e chiediti se ti sembra comprensibile. Correggi i punti che non ti piacciono.
Non ti serve una correzione professionale, non importa se hai sbagliato: l’importante è allenare l’elasticità mentale e la tua capacità di comunicare concetti complessi con poche parole, non importa come.
Allenati nella tecnica Lego quotidianamente quando produci un testo scritto, è un’abilità che ti tornerà utile per sempre.
Come posso aiutarti a imparare meglio l’inglese
La tecnica Lego è solo una delle tante che ti insegnerò nel Corso Completo per imparare bene l’inglese.
Nei 10 anni passati in cui ho parlato inglese ogni giorno ho scoperto che, alla fine, basta usare poche tecniche per apprendere la lingua efficacemente e senza studiare. La Lego è una di queste, ma non è l’unica. Esistono metodi per:
- Parlare fluentemente anche se conosci poche parole.
- Memorizzare qualsiasi termine senza dimenticartelo mai più.
- Imparare l’inglese cinque volte più velocemente che nei corsi in aula.
- Assimilare la grammatica in modo naturale, come fanno i bambini.
Sei pronto a fare il passo successivo? Clicca qui per scaricare la tua copia del manuale completo di inglese.
Ti sei perso un articolo precedente? Ecco la lista completa:
- Le basi della grammatica
- La mentalità
- Il divertimento
- La flessibilità
- L’interazione
- La semplicità
- La quotidianità
- L’inglese reale
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